BAMBOLE NON C’E’ UN EURO regia PIPPO FRANCO

 

BAMBOLE NON C’E’ UN EURO
regia PIPPO FRANCO

NOTE DI REGIA
Dal 7 dicembre al 4 marzo uno spettacolo di cabaret basato su un susseguirsi di sketch e di coreografie che interpretano il nostro tempo ma è anche una commedia caratterizzata dalla vicenda degli attori in quello che viene chiamato “teatro nel teatro”.
La vicenda riguarda una compagnia teatrale composta da alcuni comici, belle ragazze e un corpo di ballo, che deve registrare per la televisione il numero zero di quella che tutti sperano sia una serie di puntate di un programma intitolato appunto “Bambole non c’è un Euro”. La trama, ricca di colpi di scena, racconta di due comici, Ugo (Pippo Franco) e Massimo che hanno due visioni opposte dell’amore: Ugo, uomo stagionato, è legato al concetto di amore di una volta, quello per tutta la vita, mentre Massimo, sposato con Patrizia che fa parte della compagnia, sfarfalleggia fra una soubrette e l’altra destreggiandosi in modo che la moglie non sappia nulla. Lo spettacolo comincia proprio con Patrizia che scopre Massimo abbracciato ad una soubrette. Il comico si difende dicendo che si tratta di una vecchia fiamma di Ugo che vuole tornare con quest’ultimo e che si è rivolta a Massimo perché interceda presso l’amico. Gli amori effimeri di oggi, espressione di valori determinanti dal gossip e dal sopravvento del sesso sul sentimento, vengono anche rappresentati sulla scena che sembra fare il verso alla realtà. Così come i comici e le soubrette danno vita a scene e scenette che mostrano i temi di oggi e quelli di un domani purtroppo imminente: gli ipermercati, templi del consumo in epoca di crisi, le mogli dei disoccupati costrette a battere il marciapiede, i laureati che fanno i camerieri e i vecchietti che vanno in pensione a 80 anni e le intercettazioni che ci fanno capire qualche cosa di più della politica ma sempre in chiave comica e paradossale. Battute, canzoni, bellezze femminili sono gli ingredienti di questo spettacolo che vuole suggerirci di guardarci dentro per evitare le trappole interiori presenti e future nelle quali il mondo sta cadendo.

 

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