27 Giugno “World War Z” – Curiosità

27 Giugno  “World War Z”  3D (ACTION/HORROR) di  Marc Forster
con Brad Pitt, Mireille Enos, James Badge Dale  e Matthew Fox
London Premiere  Photo : https://www.cinemotore.com/?p=46387

PRODUCTION NOTES

In un giorno come tanti altri, Gerry Lane e la sua famiglia si trovano in auto bloccati nel traffico metropolitano. Lane, un ex -impiegato delle Nazioni Unite, ha la sensazione che non si tratti del classico ingorgo. Il cielo da lì a poco si riempie di elicotteri della polizia, e gli agenti in motocicletta sfrecciano all’impazzata da tutte le parti: la città è in preda al caos.
Ovunque per le strade, orde di persone si avventano ferocemente tra di loro, contagiandosi con un  morso di un virus letale che trasforma gli esseri umani in creature irriconoscibili e feroci.
I vicini di casa si rivoltano tra di loro, le persone innocue diventano improvvisamente nemici pericolosi. Le origini del virus sono sconosciute, mentre il numero delle persone infette cresce di giorno in giorno, raggiungendo rapidamente i livelli di una pandemia globale. Le ipotesi che questa epidemia possa sopraffare gli eserciti di tutto il mondo ed arrivare a distruggere i governi e le popolazioni, fanno scendere in campo Lane che deve decidere se mettere in salvo la propria famiglia o combattere in prima persona, memore del suo pericoloso passato di agente ONU, nel disperato tentativo di raccogliere informazioni in giro per il mondo su questa terribile epidemia che minaccia la sopravvivenza del genere umano, e fermarla.
Paramount Pictures e Skydance Production presentano, in associazione con Hemisphere Media Capital and GK Films, una Produzione Plan B Entertainment/2DUX2, un film di Marc Forster, “World War Z.” Il film è distribuito in tutto il mondo dalla Paramount Pictures Corporation, una società Viacom, Inc.

DAL LIBRO AL GRANDE SCHERMO:
“World War Z.” nasce come un romanzo horror fantascientifico post apocalittico di Max Brooks dal titolo World War Z. La Guerra Mondiale Degli Zombi (World War Z: An Oral History of the Zombie War),  con l’artificio di una raccolta di interviste a testimonianza dei fatti. I produttori Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner hanno letto le prime bozze del libro e ne sono rimasti catturati, compresi gli addetti della loro società di produzione, la Plan B Entertainment.
“Cinque anni fa, non sapevo nulla sugli zombie. Ora, io mi considero un esperto”, afferma Pitt. “Il libro di Max tratta il genere degli zombie come la causa di una pandemia globale, che si diffonde tanto rapidamente quanto il virus SARS a cui abbiamo assistito ultimamente. Cosa succede quando si oltrepassano i limiti? … Cosa succede se ci rendiamo conto che tutto ciò che per noi è importante diventa completamente inutile? Cosa succede se le strutture del potere e le norme sociali vengono cancellate? Come faremo a sopravvivere?”.
“Pur essendo un libro sugli zombie, a noi è apparso come qualcosa di rilevante e preveggente – e forse è proprio così. Non possiamo saperlo, e questo dubbio ha reso ancora più avvincente la storia”, ricorda Gardner.
Il coinvolgimento a livello globale della storia ha anche incuriosito Kleiner, che già aveva familiarità con gli scritti di Brooks, avendo letto l’altro suo libro sul genere: Manuale Per Sopravvivere Agli Zombie  (The Zombie Survival Guide).
“La proporzione mondiale – il legame tra zombie, politica ed istituzioni – ci ha incuriosito e ha apportato un valore aggiunto, insolito e moderno alle narrazioni sugli zombie”, dice Kleiner.
Tuttavia, la struttura del romanzo fatta di molte testimonianze non si prestava necessariamente ad una sceneggiatura. In definitiva, i realizzatori hanno scelto di raccontare la storia attraverso un solo protagonista e nello stesso tempo hanno cercato di mantenere intatti i temi essenziali e ed i punti salienti della trama da cui sono stati attratti.
“Era chiaro fin dall’inizio che l’adattamento del libro avrebbe rappresentato una grande sfida. Abbiamo provato a seguirne la trama, ma ci è apparso che durante tale procedimento la tensione drammatica era significativamente diminuita, almeno in termini cinematografici. Abbiamo fatto un passo indietro, e ci siamo concentrati su quello che poi è il tema centrale del film, ossia l’inizio dell’epidemia degli zombie. Abbiamo lavorato moltissimo per rendere autenticità al film, come un evento che potrebbe  succedere oggi stesso a noi o a qualcuno che conosciamo. E così, anche se ci siamo discostati dalla struttura originaria, mi auguro che il film evochi la stessa sensazione che abbiamo avuto quando abbiamo letto il libro di Max”, aggiunge Gardner.
Mentre il team lavorava ancora sulla sceneggiatura, si è resa necessaria la scelta del regista, che è ricaduta su Marc Forster.
“Marc aveva la nostra stessa concezione su come adattare il film al mondo reale, cercando di mantenere la verosimiglianza degli elementi,” Gardner ricorda.
“Ho molto rispetto per Marc come regista, essendosi impegnato in molti generi diversi, ma tutti basati sullo stesso filo conduttore: quello di affrontare le questioni fondamentali dell’uomo – la famiglia, l’amore, la disgrazia. Credo che questo abbia apportato un approccio umanistico al nostro film;  e la sua apertura, la sua assenza di preconcetti e limiti verso i film sugli zombie, ci è stata davvero utile”, aggiunge Kleiner.
La Plan B ha iniziato con l’inviare il libro a Forster che, come è successo a loro, lo ha letteralmente catturato.
“Ho pensato che fosse un grande scritto, che affrontava dei temi a cui sono davvero interessato”, spiega Forster. “Mi sono seduto al tavolo con gli addetti della Plan B ed abbiamo iniziato a pianificare il progetto, partendo dalla sceneggiatura che avevano prodotto, che è stato il punto di  partenza della nostra discussione, e che alla fine ha portato al film.”
I “Film sugli zombie” sono diventati un genere a sé stante, ed attualmente stanno godendo di un ampio consenso popolare. Forster crede che ci sia una rinascita della tematica, e molti sono stati gli elementi al riguardo che hanno avuto una grande risonanza, arrivando a lui stesso, che lo hanno convinto a far parte del progetto.
“I film sugli zombie li trovo molto affascinanti, nel senso che erano popolari negli anni ’70, in un momento di incertezza e di grandi cambiamenti nella società. E ora, che stiamo ancora vivendo un momento di cambiamento e di scetticismo, gli zombie tornano in auge. Sono una grande metafora -che rappresenta una sorta di incoscienza, lo specchio di quello che sta accadendo nel mondo. Noi esseri umani, come specie è come se vivessimo in una sorta di inconsapevolezza, ma dobbiamo svegliarci “, riflette Forster.
“Io non conosco nessuno che non abbia mai incontrano gli zombie nello ‘zeitgeist’ (spirito dei tempi). Me ne accorgo dai titoli delle pubblicità all’interno del New Yorker, sui Kit di Sopravvivenza agli Zombie. Il movimento Occupy Wall Street ha invocato più volte la mitologia zombie; ed il programma di successo ‘The Walking Dead’ è quello più seguito della televisione via cavo. Mi rendo conto che è pericoloso usare delle metafore su qualcosa che ritengo essere molto popolare,  ma ovviamente fa parte del gioco. Il linguaggio del mondo zombie è più comprensibile oggigiorno,  credo a causa di tutto quello che sta succedendo. Le persone passano molto tempo attaccati agli schermi che siano delle televisioni o dei monitor, telefoni, e con le cuffie nelle orecchie – in un certo senso, vanno in giro come degli zombie senza interagire con altri esseri umani. Inoltre, almeno per me, il mondo sembra un posto evanescente … mi sento instabile. E’ come se una serie di sensazioni, atteggiamenti e comportamenti ci stiano schiacciando sempre più velocemente. Ma al dilà di ciò, tutto nasce dal mio amore storico verso questo genere. Per me, ‘World War Z’ è intenso, reale e divertente … e mi auguro anche profondamente epico, spaventoso ed in definitiva, soddisfacente”, afferma Gardner.
Infatti, parte del fascino iniziale del progetto per Pitt era l’azione al cardiopalma, e la corsa contro il tempo insita della trama.
“Questi zombie fanno paura come l’inferno, e la riuscita del film credo faccia leva su molti fattori”, dice Pitt. “Ma soprattutto, è un passatempo estivo e francamente, è una cosa che volevo fare per i miei figli.”
A tal fine, Forster è riluttante a classificare “World War Z”, esclusivamente come un “film sugli zombie.”
“Non si tratta solo di zombie, si tratta di una apocalisse globale che sembra abbiano diffuso gli zombie”, spiega Forster.
“Ci sono molte analogie con quello che attualmente stiamo vivendo, a livello culturale, che si prestano ad un ‘film di zombie,’ ma la cosa bella del libro di Max è che lo ha collocato in un arco di tempo realistico ed all’interno di uno schema di vita reale. Questo è ciò che mi ha davvero incuriosito – ho voluto creare un film che sembrasse realistico, che mettesse in guardia il pubblico come se questo possa realmente accadere a chiunque di noi. La premessa generale è che tutto può accadere, in qualsiasi scenario, in qualsiasi momento. Nessuno è esente, ognuno è un bersaglio. Questo è quello che accade nel film, così come nella vita reale”, dice Forster.

