4 Aprile “Bianca come il latte, rossa come il sangue Note di regia e foto

4 Aprile “Bianca come il latte, rossa come il sangue” di Giacomo Campiotti  con Luca Argentero e Filippo Cicchitano

Note di regia

“Con grande libertà e leggerezza ho cercato di usare il linguaggio dei ragazzi, i loro ritmi bruschi e spezzati, e improvvisamente delicati e dolcissimi. Giorni che volano via inafferrabili ed istanti infiniti conficcati nella carne.Insieme ai miei validi collaboratori ho cercato di dare agilità e freschezza alla macchina da presa, al montaggio e alle musiche. Non è un film oggettivo. Tutto è visto dagli occhi di Leo. Gli spazi e i luoghi della città dove si svolge la storia non sono realistici ma sono colorati e trasfigurati dal filtro emotivo del momento che Leo vive.

Ho lavorato soprattutto per preservare e cogliere la sua emozione. Ho cercato di raccontare come corre sotto la pelle e a volte anche sopra.  Dalla vetta del mondo al baratro più profondo. Senza passare dal mezzo.  A sedici anni il tiepido non esiste.
Ho cercato di realizzare un film che faccia sorridere ma anche pensare e commuovere. Un difficile equilibrio sul filo del rasoio. Parlare di valori, senza retorica. Raccontare un dolore ma avere un film pieno di vita.

Mi sono avvicinato con grande rispetto e curiosità verso questi giovani attori. Il mio lavoro è stato soprattutto al loro servizio. Per aiutarli a non recitare, ma ad essere se stessi  mantenendo la loro verità spiazzante. Il “Cinema” viene dopo. Per cogliere la loro spregiudicatezza. Il loro coraggio. La loro disperazione.

Il loro amore. Totale. A perdere. Senza condizione.
Questo film è un atto d’amore.

Giacomo Campiotti

 

 

SINOSSI

 

Leo  ha sedici anni, per lui la
vita  ha solo due colori: il Bianco e il
Rosso.

 

Non si pettina mai, gioca a calcetto,
ascolta musica a tutto volume, così non si pensa.

Detesta fare i compiti ma se ne frega
perché sa che li copierà.

La scuola è bella ma solo al pomeriggio,
quando i prof non ci sono.

 

Il Bianco è il vuoto assoluto, il silenzio,
la noia e fa paura. Da evitare.

 

Il Rosso è il sangue che pulsa nelle vene
prima di una partita, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza
dei suoi sogni. Da rincorrere.

 

Farebbe qualunque cosa per lei perché è
innamorato, innamorato pazzo di Beatrice.
Anche se lei ancora non lo sa.

 

Quando finalmente trova il coraggio di
avvicinarsi alla ragazza, scopre che Beatrice sta attraversando un grande
dolore.

 

Di fronte alla sua sofferenza, Leo si trova
a crescere e fare delle scelte intorno al suo mondo che lo guarda e lo
incoraggia:  i genitori, i compagni,  un professore
davvero “speciale”.

 

E poi c’è Silvia, l’amica di sempre, la
confidente fedele di ogni suo segreto…

 

 

 

 

 

AZIONE!

 

Quando il regista si è voltato verso di me e mi ha detto: “Il primo ciak lo dai tu”, mi sono risvegliato da un sogno per entrare in uno più grande chiamato realtà. È così ho gridato, anche se ne è uscito un suono un po’ strozzato e ridicolo a causa dall’emozione: “Azione!”. E tutto si è messo in moto.

Come tutto si era messo in moto ormai vari anni fa, quando la scintilla del romanzo ha acceso dentro la mia anima le polveri di una storia che volevo raccontare. Azione, Ale, datti una mossa!

“Azione” era il sussurro pronunciato giorno dopo giorno da qualcosa di impalpabile dentro di me, quando quelle pagine erano solo un sogno di quelli che fanno tutti i giovani sotto i trent’anni. “Azione” era l’incoraggiamento a scrivere di chi aveva letto le prime pagine e ci credeva più di quanto ci credessi io. “Azione” era l’invito a non aver paura dei miei genitori e fratelli, a fare qualcosa di buono per puro amore di quello che stavo facendo, a prescindere dai risultati. “Azione” è stata la telefonata della casa editrice che aveva deciso di pubblicarlo a soli dieci giorni dall’invio del manoscritto. “Azione” è stato il passaparola febbrile dei ragazzi che lo hanno trasformato in un caso di best e long seller. “Azione” è stato lo slancio dei produttori che hanno creduto nella storia e hanno dato il meglio per realizzarla. “Azione” è stato il lavoro con l’altro sceneggiatore per la scrittura di una storia che andava impastata nuovamente per lo schermo e io non volevo. “Azione” è stato il lavoro delicato e attento del regista che non si dava mai pace se qualcosa non lo convinceva. “Azione” sono stati gli attori che mi chiedevano cosa mi aspettassi da loro per interpretare un personaggio e non riuscivo più a capire se dialogavo con i miei sogni o con la realtà.

“Azione” è stato vedere il film con la colonna sonora di artisti che ne hanno amato ogni minuto arricchendolo di emozioni che solo la musica sa dare.

“Azione” sarà sedersi in sala, al buio, tra sconosciuti e godersi quel po’ di felicità che riusciremo a strappare ai loro cuori e volti, che abbiano letto o no il libro.

“Azione” è il dono della vita che riesce a superare i nostri sogni più grandi se non abbiamo paura del fatto che siano troppo grandi.

“Azione” è il grazie che devo alla carezza che la vita mi ha dato.

 

 

Alessandro D’Avenia

 

 

Nato a Palermo, 35 anni. Laurea e dottorato in letteratura greca. Dal 2000 a oggi, prima a Roma poi a Milano, insegna al liceo. Ha conseguito un master di sceneggiatura per il cinema e la fiction, lavorato per una serie della Disney e nel 2010 debutta nella narrativa con Bianca come il latte, rossa come il sangue, bestseller da un milione di copie, da tre anni nella top-list italiana. Pubblicato in 19 paesi stranieri. Del 2011 è il suo secondo romanzo, Cose che nessuno sa, altro bestseller già tradotto in 10 paesi stranieri. È editorialista per alcune testate giornalistiche.

 

 

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