4 dicembre “Magic in the Moonlight” di Woody Allen con Emma Stone, Colin Firth, Marcia Gay Harden
MAGIC IN THE MOONLIGHT
Sinossi
Ambientato nella Riviera del sud della Francia negli anni ‘20, MAGIC IN THE MOONLIGHT di Woody Allen è una commedia romantica che narra di un grande prestigiatore (Colin Firth) che prova a smascherare una sedicente medium (Emma Stone).
L’illusionista cinese Wei Ling Soo è il più celebrato mago della sua epoca, ma pochi sanno che il suo costume cela l’identità di Stanley Crawford (Firth), uno scorbutico ed arrogante inglese con un’altissima opinione di sé stesso ed un’avversione per i finti medium che dichiarano di essere in grado di realizzare magie. Convinto dal suo vecchio amico, Howard Burkan (Simon McBurney), Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra: Grace la madre (JackiWeaver), Brice il figlio (Hamish Linklater) e Caroline la figlia (Erica Leerhsen). Si presenta come un uomo d’affari di nome Stanley Taplinger per smascherare la giovane ed affascinante chiaroveggente Sophie Baker (Stone) che risiede lì insieme a sua madre (Marcia Gay Harden). Sophie arriva a villa Catledge su invito di Grace, la quale è convinta che Sophie la possa aiutare ad entrare in contatto con il suo ultimo marito e, una volta giunta lì, attira l’attenzione di Brice, che si innamora di lei perdutamente.
Già dal suo primo incontro con Sophie, Stanley la taccia di essere una mistificatrice facile da smascherare. Ma, con sua grande sorpresa e disagio, Sophie si esibisce in diversi esercizi di lettura della mente che sfuggono a qualunque comprensione razionale e che lasciano Stanley sbigottito. Dopo qualche tempo, Stanley confessa alla sua adorata zia Vanessa (Eileen Atkins) di aver iniziato a chiedersi se i poteri di Sophie siano reali davvero. Se così fosse, Stanley si renderebbe conto, che tutto sarebbe possibile e le sue convinzioni verrebbero a crollare.
Quello che segue è una serie di eventi magici nel vero senso della parola e che sconvolgeranno le vite dei personaggi. Alla fine, il migliore trucco messo in mostra in MAGIC IN THE MOONLIGHT è quello che inganna tutti quanti noi.
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MAGIC IN THE MOONLIGHT
La Produzione
Woody Allen è rimasto affascinato dalla magia sin dall’adolescenza e da allora la magia ed i prestigiatori sono apparsi spesso nei suoi lavori: nel suo famoso monologo “The Great Renaldo”; nel suo racconto breve vincitore del premio O. Henry, “The Kugelmass Episode”; nella sua commedia “The Floating Lightbulb” (nella quale l’interprete principale è un giovane illusionista); nell’episodio “Oedipus Wrecks” di NEW YORK STORIES e in SCOOP, dove lui stesso interpreta memorabilmente un mago, The Great Splendini.
Nei suoi film sono comparsi anche ipnotizzatori (BROADWAY DANNY ROSE, LA MALEDIZIONE DELLO SCORPIONE DI GIADA), un guaritore (ALICE) ed un indovino (INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI). Molti dei suoi altri film, in particolare ZELIG, LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO, MIDNIGHT IN PARIS, intrecciavano in maniera stravagante le loro storie e gli argomenti, proprio come succede nella nuova commedia romantica di Allen, MAGIC IN THE MOONLIGHT.
I medium spirituali erano di gran moda negli anni ‘20, periodo in cui è ambientato MAGIC IN THE MOONLIGHT. “A quel tempo erano molto seguiti”,dice Allen. “Gente molto famosa, come ad esempio Arthur Conan Doyle (creatore di Sherlock Holmes) li prendevano molto seriamente. Succedevano ogni tipo di incidenti, come fotografie spiritiche che lasciavano la gente sbigottita e le sedute spiritiche erano molto comuni”. Il più grande mago dell’epoca, Harry Houdini, partecipava a molte di esse, smascherando ogni chiaroveggente che incontrava. Interessante era il fatto che Houdini non fosse motivato dal desiderio di sbugiardare gli artisti della truffa, quanto dalla sua sincera voglia di scoprire che la comunicazione con le persone morte fosse possibile. Il fatto che ci fossero così tanti ciarlatani in giro, era per lui una delusione, nel momento della sua morte nutriva ancora una forte speranza che ci fosse una vita nell’aldilà.
In superficie, Stanley Crawford (Colin Firth) è l’opposto di Houdini. Un mago famoso nel mondo che esercita nelle vesti dell’illusionista cinese Wei Ling Soo, Stanley e rigetta apertamente la possibilità di qualunque vita nell’aldilà. “È una persona razionale, intelligente e con una mente scientifica, quindi è gratificato da ciò che lui considera stupidità delle persone ingenue ed il loro sfruttamento”,dice Allen. Colin Firth, che interpreta Stanley, dice: “Lui è altezzoso, critico, cinico ed arrogante ed ha una smisurata opinione riguardo il suo intelletto. Come specialista nell’arte dell’illusionismo, è scettico riguardo qualunque cosa di spirituale, mistico od occulto. È orgoglioso di sé stesso nel contraddire le persone che dichiarano che durante le sedute spiritiche accada qualcosa di veramente magico”. Firth continua: “Credo che questa sia la prima volta che interpreto un personaggio veramente antipatico. Sono sicuro che il pubblico vorrà tirarmi una torta in faccia. Il modo con cui lui si presenta così sprezzante nei confronti degli altri, farà pensare che dovrei abbassare la cresta”.
