5 febbraio ”S.B. Io lo Conoscevo Bene” – Note di regia

5  febbraio ”S.B. Io lo Conoscevo Bene” di Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella, distribuito da Intramovies Picks.

Note degli autori

Perché, in un paese libero come l’Italia, un tycoon televisivo è potuto diventare un uomo politico e capo di governo talmente potente da segnare quasi un ventennio della recente storia del nostro paese solo grazie al suo potere mediatico? Di Silvio Berlusconi e dell’anomalia che egli ha rappresentato nel panorama delle democrazie occidentali il mondo intero ha parlato a lungo e continua ancora oggi a parlare. A volte con preoccupazione, quasi temendone l’“effetto contagio”. A volte con derisione, ricostruendone le contraddizioni, le innumerevoli disavventure giudiziarie, gli scandali sessuali, le imbarazzanti gaffe e quel suo modo naif e smargiasso allo stesso tempo di comportarsi alla tavola dei leader internazionali. Ma nessuno ha mai risposto a quelle due domande: perché proprio lui? E perché proprio in Italia? Proviamo a farlo per la prima volta in questo film. “S.B. Io lo conoscevo bene” non è un’inchiesta su Silvio Berlusconi, ma una ricostruzione dell’ascesa e declino da tragedia shakespeariana, di un uomo che ha segnato un’epoca, cambiando il corso della politica e della storia d’Italia, con profonde rotture nella psicologia, nel costume e nella cultura di un popolo. Abbiamo concepito il nostro film come un ritratto antropologico dell’uomo, nell’intenzione di far emergere gli aspetti di un carattere e di una personalità a suo modo unica. Abbiamo scelto di farlo con uno sguardo freddo, non emotivo, adottando, come idea narrativa, lo strumento dell’intervista e di altre piste linguistiche utili a contestualizzare ed evocare, come il repertorio e l’animazione. Uno sguardo attento alla storicizzazione del personaggio e della sua vicenda (perché Berlusconi è il prodotto di una storia e di un’epoca), più che al giudizio politico-morale (o moralistico). Un punto di vista particolare. Non quello giudiziario delle Procure o dei suoi detrattori ma quello delle testimonianze dei suoi amici di un tempo, ormai ex amici, o presunti tali. Uomini e donne che lo hanno conosciuto da vicino, e ne hanno condiviso amicizie, relazioni e ascesa professionale. Ex collaboratori nelle sue tv al principio di quella rivoluzione televisiva che ha trasformato il panorama politico, sociale e culturale del nostro Paese; o compagni di avventura politica. Testimoni e protagonisti di un’esperienza in cui avevano riposto grandi speranze e che poi, invece, hanno visto concludersi in modo davvero inglorioso.

Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella

 

Kinesis ● produzione Kinesis è una società di produzione indipendente ed è stata fondata a Roma nel 2010 da persone provenienti da diversi settori del mondo del cinema. La società è composta di produttori e finanziatori che lavorano insieme al fine di garantire i fondi di produzione. È specializzata in film indipendenti e si concentra sulle co-produzioni e film internazionali. Kinesis ha prodotto “Il silenzio di Pelesjan” di Pietro Marcello, che è stato proiettato come evento speciale nella sezione Orizzonti della 68’ Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. Si tratta di un documentario sulla vita e le opere del grande cineasta armeno, Artavadz Pelesjan. Si è occupata della post-produzione di “Fuori i sogni” diretto da Simone Gattoni, un viaggio dietro le quinte dello spettacolo teatrale “I pugni in tasca”, basato sul capolavoro di Marco Bellocchio del 1965. È stata anche produttrice di “Diploma di regia” di Marco Bellocchio, un ritratto del regista proiettato durante la sua premiazione con il Leone d’Oro alla carriera, nel 2011 alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. Kinesis sta attualmente producendo “Terra dei santi” un film di Fernando Muraca, ambientato nel mondo della ‘ndrangheta.