LOOPER
La produzione
Nel futuristico action thriller Looper è possibile viaggiare nel tempo ma solo illegalmente, attraverso il mercato nero. Quando la malavita vuole sbarazzarsi di qualcuno, invia la vittima indietro di 30 anni, dove ad attenderlo c’è un “looper”, un sicario professionista come Joe (Joseph Gordon-Levitt), assoldato per uccidere il bersaglio. Joe si arricchisce e può permettersi di fare la bella vita…ma un giorno dal futuro decidono di “chiudere il cerchio” e si troverà a dover eliminare se stesso (Bruce Willis). Il film è scritto e diretto da Rian Johnson, attori protagonisti Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt, nel cast anche Emily Blunt, Paul Dano e Jeff Daniels. I produttori sono Ram Bergman e James D. Stern.
Endgame Entertainment in associazione con DMG Entertainment e Filmnation Entertainment presentano: Looper, un film di Rian Johnson, con Bruce Willis, Joseph Gordon-Levitt, Emily Blunt, Paul Dano, Noah Segan, Piper Perabo e Jeff Daniels. Il film è stato scritto e diretto da Rian Johnson e prodotto da Ram Bergman e James D. Stern; i produttori esecutivi sono Douglas E. Hansen, Julie Goldstein, Peter Schlessel, Joseph Gordon-Levitt e Dan Mintz, mentre Dave Pomier, Eleanor Nett, Lucas Smith e Christopher C. Chen sono i coproduttori. Il direttore della fotografia è Steve Yedlin; lo scenografo è Ed Verreaux, il montatore del film, Bob Ducsay. I costumi sono stati creati da Sharen Davis, la musica è stata composta da Nathan Johnson e il casting è a cura di Mary Vernieu, CSA.
IL FILM
In Looper, il thriller futuristico diretto dallo scrittore-regista Rian Johnson, un killer professionista di nome Joe (Joseph Gordon-Levitt) scopre che il suo prossimo bersaglio è proprio se stesso, nella sua incarnazione futura (Bruce Willis). La storia è ambientata nel 2044, non è ancora possibile viaggiare nel tempo, ma da lì a 30 anni lo diventerà e i gangster ne faranno un business per i loro scopi.
Spiega Gordon-Levitt: “I gangster usano i viaggi temporali per uccidere la gente; spediscono la loro vittima nel passato dove un loro sicario, che in gergo viene chiamato looper, uccide le vittime designate, liberandosi poi dei loro corpi”.
I problemi di Joe iniziano quando “lascia sfuggire il suo loop”, spiega Willis. “lasciar scappare il tuo loop significa non riuscire a portare a termine il tuo lavoro quando scopri che il bersaglio che ti trovi di fronte sei proprio tu, ma invecchiato. Praticamente hai lasciato sfuggire te stesso. Non succede spesso perché se tutto va come dovrebbe andare, il te stesso del futuro dovrebbe avere la testa coperta, essere legato e imbavagliato, quindi ti troveresti a sparargli senza neanche sapere di chi si tratta. Ma
nel film mi presento davanti a Jo a viso scoperto, riesco a spiazzarlo e a fuggire”.
Looper riunisce Gordon-Levitt con Johnson; i due sono rimasti buoni amici dopo aver girato insieme il grande successo indipendente Brick – Dose mortale, qualche anno fa. “Rian e io ci siamo incontrati la prima volta quasi dieci anni fa”, dice Gordon-Levitt. “Poco dopo aver girato Brick- Dose mortale, ha iniziato a parlarmi della sua idea di Looper. Alla fine ha scritto per me il ruolo di protagonista, non mi era mai successo prima, e lo considero un grande onore”.
“La prima volta che Joe e io abbiamo parlato di Looper, dopo aver realizzato Brick – Dose mortale, c’era solo l’idea del film”, dice lo scrittore-regista. “Mi intrigava l’idea della situazione difficile in cui si trova Joe: ormai sa cosa lo attende nel futuro e deve compiere una scelta morale rispetto alla direzione da prendere”.
Le azioni del personaggio di Willis sono spinte dalla sua consapevolezza di come sono andate male le cose nel futuro. Se nel 2044 tutto è malridotto e nulla va per il verso giusto, nel 2074 il mondo è dominato dal crimine organizzato. “Tutto è sotto il controllo di un boss che si fa chiamare lo Sciamano”, dice Willis. “Lui organizza le esecuzioni di massa e ha creato un regno di terrore. Ma il mio personaggio sa dove vive lo Sciamano ai tempi del giovane Joe. Quindi torna indietro nel tempo proprio per rintracciarlo e salvare il futuro. Ma ovviamente nulla è semplice come sembra”.
Il produttore Ram Bergman, che ha già prodotto i primi due film di Johnson, Brick e The Brothers Bloom, dice che lavorare con uno scrittore–regista come Johnson è un vero privilegio. “Ha un talento incredibile, è una persona unica e gentilissima”, dice Bergman. “Generalmente Rian mi comunica una sua idea, poi la sviluppa. Lavoriamo su varie bozze e quando pensiamo di avere davanti la versione definitiva, immaginiamo come fare il film e cerchiamo di trovare il modo in cui Rian può realizzare la sua idea. Il nostro lavoro è quello di sostenere la sua visione e di aiutarlo a renderla reale”.
Il produttore James D. Stern ritrova Johnson, dopo aver prodotto il suo film The Brothers Bloom insieme a Bergman. “Rian è un artista singolare, ha una prospettiva speciale. Resta sempre fedele alla visione che intende creare, senza troppi compromessi”, afferma il produttore James D. Stern. “La gente sa riconoscere il valore di ciò che vede e questo dialogo fra pubblico e artista è fondamentale. La prima volta che ho letto Looper, non solo ero entusiasta all’idea di lavorare di nuovo con Rian (e con Ram), ma ero anche felice di poter lanciarmi in un film tanto pregno di significato, ricco di strati e di colpi di scena”.
Nel creare la storia dei viaggi temporali, Johnson ha optato per la semplicità. “Si entra in una macchina, nel 2074, e si torna indietro nel tempo, a 30 anni prima, in un dato luogo”, spiega. “La macchina del tempo va indietro solo di 30 anni, non si può modificare”, dice Johnson. “Quindi se siamo nel 2074, si torna indietro esattamente al 2044”.
Johnson ha ideato un mondo in cui i viaggi temporali sono considerati un reato, quindi nessuno li studia o li sviluppa; alla malavita invece basta sapere che funzionano. Infatti, “Gli uomini più intelligenti del futuro sanno una cosa: che devono averne paura”, dice Johnson. “Questo è uno dei motivi per cui è illegale; esistono varie teorie contrarie, come il paradosso del nonno e l’effetto farfalla… nessuno sa veramente cosa potrebbe accadere. Si sa solo che è una macchina incredibilmente pericolosa di cui è meglio non abusare, e persino la malavita la utilizza per un unico scopo. Anche per questo è importante che le vittime che vengono mandate indietro nel tempo siano definitivamente eliminate: se così non fosse, essendo persone inviate dal futuro, chissà quali potrebbero essere le conseguenze”.
