Come prepararsi ad un ruolo..da Oscar

“Sono rimasta a casa per un mese, e sono uscita solo per ….” ……..QUANTE EMOZIONI IN QUELLA STANZA…..MANCANO SOLO 7 GIORNI ….Come prepararsi ad un ruolo..da Oscar  (Ecco come ha fatto a diventare l’attrice di cui tutti parleranno dopo il 29 febbraio) …

LA STORIA

L’amore tra una madre e un figlio non ha barriere. Nel film “Room” una madre è chiusa dentro una stanza con il figlio da 5 anni….mah…

NON AVER VISTO IL MONDO…..

Il figlio Jack non ha mai sentito il vento, né la pioggia, non ha mai conosciuto una sola anima diversa da Ma’ (così chiama la madre). Non sa che sua mamma lotta per sopravvivere nella loro Stanza da quando aveva 17 anni. Invece, il suo amore infinito e l’idea di benessere che ha rivolto al figlio, lo hanno eluso dai pericoli, lasciandogli dare spazio alla curiosità, all’affetto, ed all’intrepida esplorazione del mondo umano.

L’AMORE MADRE/FIGLI

Il film è anche una celebrazione innegabile dell’amore dei genitori e della loro forza d’animo, approfondendo gli elementi vitali ed il superamento della disperazione proprio nell’ambito del legame tra genitori e figli, come nessun altro romanzo ha mai fatto.

LA VOCE…

Per di più, poche storie hanno avuto uno straordinario narratore come Jack, un bambino esuberante di 5 anni che non ha mai visto il mondo che tutti conosciamo, al di fuori del luogo che chiama Stanza.

LA SCRUPOLOSA PREPARAZIONE

La Larson ha iniziato una scrupolosa preparazione mentale e fisica per immedesimarsi nella realtà di Ma’ nella Stanza. In primo luogo, ha iniziato ad allenarsi e si è messa a dieta raggiungendo una tale magrezza che contava solo il 12% di grasso corporeo.

“Questo processo fisico ha influito sulla mia personalità”, dice. “Mi sentivo più aggressiva, una combattente, ed allo stesso tempo ero affamata ed esausta: era così che doveva sentirsi Ma’ dopo anni di prigionia con una quantità di cibo appena sufficiente”.

Allo stesso tempo, ha iniziato a condurre una vita più solitaria, limitando tutte le relazioni sociali, per avvicinarsi più facilmente allo scioccante stato emotivo e spirituale di Ma’. Quando si trovava inevitabilmente in giro per strada, la Larson ha dovuto spalmarsi una crema ad alta protezione per evitare i raggi solari.

“Volevo comprendere appieno lo status di Ma’ dopo aver passato così tanto tempo nella Stanza”, spiega la Larson. “Penso che lei abbia vissuto delle ondate – di panico, di rassegnazione – e immagino che per la maggior parte del tempo si sia annoiata per la routine e la monotonia. Quindi, per simulare tutto questo, sono rimasta a casa per un mese, e sono uscita solo per andare in palestra. Non ho avuto molti contatti col mondo esterno, e soprattutto mi sono riparata dal sole poiché Ma’ non si è esposta ai raggi solari per tanti anni”.

IL PASSATO DELL’ATTRICE

“Quando mia mamma, mia sorella ed io ci siamo trasferite a Los Angeles, vivevamo in un monolocale che era forse il doppio della Stanza. Avevamo pochi soldi, non potevamo nemmeno permetterci un Happy Meal da McDonald, e ognuna di noi aveva tre capi d’ abbigliamento ed un paio di giocattoli”, confessa la Larson. “Eppure, c’era qualcosa di magico in quel periodo. Ne parliamo ancora come uno dei momenti migliori della nostra vita. So che mia mamma soffriva cercando di ritrovare sé stessa e pensando a come sostenere due figlie da sola. Ma lo ricordo anche come un momento in cui ho davvero imparato a conoscere il potere dell’immaginazione. Non abbiamo avuto molto, ma mia mamma creava dei giochi con qualsiasi cosa, anche con delle bustine di zucchero”.

E continua: “Certo, la mia esperienza non è stata traumatica come quella di Ma’ e Jack, ma quando ho letto il libro, mi sono immedesimata in questa storia di un bambino ed una madre che stavano attraversando un momento bellissimo ma al contempo doloroso. Mi è piaciuta molto la semplicità della visione di Jack ed il modo in cui ha trasmesso speranza ed amore in quello che, in qualsiasi altra storia, sarebbe stata una circostanza drammatica”.

IL RAPPORTO TRA L’ATTRICE E IL GIOVANE ATTORE   “non mi sono mai sentita così vicina ad un attore”

“Prima di conoscerci, avevo paura che non andassimo d’accordo – ma invece è bastato parlare di Star Wars per entrare subito in sintonia”, dice ridendo. “Da lì abbiamo iniziato ad uscire insieme, a mangiare la pizza, ed a giocare”: infatti è stata proprio l’esperienza ludica tra i due protagonisti che ha senz’altro creato un legame molto stretto tra loro. “Quando il Dipartimento Artistico ci ha chiesto di costruire degli oggetti che Ma’ e Jack creano nella Stanza, ci ha dato modo di stringere un legame che diventava sempre più profondo”, riflette. “Onestamente non mi sono mai sentita così vicina ad un attore. Jacob era sempre presente, ed io non avrei potuto fare nulla senza di lui. Eravamo così uniti che faceva difficoltà a vedermi da sola sulla scena”.

 


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