Arriva “CHE DIO CI AIUTI” sinossi e note di sceneggiatura

CHE DIO CI AIUTI

 

in onda in prima serata su RAI UNO

dal 15 dicembre in 8 puntate

“CHE DIO CI AIUTI” è la nuova serie Rai prodotta dalla Lux Vide su una strana coppia di investigatori: suor Angela (Elena Sofia Ricci) e l’ispettore Marco Ferrari (Massimo Poggio). Niente di più lontano l’una dall’altro… La serie, in 16 puntate da 50′ (8 prime serate televisive), è prodotta dalla Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei per Rai Fiction. La regia è di Francesco Vicario (“I Cesaroni”) e il soggetto di serie è firmato da Elena Bucaccio (“Tutti pazzi per amore”), a capo di un nutrito team di sceneggiatori.

“CHE DIO CI AIUTI” è una commedia con venature di giallo. Il convento di suor Angela è un piccolo mondo dove le vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle di una cittadina di provincia, Modena, ricca di storie e di segreti.

Suor Angela(Elena Sofia Ricci)ha avuto una vita difficile prima di prendere i voti. I guai con la giustizia l’hanno portata fino all’esperienza del carcere dove poi però trova la fede. Marco Ferrari (Massimo Poggio) erail più giovane ispettore d’Italia ma dopo un maledetto “incidente” la sua carriera si è incrinata.

Le loro vite si incrociano il giorno in cui suor Angela deve affrontare la prima giornata del nuovo convitto femminile annesso al convento. Così un ispettore di polizia si ritrova tra i piedi una religiosa che vuole aiutarlo nelle indagini, infiltrandosi in posti dove lui non può neanche avvicinarsi. I due protagonisti sono incompatibili ma inseparabili, sono davvero una “strana coppia”…

 

note di sceneggiatura

 

“Dite la verità, ‘CHE DIO CI AIUTI’ è Don Matteo in gonnella…”

Quante volte, da quando abbiamo iniziato il lavoro di scrittura della serie, ci è stata posta questa domanda. Da qualcuno con sincera curiosità, da altri con malizia, come a voler sottintendere che scegliere di far indossare ad Elena Sofia Ricci i panni di una suora fosse un modo per sfruttare il grande successo di una serie ormai collaudata, giunta alla sua ottava edizione.

Ebbene, la risposta è sì: ‘CHE DIO CI AIUTI’ è don Matteo in gonnella. Ma è anche molto altro.

‘CHE DIO CI AIUTI’ è innanzitutto la storia di una famiglia. Di come una donna, suor Angela si trovi improvvisamente a dover fare i conti con la maternità.

Tre ragazze e una bambina entrano infatti nella sua vita e in quella del suo convento, e la sconvolgono. Dai problemi più piccoli, come il permesso di uscire la sera o le liti per chi usa per primo il bagno, a quelli più grandi, che riguardano l’amore, l’affermazione di sé, la scelta del proprio futuro. Il diventare adulti.

E se essere una mamma è difficile per tutte, lo è ancora di più per chi, come la nostra suor Angela, si sente completamente impreparata.

“Ma non stavamo tanto bene da soli, io e te?!” – dice alzando gli occhi al crocifisso.

Poi però sbuffa, si rimbocca le maniche e affronta la sua nuova vita.

Nuova vita che riguarda anche quella vecchia perché Marco, il giovane ispettore che si trasferisce nell’appartamento sopra il convento, non è un estraneo per suor Angela. Un segreto li lega. Prendersi cura di lui, accompagnarlo nella sua carriera, far sì che torni ad avere fiducia nelle persone, è il compito più difficile e insieme più emozionante che aspetta la nostra suora.

 

Concept

 

Il Convento degli Angeli Custodi, a Modena, è un’isola di pace: chiostro pieno di fiori, piccola cappella, sole sugli archi antichi. Ma la crisi delle vocazioni arriva anche in questo angolo di paradiso. La Curia non può più permettersi di mantenere una struttura così grande con dentro solo cinque suore. Così, di fronte alla prospettiva di chiudere i battenti, la nostra suor Angela ha un’idea: usare le tante stanze vuote per aprire un convitto universitario e trasformare la foresteria in un bar, l’Angolo Divino.

“Non ti dovevo dar retta io … la fai sempre facile tu!” – borbotta suor Costanza, la madre superiora.

Ed è vero, suor Angela tende ad esagerare, nelle azioni come nei sentimenti. Il piccolo bar diventa centro di aggregazione di tutta Modena, il convitto una seconda famiglia.

Perché lei è fatta così, confusionaria, ritardataria, in perenne lotta con l’innata passione per il sonno e la necessità di alzarsi presto per andare alle Lodi, spericolata nella guida come nei sentimenti.

Ma anche piena di passione, innamorata della vita, pronta a tutto pur di occuparsi delle “sue ragazze”.

E in effetti, le ragazze che vengono a vivere al convitto hanno proprio bisogno di una mano.

