One Day
Note di produzione
Innamorarsi di una storia d’amore…
“Lo stile brillante di David Nicholls mi piace molto — dichiara Lone Scherfig, la regista di One Day, — ma il suo romanzo mi ha definitivamente conquistata perché è una autentica storia d’amore, e di un livello che raramente si incontra”
“È una storia d’amore”, conferma David Nicholls, autore del bestseller internazionale Un giorno, uscito nel 2009, nonché sceneggiatore dell’adattamento cinematografico del 2011. “Ma è anche un romanzo sull’amicizia e sulla famiglia, sulla nostalgia e sui rimpianti, sul modo in cui i sogni e le speranze non si avverano mai del tutto, perlomeno non come ci aspettavamo. C’è una nota dolceamara in questa storia…
“Volevo scrivere un romanzo all’antica – penso si possa definire così — che mostrasse gli alti e bassi di una relazione nel corso di un ampio arco temporale”.
Nicholls ha impiegato due anni a scrivere questo libro. “Ero impegnato a scrivere altre cose contemporaneamente. – spiega l’autore. “Inoltre, il romanzo ha richiesto un notevole lavoro di pianificazione anticipata; era una specie di puzzle: si trattava di ‘seminare’ una serie di elementi in un determinato anno della storia destinati a diventare punti di svolta della trama negli anni successivi. Dovevo progettare cosa sarebbe successo il 15 luglio di molti anni. Un giorno non è nato come una sceneggiatura camuffata da romanzo, ma mi piace scrivere dialoghi e raccontare storie, quindi forse era inevitabile che il libro avesse un potenziale cinematografico.
“Scrivere Un giorno è stato un vero piacere. Dopo aver buttato giù la prima metà del romanzo , mi sono concesso una pausa di sei mesi, poi l’ho ripreso rivedendo la prima parte e sviluppando la seconda”.
Il produttore Nina Jacobson, esperta nel riconoscere il potenziale cinematografico di opere di narrativa e nel portarle sullo schermo, è rimasta colpita dalla commozione provata leggendo Un giorno. “Mi sono innamorata dei personaggi”, dichiara la Jacobson. “La storia è molto universale. I protagonisti Emma e Dexter, e il loro percorso, illustrano con grande autenticità le trasformazioni che avvengono quando si finisce l’università e si affronta la vita, come eravamo allora, e come siamo vent’anni dopo.
Ci vuole tempo per crescere, e nel corso di questo processo può darsi che non siamo al fianco della persona cui siamo destinati. Questo tempo è necessario, ma è anche qualcosa che non si può riavere indietro, e per questo la storia ha un fondo nostalgico e doloroso”.
Intuendo che il romanzo aveva tutte le qualità per diventare un classico film romantico, la Jacobson ha cercato subito di assicurarsi i diritti per la sua trasposizione cinematografica, promettendo a Nicholls che avrebbe conservato l’ambientazione originaria della storia in Gran Bretagna, e affidandogli la sceneggiatura.
“Nina è stata una grande sostenitrice del romanzo”, afferma Nicholls. “È una vera forza della natura! Tutto è accaduto così velocemente che non riesco a crederci”.
Come spiega la Jacobson, “in molti studi cinematografici la tendenza sarebbe stata quella di americanizzare il contesto e i protagonisti, ma per me ciò avrebbe significato compromettere la specificità del libro e l’unicità dei personaggi; l’ambientazione in Gran Bretagna è parte integrante del fascino di questo romanzo.
Abbiamo cercato partner creativi disposti a non operare questo cambiamento”. Il film è diventato presto una co-produzione, nell’inedita associazione di Random House Inc.’s Random House Films division e Focus Features, con la società di produzione britannica Film4 come co-finanziatore. La sicurezza garantita da questo solido sostegno ha consentito subito al cast tecnico di concentrarsi sulla realizzazione della pellicola.