IL CAST DEGLI UMANI:
Mentre il libro narra la storia attraverso varie testimonianze di questa epidemia, i realizzatori hanno scelto di raccontarla invece attraverso una persona comune, il tipico eroe per caso – Gerry Lane, ex- agente dell’ ONU, interpretato da Brad Pitt.
“Gerry  per lavoro è andato in ‘zone calde’ del mondo – Ruanda, Bosnia – luoghi di grande pericolo, instabilità, turbolenza e di crisi, fin quando non decide si ritirarsi per concentrarsi sulla sua famiglia e vivere una vita più normale. Ma quando si verifica l’epidemia degli zombie, i suoi ex datori di lavoro lo contattano,  considerandolo l’unica persona adatta per quella missione
. Sostanzialmente va alla ricerca dell’identità del Paziente Zero – il primo caso da cui è iniziata l’epidemia, e la sua descrizione dei fatti diventa il fulcro su cui ruota tutta la trama del film. E’ stato molto importante per me costruire il film su questo presupposto; così facendo abbiamo una chiara rappresentazione di tutte le azioni della sua missione, ” dice Forster.
Forster dichiara di aver trovato in Brad Pitt l’alleato ideale, sia sulle scene che fuori.
“Lavorare con Brad è ‘stata un’esperienza incredibile. E’ un attore sublime, ed un vero artista con un gusto impeccabile, non solo nelle vesti del protagonista del film, ma anche come produttore. La sua accortezza riguardo la buona riuscita delle scene,  su ciò che sembra reale rispetto a quello che appare falso, è sempre opportuna. Non stavamo facendo un documentario, stavamo facendo un film, ma allo stesso tempo volevamo che le rappresentazioni fossero ancorate alla realtà: lui è stato estremamente capace a far sì che tutto ciò si realizzasse. Nessuno di noi aveva mai fatto niente del genere, e la scelta di imbarcarsi in questo genere a noi finora sconosciuto per cercare di dar vita a qualcosa di nuovo, è stata una grande sfida. Non avrei potuto desiderare un socio migliore”, spiega Forster.
La filmografia eclettica di Forster ha incuriosito Pitt. Dai film d’azione alle biografie d’epoca,  agli adattamenti del libri – “Lui non può essere etichettato solo come un regista, perché la sua esperienza e la sua cultura che spazia in vari generi e tipi di film sono qualità rare da trovare. Il suo approccio  nel film è intimo e umano. Questa sua virtù, giustapposta alla nostra massiccia crisi apocalittica globale,  abbiamo creduto potesse scaturire in un thriller d’azione insolitamente autentico e fondato. ”
Forster afferma che Gerry  “non è il tipico eroe” e questo è parte del fascino del personaggio.
“Più volte nel film, Gerry dice che il movimento è vita, ed incita la gente intorno a continuare a muoversi. Mi piace molto questa frase, perché in definitiva anche nella vita non possiamo stare fermi, dobbiamo nuotare in alto mare altrimenti finiremo per annegare. E di fronte agli eventi a cui ha assistito – di come gli zombie hanno preso il sopravvento- ha focalizzato e messo assieme tanti piccoli particolari che poi ha analizzato e ricostruito. Ha preso istantaneamente delle decisioni cruciali. E’ stato reclutato per questa missione perché è l’unico ad avere la capacità di sopravvivere a situazioni caotiche ed estremamente pericolose “, dice Forster.
Questa vita Gerry  l’aveva lasciata per  trascorrere più tempo con la sua famiglia. Ironia della sorte, per proteggere la sua famiglia deve tornare al suo precedente e pericoloso lavoro.
“Gerry non vola, né lotta con i cattivi … Non ha superpoteri. Lui è un padre di famiglia, con l’unico intento di metterla al sicuro “, dice Pitt. “Per fare questo, può contare solo sulla sua testa, i suoi istinti e la sua esperienza.”
“E ‘stato molto importante scegliere l’attrice giusta per il ruolo di sua moglie Karen, una donna che mostra forza e vulnerabilità. Perché quando Gerry va via, lei deve essere all’altezza della situazione in modo che le  loro figlie si sentano al sicuro, anche quando tutto intorno a loro si sta disintegrando. Ma doveva anche trapelare quel senso di malinconia, abbandono  ed incertezza di poter rivedere suo marito “, dice Forster.
Mireille Enos ha incarnato quella duplice qualità di forza e vulnerabilità messe insieme.
“E’ entrata e ha fatto una lettura così bella e veritiera che ha dimostrato di possedere i diversi requisiti che reputavo adatti al personaggio”, spiega Forster.
“World War Z”, è il film più grande della Enos, e lei descrive quest’esperienza come “emozionante e sorprendente,” dovuto in gran parte all’approccio di Forster.
“Marc è un uomo gentile e premuroso, mette le persone completamente a proprio agio. C’era molto rispetto, cordialità e collaborazione sul set. E’ stato come un dono per me lavorare con una persona così aggraziata. Facevo parte di un film così pieno d’azione, eppure le scene che ho girato con Brad erano intime e delicate – è questa la visione di Marc della storia. Li considerava delle piccole ‘perle umane’. E ‘stata la cosa più bella di questi due mondi “, dice la Enos.
La Enos considera la sua collaborazione con Pitt altrettanto gratificante.
“E’ una persona estremamente generosa, un attore aperto e solare – e che ci ha fatto fare un sacco di risate sul set. E’ sempre concentrato sulla storia e sul  modo migliore di raccontarla “, afferma la Enos.
“Mireille è stata una partner brillante sul set”, dice Pitt riguardo la sua co-protagonista. “Per mantenere un senso di freschezza e naturalezza di alcune scene familiari, molte sono state improvvisate. Questo è frutto di molta complicità, e spontaneità. Mireille è stata capace di incarnare l’amorevolezza di una madre ed in un istante tramutarla nella ferocia di una leonessa che protegge i suoi cuccioli. Come in tutte le grandi storie di successo, metà del merito è dovuto alla scelta del giusto alleato. ”
La Enos osserva che, quando Karen capisce che Gerry deve lasciare la famiglia, “… è molto contrastata sulla volontà di Gerry a prendere parte di questa missione. Da un lato, sarebbe utile  se aiutasse a risolvere questa crisi mondiale, dall’altro significava anche che sarebbe rimasta sola con le bambine, in una realtà dove la sopravvivenza non è facile. Nel momento critico, quello in cui lei ha bisogno del marito, e hanno davvero bisogno di restare insieme – lui va via. E’complicato, ma trasmette quello che Marc sta cercando di far emergere dal film: la reazione dell’umanità all’interno di una situazione terribile. Non per sembrare troppo pesante, ma siamo un mondo in crisi e Marc sta girando un film intelligente, che ci rende consapevoli di quanto sia delicata la condizione umana “.
“World War Z” evidenzia inizialmente questa “condizione umana” attraverso il rapporto tra Gerry e la sua famiglia, che a malincuore deve abbandonare. A tal fine, è importante che le scene iniziali tra Gerry, sua moglie e le sue figlie, interpretate da Sterling Jerins e Abigail Hargrove, sembrino giocose, affettuose e reali. Il pubblico deve percepire l’intensità del loro legame fin da subito, perché questa armonia da lì a poco si rovescia violentemente e spaventosamente.
“Mostrare questo forte legame familiare è stato fondamentale. Abbiamo cercato a lungo e duramente le protagoniste, ed alla fine abbiamo trovato due ragazzine dotate di un grande talento, consono alla loro età ed al loro aspetto. Abbiamo poi fatto in modo che tutti e quattro trascorressero del tempo insieme, creando un’unità familiare che poi è continuata sul set. Quindi si sono conosciuti, hanno giocato e mangiato insieme, ed hanno fatto tutto ciò che normalmente fanno le famiglie, per rompere l’imbarazzo del loro primo incontro. Tutto è avvenuto in modo molto naturale. Abigail è proprio una sorella maggiore e Sterlin proprio una sorella minore, la piccola della famiglia, e sia Mireille che Brad sono realmente dei genitori, quindi eravamo un pezzo avanti. Al di là di questo, credo che la cosa migliore che si possa fare a sostegno di dinamiche del genere in una pellicola, è quello di concedere loro del tempo utile per interagire ed essere più credibili “, afferma Gardner.
Thierry Umutoni, amico ed ex capo di Gerry, è la persona che gli fa questa proposta a doppio taglio, quasi un patto Faustiano, nel film -  invia un elicottero per trarre in salvo la moglie e le figlie e portarle in un luogo sicuro, a condizione che Gerry, metta a disposizione la sua esperienza, ed intraprenda la missione che porti letteralmente l’intera umanità alla salvezza. Thierry è interpretato dall’attore sudafricano Fana Mokoena, e con “World War Z” è al suo secondo film con Marc Forster.
“Ho lavorato con lui in ‘Machine Gun Preacher’: è una persona fantastica. Io vengo da una cultura in cui i registi sono prescrittivi e descrittivi, ma Marc invece da’ fiducia ai suoi attori. Ti lascia la libertà analitica, il che è molto liberatorio soprattutto in film di questa portata. Non c’è niente di meglio che dare ad un attore lo spazio creativo e lui (Marc) lo fa anche per lavori sul grande schermo. E’ sempre molto sensibile verso gli attori, la storia ed i personaggi tanto che ha portato questa sua sensibilità in tutto il progetto”, afferma Mokoena.
Mokoena è anche uno dei pochi attori che nel film ha girato delle scene sia con la Enos che con Pitt.
“E ‘stato fantastico lavorare con entrambi. Brad è un professionista di qualità, ed è anche un grande umanista. E Mireille è una persona meravigliosa, sempre sorridente, si è sempre occupata di tutti. Con il suo grande talento, ha tirato fuori il meglio di ognuno di noi. E’ l’amica che tutti vorremmo avere per sempre “, dice Mokoena.
In un carcere militare della Corea del Nord sotto assedio, Gerry incontra un agente della CIA corrotto ed incarcerato di recente (David Morse), che potrebbe essere o finge di essere un folle.
“Il mio personaggio ha una visione piuttosto cinica del mondo. Ha commesso un reato per cui è stato punito, e questo probabilmente gli ha salvato la vita perché rinchiuso in una cella in Corea, è protetto dagli eventi terrificanti che accadono fuori. Le informazioni che svela a Gerry, lo aiuteranno a fare un passo avanti nelle indagini “, afferma Morse.
Da dietro le sbarre, rivela a Gerry un racconto verosimile a tratti scandaloso sul primo contagio del virus, e sulle modalità  scelte dalla nazione per combatterlo.
Morse ha lavorato con Pitt nel film “L’Esercito delle 12 Scimmie” (Twelve Monkeys)” ed è stato felice di interpretare con lui questa scena cruciale.
Un ironico, schietto Army Ranger, interpretato da James Badge Dale, dirige il penitenziario militare della Corea del Nord che cerca di gestire al meglio, cercando di mantenere in vita i suoi uomini di fronte all’anarchia indicibile che esplode proprio fuori dal suo bunker.
“Sono un grande fan di David Morse, lo sono sempre stato. Ho avuto già il piacere di lavorare con lui – è un attore molto intelligente, umile e rispettoso. E ‘stato bello anche solo vederlo incarnare questo personaggio seduto in una cella della prigione, che tentava di farsi capire. E stata un’interpretazione dinamica, che da un momento all’altro passava dalla contraddizione alla verità ed alla confidenza. E’ un uomo incapace di mentire, sempre presente, semplicemente fantastico “, dice Badge Dale.
Ha inoltre apprezzato il lavoro di Pitt  nel suo duplice ruolo di attore / produttore, entrambi i quali, dice, si sono tranquillamente compensati.
“Se non avessi saputo che era il produttore, non lo avrei nemmeno immaginato perché non è una persona che gira sempre intorno; è semplicemente un professionista molto attento. Si occupa della storia, del cast e della troupe, e fa in modo che tutto funzioni bene. Si preoccupa di tutti tranne di sé stesso – è molto altruista e crea un ambiente di lavoro positivo, ” nota Badge Dale.
Badge Dale è già stato protagonista di alcune scene di combattimento nel suo precedente lavoro nella miniserie della HBO “The Pacific”. Tuttavia, questa era un’esperienza militare completamente nuova per lui, e si è avvalso della collaborazione di Freddie Joe Farnsworth, il veterano stuntman, e consulente tecnico militare di “World War Z “.
“Ho detto a Freddie che non c’era bisogno che andassi in un campo di addestramento, ma che piuttosto volevo trascorrere del tempo con i ragazzi che sarebbero stati miei commilitoni. Così Freddie ha speso del tempo ad insegnarci ad usare le armi e degli esercizi, e noi abbiamo avuto modo di conoscerci e fare amicizia, “spiega.
La missione di Gerry lo porta dalla Corea in Israele, dove è testimone in prima persona della loro indigena ed ormai consolidata modalità di contenimento e protezione – muri e barricate (alcuni antichi, altri nuovi), tutti progettati per proteggere la loro gente… Finché possono farlo, ovviamente. La guida di Gerry a Gerusalemme è Jurgen Warmbrumm, del Mossad e quando anche lì la situazione degenera in violenza e pandemonio, l’esperienza di Gerry gli permette di andar via in tutta sicurezza, mentre racimola altre informazioni di vitale importanza per la sua ricerca. Warmbrumm è interpretato dal regista/attore e produttore israeliano Ludi Boeken.
“In realtà sono un regista e produttore cinematografico, e sto lavorando su un altro progetto con Marc. Durante una riunione per questo lavoro a Londra mentre parlavamo, Marc improvvisamente mi ha guardato e – visto che ci conosciamo da molto tempo – ha detto, ‘Hai mai recitato in un film? Vuoi provare a interpretare qualcosa per me? ‘ Ho detto,’ Beh, sì, ho recitato in alcuni dei miei film, di solito assassini o cattivi. ‘ Penso che lui sapesse anche che sono stato un reporter di guerra nel Medio Oriente, non solo in Israele, e ho conosciuto delle persone come Warmbrumm “, afferma Boeken.
Daniella Kertesz, Israeliana anche lei, è Segen, il tenente israeliano che si unisce a Gerry e diventa un aiuto cruciale, ed anche salvavita nella sua ricerca. “World War Z” è il suo primo film, ed ha trascorso del tempo in una sorta di campo di addestramento per incarnare la risoluta Segen.
Il consulente militare Farnsworth, ha seguito la Kertesz.
“L’abbiamo messa nei plotoni, le ho insegnato le formazioni base delle truppe, con tutti i contesti e le comparse. Avevo solo quattro o cinque giorni a disposizione per lavorare con lei, ma ha appreso molto in fretta “, dice Farnsworth.
Come regola generale, i realizzatori hanno ingaggiato attori originari del posto per rappresentare le varie persone che Gerry incontra in giro per il mondo.
“Tutto doveva essere autentico, sia in termini di qualità della recitazione che di rappresentazione della terra. Siamo andati in tutti i luoghi di provenienza dei personaggi, ed abbiamo reclutato talenti locali per cercare di trovare le persone giuste. Non eravamo interessati a persone che fingessero di essere di un posto da dove non provenivano, ” spiega Dede Gardner.

IN GIRO PER IL MONDO:
In linea con la ricerca intercontinentale di notizie per la risoluzione della pandemia fatta da Gerry Lane,  “World War Z”, è stato girato in luoghi lontani, sul territorio e spesso in mare.
“Prima di tutto si chiama ‘World War Z’ quindi era fondamentale che noi rappresentassimo il mondo, che ormai tutti conoscono – è sufficiente premere un pulsante per vedere come è realmente. Quindi diventa sempre più difficile falsificarlo. Gli spettatori sono intelligenti, conoscono le varie città, e non c’è un posto che si possa rappresentare diversamente da come è, né credo, si dovrebbe. Penso che i film abbiano dei benefici mostrando le varie località, le diverse culture, strutture e  stati d’animo differenti e credo che tutto questo emerga sullo schermo “, dice Gardner.
All’inizio “World War Z” è stato girato a Philadelphia, dove comincia l’orda di zombie ed il pandemonio che ne consegue. Le riprese di questa città sono proseguite a Glasgow,  che pur essendo letteralmente due mondi a parte, hanno un’architettura simile, ed addirittura alcune strutture sono state aggiunte durante la post-produzione. Per trasformare ulteriormente la città scozzese, la produzione ha sostituito i cartelli stradali originari, i semafori e le auto con i loro omologhi americani. Inoltre, Glasgow ha fornito uno sfondo ideale per la rappresentazione di massimo caos.
“Nella città c’è una piazza che ci ha dato l’opportunità di rappresentare il caos ed il panico quando gli zombie invadono la città”, dice il location manager Michael Harm.
Glasgow è stata anche particolarmente ospitale con le centinaia di comparse ed il personale necessario per approssimare l’inizio della pandemia.
“Nelle strade più strette all’inizio della sequenza, c’erano più di 200 persone che riempivano le vie. Nella piazza per le scene del delirio, ce n’erano invece circa 700. La cosa che ci ha avvantaggiato è stato poter usufruire dell’edificio di una vecchia Bank of Scotland completamente distrutto, che ci ha  messo a disposizione circa 5.000 metri quadrati, dove le comparse potevano fermarsi tra una ripresa e l’altra. Ed inoltre abbiamo utilizzato i quattro piani per il trucco, il guardaroba e ristorazione “, afferma Harm.
Il veterano regista della seconda unità di riprese Simon Crane ha organizzato gran parte delle scene di caos di “World War Z”.
“Quando compaiono gli zombie per la prima volta a Philadelphia, si passa dalla calma al panico totale molto rapidamente, e Glasgow si è prestata perfettamente. Marc ha una vera passione per le rappresentazioni di scene dove si descrive l’enorme portata della devastazione, e così abbiamo cercato di riprendere con le telecamere, il più possibile. Abbiamo descritto l’attacco degli zombie come fossero un branco di cani rabbiosi, che correvano cercando di attaccare le persone dal basso. Il tutto in modo pauroso e violento “, dice Crane.
Per raggiungere questo obiettivo opportunamente inscenato, si è resa necessaria una pre-visualizzazione al computer che in seguito è culminata, tra le altre cose, con il sacrificio di molti veicoli …
“Abbiamo distrutto oltre 150 auto diverse, tra cui il camion della spazzatura e la Volvo di Brad che si è scontrata con un’ambulanza. Almeno l’80% dei veicoli sono stati demoliti “, dice Crane. “Glasgow è stata perfetta. Abbiamo chiuso strade ed interi isolati per le scene degli incidenti stradali, lontano dagli edifici principali. E ‘stato fantastico. ”
Gardner osserva che prima dell’arrivo della produzione di ‘World War Z’, Glasgow non aveva mai sperimentato l’afflusso temporaneo di un esercito di persone che popolano un film grande e complicato – ed invece, continua la Gardner, la città non avrebbe potuto essere più accogliente o ospitale.
“Glasgow è stata molto funzionale. Anche se non avevano mai ospitato altre grandi produzioni cinematografiche, c’ è stato un entusiasmo incredibile attorno a noi, ci hanno agevolato e facilitato il lavoro. L’accoglienza è stata semplicemente stupefacente. Per girare la grande sequenza d’apertura dell’attacco degli zombie, hanno chiuso solo per noi la piazza principale della città per oltre due settimane. E la gente non è stata da meno: hanno apposto degli striscioni sulle finestre per darci il benvenuto. E ‘stato davvero fantastico, ” ricorda la Gardner.
Spesso l’enorme quantità di comparse e di addetti ai lavori per la trasformazione in zombie  richiedevano già da soli lo spazio di una piazza intera.
“Ogni giorno servivano migliaia di uomini per le riprese. Abbiamo fatto grandi scene di massa a Malta, che rappresentava Gerusalemme. Ce  ne sono state altre a Glasgow per Philadelphia. La sequenza dell’aereo ha richiesto 150 comparse per riempirlo interamente per cinque giorni di riprese. Quelle scene sono state ancora più complicate, perché per la trasformazione di 500 comparse in zombie, c’è voluto parecchio personale addetto al trucco e parrucco. Il giorno che abbiamo girato con tutto il cast delle comparse al completo ricordo che sul set era letteralmente impossibile circolare a causa delle gran numero del personale che li preparava. E poi, dopo un paio d’ore abbiamo mandato gli zombie in pausa mentre Brad, io ed altre poche persone ci siamo ritrovati sul set, che ai nostri occhi è apparso desolato . E ‘stato divertente “, dice il produttore Ian Bryce.
In linea con il mantra generale di autenticità, la squadra dei realizzatori ha tentato di trasformare l’ anarchia carica di adrenalina degli zombie in realtà. Gerry Lane, non è un supereroe, ma piuttosto un uomo astuto, arguto, ed  iper-percettivo. Crane avendo in passato lavorato con Pitt è stato facilitato, in termini di realizzazione delle scene d’azione più complicate.
“Brad ha dato molti input sulla strategia da tenere per far sì che le scene d’azione fossero  più reali possibile. Lui è un ex agente dell’ ONU, non un combattente. E’ una persona reale, un uomo comune. Per questo abbiamo cercato di rendere tutto il più credibile possibile. E’ inoltre molto bravo nelle scene d’ azione, perciò voleva essere coinvolto il più possibile, e questo ovviamente è stato positivo “, dice Crane.
La famiglia Lane per proteggersi si rifugia temporaneamente su una portaerei enorme, la nave della Marina britannica Argus,  al posto di una nave americana. Filmare la sequenza dell’arrivo è stato una vera impresa, sono stati utilizzati degli elicotteri reali, 500 comparse, decine di veicoli militari e, naturalmente, la grande, potente ed elegante portaerei stessa.
“E ‘stato bello lavorare su una vera portaerei invece di un set. L’ emozione è stata molto più grande. Ha conferito grande autenticità e proporzioni reali, che era quello che si cercava per questo film, perché per certi versi, è un film di guerra. La guerra del mondo agli zombie “, spiega Forster.

