Alessandro Gassman
“Che cosa l’ha interessata in questo film?”
“La storia, che è un po’ cinica ma mai volgare e parla della falsità umana come l’ “Immanuel Kant” di Thomas Bernhard che avevo recentemente diretto in teatro. Il copione deriva da un atto unico di Vincenzo Salemme, si trattava di una materia molto personale ma lui e Paolo Costella l’hanno resa fruibile per tutti noi che vi abbiamo partecipato, dando vita ad una commedia che parla della provincia italiana mantenendosi sempre un po’sopra le righe e senza mai arrivare alle facili “macchiette”: credo che chi vedrà il film anche se non si riconoscerà direttamente vi ritroverà comunque qualcuno che ha incontrato davvero”.
“Chi è il personaggio che lei interpreta?”
“Il comandante Grandoni è un concentrato di qualità negative, pare che abbia avuto delle storie sentimentali con tutte le donne della città, sembra un tiranno, tratta regolarmente male i suoi “inferiori” ma quando scopre che uno di loro, Gaetano/Salemme, vince 120 milioni al Superenalotto il suo atteggiamento cambia, diventa servile e accondiscendente dimostrandosi un voltagabbana senza remore e senza sussulti di coscienza, pronto a correre in soccorso del vincitore (presunto).. All’interno di quest’uomo ho cercato di infilarci tutto il peggio di quello che potevo immaginare pensando a un tipico italiano del nostro tempo: è sicuramente un parente stretto dei celebri “furbetti del quartierino”, uno di quelli pronto a vendere sua madre pur di fregare il prossimo, un’attitudine che asseconda in continuazione, senza vergogna, è cornificatore, traditore, se la prende con i sottoposti, è proprio un verme, ma mi dicono che fa molto ridere..”.
“Che rapporto si è creato con Paolo Costella?”
“Ottimo, Paolo è un regista intelligente, ha capito di avere a disposizione un gruppo di attori propositivo e ci ha dato delle indicazioni piuttosto ampie all’interno delle quali potevamo permetterci di “giocare”, per poi scegliere il meglio delle varie situazioni. E stato bravo a lasciarci improvvisare e ad assecondarci, guidandoci con intelligenza soprattutto nelle scene che riguardavano me e Salemme.. Molte volte abbiamo dovuto interrompere le riprese per le troppe risate come spesso succede quando si incontra gente di qualità: il mio personaggio funge da spalla rispetto a quello di Vincenzo e mi ha divertito moltissimo, oltre ogni aspettativa. E’ un sistema che si rifà a quello degli anni’60, ultimamente in Italia si rivedono esempi felici di quella commedia di situazioni che ha rappresentato per 30 anni il tipo di cinema di maggior successo del nostro Paese e che ora dimostra di poter tornare a riempire le sale con una serie di film di qualità: magari ci fosse sempre un livello così alto della commedia..”.
“Come si è trovato con Vincenzo Salemme e con gli altri colleghi di lavoro?”
“Mi sono molto divertito, il nostro incontro come immaginavo, è stato costruttivo e interessante, abbiamo trascorso intere serate a parlare di teatro e da parte mia c’è stata subito e continua ad esserci grande simpatia e grande stima, credo ricambiate. Da sempre Vincenzo va raccontando che sta scrivendo un copione per un film di cui saremo protagonisti io e lui, ma vai a scoprire se è vero.. Una sera lui ha cucinato per varie persone e ho scoperto che è anche un grandissimo cuoco, oltre che una persona piacevole che non ti fa pesare la sua conoscenza: è un tipo che ha studiato, è il drammaturgo italiano contemporaneo di maggior successo in Italia oggi, anche se facendo del teatro brillante viene ogni tanto “bacchettato” dalla critica. Comunque lui dà vita sempre a delle commedie di una comicità estrema, che vengono sempre valorizzate da un eccellente lavoro corale, ancora di più in teatro oltre che al cinema, come dimostrerà anche quest’anno quando sarà tra l’altro ospite a Venezia e a Padova nel cartellone dello Stabile del Veneto che io dirigo. Ma sono stato particolarmente felice anche di recitare insieme ad Asia Argento, nella finzione futura sposa di Salemme e mia amante, che mi ha fatto morire dal ridere con un personaggio completamente fuori misura e sopra le righe, che cuoce le braciole con un virulenza ed un’esagerazione comica unica ed irripetibile. Nicole Grimaudo, poi, viene utilizzata in una commedia forse per la prima volta, ma si è rivelata un’attrice di grandi qualità, mentre Dario Bandiera non sta zitto un attimo, è una macchina comica mostruosa e si gioca il proprio personaggio in modo molto brillante”.