Stanley viene incuriosito quando il suo vecchio amico e collega illusionista, Howard Burkan (Simon McBurney), gli racconta di una giovane veggente, Sophie Baker (Emma Stone), che vive presso una famiglia di americani facoltosi, i Catledge, stabilitisi nel sud della Francia. Howard ha provato di tutto per smascherare i suoi trucchi, ma è completamente confuso riguardo il suo potere. Howard propone a Stanley di posticipare il viaggio programmato con la sua fidanzata Olivia (Catherine McCormack), per andare nel sud della Francia e rivelare a tutti che Sophie è una truffatrice.
“Credo che il motivo per cui Stanley sia contento della compagnia di Howard, è il fatto che lui lo faccia sentire bene con sé stesso”, diceMcBurney. “Howard lo ritiene apertamente il prestigiatore migliore, confermando Stanley nel pantheon dei grandi maghi”. Ha una grande stima per Stanley definendolo anche “il più grande demistificatore del mondo”, Howard convince Stanley ad accettare la sfida.
Dato che Stanley è sia celebre quanto sconosciuto – nessuno conosce la sua vera identità come il grande Wei Ling Soo – si presenta a casa dei Catledge come un uomo d’affari di nome Stanley Taplinger. Uomo britannico colto e d’elite, Stanley non è colpito da Sophie Baker (Emma Stone) e sua madre (Marcia Gay Harden), americane con un background irrilevante. Firth dice: “Lui la considera quasi una scugnizza insignificante e pensa che smascherarla non sarà un grosso problema”.
Con sua grande sorpresa, Stanley scopre che Sophie è in grado di indovinare con la forza della sua mente i lati del carattere delle persone, il loro passato e i loro passati amori, cose che lui stesso non riesce a spiegarsi. Nonostante Stanley osservi da vicino ogni sua mossa, Sophie continua a sorprenderlo e a disorientarlo. Lei gli racconta infatti della sua vita dei quali non può assolutamente essere a conoscenza. Così, invece di essere lui a discreditare lei, è Sophie a svelare il suo segreto del fatto di essere Wei Ling Soo. Imperterrito nonostante le prove siano a suo svantaggio, Stanley resta convinto che lei sia senza dubbio una truffatrice e che presto riuscirà a smascherarla. “Stanley le lancia continue sfide ma Sophie sa che può scioccarlo di continuo”, dice la Stone. “Questo le dà potere. Penso anche che lei lo trovi affascinante e quindi inizia una specie di presa in giro infantile”.
Sophie e la Sig.ra Baker sono riuscite a prendere dimora presso la villa dei Catledge grazie alla madre, Grace (JackiWeaver), la quale vuole disperatamente entrare in contatto medianico con il suo ex marito. “Grace è ingenua e anche molto dolce”, dice laWeaver. “Dice, ‘Deve esserci qualcos’altro oltre quello che non vediamo’ e lo crede veramente. Credo che molte persone condividano questo pensiero”. La disperazione e l’impazienza di Grace la rendono un bersaglio molto facile per la Sig.ra Baker, che riesce a spillarle soldi per una “fondazione” che lei e Sophie intendono avviare. Dice la Harden: “Sophie ha il potere di affascinare e raggirare le persone, ma non è lo stesso per sua madre, lei è più che altro astuta. Dato che Sophie è una medium di talento, la combinazione dei due personaggi le ha fatto fare molta strada”. Dice la Allen: “La Sig.ra Baker è una madre disposta a tutto. Prende dei buoni pasto per dei ragazzini e con quelli ci tira avanti. Quando vede l’opportunità di fare soldi, la coglie al volo”.
Oltre al suo dono come medium, Sophie abbaglia con la sua personalità magnetica, perciò non deve sorprendere se Brice Catledge (Hamish Linklater), l’affabile rampollo della famiglia, rimane folgorato da lei. “Lui è disposto a darle il mondo intero se lei solo volesse”,dice Linklater. “Non è interessato a lei per i suoi poteri medianici— sebbene le sia grato per come rende sua madre felice – lui la ama e basta e vuole solo stare con lei”. Dice Allen: “Brice non è un cattivo ragazzo, ma neanche una persona considerevole. Ma ciò che le offre è una proposta molto allettante, specialmente negli anni ‘20, perché renderebbe lei e sua madre ricche per il resto dei loro giorni”.
Nella stessa casa vive anche la sorella di Brice, Caroline Catledge (Erica Leerhsen), e suo marito psichiatra, George (Jeremy Shamos). Sospettosi sul conto di Sophie, sono loro che convocano per la prima volta Howard per venire a controllare il suo operato. Allen racconta: “Volevo che nella storia fosse presente anche un qualche scienziato, visto che la comunità scientifica viene sempre disorientata da questo tipo di persone. Magari penserete che questi non lo siano, ma vi assicuro che nella vita reale è proprio l’opposto. George ha frequentato la scuola di medicina ed ha studiato psichiatria e sulle prime non è affatto convinto – ma Sophie è così convincente che anche lui inizia a crederle”.
Vicina di casa dei Catledge, è l’amata zia di Stanley,Vanessa (Eileen Atkins), che ha provveduto alla sua educazione quando era un bambino e che le è più vicino dei suoi stessi genitori. Vanessa comprende così bene Stanley da essere l’unica persona capace di guidarlo per il meglio, un impegno difficile con uno che pensa di sapere già tutto. “Vanessa se la gioca in modo raffinato con lui”, dice la Atkins. “Lei lo vede come un ragazzino allo stesso modo in cui la maggior parte dei genitori vede i propri figli. Così, quando lei si accorge che le cose per Stanley si mettono male, non si arrabbia. Invece lo convince dicendogli la cosa sbagliata sapendo che lui farà esattamente il contrario”. Firth dice : “Con grande tolleranza ed indulgenza, Vanessa blandisce i suoi veri sentimenti. Non è esplicita, consente pazientemente a Stanley di pensare al suo ritmo ed imparare la nuova lezione”.