IL CAST DEGLI INFETTATI:

Naturalmente, la parte più critica del film sono gli zombie stessi. La produzione e Forster hanno voluto onorare questo genere non tanto per continuare a rappresentare storie già viste, quanto per creare qualcosa di originale ed organico.
“Quando si tratta di film sugli zombie, si fa tutti riferimento a George Romero perché ne è l’icona. Gli esempi più recenti sono film come ’28 Giorni Dopo ‘ (28 Days Later), e così via. Così, da regista dico che bisogna cercare sempre di dare qualcosa di nuovo e di diverso, anche se si lavora in trame ben delineate: questo è proprio quel che abbiamo cercato di fare in questo film. Abbiamo mantenuto alcuni elementi classici degli zombie, ma con movimenti e motivazioni differenti “, spiega Forster.
In particolare, i realizzatori hanno utilizzato la “teoria dello sciame”, (un modello di movimenti che accade in natura nel caso di insetti o stormi), per sottolineare le movenze degli zombie, intuibile durante il film anche prima che queste creature piuttosto innaturali appaiano.
“E ‘il modo in cui si muovono gli stormi di uccelli,  i pesci o le formiche. C’è una sorta di ‘intelligenza collettiva’ che li governa. Ho quindi ritenuto interessante vedere questi zombie, che non hanno intelletto poiché sono morti che camminano, reagire secondo questa teoria dello sciame. Può sembrare un paradosso, perché gli zombie sono i non-morti,  ma nell’insieme, vi è una coscienza inconscia”.
Muovendosi in modo isterico, gli zombie diventano molto pericolosi – ma non sempre aggressivi. In ‘World War Z’ la visione migliore, ma non la più orribile, che abbiamo degli zombie è quando sono latenti.
“Se non provocati, gli zombie sono stagnanti, lenti e volti al vagabondaggio. Quando parte la frenesia, nasce la stessa sensazione di uno squalo che sente l’odore del sangue. Nel momento in cui sentono che c’è qualcosa da mordere, lo inseguono; e ben presto si capisce che anche i rumori li attirano “, spiega Forster.
I realizzatori hanno deliberatamente e coscienziosamente creato un credibile “retroscena” per il comportamento degli zombie e per scoprirlo, come ha fatto Gerry, hanno cominciato dalle origini.
“Siamo risaliti alle fonti scientifiche e mitologiche. Abbiamo assunto una serie di consulenti che hanno approfondito tutti i temi: dalla malattia infettiva al comportamento dello sciame, ai meccanismi di difesa fisiologici; di come le persone o gli animali si proteggono da un parassita, ad esempio, e come fanno a sopravvivere. Sembrava molto più interessante a nostro avviso, radicare i nostri zombie alla vita reale, pur sapendo che reali non sono. La fase successiva è stata mettere in atto tutto ciò. Una volta raccolto quell’insieme di idee, nascono altrettante questioni. Di fronte uno zombie che ha appena girato una scena:  come sarà venuta? Quanto tempo è occorso? Quanto tempo impiegheranno gli altri? Hanno bisogno di essere provocati per attaccare? Da cosa possono essere provocati? Che aspetto ha un zombie infettato da un’ora diversamente da uno che lo è stato un mese prima? Poi c’è ovviamente la questione della velocità di movimento. Gli zombie storicamente sono lenti. Ma a noi servivano degli zombie che sì, si muovessero lentamente ma che fossero all’occasione veloci, perché diverse sono le circostanze ambientali del film che lo prevedono “, afferma Gardner.
Per raffigurare l’orda di zombie, il team si è avvalso della combinazione di effetti speciali ed artisti – ballerini, stuntmen, protesi, make-up, CGI e movimenti di macchina da presa attentamente coreografate. Gli zombie erano diversi di scena in scena, ognuno aveva i propri movimenti, così come previsto dalla coreografa Alexandra Reynolds. Il primo essere umano che vediamo soccombere all’ infezione degli zombie è un artista del movimento, il professionista Ryen Perkins-Gangnes.
“Ho studiato il movimento delle persone in preda ad una crisi epilettica, ed è così che abbiamo rappresentato il cambiamento da umano a zombie. Ryan è un incredibile artista del movimento, ed è stato molto bravo a mostrarci quelle movenze da contorsionista, ha fatto letteralmente tutto da solo. In definitiva abbiamo aggiunto il rigonfiamento delle vene e abbiamo aggiustato lo sguardo  col CGI. Gli occhi erano molto importanti per me – penso che una volta che gli occhi cambiano, la persona è veramente come un  morto che cammina “, spiega Forster.
I futuri zombie hanno coreografato le loro movenze presso i laboratori di pre-produzione, attingendo da molte influenze: dagli insetti, ai cani poliziotto da attacco, alle prestazioni di Javier Bardem in ”Non è un Paese per Vecchi” (No Country for Old Men).
“Abbiamo iniziato a cercare di immaginare lo stato d’animo di uno zombie, rifacendoci a film che rappresentavano degli esseri senza alcuna umanità; ed a nostro avviso il personaggio di Javier Bardem in ‘Non è un Paese per Vecchi’ (No Country for Old Men) era un ottimo esempio. Così sulla falsariga, abbiamo passato il tempo a cercare di ricreare il suo stato d’animo e le sue reazioni, quel movimento che nasce da dentro. Alex ha anche portato molte immagini di insetti che si alimentano, di rapaci spietati e dei loro tempi, che vanno dal movimento veloce a quello  lento in maniera ritmica, e poi di nuovo velocissimi. Ha portato inoltre dei video sui cani della polizia israeliana, del modo in cui aprono le mascelle per azzannare, e dei movimenti e delle torsioni dei loro corpi quando si accaniscono sulla preda. Così abbiamo dato vita a questa creatura nata dalla fusione dell’insetto -y, della creatura dalla mascella possente,  privo di umanità e senza tempo, solo cementato nel presente ” spiega Perkins-Gangnes.
Alexandra Reynolds ha anche collaborato con il regista d’animazione Andy Jones e la sua “troupe” di zombie per osservare e perfezionare i loro movimenti, ed ha pensato alla coreografie delle loro danze macabre dopo lunghe ed eclettiche ricerche.
“La sceneggiatura già conteneva delle descrizioni e dei particolari incredibili ai quali ho dato un effetto viscerale e reale, che colpisse il nostro eroe ed il pubblico. Ho preso spunto da alcune riviste mediche dell’epoca vittoriana per avere a mente un corpo in stato di shock e paralisi. Eravamo alla ricerca di tutto ciò che non fosse umano, pur non allontanandoci dal reale. Non volevo rappresentare un mondo  fantastico, volevo che fosse molto più oscuro. Marc aspirava ad avere degli zombie unici e diversi, così mi ha chiesto di tentare e sperimentare fino a rappresentare la novità”, spiega.
La costumista Mayes Rubeo ha contribuito a dar vita a questa “novità “, curando l’aspetto peculiare di ogni zombie.
“Volevamo mostrare il processo della trasformazione da uomo a zombie anche attraverso i costumi. Non tutti hanno lo stesso morso, non tutti sono feriti o traumatizzati nello stesso modo. Se si guardano attentamente gli zombie, si nota che ognuno ha un abito proprio, differenziato dall’invecchiamento, dalla condizione del vestito, e dalla quantità di sangue. Abbiamo voluto che ognuno mantenesse la propria individualità durante ogni fase dell’epidemia. Tutte queste sono idee del nostro regista Marc Forster, sempre  al timone di questa operazione sugli zombie “, spiega la Rubeo.
Questa grande attenzione ai dettagli è spaventosamente evidente in alcune scene, in particolare durante un’arrampicata terrificante dove gli zombie cadevano gli uni sugli altri, per scalare un muro “inespugnabile”.  Forster usa spesso queste ampie riprese evitando volutamente la rapidità del fast cutting in fase di montaggio e l’instabilità delle immagini dello shaky frame.
“Certi film si prestano meglio alle riprese dinamiche e lo stile editoriale. In questo film, abbiamo scelto di dar vita a delle immagini più stabili. Le riprese delle sequenze di migliaia di zombie che cercano di superare una parete, mentre degli elicotteri sparano a vista contro di loro, sono state eseguite in modo impeccabile, ” conferma Ian Bryce.
Infatti, oltre all’impiego delle tradizionali gru, dei veri elicotteri hanno sparato sugli zombie, ovviamente senza utilizzare pallottole.
“Molte scene con gli elicotteri le abbiamo girate a Malta”, afferma Bryce. “A volte è bastato entrare in uno di questi per rendersi conto della portata del set.”

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IL CAST TECNICO

Con una notevole versatilità di film al suo attivo, Marc Forster (regista) ha costantemente eluso la categorizzazione, ed ha diretto una lista di film importanti e di vario genere sia per gli studios che per le produzioni indipendenti, coinvolgendo molti dei talenti di spicco del settore.
Acclamato per le sue rappresentazioni dall’estetica unica ed avvincente, Forster ha affrontato temi profondamente emotivi dei personaggi nei film che ha diretto, che vanno dai blockbuster alla moda a film dal budget modesto, fino a quelli candidati agli Oscar® come Miglior Film.
L’estetica di Forster, è particolarmente evidente nel suo primo film “Everything Put Together”, di cui è stato anche co-autore. Questo horror psicologico sovversivo è stato nominato ad un Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival del 2001′, ed agli Independent Spirit Awards lo stesso anno in cui Forster si è aggiudicato il ‘ Someone to Watch ‘Award ed una nomina come Best Feature under $500,000 honor.
Forster irrompe in maniera convincente nel 2001 con “Monster’s Ball- L’Ombra della Vita” (Monster’s Ball), un film acclamato dalla critica e dal pubblico che ha ricevuto due candidature agli Oscar ® e ha permesso a Halle Berry di vincere il premio come Migliore Attrice. Il film ha offerto uno scorcio sui legami interpersonali, il razzismo, la perdita e la redenzione, interpretata in maniera magistrale dalla Berry, Billy Bob Thornton, Heath Ledger, Peter Boyle e Sean Combs.
In “Neverland – Un Sogno per La Vita” (Finding Neverland), un dramma semi-autobiografico  ambientato in una Londra di inizio secolo, sull’amicizia tra J.M. Barrie, autore di Peter Pan ed una ragazza madre con quattro figli che vivono accanto. Interpretato da Johnny Depp, Kate Winslet, Dustin Hoffman e Julie Christie,  “Neverland – Un sogno Per la Vita (Finding Neverland) è diventato uno dei film più visti del 2004, ed ha permesso a Forster di candidarsi come Miglior regista ai Directors Guild of America. E ‘stato anche riconosciuto come Miglior Film dell’Anno dal National Board of Review, e ha ricevuto sette nomination agli Oscar ®, cinque ai Golden Globe ®, ed 11 ai BAFTA ®, tra tutti anche come Miglior Film.
Il lavoro successivo di Forster è stato nel 2005 con il thriller ad alta tensione “Stay”, interpretato da Ewan McGregor, Naomi Watts e Ryan Gosling; seguito dalla commedia fantastica “Vero Come la Finzione” (Stranger Than Fiction), interpretato da Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Dustin Hoffman, Emma Thompson e Queen Latifah. Il film presentato  in anteprima al Toronto International Film Festival del 2006 ha ottenuto ampi consensi dalla critica e dal pubblico, e procurato una nomination ai Golden Globe ® per Ferrell.
Nel 2007, Forster ha diretto l’adattamento cinematografico del famoso romanzo best seller del New York Times “Il Cacciatore di Aquiloni” (The Kite Runner). Il film ha ottenuto una nomina ai Golden Globe® come Miglior Film Straniero ed un BAFTA bid come Film in Lingua Non Inglese (Film Not In The English Language).
Dopo “Il Cacciatore di Aquiloni”, Forster ha diretto il 22 ° episodio del franchise di James Bond “Quantum of Solace.” Il film, interpretato da Daniel Craig, è stato il primo film di James Bond ad essere completato prima del previsto,  e con un budget basso, pur ottenendo uno degli incassi più alti nella storia del franchise, guadagnando oltre 586 milioni dollari ai botteghini di tutto il mondo.
Nel settembre 2011Forster ha apposto la firma al dramma d’azione indipendente “Machine Gun Preacher”, con Gerard Butler, basato sulla storia vera di Sam Childers, un ex criminale e spacciatore di droga che diventa un crociato per i bambini rifugiati in Sudan.
Nato in Germania e cresciuto in Svizzera, Forster si è trasferito negli Stati Uniti nel 1990 per iscriversi alla NYU Film School, dove si è laureato nel 1993.

