15 maggio “Grace di Monaco” – PARLA IL REGISTA

15 maggio   “Grace di Monaco” di Olivier Dahan  (“La vie en rose”)   con  Nicole Kidman (Grace Kelly), Tim Roth, Milo Ventimiglia,Parker Posey,Frank Langella, Paz Vega e  Derek Jacobi

 

NOTE DI REGIA Grace di Monaco è una storia romantica che racconta la vita di Grace Kelly, la grande star di Hollywood, e della sua ascesa al ruolo più importante, quello di Principessa di Monaco. Le relazioni tra la Francia e la Rocca di Monaco non sempre sono state rose e fiori, ma nel film quello che ci interessa mostrare è come una nuova arrivata dalla scintillante Hollywood sia riuscita ad influenzare e a lasciare il segno nelle relazioni tra i due Paesi. Una specie di “scontro tra culture diverse”. Il pubblico è sempre molto incuriosito e affascinato dalle storie di principesse e famiglie reali. Ne è una prova evidente la frenesia dei media che circonda i matrimoni reali. In questo caso però abbiamo osservato la famiglia reale attraverso il prisma del suo destino storico e delle enormi responsabilità di cui si è fatta carico, e siamo arrivati a comprendere come alcuni cambiamenti in particolari brevi momenti storici abbiano consentito a ciascun personaggio di maturare, in particolare per quanto riguarda la Principessa Grace. Come regista so che Grace di Monaco affronta temi che mi sono cari, come il peso della storia su alcune persone, il carisma e il fascino esercitato da alcune donne nella loro epoca e lo stupore suscitato da percorsi di vita come quelli di Grace Kelly o di Edith Piaf. Ho voluto filmare una realtà trasposta per rivelare i dettagli un po’ alla volta, non solo attraverso le inquadrature e le scenografie, ma attraverso la cronologia della narrazione, in modo che lo spettatore arrivi a leggere attraverso gli occhi di Grace quell’epoca e gli eventi da lei vissuti. Lo stile delle immagini che ho voluto ottenere con l’aiuto del direttore della fotografia, Eric Gautier, è quello del cinema americano degli anni ’60, di registi come Alfred Hitchcock; un cinema meticoloso, ma sobrio ed elegante, per accompagnare l’evoluzione di una delle figure più importanti della seconda metà del XX secolo fino al momento in cui assume davvero lo status di Sua Altezza Serenissima Principessa di Monaco”

SINOSSI

Sposando nel 1956 il principe Ranieri di Monaco, la celebre star del cinema Grace Kelly abbandona una promettente e brillante carriera. Ambientato nel 1962, sei anni dopo la celebrazione del suo “matrimonio del secolo”, Grace di Monaco racconta un anno della vita della principessa più celebre del XX secolo, un anno durante il quale Grace Kelly si dibatte nel tentativo di conciliare passato e presente, il desiderio di tornare ad apparire sul grande schermo e il suo nuovo ruolo di madre di due bambini, regnante su un Principato europeo e moglie del Principe Ranieri III. Mentre riflette sull’offerta fattale da Alfred Hitchcock di tornare a lavorare ad Hollywood, Grace piomba in una fase di profonda crisi personale quando la modernizzazione del decadente Principato di Monaco voluta da Ranieri subisce un improvviso arresto per l’ingerenza del presidente francese Charles de Gaulle, che minaccia di imporre il sistema fiscale francese al Principato e di annettersi Monaco con l’uso della forza. L’esplosiva crisi internazionale che ne deriva e l’imminente invasione del Principato da parte della Francia rappresentano una minaccia non solo per la sua famiglia, il suo matrimonio e il suo Paese, ma anche per la vita privata di Grace. E’ quello il momento in cui l’icona del cinema, l’americana lontana da casa, dovrà prendere una decisione difficile: tornare alla sua vita di star del cinema, universalmente ammirata e adorata; o assumere a pieno il suo nuovo ruolo e adempiere ai doveri assunti nei confronti del marito, dei figli e del secondo più piccolo principato del mondo, che è ora la sua nuova patria

 

 

