Drive …Tutte le curiosità

Drive …Tutte le curiosità..PARLANO IL REGISTA E GLI ATTORI

breve storia…senza svelare nulla…

Driver (RYAN GOSLING) lavora come stuntman ad Hollywood, ma come lui stesso ama ripetere, si tratta solo “di un lavoro part time”. Di giorno, infatti, lavora come meccanico e di notte mette al servizio dei criminali il suo talento da autista al volante di macchine di grossa cilindrata percorrendo  le strade di Los Angeles a tutta velocità. La sua è una precisione  meccanica che fa di lui uno dei migliori sul campo.

 

REALIZZATORI

DRIVE è stato scritto dallo sceneggiatore candidato agli Oscar® Hossein Amini (LE ALI DELL’AMORE) ed è tratto dall’omonimo romanzo di James Sallis. Il film è prodotto da Marc Platt, Gigi Pritzker, Michel Litvak, Adam Siegel e John Palermo; I produttori esecutivi sono David Lancaster, Gary Michael Walters, Bill Lischak e Linda McDonough.

Nel cast recitano gli attori candidati agli Oscar® Ryan Gosling (LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA, HALF NELSON, BLUE VALENTINE) e Carey Mulligan (AN EDUCATION, WALL STREET 2: IL DENARO NON DORME MAI), il tre volte vincitore dell’Emmy® Bryan Cranston (“Breaking Bad-Reazioni Collaterali”), il vincitore del Golden Globe® Ron Perlman (“Sons of Anarchy”), la candidata agli Emmy® Christina Hendricks (“Mad Men”), Oscar Isaac (NESSUNA VERITA’, ROBIN HOOD) e il candidato agli Oscar®, Albert Brooks (DENTRO LA NOTIZIA, “Weeds”)

 

LA PRODUZIONE

Il regista Nicolas Winding Refn è una figura assai importante nel circuito internazionale cinematografico, sin dai tempi del suo debutto registico, all’età di 24 anni, con il realistico gangster movie del 1996, dal titolo PUSHER. Con il suo mix tecnicamente brillante e sofisticato di black comedy, tragedia e azione  di grande effetto, Pusher  non solo ha dato il via ad una trilogia che è diventata una pietra miliare nell’ambito del genere poliziesco – Vertigo Films attualmente si sta occupando del remake della franchise in lingua inglese – ma ha anche mostrato al mondo la singolare visione del più grande esordiente danese dai tempi di Lars von Trier.

La reputazione internazionale del cineasta si è ulteriormente consolidata dopo l’uscita di BRONSON, un biopic che racconta la storia del famigerato criminale inglese Charlie Bronson, in cui spicca la brillante performance di Tom Hardy, nel ruolo del protagonista, e di VALHALLA RISING-REGNO DI SANGUE, un torbido e sanguinoso film epico sul medioevo.

Sulla scia dei successi ottenuti da Refn, Ryan Gosling si è rivolto al regista per l’adattamento di Drive, l’avvincente romanzo pulp scritto da James Sallis. Secondo Refn, l’ambientazione della storia (la città di Los Angeles) e la vicenda dello stuntman rappresentavano uno scenario particolarmente adatto per un film; inoltre, Refn apprezzava in particolar modo la narrazione succinta di Sallis, oltre che il suo particolare stile noir esistenzialista tratteggiato di humour sardonico. Nella figura del protagonista del libro (conosciuto solo con lo pseudonimo di Driver), Refn intravedeva l’opportunità di approfondire il suo forte interesse per il genere drammatico oltre che di allargare in maniera significativa il suo pubblico.

“Driver scaturisce dai personaggi che ho creato per BRONSON e VALHALLA RISING-REGNO DI SANGUE”, spiega Refn.

“Si tratta di figure esagerate, quasi simili a Dio. Mi interessa molto il lato oscuro dell’eroismo, il modo in cui quell’inarrestabile pulsione e adesione ad un  codice specifico possa sfociare in qualcosa che è quasi psicotico”.

Ryan Gosling è stato un attore bambino, che ai suoi esordi ha riscosso un notevole successo grazie al ruolo interpretato in LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA, che lo ha reso un talento estremamente remunerativo al boxoffice; nonostante ciò, l’attore  ha sempre evitato i progetti più spiccatamente commerciali, prediligendo, invece, dei ruoli sia emotivamente che tecnicamente impegnativi. Con performance acclamate dalla critica, in film come THE BELIEVER, HALF NELSON e BLUE VALENTINE, Gosling ha dimostrato di essere una delle giovani star più attive e ambiziose della sua generazione.