Matthew Michael Carnahan (Co-Sceneggiatore) è uno sceneggiatore, produttore, e presto anche regista americano. Nel 2006, Matthew è stato è stato citato dalla pubblicazione di settore Variety come uno dei “10 migliori sceneggiatori da tenere d’occhio”. “The Kingdom” è il suo primo copione prodotto, commissionato e diretto da Peter Berg ed interpretato dall’attore premio Oscar® Jamie Foxx, Jennifer Garner , e Jason Bateman. Matthew ha scritto e prodotto “Leoni per Agnelli” (Lions for Lambs), con Robert Redford, Tom Cruise e Meryl Streep, e poi ha continuato a scrivere “State of Play”, interpretato da Ben Affleck, Russell Crowe, e Rachel McAdams.
Matthew ha curato l’adattamento di “World War Z” per la Paramount Pictures, interpretato da Brad Pitt e diretto da Marc Forster. Recentemente ha completato un altro adattamento, quello di “The Snowman” di Martin Scorsese per Working Title.
A breve, Matthew debutterà alla regia di una sua sceneggiatura dal titolo ” Violent Talent”, che vede l’interpretazione di Garrett Hedlund, e la produzione di Tracy Falco.
E’ inoltre in fase di sviluppo una puntata pilota per la HBO su cui sta lavorando con il regista Steve McQueen.
Laureato alla University of Southern California, Matthew vive in Virginia con la moglie e tre figlie.

I crediti cinematografici di J. Michael Straczynski (co-sceneggiatore) includono cinque film prodotti in sei anni: “Changeling” per la regia di Clint Eastwood; “Ninja Assassin” per i fratelli Wachowsky; “Thor” di Kenneth Branagh; “Underworld: Il Risveglio” (Underworld: Awakening) e “World War Z” per la Paramount e Brad Pitt. Attualmente, sta scrivendo l’adattamento cinematografico della Valiant Comics “Shadowman”.
Per la televisione, Straczynski ha scritto e prodotto oltre 300 episodi, e sei film per la TV; ha creato e prodotto serie come “Babylon 5″, oltre ad averne anche diretto un film di due ore; “Crusade” e “Jeremiah”. Altri suoi crediti includono “La Signora in Giallo” (Murder, She Wrote) e “Ai Confini della Realtà” (The Twilight Zone).
Ha scritto oltre 300 fumetti pubblicati per Marvel, DC ed Image, tra cui “The Amazing Spider-Man”, per sette anni, seguito da “Thor”, “I Fantastici Quattro”, tra i tanti. La sua graphic novel ‘Superman: Earth One’ è stata selezionata fra i best seller del New York Times per ben 32 settimane di fila, e recentemente è stato pubblicato il sequel. Attualmente sta scrivendo il terzo volume della serie, ed al contempo sta scrivendo due nuove serie per la Dark Horse e Dynamic Comics.
Nel 2013, Straczynski ha fondato lo Studio JMS, il suo piccolo studio editoriale con il quale sta producendo, scrivendo e dirigendo “Sense8″ per la Georgeville Television e Netflix in collaborazione con i fratelli Wachowski, ed a breve dirigerà il suo primo lungometraggio, “The Flickering Light,”  finanziato da Motion Picture Capital.
Questo maggio, Straczynski ha esordito con la sua Joe Comics edizioni (società controllata dagli Studio JMS) attraverso un accordo con Image Comics. Ten Grand, il primo dei quattro fumetti mensili previsti, ha debuttato con lo status di best-seller, vendendo oltre 70.000 copie. Il titolo successivo, “Sidekick”, uscirà nel mese di luglio 2013.
Nato nel New Jersey, la famiglia di Straczynski ha traslocato 20 volte nei suoi 18 anni di età, ed è per questo motivo che ha sviluppato un amore per le parole e la scrittura: cambiava case e  quartieri, ma i libri della sua biblioteca rimanevano sempre gli stessi. Si è laureato in psicologia e sociologia alla San Diego State University, e per molti anni è stato reporter; ha pubblicato oltre 500 articoli per giornali come Los Angeles Times, Los Angeles Herald Examiner, Writer’s Digest Penthouse, Twilight Zone Magazine e TIME, Inc. Ha inoltre scritto un libro sulla sceneggiatura, tre romanzi e molti romanzi brevi.
Oltre ad essere stato nominato per un British Academy Award per la sceneggiatura di “Changeling”, Straczynski ha ricevuto il Premio Eisner, l’Inkpot Lifetime Achievement Award, il Saturn Award, l’Hugo Award (due volte), il Ray Bradbury Award, il Christopher Foundation Award, lo Space Frontier Foundation Award e l’ E Pluribus Unum Award da parte della American Cinema Foundation, oltre ad una decina di altri premi, tra cui due Emmy per Babylon 5 .
Scrive per dieci ore al giorno, tutti i giorni, ad eccezione del suo compleanno, Capodanno e Natale.

Lo scrittore e regista Drew Goddard (co-sceneggiatore) è stato una figura chiave in quattro delle più popolari serie televisive tra la fine degli anni ‘90 ed i primi anni del 2000: “Buffy, l’Ammazzavampiri” (Buffy the Vampire Slayer) per The WB / UPN, dal 1997 al 2003; “Angel” (The WB, 1999-2004); “Alias” (ABC, 2001-06) e “Lost” (ABC, 2004-2010). La sua associazione a queste serie televisive ed ai rispettivi autori, Joss Whedon e JJ Abrams, gli ha conferito non solo l’ammirazione della comunità dei fan più accaniti delle serie’, ma anche molti importanti premi del settore. Ed ancor di più, il suo lavoro nelle serie gli ha aperto una strada il successo nel cinema, in particolare con il film prodotto da Abrams “Cloverfield” (2008) e con “La Casa nel Bosco” (The Cabin in the Woods), nel 2012, prodotto da Whedon.
Gli sforzi eccezionalmente prolifici e riconosciuti di Goddard, tutti effettuati nel corso di un periodo relativamente breve di anni, lo rendono uno dei talenti in rapida ascesa nel mondo dello spettacolo.

Damon Lindelof (co-sceneggiatore) ha conseguito una laurea ottenuta alla Tisch School of the Arts della New York University, prima di andare verso l’Ovest per perseguire la carriera di sceneggiatore televisivo. Tra i suoi primi crediti cinematografici ricordiamo alcuni episodi di “Nash Bridges” e “Crossing Jordan”.
Nel 2004 inizia la sua collaborazione con lo sceneggiatore-regista-produttore JJ Abrams per creare una serie televisiva che parlava di un gruppo di sopravvissuti ad un misterioso incidente aereo nel Sud del Pacifico. “Lost” ha unito un certo numero di talenti che si sono poi riuniti per Star Trek, che rappresenta il primo lungometraggio di Lindelof come produttore. Da allora, ha lavorato come scrittore e produttore nel film di Ridley Scott “Prometheus”, e di recente nell’attesissimo sequel di Star Trek, INTO DARKNESS.

Max Brooks (co-sceneggiatore) è l’autore di due bestseller “Manuale per Sopravvivere agli Zombie” (The Zombie Survival Guide), e “World War Z. La Guerra Mondiale degli Zombie” (World War Z). Ha anche scritto per “Saturday Night Live”, vincendo un Emmy.

Brad Pitt, (Produttore/Gerry Lane)  uno degli attori più capaci e più versatili del cinema contemporaneo, è anche un produttore di successo con la sua Plan B Entertainment.
L’anno passato, Pitt è tornato a lavorare con Andrew Dominik in ” Killing Them Softly.” Questa è la seconda volta che Pitt ha recitato e prodotto un film di Dominik, il primo è stato “L’assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford” (The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford), per il quale è stato nominato come Miglior Attore al Festival di Venezia. Dopo il suo lavoro in “World War Z”, Pitt ha avuto una parte nel film di  Cormac McCarthy “The Counselor”,  di diretto da Ridley Scott, ed apparirà in quello di Steve McQueen “12 Years a Slave “, un film che ha anche prodotto con la sua società Plan B.
Nel 2011, Brad ha dato vita a due performance tra le più complesse e ricche di sfumature nel film di Terrence Malick, “The Tree of Life”, e quello di Bennett Miller “L’Arte di Vincere” (Moneyball), che ha anche prodotto. Brad ha vinto il New York Film Critics Circle Award ed il National Society of Film Critics Award per entrambi i ruoli. Inoltre, Brad è stato nominato agli Screen Actors Guild, ai Golden Globe, ai BAFTA, e agli Academy Award per la sua interpretazione ne “L’arte di Vincere.” Quest’ultimo ha inoltre ricevuto una candidatura agli Academy Award come Miglior Film.
” The Tree of Life ” ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes, ed è stato candidato come Miglior Film agli Academy Awards. In precedenza, Brad è stato candidato agli Oscar ® per la sua interpretazione nel film di David Fincher “Il Curioso Caso di Benjamin Button ” (The Curious Case of Benjamin Button), e “L’Esercito delle 12 Scimmie” (Twelve Monkeys ) di Terry Gilliam “, per il quale ha invece vinto un Golden Globe. Per le sue performance in “Vento di passioni” (Legends of the Fall) di Edward Zwick e “Babel” di Alejandro González Iñárritu si è candidato ai Golden Globe.
Nel 2009, Pitt ha recitato in “Bastardi Senza Gloria” (Inglorious Basterds) di Quentin Tarantino nei panni del tenente Aldo Raine, ed è apparso nel comedy thriller di in Joel ed Ethan Coen “Burn After Reading – A Prova di Spia” al fianco di George Clooney, ed insieme sono stati nuovamente i protagonisti delle pellicole di  Steven Soderbergh “Ocean ‘s Eleven – Fate il Vostro Gioco”; “Ocean Twelve” ed “Ocean di Thirteen”.
Pitt, con la sua apparizione nel film vincitore dell’Oscar ® di Ridley Scott “Thelma e Louise”, ha catturato l’attenzione del grande pubblico, continuando poi a recitare nel film premiato con l’Oscar® di Robert Redford “In Mezzo Scorre il Fiume” (A River Runs Through It); “Kalifornia” di Dominic Sena, e “Una Vita al Massimo” (True Romance) di Tony Scott . Pitt ha anche ricevuto il plauso della critica per le sue performance nei due film di David Fincher: “Se7en” e  “Fight Club”. Tra i suoi film più recenti ricordiamo “Mr. and Mrs. Smith”di Doug Liman, considerato uno dei più grandi successi del 2005, e “Snatch- Lo Strappo”di Guy Ritchie.
La Plan B Entertainment di Pitt sviluppa e produce sia progetti cinematografici che televisivi. Finora ha prodotto film come “The Departed – Il Bene e il Male” di Martin Scorsese; “A Mighty Heart – Un Cuore Grande” di Michael Winterbottom; “Un Amore All’Improvviso” (Time Traveller’s Wife) di Robert Schwentke;  “The Private Lives of Pippa Lee” di Rebecca Miller; “La Fabbrica di Cioccolato” (Charlie and the Chocolate Factory ) di Tim Burton; “Correndo con le Forbici in Mano” (Running with Scissors ) di Ryan Murphy; “Troy “ di Wolfgang Petersen; “Mangia, Prega, Ama” (Eat Pray Love ) di Ryan Murphy; “Year of the Dog” di Mike White, e “Kickass” di Matthew Vaughn. La società attualmente è in post-produzione per il film di Steve McQueen di “12 Years a Slave” interpretato da Michael Fassbender,  ed in pre-produzione per “True Story” di Rupert Goold, con James Franco e Jonah Hill.

