1 Maggio “Effetti collaterali” (“Side Effects”) di Steven Soderbergh con Channing Tatum, Jude Law, Rooney Mara e Catherine Zeta-Jones
EFFETTI COLLATERALI è un thriller provocatorio che racconta la storia di una rampante coppia newyorkese, Emily e Martin (Rooney Mara e Channing Tatum), la cui vita viene sconvolta quando lo psichiatra di lei (Jude Law) le prescrive un nuovo psicofarmaco per curare una forma di depressione. Ma il medicinale avrà sulla donna pericolosi effetti collaterali. Emily (la candidata all’Oscar Rooney Mara) e Martin Taylor (Channing Tatum) sono belli, ricchi e amanti dei piaceri della vita. Posseggono una villa, una barca a vela e ogni lusso possibile e immaginabile. Fino a quando Martin non viene incarcerato con l’accusa di “insider trading.” Emily lo aspetta per quattro lunghi anni in un angusto appartamento nel nord di Manhattan, ma il rilascio del marito si rivela tanto devastante quanto la sua incarcerazione, ed Emily sprofonda nella più cupa depressione. Dopo un tentativo di suicidio fallito della donna, lo psichiatra Jonathan Banks (il candidato all’Oscar Jude Law) è chiamato ad occuparsi del caso. Per evitare il ricovero in ospedale, Emily acconsente a un regime di terapia e antidepressivi. Ma i suoi sintomi non accennano a migliorare, fino a quando il dottor Banks, su suggerimento della precedente psichiatra della donna la dottoressa Victoria Siebert (il premio Oscar Catherine Zeta-Jones), non le prescrive un nuovo psicofarmaco che inizialmente sembra funzionare. Ma gli effetti collaterali dello stesso hanno presto conseguenze agghiaccianti: matrimoni distrutti, la rovina della carriera di Banks e un omicidio. Ma chi o cosa ne è il responsabile? Devastato dallo sconvolgimento della sua reputazione professionale, lo psichiatra cerca ossessivamente di trovare una risposta. Ciò che scopre minaccia però di distruggere anche quel che rimane della sua carriera e della sua vita privata. Effetti collaterali vede protagonisti Jude Law (Sherlock Holmes, Anna Karenina), Rooney Mara (Millennium – Uomini che odiano le donne, The Social Network), Channing Tatum (Magic Mike, 21 Jump Street) e il premio Oscar Catherine Zeta-Jones (Chicago, Ocean’s Twelve). La regia è del premio Oscar Steven Soderbergh (Traffic, Erin Brockovich – Forte come la verità, Sesso, bugie e videotape), la sceneggiatura di Scott Z. Burns (Contagion, The Bourne ultimatum – Il ritorno dello sciacallo). I produttori sono Lorenzo di Bonaventura (Transformers, 40 carati), Gregory Jacobs (Magic Mike, Contagion) e Scott Z. Burns (Una scomoda verità). I EFFETTI COLLATERALI produttori esecutivi sono James D. Stern (Looper, The Raven), Michael Polaire (Knockout: La resa dei conti, Contagion) e Douglas Hansen (Looper, Solo per vendetta) e i co-produttori sono Elena de Leonardis e il Dottor Sasha Bardey (Stay – Nel labirinto della mente, “Wonderland,” “Law & Order: Unità vittime speciali”), quest’ultimo è anche consulente tecnico. Le scenografie sono di Howard Cummings (Magic Mike, I soliti sospetti). Le musiche originali sono di Thomas Newman (Skyfall, Ralph Spaccatutto). I costumi sono a cura di Susan Lyall (Remember Me, Red).
LA PRODUZIONE
Oltre un decennio fa lo sceneggiatore Scott Z. Burns passò qualche settimana presso il prestigioso reparto psichiatrico dell’ospedale Bellevue di New York per condurre alcune ricerche. Burns, che all’epoca era sceneggiatore dell’acclamata serie TV Wonderland, ebbe modo di parlare con alcuni degli psichiatri del reparto, seguendoli nel loro lavoro quotidiano con pazienti afflitti da gravi disagi mentali, alcuni anche con precedenti penali. Un’esperienza che ha piantato un seme nell’immaginazione di Burns. Burns ha cominciato a lavorare alla sceneggiatura che sarebbe poi diventata quella di Effetti collaterali con l’aiuto del dottor Sasha Bardey, all’epoca vice-primario di Psichiatria Legale presso l’ospedale Bellevue. La prodigiosa abilità narrativa di Burns e l’esperienza professionale di Bardey hanno dato vita a questo thriller. “Si addentra nel problema di dove finisce la realtà e dove inizia la malattia mentale,” spiega Bardey. “Non sai mai se le cose sono come sembrano. In questo ricorda molto Hitchcock. E il finale è incredibile, una grande lezione, ed è anche divertente.” Per costruire la storia, Burns ha condotto ricerche sul crescente uso degli antidepressivi negli Stati Uniti – sempre con l’aiuto di Bardey, che ha ricoperto il ruolo di consulente e coproduttore – e ha trovato nei giornali dell’epoca articoli su anti-depressivi, ansiolitici e altri vari farmaci contro il disagio psicologico, che in un numero significativo di soggetti provocavano comportamenti inspiegabili. Si riteneva che alcuni farmaci comunemente prescritti fossero la causa di varie tipologie di delitto, dall’omicidio stradale all’aggressione fisica. Durante la scrittura della sceneggiatura, Burns si è rivolto a due fidati collaboratori: il regista premio Oscar Steven Soderbergh e il produttore Lorenzo di Bonaventura. “Scott è molto abile nell’identificare tematiche interessanti rendendole accessibili al grande pubblico,” ammette Soderbergh. “Come Contagion, Effetti collaterali può essere definito un thriller, ma entrambi i film hanno quel sottofondo realistico che li rende specchi del mondo contemporaneo.” Soderbergh aggiunge che Burns è bravissimo con quella che chiama ‘la matematica del racconto.’ “Quanti elementi devono stare in campo? Come puoi giocare con le aspettative del pubblico? Come si aggirano i cliché? È molto bravo con l’architettura della storia, ma anche a creare personaggi intriganti e, ovviamente, dialoghi fantastici.” EFFETTI COLLATERALI L’idea di Burns era di curare egli stesso la regia di Effetti collaterali, ma quando Soderbergh si è offerto di dirigere il film, ha cambiato idea. Anche di Bonaventura ha subito approvato il cambiamento di piano. “L’accoppiata Burns- Soderbergh si era già dimostrata vincente con The Informant e Contagion,” afferma il produttore. “Sono ben assortiti. I film di Steven contengono sempre delle critiche sociali. E questa storia si basa sulla nozione che non sappiamo fino in fondo che effetti possono avere questi tipi di farmaci, e ciononostante la società è arrivata al punto che non può più farne a meno. Lasciamo decidere allo spettatore se questo è un bene o un male.” E questa è solo una delle domande poste al pubblico di Effetti collaterali, un thriller serrato, ricco di ambiguità morali e fragilità umana. Il film vuole innanzi tutto divertire e poi stimolare il dibattito. “La nostra speranza è che lo spettatore esca dalla sala pensando ‘questo non me lo sarei aspettato,’” dice di Bonaventura. “E anche che il pubblico rifletta su come il problema dei farmaci abbia permeato la nostra società.”