Mentre Stanley viene sempre più mistificato da Sophie, la porta a conoscere Vanessa, che come lui ben sa, ha sempre avuto occhio nel riconoscere le persone. Ed è proprio a casa di Vanessa che Sophie si esibisce in quello che potrebbe essere il suo più inspiegabile e spettacolare esercizio di lettura della mente. “Credo che Vanessa sia troppo preoccupata dal modo in cui Sophie l’abbia fatto”, diceAtkins. “Lei non pensa, ‘questa ragazza ha delle abilità sorprendenti’ – lei pensa ‘questa ragazza è arrivata dritta al nocciolo della questione molto in fretta’ e immediatamente, Vanessa è compiaciuta per questa connessione. E poi crede che ci sia un ‘forse’ in ogni cosa; forse la ragazza ha veramente la dote di vedere le cose. Vanessa non dirà mai che non esistono assolutamente i miracoli”. Firth racconta: “Vanessa è il personaggio più saggio nella storia. Sa che la vera stupidità deriva dall’essere troppo sicuri di tutto. Le persone veramente sagge capiscono che ci sono un sacco di cose a noi ignote e che la certezza non equivale alla saggezza”.
Stanley, d’altro canto, risponde al potere di Sophie messo in mostra a casa di Vanessa,saltando da un assoluto scetticismo ad una fede definitiva. “Non è che improvvisamente cambia opinione, pensando che il potere di Sophie sia reale”, dice Firth. “Piuttosto è qualcosa nascosto in lui da lungo tempo che improvvisamente esplode all’esterno con una gioia quasi fanciullesca. ‘Se lei è vera quindi io ho sbagliato tutto. E se ho sbagliato tutto, non esiste solo il mondo che vediamo e tutto è possibile. Forse c’è la vita dopo la morte e se così fosse, forse c’è anche Dio’. Stanley ha passato la vita cercando di avvicinarsi alla magia perché era la sua passione. E penso che, rimasto deluso dalla mancanza della vera magia nella sua vita, provi dell’ostilità verso chiunque la professi”. Stone dice: “Mi piace il modo in cui Stanley, un uomo bravissimo nel creare illusioni per grandi gruppi di persone, viene trasformato da Sophie, che lo porta a credere in un mondo che lui non riesce a vedere”.
Allen racconta: “Uomo colto ed esigente, Stanley espone Sophie a cose con le quali altrimenti non sarebbe mai entrata in contatto. Lui le apre alcune porte e risveglia in lei l’interesse di raggiungere alcune di quelle cose”. Stone dice: “I suoi gusti e la sua comprensione del mondo si espandono, poiché è cresciuta in un mondo totalmente diverso da quello da cui proviene Stanley. Impara da lui e per lei è emozionante”.Allen dice: “Sophie ha il potenziale per potere essere molto più acculturata rispetto alle circostanze che le erano consentite in precedenza”.
Il romanticismo dell’ambientazione nelle decorazioni anni venti e l’aspetto risplendente delle location del sud della Francia, hanno contribuito a donare al film un incanto naturale. Il direttore della fotografia Darius Khondji, meglio conosciuto per il suo lavoro in film noir come ad esempio SE7EN di David Fincher, ha dato un tono più allegro e solare ai film di Allen, incluso MIDNIGHT IN PARIS e TO ROME WITH LOVE. “Volevamo fare un film luminoso e gioioso”, dice Khondji, “ma con una gamma di colori forti che dessero struttura visiva al film. La mia principale fonte di ispirazione è stato il fotografo francese Jaques Henri Lartigue. Abbiamo usato obiettivi Cinemascope degli anni settanta per la fotografia, usando un processo speciale per abbassare il contrasto ed ammorbidire le immagini naturalmente. In seguito abbiamo lavorato con il supervisore al colore Pascal Dangin, che ci ha aiutato a renderizzare le immagini con un tocco di “autochrome” per ottenere quel look del colore come agli inizi del 20mo secolo”.
Khondji ha illuminato Emma Stone con una speciale luce radiosa. “Woody mi aveva chiesto di portare la sua bellezza sulla pellicola e spero di aver fatto un buon lavoro”, dice Khondji. “Sembrava come se lei splendesse di luce naturale, quella combinazione di colore delle pelle, capelli ed occhi, ma principalmente è stato il suo modo di interpretare il personaggio che mi ha ispirato a riprenderla in quel modo”. Linklater dice. “Lei è una ragazza meravigliosa ma con quella luce sembrava quasi che uscisse da un affresco ogni giorno”. La Stone dice: “Fondamentalmente mi ha messo in un campo di luce bianca. Gli è servito molto tempo per farlo e gliene sono grata”.
Gli interni e gli esterni della casa dei Catledge, era un mix di due ambientazioni: Villa Eilenroc a Cap d’Antibes e Villa la Renardière a Mouans-Sartoux. Altre location sono state: il bar ed il ristorante dell’Hotel Belle Rives di Juan-les-Pins: Chateau du Rou et di LeMuy, un azienda vinicola usata come casa di Zia Vanessa; l’Hotel Negresco di Nizza (usato per il Cabaret di Berlino)e l’Opéra di Nizza (esterno del teatro di Berlino). L’osservatorio in cui Stanley e Sophie trovano riparo durante la tempesta è l’Observatoire de la Côte d’Azur (Osservatorio di Nizza) sulla sommità di Mont Gros. Costruito nel 1887, la sua cupola è stata progettata da Gustave Eiffel (progettista della leggendaria torre), l’osservatorio è tuttora funzionante. Anche se l’architettura era conforme al periodo, tutti i set hanno dovuto subire delle grandi ristrutturazioni, con mobili del periodo realizzati dalla scenografa Anne Seibel. La scena del ballo è stata girata in un set creato appositamente dalla Seibel, nel retro di una delle location dei Catledge, Villa Eilenroc.