“Mi attirava moltissimo il ruolo di Driver perché la performance richiedeva un  contrasto molto complesso e drammatico”, spiega Gosling. “Da un lato, infatti, Driver è una persona molto riservata ed estremamente laconica: c’è una sorta di economia di movimenti nel suo portamento, un’economia di parole nel suo modo di esprimersi. Ha un volto imperscrutabile, da giocatore di poker. Tutto ciò si ritrova nel suo personaggio, in quella sorta di suo autocontrollo meccanico che raggiunge quando guida. Nic continuava a dirmi: ‘Driver è mezzo uomo e mezzo macchina.’ “Dall’altro lato, invece”, prosegue Gosling, “Driver è letteralmente psicotico. Per certi versi somiglia al personaggio di Travis Bickle, in Taxi Driver. Sotto a tutta quella sua strana calma apparente nasconde una potente riserva di energia e una violenza nervosa. E’ come quando viaggi in macchina e la strada è uniforme, stabile e sicura , ma poi un’altra macchina incrocia la tua strada. E BAM. Tutta quella energia viene rilasciata in un istante di violenza fisica. E’ questo, fondamentalmente, il personaggio di Driver. Riesce a destreggiarsi attorno alla maggior parte degli ostacoli che incontra grazie ad una guida impeccabile e riesce sempre ad uscirne senza un singolo graffio. Ma quando inaspettatamente arriva il momento dell’impatto, l’urto è violento e ti colpisce fisicamente. La sfida è quella di far sì che anche il pubblico senta quell’energia quando Driver guida”.

“Ryan è davvero una persona rara”, afferma Refn. “Possiede il carisma e il fascino dell’attore protagonista, ma anche la serietà dei migliori performer che conoscono bene il metodo. Per il ruolo di Driver era necessario trovare un attore che sapesse convogliare la violenza esplosiva e la solitudine emotiva di questo personaggio, che per natura è un lupo solitario, e che al contempo riuscisse a compiere una trasformazione autentica e credibile a livello interiore, attraverso l’amore. Sono poche le stelle del cinema che possiedono questa dote. Ryan è una di esse”.

Per il ruolo di Irene, la donna di cui Driver si innamora, Refn ha scelto l’attrice candidata agli Oscar, Carey Mulligan (AN EDUCATION, NEMICO PUBBLICO, WALL STREET 2: IL DENARO NON DORME MAI).

Mulligan era da tempo una fan di BRONSON e VALHALLA RISING-REGNO DI SANGUE ed aveva addirittura rivelato al suo agente il desiderio di lavorare con un regista come Refn; ma è stato solo dopo aver espresso il suo interesse nei confronti  della sceneggiatura di Driver che ha saputo chi avrebbe diretto la pellicola. L’entusiasmo della Mulligan è stato corrisposto dallo stesso Refn, il quale ha immediatamente ordinato di fare dei piccoli aggiustamenti alla sceneggiatura, in modo da potersi adattare meglio all’attrice.

La Mulligan spiega il suo interesse nei confronti della parte: “Il personaggio di Irene è stato molto impegnativo perché è  il perno della trama secondaria del film, ossia del triangolo amoroso tra lei, Driver e Standard – il marito di Irene. Questa sottotrama racconta gli eventi drammatici che accadono tra questi tre personaggi. Per lei non è certo una decisione semplice! Agli occhi di Irene Driver sembra sotto ogni aspetto il cavaliere con l’armatura splendente; Standard, invece, viene descritto benevolmente, come una persona che ha fatto degli errori ma che sta cercando seriamente di cambiare la sua vita. Inoltre, è innamorata di lui da quando ha 17 anni! Perciò riuscire ad alternare  questi due impulsi, soprattutto dopo che Standard e Driver formano una difficile alleanza, è stata dura”.

Spiega Refn: “Da quando ero un adolescente, sono sempre stato un fan del film  Sixteen Candles-Un Compleanno da Ricordare. Ho sempre desiderato fare un remake di quella pellicola in un modo o nell’altro, e anche se in maniera improbabile, l’ho fatto con DRIVE. Carey ha tutta l’intelligenza e lo charme di una giovane Molly Ringwald. Le scene romantiche assieme a Ryan creano un contrasto molto delicato e bello rispetto alla brutalità del resto del film”.

