Brad Pitt è al centro del nuovo appuntamento con “Note di Cinema”, il settimanale a cura dell’inviata del Tg5 Anna Praderio, in onda su Iris, lunedì 1° luglio, alle ore 17.30.
Pitt, protagonista e produttore di “World War Z”, reinventa il cinema di zombie con il kolossal diretto da Marc Foster (regista di “Neverland” e “007 Quantum of Solace”), tratto da un romanzo di Max Brooks (figlio di Mel Brooks e Anne Bancroft).
«Avevo voglia di far divertire i miei bambini» – racconta Pitt – «con un personaggio di eroe che cerca di salvare il mondo. Gli zombie sono una metafora di alcune paure contemporanee, come l’incubo del contagio collettivo, e della disumanizzazione dei rapporti ma, al di là di questi temi, “World War Z” è prima di tutto un film d’azione, con cui vogliamo sorprendere e divertire il pubblico».
«“World War Z” non è solo un ‘disaster movie’, un film apocalittico-catastrofico su un disastro globale che colpisce l’umanità», spiega l’attore. «Il nostro obiettivo era di creare qualcosa di originale, di non ancora visto sugli schermi. Volevamo unire spettacolo, interrogativi fantascientifici e dubbi del mondo della scienza, con la mitologia antica dei morti viventi».
Gli zombi del film di Brad Pitt sono velocissimi e ipercinetici: un cambiamento rispetto all’immagine tradizionale degli zombie del passato, raffigurati come creature lente, caracollanti e infinitamente rallentate nei gesti. Il regista americano George Andrew Romero ha firmato pietre miliari del genere, come “La notte dei morti viventi” uscito nel ‘68 e ispirato al racconto “Io sono leggenda”, di Richard Matheson. Ora “World War Z”, al di là della tradizione legata al genere horror e alla cultura pop (con il celeberrimo video di Michael Jackson diretto da John Landis, “Thriller”), propone la mitologia zombie ad un pubblico enorme.
In chiusura, il pensiero di Pitt va all’amico James Gandolfini: «La sua morte rappresenta una grande perdita per il cinema. Era un attore eccezionale: per me aveva il carisma e la forza di Marlon Brando. Le sue performance erano maestose e potenti. Nella vita era un uomo gentile e pieno di calore umano: James mi mancherà molto».