SORRENTINO FELLINIANO CON SERVILLO SEMPRE GRANDE TRASFORMISTA…Sorrentino rielabora i sogni di una Roma Felliniana raccontando una capitale allo sbando dove i sogni si sono trasformati oggi in incubi e “l’esclusivo” ormai e’ scomparso da tempo trasformandosi in noia.
A ROMA C’E’ (QUEL) TUTTO …MA APPARE QUASI ZERO….A ROMA LE EMOZIONI NON ESPLODONO PIU’, SONO CARICATE A SALVE COME IL CANNONE CHE SPARA AD INIZIO FILM
A Roma c’e’ tutto…belli e brutti…ricchi e poveri…vip e nip…tutto pero’ sembra da tempo avvicinarsi : il bello appare in realtà sfigato, il vip alla fine e’ più solo del nip (non important person)….l’inascoltato aspira ad esser protagonista della scena per abbandonarla subito, l’irraggiungibile diventa una discesa invece che una conquista e l’assuefazione di chi cerca di divertirsi porta alla noia.
SALIRE VUOL DIRE SCENDERE
“L’esclusivo” non esiste più, c’e’ chi ti fa salire su un piedistallo che senti finto… dal quale senti che cadrai a breve anche psicologicamente ma resisti arrivando a non sopportare più chi ti circonda perché cerca di essere diverso e nella sua ricerca della diversità crede di essere apprezzato come vero guru…. a volte speri di trovare una luce nella fede ma anche li’ trovi dei guru con molte ombre.
ROMA CAPUT TRASH
La grande bellezza di una città monumentale come Roma e’ inversamente proporzionale all’appetente bellezza dei party,posti dove la gente cerca di divertirsi, giovani e sempre più diversamente giovani, un girone dantesco di mitomani che non riesce neanche a percepire e a gioire del vizio e incapaci ormai di godersi la vita…
IL PIACERE DIMENTICATO
E Servillo nel film ribadisce “mi ero scordato cosa volesse dire stare insieme pur non facendo nulla ma per il volersi bene”
O quando vede una coppia a cui chiede “che fate stasera” e l’uomo gli risponde “lei finisce di stirare vediamo un po’ di tv e andiamo a letto” mentre alle sue feste con vista sul Colosseo si fa a lotta a dire “io non vedo la tv, non ho la tv, non accendo la tv..”
La gioia delle feste sono come l’esplosione a salve che apre il film… come ribadisce Servillo nel film “sono affascinanti questi trenini…perché non portano da nessuna parte”… figuriamoci alla felicita’
Nel film c’e’ di tutto, l’incapacità di accettarsi, di amare e amarsi, di gioire e conoscere….
VERDONE
C’e’ l’uomo (interpretato da Verdone) che rincorre il sogno di conquistare il cuore di una donna, donna che in realtà ha di vuoto anche il cervello, il classico servo al servizio della ragazza che sembra non amare nulla con uomini schiavi che accorrono ad ogni bisogno cercando di accontentarla senza mai averla ma sperando (Roma ne è piena) di poterla cambiare…
Lei “tra poco devo partire”
Lui “dormo da te?”
Lui “vai a casa non voglio gente tra i piedi quando faccio le valigie”
LA CHIESA DELLE OMBRE
C’e’ il popolo della Chiesa rappresentato nelle sue diverse figure ognuna sembra nascondere molte ombre e segreti, c’e’ la nobile che ci casca e vuol devolvere alla chiesa i suoi averi, c’e’ l’attrice che si lamenta che non si scrivano ruoli giusti per le donne e si da’ alla scrittura o alla regia (perché annoiata),
TUTTI PER PAOLO
Un popolo di nuovi mostri e come per un film hollywoodiano che si gira nella capitale tutti si sono prestati ad ogni ruolo e partecipazione per Sorrentino da una a più pose (giornate lavorative) fino a figurazioni speciali.
“Ci sarebbe bisogno di preti non di scrittori”.
CARLO B. E SABRINA…E POPOLIZIO SPECCHIO DEL BOOM DELLA CHIRURGIA
Poi le musiche tra sacro e profano.. c’e’ Buccirosso e la Ferilli che riportano il film sui toni vicini ad una satira… Popolizio guru della medicina estetica con adepti sempre più numerosi.
L’ESCLUSIVO…
Un film totalmente felliniano, come fosse un lungo piano sequenza che racconta quanto il vuoto abbia preso il sopravvento facendo apparire la ricerca “dell’esclusivo” una ridicola chimera.