MEDICI E PAZIENTI
Effetti collaterali è uno dei primi film di Rooney Mara dopo la sua irruzione sulla scena Hollywoodiana con Millennium – Uomini che odiano le donne, film che l’ha vista candidata agli Oscar. Ma la Mara era già stata notata da Soderbergh per il suo precedente film, The Social Network di David Fincher. La Mara dice di essere rimasta subito affascinata sia dalla trama di Effetti collaterali in generale che dal ruolo di Emily. “Ho dovuto leggere la sceneggiatura più di una volta. È costruita in modo che spesso pensi che le cose stiano andando in un modo, ma poi ti rendi conto che la realtà è diversa, che niente è come sembra. Non c’è più nessuno che fa thriller così. Si tratta indubbiamente di un ritorno ai classici del cinema. “Poi Emily è un personaggio incredibilmente complesso e interessante,” continua l’attrice. “Non mi capita spesso di leggere dei ruoli femminili così.” Emily arriva a New York dal Midwest per studiare grafica, ma finisce col fare la barista, racconta Burns. “Quando incontra un ricchissimo operatore di Wall Street,” spiega Burns, “decide di non lasciarsi sfuggire l’occasione. Ama Martin, ma quando si viene da un passato di insicurezze e paure, l’amore può assumere molti significati diversi. Martin le offre una vita sicura e lei è sedotta dalla cosa, quasi quanto lo è lui dalla bellezza della donna e dall’aura di mistero che emana”. Quando Martin viene incarcerato, reo di insider trading, a Emily, secondo l’attrice che l’interpreta, viene a mancare il terreno sotto i piedi. “Vivevano in una casa stupenda sull’acqua, avevano una barca, uno stile di vita sontuoso. Lui le aveva fatto perdere la testa e non le aveva fatto mancare nulla. Ora si trova a vivere in un piccolo appartamento; un abisso rispetto alla vita a cui era abituata. Deve andare a lavorare tutte le mattine. Deve pagarsi le bollette. Deve badare a se stessa.” Il ritorno del marito dal carcere rovescia ancora una volta le cose. Emily tenta il suicido e finisce sotto le cure di uno psichiatra molto comprensivo nei suoi confronti. “Lotta come può contro ansia e depressione, i sintomi dei troppi sconvolgimenti nella sua vita,” spiega la Mara. La Mara e Soderbergh hanno elaborato insieme l’arco di questo personaggio difficile e spesso contraddittorio dopo lunghe riflessioni. “Secondo me Rooney era emozionata di poter interpretare le due facce della medaglia,” dice il regista. “Ha abbastanza senso dell’umorismo per apprezzare anche gli EFFETTI COLLATERALI aspetti da commedia nera del suo ruolo. È un equilibrio difficile da mantenere e da far funzionare nell’insieme, specialmente perché, come sempre succede, giravamo fuori sequenza. Rooney è stata bravissima a capire sempre a che punto era arrivato il suo personaggio in un determinato momento.” Al pronto soccorso, dopo essersi intenzionalmente schiantata contro un muro con la sua auto, Emily è assegnata al dottor Jonathan Banks, interpretato da Jude Law. Da medico di belle speranze con uno studio di successo, Banks sospetta che l’incidente di Emily sia un grido di aiuto, ma consente a che sia dimessa dall’ospedale, a patto che accetti di assumere determinati farmaci e di entrare in terapia. “Jude è affascinante e charmant e, beh, è Jude Law,” dice Burns. “Ha il look della star del cinema, ma è anche molto convincente nei panni di uno scienziato dalla personalità un po’ complicata. Man mano che segue il caso, Banks viene completamente sconvolto da questa paziente. Tutta la sua vita comincia ad avvicinarsi sempre di più a un precipizio e lui non può farci niente. Si inoltra in luoghi molto oscuri e verrà punito.” Soderbergh aveva appena finito di lavorare con l’attore due volte candidato agli Oscar su Contagion quando gli ha proposto il ruolo del dottor Banks. “Jude è bravissimo a interpretare l’ossessivo,” dice il regista. “È irresistibile quando interpreta personaggi alla folle ricerca di qualcosa. E per me era un valore aggiunto il rendere il personaggio non americano. Jude è inglese e gli ho chiesto di non modificare il suo accento. Quindi, oltre a tutti gli altri problemi che Banks si trova ad affrontare, c’è anche quello di venire da una cultura diversa, cosa che tornerà a perseguitarlo più avanti nel film.” Il personaggio ha subito affascinato Law. “Il dottor Banks è arrivato in quella fase della vita quando tutto sembra essere al suo posto,” spiega l’attore. “Si è appena trasferito in un appartamento fantastico con la sua