La maggior parte dei costumi che si vedono nel film sono originali del periodo, reperiti attraverso una ricerca mondiale che spazia da Parigi, Londra, Madrid, Roma, Toronto e Los Angeles dalla costumista Sonia Grande ed il suo team. “Abbiamo cercato di usare sempre costumi originali”, dice la Grande. “Ma quando non abbiamo trovato alcuni elementi richiesti per i vari personaggi, abbiamo provveduto a ricrearli usando tessuti e pezzi originali appositamente restaurati e riciclati”. Uno schema di colore è emerso organicamente, con i “credenti” nella storia generalmente vestiti di bianco o pastello e gli “scettici” in colori scuri. “la prima cosa a cui abbiamo obbedito è stata la logica del momento”, dice Allen. “Era logico che Stanley, Howard e George indossassero dei completi, perché era quello che indossavano i nostri riferimenti dell’epoca. Ma questo ha fatto sì che gli altri fossero vestiti più leggeri, più aperti all’immaginazione, al lato magico della vita”.
Come in tutti i suoi film, anche in MAGIC IN THE MOONLIGHT, Allen usa delle scene molto lunghe piene di dialogo, fermi scena e movimenti di macchina. Firth dice: “Detta così sembra tutto molto facile, in realtà tutto deve funzionare alla perfezione. A volte si girava la scena sei o sette volte e lui era soddisfatto, poi magari ti cadeva il cappello e dovevi iniziare la scena daccapo. Lui non fa mai le prove e quindi la prima scena è già una specie di prova, che va poi ripetuta fino a quando vengono limati tutti i difetti e tutti sono contenti”.La Stone racconta: “Lavorare con Woody è stata la realizzazione dei miei sogni. Me lo avevano descritto come uno molto tranquillo ma anche molto serio e che mantiene le distanze, ma per quanto ho potuto vedere io è stato esattamente al contrario. È stato incredibilmente amichevole e divertente oltre ad avermi raccontato un sacco di storie”. Firth dice: “Come regista è molto scrupoloso. Arrivava sul set e ci dava istruzioni estremamente precise, annotazioni accurate e dettagliate su quello che voleva vedere fino a quando non ne era del tutto soddisfatto per poi potere andare avanti. La Atkins dice: “Dopo aver girato una scena che sapevamo non essere venuta molto bene, ci ha detto soltanto “Beh, non era proprio buona, vero?” Ed io sono scoppiata a ridere e gli ho risposto, ‘Era terribile. Che dobbiamo fare ora?’ e lui sorridendo a sua volta ha detto ‘la prossima volta falla meglio’. E questo è solo quanto c’è bisogno di dire la maggior parte delle volte. Era pronto a consigliarci se glielo chiedevamo, ma in realtà conosce molto bene gli attori anche perché è un attore lui stesso. Sa che se scegli gli attori giusti e li metti a loro agio, poi devi solo lasciarli fare quello che sanno fare”.
Lavorando in un luogo isolato, il cast ha fatto gruppo e molto spesso cenava insieme, fatto molto raro sul set di un film. La Stone dice: “Colin è convinto che fare un film sia un processo chimico e che bisogna credere di essere veramente il personaggio che stai interpretando e che quello sia il tuo mondo reale. Fare un film è come pensare di essere in una macchina del tempo con la quale posso viaggiare a ritroso con la mente. È stata una delle esperienze professionali della mia vita”. Firth dice : “Emma è una di quelle persone che porta energia a tutto il set. Era incredibilmente popolare e conosceva tutti. Ha una natura divertente ed ottimista che credo sia di traino per chiunque. Siamo diventati molto amici”.
“Ci trovavamo nel sud della Francia ed il tema era la magia negli anni ‘20”, dice la Stone. “credo che tutti quanti fossero travolti da questa specie di spensierato sentimento alla ‘Sogno di una notte di mezza estate’. Per quanto mi riguarda, l’esperienza e la storia mi hanno dato la stessa sensazione che si ha quando assisti ad uno spettacolo di magia. Ogni volta che ho visto un mago da vicino, ho pensato che fosse vero pur sapendo che non poteva esserlo. Credo che dipenda da quanto vogliamo smettere di essere scettici ed essere veramente meravigliati da qualcuno. Quello che vogliamo sono le storie, le favole, i miti”. Firth dice: “Credo che dipenda da cosa sentiamo riguardo il mistero, da come ci si sente verso le cose che non possiamo spiegare, cose che non possono essere spiegate scientificamente o logicamente. Credo anche che le persone abbiano pareri ampiamente divergenti riguardo cose del genere. Alcune persone ricercano il mistero e vogliono svelarlo in maniera scientifica, mentre altri sono ciecamente ostili verso quelle cose che non possono essere spiegate o capite. Altri ancora sono felici di lasciare che il mistero rimanga tale”. McBurney dice: “Quando si vede qualcosa e non si riesce a capire come sia successa, in quel preciso momento si ha la stessa sensazione che si prova quando hai cinque anni e vedi dei fiori sbocciare a primavera oppure tuo zio che fa apparire una moneta da dietro il tuo orecchio. Richiama la parte di noi che vuole vedere il mondo in modo nuovo. Ritorniamo bambini davanti ad uno straordinario musicista, una grande commedia a teatro, in una galleria d’arte o davanti alle meraviglie della natura. Tutte queste cose ci danno un senso di meraviglia senza tempo che è veramente magica”.