“Rian aveva già tutto il film in testa”, dice Stern. “Sa esattamente come vuole che il film sia montato e che aspetto deve avere alla fine. Conosce ogni ripresa, ogni dettaglio. Quando sono arrivato a New Orleans, dove abbiamo girato il film, ogni singola persona dell’ufficio di produzione aveva un book con gli storyboard. Ognuno conosceva ogni singola ripresa del film. È straordinario, e il merito è tutto di Rian”.
Al centro del film troviamo i looper, dei semplici sicari a cui è assegnato il compito di eliminare le vittime della malavita che vive nel futuro. “Ai looper non sono richieste abilità eccezionali”, dice Gordon-Levitt. “Le vittime appaiono dal nulla completamente legate, e non devono fare altro che sparargli. Ma i looper devono avere il coraggio di rischiare la vita perché, quando dal futuro decideranno di chiudere il cerchio, invieranno le loro identità future per essere eliminate.
L’arma preferita dai “looper” è il Blunderbuss. “È una pistola funzionale al loro compito, che è quello di sparare a un uomo legato, da una distanza di tre metri”, dice Gordon-Levitt. “Non è un’arma di precisione, non colpisce nulla che sia troppo lontano, ma di certo non manca un bersaglio vicino”.
“Il Blunderbuss è una pistola orribile”, dice Johnson. “È un tubo di metallo che sputa fuori solo un paio di colpi. Ma se arriva qualcuno di fronte a voi, legato, con un sacco sulla testa e dovete ucciderlo, allora è l’arma giusta”.
“I looper non sono bravi killer, sono quasi dei tecnici”, dice Paul Dano, che interpreta uno dei colleghi looper di Joe. “La malavita ha reso il loro lavoro il più semplice possibile, come chi lavora in fabbrica e deve solo azionare una leva”.
Diversi da questi gangster di basso livello sono gli abili Gat Men, killer addestrati e dotati delle armi migliori. “I Gat Men sono i muscoli della malavita”, dice Johnson. “Se i looper sono il livello più passo del totem, i Gat Men sono la forza che gestisce la città. Hanno dei revolver enormi, di massima precisione. È facile aggiustarli se si bloccano: sono armi grandi e potenti con cui nessuno vuole avere nulla a che fare”.
IL CASTING
Nel film, Joe, interpretato da Joseph Gordon-Levitt, è un “looper”, un sicario della malavita. Quando i gangster del futuro vogliono eliminare qualcuno, rimandano la loro vittima indietro nel tempo dove Joe la attende per farla fuori. In fin dei conti, quale luogo è migliore del passato per nascondere un corpo? Le cose vanno alla grande per Joe, fino al giorno in cui dal futuro decidono di “chiudere il cerchio”, e cioè di rispedire la sua identità futura indietro nel tempo, affinché venga assassinata.
Nel frattempo, nel 2074, un Joe ormai maturo (Bruce Willis) ne ha viste di tutti i colori e quando i nuovi gangster della città cercano di chiudere il suo cerchio, prende in mano la situazione. Trovandosi faccia a faccia con la sua identità del passato, fugge e cerca di cambiare il futuro.
Poiché il film richiede una versione più vecchia e una più giovane dello stesso personaggio, il casting è stato una vera e propria sfida per i filmmakers. Piuttosto che cercare due attori che avessero una somiglianza fisica naturale, hanno cercato gli attori più adatti ai ruoli, senza farsene un problema. “Avevo scritto la parte del giovane Joe per Joseph Gordon-Levitt, che oltre a essere il mio attore preferito, è anche un caro amico con cui volevo lavorare di nuovo”, dice Johnson. “Quando si è presentata la possibilità di avere Bruce Willis nella parte del Joe maturo, ero davvero entusiasta perché Bruce è un attore bravissimo e molto adatto alla parte, per vari motivi. Il problema però era che i due non si somigliano affatto. Dovevamo trovare il modo per risolverlo, e ci si è presentata una duplice soluzione.
“Prima di tutto c’è il trucco”, continua Johnson. “Joseph Gordon-Levitt si è sottoposto a quasi tre ore di trucco e di protesi per modificare il naso, il labbro superiore e quello inferiore. Non c’era verso di farlo assomigliare a Bruce Willis, ma abbiamo evidenziato un paio di caratteristiche alle quali il pubblico può fare riferimento per riuscire a seguire la storia”.
“Ho avuto il piacere di lavorare con Kazuhiro Tsuji, senza dubbio il migliore artista del trucco con effetti speciali del mondo”, afferma Gordon-Levitt. “È un mago. Ho trascorso tre ore al giorno seduto davanti a lui, per farmi modificare il naso, le labbra, le sopracciglia, le orecchie e persino il colore degli occhi, con le lenti a contatto. Alla fine non sembravo neanche truccato. Non saremmo mai riusciti a farmi assomigliare a Bruce Willis, perché abbiamo un aspetto completamente diverso, ma abbiamo fatto in modo che il pubblico non debba concentrarsi su questo e che pensi soltanto: “Ecco, questo è lo stesso personaggio da giovane”.
Il trucco è solo uno dei modi per rendere la storia. “Il restante 90% riguarda la performance di Joe”, dice Johnson. “È stato fantastico: non copia Bruce, bensì crea un personaggio che assomiglia al giovane Bruce. Sa imitare la sua voce e molti degli atteggiamenti di Bruce. È un momento di grande recitazione, è fenomenale vedere come crea il personaggio”.
“Non volevo “impersonare” Bruce Willis, non mi piaceva questa idea. Piuttosto volevo creare un personaggio che trasmettesse la sensazione che si tratti di una versione più giovane dell’altro, diciamo un personaggio con il gusto di Willis”, spiega Gordon-Levitt. “Bruce è una persona sempre molto misurata, quindi è stato interessante vederlo spiazzato quando mi guardava. A un certo punto ha detto: “Mamma mia, parli proprio come me”. L’ho ringraziato con un certo distacco ma dentro di me facevo i salti di gioia!”
Willis dichiara di essere rimasto colpito dalla performance di Gordon-Levitt. Racconta: “A un certo punto dovevamo girare una scena, seduti uno davanti all’altro. Mentre recitavo, cercando di ricordare a memoria tutte le battute, non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse assurdo tutto questo”, dice. “È davvero strano incontrare qualcuno che sembra te stesso da giovane. Joseph è un grande attore; è stato incredibile in questo film. Ha imitato un po’ anche la mia cadenza e il risultato era strano e piacevole al tempo stesso”.