famiglia. Il figliastro è stato ammesso a una prestigiosa scuola privata. Il suo studio è tanto prestigioso che le società farmaceutiche lo cercano per dargli nuovi farmaci da sperimentare. Di sicuro non ha alcuna premonizione di quello che sta per succedergli.” La sceneggiatura offriva a tutti gli attori l’opportunità di spaziare da un estremo all’altro,” dice Law. “In certi momenti siamo incredibilmente miti, delicati, feriti, e in altri feroci, duri, dominanti. Rooney è formidabile nella parte di Emily. Possiede un’indecifrabile profondità che non sempre si trova in attrici della sua età. Ed è anche bravissima a infervorarsi, il che è perfetto per il ruolo.” Law definisce il film un sofisticato thriller adulto ambientato nel mondo della psichiatria e dei farmaci. Ma, aggiunge, “il bello della sceneggiatura è che non insiste eccessivamente sulla EFFETTI COLLATERALI tematica dei farmaci. In realtà parla di una persona che ha tutto da perdere, e che perde tutto. C’è anche un elemento giallo fantastico. I colpi di scena sviano continuamente il pubblico, che forse vorrà anche vederlo una seconda, o una terza volta.” Channing Tatum, l’attore che interpreta Martin Taylor, è al suo terzo film con Soderbergh. In questo film Tatum si distacca dai suoi tipici ruoli, e questa è una delle ragioni per cui Soderbergh l’ha scelto. “Mi sono detto, ‘mettiamolo in giacca e cravatta per una volta.’ Volevo anche che parlasse diversamente dal solito, e ha lavorato intensamente con un dialogue-coach per assumere un modo di parlare più smozzicato e articolato.” “Martin è uno che vuole tutto e che si è preso tutto,” dice Tatum. “Ed è riuscito a convincere se stesso che non ha giocato sporco. Per quanto riguarda Emily, si è innamorato dell’idea di un fiore fragile e innocente da mettere su un piedistallo, in un castello. Lei è solo un altro suo trofeo.” A prescindere dal ruolo, Tatum dice che avrebbe firmato comunque, solo per l’opportunità di rilavorare con Soderbergh. “Steven è una delle persone più creative e originali che abbia mai incontrato in vita mia,” dice. “I suoi lavori sono diversi da quelli di tutti gli altri registi,” continua Tatum. “Steven è uno studioso della vita e delle nostre contraddizioni. Forse perché è lui stesso pieno di contraddizioni che ama mettere a fuoco i tic degli altri.” Anche per il premio Oscar Catherine Zeta-Jones questo è il terzo film con Soderbergh, qui nel ruolo della gelida e sofisticata dottoressa Victoria Siebert. La dottoressa Siebert, la psichiatra che ha avuto in cura Emily per depressione subito dopo l’arresto del marito, ci dà una prospettiva diversa sullo stato della paziente. “C’è un drammatico conflitto tra lei e Banks,” spiega di Bonaventura. “Sembra sincera, ma a un certo punto si ha la sensazione che stia cercando di salvarsi il culo, assicurandosi che sia Banks a pagare le conseguenze di quello che sta succedendo.” Secondo la Zeta-Jones, Effetti collaterali è uno di quei film che mette veramente sotto i riflettori il talento di Soderbergh. “È una sceneggiatura magistrale, i dialoghi sono bellissimi, la storia è bellissima, e affronta un argomento sociale importante. È pieno di colpi di scena ed eventi inaspettati. Leggo moltissimi copioni e di solito capisco subito come vanno a finire. Ma non in questo caso. Il misterioso giocare come il gatto con il topo tra il mio personaggio e quello di Jude Law è a dir poco affascinante.” Per prepararsi al ruolo, sia Law che Zeta-Jones si sono documentati in tema di EFFETTI COLLATERALI psicofarmacologia e hanno lavorato in stretto contatto con il dottor Bardey. “Abbiamo parlato a lungo sulle questioni legali riguardanti il disagio mentale,” spiega la Zeta-Jones. “Agli psichiatri viene chiesto di giudicare nettamente cosà sia pazzia e cosa no. E Sasha è stato bravissimo a spiegarci e ad aiutarci a pronunciare i nomi di tutti quegli psicofarmaci che eravamo costretti a ricordare!” Bardey ha anche istruito gli attori sul linguaggio del corpo e sulle particolarissime dinamiche del rapporto medico-paziente. “È un perfetto equilibrio tra compassione ed empatia,” spiega Bardey. “Il bisogno del personaggio di Jude di aiutare la sua paziente ha delle conseguenze inaspettate. Nel suo zelo per aiutarla, supera certi confini. Ho passato molto tempo con Jude e Catherine a discutere il conflitto interno contro cui avrebbero combattuto in una situazione del genere. Si sono impegnati moltissimo a capire le dinamiche in gioco.”