Il più grande mistero di tutti è l’amore, qualcosa che è tanto vero quanto impossibile da spiegare. “Desiderare cose un po’ più magiche fa parte della naturale condizione umana”, dice la Stone. “E la magia del film è l’amore. Magari non ha neanche un senso logico ma è ciò che c’è di bello e di magico”. Allen dice : “Vedere qualcuno ed esserne istantaneamente attratti è una cosa inspiegabile. Si può provare a cercarne i motivi: può piacerci il loro stile personale, il sense of humor, le loro idee, il loro aspetto – ma alla fine, non si capisce bene perché non siamo attratti da persone con lo stesso stile, sense of humor e quanto altro. È molto complicato ma c’è di sicuro un motivo intangibile. Sono certo che fra un milione di anni e con l’aiuto dei computer, si riuscirà a spiegare con un grafico matematico quello che succede, ma per adesso e per il futuro prossimo non abbiamo prove che ci sarà alcun cambiamento. C’è una certa emozione magica nell’incontrare qualcuno e trarne una sensazione romantica positiva”.
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MAGIC IN THE MOONLIGHT
Il Cast
Attore britannico di teatro classico, il premio OscarCOLIN FIRTH (Stanley) è un veterano di cinema, televisione e teatro, con un impressionante curriculum ultra trentennale. Ha preso parte a tre film che hanno vinto l’Oscarnella categoria Migliore Film: IL DISCORSO DEL RE, Shakespeare in Lovee IL PAZIENTE INGLESE. Firth ha conquistato un Oscar, il Golden Globe, Screen Actors Guild Award, British Independent Film Award, Critics’ Choice Award ed il suo secondo consecutivo BAFTA Award nel 2011 con il suo ruolo di Re Giorgio VI in IL DISCORSO DEL RE. Il film ha anche vinto l’Oscarcome ‘Migliore Film’ oltre ad uno Screen Actors Guild Award come Migliore Cast. Firth ha inoltre conquistato un premio BAFTA nel 2010 e la Coppa Volpi come ‘Migliore Attore’ al Festival di Venezia del 2009 per la sua recitazione nel film di Tom Ford A Single Man.
Avremo modo di vedere Firth in The Railway Man,per la regia di Jonathan Teplitzky che vede anche la presenza di Nicole Kidman. Il film è tratto dalla storia vera di Eric Lomax, interpretato da Firth, intento a scovare gli aguzzini che lo torturarono mentre era prigioniero durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre ha appena concluso le riprese di The Secret Service, diretto da Matthew Vaughn, con Samuel L Jackson e Michael Caine, che verrà distribuito dalla Fox nel maggio del 2015.
Nel 2012, Firth ha recitato nel film di Tomas Alfredson, Tinker Tailor Soldier Spy al fianco di Gary Oldmane Tom Hardy. Il thriller è tratto dal romanzo di spionaggio, ambientato durante la Guerra Fredda, di John Le Carré e narra le vicende di una caccia alla spia tra i più alti ranghi dei Servizi Segreti Britannici. Il film ha raccolto tre candidature all’Oscartra cui quella per Migliore Sceneggiatura non Originale, ed ha vinto il premio BAFTA come Migliore Film Britannico e Migliore Sceneggiatura non Originale. Nel 2008, Firth ha preso parte al fortunato film corale della Universal Pictures, Mamma Mia!
Nel 2004, Firth è stato uno dei protagonisti del successo di Che pasticcio, Bridget Jones e del film candidato all’Oscarla ragazza con l’orecchino di perla al fianco di Scarlett Johansson. Nel 2003, Firth è apparso nella fortunata commedia LOVE ACTUALLY, scritta e diretta da Richard Curtis.
Nel suo curriculum troviamo anche: The Devil’s Knot- fino a prova contraria, Before I Go to Sleep, Arthur Newman, quando tutto cambia, When Did You Last See Your Father?, un matrimonio all’inglese, GENOVA di Michael Winterbottom, A Christmas Carol, l’importanza di chiamarsi Ernest, FALSE VERITÀ di Atom Egoyan, il thriller di Marc Evans Trauma, NANNY McPHEE, Una ragazza e il suo sogno, segreti,Apartment Zero, la mia vita fino ad oggi, FEVER PITCH di Nick Hornby, amiche,Playmaker ed il ruolo che da il titolo al film di Milos Forman, Valmont.
Per il piccolo schermo, Firth è famoso per il suo ruolo innovativo di “Mr. Darcy” nell’adattamento per la BBC di “Pride and Prejudice”, per il quale ricevuto una candidatura ai BAFTA come Migliore Attore ed ai National Television Award come Attore Più Popolare. Firth è stato nominato agli Emmy Award nel 2001 come Migliore Attore non Protagonista nel film celebrato dalla critica della HBO, “Conspiracy” ed ha conquistato anche un premio della Royal Television Society come Migliore Attore ed una candidatura ai BAFTA per la sua performance in “Tumbledown”.Tra gli altri suoi lavori per la televisione troviamo anche i film per la BBC,“BornEqual”, “Donovan Quick”, “The Widowing of Mrs. Holroyd”, “Deep Blue Sea”, “Hostages” e la mini-serie “Nostromo”.
Firth ha debuttato al teatro a Londra in una produzione del West End di “Another Country” nel ruolo di “Guy Bennett”.In seguito ha scelto di interpretare il personaggio di Judd nel adattamento per il cinema del 1984 accanto a Rupert Everett. Nel marzo del 2004, Firth ha presentato il “Saturday Night Live”.
Firth è sostenitore attivo della Oxfam International, una organizzazione dedicata alla lotta alla povertà ed alle relative ingiustizie nel mondo. Ha ricevuto un onorificenza al premio Humanitarian Award della BAFTA/LA durante i Britannia Awards del 2009. Nel 2008, è stato nominato Filantropo dell’Anno dall’Hollywood Reporter. Nel 2006, Firth è stato votato come Attivista Europeo dell’Anno dalla UE.
Grazie alla sua straordinaria bellezza e al suo indiscusso talento, l’attrice candidata ai Golden Globe, EMMA STONE (Sophie)conferma il suo ruolo di attrice più ricercata di Hollywood.