“È stata una scena molto bella da girare”, dice Johnson. “È sempre divertente assistere a due grandi attori seduti uno davanti all’altro, coinvolti in un dialogo serrato. Quando abbiamo girato quella scena, eravamo già a metà produzione, ma fino a quel momento avevamo lavorato con Bruce e Joe per lo più individualmente, quindi è stato eccitante assistere al loro primo incontro”.
Emily Blunt interpreta Sara, una giovane madre che vive in una fattoria fuori città, e che avrà un ruolo chiave nella vita di Joe, quando lui trova rifugio nella sua proprietà. Inseguito dalla malavita dopo essersi dato alla fuga, in cerca di un piano per chiudere il cerchio, il suo futuro sarà fortemente influenzato dall’incontro con Sara.
“Quando conosce questo killer a pagamento di nome Joe, che ovviamente nasconde una storia misteriosa, Sara nutre forti dubbi su di lui”, dice Johnson. “Ma poco alla volta, durante la seconda metà del film, la donna si rende conto che Joe sta solo cercando di capire qual è la cosa giusta da fare, e così inizia a fidarsi di lui”.
Nel film Sara ha un’abilità che si rivelerà utile in futuro, anche se nel presente è paragonabile solo a un gioco di prestigio. “Si tratta del potere della telecinesi”, spiega Blunt. “Nel film molti possiedono questo potere, a vari livelli. In Sara è abbastanza sviluppato, ma assai inferiore rispetto ad altri personaggi del film”.
Johnson spiega che la telecinesi presente nel film non è poi così rara e incredibile come si potrebbe immaginare. “La “TK” o telecinesi, ha avuto origine da una diffusa mutazione genetica; all’inizio ha generato grande entusiasmo e la notizia era sulle prime pagine di tutti i giornali; poi però la gente si è resa conto che in fondo si trattava di un piccolo potere senza importanza, utile solo a far fluttuare in aria oggetti dalle dimensioni di un quarto di dollaro”, dice Johnson. “Quindi, passata l’euforia iniziale in cui si pensava che molti dovessero diventare supereroi, questa abilità era diventata semplicemente un trucco che la gente sfoggiava al bar con gli amici. Anche Sara ha questo potere, ma in lei è più forte di altri e forse questo è uno dei motivi per cui si è allontanata insieme a suo figlio, dalla città”.
Sara abita in una fattoria fuori città, in cui vive da sola con suo figlio. “Il rapporto con il figlio Cid è difficile”, spiega l’attrice. “Lui non la chiama mamma bensì Sara e ogni volta che lo fa per lei è come una coltellata al cuore. Vorrebbe recuperare un legame con lui ma Cid non fa altro che impedirglielo”.
Paul Dano interpreta Seth, un looper il cui cerchio si è chiuso in modo particolarmente cruento. “È un ragazzo solitario, non si trova bene con i suoi coetanei, ed è per questo che si attacca a Joe”, dice l’attore. “Quando lascia andare il suo cerchio … non credo che abbia un motivo particolare. La sua identità più vecchia canta una canzone che evoca un ricordo d’infanzia e lui è sopraffatto da un impeto di emozioni. Il tempo per lui in un certo senso è fermo. Non credo che abbia una spiegazione razionale”.
Noah Segan interpreta Kid Blue, il capo dei Gat Men di Abe. “È un gangster e un assassino, ma non penso che sia uno psicopatico”, dice Segan. “È un uomo determinato a svolgere quel che considera il suo lavoro, a qualsiasi costo. Ha perfezionato le sue abilità e ha intenzione di andare fino in fondo, e di portare a termine la sua missione”.
Per il ruolo di Suzie, Johnson ha scritturato Piper Perabo. “Suzie lavora in un locale notturno e incontra i clienti nel retro”, spiega. “I looper non sono i suoi clienti migliori, infatti spesso non possono neanche entrare nel locale, tuttavia ha una relazione strana e occasionale con Joe. A confronto degli altri killer con cui va a letto, Joe è un bravo ragazzo. È gentile e con lui si sente a suo agio”.
Completa il cast del film Jeff Daniels nel ruolo di Abe, il boss malavitoso del presente. “La città è controllata da un criminale di nome Abe che diventa una sorta di figura paterna per Joe. È circondato da una gang di Gat Men e controlla tutta la città. Il problema è che Abe viene dal futuro”, spiega Johnson. “È stato mandato indietro nel tempo per comandare e controllare i looper. Ma si è annoiato, e quindi ha formato una piccola gang, con cui ora controlla la città intera”.
“Nessuno immagina Jeff Daniels nella parte di un gangster”, dice Bergman. “Anche fra i responsabili del casting, qualcuno si è meravigliato che Rian lo avesse scritturato per questo ruolo. Ma è stato davvero incredibile e ha fatto un ottimo lavoro”.
LA PRODUZIONE
Per il look del film, Johnson si è rivolto al direttore della fotografia Steve Yedlin e allo scenografo Ed Verreaux. Il film è ambientato in un futuro non lontano, una scelta che ha permesso a Johnson di creare un legame fra un mondo di fantascienza e una realtà a noi conosciuta. “Volevo che la storia fosse ambientata nel futuro per poter giustificare alcune invenzioni, ma non doveva essere troppo lontano da noi perché doveva trattarsi di un mondo per noi riconoscibile”, spiega.
“Il futuro è un luogo abbastanza deprimente”, continua Johnson. “È andato in malora; la gente guida ancora automobili del 2010, che ha dovuto conservare per 30 anni”.
“Rian definisce il look del film “realismo cinematografico”, dice Yedlin. “Sembra un po’ una contraddizione in termini ma io e Rian ne abbiamo parlato a lungo e il significato di questa definizione è molto preciso: riguarda la luce, l’atmosfera, si basa sulla realtà ma è potenziato dal punto di vista cinematografico”.
“Non volevamo un futuro completamente distrutto né meraviglioso e patinato”, dice Verreaux, lo scenografo. “È un futuro in cui le cose non vanno molto bene: l’economia è collassata e le industrie più importanti hanno cessato la loro produzione. Questo è il motivo per cui le automobili hanno tutte 30 anni; esistono alcune macchine nuove e particolari, ma sono riservate agli straricchi; la gente comune guida solo macchine vecchie.
“L’idea era che il look fosse legato al cambiamento sociopolitico piuttosto che a quello tecnologico”, spiega Yedlin.
“Abbiamo sempre saputo che questo film non sarebbe stato come Tron”, dice Stern. “Volevamo creare un futuro ‘retrò’ caratterizzato dal degrado urbano. La moto sospesa in aria è un esempio perfetto: ricorda il design di una motocicletta della seconda guerra mondiale, ma è anche in grado di volare”.
