IMMATURI IL VIAGGIO – INTERVISTA A BARBORA BOBULOVA

IMMATURI   IL VIAGGIO -  INTERVISTA A  BARBORA BOBULOVA

 

“Con Paolo Genovese ormai è nato un rapporto di fiducia totale?”

“Si, da parte mia la fiducia è stata cieca, mi sono sempre affidata molto volentieri ai suoi consigli ed alle sue indicazioni, l’ho ammirato molto perchè ha saputo placare le preoccupazioni un po’ nevrotiche che noi attori inevitabilmente portiamo sempre sul set: quando vieni chiamato a girare un sequel di un film di successo sei sempre terrorizzato di non raggiungere e superare il livello del primo capitolo, di fare un passo indietro o di deludere le aspettative. Pur con tutte le difficoltà e le problematiche che derivavano dalle riprese sull’isola e dalla presenza simultanea di tanti attori  che sul set per due mesi di seguito potevano col tempo “uscire di testa”, Paolo è riuscito a ricavare il meglio da ognuno di noi. Ogni giorno si materializzava una preoccupazione o un’ansia in più da superare ma lui ha saputo orchestrare tutto alla perfezione, è stato molto bravo a gestire quella banda di “bambini” ansiosi che da un momento all’altro poteva anche deragliare dai binari: eravamo una specie di famiglia di pazzi da governare in un’isola che col tempo si andava svuotando. Era inevitabile che l’ambiente così suggestivo in cui ci muovevamo condizionasse tutti molto positivamente e che abbia finito col rappresentare una sorta di ulteriore e parallelo protagonista oltre che una scoperta meravigliosa: ci tornerò sicuramente al più presto in vacanza..”.

 

“Come ha trascorso il periodo delle riprese?”

“Mi sono sentito tranquilla ed appagata sia per il clima sereno e piacevole della lavorazione sia perché, constatata la difficoltà degli eventuali miei andirivieni in aereo fuori stagione, avevo portato con me le mie due bambine per l’intero periodo delle riprese che ho trascorso per metà lavorando e per metà in vacanza. In particolare si è creata una amicizia molto complice  e solida tra me e Luisa Ranieri, abbiamo trasportato facilmente e con gioia reciproca nella vita la familiarità che si creava in scena tra i nostri due personaggi ed abbiamo condiviso tante cenette insieme da mamme di figli piccoli. Ma la maggior parte delle scene che mi riguardavano le ho girate con Ricky Memphis, un grande attore e una bellissima persona con cui mi ero trovata già molto a mio agio durante le riprese del primo “Immaturi”, anche se in questa occasione quando lo sbaciucchiavo un po’ troppo in scena protestava borbottando scherzosamente: “Calma Bobulova, meno entusiasmo, prego..”.

 

“Ci sono stati momenti particolari del set che ricorda più volentieri?”
“Ne ricordo moltissimi, oltre che con Ricky Memphis  e Luisa Ranieri ho recitato naturalmente anche in diverse scene collettive con gli altri interpreti e devo confessare che su un ipotetico ed auspicabile set di un terzo capitolo di “Immaturi” chiederei una clausola di contratto che preveda il divieto dell’uso dell’ I phone, tra un ciak e l’altro; sarei stata felice se la produzione durante le riprese li avesse sequestrati tutti, la tecnologia va bene ma quando ho iniziato a recitare 12 anni fa era molto gratificante ed utile al risultato finale il rapporto di familiarità che gli attori tra una ripresa e l’altra riuscivano a stabilire ma tutto questo nell’epoca dei telefonini è inevitabilmente crollato.. Mi sono resa conto che anche  se questa è una storia molto corale, è ovvio che qualcuno dei personaggi abbia avuto uno sviluppo più felice degli altri, io ad esempio avrei voluto tanto interpretare quello di Anita Caprioli che ho trovato meraviglioso: nel nostro primo film appariva in scena poco e tardi ma col tempo ha potuto essere costruito in modo più approfondito. In ogni caso sono stata felicissima di questa nuova esperienza che ho intrapreso e portato a termine molto volentieri  grazie ad una troupe fantastica guidata da Genovese e dal direttore della fotografia Fabrizio Lucidi”.

 

I commenti sono chiusi.