La Stone è attualmente impegnata sul set del film di Cameron Crowe ancora senza titolo per la Columbia Pictures, al fianco di Bradley Cooper e Alec Baldwin, previsto in uscita nel 2014.
Prossimamente rivedremo la Stone nel suo ruolo di “GwenStacy” in The Amazing Spiderman 2, previsto in uscita per l’estate del 2014. La vedremo presto anche nella commedia dark, Birdman,con Zack Galifianakis, Michael Keaton e Edward Norton. Il film racconta la storia di un attore in declino (Keaton), che in passato era interprete di un famosissimo supereroe e che ora deve superare i problemi con il suo ego e con la famiglia, nel tentativo di allestire uno spettacolo a Broadway, per rinverdire i vecchi fasti di gloria. La Stone ha il ruolo della figlia di Keaton, che diventa sua assistente dopo aver superato un periodo di riabilitazione.
La Stone ha recentemente prestato la voce per il ruolo di “Eep” nel cartone animato di successo,The Croods. La Stone riprenderà il suo ruolo nel sequel che uscirà al cinema nel luglio del 2019.
Nel suo curriculum cinematografico troviamo anche: il dramma poliziesco dell’epoca Gangster Squad; Easy girl, che le è valso una nomina ai Golden Globeed un premio MTV Movie Award come Migliore Performance Comica; il premiato The Help;Crazy, Stupid, Love;amici di letto;Paperman; ha doppiato il cartone animato Marmaduke; BENVENUTO A Zombieland;LA RIVOLTA DELLE EX;LA CONIGLIETTA DI CASA; The Rocker-IL BATTERISTA NUDO e Superbad.
Stone è sostenitrice di Stand Up To Cancer (SU2C), una rivoluzionaria iniziativa creata per accelerare le innovative ricerche sul cancro, che forniranno rapidamente nuove terapie salvavita. Laura Ziskin, l’ultima produttrice di The Amazing Spiderman, ha dato vita all’organizzazione coinvolgendo anche la Stone.
La Stone è anche ambasciatrice del Gilda’s Club di New York. Dedicato a Gilda Radner, la comica e membro originale del cast di SNL, il Gilda’s Club offre un luogo dove persone affette da cancro possano riunirsi e fornire supporto sociale e psicologico. La Stone è membro attivo della comunità del Gilda’s Club,dove è impegnata nel reparto infantile.
Originaria dell’Arizona, Emma divide la sua vita tra New York e Los Angeles.
SIMON McBURNEY (Howard Burkan) è un attore, regista e sceneggiatore Inglese. Riconosciuto come uno dei più importanti creatori britannici degli ultimi decenni, McBurney ha co-fondato il Théâtre de Complicité (ora chiamato Complicite), presentando elementi altamente visivi e fisici che hanno dato nuova linfa al teatro britannico.
McBurney ha frequentato la Cambridge University per studiare Inglese, sebbene la sua formazione principale sia avvenuta al Footlights Theatre Club,dove il suo stile di recitazione lo ha portato a diventare un attore brillante. Ha ricevuto l’invito ad esibirsi al London Comedy Store e gli è stato offerto anche uno spazio alla BBC Radio 4. Invece di accettare,McBurney decise di lasciare l’Inghilterra per studiare mimica alla scuola per mimi di Jacques Lecoqnel 1981.
Nel1983 hadato vita al Complicite, dove ha svolto la funzione di Direttore Artistico, attore e Drammaturgo. Tra le commedie da lui dirette troviamo: “The Master and Margarita”, “All My Sons”, “Anything for a Quiet Life”, “Street of Crocodiles”, “Out of a House Walked a Man…”, “The Three Lives of Lucie Cabrol”, “The Caucasian Chalk Circle”, “To the Wedding”, “The Chairs”(per la quale ha ricevuto una nomina ai Tony come Migliore Regista), “Mnemonic”, “The Noise of Time”, “Light”, “Genoa01”, “The Elephant Vanishes”, “Measure for Measure”, “The Resistible Rise of Arturo Ui”, “A Disappearing Number”,e “Shun-kin”. Per “A Disappearing Number”,McBurney ha conquistato i premi Olivier, Evening Standard e Critics Circe come Migliore Regista di una Commedia. Come attore, McBurney ha recitato nelle produzioni del Complicite di: “A Minute Too Late”, “Please, Please, Please”, “Burning Ambition”, “The Winter’s Tale” per citarne alcune.
Nel curriculum cinematografico di McBurney troviamo: la talpa; Harry Potter e i doni della morte: Parte 1 & Parte 2; Jane Eyre; nessuna verità; la Duchessa; la bussola d’oro, l’ultimo re di scozia, Friends with Money, The Manchurian Candidate, The Reckoning e Eisenstein. Ha recentemente terminato le riprese del film di James Marsh, THEORY OF EVERYTHING.
I suoi lavori per la TV includono, la serie di successo della BBC “Rev”, “The Borgias”, “Utopia” e “The Vicar of Dibley”.
McBurney è stato nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) “per i servizi resi al teatro” durante il New Year Honours del 2005. Nel2008 haricevuto il premio Konrad Wolf dalla Berlin Academy or Arts per le sue straordinarie doti di artista pluridisciplinare e, nel 2012 è stato nominato primo Artiste Associé britannico al Festival D’Avignon.
Donna EILEEN ATKINS (Zia Vanessa)è attrice e scrittrice di teatro, cinema e televisione sin dal 1953. Ha conquistato i maggiori premi di critica, compreso un BAFTA, un Emmy e tre Olivier Awards. Anche sceneggiatrice, la Atkinsha vinto il premio Evening Standard come Migliore Sceneggiatura per il suo adattamento di MRS. DALLOWAY (1997), di Virginia Woolf interpretato da Vanessa Redgrave. Nel 1999 ha ricevuto la nomina di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico (CBE) Gentildonna Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico(DBE) nel 2001.