Ciononostante Johnson ha optato per un approccio decisamente low-tech. “Rian ama girare in-camera, tutto ciò che è possibile”, dice. “Ci sono alcuni elementi CG nel background ma la maggior parte del CG nel film viene impiegato soprattutto per far fluttuare gli oggetti grazie alla telecinesi. Anche nel caso della motocicletta volante, abbiamo piazzato un veicolo su un’asta legata a un camion e, durante la ripresa, abbiamo ovviamente escluso l’asta, per ottenere l’effetto del veicolo sospeso”.
Per quanto riguarda il design della macchina del tempo, Johnson e Verreaux si sono ispirati alla storia. “Rian mi ha mostrato l’immagine della prima bomba atomica, che era chiamata ‘The Gadget’”, dice Verreaux. La bomba ha un design retrò-futuristico, un insieme aggrovigliato di fili, cavi e scatole che circondano una grande sfera. “Non appena l’ho vista, ho capito quello che dovevo fare. Abbiamo scelto un look sporco, semplificato, retrò. La cosa importante è riuscire a comunicare l’idea che la macchina del tempo funziona; al di là di questo, l’altro aspetto importante è concentrarsi sulla storia del film”.
“Era importante che la macchina del tempo avesse l’aspetto di uno strumento che è stato assemblato, che non sia costato troppo”, dice Bergman. “Non è scintillante, anzi è quasi un rottame. Deve trasmettere l’idea che sono riusciti a malapena a farla funzionare. Tutto qui”.
La maggior parte del film è stato girato a New Orleans, ma per due settimane è stato filmato on location in Cina. “Quando ho scritto la sceneggiatura questa sequenza doveva essere ambientata a Parigi. Volevamo girarla a New Orleans, facendo finta che fosse Parigi; non è l’ideale ma grazie alla magia del cinema si può fare”, dice Johnson. “A quel punto il nostro distributore cinese ci ha fatto un’offerta: e se avessimo girato la scena a Shanghai? Ci ho pensato e ho capito che era una scelta molto adatta alla storia: anche se Joe idealizza Parigi, è la Cina il posto in cui un ragazzo andrebbe nel futuro. A parte questo, è divertente: e poi al posto di fingere di trovarsi a Parigi, abbiamo potuto sfruttare un luogo vero. Non c’era neanche da pensarci”.
Attraverso Endgame Entertainment, la distribuzione cinese DMG Entertainment è diventata partner del film. Considerando il mercato cinese in espansione, è stata colta l’opportunità di realizzare qualcosa di nuovo, e di presentare una visione futuristica del paese nel film. “Ha funzionato perché questa visione era molto adatta alla storia raccontata da Rian”, dice Stern. “Abbiamo avuto l’occasione sia nel film che dietro le quinte, di fare qualcosa di nuovo e mostrare qualcosa di inedito, persino in Cina”.
IL GLOSSARIO DI LOOPER
Looper: un assassino di basso livello che lavora per la malavita del futuro, uccidendo le vittime che tornano nel passato e sbarazzandosi dei loro corpi.
Gat Man: gangster di livello più alto che svolgono mansioni criminali più tipiche. Tendono a snobbare i looper perché li considerano un gruppo di pivelli privi di tecnica.
Blunderbuss: Pistola automatica usata dai looper. Non è in grado di colpire il bersaglio a oltre 9 meri di distanza, ma entro questo raggio lo centra sicuramente.
Gat: termine generico che indica una pistola; nel caso del film si riferisce ai revolver d’alto calibro usati dai Gat Man, armi potenti, precise e affidabili.
TK: sigla che indica la “telecinesi”. Nel 2040 circa il 15% della popolazione ha sviluppato un modesto potere telecinetico; ben lungi dall’essere un superpotere, si tratta di una piccola abilità che funziona solo a breve distanza; viene per lo più sfoggiata al bar.
Chiudere il cerchio: Ogni looper sa che un giorno o l’altro dovrà uccidere la sua identità futura, ponendo quindi fine al suo contratto, ricevendo un’enorme liquidazione e cancellando qualsiasi traccia dell’accordo illegale stipulato con il suo futuro datore di lavoro.
IL CAST
Nel corso della sua carriera BRUCE WILLIS (il “vecchio” Joe) ha espresso la sua incredibile versatilità artistica in una varietà di personaggi fra cui il pugile professionista di Pulp Fiction (Palma d’oro al Festival di Cannes 1994) di Quentin Tarantino, il playboy di La vita a modo mio di Robert Benton, l’eroico viaggiatore nel tempo di L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam, il traumatizzato veterano del Vietnam nel film di Norman Vietman: verità da dimenticare, il sensibile psicologo per bambini nel film nominato all’Oscar® di M. Night Shyamalan Il sesto senso (che gli è valso il People’s Choice Award) e il leggendario Detective John McClane, nella quadrilogia di Die Hard.
Dopo aver frequentato il prestigioso corso teatrale del Montclair State College, Willis, originario del New Jersey, ha perfezionato il suo talento recitando in vari spettacoli di teatro e in innumerevoli spot commerciali per la TV; in seguito ha ottenuto il ruolo di protagonista del dramma teatrale di Sam Shepard “Fool for Love”, che nel 1984 è stato rappresentato 100 volte off-Broadway.
Dopo essersi aggiudicato, fra 3000 altri concorrenti, il ruolo protagonista del detective David Addison nella serie TV di enorme successo Moonlighting, è diventato una stella della ribalta internazionale ed è stato premiato con diversi premi fra cui l’Emmy e il Golden Globe. Allo stesso tempo ha debuttato con Kim Basinger nella commedia romantica di Blake Edwards Appuntamento al buio.
Nel 1988 ha dato vita al ruolo di John McClane nel blockbuster Trappola di cristallo (Die Hard), uno dei film campioni di incassi dell’anno. In seguito ha ripreso il ruolo nei successivi tre sequel: 58 minuti per morire – Die Harder (1990), Die Hard – Duri a morire (campione di incassi del 1995) e Die Hard – Vivere o morire (campione di incassi dell’estate 2007).
La sua vasta gamma di ruoli comprende collaborazioni con filmmakers del calibro di Michael Bay (Armageddon), M. Night Shyamalan (Il sesto senso e Unbreakable), Alan Rudolph (L’ombra del testimone, La colazione dei campioni), Walter Hill (Ancora vivo), Robert Benton (Billy Bathgate – A scuola di gangster, La vita a modo mio), Rob Reiner (Storia di noi due), Ed Zwick (Attacco al potere), Luc Besson (Il quinto elemento), Barry Levinson (Bandits, Disastro a Hollywood), Robert Zemeckis (La morte ti fa bella) e Robert Rodriguez (Sin City, Grind House) .
Altri film da lui interpretati comprendono: Codice Mercury, Sotto corte marziale,FBI: protezione testimoni e il suo sequel FBI: protezione testimoni 2, Faccia a faccia, L’ultima alba, Hostage, Solo 2 ore, Alpha Dog, Slevin – Patto criminale e Perfect Stranger. Ha inoltre doppiato il piccolo e spiritoso Mikey, nella versione originale di Senti chi parla e Senti chi parla 2 nonché il protagonista RJ & Spike nei film di animazione La gang del bosco e Rugrats Go Wild!