L’attrice premio Oscar Nicole Kidman si è fatta notare per la prima volta dal pubblico americano nel 1989 grazie alla sua performance nel thriller australiano di Phillip Noyce Ore 10: calma piatta. La Kidman, unica australiana ad aver poi vinto un Oscar come miglior attrice protagonista, da quel momento ha acquisito una grande notorietà internazionale, come attrice premiata e apprezzata per la sua estrema versatilità. Nel 2003 ha vinto l’Oscar, il Golden Globe, il BAFTA e l’Orso d’argento per la sua interpretazione di Virginia Woolf nel film di Stephen Daldry The Hours. Nel 2002 aveva già ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar con un ruolo nell’innovativo musical di Baz Luhrmann Moulin Rouge. Per questo film e per la sua performance nel thriller psicologico di Alejandro Amenabar The Others, aveva ottenuto anche una doppia candidatura nel 2002 ai Golden Globe, vincendo quello come miglior attrice in un musical. Aveva vinto un primo Golden Globe grazie alla sua perfetta interpretazione del difficile ruolo, dai risvolti buffi, di una donna spietata e affascinante ossessionata dal desiderio di diventare una personalità televisiva a tutti i costi, nel film di Gus Van Sant Da morire, ed è stata poi candidata altre tre volte per le sue performance in Birth- Io sono Sean di Jonathan Glazer, Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella e Billy Bathgate- A scuola di gangster di Robert Benton. Nel 2010 la Kidman è stata la protagonista con Aaron Eckhart di Rabbit Hole, ottenendo candidature all’Oscar, al Golden Globe, allo Screen Actors Guild Award e all’Independent Spirit Award come miglior attrice protagonista. Il film è stato sviluppato dalla società di produzione della stessa Kidman, la Blossom Films. Tra i numerosi film interpretati dall’attrice australiana, sono da ricordare anche Il matrimonio di mia sorella; La bussola d’oro; il film di animazione premiato con l’Oscar Happy Feet; Mia moglie per finta; Nine con Daniel Day Lewis, Penelope Cruz e Marion Cotillard; Australia; Fur- Un ritratto immaginario di Diane Arbus; The Interpreter; Vita da strega; La macchia umana; Dogville; Eyes Wide Shut; Birthday Girl; The Peacemaker; Ritratto di signora; Batman Forever; Malice- Il sospetto e Cuori ribelli. E’ anche la voce narrante del documentario (Gran Premio della giuria e Premio del pubblico al Sundance) God Grew Tired of Us, e del film biografico su Simon Wiesenthal I Have Never Forgotten You. Nell’ottobre del 2012 la Kidman è stata tra i protagonisti del film di Lee Daniel The Paperboy, con Matthew McConaughey, Zac Efron e John Cusack. La sua performance le ha fatto ottenere candidature agli AACTA, agli Screen Actors Guild Awards e ai Golden Globe. Nel 2013 è stata invece tra i protagonisti del film di Chan-wook Park Stoker con Mia Wasikowska, Matthew Goode e Dermot Mulroney. La Kidman è Grace Kelly in Grace di Monaco, e fa parte anche del cast di The Railway Man e di Before I Go To Sleep, entrambi con Colin Firth. Ha da poco concluso le riprese di Paddington a Londra e sta per iniziare quelle di Queen of the Desert in Marocco, nel quale vestirà i panni della protagonista Gertrude Bell e reciterà al fianco di James Franco, Robert Pattinson e Damian Lewis. In teatro la Kidman ha debuttato con grande successo a Londra nell’autunno del 1998, recitando con Iain Glenn in “The Blue Room”, un adattamento di David Hare del dramma di Schnitzler “Girotondo”. Grazie a questa performance la Kidman ha vinto il London’s Evening Standard Award ed ha ottenuto una candidatura come miglior attrice al Laurence Olivier Award. Nel 2012 Nicole Kidman ha lavorato nel film per la televisione della HBO Hemingway and Gellhorn al fianco di Clive Owen. Per la sua interpretazione di Martha Gellhorn ha ricevuto candidature agli Emmy, ai SAG e ai Golden Globe. Nel gennaio 2006 alla Kidman è stata assegnata la più alta onorificenza australiana ed è entrata a far parte dell’Ordine dell’Australia. E’ anche Ambasciatrice di Buona Volontà presso il Fondo di Sviluppo delle Nazioni Unite per le Donne, i cui obiettivi sono quelli di promuovere l’emancipazione femminile e l’uguaglianza tra i sessi, di favorire la sensibilizzazione sulla violazione dei diritti umani delle donne in tutto il mondo e di mettere fine alle violenze contro le donne. La Kidman ha anche prestato la sua voce per la campagna a sostegno del Women’s Cancer Program di Stanford con il dottor Jonathan Berek. Insieme al marito, Keith Urban, ha raccolto nel corso degli anni diversi milioni di dollari a sostegno del Women’s Cancer Program, centro noto in tutto il mondo per la ricerca, il trattamento, la prevenzione e la cura delle forme di cancro che colpiscono le donne

