Benvenuti al Sud INTERVISTA AD ALESSANDRO SIANI
Come ti sei trovato con Claudio Bisio?
Mi sono trovato benissimo con Claudio, sia nel primo film, sia nel secondo, così come mi sono trovato benissimo durante la fase di preparazione. Incontrarsi di nuovo dopo la magia di Benvenuti al Sud era emozionante ed è subito scattato quel meccanismo di complicità e divertimento che già avevamo vissuto nel primo film. Poi Claudio è un attore intelligente, dotato di una grande tecnica, che si rende sempre conto dello spazio in cui si gira e questo agevola sempre la messa in scena.
Ti senti a tuo agio nel ruolo di padre?
Per me è stata una soddisfazione non da poco interpretare un papà tifoso del Napoli che sceglie di chiamare il figlio Edinson in onore del grandissimo Cavani! Un papà talmente tifoso che a un certo punto, durante una scena dice: “Onestamente ho scelto di chiamarlo Edinson, in onore del grandissimo..però se faccio la femminuccia la vorrei chiamare Pocha..in onore di Pocha Lavezzi.”
Abbiamo enfatizzato i difetti tra nord e sud, parlaci dei difetti dei milanesi. Questo aspetto lo abbiamo già affrontato nel film precedente e credo che in Benvenuti al Nord, a parte valorizzare alcuni luoghi del settentrione, si cerchi di far vedere un uomo del Sud alle prese con difficoltà di inserimento e integrazione continue, sia sul lavoro che nella vita privata, ma che alla fine dimostri di avere una marcia in più. Spesso si dice che l’uomo del sud abbia una marcia in più e nel caso di Mattia mi pare appropriato. Poi vedremo!