Oscar Isaac, che è stato scelto per il ruolo di Standard, il marito ex-carcerato di Irene, è una dei giovani attori più richiesti a Hollywood.  Isaac si è diplomato presso la Juiliard e si è fatto conoscere grazie alle sue performance teatrali in alcune opere shakespeariane, successivamente, si è imposto all’attenzione del pubblico nel ruolo del malvagio Re Giovanni nel film di Ridley Scott, ROBIN HOOD. Vanity Fair ha descritto la sua  performance in questo film come “capace di rubare la scena”, ma Isaac ama pensare a se stesso come a qualcuno a cui piace il gioco di squadra, come spiega lui stesso: “DRIVE conta su un cast davvero stupefacente e sono fiero di averne fatto parte”, afferma. “Ryan e Carey raggiungono una grande alchimia sullo schermo. Mentre, Ron Perlman e Al Brooks sono due delle persone più simpatiche che abbia mai conosciuto. Vederli all’opera, mentre riuscivano a infondere il loro humour in performance serie e drammatiche mi ha insegnato molto”.

Il ruolo di Shannon – il meccanico, agente e manager di Driver, oltre che la cosa più simile ad un amico che abbia – è andato a Bryan Cranston. Cranston è diventato un attore di culto dopo aver interpretato dei ruoli ricorrenti in sitcom come “Seinfeld”, “The King of Queens” e “How I Met Your Mother-Alla Fine Arriva Mamma”, poi, la sua carriera ha preso una svolta ‘più seria e drammatica’, con il ruolo del protagonista  nel dramma televisivo acclamato dalla critica, “Breaking Bad-Reazioni Collaterali”, una performance per la quale l’attore ha ricevuto tre Emmy consecutivi.
Come spiega lo stesso Cranston, “Una delle cose che amo dei film noir classici, e che per molti versi ritrovo in DRIVE, sono i loro indimenticabili ruoli secondari. Gli sceneggiatori e i registi riescono ad infilare questi piccoli personaggi ai margini del film – non sono necessariamente figure eroiche o piacevoli – e scelgono in modo del tutto originale gli attori per questi ruoli. E’ proprio così che vedevo Shannon: lui è il grande sognatore, il perdente, qualcuno la cui vita è paralizzata, e la sua patetica disperazione è palpabile anche nelle scene più allegre. Credo che il modo in cui il suo ruolo è stato scritto sia una sorta di piccola miniatura, mi è piaciuto molto dar vita a questo personaggio”.

Di recente, Christina Hendricks è stata nominata da Esquire Magazine “La donna più sexy del mondo”. L’attrice è divenuta celebre per il ruolo di Joan Halloway in  “Mad Men”. La bionda intelligente e formosa a cui la Hendricks ha dato vita con il personaggio di Joan l’ha resa la scelta più adatta anche per il ruolo di Blanche, una sorta di femme fatale che accompagna Driver durante uno dei suoi colpi. “Adoravo quel ruolo”, dice entusiasta la Hendricks. “Blanche sembra così femminile e sinuosamente soffice esteriormente, ma interiormente è una dura. Non appena sono entrata nei suoi vestiti e ho iniziato a pavoneggiarmi sul set, indossando i tacchi a spillo di Blanche e finendo ogni frase con uno schiocco della gomma da masticare, ho capito immediatamente come avrei voluto interpretarla. E Nic è stato grande, mi ha lasciato grande libertà!”

Anche Ron Perlman (LA CITTA’ PERDUTA, HELLBOY, HELLBOY 2) si è divertito parecchio ad interpretare il ruolo del fiammeggiante e impulsivo gangster Nino. “Non fingerò che Nino non sia stato un personaggio divertente da interpretare. In ogni scena la mia recitazione è esagerata, continuo a ripetere bestemmie come se fossero assoli di chitarra!” dice ridendo. “E non perché mi piaccia divertirmi, ma perché il personaggio è proprio così! E’ quel che chiamano recitare! E Nic ti lascia davvero grande spazio per improvvisare e divertirti. Sa esattamente cosa vuole da una scena e come ottenerlo, ed è capace di lasciarti grande libertà d’improvvisazione. Come attore è una cosa che apprezzo molto”.