DIETRO LE QUINTE DI EFFETTI COLLATERALI
Effetti collaterali è stato girato principalmente in esterni a New York e dintorni, il che, secondo Soderbergh, può mettere un po’ di soggezione. “Tantissimi grandi film sono stati girati a New York,” spiega il regista. “Intimidisce un po’ ricordare tuti i nomi che hanno già girato nella città: da Sidney Lumet a Martin Scorsese e Alan Pakula. Abbiamo cercato delle location interessanti e originali, ma vediamo solo luoghi strettamente connessi ai personaggi.” “Preferisco sempre girare nelle vere location se mi è possibile, specialmente a New York,” dice Soderbergh. “Ti dà un livello di realismo che non ha paragoni con quello che ti può offrire un teatro di posa.” Il regista si è affidato alla collaborazione dello scenografo Howard Cummings, al suo quinto film con Soderbergh, per trovare location uniche ed evocative da inserire in Effetti collaterali. “Con Steven si parte sempre con grande slancio,” dice Cummings. “Ha un ritmo di lavoro velocissimo. Vuole che una location aiuti a raccontare la storia. Spesso compiamo delle scelte insolite e inaspettate, ma sempre fondate sulla realtà.” Si è parlato molto di dove avrebbe abitato Emily Taylor dopo la caduta in disgrazia. “Siamo finiti sulla 157esima strada a Morningside Heights,” dice Cummings. “Si trova all’estremità nord di Manhattan. Steven si è innamorato del quartiere. Lo considerava una terra di nessuno per il personaggio di Emily, un luogo che avrebbe messo in risalto il desiderio della donna di nascondersi dal mondo. C’è uno scandalo. Suo marito è stato sbattuto in prima pagina e tutti gli amici la stanno evitando. E lei cerca di reinventare se stessa.” Per aiutarci a capire fino a che punto Emily abbia perso tutto, Soderbergh ci offre un flashback della vita recente di lei e Martin. Soderbergh ha caratterizzato i flashback girando con una macchina da presa a mano e infondendo nella scena dei colori luminosi che non vediamo nel resto del film. In netto contrasto con l’appartamento di Emily c’è anche il nuovo appartamento del dottor Banks, riflesso della sua recente ascesa personale e professionale. “Doveva essere tutto nuovo di zecca lì dentro,” dice Cummings. Al Centro Psichiatrico di Manhattan, la troupe ha girato in un reparto attualmente inutilizzato. “Abbiamo usato un enorme dormitorio, che non era originariamente nella sceneggiatura, ma era terrificante al punto giusto,” dice Cummings. “Fondamentalmente si tratta EFFETTI COLLATERALI di un carcere—un carcere dove i detenuti ricevono cure e farmaci, ma pur sempre un carcere. Il colore predominante è il verde istituzionale, con le sue insite qualità deprimenti.” Sul set dell’ospedale la sicurezza era rigidissima. La produzione ha anche ottenuto l’accesso a un’aula di tribunale al numero 100 di Center Street, dove anche nella realtà a New York si svolgono processi per omicidio, caso raro per una troupe cinematografica. “Non viene concesso a nessuno,” dice Cummings. “Ma Steven gira con le luci al minimo e con una troupe ridottissima, quindi eravamo abbastanza agili e discreti per loro.” Come è sua prassi, Soderbergh in Effetti collaterali ha svolto anche il ruolo di direttore della fotografia e montatore. Soderbergh montava il girato tutte le sere. “Vedevamo subito immagini che normalmente, con altri film, non vedo fino a quattro o cinque settimane dopo la fine delle riprese,” dice di Bonaventura. “Questo è un grande vantaggio, perché il regista può subito verificare se le scelte prese stanno funzionando come vorrebbe. Può calibrare le interpretazioni quasi in tempo reale. Capisce subito come si sta sviluppando la storia, se sta raggiungendo quei livelli di tensione, di suspense, a cui vuole arrivare. È un processo efficientissimo.” Con Cummings e Soderbergh ha collaborato la costumista Susan Lyall, che ha creato un guardaroba che riflettesse quello di una giovane donna che lavora a Manhattan. “Abbiamo pensato che Emily si sarebbe vestita spesso di nero, il ché fa molto New York,” spiega la Lyall . “Lavora per un agenzia pubblicitaria, quindi il nero le si addiceva anche per questo, e inoltre volevamo consapevolmente limitare il suo mondo a pochi i colori.” Il personaggio di Jude Law ha regalato alla costumista più licenza di sbizzarrirsi. “Abbiamo vestito Jude con abiti bellissimi, perché Sasha Bardey è quel tipo di uomo che si veste solo con abiti bellissimi,” spiega. “È un uomo di successo, appare nei media, è un testimone esperto. Tutto questo da un’idea di come dovrebbe apparire. Ma non volevamo dargli un look troppo aziendale, quindi ho aggiunto dei dettagli.” Anche la Zeta-Jones e Tatum indossano abiti esclusivi. “Il personaggio di Catherine appartiene a un’opulenta élite della East Coast, è un’autorità sulle ultime tendenze mediche, e veste di conseguenza,” dice la Lyall. “Il personaggio di Channing appartiene invece al campo della giacca e cravatta. Gli uomini di Wall Street vestono secondo il ruolo che coprono, e anche nei momenti più informali, il look tende al classico.”
