Cinema : La stampa internazionale osanna La grande bellezza
Tra applausi e apprezzamenti scaturiti in risate per le battute di Carlo Verdone, le incursioni di Carlo Buccirosso, la fisicità e la schiettezza di Sabrina Ferilli e il grande trasformismo di Toni Servillo interpreti de “La grande bellezza” anche la stampa dopo il pubblico ha gradito il film presentato al Festival di Cannes.
The guardian - Peter Bradshaw:
La grande bellezza, come la grande tristezza, può significare amore, sesso, arte o morte, ma soprattutto significa Roma, e il film vuole annegare nell’insondabile profondità della storia e della mondanità romana.
Hollywood reporter – Deborah Young:
Fortunatamente il regista Paolo Sorrentino sa fare di meglio che imitare il gigantesco Fellini e “La grande bellezza” è molto più di un inchino riverente, ripartendo da dove “La dolce vita” ci ha lasciati 53 anni fa.
Screen International – Lee Marshall:
Certamente questa miscela di satira sociale e di malinconia esistenziale, questa ricerca della poesia anche ridicolizzando la poesia stessa è stato già fatto da Fellini. Ma La Grande bellezza rimane una straordinaria esperienza cinematografica.
Première – Frédéric Foubert:
I virtuosistici movimenti di camera che troncano il respiro e fanno sgranare gli occhi, la sensazione paralizzante di un montaggio pop, un pensiero che si manifesta con un ritmo quasi allucinatorio. Fin dalle prime immagini di La Grande Bellezza, si capisce che ci siamo! […] Questa altezza della visione estetica, questa disperazione crepuscolare, danno a La Grande bellezza l’impronta di una “summa filmica”, del testamento di un vecchio maestro, salvo che il “vecchio maestro” in questione ha 42 anni.