“LA DEA DELL’AMORE”, al Teatro dell’Angelo di Roma

Dal nostro inviato A.D.

“Mighty Aphrodite”, conosciuto in Italia con il titolo “La dea dell’amore”, è uno dei film di più semplice lettura di Woody Allen, caratteristica che lo ha anche reso godibile al grande pubblico. Nel 1996, Mira Sorvino ha conquistato il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista, e il film la nomination come miglior sceneggiatura originale.

Grazie all’adattamento e alla traduzione di Giorgio Mariuzzo, e alla concessione in esclusiva dello stesso Woody Allen, ritroviamo “La Dea dell’Amore” a Roma, al Teatro dell’Angelo, struttura rinata nel 2006 dopo anni di abbandono, grazie al lodevole impegno di Antonello Avallone.

E’ lo stesso Antonello, la cui somiglianza a Woody Allen sul palco è notevole, ad essere regista (aiuto regìa Marilì Conti), e protagonista dello spettacolo, insieme a Giulia Di Quilio, l’attrice abruzzese che ha preso parte al film “La grande bellezza”.

La trama: Lenny è un giornalista sportivo alle prese con la moglie Amanda, piacente gallerista, che vorrebbe adottare un figlio. Dopo alcune riluttanze (“i figli sono una cosa seria!”) ecco spuntare il piccolo Max che, con il passare degli anni, diventa, grazie alla sua spiccata intelligenza, l’orgoglio di papà.

La domanda sorge spontanea: chi sarà la vera madre?

Grazie ad alcuni escamotage e alle sue amicizie, Lenny riesce a scoprire che la procreatrice di suo figlio si chiama Linda Ash ma, piccolo particolare, ha il nome d’arte di Judy Orgasm, indizio che dovrebbe essere sufficiente per lasciarvi immaginare la sua professione.

A quel punto, per il giornalista l’obiettivo diventa uno solo: trasformare Linda da Dea dei film a luci rosse e dell’amore a pagamento (quando incontra Lenny per la prima volta, lei lo accoglie così: “Ciao, sei quello delle 3?”) alla ragazza acqua e sapone, quella che “fa il burro in casa”. 

Per raggiungere il suo scopo, cercherà di vincere le resistenze del protettore di Linda, cambierà gli improbabili quadri della sua casa, proverà a sottoporle fidanzati: basterà? 

A teatro, così come accadeva nel film, il racconto viene arricchito dalla presenza della Cassandra, del Corifeo e di un coro Greco che, fuori scena e in scena, dialoga con Lenny e sottolinea, cantando e muovendosi anche tra il pubblico, gli eventi che si susseguono, senza…mascherare nulla.

Nella rappresentazione teatrale, tutte le corde di Woody Allen vengono ben rappresentate e nulla viene lasciato al caso: dalla recitazione di tutti gli attori, alle voci, che ricordano molto da vicino quelle originali, ai piccoli particolari.

Plauso quindi ad Antonello Avallone per una regìa curata ed una interpretazione maiuscola; a Giulia Di Quilio per una prova impegnativa brillantemente superata; al cast, composto, in ordine alfabetico, da Silvia Augusti, Alessandro Capone, Giordano Cappellazzo, Francesca Cati (è Amanda, la moglie di Lenny),Veronica Di Giacobbe, Giulia Di Nicola, Francesco Marioni, Valerio Palozza, Flaminia Parnasi, Stefano Santerini; alla scenografia e ai costumi, curati entrambi da Red Bodò; al disegno luci di Erika Barresi che, grazie a una illuminazione “a zone”, riesce a dare, volta per volta, la giusta importanza alle singole ambientazioni della ben congegnata scena.

“La Dea dell’Amore” è in programmazione al Teatro dell’Angelo di Roma fino al 30 Novembre 2014. Per tutte le informazioni: http://www.teatrodellangelo.it/spettacolo.asp?id=5

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