JUDE LAW (il dottor Jonathan Banks) è considerato uno dei più raffinati attori britannici. A dicembre del 2011 ritrova Guy Ritchie e Robert Downey Jr. per Sherlock Holmes: Gioco di ombre, riprendendo il ruolo interpretato nel primo Sherlock Holmes, campione d’incassi mondiale. Nel 2012 appare al fianco di Rachel Weisz e Anthony Hopkins in 360 di Fernando Meirelles’s e al fianco di Keira Knightley in Anna Karenina di Joe Wright. Recentemente è stato acclamato dalla critica per la sua esibizione nei teatri della West End londinese in Anna Christie ed è apparso al fianco di Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Kate Winslet in Contagion di Steven Soderbergh. Nel 2009, Law interpreta Amleto nella produzione della Donmar Warehouse del classico shakespeariano, messa in scena prima nella West End di Londra e poi a Broadway, ottenendo la sua seconda nomination ai Tony Awards. Per il grande schermo, Law è notato dai critici per il ruolo dell’amante di Oscar Wilde, Lord Alfred Douglas, nel film del 1997 Wilde, che gli vale un Evening Standard British Film Award. Il successo internazionale arriva con Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella. Per la sua interpretazione è candidato agli Oscar e ai Golden Globe e vince un BAFTA Award come miglior attore non protagonista. Law è candidato agli Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA Awards come miglior attore per il suo ruolo in Ritorno a Cold Mountain, sempre per la regia di Minghella. È candidato ai Golden Globe anche per il suo ruolo in A.I. – Intelligenza artificiale di Steven Spielberg. Il 2004 vede Law tra i protagonisti di cinque film molto diversi: Closer di Mike Nichols,, The Aviator di Martin Scorsese; Alfie di Charles Shyer; I Heart Huckabees – Le strane coincidenze della vita di David O. Russell; e Sky Captain and the World of Tomorrow, che ha anche prodotto. Nello stesso anno presta la sua voce per la versione originale di Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi. Tra gli altri suoi film ricordiamo Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam; Sleuth – Gli insospettabili di Kenneth Branagh, di cui è anche produttore; il primo film in lingua inglese di Wong Kar Wai, Un bacio romantico – My Blueberry Nights; l’apprezzata commedia romantica di Nancy Meyers L’amore non va in vacanza, con Cameron Diaz, Kate EFFETTI COLLATERALI Winslet e Jack Black; Complicità e sospetti, ancora una volta per la regia di Anthony Minghella; Era mio padre di Sam Mendes, con Tom Hanks e Paul Newman; Il nemico alle porte di Jean- Jacques Annaud; eXistenZ di David Cronenberg; Mezzanotte nel giardino del bene e del male di Clint Eastwood e Gattaca – La porta dell’universo, con cui debutta nel cinema americano. Law comincia a recitare all’età di 12 anni con il National Youth Theatre. Nel 2007 Jude Law riceve un César d’Honneur per il suo contributo al cinema, e il governo francese lo nomina Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres per i suoi meriti artistici.
ROONEY MARA (Emily Taylor) comincia la sua carriera qualche anno fa, poco dopo essersi iscritta alla New York University. Proprio durante gli anni dell’università decide di approfondire il suo interesse per la recitazione con piccole parti in produzioni indipendenti, prima di trasferirsi a Los Angeles per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di attrice. Mara seduce pubblico e critica con l’adattamento cinematografico diretto da David Fincher del best-seller di Stieg Larsson “Uomini che odiano le donne,” romanzo della trilogia “Millennium,” insieme a “La ragazza che giocava con il fuoco” e “La regina dei castelli di carta.” Il film, in cui Mara interpreta la protagonista femminile “Lisbeth Salander”, al fianco di Daniel Craig e Robin Wright, esce il 20 dicembre 2011 per la Sony Pictures e le vale una nomination ai Golden Globe e una agli Oscar, nonché il premio della National Board of Review alla migliore performance rivelazione. La Mara ha recentemente lavorato in vari film indipendenti, tra cui “The Untitled Spike Jonze Project, ” storia di un uomo che s’innamora della voce di un computer. Nel film vediamo anche Olivia Wilde, Amy Adams e Joaquin Phoenix. La Mara sarà inoltre protagonista del film in concorso a Sundance 2013 “Ain’t Them Bodies Saints,” scritto e diretto da David Lowery e con Casey Affleck e Ben Foster. La Mara ha recentemente finito di lavorare, al fianco di Ryan Gosling, Michael Fassbender e Natalie Portman, nell’ultimo film di Terrence Malick, ancora senza titolo e la cui storia prevede due triangoli amorosi che si intrecciano, l’ossessività sessuale e il tradimento, il tutto sullo sfondo della scena musicale di Austin, Texas. L’anno prossimo la Mara sarà protagonista del progetto “Brooklyn” di Nick Hornby (“An Education”), su una giovane immigrata irlandese alle prese con la vita newyorkese degli anni ‘50. EFFETTI COLLATERALI Tra gli altri film della Mara, citiamo “Tanner Hall” per la regia di Francesca Gregorini e Tatiana von Furstenberg, “The Social Network” di David Fincher; il più recente “Nightmare,” e “Youth in Revolt,”. Tra i suoi lavori per il piccolo schermo, ricordiamo le sue memorabili interpretazioni in “ER – Medici in prima linea,” “The Cleaner,” “Women’s Murder Club,” e “Law & Order – Unità vittime speciali,” La Mara è fondatrice dell’organizzazione non-profit Uweze, che aiuta gli orfani della più grande baraccopoli africana, Kibera in Kenya.