La Atkins è nata a Londra ed ha frequentato la Guild hall School of Music and Drama. La sua prima esperienza teatrale a Londra fu in, “Love’s Labour’s Lost”,di Shakespeare a cui fece seguito un biennio con la Royal Shakespeare Company. Nel 1965 ha vinto il premio Evening Standard come Migliore Attrice per il suo lavoro in “The Killing of Sister George”, debuttando subito dopo a New York con la stessa commedia. Il suo vasto curriculum nel Regno Unito comprende: “Saint Joan”, “Medea”, “Vivat! Vivat! Regina” (premio Variety Club); “The Night of the Iguana” (premio London Critics Circe e candidature agli Olivier Award)” e “A Winter’s Tale” (premio Olivier Award).
Nel 1989 haricevuto un consenso unanime per il suo one-woman show, “A Room of One’s Own” nel quale interpretava Virginia Woolf. La produzione off-Broadway le ha consentito di vincere un Drama Desk Award come Migliore Interpretazione Solista ed una Citazione speciale dal New York Drama Critics Circle. Lo spettacolo ha girato gli Stati Uniti d’America e in seguito è stato presentato alla televisione Britannica. Ha fatto ritorno al ruolo di Virginia Woolf nel 1992 con “Vita and Virginia, da lei scritto ed interpretato per il teatro del Regno Unito e degli U.S.A. Quest’ultima produzione è valsa a Donna Eileen una seconda Citazione Speciale dal New York Drama Critics Circle, per entrambe le sceneggiature e le interpretazioni.
Altri suoi lavori teatrali comprendono“A Delicate Balance” di Edward Albee per U.K. (London Evening Standard Award) e New York; “The Unexpected Man” (premio Olivier Award) di Yasmina Rezae per Broadway, “The Retreat from Moscow” (per il quale è stata nominata ai Tony Award e ha vinto un premio Outer Critics Circle), “The Birthday Party”, “Doubt”, “There Came a Gypsy Riding”, “The Sea”, “Female of the Species” e “All That Fall”.All’inizio di quest’anno, la Atkins ha ideato un altro recital, “Ellen Terry with Eileen Atkins” ricreando alcune delle leggendarie letture di Shakespeare dell’attrice Vittoriana, Ellen Terry. In questa produzione, la Atkinsinterpreta dieci diversi ruoli Shakespeariani, in quello che il The Guardian ha definito “un corso di insegnamento nell’arte della recitazione”
Per la televisione, la Atkins ha collaborato alla creazione delle serie classiche “Upstairs Downstairs” (1971-1975) e “The House of Elliot” (1991-1993) insieme a Jean Marsh. Nel 2010 haanche recitato nella riedizione di “Upstair sDownstairs”.Nel 2008, ha vinto un BAFTA ed un Emmy per il suo ruolo in “Cranford”.Tra le sue innumerevoli apparizioni televisive troviamo: “The Three Sisters”, “A Midsummer Night’s Dream”, “The Lady From the Sear”, “Electra”, “She Fell Among Thieves”, “Sons and Lovers”, “Oliver Twist”, “Smiley’s People”, “Titus Andronicus”, “A Better Class of Person”, “The Vision”,“Roman Holiday”,“The Lost Language of Cranes”, “Talking Heads”, “Madame Bovary”, “David Copperfield”,“Wit” di Mike Nichols, “Bertie and Elizabeth”, “The Lives of Animals”, “Love Again”, “Agatha Christie’s Marple”, “Waking the Dead”, “Agatha Christie: Poirot”, “This September”, “Psychoville” e “Doc Martin”.
Il suo curriculum cinematografico comprende: INADMISSIBLE EVIDENCE, THE DEVIL WITHIN HER, RAKU FIRE, Equus,The Dresser,Let Him Have It, Wolf, cold comfort farm, JACK & SARAH, THE AVENGERS (la versione del 1998), WOMEN TALKING DIRTY, GOSFORD PARK, THE HOURS, WHAT A GIRL WANTS (accanto al protagonista di MAGIC IN THE MOONLIGHT, Colin Firth), A LONG WEEKEND IN PEST AND BUDA, COLD MOUNTAIN, VANITY FAIR, THE QUEEN OF SHEBA’S PEARLS, ASK THE DUST, THE FEAST OF THE GOAT, SCENES OF A SEXUAL NATURE, EVENING, LAST CHANCE HARVEY, WILD TARGET, ROBIN HOOD, THE SCAPEGOAT, BEAUTIFUL CREATURES ed il prossimo, SUITE FRANÇAISE, con Margot Robbie e Michelle Williams.
JACKI WEAVER (Grace) è un’attrice australiana di teatro, cinema e televisione, famosa nel suo paese dove lavora da oltre 50 anni. Fuori dall’Australia è meglio conosciuta per la sua performance nel film di David Michôd,Animal Kingdom (2010), grazie al quale è stata candidata agli Oscar® del 2011 come Migliore attrice non Protagonista. Inoltre ha anche conquistato un premio dal National Board of Review, il suo terzo premio dell’Australian Film Institute ed una nomina ai Golden Globe come Migliore attrice non Protagonista di un Film Drammatico.
Più recentemente, la Weaver ha ottenuto una candidatura agli Oscar® come Migliore Attrice non Protagonista nel film di David O. Russell, Il lato positivo Silver Linings Playbook,al fianco di Jennifer Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro. Questo è stato il primo film, dopo Redsdel 1981, ad essere candidato all’Oscar in tutte e quattro le categorie degli attori.
Prossimamente l’attrice parteciperà al dramma The Voices, con Anna Kendricke Ryan Reynolds; al dramma Six Dance Lessons in Six Weeks, con Gena Rowlandse Julian Sandse ad Haunt, un film horror indipendente.