Per David Nicholls la trasposizione cinematografica di un suo romanzo non era una novità. Era già successo con Starter for Ten, (uscito in Italia col titolo Le domande di Brian), portato sullo schermo come Starter for 10 (Il quiz dell’amore). Il romanzo Un giorno era più ambizioso dal punto di vista narrativo, ma come osserva Nicholls, “È una sfida interessante cercare di condensare vent’anni della vita di un personaggio in un romanzo. Quando poi si deve comprimere ulteriormente la storia nelle due ore circa di durata di un film, è inevitabile che qualcosa vada perduto; bisogna rassegnarsi a questo fatto. Comunque sia, One Day è un adattamento molto fedele, sia per quanto riguarda il tono e l’atmosfera, sia per quanto riguarda lo stile narrativo”.
“Dex ed Em – spiega la Jacobson — si incontrano più spesso che in quell’unico giorno ogni anno, ma noi li vediamo solo una volta all’anno. Così è nel libro, e così è nel film.
“Con Nicholls come sceneggiatore, oltre che autore del libro, avevamo la certezza che anche se avessimo dovuto, per dire, condensare tre diversi pezzi del libro in due momenti del film, i grandi temi romantici – e i rispettivi viaggi sentimentali e spaziali e Em e Dex – sarebbero sicuramente venuti alla luce.”
Per la regia la scelta si è orientata quasi subito su Lone Scherfig, il cui film An Education si andava imponendo come una delle pellicole più discusse dell’anno, e avrebbe ottenuto in seguito tre candidature all’Oscar, tra cui quella per il miglior film. Nicholls e Nina Jacobson comunque avevano visto anche altri film della regista, Italiano per principianti e Wilbur Wants to Kill Himself, e ne erano rimasti colpiti.
Come osserva Nicholls: “Era chiaro che Lone Scherfing aveva le doti giuste per dirigere One Day: una grande integrità, e la capacità di modulare gli alti e bassi della storia.”
“Lone è stata la nostra prima scelta per la regia del film”, conferma il produttore. “Guardando i suoi film, si nota una stupefacente capacità di controllo dei personaggi e della recitazione, e dei i momenti di intimità tra le persone.
Sapevamo che la regista sarebbe riuscita a comprendere e a esprimere le sfumature dei protagonisti e della loro evoluzione, e a rappresentare efficacemente l’atmosfera del tempo e del luogo– senza mai perdere di vista Emma e Dexter come essenza della storia. Si trattava di dirigere l’orchestra senza che la melodia andasse perduta”.
Lone Scherfig ha accettato immediatamente la proposta, e si è subito messa a cercare gli attori cui affidare i ruoli dei protagonisti assieme a Nina Jacobson, cui premeva particolarmente “trovare un cast adeguato, dato che il libro era stato letto e amato da milioni di persone”.
Come racconta la regista, l’attrice candidata all’Oscar Anne Hathaway aveva letto il copione “allo stadio iniziale”. Il personaggio di Emma le era piaciuto tanto che si è precipitata a Londra per convincermi che dovevo assolutamente affidarle la parte! Anne ha lo stesso senso dell’umorismo e la forza di Emma. È un’attrice di grande esperienza, che è riuscita a conferire al personaggio un grande calore e una toccante fragilità, come penso nessun’altra avrebbe saputo fare.”
La Hathaway, dal canto suo, dichiara: “Se sei fortunato, riesci a trovare una storia che ti commuove profondamente. Se sei fortunato, riesci a trovare un personaggio che parla al tuo cuore. Con One Day ho trovato entrambe le cose.”
“Nina Jacobson – racconta l’attrice – mi ha fatto avere il libro, che era uscito in Inghilterra ma non ancora in America. Ho letto il copione prima del libro. Ricorderò sempre quella esperienza: seduta al tavolo della cucina, immersa nella lettura di quel copione che sembrava emanare luce dall’interno, come se fosse in fiamme. Ero completamente assorbita dalla vicenda, con le sue svolte inaspettate. Riuscivo a immaginare così vividamente l’intero film! Sentivo la voce di Emma, il suo accento dell’Inghilterra del Nord, mi identificavo con lei, e l’ho amata subito.
Pensavo che non avessero intenzione di affidare la parte a un’attrice americana, così quando Lone si è dichiarata disposta a incontrarmi, le sono stata profondamente grata”.