CATHERINE ZETA-JONES (la dottoressa Victoria Siebert), pluripremiata interprete di cinema e teatro, vince il suo primo Oscar (miglior attrice non protagonista) per il ruolo di Velma Kelly nella versione cinematografica del musical Chicago. A Broadway vince il Tony come miglior attrice protagonista di un musical per il ruolo di Desirée Armfeldt in A Little Night Music di Stephen Sondheim, produzione campione d’incassi che vede tra i protagonisti anche Angela Lansbury. La Zeta-Jones è tra i protagonisti di Rock of Ages di Adam Shankman, Broken City e RED 2 . Nel 2005 torna a interpretare Elena de La Vega in La leggenda di Zorro, il sequel del blockbuster La maschera di Zorro. Tra gli altri suoi film degli anni 2000, citiamo Ocean’s 12 di Steven Soderbergh; The Terminal di Steven Spielberg; Prima ti sposo, poi ti rovino dei fratelli Coen; l’apprezzata commedia Sapori e dissapor; Houdini – L’ultimo mago; Traffic di Steven Soderbergh, che le vale una nomination ai Golden Globe per l’interpretazione della moglie di un corriere della droga all’interno di un cast vincitore dello Screen Actors Guild Award per il miglior cast in un film. La Zeta-Jones sale alla ribalta internazionale con La maschera di Zorro, al fianco di Antonio Banderas e Anthony Hopkins, continuando ad affascinare il pubblico nel 1999 con il thriller romantico di Jon Amiel Entrapment, al fianco del leggendario Sean Connery. Recita poi al fianco di Julia Roberts, Billy Crystal e John Cusack nella commedia corale I perfetti innamorati. Nata nel Galles, la carriera della Zeta-Jones comincia sui palcoscenici londinesi e prosegue con la popolare serie della Yorkshire Television The Darling Buds of May, ispirata ai romanzi di H.E. Bates. EFFETTI COLLATERALI Nel 2010 La regina Elisabetta le conferisce il titolo onorifico di comandante dell’ordine dell’impero britannico (CBE) per i suoi meriti nell’industria cinematografica e nelle opere di beneficenza. La Zeta-Jones è sposata con l’attore Michael Douglas. Hanno un figlio, Dylan, e una figlia, Carys.
CHANNING TATUM (Martin Taylor) è uno dei protagonisti maschili più ricercati di Hollywood. È il protagonista, al fianco di Jamie Foxx, Maggie Gyllenhaal, James Woods e Richard Jenkins, di “White House Down” di Roland Emmerich, su un agente dei servizi segreti a cui viene affidato il compito di salvare la vita del Presidente americano. Il film uscirà negli Stati Uniti il 28 giugno 2013. Tatum sta attualmente lavorando in “Foxcatcher,” per la regia di Bennett. Il film si ispira alla storia vera di John du Pont, paranoico schizofrenico ed erede del gruppo chimico du Pont che costruì il centro di Wrestling “Team Foxcatcher” nella sua tenuta in Pennsylvania. Tatum ha iniziato a girare, con Mila Kunis, “Jupiter Ascending”, film scritto e diretto da Andy e Lana Wachowski. Nel 2012 Tatum è il protagonista di “Magic Mike” di Steven Soderbergh,. Il film parla del mondo vissuto da Channing Tatum stesso quando ha lavorato a 18 anni come spogliarellista. Il film, uscito il 29 giugno 2012, ha incassato oltre 150 milioni di dollari in tutto il mondo. Sempre nel 2012, Tatum è protagonista della versione cinematografica di “21 Jump Street,” diretto da Phil Lord e Christopher Miller su sceneggiatura di Michael Bacall e trattamento di Hill e Bacall. Il sequel è attualmente in preparazione. All’inizio del 2012 Tatum è protagonista de “La memoria del cuore” di Michael Sucsy, film che racconta la storia vera di due novelli sposi del Nuovo Messico vittime di un incidente stradale dove la sposa entra in coma e perde ogni ricordo del marito. Nel 2011 Tatum è tra i protagonisti della commedia corale “Ten Years,” da lui prodotta insieme al socio Reid Carolin e la loro Iron Horse Entertainment Company. Il film partecipa al Toronto Film Festival di quell’anno ed esce nel settembre 2012. Nel 2012 esce anche Knockout: La resa dei conti di Steven Soderberg, film di spionaggio che vede Tatum protagonista al fianco di Gina Carano, Ewan McGregor, Michael Fassbender e Michael Douglas. EFFETTI COLLATERALI A gennaio 2011 debutta a Sundance “The Son of No One,” che lo vede tra i protagonisti al fianco di Al Pacino e Katie Holmes. Il 2010, vede Tatum al fianco di Amanda Seyfried nel grande successo “Dear John,” ispirato al best-seller di Nicolas Sparks “Ricordati di guardare la luna”. L’adattamento è di Jamie Linden e la regia di Lasse Hallstrom (“Le regole della casa del sidro”, “Chocolat”). Ad agosto del 2009 esce il grande successo “G.I. Joe – La nascita dei Cobra” di Stephen Sommers, Nel 2013 Tatum è protagonista anche del sequel, “G.I. Joe – La vendetta.” A marzo del 2008 Tatum è protagonista di “Stop/Loss,” per la regia di Kimberly Peirce (“Boys Don’t Cry”) prodotto da Scott Rudin. Nel 2006 Tatum riceve una nomination agli Independent Spirit Awards e una ai Gotham Awards per la sua potente interpretazione nel film indipendente “Guida per riconoscere i tuoi santi,” vincitore del premio della giuria per il miglior cast cinematografico e di quello per la miglior regia drammatica a Sundance 2006. Il film, scritto e diretto da Dito Montiel e basato sulle memorie dello stesso pubblicate nel 2003, è un potente racconto di formazione che si svolge nel quartiere di Astoria nella Queens degli anni 80 e segue la vita povera e violenta dello stesso Montiel dall’infanzia all’età adulta A marzo del 2006 Tatum è protagonista al fianco di Amanda Bynes nel film della Dreamworks “She’s the Man,” diretto da Andy Fickman e prodotto da Lauren Shuler Donner. Nell’agosto 2006 è protagonista del grande successo “Step Up,” diretto da Anne Fletcher e prodotto da Adam Shankman. Il film parla di ‘Tyler Gage’, interpretato dallo stesso Tatum, un giovane malavitoso urbano condannato ai servizi sociali presso una scuola di spettacolo. Tatum è nato in Alabama ed è cresciuto in Florida. Attualmente risiede a Los Angeles con la moglie Jenna Dewan.