Dede Gardner (Produttrice) è il presidente della Plan B Entertainment e si occupa della supervisione di una vasta gamma di progetti di cinema e televisione. La Gardner ha prodotto il film vincitore della Palma d’Oro del 2011 “The Tree of Life” con Brad Pitt, Jessica Chastain e Sean Penn per la regia di Terrence Malick. Il film ha anche ricevuto una nomination all’Oscar® come Miglior Film. Recentemente oltre a “World War Z” ha prodotto il film di Steve McQueen di “12 Years a Slave” interpretato da Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano e Paul Giamatti; e ” Killing Them Softly” di Andrew Dominik con Brad Pitt, James Gandolfini, Richard Jenkins, e Ray Liotta.
Nel 2011, la Gardner ha prodotto “Mangia, Prega, Ama” (Eat Pray Love ) tratto dal best seller di Elizabeth Gilbert con Julia Roberts, Javier Bardem e Richard Jenkins, per la regia di Ryan Murphy. Nel 2009 “Un Amore All’Improvviso” (Time Traveller’s Wife) di Robert Schwentke con Rachel McAdams e Eric Bana,e “The Private Lives Of Pippa Lee” diretto da Rebecca Miller, con Robin Wright Penn, Alan Arkin, Keanu Reeves e Blake Lively.
Nel 2007 la Gardner ha prodotto il film acclamato dalla critica internazionale “L’assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford” (The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford). Il film diretto da Andrew Dominik, con Brad Pitt e Casey Affleck ha ricevuto una nomina come Miglior Film del 2007 dall’ Empire Awards e dal London Film Critics Circle. Inoltre, Pitt ha ricevuto il premio come Miglior Attore alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, mentre Affleck ed il direttore della fotografia Roger Deakins hanno ricevuto grandi onori per il loro lavoro, che sono culminati nella nomination all’Oscar come Miglior Attore non protagonista e Migliore Fotografia, rispettivamente.
Sempre nel 2007, la Gardner ha prodotto un film su una drammatica storia vera A Mighty Heart – Un Cuore Grande” diretto da Michael Winterbottom ed interpretato da Angelina Jolie, il film è stato selezionato per il Festival di Cannes del 2007. Per la sua interpretazione di Mariane Pearl, la Jolie ha ricevuto le nomination al Golden Globe, allo Screen Actors Guild Award e all’ Independent Spirit Award.
Il nome della Gardner come produttrice compare anche nelle pellicole indipendenti “Year Of The Dog”, con Molly Shannon e Laura Dern, “Correndo con le Forbici in Mano” (Running with Scissors ) con Annette Bening per la regia di Ryan Murphy.
La Plan B Entertainment al momento è impegnata nella lavorazione del film di Rupert Goold “True Story”, con James Franco e Jonah Hill, e nella puntata pilota della ABC di “The Returned”, diretta da Charles McDougall. La casa di produzione parteciperà inoltre ad altri progetti televisivi e cinematografici con registi come David Fincher, James Gray e Greg Mottola.
La Gardner si è laureata in letteratura alla Columbia University prima di cominciare a lavorare come scout di location a New York. Poi è stata assunta alla Innovative Artists ed in seguito ha lavorato per il dipartimento di letteratura della William Morris Agency.
Prima del suo impiego alla Plan B, la Gardner è stata vice presidente di produzione alla Paramount Pictures. Durante la sua permanenza di sette anni negli studi, ha partecipato alla lavorazione alla produzione di film come “Election”; “Orange County”; “Zoolander” e “Come Farsi Lasciare In 10 Giorni” (How to Lose a Guy in Ten Days).

Jeremy Kleiner (Produttore) è cresciuto a New York, ha frequentato l’Università di Harvard. Ha iniziato la sua carriera come stagista alla Errol Morris’ Fourth Floor Productions prima di diventare creative executive nella società di Dick and Lauren Shuler Donner,  È entrato poi a far parte della Plan B nel 2003.
Con Plan B ha prodotto il film di Steve McQueen di “12 Years a Slave” (Fox Searchlight/New Regency)  e l’imminente “True Story” (New Regency) con Jonah Hill e James Franco. Sempre per la Plan B ma come produttore esecutivo ha lavorato in “Kick-Ass”; “Mangia, Prega, Ama” (Eat Pray Love ), e “The Private Lives of Pippa Lee.”

In veste di produttore dei capitoli originali dei grandi successi della DreamWorks/Paramount Pictures “Transformers”, “Transformers: La Vendetta del Caduto” (Transformers: Revenge of the Fallen) e “Transformers 3” (Transformers: Dark of the Moon), Ian Bryce (Produttore) è stato e continua ad essere parte integrante della squadra cinematografica dalla cui fervida immaginazione è nata la trasposizione sul grande schermo di popolari giocattoli e personaggi dei fumetti. Bryce ed i suoi soci hanno creato un nuovo franchise che ha guadagnato ai botteghini ben più di 2,6 miliardi dollari in tutto il mondo, continuerà ad entusiasmare il pubblico negli anni a venire. Nel maggio 2013, l’attesissimo quarto capitolo della serie presenterà elementi ancora più innovativi, un cast nuovo di zecca e la più recente tecnologia in 3-D.
Ha quindi prodotto il film della Paramount “World War Z,” con Brad Pitt e Mireille Enos, diretto da Marc Forster tratto dal libro di Max Brooks, girato a Londra e dintorni.
Bryce non è estraneo ai grandi film d’azione e d’avventura. Ha prodotto il megablockbuster di Sam Raimi “Spider-Man”, interpretato da Tobey Maguire nei panni del supereroe, che è stato il film campione di incassi negli USA del 2002. L’anno seguente ha prodotto il dramma “L’ultima Alba” (Tears of the Sun) di Antoine Fuqua con Bruce Willis, e nel 2005 ha prodotto “The Island” di Michael Bay. Dopo “Transformers”, ha prodotto a livello esecutivo “Hancock” con Will Smith, Charlize Theron e Jason Bateman per la regia di Peter Berg.
Nel 1999 Bryce ha vinto un Golden Globe Award ed è stato nominato sia agli Oscar® che ai BAFTA per aver prodotto il film di Steven Spielberg sulla Seconda Guerra Mondiale “Salvate il Soldato Ryan” (Saving Private Ryan). Il film ha ottenuto numerosi premi da parte delle maggiori organizzazioni di critici, fra cui le associazioni dei critici di New York, Los Angeles e la Broadcast Film Critics;  Bryce ha inoltre  condiviso un Producers Guild of America Award sempre per il film. Ha quindi prodotto il nostalgico comedy-drama di Cameron Crowe “Quasi famosi” (Almost Famous), che ha vinto un Golden Globe come Miglior Film– Musical o Commedia, e ha ricevuto una nomination ai BAFTA come Migliore Film del 2001.
Altri film prodotti da Bryce comprendono “Piovuta dal cielo” (Forces of Nature) con Ben Affleck e Sandra Bullock; l’action thriller “Pioggia infernale” (Hard Rain) con Morgan Freeman e Christian Slater; la versione cinematografica della serie TV “The Beverly Hillbillies” diretta da Penelope Spheeris, il blockbuster di Jan de Bont “Twister” ed il suo film di esordio alla regia “Speed”.
Nato in Inghilterra Bryce ha iniziato una carriera come assistente alla produzione del terzo capitolo della prima trilogia di “Guerre Stellari” (Star Wars),“Il ritorno di Jedi” (Return of the Jedi). E’ passato al ruolo del secondo assistente alla regia di Steven Spielberg in “Indiana Jones e il Tempio Maledetto” (Indiana Jones and the Temple of Doom), ed in seguito è stato manager di produzione in “Indiana Jones e l’Ultima Crociata” (Indiana Jones and the Last Crusade). Inoltre Bryce è stato produttore/ production manager di “Rising Sun” di Philip Kaufman, ed è stato produttore associato/manager di produzione del grande successo di Tim Burton “Batman Returns”. Ha lavorato inoltre come production manager dei seguenti film: “Tucker un Uomo e il suo Sogno” (Tucker: The Man and His Dream) di Francis Ford Coppola, “Willow” di Ron Howard e “The Rocketeer” di Joe Johnston.
Oltre a valutare diversi progetti di programmi tent-pole  per la Paramount, Bryce sta attualmente sviluppando pellicole originali con  la propria compagnia, attraverso un accordo di prima opzione con lo studio stesso.

Brad Simpson (Produttore Esecutivo) è produttore cinematografico e socio di Color Force. Simpson ha iniziato la sua carriera presso la leggendaria Killer Films, una società di produzione indipendente di New York, in cui è stato executive e produttore dal 1996 al 2003.
Prima di allora ha coprodotto nominato a quattro Academy Awards® ed a tre Golden Globe® Awards. Nel 2002 “Lontano Dal Paradiso” (Far From Heaven) è stato selezionato in concorso nei festival di Venezia, Toronto e New York, ed è apparso in oltre 100 classifiche mondiali dei migliori dieci film dell’anno.
Simpson è stato produttore associato nell’apprezzato film di Kim Peirce “Boys Don’t Cry”, che è valso a Hillary Swank l’Oscar® ed il Golden Globe come Migliore Attrice. Anche “Boys Don’t Cry” è stato presentato nei festival di Venezia, Toronto e New York.
Ha prodotto inoltre “Party Monster”, presentato in concorso al Sundance Film Festival 2003 e fuori concorso al Festival di Berlino dello stesso anno. Simpson è stato co-produttore di “Una Casa Alla Fine Del Mondo” (Home at the End of the World) nonché produttore associato di “Camp”, in concorso al Sundance Film Festival 2003.
In qualità di dirigente della Killer Films, Simpson ha collaborato alla produzione di una serie di acclamati film indipendenti tra i quali cui “Velvet Goldmine”; “Velvet Goldmine”, “Hedwig – la diva con qualcosa in più” (Hedwig e la Angry Inch); “Happiness” e “One Hour Photo”.
Dal 2003 al 2007 Simpson è stato Presidente di Appian Way, la società di produzione di Leonardo Di Caprio, anni durante cui Simpson ha contribuito a definire l’accordo stabile e di successo di produzione della società con la Warner Brothers.
Nel 2008 Simpson ha dato vita alla società Apparatus insieme al regista Marc Forster. Nel 2010, ha prodotto il film dall’inaspettato successo “Diario di una Schiappa” (Diary of a Wimpy Kid) per la Fox 2000. Nel 2011, ha prodotto il follow-up, ” Diario di una Schiappa 2” (Diary of a Wimpy Kid: Rodrick Rules), che all’uscita è volato sorprendentemente al primo posto dei botteghini statunitensi. Simpson ha prodotto in modo esecutivo il film di Forster “Machine Gun Preacher”, interpretato da Gerard Butler in anteprima al Toronto Film Festival 2011 e distribuito dalla Relativity.
Nel marzo del 2012, Simpson unito alla Color Force di Nina Jacobson. Fondata dalla Jacobson nel 2007, la Colorforce ha prodotto il franchise “Diario di una Schiappa”; “One Day” e “Hunger Garmes.” Nell’estate del 2012, Color Force ha stipulato un accordo di prima opzione per la televisione via cavo, con produzioni di F/X.
Simpson si è laureato con lode in Semiotica presso la Brown University. Fa parte del consiglio direttivo di 826LA, una associazione non-profit fondata da Dave Eggar che si occupa dell’insegnamento della scrittura creativa ai ragazzi socialmente svantaggiati.  E’ originario di Little Rock, Arkansas.

David Ellison (Produttore Esecutivo) DAVID ELLISON (Produttore esecutivo) ha fondato la Skydance Productions per creare e produrre intrattenimento commerciale di qualità. La società si focalizza sui tent-pole d’azione, d’avventura, di fantascienza e fantasy oltre a commedie e film di genere dal budget più modesto. Lo scopo di Skydance è quello di sostenere i filmmaker in una città in cui è sempre più difficile realizzare film.
Nel 2010, Skydance ha siglato un accordo quadriennale di produzione, distribuzione e finanziamento con Paramount Pictures. Il primo film realizzato con questo accordo è stato “Il Grinta” (True Grit) diretto da Joel e Ethan Coen dal romanzo di Charles Portis. Il film è stato nominato a dieci Oscar®, fra cui Miglior Film, ed ha incassato 250 milioni di dollari in tutto il mondo.
Skydance ha prodotto il film della Paramount “Mission Impossibile – Protocollo Fantasma” (Mission Impossibile – Ghost Protocol) prodotto da J.J. Abrams e diretto da Brad Bird. Il film uscito il 16 Dicembre 2011 ha incassato oltre 460 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Di Skydance sono anche le produzioni del film di Christopher McQuarrie “Jack Reacher-– La prova Decisiva” (Jack Reacher) con Tom Cruise ; la commedia “The Guilt Trip”, con Barbra Streisand e Seth Rogen; e “G.I. Joe 2: La Vendetta” (G.I. Joe 2 – Retaliation) con Bruce Willis, Channing Tatum e Dwayne Johnson;
Recenti sono le uscite di “Into Darkness – Star Trek” con Zachary Quinto e Chris Pine, in uscita nel mese di Maggio 2013, ed il thriller “World War Z’ con Brad Pitt, in uscita a Giugno 2013,  l’imminente “Jack Ryan”, diretto da Kenneth Branagh, con Chris Pine e prodotto da Lorenzo Di Bonaventura e Mace Neufeld. Attualmente in via di sviluppo è “The Hitman’s Bodyguard”, scritto da Tom O’Connor. La società co-produrrà “Without Remorse”, scritto da Shawn Ryan.
Da sempre appassionato di cinema, Ellison è cresciuto nella California del nord e ha frequentato la prestigiosa scuola di cinema della University of Southern California. Negli anni scolastici ha prodotto e interpretato il dramma sulla prima guerra mondiale “Flyboys” in cui ha unito il suo amore per il cinema e l’aviazione. È infatti un bravo pilota con oltre 2000 ore di volo sia nei multimotori commerciali che in elicottero. Nel 2003, all’età di 20 anni, è stato il pilota più giovane ad esibirsi nello show della Experimental Aircraft Association, a Oshkosh, nel Wisconsin, dove insieme ad altri cinque piloti, ha preso parte alle “Stars of Tomorrow”. Ellison è attivamente coinvolto con Conservation International, di cui è membro del Consiglio Direttivo e presiede vari comitati.

Dana Goldberg (Produttore Esecutivo) si è unita alla Skydance Productions nel 2010 come presidente di produzione. Precedentemente è stata presidente di produzione presso la VillageRoadshow Pictures, e ha lavorato per l’intera lista della società che comprende il franchise di “Ocean’s Eleven”, la trilogia di “Matrix”, “Training Day”, “Agente Smart: Casino totale” (Get Smart) e “Charlie e la Fabbrica del Cioccolato” (Charlie And The Chocolate Factory ). È stata produttrice esecutiva di diversi film della società fra cui “Io sono leggenda “ (I Am Legend ), “Il Buio nell’Anima” ( The Brave One) ed il film d’animazione premio Oscar© “Happy Feet”.
Prima di entrare a far parte della Village Roadshow nel 1998, ha trascorso tre anni con Barry Levinson e Paula Weinstein nella Baltimore/Spring Creek Pictures, in cui è stata vice presidente di produzione. La sua carriera nell’intrattenimento è iniziata con l’incarico di assistente di Hollywood Pictures. Dal 2007 fa parte della Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Recentemente la Goldberg con la Skydance ha prodotto: il film di Christopher McQuarrie “Jack Reacher-– La prova Decisiva” (Jack Reacher) con Tom Cruise ; la commedia “The Guilt Trip”, con Barbra Streisand e Seth Rogen; e “G.I. Joe 2: La Vendetta” (G.I. Joe 2 – Retaliation) con Bruce Willis, Channing Tatum e Dwayne Johnson.
I film di prossima uscita che la Goldberg ha prodotto in modo esecutivo: “Into Darkness – Star Trek” con Zachary Quinto e Chris Pine in uscita nel mese di Maggio 2013, e “Jack Ryan” diretto da Kenneth Branagh, con Chris Pine e prodotto da Lorenzo Di Bonaventura e Mace Neufeld.