C’è Margherita, che viene dalla provincia, e non ha mai vissuto da sola. Figlia, nipote e pronipote di pediatri, la nostra Alice nel Paese delle Meraviglie ha però una passione sfegatata per i cadaveri. 

“Niente è più emozionante di una bella autopsia” – afferma con tono angelico mentre beve la sua tisana della buona notte.

E poi c’è Azzurra, che in convitto ci finisce per punizione. Per lei il mondo si divide in sfigati e non. Bella, viziata, la nostra Paris Hilton in convento tratta i suoi innumerevoli pretendenti con la stessa cura che dedica ad un paio di scarpe di Jimmy Choo: ci cammina sopra per un po’ e poi li butta.

Ma tra tanti uomini che farebbero qualsiasi cosa per stare con lei, ce ne è uno che invece non la degna di uno sguardo: suo padre. E allora lei scalpita, si mette nei guai, fa casino.

E infine Giulia. Bella senza averne l’aria, un talento per l’informatica, Giulia ha una sola preoccupazione: occuparsi di sua figlia. È infatti ragazza madre di Cecilia, nove anni di grazia, gentilezza e straordinaria intelligenza. Per lei ha smesso di studiare, per mantenere lei ora fa l’operaia. Non ha bisogno di nessuno Giulia, tantomeno del padre della bambina, che non sa nemmeno che lei esista.

O almeno così vuole fare credere. Ma non è facile far cambiare idea a suor Angela, soprattutto quando ha deciso di aiutarti.

E così anche Giulia finisce a vivere in convitto: si occuperà del bar.

Margherita/Beth, Giulia/Jo, Azzurra/Amy, Cecilia/Meg, le nostre ‘Quattro Piccole Donne’ non sono sorelle, ma nel corso della storia, sotto la guida attenta e un po’ folle di suor Angela, lo diventeranno.

Ma c’è un ma. E si chiama Marco.

Marco Ferrari è stato un brillante ispettore di polizia. Laurea con il massimo dei voti, maniacale attenzione ai dettagli, cinico sarcasmo, è tanto bravo nelle indagini quando incapace nelle relazioni umane. E forse anche per questo “nerdismo emotivo”, si è messo nei guai. Ha fatto un grave errore in un caso ed ora è in punizione. Niente più indagini per lui. Arriva al Convento degli Angeli Custodi per seguire un caso di omicidio e tra lui e le nostre ragazze è subito scontro. Con suor Angela poi non si può proprio sopportare. Lei gentile, lui scorbutico. Lei confusionaria, lui maniacalmente preciso. Lui ligio alle regole, lei decisamente anarchica.

Insomma, sono uno l’opposto dell’altro.

E si saluterebbero con grande gioia alla fine del primo caso, se un fantasma non riapparisse dal passato di suor Angela. Un segreto che la lega a doppio filo a Marco. Una verità che glielo fa guardare con occhi improvvisamente diversi: Marco ha bisogno di lei.

E il fatto che lui non abbia nessuna intenzione di farsi aiutare, è per suor Angela un dettaglio.

“Un uomo in convento! Ma siamo impazziti!?” – si lamenta la superiora quando scopre che suor Angela gli ha aperto le porte dell’appartamentino sopra il bar. E già immagina le catastrofi che possono derivare dal mettere un uomo, e pure affascinante, in mezzo a tre ragazze. Catastrofi che poi si avverano, perché Giulia e Marco hanno un passato insieme (hanno avuto una breve relazione, dieci anni fa… ) e tra loro sono scintille. E anche con Azzurra l’attrazione è innegabile. Insomma, “un pollaio!” – come dice suor Costanza.

Ma sa che è inutile lamentarsi, quando Angela ha deciso una cosa, è impossibile farla tornare indietro. Starà vicino a Marco, lo aiuterà ad aprire il suo cuore.  E se per farlo sarà costretta ad aiutarlo nelle indagini, che indagini siano!

In fondo, da padre Brown a don Matteo, di preti che indagano c’è ormai una tradizione. Vuol dire che stavolta, a far da compagno ad un poliziotto, ci sarà lei, una suora.

Un giallo illuminato di commedia, un family in convento, ma soprattutto la storia di come sia difficile e insieme meraviglioso crescere, questo è Che dio ci Aiuti.

E don Matteo in gonnella, anche.   

 

 

i personaggi

 

SUOR ANGELA

Una suora da un passato “a tinte forti”: ex fidanzata di un malvivente, ex carcerata. Una religiosa fuori dagli schemi. L’esperienza del carcere l’ha cambiata per sempre. E’ lì che Angela ha trovato la fede.

Suor Angela si dedica ai problemi delle ragazze di cui si prende cura nello stesso modo schietto, diretto e non-convenzionale con cui si rapporta con Dio. Suor Angela sa di non avere un carattere facile. E’

per questo che spesso, durante il giorno, rivolge uno sguardo al Crocifisso per chiedere scusa e per mettere un freno alla sua impulsività, che ogni tanto le crea problemi…

E proprio come “Don Camillo” voleva portare sulla retta via Peppone, così la nostra Suor Angela impegna tutta se stessa nell’arduo compito educativo che la vede protagonista con le ragazze del convitto, e con l’ispettore Marco.