Con il suo accento pronunciato di Brooklyn e con il suo viso inconfondibile, Perlman è praticamente nato per interpretare un boss della mafia. Nino, il personaggio che interpreta crea un contrasto molto forte con quello di Albert Brooks, “l’amico” e il criminale di basso profilo, Bernie Rose, che apparentemente sembra innocuo, ma in realtà nasconde una crudeltà inaudita.
“Recitare assieme a Ron è stato veramente divertente, perché le nostre performance sono totalmente diverse, tanto quanto i personaggi che interpretiamo”, chiarisce Brooks. “In passato ho interpretato molti ruoli nevrotici, timidi, dei personaggi riservati, per così dire. Inizialmente, il fatto che abbiano scelto proprio me per il ruolo del criminale è sembrata una specie di barzelletta. Ed è proprio in questo modo che Nic ed io abbiamo deciso di interpretare i nostri ruoli, all’inizio, come se Bernie fosse la controparte più intelligente e moderata di Nino. Ma il personaggio di Bernie ti prende alla sprovvista. Non capisci quanto sia letale fino a che non è troppo tardi. Quello che mi attraeva era riuscire a suggerire questa minaccia impellente, ma senza apparire troppo ovvio”.

“Bernie riesce a nascondere accuratamente il suo lato violento e questo è ciò che lo accumuna  a Driver”, prosegue Brooks. “Ci sono delle somiglianze tra Driver e Bernie che sono davvero affascinanti. Nic sa che, in genere, nei migliori film di genere poliziesco l’eroe e il cattivo sono intimamente legati: hanno molte cose in comune, tante quante sono le loro differenze. Le affinità e i paralleli tra il ‘buono’ e il ‘cattivo’ sono il mezzo attraverso il quale  si esplora un materiale che è moralmente e  psicologicamente complesso, elevando il genere  al livello di sommo dramma”.

La sostanza drammatica del film trova una corrispondenza nella precisione  formale e stilistica della regia di Refn.
Il design visivo di DRIVE crea una giustapposizione straordinaria tra le grezze e modeste location della storia e le iper-reali e luccicanti tecniche di ripresa. Con le sue ipnotiche carrellate, le suggestive angolazioni della macchina da presa e gli effetti della luce quasi artificiali, DRIVE possiede uno stile visivo unico. La stilizzazione plastica delle immagini  è sottolineata dalla loro attenta sincronizzazione con la ponderosa colonna sonora degli Eurosynth. Il pubblico più sensibile alla forma filmica  apprezzerà l’ipnotico montaggio ritmico della Los Angeles di DRIVE.
Questa attenta coordinazione di suono e immagine è ancora più evidente nel corso delle sequenze degli inseguimenti in macchina. “Non guido”, confessa Refn. “Non ho neanche la patente! Ma credo che ci sia qualcosa di fetish nelle macchine, che trovo davvero eccitante. Non parlo di marche o di modelli particolari, ma del suono del motore e della velocità”.

“Ognuna delle tre sequenze di inseguimenti è stata concepita in modo differente, e la colonna Sonora che le caratterizza è anch’essa diversa”, prosegue Refn. “La prima  di queste sequenze è una sorta di partita a scacchi, un gioco di astuzia in cui Driver deve riuscire a mantenere tutto il suo sangue freddo; è contraddistinta da una colonna sonora techno di Johnny Jewel, è davvero suggestiva, ed è caratterizzata da un crescendo lento. Il secondo, è un inseguimento dritto, in rettilineo, è pura adrenalina. Non vi è alcuna colonna sonora, ad eccezione del rumore dei motori e dello stridere dei freni, e la musica è ancor più empatica perché è preceduta da un momento di trepidazione relativamente sommesso.

La terza sequenza è un attacco a sorpresa, a cui fa da sottofondo il misterioso e inquietante sound di ‘Oh My Love,’ tratta dalla colonna sonora   del film exploitation degli anni ’70, ADDIO, ZIO TOM”.