Paul Schwake (Produttore Esecutivo) è il Chief Operating Officer e Chief Financial Officer di Skydance. Paul si è unito alla società nel 2009 e la sua presenza è stata fondamentale negli accordi di cofinanziamento e di coproduzione con Paramount Pictures. Paul ha diretto la società di finanziamenti da 200 milioni di dollari di Skydance, guidata da JP Morgan e sei altre banche.
Prima di unirsi alla Skydance, Paul si è unito al produttore Bill Todman, Jr. e al miliardario Edward Milstein per formare Level 1 Entertainment, in cui è stato COO e con cui ha prodottole commedie “Cocco di Nonna” (Grandma’s Boy); “Strange Wilderness” con Adam Sandler, e “Rendition – Detenzione Illegale” (Rendition) con i premi Oscar Reese Witherspoon, Meryl Streep, e il regista Gavin Hood. Inoltre ha curato le attività televisive di Level 1.
In precedenza ha contribuito a creare lo Spyglass Entertainment Group insieme ai produttori Gary Barber e Roger Birnbaum in cui è stato per sette anni CFO: in questi anni Spyglass ha distribuito 20 film fra cui “Il Sesto Senso” (The Sixth Sense); “Una Settimana Da Dio” (Bruce Almighty) e “Seabiscuit – Un Mito Senza Tempo” (Seabiscuit).
In precedenza è stato vice presidente della finanza della Morgan Creek per sette anni, nel corso dei quali ha prodotto e distribuito oltre 30 film fra cui “Robin Hood, il Principe dei Ladri” (Robin Hood: Prince Of Thieves), “Ace Ventura”, “L’ultimo Dei Mohicani” (Last Of The Mohicans), e “Una Vita Al Massimo” (True Romance).
Schwake ha lavorato con la Price Waterhouse per cinque anni, curando la contabilità di vari clienti nel mondo dello spettacolo e lavorando con i Walt Disney Studios nel settore contabile per quattro anni.

Graham King (Executive Producer) ) è un produttore premio Oscar®  che ha lavorato con alcuni dei talenti di spicco dell’industria sia per i grandi studios che per i film indipendenti. È anche socio di GK Films, la società da lui fondata nel 2007 con Tim Headington.
Di recente King  ha prodotto in modo esecutivo il dramma storico della Warner Bros. “Argo”, che ha vinto l’Oscar ®, il Golden Globe, il Critics’ Choice Movie Award ed il BAFTA come Miglior Film. Diretto ed interpretato da Ben Affleck, “Argo”, è stato nominato come uno dei Migliori 10 Film dell’Anno agli AFI Awards e dal Nation Board of Review, comparendo inoltre nella top ten di più di 150 liste della critica  del 2012. Fino ad oggi, “Argo” ha incassato oltre 231 milioni dollari in tutto il mondo.
Nel 2011 è stato produttore di quattro film di successo, assai diversi fra loro: l’avventura fantasy “Hugo Cabret” (Hugo) di Martin Scorsese, nominata all’Oscar® che gli è valsa la nomina ai Golden Globe per la produzione; la commedia animata di Gore Verbinski “Rango” doppiata da Johnny Depp e vincitrice dell’Academy Award® come Miglior Film di animazione; l’esordio alla regia di Angelina Jolie “In the Land of Blood and Honey”, nominato ai Golden Globe come Miglior Film in Lingua Straniera; ed il film drammatico indipendente “The Rum Diary- Cronache di Una Passione” (The Rum Diary), con Depp. Ha inoltre prodotto il thriller gotico dai temi soprannaturali di Tim Burton “Dark Shadows”, interpretato da Depp, Michelle Pfeiffer, Eva Green e Helena Bonham Carter.
In precedenza ha prodotto il film drammatico premio Oscar® di Scorsese, “The Departed” (2006), con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson e Mark Wahlberg. Il film ha portato a casa un totale di quattro Oscar®, fra cui quello per la Migliore Regia e la Migliore Sceneggiatura Adattata.
La sua prima nomination agli Academy Award® per il miglior film, King la deve per averprodotto “The Aviator”, il film sulla vita di Howard Hughes diretto da Scorsese e interpretato da DiCaprio, che ha vinto anche un BAFTA Award. Inoltre è stato onorato dai Producers Guild of America (PGA) con un Golden Laurel Award come Produttore dell’Anno.
Ha inoltre in cantiere numerosi altri progetti che produrrà con la GK Films, che comprendono la versione cinematografica del noto musical “Jersey Boys” basato sulla storia di Frankie Valli e The Four Seasons; un film ancora senza titolo su Freddie Mercury; ed ancora,  sarà produttore del nuovo franchise d’ azione “Tomb Raider.” Il film, basato sul franchise per videogiochi di Lara Croft, sarà distribuito dagli MGM studios.
I suoi precedenti crediti includono il thriller romantico “The Tourist”, con Johnny Depp e Angelina Jolie; il poliziesco drammatico di Ben Affleck “The Town”, con Affleck e Jeremy Renner; il giallo di Martin Campbell “Fuori Controllo” (Edge of Darkness ), con Mel Gibson; il dramma storico “The Young Victoria” con Emily Blunt; ed il drammatico “Blood Diamond– Diamanti di Sangue” (Blood Diamond), con DiCaprio. È stato co-produttore esecutivo del film epico nominato agli Oscar® “Gangs of New York” di Scorsese, con DiCaprio, Daniel Day-Lewis e Cameron Diaz.
King è stato in precedenza presidente e CEO di Initial Entertainment Group, fondato nel 1995. Nel corso del suo incarico presso questa società, è stato produttore esecutivo di “Traffic”, il film corale premio Oscar® di Steven Soderbergh; di “Ali”, il film biografico di Michael Mann con Will Smith nel ruolo principale; e di “The Dangerous Lives of Altar Boys”, prodotto ed interpretato da Jodie Foster. È stato produttore esecutivo della miniserie televisiva “Traffic”, nominata agli Emmy Award come Miglior Miniserie.
Nato in Inghilterra, King si è trasferito negli Stati Uniti nel 1982, e nel 2009 è stato insignito del riconoscimento Order of the British Empire (OBE).

Tim Headington (Produttore Esecutivo) nel 2007, ha fondato la società di produzione di Los Angeles, GK Films, assieme al suo amico e collega Graham King, con la quale ha recentemente prodotto il film d’avventura candidato all’Oscar® di Martin Scorsese in 3-D “Hugo Cabret” (Hugo), ed il film d’esordio alla regia di Angelina Jolie, ” In the Land of Blood and Honey.” Tra le loro precedenti produzioni ricordiamo “The Rum Diary- Cronache di Una Passione” (The Rum Diary) con Johnny Depp, “The Tourist” con Angelina Jolie e Johnny Depp, “Fuori Controllo” (Edge of Darkness) con Mel Gibson ed il dramma romantico nominato a tre Academy Awards®  “The Young Victoria”. Headington è stato produttore esecutivo della pellicola d’animazione di Gore Verbinski “Rango”, e di “Argo”, il film di Ben Affleck che ha vinto l’Academy Award ® come  Miglior Film del 2013.
Headington ha incontrato King la prima volta nel 2004 quando ha investito nella ex casa di produzione di King, Initial Entertainment Group, nel periodo in cui la compagnia stava finanziando e producendo il premiato film pluripremiato “The Aviator”, diretto da Martin Scorsese ed interpretato da Leonardo DiCaprio.

Ben Seresin, ASC / BSC (Direttore della Fotografia) “Transformers – La vendetta del Caduto” (Transformers: Revenge of the Fallen), il secondo episodio della saga “Transformers”  ha rappresentato l’esordio di Seresin in una pellicola prodotta da una major lavorando con il regista Michael Bay. A seguire Seresin ha collaborato con Tony Scott per la saga di real – life d’azione ed avventura acclamata dalla critica “Unstoppable” con Denzel Washington e Chris Pine. Il suo lavoro è attualmente sugli schermi nell’emozionante dramma criminale del regista Allen Hughes  “Broken City” con Mark Wahlberg, Russell Crowe e Catherine Zeta-Jones.
Nato e cresciuto in Nuova Zelanda da padre russo e madre neozelandese, Seresin si è trasferito in Australia all’età di 18 anni per inseguire una carriera nel mondo del cinema. Ha lavorato come assistente per quattro anni, prima di trasferirsi in Inghilterra. Seresin non aveva svolto studi specifici nella direzione della fotografia, ma ha imparato al fianco di grandi maestri, in particolare Vittorio Storaro e Darius Khondji.
A 17 anni ha lavorato come elettricista al suo primo film, mentre a 19 è stato primo assistente alla macchina per una pellicola australiana. Nei successivi sei anni, ha lavorato in Inghilterra e Australia, prima come assistente e poi come operatore. Nel 1992, ha deciso di stabilirsi definitivamente in Inghilterra per inseguire una carriera come direttore della fotografia di pubblicità e di pellicole indipendenti.
Nel 2000, è stato direttore della fotografia della seconda unità di “Lara Croft: Tomb Raider”, incarico che ha ricoperto anche l’anno successivo per “Terminator 3: Le Macchine Ribelli” (Terminator 3). Così, ha iniziato a lavorare regolarmente negli Stati Uniti, dividendosi tra l’America e l’Inghilterra. Nel 2007 ha passato cinque settimane a supervisionare la fotografia di “Pirati dei Caraibi – Ai confini del Mondo” (Pirates of the Caribbean: At World’s End) per il direttore della fotografia Dariusz Wolski, che doveva iniziare a lavorare su un altro progetto.
Il suo lavoro sulla pellicola indipendente “The James Gang”, il suo primo lungometraggio, gli è valso il Premio Néstor Almendros destinato ai giovani autori della fotografia da parte dell’Istituto cinematografico de L’Aquila e dall’A.I.C., l’associazione italiana dei direttori della fotografia.
Ha ottenuto molti riconoscimenti per il suo lavoro nelle pubblicità e collabora regolarmente con diversi registi di questo settore, tra cui Frank Budgen, Ringan Ledwidge e Fredrik Bond.

Nigel Phelps (Scenografo) Phelps vanta una carriera prodigiosa avendo allestito set spettacolari per una vasta gamma di progetti che vanno da “La Mummia – la Tomba dell’Imperatore Dragone” (The Mummy: Tomb of the Dragon Emperor ) per la regia di Rob Cohen, a “Troy” di Wolfgang Petersen; e dai film di Michael Bay “Transormers 3” (Transformers: Dark of the Moon),  “Transformers– la Vendetta del Caduto” (Transformers: Revenge of the Fallen), “The Island”, “Pearl Harbor” a “Il Collezionista di Ossa” (The Bone Collector) di Phillip Noyce.
Phelps ha iniziato la sua carriera con il premio Oscar® Anton Furst. Ha esordito come illustratore di “In Compagnia dei Lupi”  (The Company of Wolves) di Neil Jordan, e quindi ha lavorato come assistente alla direzione artistica di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick. In seguito Phelps è stato direttore artistico per Furst in “Batman” di Tim Burton.
Poco dopo Phelps si è trasferito a Los Angeles e ha ideato una serie di video musicali e spot commerciali all’avanguardia per alcuni registi importanti fra cui Mark Romanek, Alex Proyas, Michael Bay e Joe Pytka. Questo lavoro è valso a Phelps numerose nomination agli MTV Video Awards. Il suo primo incarico di scenografo è stato nel film fantascientifico “Judge Dredd”. Subito dopo ha lavorato in “Alien: Resurrection” per il filmmaker Jean-Pierre Jeunet, ed in seguito ha rinnovato la sua collaborazione con Neil Jordan in “In Dreams”.
Attualmente Phelps sta allestendo le scene di “1950″, un dramma storico che narra la vita di un giornalista inviato dalla guerra di Corea. Il film sarà diretto da Rob Cohen.

Roger Barton (Montatore) ha iniziato a lavorare in televisione come montatore della serie di grande successo “Hart to Hart”. Qualche tempo dopo è passato al cinema e nel 1997 è stato montatore associato del più grande blockbuster di quel decennio, “Titanic”. La sua carriera è decollata in fretta e si è occupato del montaggio di “Armageddon”, “Pearl Harbor”, “Transformers– la Vendetta del Caduto” (Transformers: Revenge of the Fallen), e  “Transormers 3” (Transformers: Dark of the Moon) di Michael Bay.
Altri suoi film comprendono: “Guerre Stellari III – la Vendetta dei Sith” (Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith) di George Lucas; “Get Rich or Die Tryin”, di Jim Sheridan, “Speed Racer” per la regia dei Wachowski, e “The Grey” di Joe Carnahan, per citarne alcuni.
Roger vive a Los Angeles, in California, con la moglie Andrea ed il figlio Aidan.

Matt Chessé, A.C.E. (Montatore) è un montatore nominato agli Oscar® nato a San Francisco, in California. Nato in una famiglia di pittori, burattinai ed attori di teatro, gli anni formativi di Matt si sono svolti su poltrone teatrali, dietro i sipari e nello studio creativo di suo nonno, che ha prodotto una copiosa quantità di dipinti e pupazzi. L’etica del lavoro di suo nonno e la ricerca instancabile di espressione artistica lo hanno molto impressionato.
Fiero di essere un membro della comunità cinematografica della Bay Area, Matt ha esordito nell’industria cinematografica come assistente alla produzione. Con World War Z  sigla la nona collaborazione con il regista Marc Forster, oltre a “Monster’s Ball- L’Ombra della Vita” (Monster’s Ball), “Neverland – Un Sogno Per la Vita” (Finding Neverland), “Vero Come la Finzione” (Stranger Than Ficton) e “Il Cacciatore di Aquiloni” (The Kite Runner).
Altri crediti includono il film di Gavin O’Connor “Warrior”,  e “Ellie Parker ” di Scott Coffey e numerosi spot pubblicitari. Attualmente è co-montatore e produttore esecutivo del film indipendente “Fort Bliss”, con Michelle Monaghan.