Willis, che recentemente è apparso nel film nominato ai Golden Globe RED, al fianco di Helen Mirren, Morgan Freeman e John Malkovich, è attualmente la star dell’apprezzato lungometraggio di Wes Anderson Moonrise Kingdom nonché del recente I mercenari 2. Ha ultimamente terminato la produzione di Die Hard – Un buon giornoper morire (il quinto episodio del popolare franchise Die Hard ) e presto inizierà a girare RED 2.
Al di là del suo lavoro davanti alla macchina da presa, ha prodotto Hostage e FBI: protezione testimoni ed è stato produttore esecutivo di La colazione dei campioni, adattato dal best seller di Kurt Vonnegut. Insieme a suo fratello David Willis e al socio in affari Stephen Eads, ha fondato la Willis Brothers Films, una società di produzione situata a Los Angeles.
Continua a lavorare anche per il teatro. Nel 1997 ha co-fondato A Company of Fools, un gruppo teatrale non-profit dedicato allo sviluppo e al sostegno dell’arte teatrale nella Wood River Valley di Idaho, e negli Stati Uniti. Ha diretto e interpretato la dark comedy di Sam Shepard True West al Liberty Theater di Hailey, nell’Idaho. Lo spettacolo, che descrive il complesso rapporto fra due fratelli, è stato trasmesso da Showtime in memoria di suo fratello Robert.
Musicista di talento, nel 1986 ha inciso l’album “The Return of Bruno”, che ha ottenuto il disco di platino; uno dei suoi brani, “Respect Yourself”, ha occupato il quinto posto nella classifica di Billboard. Tre anni dopo ha registrato un secondo album dal titolo “If It Don’t Kill You, It Just Makes You Stronger”; nel 2002, ha inaugurato una tournèe in tutti gli Stati Uniti con il suo gruppo musicale, Bruce Willis and the Blues Band. Si è inoltre recato in Iraq per suonare per i militari americani in servizio in quella regione.
JOSEPH GORDON-LEVITT (Joe) è tra gli interpreti di Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, il terzo e ultimo episodio della serie di Batman. Ha inoltre recitato in Senza freni – Premium rush del regista David Koepp, e prossimamente lo vedremo nel nuovo film di Steven Spielberg Lincoln, in cui incarnerà Robert Todd Lincoln al fianco di Daniel Day Lewis nei panni di Abraham Lincoln.Di recente ha terminato le riprese del suo film di esordio alla regia, Don Jon’s Addiction, basato su un suo copione originale e interpretato anche da Scarlett Johansson e Julianne Moore.
Altri film di Gordon-Levitt comprendono 50 e 50, diretto da Jonathan Levine e interpretato da Seth Rogen, Anna Kendrick e Bryce Dallas Howard, che gli è valso una candidatura ai Golden Globe; il drammatico film d’azione di Christopher Nolan nominato agli Academy Award® Inception, con Leonardo DiCaprio, Marion Cotiallard ed Ellen Page; Hesher è stato qui!, diretto da Spencer Susser, con Natalie Portman e Rainn Wilson (Sundance Film Festival 2010); 500 giorni insieme di Marc Webb, con Zooey Deschanel, che è valso a Gordon-Levitt candidature ai Golden Globe, agli Independent Spirit Award e ai People’s Choice Award; il popolare film d’azione G.I Joe: la nascita dei Cobra del regista Stephen Sommers; il drammatico film di Spike Lee sulla seconda guerra mondiale Miracolo a Sant’Anna; il controverso Stop-Loss, in cui ha recitato al fianco di Ryan Phillippe per la regia di Kimberly Peirce; e il poliziesco Sguardo nel vuoto, che segna l’esordio alla regia di Scott Frank. Inoltre Gordon-Levitt è stato elogiato dalla critica per le sue performance nei film indipendenti: Killshot di John Madden, con Diane Lane e Mickey Rourke; Shadowboxer di Lee Daniels; Brick – Dose mortale, il premiato esordio di Rian Johnson; Mysterious Skin dello scrittore-regista Gregg Araki; e Manic con Don Cheadle.
All’inizio della carriera, ha vinto uno Young Artist Award per il suo primo grande ruolo nel dramma di Robert Redford In mezzo scorre il fiume. Ha quindi recitato in Angels, Il giurato, Halloween: 20 anni dopo e 10 cose che odio di te.
È noto al pubblico televisivo americano soprattutto per il ruolo di protagonista della premiata commedia di NBC “3rd Rock from the Sun”. Le sei stagioni dello show gli sono valse due YoungStar Awards e tre nomination agli Screen Actors Guild Award® insieme agli altri membri del cast, nella categoria Outstanding Performance by a Comedy Series Ensemble. Dopo aver terminato la serie, si è preso una breve pausa dalla recitazione per frequentare la Columbia University.
Gordon-Levitt dirige una società di produzione collettiva da lui fondata che si chiama hitRECord.ORG e che comprende una comunità online di migliaia di artisti di tutto il mondo. Time magazine ha definito hitRECord “un’esplosione di creatività che, grazie ai 4000 partecipanti che collaborano alla creazione di cortometraggi, musica, arte e storie, offre un’occasione unica ai giovani talenti per aggregarsi e mostrare i loro lavori artistici”.
La società ha dedicato alcune serate ai cortometraggi e agli spettacoli live durante il Sundance Film Festival e del South by Southwest, e si è recata in alcuni dei college più noti del Paese; ha inoltre pubblicato il Tiny Book of Tiny Stories (edito da Harper Collins nel dicembre 2011) e un libro/DVD/CD dal titolo “RECollection volume 1”. Gordon-Levitt si sta imponendo anche come scrittore-regista: ha adattato “Sparks” di Elmore Leonard, in un cortometraggio di 24 minuti, presentato al Sundance 2009.
EMILY BLUNT (Sara) si è imposta all’attenzione del pubblico internazionale grazie al suo ruolo protagonista nel pluripremiato film inglese My Summer of Love, che le è valso il premio come migliore esordiente da parte degli Evening Standard Film Awards 2004 e una candidatura ai British Independent Film Awards 2004; il film stesso ha vinto come miglior film ai BAFTA 2005.
Blunt ha inaugurato la sua carriera al Chichester Festival 2002, dove recitava la parte di Giulietta nella produzione “Romeo and Juliet”. Il suo debutto sulle scene teatrali londinesi risale alla produzione di “The Royal Family” in cui recitava il ruolo di Gwen Cavendish al fianco di Judi Dench. Nel 2003 è apparsa sugli schermi televisivi nel ruolo della Principessa Isolda, nel film drammatico per la TV inglese “Boudica” e lo stesso anno ha recitato nell’adattamento televisivo del romanzo di Agatha Christie “Death on the Nile”. Blunt è quindi apparsa in “Henry VIII”, un dramma televisivo in due parti che documenta il burrascoso regno del re Enrico VIII, durato 38 anni. Nella fiction l’attrice interpretava la quinta moglie del re, la giovanissima regina Catherine Howard, recitando al fianco di Ray Winstone, Helena Bonham-Carter e Michael Gambon. Nel 2003 “Henry VIII” ha vinto l’Emmy come Migliore Film per la TV.