Lone Scherfig descrive Emma come “spiritosa, insicura, grande lavoratrice, amante dei libri. Ci chiediamo sempre, noi e lei, se Dexter non sia troppo privilegiato per lei, troppo sicuro di sé. Grazie alla sua vasta gamma interpretativa, Anne riesce a esprimere queste insicurezze, ma anche la tenacia e la forza di Emma, oltre che la sua capacità di vedere oltre la facciata di Dexter. “La sua interpretazione di Emma è empatica e ricca di sfumature. Anne è un’ attrice dotata di un calore e di un coraggio straordinari; sono qualità rare, che la mettono al livello di alcune delle grandi star del cinema classico sia britannico che americano.”
“I due protagonisti – osserva la Hathaway – sono delineati da David in modo così vivido e credibile che ci sembra immediatamente di conoscerli, e ci immedesimiamo nei loro sentimenti. I momenti commoventi ci colpiscono profondamente, perché siamo completamente coinvolti da Em e Dex, sia come individui che come coppia..
Ognuno di loro ha le sue priorità, segue un proprio cammino individuale, e anche il loro rapporto ha un suo decorso. Li vediamo commettere errori che suscitano la nostra comprensione, e pensiamo: “probabilmente anch’io avrei fatto lo stesso.”
Nicholls osserva al riguardo: “Emma Morley è un personaggio complesso, che si sforza di realizzare le sue ambizioni. Dopo una delusione iniziale causata dalla sua attrazione apparentemente non ricambiata per Dexter, la vediamo lavorare come cameriera in un ristorante Tex-Mex – Loco Caliente –, poi come insegnante in una scuola, per affermarsi infine come scrittrice di libri per bambini.
Anne Hathaway ha la vulnerabilità e l’intelligenza necessarie per interpretare la parte di Emma Morley. Attraverso Anne, vediamo Emma crescere e cambiare. La sua interpretazione è perfetta”.
L’attrice, dal canto suo, dichiara: “Credo in Emma; vorrei tanto averla conosciuta davvero. E’ una ragazza schietta, autentica; spero che, così come ci sono riuscita io, anche tutti quelli che vedranno il film riescano a cogliere le qualità di questo personaggio.”
L’attore Jim Sturgess aggiunge: “Dex dice a Emma: ‘Sei la persona più intelligente che conosco’. Beh, c’è molto di Emma in Anne. Anche lei ha un intelletto brillante come il personaggio. Sul set, mi sono trovato spesso seduto accanto ad Anne. Mentre io leggevo una futile rivista, lei era sempre intenta nella lettura di qualche romanzo cerebrale – proprio come Em e Dex! Anne è adorabile, siamo andati subito d’accordo.
Sono felice di aver recitato al fianco di un’attrice che aveva profondamente a cuore la storia – molto divertente, ma anche commovente – e i suoi personaggi”.
Sturgess è stato scelto come co-protagonista di Anne Hathaway perché, come spiega il produttore Nina Jacobson, “La prima volta che abbiamo visto Jim recitare al fianco di Anne, nell’audizione, apparivano così naturali nel ruolo di amici, e non si poteva fare a meno di sperare che si mettessero insieme. Per un film d’amore, questi sono gli ingredienti essenziali.
Anne si è identificata profondamente con Emma; Jim a sua volta ha capito immediatamente la complessità del personaggio di Dexter e l’estensione del suo percorso. Jim ha l’umorismo e la rilassata eleganza di Dexter, e ha saputo interpretare i lati meno simpatici del personaggio in modo da suscitare la nostra comprensione e farci perdonare i suoi errori – che non sono pochi!”
Lone Scherfig aggiunge al riguardo: “Jim è estremamente musicale e collaborativo. Con modestia, minimizzerà la portata dei suoi sforzi, ma io trovo che si sia preparato accuratamente, con una grande attenzione per i dettagli, anche di tipo psicologico.”
“””””Jim Sturgess – osserva Nicholls – è un attore attraente, dotato di un grande calore e di un grande fascino (l’ho sempre ammirato nei film in cui l’ho visto recitare), ed è riuscito a smussare alcuni degli aspetti peggiori del comportamento di Dexter Mayhew.”