 

OLIVIER DAHAN (Regista) All’età di vent’anni Olivier Dahan entra alla Scuola d’Arte di Marsiglia dove si diploma nel 1991. Da sempre affascinato dalle immagini, prima di dedicarsi al cinema partecipa a diverse mostre di pittura, e poi gira sette cortometraggi tra il 1988 e il 1997. Realizza anche molti videoclip, tra cui quelli per IAM e Mc Solaar e per artisti internazionali come i Cranberries (che gli vale candidature agli MTV Awards per il miglior video e la miglior direzione artistica), Zucchero , Eagle Eye Cherry, Noa … Nel 1994 Olivier Dahan realizza il suo primo lungometraggio, Frères; selezionato per la sezione Panorama del Festival di Berlino, il film è la versione più lunga del telefilm girato per il progetto “All the Boys and Girls of Their Time” di ARTE, raccolta di nove telefilm sull’adolescenza realizzati da altrattanti giovani cineasti. Nel 1997 gira Déjà mort, un film drammatico che racconta il mondo dei ragazzi benestanti che vivono a Nizza e le loro inquietudini. Nel 2001, cambiando completamente registro, realizza per il grande schermo un ambizioso adattamento del racconto di Charles Perrault Pollicino. Due anni dopo Olivier crea la U_MAN films, una società la cui filosofia consiste nel riunire talenti diversi per dirigere e produrre film differenti tra loro per genere, accomunati solo dalla presenza di una forte componente artistica. A questa avventura prendono parte tra gli altri Hervé Humbert, lo scenografo Seb Caudron, i direttori della fotografia Alex e Peter Lamarque Suschitsky. Olivier dà così vita ad una sorta di “comunità” integrata verticalmente, per la produzione, direzione e post-produzione di film che vengono seguiti fino al momento della consegna. Olivier soddisfa così il suo amore per il lavoro di squadra, che sia con i componenti del suo team o per film prodotti da altri. “This is the Day” dei Cranberries, “I trace” di Florent Pagny, “Good News” di Francis Cabrel, o la campagna pubblicitaria per Cartier sono solo alcuni esempi di lavori nati da questo genere di collaborazione. Nel 2002 gira La vie promise, un film cupo e drammatico nel quale Isabelle Huppert interpreta il ruolo di una prostituta che va in cerca del suo ex-marito. L’anno successivo Alain Goldman e il produttore Luc Besson, interessati al suo stile visivo, gli affidano la realizzazione de I fiumi di porpora 2- Angeli dell’Apocalisse, un’occasione per Olivier Dahan di tornare a lavorare con Benoît Magimel dopo averlo diretto in Déjà mort. Il 2006 è l’anno in cui Olivier diventa noto al pubblico di tutto il mondo, grazie alla regia del biopic sulla vita di Edith Piaf, La Vie en Rose, in cui recitano Marion Cotillard e Gérard Dépardieu e che riscuote un grande successo sia in Francia che all’estero. Nel 2011 cambia nuovamente genere per dirigere Dream Team, una commedia a sfondo sociale, interpretata dai comici José Garcia, Frank Dubosc, Omar Sy, Gad Elmaleh e Le Comte de Bouderbala (nome d’arte di Sami Ameziane). Le riprese del film Grace di Monaco, con Nicole Kidman nel ruolo di Grace Kelly hanno avuto inizio nell’ottobre del 2012.

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