incassi da paura…..NEGLI USA
Costato 3 milioni di dollari l’horror “Sinister” che sta terrorizzando anche gli italiani na ha incassati gia’ 77, quasi 50 solo negli Usa…L’horror “La madre” costato 15 milioni ne ha incassati 112 (71 negli Usa).
RACCONTO DEL REGISTA
Sinister è un’idea di C. Robert Cargill, il co-sceneggiatore, nata da un incubo fatto dopo la visione del film horror The Ring. Dopo aver fatto questo sogno abbastanza terrificante, ci ha pensato per anni, ma essendo un critico cinematografico e non uno sceneggiatore, non c’era molto che potesse fare. La mia amicizia con Cargill era nata in rete e all’epoca ci eravamo incontrati solo una volta di persona; ma poi, due anni fa, in una fredda notte di gennaio a Las Vegas, ho incontrato Cargill e abbiamo deciso di andarci a bere un drink a mezzanotte passata. Mi ha raccontato della sua idea per Sinister. Mi ha convinto. Abbiamo venduto l’idea al produttore Jason Blum la settimana successiva, e cinque settimane dopo la sceneggiatura era pronta. Il film è andato velocemente in produzione ed è stato completato meno di un anno dopo. Durante la scelta del cast non è stato per niente facile decidere quale attore fosse più adatto a recitare il ruolo di Ellison Oswalt. Il personaggio di Ellison ha un carattere debole, insicuro e il mio timore era che gli spettatori avrebbero potuto prendersela con lui. Se avessi scelto l’attore sbagliato, gli spettatori non avrebbero fatto caso agli eventi e avrebbero concentrato l’attenzione sulla loro antipatia nei confronti di Ellison. Ho optato per Ethan Hawke perché sapevo che avrebbe potuto interpretare il ruolo di questo personaggio così imperfetto, senza far perdere l’interesse nei suoi confronti da parte degli spettatori. Ethan a sua volta mi ha presentato Juliet Rylance e, dopo il suo provino, ero certo che fosse la persona giusta per il ruolo della moglie di Ellison. Girare questo film è stato magnifico perché, per la prima volta nella mia carriera, ho realizzato un film senza interferenze creative. Non è stato necessario apportare modifiche alla sceneggiatura a causa dei suggerimenti da parte degli Studios e mi sono occupato io stesso del montaggio finale. Quindi, Sinister è esattamente il film che desideravo realizzare. Sono davvero molto pochi i registi così fortunati da avere questo tipo di esperienza. Dal punto di vista tematico, questo film, come tutti i film horror, parla di “paura”. Ma esistono molti tipi diversi di paura, e molti livelli di intensità di quest’ultima. Tutti quelli che pagano per vedere un film horror, pagano per provare paura per conto d’altri, in un ambiente sicuro. Vogliono essere spaventati. Quindi, il mio obiettivo principale, nella realizzazione di Sinister, è stato quello di creare il film più spaventoso che riuscissi a fare. Ma volevo anche realizzare un film che fosse profondo e con un significato. Ellison Oswalt è fortemente spaventato nel film, dai filmati Super 8 che guarda, dai suoni inspiegabili nella sua abitazione, dal comportamento dei suoi figli, ecc… Ma le paure più profonde di Ellison sono molto più normali e comprensibili rispetto alle sue reazioni agli eventi raccapriccianti cui si assiste nel film. Ha paura di perdere il suo status nel mondo. Teme di non essere ricco e famoso come una volta. È preoccupato di non essere percepito come uomo di successo. Queste paure in Ellison guidano le sue decisioni nel film. E’ proprio di questo che parla Sinister, delle scelte che Ellison fa (e non fa) a causa dei sui profondi timori personali. E ciò che lo rende interessante è che, mentre le sue paure più recondite sono evidenti agli spettatori, lui non le vede e non si rende conto di come governino la sua vita. Sinister vuole essere anche un film horror su chi guarda i film horror. Io amo questo genere perché spinge gli spettatori (me incluso) ad affrontare ciò che temiamo. L’horror di buona qualità riesce a renderci immuni dal vero male del mondo obbligandoci a fare i conti con esso, a considerarlo, ad ammettere che spesso siamo impotenti di fronte ad esso. Un buon horror è la concretizzazione di inquietudini umane inespresse e di cui non si riesce a parlare, e il fatto di guardarlo può e deve essere un’esperienza salutare. Ma il buon horror ha anche un aspetto pericoloso: ci possiamo spaventare troppo. Possiamo trascorrere notti insonni dopo aver visto un film. Si possono risvegliare paure profonde e incontrollabili dentro di noi. E Sinister tratta anche questo tema: il senso di pericolo e di paura scatenato dalla visione di un horror. Si tratta di horror da prendere sul serio, e molta di quella serietà deriva da quell’idea semplice e auto-riflessiva di guardare un film horror che racconta di qualcuno che guarda film horror. Infine spesso mi chiedono se Sinister sia un film fatto di spezzoni ritrovati. La risposta è negativa, non è un film realizzato partendo da spezzoni ritrovati, è un film su un uomo che trova spezzoni di film. Secondo me, ciò è molto più interessante. Scott Derrickson