Le indagini in cui si trova coinvolta insieme a Marco altro non sono che un preteso, l’occasione di avvicinare e aiutare persone che altrimenti non raggiungerebbe in modi “più ortodossi”. E’ proprio grazie alle circostanze che vive, anche di indagine, che le si offre l’occasione di rivolgere quelle parole che fanno breccia nel cuore delle persone che incontra. Suor Angela non è un investigatore in “gonnella”, ma una religiosa dall’indole irruenta che possiede un modo sui generis di intendere la sua missione di suora.

 

MARCO FERRARI

Marco era un poliziotto avviato a una carriera di successo, ma la smania di primeggiare e di non fidarsi dei colleghi gli ha impedito di ottenere l’attesissima promozione. Che smacco per un ragazzo competitivo come lui! Il vero problema di Marco è la presunzione e la sua difficoltà nelle relazioni interpersonali… soprattutto con le donne che tende a sedurre e abbandonare molto rapidamente.

Questo carattere complicato nasconde un vuoto d’affetti macroscopico e Marco dovrà finalmente farci i conti scontrandosi con le ragazze del convitto, che per una serie di eventi diventerà la sua casa provvisoria.

Nelle indagini è un ispettore brillante e deduttivo. Finché era titolare d’indagine, aveva un team di professionisti che lavorava per lui. La linea di indagini la conduceva da solo. Ora che non può più da solo accedere a tutte le informazioni è costretto a fidarsi delle ragazze del convitto e delle loro diverse sensibilità. E alla fine del percorso, forse… imparerà ad ascoltare gli altri.

 

GIULIA SABATINI

Giulia, bella senza averne l’aria. Figlia prediletta di un costruttore di successo, dopo essere rimasta incinta a 19 anni, decide di portare avanti la gravidanza contrastando la volontà paterna.

Lasciandosi alle spalle quel mondo, si è rimboccata le maniche pronta all’attacco verso la sua nuova vita. Ecco perché ora non si fida di nessuno: è orgogliosa della sua indipendenza e del suo lavoro come operaia in cantiere, fiera del piccolo mondo che ha costruito da sola per lei e la piccola Cecilia. Con gli uomini non vuole aver niente a che fare. Insomma, nessuno osa provarci, perché il due di picche con la bella operaia è assicurato. Avendo un talento assoluto per l’elettronica, è a lei che Marco, volente o nolente, deve chiedere una mano… Suor Angela è per lei la madre che non ha avuto. Dopo un primo momento di diffidenza, Giulia con lei si scioglie. E questo perché Suor Angela è diretta, pratica. Agisce, non parla. Le toglie la corazza.

 

MARGHERITA MORBIDELLI

Perché Margerita è burrosa, morbida come la Primavera del Botticelli, una bella quarantaquattro di curve e salute alla faccia di Kate Moss. Margherita sognava un futuro da etoile, poi sono arrivati i quattordici anni, la quarta di reggiseno, i fianchi rotondi e la fine dei sogni di gloria. Per un po’ ha pianto, si è disperata. Poi ha attaccato le scarpette al chiodo e si è messa a studiare. Ora è iscritta ad anatomopatologia anche se i suoi credono che stia sudiando per diventare pediatra, come da generazioni avviene nella sua famiglia. Lei però vuole diventare medico legale perché è quello che le piace, così come le piace cucinare. Margherita è l’anima culinaria del caffè degli Angeli. Sono sue le ricette di quei muffin da sogno che presto diventano per gli studenti di tutta la città una leggenda. Ma a suor Angela non è sfuggito quell’accenno di passo che ogni tanto fa quando resta sola al bar e pensa che nessuno la veda. Ha accesso a tutti i laboratori analisi dell’università, e anche se è una fifona, sua fragilità scompare quando si tratta di lavoro.

 

AZZURRA LEONARDI

Azzurra è la classica gossip girl. Una fashion victim! Se esistesse il premio per la più popolare di Modena, lei lo vincerebbe. Non che sia particolarmente simpatica, ma ha fatto dell’esclusione la sua arma migliore. Perché se Azzurra dice che sei sfigata, rimani sfigata per sempre. La frase che Azzurra ripete più spesso è “mi annoio”. E per sfuggire alla noia, che è una noia quasi esistenziale, data dalla mancanza di sentimenti veri, dalla mancanza di vera attenzione da parte degli altri, Azzurra diventa incontrollabile. Se le va di fare una cosa non c’è limite che tenga. Azzurra studia legge, è figlia di un grande avvocato che aspetta la sua laurea trepidante per avviarla alla carriera.

Da quando i suoi l’hanno mandata in convitto ed è stata costretta a declinare un paio d’inviti, infatti, la sua popolarità è in declino e le telefonate iniziano già a diradarsi.

Ma Azzurra resta Azzurra. Se una sera non può uscire, scappa dalla finestra. E le basta uno sguardo ammiccante, uno spacco vertiginoso per arrivare a informazioni altrimenti impossibili.

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