Scott Farrar (Supervisore agli effetti Speciali) si è unito alla Industrial Light & Magic nel 1981 come operatore alla macchina da presa di “Star Trek II: l’ira di Khan”  (Star Trek II: The Wrath of Khan”). Nel 1985 Farrar ha ricevuto un Oscar® per i Migliori Effetti Visivi per il suo lavoro in “Cocoon”, e due anni dopo è stato promosso a supervisore agli effetti visivi in “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” (Who Framed Roger Rabbit). La sua abilità di interpretare la visione dei filmmakers gli è valsa diversi riconoscimenti fra cui una nomination all’Oscar® per “Fuoco Assassino” (Backdraft) nel 1991;  nel 2001, e “Le Cronache di Narnia- Il Leone, La Strega e l’Armadio” (The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe) nel 2005.
Farrar, per  “AI Intelligenza Artificiale” (A.I.: Artificial Intelligence) ha ottenuto una nomination al British Academy Award per il suo lavoro innovativo agli effetti visivi, e la creazione degli ambienti futuristici per “Minority Report”. Nel 2007 ha ottenuto un’altra nomina all’Oscar® per i Migliori Effetti Visivi del primo “Transformers”.
Recentemente Farrar in veste di Supervisore agli Effetti Visivi di “Transformers 3: La vendetta del Caduto” (Transformers: Revenge of the Fallen ) è stato riconosciuto come fautore dei Migliori Effetti Visivi all’Hollywood Film Festival del 2011.
Prima della ILM, Farrar ha lavorato come freelance cameraman a Los Angeles. Nel 1975 è stato invitato a visitare il set dell’allora ancora sconosciuto “Star Wars” e ha visto per la prima volta un sistema di controllo dei movimenti in azione. Ispirato da questa novità tecnologica, ha iniziato a lavorare per la Robert Abel & Associates e infine ha lavorato per Doug Trumble in “Star Trek” (Star Trek: The Motion Picture).
Nato in California, Farrar si è laureato in Scenografia Teatrale con una specializzazione in Cinema conseguita presso la University of California di Los Angeles.

Simon Crane (Coordinatore Stunt/ Regista della Seconda Unità di Riprese) è uno dei registi d’azione più attivi di oggi. Simon ha iniziato la sua carriera come stuntman in Inghilterra nei  film  “007- Zona Pericolo” (The Living Daylights ); “Indiana Jones e l’Ultima Crociata” (Indiana Jones – Last Crusade) e “Atto di Forza” (Total Recall). E’ stato la controfigura di attori come Timothy Dalton nei panni di James Bond, Kevin Costner per “Robin Hood: Principe dei Ladri” (Robin Hood: Prince of Thieves ) e di Mel Gibson in “Air America” e “Braveheart- Cuore Impavido” (Braveheart).
Noto per essere stato l’uomo audace ed unico al mondo ad aver effettuato il trasferimento da aereo ad aereo in “Cliffhanger- L’Ultima Sfida (Cliffhanger), ed è rinomato come coordinatore stunt per il suo stile unico di una serie impressionante di pellicole come: “007 Goldeneye”, “Titanic”, “La Mummia” (The Mummy) e “007- Il Mondo non Basta” (The World Is Not Enough).  Le sue capacità si sono consolidate dopo il successo di “Braveheart” e “Salvate il soldato Ryan” (Saving Private Ryan) dove le scene di battaglia che ha creato sono state ammirate perché mai viste prima.
I film “Vertical Limit” in Nuova Zelanda e “Lara Croft: Tomb Raider” nel Regno Unito hanno segnato il suo inizio nella regia d’ azione. Nel corso degli anni ha aggiunto a questi crediti film memorabili come: “Terminator 3- Le Macchine Ribelli” (Terminator 3); “Troy”, “Mr. & Mrs. Smith “,” X-Men- Conflitto Finale 3 ” (X-Men 3),” Jumper “,” Quantum of Solace “,” Hancock ” , “Salt “,” MIB 3 “,” World War Z “ed il recente action / thriller,” All You Need Is Kill “.
Simon attualmente vive a Los Angeles con la moglie e quattro figli.

Ha origini messicane Mayes C. Rubeo (Costumista), uno dei talenti più originali e creativi del costume design di oggigiorno.
Figlia del fotoreporter Silvio Castillero, ed Esperanza Botello, una casalinga e madre di dodici figli, la Mayes ha avuto un’educazione particolare, che le ha dato una solida base per realizzare le sue ambizioni nella vita.
Ha completato gli studi di costumista alla Los Angeles Trade Tech, studiando anche all’UCLA e all’Accademia delle Belle Arti in Italia. Agli esordi della sua carriera la Rubeo ha collaborato con il suo mentore Enrico Sabbatini; ed in seguito è stata assistente costumista e supervisore dei costumi, per artisti fra cui Shay Cunliffe, Erica Phillips ed Ellen Mirojnick.
La costumista vanta collaborazioni con grandi registi tra cui Oliver Stone nel film “Nato il Quattro Luglio” (Born on the Fourth of July) e Paul Verhoven in “Atti di Forza” (Total Recall); ma anche con filmmakers indipendenti come  John Sayles e Maggie Renzi (“Men Without Guns” ; “Sunshine State” e “Casa de los Babys”), che hanno insegnato a Mayes l’arte di fare film di qualità con un budget ridotto.
Nel 2002 la Rubeo è stata candidata al Costume Designers Guild Award per il lavoro nel film TV “Fidel”, in cui recitava Gael Garcia Bernal. Il film prevedeva un abbigliamento alla moda che copriva un arco di tempo che andava dagli anni ’30 agli anni ’90, comprese divise militari, vestiti per serate di gala dell’alta società, e costumi di Mambo per le scene nei locali notturni de L’Avana.
Più recentemente ha lavorato in lungometraggi di grandi registi come Mel Gibson Gibson (“Apocalypto”), James Cameron (“Avatar,” per cui ha ricevuto una nomina ad un ulteriore CDG Award); James Wong (“Dragonball”) ed Andrew Stanton (“John Carter.”)

Sono italiane le origini di Marco Beltrami (Compositore) un prolifico compositore cinematografico che ha esordito da adolescente nella saga horror “Scream,” cresciuto negli Stati Uniti, ha una formazione musicale approfondita all’estero ed alla Yale University, componendo musica per sinfonie ed ensemble per balletti prima di entrare nel mondo del cinema e della televisione, dove ha  partecipato a progetti come “Hellboy” (2004), ed il sequel di blockbuster come “Terminator 3: Le Macchine Ribelli” (Terminator 3: Rise of the Machines ), nel 2003.
Fin da allora, Beltrami si è sforzato di mantenere un equilibrio professionale tra le composizioni per concerto e la carriera di autore di colonne sonore, ed ha dichiarato che la musica del cinema contemporaneo dovrebbe includere una varietà di stili e di strumenti musicali, testimoniato dal suo lavoro acclamato dalla critica per il film scandinavo ” I am Dina ” (2002), prima di tornare a comporre per film commerciali con la sua travolgente musica per “Quel Treno per Yuma “ (3:10 to Yuma) nel 2007.
Dopo aver scritto le musiche per il sequel tanto atteso “Die Hard- vivere o Morire” (Live Free or Die Hard), (2007), e dell’anti-eroe dei fumetti “Max Payne” (2008), ha scritto per il film candidato all’Oscar® “The Hurt Locker” (2009), lavoro che lo ha inserito nella rosa dei compositori di Hollywood.

IL CAST ARTISTICO

Brad Pitt (vedi sopra)
Mireille Enos (Karen Lane)  candidata ad un Golden Globe ed agli Emmy per il ruolo del detective Sarah Linden nel film per la rete via cavo AMC “The Killing”. La stampa ha elogiato la sua interpretazione come protagonista femminile della serie drammatica di AMC, come dichiarato su The Hollywood Reporter . Attualmente è nella produzione della terza Stagione della serie, in anteprima il 2 giugno 2013.
La Enos recentemente è apparsa nel dramma criminale della Warner Bros. “Gangster Squad”, per la regia di Ruben Fleischer. Il film, interpretato da Josh Brolin, Ryan Gosling, Sean Penn ed Emma Stone, racconta la lotta di una squadra di poliziotti contro il gangster più temuto della East Coast degli anni Quaranta.
Inoltre, ha terminato e riprese di tre film, tra cui “Sabotage” (Ten), diretto da David Ayer ed interpretato da Sam Worthington, Terrence Howard ed Arnold Schwarzenegger; ” Devil’s Knot ” e ” Queen of the Night “, entrambi diretti da Atom Egoyan. In ” Devil’s Knot,” la Enos recita al fianco di Colin Firth e Reese Witherspoon, nella parte di Vicki Hutcheson, un testimone importante nel processo per omicidio dei West Memphis Three. Il regista Egoyan, è rimasto talmente colpito dalla sua performance che l’ha affiancata di Ryan Reynolds nel thriller psicologico ” Queen of the Night “.
Dal 2007 al 2010, la Enos ha preso parte del cast del dramma della HBO “Big Love”. Colpiti dal suo talento e dalla sua versatilità, i produttori le hanno dato un doppio ruolo, quello delle gemelle Jodean e Kathy Marquart.
Nel 2009 la Enos torna sul palcoscenico al Geffen Playhouse al fianco di Annette Bening, David Arquette e Julian Sands nell’opera di Joanna Murray-Smith, la commedia The Female of the Species.
Nel 2005, per aver interpretato Honey nel dramma teatrale ‘Chi ha paura di Virginia Woolf?’ (Who’s afraid of Virginia Woolf?) al fianco di due veterani come Bill Irwin e Kathleen Turner,  ha ricevuto una candidatura come Migliore Attrice non protagonista in uno Spettacolo, ai Tony Awards. La Enos ha continuato a far parte del cast originale anche quando l’opera si è trasferita al West End di Londra nel 2006.
Di padre americano e madre francese, la Enos è cresciuta a Houston, dove ha studiato arte drammatica. Durante gli studi di recitazione, al terzo anno alla Brigham Young University, ha fatto uno stage di due mesi presso la Classic Stage Company di New York City; ha acquistato un biglietto di sola andata del pullman ed il resto, come si dice: è storia.

James Badge Dale (Speke) uno dei più rispettati giovani attori di Hollywood, che si sta preparando per un 2013 impressionante: ha partecipato infatti a quattro film tra i più importanti ed eclettici, tra i quali appunto “World War Z”.
Nel film di Shane Black “Iron Man 3″ al fianco di Robert Downey, Sir Ben Kingsley, Guy Pearce, Gwyneth Paltrow, Don Cheadle e Jon Favreau interpreta  ‘Eric Savin’, il cattivo. Nell’imminente “The Lone Ranger” della Bruckheimer / Disney ‘s diretto da Gore Verbinski, Dale sarà protagonista al fianco di Johnny Depp ed Armie Hammer nei panni di ‘Dan Reid’, il Texas Ranger brizzolato e moralmente imperfetto, fratello del famoso Ranger Solitario, Hammer.
Dale ha recentemente completato “Parkland.” Il film racconta la drammatica storia vera degli eventi caotici che si sono verificati al Parkland Hospital di Dallas, il giorno in cui fu assassinato il presidente John F. Kennedy, il 22 novembre 1963. Dale interpreta ‘Robert Oswald’ il fratello di Lee Harvey Oswald nel cast con  Jacki Weaver, Paul Giamatti, Billy Bob Thornton, Zac Efron e Marcia Gary Harden. Scritto e diretto dal pluripremiato giornalista e scrittore Peter Landesman, il thriller drammatico è prodotto dalla Playtone di Tom Hanks e Gary Goetzman, Exclusive Media, e The American Film Company.
L’attore recentemente è apparso in “Flight” della Paramount, diretto da Robert Zemeckis con Denzel Washington in un ruolo che ha gli richiesto la perdita di quasi 10 chili in sei settimane per il memorabile ‘Giovane Uomo Magro’. L’anno passato Dale ha recitato al fianco di Michael Fassbender e Carey Mulligan in ” Shame “, il tanto chiacchierato quanto controverso dramma di carica sessuale diretto da Steve McQueen; per poi continuare nel film di Joe Carnahan “The Grey”, al fianco di Liam Neeson, incentrato sulla sopravvivenza di otto uomini nelle terre selvagge dell’Alaska, braccati da un branco di lupi.
Tra i suoi crediti cinematografici sono da ricordare il dramma storico di Robert Redford “The Conspirator”, con Robin Wright e James McAvoy ; ed il film di Martin Scorcese vincitore dell’Oscar®, “The Departed – Il bene e il Male” (The Departed).
In televisione ha recitato nella serie della AMC, acclamata dalla critica, “Rubicon”, costruita sulla scia dei thriller politici “Perché un Assassino” (Parallax View ), e “I Tre Giorni del Condor” (Three Days of The Condor). Il suo ruolo più conosciuto in televisione è stato quello di ‘Robert Leckie’ nella miniserie epica della HBO, vincitrice dell’Emmy e del Peabody, “The Pacific”. Questo evento di 10 ore, prodotto esecutivamente da Tom Hanks, Steven Spielberg e Gary Goetzman, intreccia le storie di tre Marines americani nelle battaglie del Pacifico contro il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dale è figlio d’arte: sua madre è Anita Morris, star di Broadway, cinema e televisione e del due volte vincitore del Tony Award il regista / coreografo, Grover Dale. Seguendo quindi la scia dei suoi genitori, ha debuttato Off Broadway nel 2003 con The Flea Theatre Company. Da allora, è tornato sul palcoscenico per lavorare con The New Group e New World Stages.