VINESSA SHAW (Deidre Banks) si è imposta a Hollywood come una delle attrici rivelazione più versatili dell’industria cinematografica. Si distingue in ogni sua interpretazione per il forte talento e la grande bellezza. Shaw sta attualmente girando il nuovo film biografico scritto e diretto da Tristan Patterson Electric Slide, con Jim Sturgess, Chloë Sevigny, e Isabel Lucas. EFFETTI COLLATERALI Recentemente la Shaw è apparsa in Qualcosa di straordinario al fianco di Drew Barrymore e John Krasinski. Il film, ispirato a una storia vera, segue le vicende di un attivista di Greenpeace e un anchorman in Alaska per salvare una famiglia di balene grigie. Nel 2009 Shaw è tra le protagoniste della commedia romantica Two Lovers. Il film, diretto da James Gray, debutta a Cannes ed è tra quelli candidati alla Palma d’Oro. Nel 2008 la Shaw è anche apparsa nell’acclamata produzione indipendente Garden Party. La Shaw comincia a recitare da giovanissima, ma arriva all’attenzione di critica e pubblico con Eyes Wide Shut del leggendario Stanley Kubrick, dove interpreta la prostituta “Domino.” Un’altra produzione degna di nota in cui lavora è il western drammatico Quel treno per Yuma, dove recita con Christian Bale e Russell Crowe. La Shaw e gli altri protagonisti del film ricevono una nomination agli Screen Actors Guild Awards del 2007 nella categoria miglior cast. La Shaw debutta in televisione nel 1991 nel film-TV della NBC Long Road Home e sul grande schermo l’anno successivo con la commedia Ragazze nel pallone. Lo stesso anno la Shaw è nel cast dell’acclamata serie TV della Fox Great Scott! Dopo il successo in Eyes Wide Shut, la Shaw entra nel cast de Il mistero dell’acqua di Kathryn Bigelow. Nel 2000 la Shaw è tra le protagoniste della miniserie della NBC The ’70s, nel ruolo di una ragazza dei sobborghi che si dedica all’attivismo femminista dopo aver subito diversi torti dal fidanzato conservatore. Con l’apprezzata e seguitissima miniserie la Shaw raggiunge il grande pubblico. Tra gli altri film della Shaw per il grande schermo citiamo 40 giorni & 40 notti,; Melinda e Melinda di Woody Allen e lo spettacolare horror Le colline hanno gli occhi. Da bambina la Shaw debutta come cantante insieme al musicista Peter Alsop, con il quale incide e va in tournée nell’ambito del Karamazoff Brothers Circus. La Shaw è apparsa sulle copertine di “Seventeen” e l’edizione britannica di “Vogue”.
EFFETTI COLLATERALI LA TROUPE
STEVEN SODERBERGH (Regista) ha vinto l’Oscar per miglior regia per il film drammatico corale del 2000 Traffic. Nello stesso anno è stato candidato ad altri due Oscar per miglior regia, a uno per Erin Brockovich – Forte come la verità, film che è valso l’Oscar a Julia Roberts per miglior attrice. Soderbergh era stato già candidato agli Oscar nella categoria miglior sceneggiatura originale per il suo film di debutto Sesso, bugie e videotape, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1989. Il 26esimo film di Soderbergh, Magic Mike, con Channing Tatum, Alex Pettyfer, e Matthew McConaughey, è uscito a giugno del 2012. Il suo thriller d’azione Knockout – Resa dei conti era uscito a gennaio del 2012. Nel 2010 è uscito il suo And Everything is Going Fine, che ripercorre la vita e i monologhi del compianto attore e commediografo Spalding Gray, con cui Soderbergh aveva lavorato per Gray’s Anatomy e Piccolo, grande Aaron. Tra gli altri suoi lavori, ricordiamo Contagion, The Girlfriend Experience, The Informant!, Che – L’argentino, La trilogia Ocean’s, Intrigo a Berlino, Bubble, Solaris, Full Frontal, L’inglese, Out of Sight, Schizopolis, Torbide ossessioni e Delitti e segreti. Tra i film prodotti da Soderbergh, o di cui ha curato la produzione esecutiva, citiamo E ora parliamo di Kevin di Lynne Ramsa; il documentario della HBO His Way, diretto da Douglas McGrath; Solitary Man di Brian Koppelman e David Levien; Io non sono qui e Lontano dal paradiso, entrambi di Todd Haynes; Michael Clayton di Tony Gilroy; Roman Polanski: Wanted and Desired di Marina Zenovich; Wind Chill – Ghiaccio rosso sangue e Criminal, entrambi di Gregory Jacobs; Good Night and Good Luck e Confessioni di una mente pericolosa, entrambi di George Clooney; A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare di Richard Linklater; Vizi di famiglia di Rob Reiner; Syriana di Stephen Gaghan; Keane di Lodge Kerrigan; The Jacket di John Maybury; Insomnia di Christopher Nolan; il remake de I soliti ignoti, Welcome to Collinwood di Anthony e Joseph Russo; Pleasantville di Gary Ross e L’amante in città di Greg Mottola. A dicembre del 2009 Soderbergh ha creato e curato la regia della pièce “Tot Mom” per la Sydney Theatre Company. L’opera racconta la storia vera del rapimento e uccisione di Caylee Anthony. EFFETTI COLLATERALI Contemporaneamente ha diretto il film The Last Time I Saw Michael Gregg, una commedia d’improvvisazione con gli stessi attori di “Tot Mom”.