Quando si chiede a Sturgess un giudizio sul suo personaggio, l’attore è incline a essere indulgente, riconoscendo i meriti di Dex . “Mi sembrava importante – afferma – non giudicarlo troppo duramente. Era un personaggio difficile da cogliere, perché cambia talmente nel corso del film, e penso che lui stesso non sappia bene chi è veramente. Dex vuole godere la vita al massimo. Ma cambia a seconda di chi e da come lo si guarda, un po’ come succede a tutti noi. All’inizio si presenta come un simpatico furfante e uno studente spensierato; così per esempio lo vede la madre Alison [interpretata dall’attrice candidata all’Oscar Patricia Clarkson], che si diverte alle sue buffonate e alle sue battute, e rivive attraverso di lui la propria giovinezza”. Lo stesso non si può dire per il padre di Dexter, Steven, interpretato dall’attore Ken Stott, vincitore dell’Olivier Award. Secondo Sturgess “Steven finisce per disapprovare il figlio. Dex viene rovinato dal mondo della celebrità durante la sua carriera di presentatore televisivo, ma cambia ancora quando si sposa [con Sylvie, interpretata da Romola Garai, candidata al Golden Globe] e diventa padre.”
Sturgess non perde mai di vista ciò che sta più a cuore a Dex, nemmeno quando il personaggio stesso commette questo errore. “La storia – osserva l’attore – tratta con realismo e autenticità il tema dell’ ‘amore a prima vista’. La cosa più coerente che fa Dexter, per tutto il film, è essere l’amore della vita di Emma Morley. Questa è una forza stabilizzante. Come sceglierà Dex di comportarsi di fronte a questo fatto? Questo è il percorso che il personaggio compie.”
Questo percorso di crescita, afferma la Hathaway, “è una parte così importante nella storia di One Day. Dexter non è mai stato veramente messo alla prova in vita sua. All’inizio, si sente a suo agio ovunque, sembra convinto che tutto andrà per il meglio, e per un po’ sarà così. Quando però le cose cominciano ad andare male, e Dex si trova a sperimentare le difficoltà della vita, non sa come affrontarle. Lo vediamo perdersi, e non possiamo fare a meno di sperare che riesca a ritrovare la giusta via.
E’ stata una rivelazione per me osservare l’approccio al lavoro del mio collega; Jim è ricco di calore e di umanità, ha un gran cuore ed è molto aperto, ma nello stesso tempo è un lavoratore instancabile e straordinariamente creativo. Tutte le sue qualità si prestano perfettamente al personaggio di Dexter. Jim ha messo tanto nella parte. Il suo Dexter è toccante”.
Oltre ad avere la giusta alchimia richiesta da un film d’amore, secondo Lone Scherfing “sembra che Anne e Jim si siano messi d’accordo per fare il possibile per rendere speciale questo progetto. C’è tra loro una grande intesa e un profondo rispetto reciproco, una gioia spontanea di stare insieme che, sono sicura, anche il pubblico riuscirà a percepire”.
Una volta scelti gli attori protagonisti, Nicholls si è reso conto che si sarebbero impossessati – almeno temporaneamente – dei suoi personaggi. “Un libro – osserva lo scrittore a questo proposito – appartiene solo all’autore – è la sua storia. E’ lui a decidere cosa dicono i personaggi, la lunghezza, a volte persino la copertina. Un film, invece, è un’opera basata interamente sulla collaborazione, e bisogna accettare questo fatto.”
Per il suo ruolo Anne Hathaway aveva a disposizione un abbondante materiale cui attingere. Come confida l’attrice: “Se potessi controllare tutto in un film, cercherei di avere un libro scritto, e tutti i copioni possibili. Di solito, infatti, gli attori sono tenuti a riempire da soli le lacune. Nel caso di One Day, se non riuscivi a capire quale significato sottinteso aveva o avrebbe potuto avere una scena, bastava che ti rifacessi al libro. Questa per me è stata una risorsa inestimabile.
Dato che sia il romanzo che la sceneggiatura sono stati scritti da David, tra i due testi c’erano significative sovrapposizioni. Si ritorna sempre volentieri al libro. L’ho riletto varie volte, e ogni volta mi ha coinvolta un po’ più a fondo, sorprendendomi con nuovi aspetti”.