La Weaver ha debuttato ad Hollywood con la commedia5 anni di fidanzamento,con Emily Blunte Jason Segel. Ha poi proseguito con il film di Park Chan-Wook,Stoker,accanto ad altre attrici australiane come Nicole Kidman e Mia Wasikowska.
Il suo debutto al cinema risale al 1971 con Stork,grazie al quale ha vinto il suo primo Australian Film Institute Award. Negli anni ‘70, la Weaver si è conquistata la fama di sex symbol grazie alle sue frizzanti performance delle serie di Alvin Purple. Tra altre sue interpretazioni di rilievo degli inizi della carriera, troviamo il film di Peter Weir,Picnic at Hanging Rock, considerato uno dei migliori film australiani e Caddie, con il quale ha conquistato il suo secondo Australian Film Institute Award.
La vasta esperienza televisiva della Weaver include due sitcom scritte appositamente per lei, “Trial by Marriage” e “House Rules”.Ha anche recitato in centinaia di commedie nei teatri australiani, tra cui: “A Streetcar Named Desire”, “Last of the Red Hot Lovers”, “Death of a Salesman” e più di recente in una produzione per il teatro di Sydney di “Uncle Vanya” di Anton Cechov,accanto a Cate Blanchett. La produzione ricevette talmente tanti elogi che il cast riprese i propri ruoli per una tournee al Kennedy Center di Washington D.C. ed in seguito al Lincoln Center Festival di New York nel 2012.
La Weaver risiede a Sydney, Australia ed a Los Angeles, California.
HAMISH LINKLATER (Brice) è attualmente impegnato nella serie comica della CBS,“The Crazy Ones” e di recente ha interpretato il ruolo del produttore senior “Jerry Dantana” nel dramma di Aaron Sorkin per la HBO,“The News room”. Ha anche avuto il ruolo di “Matthew Kimble” nella serie “The New Adventures of Old Christine”.
Tra le sue performance teatrali troviamo, “Seminar” (che ha debuttato a Broadway con Alan Rickman), “School for Lies”(Classic Stage Company, Obie Award), “A Comedy of Errors”, “The Merchant of Venice”, “The Winter’s Tale”, “Twelfth Night” (nominato ai Drama Desk) e “Hamlet” al Public Theatre. Lo vedremo la prossima estate al Delacorte Theater di Central Park in “Much A do About Nothing”. La sua commedia “The Vandal” è stata presentata in anteprima al The Flea Theater nel 2013.
Alcuni delle sue più apprezzate apparizioni cinematografiche comprendono film come: LOLA VERSUS, BATTLESHIP, 42 e THE FUTURE, accanto a Miranda July. Lo vedremo presto anche in THE ANGRIEST MAN IN BROOKLYN.
Linklater è nato a Great Barrington, Massachusetts, figlio di Kristin Linklater, Professoressa di recitazione alla Columbia University e rinomata insegnante di tecniche vocali, e di Jim Cormeny. Cresciuto nel Berkshires, dove sua madre fondò la troupe drammatica della Shakespeare& Company. Linklater aveva otto anni quando iniziò ad avere piccole parti in commedie di Shakespeare.
MARCIA GAY HARDEN (Mrs. Baker) ha vinto l’Oscar®come Migliore Attrice non Protagonista con il ruolo dell’artista Lee Krasner in POLLOCK (2000). Sempre per lo stesso film ha anche vinto un premio del New York Film Critics Circle, oltre alle candidature come attrice non protagonista agli Independent Spiritsed al National Society of Film Critics. La Harden ha anche ricevuto la candidatura agli Oscar® come Migliore Attrice non Protagonista per il suo ritratto della sfortunata “Celeste” in Mystic River (2003), tra i numerosi premi e nomine ricevute dal film.
Tra gli altri film a cui ha partecipato troviamo: Millers Crossing, CRUSH, used people , safe passage, THE SPITFIRE GRILL, The First Wives Club, DESPERATE MEASURES, Meet Joe Black, space cowboys, spy hard, flubber, gaudi afternoon, CASA DE los babys, Mona Lisa Smile, welcome to mooseport, P.s., BAD NEWS BEARS, american gun (Independent Spirit nomination), american dreamz, THE DEAD GIRL, The Hoax,CANVAS, THE INVISIBLE, THE MIST, INTO THE WILD, RAILS & TIES, HOME, THOMAS KINDADE’S HOME FOR CHRISTMAS, THE MAIDEN HEIST, WHIP IT, A CAT IN PARIS (voce), DETACHMENT, SOMEDAY THIS PAIN WILL BE USEFUL TO YOU, NOAH’S ARK: THE NEW BEGINNING (voce), IF I WERE YOU, PARKLAND, THE WINE OF SUMMER,
In TV l’abbiamo vista in “Sinatra” (nella parte di Ava Gardner), “The Education of Max Bickford”, “King of Texas”, “Law & Order: Special Victims Unit” (nominate agli Emmy Award come Migliore Attrice Ospite), “Damages”, “The Courageous Heart of Irena Sendler” (nominate agli Emmy Award come Migliore Attrice non Protagonista in una Miniserie o Film), “Royal Pains”, “Bent”, “Tron: Uprising”, “Isabel” e “The Newsroom” tra i molti altri. La Harden ha da poco terminato la sua prima stagione della serie comica della ABC “TrophyWife”.
La Harden ha ricevuto numerosi elogi per le sue rappresentazioni teatrali in “Angels in America: Millenium Approaches” (premio Theatre World Award e nomine ai Tony e Drama Desk), “Angels in America: Perestroika” (nomina ai Tony)e “God of Carnage” (Tony Award, nomina ai Drama Desk).
I suoi prossimi impegni saranno “ELSA & FRED”, con Shirley MacLainee Christopher Plummer e l’attesissimo Fifty Shades of Grey, nel quale interpreterà la madre di Christian Grey.