Gideon’s Daughter, in cui ha recitato con Bill Nighy e Miranda Richardson, è stato girato nell’ottobre 2004. Il film è stato trasmesso per la prima volta su BBC ONE nel febbraio 2006 ed è apparso su BBC America nell’aprile di quell’anno. La performance di Emily nel film le è valsa un Golden Globe come Migliore Attrice Non Protagonista in Televisione nel 2007.
Sempre nel 2006 ha recitato in The Devil Wears Prada (Il diavolo veste Prada). Adattato dal popolarissimo romanzo di Lauren Weisberger, nel film Emily recita nel ruolo della nevrotica Emily Charlton, un’assistente di Runway Magazine sempre sull’orlo di un esaurimento nervoso. Diretto da David Frankel e co-interpretato da Anne Hathaway, Meryl Streep e Stanley Tucci, il film è stato un grande successo, incassando oltre 125 milioni di dollari nei botteghini statunitensi e oltre 320 milioni di dollari in tutto il mondo. Per la sua performance, Blunt è stata nominata nella categoria di Migliore Attrice Esordiente ai Teen Choice Awards 2006, ed è stata premiata con il Breakthrough Award ai Movieline Young Hollywood Awards 2006. È stata inoltre nominata come Migliore Attrice Non Protagonista ai Golden Globe e ai BAFTA. In seguito è stata anche candidata al Rising Star Award dei BAFTA 2007.
Nell’agosto 2006 ha iniziato a lavorare in The Great Buck Howard. Scritto e diretto da Sean McGinly e co-interpretato da Tom Hanks, John Malkovich e Colin Hanks, il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2008 e distribuito negli USA nel marzo 2009. In seguito ha girato L’amore second Dan, con Steve Carell, Juliette Binoche e Dane Cook. Il film è uscito negli Stati Uniti nell’ottobre 2007 e in Inghilterra nel gennaio 2008.
Blunt ha quindi girato Il club di Jane Austen, con Maria Bello, Frances McDormand, Kevin Zegers e Hugh Dancy, uscito nell’autunno del 2007.
Ha trascorso due mesi ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, per girare Sunshine Cleaning. Prodotto dalla squadra di Little Miss Sunshine, il film è diretto da Christine Jeffs, ed è stato presentato al Sundance Film Festival 2008, a cui ha fatto seguito un’ottima distribuzione nel marzo 2009. L’attrice è stata nominata al Critic’s Choice Award come Migliore Attrice Non Protagonista.
Ha quindi recitato nel film di Mike Nichols La guerra di Charlie Wilson con Tom Hanks, Julia Roberts e Philip Seymour Hoffman. Il film è uscito negli USA nel dicembre 2007.
In seguito ha girato il film biografico prodotto da Martin Scorsese dal titolo The Young Victoria. Scritto da Julian Fellowes e diretto da Jean-Marc Vallee, il film, interpretato anche da Miranda Richardson, Jim Broadbent e Rupert Friend, è uscito in Inghilterra nel marzo 2009 ed è stato selezionato per chiudere il Toronto Film Festival 2009, prima della sua distribuzione avvenuta nel gennaio 2010. Per la sua performance Blunt è stata nominata come Migliore Attrice ai Golden Globe Awards 2010 e nella stessa categoria ai Critic’s Choice Awards.
Nel febbraio 2010 è apparsa in The Wolfman, diretto da Joe Johnston, al fianco di Benicio del Toro e Anthony Hopkins. Contemporaneamente ha doppiato la protagonista femminile del film d’animazione Disney in 3D Gnomeo & Giulietta, mentre James McAvoy ha doppiato Gnomeo. Diretto da Kelly Asbury, la colonna sonora del film è stata scritta e prodotta da Elton John.
Nel dicembre 2010 ha interpretato il ruolo della Principessa Lilliputia nell’adattamento del leggendario romanzo di Jonathan Swift I fantastici viaggi di Gulliver, con Jack Black e Jason Segel.
Nel marzo 2011 è apparsa nel thriller I guardiani del destino, diretto da George Nolfi. Quello stesso anno ha avuto un ruolo cameo nel film Disney I Muppet.
Recentemente l’abbiamo vista accanto a Ewan McGregor, Kristin Scott Thomas e Amr Waked nel film di Lasse Hallstrom Il pescatore di sogni. Il film è stato presentato al Toronto Film Festival nel 2011 in cui si è rivelato uno degli eventi più apprezzati.
Sempre nel 2011 è stata la protagonista della commedia di Universal Pictures Five Year-Engagement in cui ha recitato al fianco di Jason Segel, Alison Brie, Rhys Ifans e Chris Pratt. Il film è stato diretto da Nicholas Stoller e scritto da Nicholas e Jason Segel. Ha inoltre interpretato Your Sister’s Sister, di Lynn Shelton, con Rosemarie Dewitt e Mark Duplass, uno dei film più apprezzati del Toronto Film Festival 2011.
Presto vedremo Blunt nella produzione di Doug Liman All You Need Is Kill con Tom Cruise.
PAUL DANO (Seth) sta attraversando un periodo professionale alquanto vario e impegnativo.
Dano ha ritrovato gli interpreti di Little Miss Sunshine Jonathan Dayton e Valerie Faris nell’apprezzato nuovo film di Fox Searchlight He Loves Me, scritto e co-interpretato da Zoe Kazan. Nel film Dano interpreta un romanziere di successo afflitto dal blocco dello scrittore che trova l’amore in un modo del tutto insolito: creando un personaggio femminile che lo ama e che per lui diventa reale.
È stato apprezzato al Sundance Film Festival di quest’anno per la sua performance di un giovane padre, aspirante rock star, in For Ellen di So Yong Kim, distribuito da Tribeca Films.
Dano è stato produttore esecutivo di entrambi i film.
La scorsa primavera l’attore ha recitato al fianco di Robert De Niro in Being Flynn (Focus Features), l’adattamento di Paul Weitz del celebre libro di memorie di Nick Flynn Another Bullshit Night in Suck City.
Inoltre ha recentemente ultimato Twelve Years a Slave (New Regency) di Steve McQueen, la versione cinematografica del romanzo di Solomon Northup su un nero libero che, allettato dalla promessa di un lavoro come violinista in un circo, viene in realtà drogato e portato con la forza in Louisiana per essere venduto come schiavo. Il cast comprende inoltre Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Brad Pitt e Adepero Oduye.