Nicholls ha lavorato all’adattamento cinematografico del suo libro dall’inverno alla primavera del 2010. L’autore commenta in proposito: “Uno scrittore non esce molto di casa; gli sceneggiatori invece devono partecipare a riunioni e trovare soluzioni. E’ un lavoro d’équipe. Tutto viene discusso nei dettagli , e si ritorna più volte su uno stesso punto. Ma non è stata affatto un’esperienza stressante. E’ stato un piacere lavorare con Nina e Lone.”
Come osserva la regista, “Sia il libro che la sceneggiatura di David danno la sensazione di essere stati scritti da un amico. Penso che il suo adattamento cinematografico sia particolarmente riuscito, perché propone una straordinaria, profonda storia d’amore e riesce a coinvolgerci nelle vicissitudini dei due personaggi.”
Dopo un’attenta lettura della sceneggiatura da parte degli attori e del cast tecnico, un’esperienza che Nicholls definisce come “terrificante ed eccitante nello stesso tempo”, tutto era pronto per iniziare la lavorazione del film.
Un libro
Quando iniziano le riprese del film, il romanzo di Nicholls è già un bestseller mondiale. Tradotto in 31 lingue – un record raramente raggiunto oggi da un libro – arriverà al primo posto nella classifica dei libri più venduti nel Regno Unito, in Italia e Svezia, al secondo posto in Germania e al terzo in Russia.
Il libro è pubblicato per la prima volta da Hodder & Stoughton nel Regno Unito nel giugno del 2009, e riceve subito un’accoglienza lusinghiera sia di pubblico che di critica. Divenuto un ‘must’, arriva in cima alla classifica del Sunday Times dei bestseller in edizione rilegata, e successivamente dei bestseller in edizione economica. Il romanzo ottiene il Galaxy National Book Award come Libro dell’anno di narrativa popolare. Sino ad oggi, nel Regno Unito ne sono state vendute quasi 400.000 copie.
La voce intanto si sparge nel mondo, e il romanzo rimane per 12 settimane nella classifica dei bestseller del New York Times, arrivando al quarto posto. Attualmente ne sono in circolazione 600.000 copie in edizione economica e digitale.
Nella sua recensione sul New York Times, Janet Maslin osserverà che il libro era “il primo bestseller dell’estate finalmente non svedese e senza vampiri.”
Si accumulano le recensioni estremamente positive: The New York Times Book Review colloca il romanzo tra i 100 Libri notevoli del 2010; Entertainment Weekly lo colloca al decimo posto nella classifica dei Migliori libri dell’anno, con una recensione di Henry Goldblatt in cui il romanzo è definito “un seducente, magnifico e fondamentalmente devastante ritratto di due anime gemelle”; Un giorno compare anche nelle classifiche dei best sellers di siti Internet come Barnes & Noble e Amazon, tra gli altri.
Il sito di Amazon è pieno di recensioni di lettori che non ne avevano mai postata una in precedenza. Molti confessano di aver letto il libro (abbastanza appropriatamente), in un giorno.
Nicholls afferma che il romanzo “non è autobiografico, anche se ovviamente ho i miei ricordi personali dei due decenni in cui si svolge la vicenda di Em e Dex.
Volevo ricreare la sensazione di intimità che si prova sfogliando un album di foto, comunicando le emozioni che suscita ogni istantanea. In questa storia, l’istantanea è un particolare giorno dell’anno, il 15 luglio. Siamo più o meno gli stessi a 23 e a 43 anni, eppure così diversi.”
Il romanzo, osserva l’autore “è piaciuto a persone sia più giovani che più vecchie di me. I lettori si sono identificati nella vicenda, e questa è stata una grande sorpresa e una grande gioia per me, perché il romanzo, e la storia, sono piuttosto personali. Eppure alcuni lettori mi hanno scritto: ‘anche io ho il mio Dexter, e il libro me lo ha fatto ritrovare’, oppure: ‘anche io ho la mia Emma, e l’ho sposata’. Penso che questa storia sia piaciuta al pubblico perché da un pezzo non si pubblicavano romanzi con una vicenda che si sviluppa in un lungo arco di tempo”.
Spero che quanti hanno apprezzato il libro apprezzeranno anche il film. I miei due grandi amori sono stati i libri e il cinema, e per me è sempre stato difficile separarli.”