Il film fa uso di violenza, ma lo fa con moderazione e ottenendo comunque un effetto molto potente . “La violenza funziona quando arriva come una scossa”, sottolinea Refn. “La violenza, quella vera, dura pochi istanti. Molti film oggigiorno indugiano sugli atti di violenza in modo quasi pornografico, ma spesso questo non fa altro che diminuirne l’effetto. Il film crea tensione perché la minaccia della violenza è costante e non sai mai quando esploderà sullo schermo”.
Questa pellicola fa anche un uso creativo della suggestione. In una sequenza in particolare, vediamo Driver uccidere un aspirante killer colpendolo violentemente alla testa. “Non vediamo altro che qualche goccia di sangue che schizza sulla sua giacca”, fa notare Refn, ma il modo in cui la colonna sonora progredisce, passando dai battiti sordi allo scricchiolio delle ossa fino al suono della carne macellata, trasmette una maggiore sensazione di violenza.

“Ci sono dei momenti di violenza nel film, ma sono gestiti con tatto, quasi poeticamente”, spiega il Produttore Marc E. Platt, “Drive  attirerà il pubblico a più livelli. Nic prende il materiale seriamente; aggiunge un peso tematico e morale a ciò che avrebbe potuto essere il classico film d’azione. Invece di essere accondiscendente con gli elementi del genere, li eleva al suo livello; per gli inseguimenti in macchina invece di usare le solite formule trite e ritrite, riesce ad infondere una nuova energia. DRIVE dovrebbe piacere allo stesso modo sia alla critica, che ai fan del genere e al pubblico ordinario. Certamente, farà conoscere Refn ad un pubblico molto più vasto”.

 

 

IL CAST

RYAN GOSLING (Driver) si è imposto all’attenzione del pubblico grazie al controverso ruolo del protagonista nel film “The Believer” del 2001. La sua performance gli ha fatto ottenere delle critiche entusiastiche oltre che l’attenzione di tutta l’industria cinematografica. E’ considerato “uno degli attori più entusiasmanti della sua generazione”, come di recente lo ha descritto Manohla Dargis, critica del New York Times. Nel 2004, è stato nominato ‘ShoWest’s Male Star of Tomorrow’.
Nel 2007 Gosling ha ricevuto le nomination ai Golden Globe® e ai SAG per  “Lars e una Ragazza Tutta Sua”. L’anno precedente aveva ottenuto la candidatura agli  Academy Award® come ‘Migliore Attore’ per  “Half Nelson”. La sua performance nel ruolo di ‘Dan,’ un insegnante delle scuole medie drogato, gli ha fatto ottenere le nomination come ‘Migliore Attore’ agli Screen Actors Guild Awards, ai Broadcast Film Critics Awards, ai Film Independent Spirit Awards, ai Chicago Film Critics, al Toronto Film Critics e ai Satellite Awards.
Ha ottenuto il premio ‘Male Breakthrough Performance Award’, conferito dal National Board of Review, ed ha vinto il premio per il Migliore Attore sia al Festival di Seattle che a quello di Stoccolma.
La sua performance in “Blue Valentine”, del 2010,  gli ha fatto ottenere la sua seconda candidatura ai Golden Globe® come ‘Migliore Attore’.
Mentre la sua interpretazione in “The Believer”, film vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival del 2001, gli ha valso una candidatura come ‘Migliore Attore’ ai Film Independent Spirit, una candidatura,  sempre come ‘Migliore Attore’, conferita dal London Film Critics’ Circle, e il Golden Ram per il ‘Migliore Attore’, da parte della Russian National Critics Association.
In seguito, nel 2002, Gosling ha fatto ritorno al Sundance in veste di protagonista della pellicola indipendente “The Slaughter Rule”, dove interpreta un adolescente emotivamente vulnerabile e alienato; nel cast del film ricordiamo anche David Morse.
Gosling ha ricevuto delle  recensioni molto positive per la sua performance nel ruolo di un predatore nichilista, nel thriller psicologico “Formula per un Delitto”, con Sandra Bullock.
Gosling è sempre propenso ad accettare dei personaggi intricati e complessi, qualità questa che gli ha permesso di ottenere il ruolo del protagonista in “Il Delitto Fitzgerald”, con Kevin Spacey e Don Cheadle. In seguito, è apparso nel dramma romantico “Le Pagine della Nostra Vita”, a cui ha fatto seguito “Stay-Nel Labirinto della Mente”, di Marc Forster, con Ewan McGregor e Naomi Watts.
In seguito è apparso al fianco di Anthony Hopkins nel thriller della New Line “Il Caso Thomas Crawford”, e in veste di protagonista in “All Good Things”. Gosling, di recente, ha ricevuto una nomination ai Golden Globe® come Migliore Attore, per l’acclamato dramma “Blue Valentine”, con Michelle Williams.
Nel 2011, ha recitato nella commedia “Crazy, Stupid, Love”, diretta da Glenn Ficarra e John Requa e interpretata da Steven Carell, Julianne Moore ed Emma Stone.
Tra i suoi progetti in uscita, ricordiamo il film di George Clooney, “Le Idi di Marzo” che lo vede protagonista con Evan Rachel Wood, Marisa Tomei e Phillip Seymour Hoffman.
Oltre che un attore, Gosling è anche un musicista affermato; di recente ha inciso un album intitolato “Dead Man’s Bones”.