Daniella Kertesz (Segen) nata nel mese di marzo del 1988 a Gerusalemme, dove è cresciuta. Ha studiato alla Jerusalem Music and Dance Academy, prima di trasferirsi a Tel Aviv all’età di 14 anni dove ha proseguito gli studi presso la Ironi Alef School of Arts. Nel frattempo ha iniziato a recitare nella serie televisiva “Adumot.” Ha conseguito il diploma di scuola superiore, ed ottenuto la parte principale in diverse produzioni televisive, tra cui ” Screens “, “The Naked Truth”, “Custody” e “Loving Anna. ”
Dopo aver viaggiato per un anno e mezzo in India e Nepal, ha ripreso i suoi studi a Parigi presso la Jacques Lecoq International Theatre School, che ha terminato in un anno. In seguito ha frequentato la Berty Tovias International Theatre School di Barcellona.
“World War Z” segna il suo debutto cinematografico; apparirà quindi nel thriller-horror “AfterDeath.”

Matthew Fox (Parajumper) è apparso recentemente visto nel film della Summit Pictures “Alex Cross”, al fianco di Tyler Perry;  ed al fianco di Tommy Lee Jones nel film sulla Seconda Guerra Mondiale ” Emperor “.
Nella primavera del 2011, Fox ha nell’opera al West End “In a Forest Dark and Deep”, scritta e diretta da Neil LaBute. L’opera inizia con due fratelli rimasti in un cottage nella foresta durante una violenta tempesta. La trama si articola in un intreccio di verità nascoste e rivalità tra fratelli che sfociano ben presto in un intenso thriller psicologico.
Fox ha recitato per sei stagioni nella serie televisiva drammatica/d’avventura della ABC vincitrice dell’Emmy Award “Lost”. La serie narra la storia di alcuni sopravvissuti di un disastro aereo in un’isola grande ed insidiosa nel sud del Pacifico; Fox interpreta un medico nonché il leader del gruppo de facto, che cerca di tenere tutti uniti senza far sì che lo stress e la paura li divida.
Nel 2005, la Fox ha condiviso lo Screen Actors Guild Ensemble Award, ed è stato nominato per il Golden Globe ed il Television Critics Association Awards per la sua interpretazione drammatica. Nel 2010 è stato nominato ad un Emmy per “Outstanding Leading Man in a Drama Series.”
Fox ha fatto parte del cast del film della Warner Brothers “Speed Racer”, l’adattamento cinematografico del cartone animato del 1960, del thriller della Sony “Prospettive di Un Delitto” (Vantage Point), che raffigura cinque versioni differente del tentato assassinio del capo di stato americano; “We Are Marshall” basato sulla realmente accaduta di un paese americano nel West virginia che deve ricostruire la propria vita e il proprio orgoglio dopo che tutti i 1.970 componenti della squadra di football locale, commentatori sportivi compresi, sono morti in un incidente aereo.
L’attore ha ricevuto il plauso della critica e del pubblico per il lavoro svolto nella serie di grande successo del Network FOX “Party of  Five”, vincitore del Golden Globe 1996 come  Miglior Serie Drammatica.
Cresciuto in un ranch nel Wyoming dove la sua famiglia ha allevato cavalli e coltivato orzo, Fox ha intrapreso gli studi di Economia alla Columbia University dove si è anche distinto in ambito sportivo per essere un ottimo giocatore di football. Con l’intento di diventare un broker di Wall Street,  Fox ha invece intrapreso la carriera di modello, apparendo in alcuni spot pubblicitari che gli hanno aperto poi le strade della recitazione.

David Morse (Burt Reynolds) é un affermato attore di talento che dimostra grande versatilità per il cinema, la televisione ed il teatro. Ha esordito sul grande schermo nel film acclamato dalla critica “I Ragazzi del Max’s bar” (Inside Moves ) di Richard Donner, per poi essere diretto da Sean Penn in “Lupo Solitario” (The Indian Runner ) e “Tre Giorni per la Verità” (The Crossing Guard ), dove la sua interpretazione gli é valso una candidatura agli Independent Spirit Award come Migliore Attore Non Protagonista.
Ci ha regalato una brillante interpretazione nel film indipendente di Alex e Andrew Smith “The Slaughter Rule” accanto a Ryan Gosling; seguito da “Cuori in Atlantide” (Hearts In Atlantis) di Scott Hicks, con Anthony Hopkins e Hope Davis; il pluripremiato dramma “Il Miglio Verde” (The Green Mile ) di Frank Darabont che é valso all’intero cast una candidatura come Miglior Cast corale agli Screen Actors Guild Award; il dramma musicale di Lars Von Trier “Dancer in the Dark”, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, con Bjork e Catherine DeNeuve; ed il thriller di Taylor Hackford “Rapimento e Riscatto” (Proof Of Life ), accanto a Meg Ryan e Russell Crowe.
Altri crediti di Morse comprendono “Solo 2 Ore” (16 Blocks); “Down in the Valley”, “Nearing Grace”, “The Dreamer”, “Pazzi in Alabama” (Crazy In Alabama), “Il Negoziatore” (The Negotiator ), “The Rock”, “L’esercito delle Dodici Scimmie” (12 Monkeys ), “The Good Son”, “Personal Foul”, “Disturbia”, “Passengers – Mistero ad Alta Quota” (Passengers ), e il film premiato con l’Oscar® “The Hurt Locker”.
Morse recentemente è apparso nel film di Peter Hedges ‘”L’incredibile Vita di Timothy Green” (The Odd Life of Timothy Green ) con Jennifer Garner e Joel Edgerton; e “Shanghai”, diretto da Mikael Håfström ed interpretato da John Cusack. Morse ha da poco terminato le riprese di tre film:  Nick Cassavetes “Yellow” , co-interpretato da Sienna Miller, Melanie Griffith e Ray Liotta; “McCanick” di Josh Waller e “World War Z” di Marc Forster, con Brad Pitt.
In televisione, Morse è attualmente impegnato nell’acclamata serie della HBO “Treme”, del premiato  Emmy Award, David Simon. Parte di un cast corale che comprende Steve Zahn, Melissa Leo e Khandi Alexander, Morse ha incarna i panni di un tenente di polizia in un distretto di polizia di New Orleans nel periodo post-Katrina.
Sempre per la televisione, Morse ha interpretato il ruolo di George Washington nella miniserie HBO “John Adams” con Paul Giamatti e Laura Linney, per il quale é stato candidato agli Emmy come Miglior Attore Non Protagonista di una miniserie. Per la celebre serie “House” é stato antagonista del medico per un arco di episodi, che gli é valsa una candidatura agli Emmy come migliore Guest Star.
Morse é inoltre noto per la sua interpretazione del Dott. Jack “Boomer” Morrison in “St. Elsewhere”, serie televisiva vincitrice di un premio Emmy come miglior cast corale.
Altri suoi crediti: “Hack” (CBS); “Our Family Business” (ABC) e la sitcom “Big Wave Davés”. Lo abbiamo inoltre visto nei telefilm “Diary of a City Priest,” “Murder Live,” “Prototype,” “The Langoliers,” “When Dreams Come True,” “Six Against the Rock,” “Down-Payment on Murder,” “A Place at the Table,” “Winnie,” “Brotherhood of the Rose,” “Cry in the Wild,” “Cross of Fire” e “Tecumseh: The Last Warrior.”
Per il teatro, Morse era nel cast dell’anteprima mondiale di “Redwood Curtain” al Seattle Rep, partecipando a piú di 30 produzioni della Boston Repertory Company dal 1971 al 1977. Ha debuttato a Broadway nel ruolo di Padre Barry nell’adattamento teatrale di “Fronte del Porto” (On the Waterfront ).  Ha poi calcato le scene Off Broadway nell’opera teatrale di Paula Vogel vincitore di un Pulitzer “How I Learned to Drive”. Per questa sua partecipazione, ha vinto un Drama League Award, un Lucille Lortel Award, un Drama Desk Award e un Obie Award.
Inoltre, è stato insignito dei premi Drama-Logue ed L.A. Weekly per la sua performance nella produzione di “Uomini e topi” (Of Mice and Men). Altre produzioni teatrali, “The Trading Post”, Off Broadyway, “Threads” e “A Death in the Family”. Di recente, a Broadway, ha lavorato nell’opera teatrale candidato ad un Tony “The Seafarer”, diretto da Conor McPherson.

Fana Mokoena (Thierry) è un attore sudafricano che ha attirato l’attenzione mondiale per il suo ritratto del generale Bizimingu nel film del 2004 “Hotel Rwanda”, al fianco di Don Cheadle. In precedenza ha lavorato con il regista Marc Forster nel film “Machine Gun Preacher”, in cui interpreta John Garang, capo dell’Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese. Altri crediti cinematografici includono ruoli in “Inside Story”, ” Man on Ground “, per cui ha ricevuto l’Africa Film Academy Award; “Safe House- Nessuno è al Sicuro” (Safe House ), e “Violence”.
Noto in Sud Africa per i suoi ruoli da protagonista nella serie televisiva “Yizo Yizo”, “Generations” e “The Lab”. Ha vinto il Sud Africa Film and Television Award 2010 per la sua performance in “The Lab”, ed il Best Supporting Actor Avante Award per “Yizo Yizo” nel 1999. Ha ricevuto una candidatura agli International Emmy Award per la sua interpretazione nella miniserie “Hopeville”, ed è stato il protagonista della serie sudafricana “Soul City.”

Abigail Hargrove (Rachel Lane)  nata a Dallas, in Texas, e cresciuta nella zona di Dallas fino a nove anni. Insieme alla sua famiglia si è trasferita a Los Angeles dove ha iniziato la sua carriera di attrice. I suoi precedenti crediti includono due film indipendenti, “ID” e “Butterfly Circus.” E’ inoltre apparsa nella soap opera “General Hospital”.
La più giovane di cinque figlie, la Hargrove insieme alle sorelle canta in una band, e studia percussioni. I suoi hobby sono l’equitazione, il campeggio, il pattinaggio, il calcio e la lettura.

Oltre a “World War Z”, Sterling Jerins (Costanza Lane) apparirà quest’estate in ” The Conjuring ” di James Wan, e nei film indipendenti “Lullaby” e ” Butterflies of Bill Baker”.  Recentemente ha ottenuto un ruolo ricorrente nella serie della NBC “Deception”, ed in estate inizierà nel Connecticut  le riprese del film di Rob Reiner “And So It Goes”, assieme a Diane Keaton e Michael Douglas.
Sterling è nata a New York, dove vive tuttora con la sua famiglia. Sua madre, Alana Jerins, è stata un’attrice del teatro sperimentale sia a New York che in Europa;  suo nonno invece è l’artista lettone, Ansis Jerins, e suo padre è l’artista Edgar Jerins; la sorella maggiore, Ruby Jerins, è anch’ella un’attrice (“Shutter Island”, “Nurse Jackie- Terapie d’Urto”).  Circondata da una famiglia di artisti e da una città di grande arte e cultura, non sorprende che Sterlin faccia parte anche lei dell’arena creativa. Oltre alla recitazione, al disegno ed alla danza, le piace andare a scuola, cucinare, e giocare con il cane della famiglia, Dotsy.

Nato ad Amsterdam, Ludi Boeken (Warmbrumm) ha iniziato a lavorare come corrispondente di guerra per la BBC e la TV olandese in Medio Oriente,  America Meridionale e Centrale ed Africa.
In seguito ha diretto oltre 25 documentari investigativi (vincendo l’Emmy Award per ‘ Who Killed Georgi Markov’ (BBC Panorama), il premiato ” The Other Face of Terror” (Channel Four) e “Gypsyland” (Channel Four) toccando temi come i diritti umani, il terrorismo, il traffico di armi, la tortura, ecc.
Ha poi prodotto molti film come ‘Vincent e Theo’ di Robert Altman (interpretato da Tim Roth), ‘Silent Tongue’ di Sam Shepard (interpretato da Richard Harris, Alan Bates e River Phoenix), ‘La Fracture du Myocarde’ di Jacques Fansten , ‘Train de vie’ di Radu Milhaelianu, prima di dirigere il suo primo lungometraggio “Britney Baby One More Time”. (Sundance 2002).
Il suo secondo lungometraggio è stato ” Deadlines ” co-diretto con Michael Lerner, interpretato da Anne Parillaud e Stephen Moyer (“Miglior Film” – Santa Barbara Film Festival 2005, premio “Best European Film” al Festival di Avignone del 2004, “Miglior Film Britannico Film “al Cherbourg Film Festival 2005″, premio come Miglior Attrice “per Anne Parillaud al Paris International Film Festival 2004).
Il film d’esordio alla regia è ” Saviors in the Night ” (Unter Bauern), il premiato racconto di un gruppo di agricoltori tedeschi che, durante il nazismo nascondono una famiglia ebrea nella loro fattoria. Il film è interpretato da Veronica Ferres, Armin Rohde, Lia Hoensbroech e Martin Horn, ed è attualmente nelle sale negli Stati Uniti, dopo aver aperto il Festival del Cinema Ebraico a New York e San Francisco.
Boeken ha prodotto il film di Christian Duguay “J’Appeloup”, sulla disciplina dell’equitazione del salto ad ostacoli,  interpretato da Guillaume Caneet e Daniel Auteuil, ritenuto il film francese dai più alti incassi del 2013. Boeken si prepara a dirigere il thriller francese “Un Mec Sympa”, e “Nelson”, un film di cui lui non vuole ancora rivelare nulla.

Fabrizio Zacharee Guido (Tomas) non è un principiante nel mondo dello spettacolo. All’età di 13 anni ha già prodotto, scritto, diretto e recitato in una serie di progetti. Ha ottenuto il suo primo credito cinematografico all’età di quattro anni, con il ruolo di Arturito nel cortometraggio “Juan the Brave”.  Da allora ha lavorato in altre cinque cortometraggi tra cui “The Monster”, dove ha interpretato il protagonista.
Ha esordito in televisione nella serie della ABC “Grey’s Anatomy”, incarnando le vesti di Drew McNeil;  ed è apparso nel film di debutto alla regia di Valeria Golino ” Miele.”
Il suo primo film con uno studio è ” World War Z “.  Attualmente sta producendo un corto che verrà girato nel cortile di casa di sua nonna.

 

Un pensiero su “27 Giugno “World War Z” – Curiosità

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