Il giorno di san Swithin
Il “giorno” del libro, del film, dell’amore e delle vite di Dexter ed Emma è il 15 luglio che è anche il giorno di san Swithin.
C’è un detto inglese che recita:
St Swithin’s day if thou dost rain
For forty days it will remain
St Swithin’s day if thou be fair
For forty days ‘twill rain no more
(Se piove il giorno di san Swithin,
pioverà per quaranta giorni,
se è bello il giorno di san Swithin,
resterà bello per quaranta giorni)
La festa di San. Swithin (talvolta scritto Swithun) cade il 15 luglio.
Swithin è un personaggio storico: un vescovo anglosassone della cattedrale di Winchester vissuto nel IX secolo d.C. Persona umile e modesta, Swithin sul letto di morte chiese di essere sepolto nel cortile della chiesa, in modo che la pioggia potesse cadere su di lui e i fedeli potessero camminare vicino a lui. La sua volontà venne rispettata, ma nove anni dopo la sua morte la salma venne trasferita in una tomba all’interno della cattedrale. Che il santo non avesse gradito questa iniziativa divenne manifesto quando scoppiò un temporale che durò quaranta giorni. Nacque così la leggenda, che perdura tuttora.
David Nicholls ammette però: “Mi sono ispirato anche alla bella canzone di Billy Bragg, ‘St. Swithin’s Day,’ che ho ascoltato per la prima volta negli anni Ottanta.”
La produzione di One Day inizia nel luglio 2010; la lavorazione del film prosegue sino al giorno di san Swithin e nelle settimane successive.
Luoghi del cuore
One Day viene girato in otto settimane in varie città : Londra, Edimburgo, Parigi, e nei loro dintorni, durante l’estate del 2010, molto appropriatamente, dato che la storia di Dexter ed Emma si svolge in estate. Nel complesso, le riprese sono state effettuate in 50 location diverse.
Come ricorda Lone Scherfig, “Ci spostavamo in continuazione, facendo tante esperienze, eppure era sempre il 15 luglio…”
“Era un programma molto ambizioso per un budget non enorme, osserva Nina Jacobson. “Fortunatamente, la troupe ha trovato subito un suo equilibrio. Ogni settore ha soddisfatto e superato tutte le nostre aspettative.
I luoghi che abbiamo scelto per girare il film erano essenziali per illustrare a che punto della loro vita si trovavano i personaggi. Uno o entrambi i protagonisti sono presenti in tutte le scene, e qualche volta non è stato facile finire in tempo le riprese in ogni location”.
Per Anne Hathaway questi continui spostamenti sono stati una cosa positiva: “girare in esterni – afferma l’attrice – aiuta a esprimere l’atmosfera della scena e a narrare la storia. E’ stato molto eccitante per me lavorare a Londra, Parigi non delude mai, e ci siamo divertiti moltissimo ad Edimburgo.”
In quest’ultima città, la produzione è riuscita nell’impresa di portare l’intera troupe in cima al Sedile di Artù – a oltre 2.000 metri di altezza, per circa due giorni di riprese. Parte dell’attrezzatura più pesante è stata trasportata in elicottero, ma il resto è stato portato su a spalla, come fanno gli Sherpa, un po’ da tutti. A Edimburgo altre riprese sono state girate a Moray Place e Parliament Square.
Le riprese in Inghilterra sono state effettuate in varie location; la produzione aveva il suo quartier generale negli Ealing Studios, dove furono girati classici come Ladykillers e It Always Rains on Sunday. Molte riprese sono state fatte anche in un altro studio, Pinewood Studios, dove sono state realizzate per decenni le celebri serie della Pantera Rosa e di James Bond. La produzione è riuscita ad assicurarsi la Cattedrale di Westminster per la scena di un matrimonio, a girare alcune riprese nella mitica Torre del Big Ben al tramonto, nonché nelle vivaci strade dei quartieri di Waterloo e Dalston.