Per il suo lavoro al fianco di Brian Cox in L.I.E. di Michael Cuesta, Dano ha ottenuto un Independent Spirit Award per la Migliore Performance. Per Little Miss Sunshine ha ottenuto una seconda nomination agli Spirit Award, il premio della Broadcast Film Critics Association come Miglior Giovane Attore e uno Screen Actors Guild Award per tutto il cast che comprende anche Alan Arkin, Abigail Breslin, Steve Carell, Toni Collette e Greg Kinnear.
L’anno seguente è stato candidato al BAFTA come Migliore Attore Non Protagonista al fianco del premio Oscar® Daniel Day-Lewis in Il petroliere di Paul Thomas Anderson.
I suoi crediti cinematografici comprendono inoltre: Meek’s Cutoff di Kelly Reichardt, Cowboys & Aliens di Jon Favreau, Nel paese delle creature selvagge di Spike Jones, nel ruolo di Alexander, la creatura dall’aspetto di una capra; Innocenti bugie di James Mangold; The Good Heart di Dagur Kári conCox, Gigantic di Matt Aselton (in cui ha esordito anche come produttore esecutivo), Motel Woodstock di Ang Lee, Fast Food Nation di Richard Linklater, The King di James Marsh,La storia di Jack e Rose di Rebecca Miller, con Day-Lewis, Identità violate di D.J. Caruso, La ragazza della porta accanto di Luke Greenfield, Il club degli imperatori di Michael Hoffman e Un perfetto gentiluomo di Shari Springer Berman e Robert Pulcin, entrambi interpretati anche da Kevin Kline.
Cresciuto a Manhattan e nel Connecticut, Dano ha iniziato la sua carriera sui palcoscenici newyorkesi con ruoli a Broadway in “Inherit the Wind”, al fianco di George C. Scott e Charles Durning e in “A Christmas Carol“ con Ben Vereen e Terrence Mann. Ha calcato nuovamente le scene nel 2007 nella produzione off-Broadway di The New Group dal titolo “Things We Want” di Jonathan Marc Sherman, per la regia di Ethan Hawke, al fianco di Peter Dinklage, Josh Hamilton e Zoe Kazan. Alla fine del 2010 è apparso con Jeffrey Wright e Mos nella premiere mondiale di “A Free Man of Color” di John Guare, per la regia di George C. Wolfe al Lincoln Center Theatre.
NOAH SEGAN (Kid Blue) è nato a Brooklyn, New York, e vive a Hollywood, in California. Ha trascorso la maggior parte della sua giovinezza in viaggio, cimentandosi nell’arte della fotografia, della musica e della recitazione. Ha quindi interpretato una miriade di ruoli, arricchendo il suo curriculum e guadagnando popolarità.
Con Looper ritrova il filmmaker Rian Johnson e la star Joseph Gordon-Levitt, con cui aveva già lavorato nel suo primo film, Brick – Dose mortale. Dopo un esordio con un ruolo non protagonista in quel film, l’attore continua a incarnare i personaggi più disparati che riflettono la varietà delle pellicole in cui appaiono. I suoi crediti comprendono produzioni dei grandi studios, come per esempio Cabin Fever 2: Spring Fever di Lionsgate, L’ultimo messia di Fox e un ruolo cameo in The Brothers Bloom di Johnson con Mark Ruffalo. Per il cinema indipendente ha recitato in What We Do Is Secret, con Shane West e Bijou Philips, che parla della vita e dell’epoca della leggendaria band punk The Germs. La sua performance protagonista in Deadgirl, al fianco di Shiloh Fernandez, dei produttori di Heathers, gli è valsa numerosi premi dopo il successo ottenuto alla premiere del Toronto International Film Festival. Altri crediti indipendenti comprendono Someone’s Knocking At TheDoor di Chad Ferrin, ispirato ai film grindhouse degli anni ‘70, di cui è stato anche produttore, e Chain Letter, dai produttori del franchise Saw.
Nominata al Golden Globe, Piper Perabo (Suzie) è nota soprattutto per il ruolo di Annie Walker nel telefilm di spionaggio di USA Network “Covert Affairs”. Lo show è prodotto da Doug Liman di The Bourne Identity ed è caratterizzato da un’azione mozzafiato condita da momenti drammatici e sensuali. Recentemente ha ultimato le riprese del thriller Red Machine, diretto da David Hackl, in cui recita insieme a Billy Bob Thornton, Thomas Jane e James Marsden.
Piper Perabo è una delle attrici di maggior talento e versatilità nell’attuale mondo dello spettacolo. Nel maggio 2009 ha esordito a teatro nella controversa opera di Neil Labute “Reasons to be Pretty” diretto da Terry Kinney, in cui ha recitato al fianco di Alison Pill, Thomas Sadoski e Pablo Schreiber.
Nonostante sia nuova nel teatro, l’attrice non è affatto estranea al grande schermo. Nel 2007 è apparsa in The Prestige di Christopher Nolan, con Hugh Jackman e Christian Bale; in Perché te lo dice mamma con Diane Keaton e Lauren Graham e in Presagio finale, un film diretto da Mark Fergus, con Guy Pearce e Adam Scott.
Perabo ha inoltre interpretato l’inquietante thriller di John Glenn Lazarus Project – Un piano misterioso con Paul Walker e Beverly Hills Chihuahua della Disney, con Jaime Lee Curtis.
È stata inoltre la protagonista femminile di Carriers – Contagio letale di Paramount Vantage, girato nel Nuovo Messico, al fianco di Chris Pine e Lou Taylor Pucci; il film è un thriller post apocalittico che racconta di quattro amici che cercano di fuggire da una pandemia virale.
Altri suoi crediti cinematografici comprendono: Il ritorno della scatenata dozzina di Adam Shankman, in cui ha ripreso il ruolo della figlia maggiore di Steve Martin e Bonnie Hunt; la commedia romantica Imagine Me & You, con Lena Heady e Matthew Goode; e il poliziesco 10th & Wolf il cui cast corale comprende James Marsden e Dennis Hopper.
Il suo esordio nel cinema risale alla commedia White Boyz, scritto da Danny Hoch. Ha inoltre lavorato in Le ragazze del Coyote Ugly.
JEFF DANIELS (Abe) è attore di cinema e teatro da trent’anni. Cresciuto nel Michigan, ha frequentato la Central Michigan University, laureandosi in inglese e in teatro. Quando Marshall W. Mason è giunto nella vicina Eastern Michigan University per un lavoro come regista, Daniels ha ottenuto i ruoli protagonisti di “Summer and Smoke” di Tennessee Williams e “The Hot L Baltimore” di.Lanford Wilson. Mason era rimasto colpito dall’attore 21enne e lo invitò a unirsi alla Circle Repertory Company di New York.
