IMMATURI IL VIAGGIO - INTERVISTA A RICKY MEMPHIS
“Ha accettato volentieri l’idea di una nuova puntata di “Immaturi”?”
“Certo, era inevitabile che si pensasse ad un sequel dopo l’enorme successo del primo film, Paolo Genovese aveva già l’idea del viaggio della vacanze in ritardo, sarebbe stato una follia non farlo. Mi ha fatto molto piacere tornare a recitare in un gruppo collaudato di amici in un clima di grande collaborazione reciproca e mi sono fidato ad occhi chiusi di Paolo che è un regista particolarmente a suo agio quando governa il set, è uno che capisce cos’è il cinema, conosce il mezzo, sa prendere il meglio da ognuno. La differenza rispetto al precedente film è che in questa occasione è stato tutto ancora più divertente e coinvolgente, abbiamo avuto a nostra disposizione un’isola d’estate che si è rivelata una grande scoperta: verso la seconda parte della lavorazione si è svuotata e ospitava in pratica soltanto la troupe e la gente locale che collaborava con noi e questo è stato un elemento di grande il fascino”.
“Ricorda qualche momento particolarmente divertente?”
“Tantissimi, in particolare si era creato sul set un gioco buffo con Barbora Bobulova che recitando il personaggio di Luisa tendeva ad essere un po’ su di giri, come era normale che fosse una giovane donna in vacanza. Io in genere sono poco entusiasta e tendo a smitizzare sempre un po’ tutto e allora tendevo a frenarla sia nella vita sia quando recitava: non facevo altro che dirle: “Bobulova piano, meno entusiasmo, prego..”. Ma ricordo soprattutto diverse occasioni di allegro cameratismo con Raoul Bova con cui siamo amici da sempre, certe vicinanze portano a consolidare ancora meglio i rapporti e la complicità che si crea si rivela anche utile per il lavoro”.
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