La combinazione tra la straordinaria popolarità del romanzo e il richiamo esercitato dagli attori scelti come protagonisti attirava molti spettatori ogni volta che la troupe si avventurava per le strade di Londra. Come ricorda Jim Sturgess, “la gente mi avvicinava e mi chiedeva: ‘ci sarà nel film questo pezzo del libro?’, oppure ‘chi interpreta questo o quel personaggio?’ Era la prima volta che interpretavo un personaggio che esercita un tale richiamo sull’immaginazione della gente”.
Lone Scherfig ha fatto di Londra un protagonista chiave di One Day. “Londra è così eclettica e piena di vita – commenta la regista – e ho ricordi e sensazioni molto vivide dei due decenni coperti dalla storia. Negli anni Novanta, Londra era una città piena di energia, e visto che Emma e Dexter attraversano un momento convulso della loro vita in quel decennio, volevo che le scene avessero un che di sfrenato e di eccessivo, un carattere espressionistico.
La città e l’epoca stessa hanno contribuito a definire lo stile del film, con piccoli aggiustamenti sonori e visivi per ogni sequenza e ogni anno.”
Il contributo del direttore della fotografia Benoît Delhomme, della responsabile del trucco Ivana Primorac, dello scenografo Mark Tildesley e della costumista Odile Dicks-Mireaux – che aveva già collaborato con la regista per An Education – è stato determinante.
In Francia, le riprese sono state effettuate al Palais Royal, per la scena di un tête-a-tête tra Dexter e la madre, e alla Gare du Nord, probabilmente la stazione ferroviaria più affollata della città, sul Canal Saint Martin e altri luoghi che rappresentano due diversi anni della storia. Il primo è il 1990, quando Dexter trascorre un anno a Parigi come insegnante di inglese e riceve la visita dei genitori; il secondo è il 2001, quando va a trovare Emma, che ora è una affermata scrittrice di libri per bambini e vive in questa città.
Lone Scherfig sottolinea le differenze, spiegando che “la Parigi della madre di Dexter è la Parigi lussuosa ed elegante; quella di Emma è la Parigi bohèmien.”
“Ho sempre desiderato girare almeno una scena a Parigi – dichiara entusiasta Sturgess. “E’ rappresentata in modo così vivido nel romanzo; trovarsi all’improvviso nelle strade descritte nel romanzo è stato veramente eccitante.”
Tutto il cast – e in particolare i due protagonisti – hanno girato varie scene nella costa della Bretagna, a Dinard e nei suoi dintorni.. In questa splendida cittadina le riprese sono state effettuate al porto, in una scintillante piscina e sulla spiaggia di La Guimorais. Nel romanzo la vacanza di Em e Dex è ambientata in Grecia, ma come osserva Nina Jacobson, “la produzione aveva bisogno di un luogo un po’ più vicino a quello dove si lavorava il film nel suo complesso. Dinard è una cittadina estremamente romantica, e risulta altrettanto bella e straordinaria quanto la Grecia.”
“Il film – ci ricorda la regista — si svolge tutto in estate”; e continua: “riuscire a girare una delle sequenze estive in Bretagna ha dato un tocco di rara bellezza e dolcezza a questo particolare giorno della nostra storia d’amore.”
Vent’anni, a richiesta
Anne Hathaway osserva: “Lone è così attenta ai dettagli e così specifica; si occupa di tutto: l’acconciatura, il trucco, i vestiti…”
Lone Scherfig, dal canto suo, dichiara: “girare One Day è stata un’esperienza fantastica per tutta la troupe. Il film comincia all’alba del 1988 e finisce nell’estate del 2011, al crepuscolo, attraversando tutti i momenti intensi, spiritosi e commoventi della storia scritta da David Nicholls. Mi sono sentita fortunata e privilegiata in questa estate di lavoro.
Molti componenti della troupe hanno vissuto negli stessi anni e negli stessi luoghi dei protagonisti. Per questo il film è carico di sottili stratificazioni e di particolari autentici: dalla tenda che fluttua nella brezza del Tamigi, agli stivali consunti di Emma, a una canzone trasmessa alla radio nella macchina di Dexter.
Dato che la vicenda copre due decenni, è raro che i vari momenti temporali della storia non siano evidenziati, ma il trascorrere del tempo doveva essere reso in modo graduale e sottile”.
