Alcune location hanno dovuto far vivere i luoghi iconici del tomo della James: l’Heathman Hotel (in realtà, il Fairmont Hotel di Vancouver); la Washington State University (University of British Columbia, con le divise appropriate e la presenza di 500 comparse), solo per citarne due.
Il primo appuntamento di Ana e Christian avvenuto in un caffè, è la location che appare in una delle prime scene del film. Per duplicare Portland, tra le altre, la location proprio del caffè, è stata utilizzata una zona del centro di Vancouver B.C. chiamata Gastown.
L’Hardware Store di Clayton, dove Ana lavora durante gli anni del college, in realtà si trova a circa 45 minuti fuori Vancouver, in una cittadina chiamata Ladner. Sono stati visionati più di 10 negozi di ferramenta vecchio stile prima di arrivare alla Main Street di Ladner, dove la facciata gialla di un negozio sembrava facesse cenno alla squadra addetta allo scouting di fermarsi ed entrare.
Tutti i particolari degli spazi di Christian dovevano mostrare un avanzamento silenzioso della storia e del personaggio – particolarmente riguardo alla sua Stanza Rossa; inutile dire che si è fatto presto a prendere come riferimento gli aspetti futuristici dei film di Stanley Kubrick. Sono inoltre state scelte le opportune illuminazioni dei piani, per accrescere la teatralità, la riflessione e rifrazione della luce. In seguito ci si è avvalsi del lavoro del fotografo e pittore americano Saul Leiter (uno dei fondatori originali dei look associati alla New York School), optando per le riprese attraverso il vetro, e la luce diffusa. Questo ha portato i signori Wasco ad intensificare la collaborazione con McGarvey per incorporare dei vetri oscuri e diffusi in molti dei primi set. Sono stati considerati i metodi più opportuni da utilizzare sui vetri per ottenere o consentire le riprese attraverso delle ombre da dietro.
Studiando degli esempi all’interno della fascia superiore delle residenze di Seattle, la squadra ha “localizzato” due case di Vancouver BC, molto vicine (anche se in realtà distavano un quarto di un miglio l’una dall’altra), costruite per due fratelli imprenditori nel 1920, per garantire che i set si adattassero alla città. Una casa ha fornito l’esterno per la casa dei Trevelyan / Grey, il foyer interno e sala da pranzo, e l’altra, l’originale piscina con pareti in vetro (per rappresentare la darsena descritta nel libro che Christian mostra ad Ana a seguito della cena con la sua famiglia).
Grazie alla passione della regista per l’arte, la produzione è stata in grado di garantire dei dipinti di noti artisti come Ed Ruscha e John Baldessari da mostrare negli uffici dei Grey. Una volta sparsa la voce che i due maestri erano al progetto, anche altri artisti hanno messo i loro lavori a disposizione del set, tra cui artisti di Vancouver, BC, e del Pacifico nord-occidentale, così come la Gran Bretagna. Oltre a quelle di Ruscha e Baldessari, erano incluse opere di Rob Pruitt, Peter Millett, Allan Switzer, Brent Comber, Chris Shepherd, Marta Barisca, Michael Joo, Harlan Miller, Jake & Dinos Chapman, Gary Hume, Rodney Graham, Gerda Lattey, Farik Aldin, Arno Kortschot, Georgie Hopton, Gary Aylward e Eric Blum (e addirittura una delle opere personali della regista).