I FILMMAKERS

NICOLAS WINDING REFN(Regista) è nato in Danimarca ed è celebre per i suoi film provocatori e visualmente stimolanti. Il suo primo film, da lui scritto e diretto quando aveva solo ventiquattro anni, è stato il violentissimo  “Pusher-L’Inizio”. “Pusher” è diventato un fenomeno di culto, e nel 1996, non appena è uscito, ha fatto ottenere a Refn delle ottime critiche.
Spinto dal successo ottenuto dal suo film di debutto, Refn ha scritto, prodotto e diretto il suo film successivo, dal titolo“Bleeder”.
“Bleeder” è una pellicola molto stilizzata, focalizzata su reazioni introverse rispetto a situazioni esterne, ed ha rappresentato un punto di svolta per la carriera di Nicolas. “Bleeder” è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Venezia  del 1999.
Il terzo film di Refn, dal titolo, “Fear X” (2003), ha segnato la sua prima incursione nell’ambito dei film in lingua inglese. Interpretato da John Turturro e scritto da Hubert Selby, Jr, “Fear X” ha avuto la sua premiere mondiale al Sundance Film Festival. Il burrascoso successo ottenuto dal film  ha spinto il famoso giornalista Henrik List a scrivere una biografia su Refn, nella quale List racconta la storia del cineasta, dai suoi esordi con “Pusher “ (1996) fino a “Fear X” (2003).
Dopo “Fear X”, Refn ha fatto ritorno in Danimarca  per scrivere, dirigere e produrre “Pusher II” (2004) e “Pusher III” (2005). I film hanno riscosso grande successo ed hanno dato vita alla famosa “Trilogia di Pusher”, che è stata presentata in anteprima in occasione del Festival del Cinema di Toronto del 2005, e così la trilogia è diventata un fenomeno di portata mondiale.
Nel 2006, Refn ha scritto e diretto “Bronson”, un film ultra-violento, surreale, che racconta la vera storia di Michael Peterson,  il più famoso criminale della Gran Bretagna. Peterson era convinto del fatto che il suo alter ego fosse niente meno che il leggendario attore Charles Bronson. La pellicola è stata presentata in anteprima al  Sundance Film Festival del 2009, e i media di tutto il mondo hanno iniziato a riferirsi a Refn come al nuovo grande autore Europeo.
Refn, successivamente, ha scritto, diretto e prodotto “VALHALLA RISING-REGNO DI SANGUE”, interpretato dall’attore e suo collaboratore di lunga data, Mads Mikkelsen. “VALHALLA RISING-REGNO DI SANGUE” è un film ispirato ad una storia che la madre di Refn gli leggeva quando era piccolo. La pellicola è stata presentata in anteprima al Festival del Cinema di Venezia del 2009 e dopo la sua uscita i media del mondo hanno iniziato a definire lo stile registico di Refn con l’aggettivo “Refn-esco”.
Refn e sua moglie, Liv Corfixen, sono stati i soggetti di un acclamato documentario, dal titolo “Gambler”, che è stato presentato al Festival del Cinema di Rotterdam nel 2005.
Refn ha già ricevuto due premi alla carriera (uno al Festival del Cinema di Taipei del 2006 e il secondo al Festival del Cinema di Valencia del 2007) ed è stato il vincitore del premio Emerging Master Award, conferito in occasione del Festival del Cinema di Philadelphia del 2005.
Refn produrrà e dirigerà un film da lui scritto, dal titolo “Only God Forgives”, che attualmente è in fase di pre-produzione in Tailandia.
Refn vive a Copenhagen assieme alla moglie e ai loro due figli.

 

 

 

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