LORENZO DI BONAVENTURA (produttore) comincia la sua vita professionale gestendo una società di rafting, prima di lavorare nel settore distribuzione e marketing della Columbia Pictures, lavorando anche per l’ufficio del Presidente. Nell’89 passa alla Warner Bros., occupandosi di oltre 130 produzioni. Tra i suoi più grandi successi di critica e pubblico citiamo: Un giorno di ordinaria follia (1993), Il momento di uccidere (1996), Matrix (1999), Terapia e pallottole (2000), La tempesta perfetta (2000), Ocean’s Eleven (2001), Harry Potter e la pietra filosofale (2001), Training Day (2001) e Three Kings (1999). La sua produzione più recente è The Last Stand – L’ultima sfida (gennaio 2013), che segna il ritorno sullo schermo di Arnold Schwarzenegger. All’ inizio 2003 di Bonaventura fonda una società di produzione presso la Paramount Pictures. Dalla sua fondazione la società ha prodotto 21 film, l’ultimo dei quali è Transformers 3 di Michael Bay, film campione d’incassi per la società, al secondo posto per incassi nel 2011 e al quinto posto nei maggiori incassi di tutti i tempi a livello internazionale. Tra le altre sue produzioni recenti ricordiamo anche il grande successo RED, film di spionaggio ispirato ai romanzi grafici di Warren Ellis e con Bruce Willis, Morgan Freeman, John Malkovich, e Helen Mirren per la regia di Robert Schwentke; il campione d’incassi Salt, con Angelina Jolie per la regia di Philip Noyce; Transformers e Transformers – La vendetta del caduto, entrambi diretti da Michael Bay e con Shia LaBoeuf; G.I. Joe – La nascita dei Cobra, con Channing Tatum per la regia di Stephen Sommers; RED 2, con Bruce Willis, John Malkovich, Helen Mirren, Mary-Louise Parker, Catherine Zeta-Jones, Byung-Hun Lee e Anthony Hopkins; Jack Ryan, che segna l’attesissimo ritorno del personaggio creato da Tom Clancy e G.I. Joe – La vendetta. Di Bonaventura ha anche creato la Bonaventura Pictures Television, presso gli ABC Studios, la cui prima produzione è “Zero Hour,”. Lorenzo di Bonaventura è nato a New York, è laureato in Storia Intellettuale presso Harvard e possiede un Master in Economia Aziendale conseguito presso la Wharton School of Business della University of Pennsylvania. Suo padre, Mario di Bonaventura, è un direttore d’orchestra internazionale.
EFFETTI COLLATERALI GREGORY JACOBS (produttore) continua a collaborare con con Steven Soderbergh dopo aver prodotto anche Magic Mike. Tra le altre produzioni di Jacobs per Soderbergh ricordiamo il thriller Knockout – Resa dei conti, che vede il debutto cinematografico della campionessa di Arti Marziali Miste Gina Carano; il thriller globale Contagion,; The Informant!; The Girlfriend Experience; Intrigo a Berlino; Full Frontal; Bubble, ed Equilibrium, episodio di Eros, film che ha debuttato a Venezia 2004. Jacobs è il produttore esecutivo del film in due parti Che – L’argentino, con Benicio Del Toro nel ruolo di Che Guevara. I film debuttano a Cannes 2008 e Del Toro vince il premio come miglior attore. Jacobs ha anche curato la produzione esecutiva di Ocean’s Thirteen, Ocean’s Twelve e Solaris. È aiuto regista del film premio Oscar Traffic, del film candidato agli Oscar Erin Brockovich, de L’inglese, Out of Sight, Torbide ossessioni e Piccolo, grande Aaron. Jacobs ha diretto il film horror Wind Chill – Ghiaccio rosso sangue, con Emily Blunt, Ashton Holmes e Martin Donovan, uscito nel 2007. Jacobs ha debuttato come sceneggiatore e regista con Criminal. Prima di uscire nelle sale nel 2004, il film è stato presentato ai festival di Venezia, Deauville e Londra. Tra i prossimi lavori di Jacobs segnaliamo il film biografico su Liberace Behind The Candelabra, con Matt Damon e Michael Douglas e per la regia di Steven Soderbergh e All You Need Is Kill, con Tom Cruise, per la regia di Doug Liman.
SCOTT Z. BURNS (sceneggiatore e produttore) Scott Burns è sceneggiatore, regista e produttore. Ha scritto la sceneggiatura originale di Contagion, film di Steven Soderbergh. Ha scritto l’adattamento di The Informant!, sempre di Soderbergh. Figura tra gli sceneggiatori del film premio Oscar The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo di Paul Greengrass e ha prodotto il documentario Una scomoda verità, anche questo vincitore di un Oscar, nonché del premio Humanitas e del premio Stanley Kramer della Producers Guild of America. Ha scritto e curato la regia del film della HBO acclamato dalla critica Plutonio 239 – Pericolo invisibile, prodotto da Soderbergh e George Clooney. Attualmente Burns sta lavorando alla sceneggiatura di The Library, pièce teatrale ispirata al massacro del 1999 nella scuola di Columbine, con la regia di Steven Soderbergh e prodotto da Kennedy/Marshall. La pièce verrà rappresentata al Public Theater di New York. Recentemente EFFETTI COLLATERALI Burns ha completato la sceneggiatura per Deep Water – La folle regata, adattamento del documentario dallo stesso titolo, prodotto da Blue Print Pictures, BBC e Studio Canal. Burns si è laureato con lode presso la University of Minnesota e ha cominciato la sua carriera nel mondo della pubblicità. Ha fatto parte del team creativo che ha realizzato la prima campagna “Got Milk?” Per il suo lavoro in pubblicità ha ricevuto riconoscimenti dai Clio Awards, dal festival di Cannes e quello di New York. Scott è autore di articoli per “GQ Magazine”, “Condé Nast Traveler”, “The Wall Street Journal” e “The Huffington Post”.
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