“All’inizio – confessa l’attrice — pensavo che sarebbe stato estremamente divertente. Man mano che si avvicinava il momento di iniziare il film, però, mi rendevo conto che occorreva dare a ogni anno sfumature specifiche, accuratamente calibrate.”
Così la Hathaway ha trascorso molto tempo con il cast tecnico, studiando nei minimi dettagli come rendere le trasformazioni del suo personaggio. “Dovevamo decidere esattamente quali fossero le abitudini di Emma nei diversi momenti della sua vita, e pensare a come rappresentarle”.
Quando si interpreta un personaggio in un dato momento della sua vita, e poi molti anni dopo, si può sottolineare il passaggio del tempo introducendo cambiamenti anche vistosi. In questo film, invece, occorreva far emergere i mutamenti, ma in modo sottile; tutti sperimentiamo momenti di crescita nella vita, e qualche volta ci sono anni cruciali che ci trasformano”.
“Con questa troupe – continua l’attrice — mi sono sentita seguita e accudita per tutto il tempo: e grazie al cielo, perché ovviamente non abbiamo girato le scene in ordine; c’è stato un giorno in cui ho dovuto girare le scene di quattro anni diversi…
Ogni decisione doveva essere calcolata. Non bastava trovare un ‘look’, dovevamo anche chiederci: ‘perché Emma ha fatto questa scelta?’ o ‘dov’era quando ha deciso di tagliarsi i capelli?’”
Sul tema dei capelli, Jim Sturgess commenta: “A seconda del taglio di capelli del mio personaggio, ero in grado di dire in quale momento della vita si trovava Dexter. Abbiamo trascorso molto tempo con la responsabile del trucco e con i costumisti prima di iniziare le riprese – e poi ogni giorno durante le riprese – per trovare i look giusti.”
Sono sicuro che nel ruolo di Dexter a 43 anni sono molto più bello di come sarò io a quell’età!” conclude l’attore.
La costumista Odile Dicks-Mireaux, che (dopo An Education) si è tovata ad affrontare un altro viaggio nel tempo con la regista Lone Scherfig, è stata molto attenta a non presentare “un documentario sul variare delle mode. La cosa che più ci premeva era che gli spettatori riuscissero a seguire il viaggio sentimentale di questi due personaggi così credibili. Ovviamente, le comparse non potevano avere un look ‘2010’, e quindi li vedrete indossare quello che andava di moda all’epoca, spalle imbottite, pantaloni con le pences, jeans colorati.”
Rafe Spall, che interpreta “Ian, un cabarettista davvero pessimo e primo fidanzato di Emma”, commenta al riguardo: “Torniamo ai Levi’s 501! Siamo abbastanza lontani dagli anni Novanta da poter commentare quel decennio, e One Day sarà uno dei primi film a farlo. Comunque, vedere tutte le comparse vestite alla moda degli anni Novanta mi ha fatto un certo effetto!”
La costumista Dicks-Mireaux si è fatta subito un’opinione sull’aspetto che avrebbero dovuto avere i protagonisti nel corso degli anni. “Dexter è ricco – dice – e di conseguenza le sue scelte in fatto di abbigliamento sono abbastanza scontate. Il personaggio di Emma è più complesso; all’inizio della vicenda si veste con abiti un po’ fuori moda. Il vero cambiamento avviene a Parigi, in un momento successivo della storia. Ad ogni svolta, Lone, Anne e io abbiamo discusso cosa avrebbe o non avrebbe indossato Emma, arrivando alla conclusione che, ad esempio, non andava pazza per i pantaloni.
“Durante le varie prove dei costume, ci siamo resi conto che dovevamo considerare il look nella sua globalità: gli abiti, il taglio di capelli, il trucco.”
La responsabile del trucco Ivana Primorac è considerata dal produttore Nina Jacobson “il massimo nel suo campo. Sono rimasta sbalordita dalla sua capacità di rendere la pienezza di un volto giovane, e il suo progressivo assottigliarsi con il trascorrere degli anni. ”
La difficoltà nel caso di One Day, spiega laPrimorac, era quella di “raccontare la storia un anno dopo l’altro considerando non solo l’arco temporale coperto dalla vicenda, ma anche il fatto che i protagonisti sono persone comuni. I cambiamenti del loro look dovevano