Dopo aver lasciato il college nell’autunno del 1976, Daniels si è trasferito a New York. Mason lo ha immediatamente scritturato nel dramma familiare inglese di David Storey “The Farm”. Poco dopo lavorava come attore sostituto a Broadway in GEMINI, di Albert Innaurato e in seguito ha recitato in “Brontosaurus”, “Minnesota Moon”’ di Lanford Wilson e in “My Life” di Corinne Jacker, con Christopher Reeve e William Hurt.
II ruolo di Jed Jenkins nella produzione neworkese “Fifth of July” di Lanford Wilson, ha meritato a Daniels il primo vasto riconoscimento. Nel corso degli anni successivi ha interpretato Jed in tre diverse produzioni: Off-Broadway al Circle Rep (1978), a Los Angeles al Mark Taper Forum (1979) e infine a Broadway (1980) dove ha ricevuto una nomination al Drama Desk come Migliore Attore Non Protagonista. Dopo aver girato “Fifth of July” per la televisione, è tornato al Circle Rep per recitare in uno spettacolo solista adattato dal lavoro di Dalton Trumbo “Johnny Got His Gun”, che gli è valso l’Obie Award nel 1983. Altri suoi lavori nei teatri newyorkesi, includono: “Three Sisters” al Manhattan Theatre Club, “Short Changed Review” e “Lemon Sky” (nomination al Drama Desk) al Second Stage e “The Golden Age” di A.R. Gurney, con Stockard Channing e Irene Worth, in scena a Broadway, dove ha recitato anche in “Redwood Curtain” di Lanford Wilson, già rappresentato all’ Old Globe Theatre di San Diego. Recentemente è tornato a calcare il palcoscenico di New York aggiudicandosi un Drama League Award per la sua performance nell’apprezzato “Blackbird”, al Manhattan Theatre Club. Dopo aver recitato nel musical di Tommy Tune, “The Turn of the Century” al Goodman Theatre di Chicago, nell’autunno del 2008, si è unito a James Gandolfini, Hope Davis, e Marcia Gay Harder nella celebre produzione di “God of Carnage” di Yasmina Reza per la regia di Mathew Warchus (nomination al Tony come Migliore Attore), recitando in ben 256 repliche; nel 2010 è tornato a lavorare in questo spettacolo interpretando il ruolo che originariamente era di James Gandolfini, in altre 112 repliche, diventando uno dei cinque attori di Broadway ad aver “scambiato i ruoli” nella stessa produzione.
In televisione Daniels ha ripreso il suo ruolo in “Fifth of July”, al fianco di Richard Thomas per American Playhouse e Showtime, e ha recitato al fianco di Valerie Harper in “Invasion of Privacy”, di Brad Davis in “A Rumor of War”, in “The Visit” di Alan Arkin (scritto da Christopher Durang), in “The Caine Mutiny Court-Martial” di Robert Altman, in “The Jackie Presser Story” con Brian Dennehy, in “No Place Like Home” di Lee Grant con Christine Lahti, nel ruolo di George Washington nel film di A&E “The Crossing” (2000), in “Cheaters” (1995) per HBO, nel remake di TNT di “The Goodbye Girl” (2003) di Neil Simon, in “The Five People You Meet in Heaven” (2004) di Mitch Albom e in “Sweet Nothing in My Ear” (2008) con Marlee Matlin. È l’attuale interprete di “The Newsroom” di Aaron Sorkin per HBO.
Daniels ha esordito nel cinema con Milos Forman in Ragtime. La popolarità è arrivata con il progetto successivo, Voglia di tenerezza, nel ruolo del marito fedifrago di Debra Winger. Subito dopo ha recitato con Woody Allen in La rosa purpurea del Cairo, una tappa che ha costituito la svolta della sua carriera, al punto tale che l’attore ha chiamato la sua compagnia teatrale con lo stesso nome del film che lo ha reso famoso. I suoi crediti cinematografici includono: Affari di cuore (1986) Marie (1985) di Mike Nichols, Qualcosa di travolgente (1986) di Jonathan Demme, Radio Days (1987) di Woody Allen, Labirinto mortale (1988) di Peter Yates, Checking Out (1989), Welcome Home, Roxy – Il ritorno di una stella (1990), Amore e magia (1991), Grand Tour (1992), Aracnofobia (1990), Gettysburg (1993), Speed (1994), Scemo & più scemo (1994), L’incredibile volo (1996), Due giorni senza respiro (1996), La carica dei 101 (1996), Ancora più scemo (1997), Pleasantville (1998), Martin il marziano (1999), E’ una pazzia (1999), Chasing Sleep (2000), Debito di sangue (2002) di Clint Eastwood, The Hours (2002), Gods and Generals (2003), I Witness – La verità uccide (2003), Imaginary Heroes (2004), Il mio amico a quattro zampe (2004), Vita da camper (2005), Good Night, and Good Luck (2005), Il calamaro e la balena (2005, nomination all’Indie Spirit e al Golden Globe nonché al Newsweek Magazine’s Choice come Migliore Attore del 2005), Infamous – Una pessima reputazione ( 2006), Sguardo nel vuoto (2006), Traitor (2008), State of Play (2008), American life (2008), Arlen Faber (2009) e Paper Man (2010).
Nel 1991 ha fondato la Purple Rose Theatre Company, un teatro professionale non-profit costituito da attori, registi, commediografi e scenografi del Midwest. Situato nella piccola città di Chelsea, nel Michigan, questa sala di 119 posti (che nella primavera del 2000 è stata ampliata per ospitare 168 spettatori) offre un ambiente intimo, nonché l’accuratezza della recitazione cinematografica su un palcoscenico teatrale. Nel giro di nove anni la compagnia si è imposta a livello nazionale come sede del nuovo teatro americano. Ispirata al modello della Circle Repertory Company di NY, con cui Daniels aveva esordito, la Purple Rose ha recentemente condiviso il Best New American Play 1998 dell’ American Critic Association con Lanford Wilson per la sua opera “Book of Days”. Dopo la rappresentazione dell’opera, durata due anni, e la successiva produzione di World Premiere di Purple Rose (diretta dal direttore artistico di PRTC Guy Sanville), il compianto Wilson è stato premiato insieme a Sanville in una cerimonia all’Humana Festival di Louisville, dedicato aalle nuove opere americane (marzo 1999).
Per la Purple Rose Daniels ha scritto quindici lavori teatrali. Il primo, “Shoe Man” (1991), ha vinto il premio di Migliore nuova opera di Detroit News. La commedia successiva, “The Tropical Pickle” (1992), ha registrato il tutto esaurito per diciassette settimane consecutive. “The Vast Difference” (1993), una commedia sugli uomini degli anni ’90, è stata rappresentata per quattordici settimane prima di trasferirsi al Gem Theatre di Detroit per tre mesi. “Thy Kingdom’s Coming” (1994), una pungente satira su Hollywood, è andata in scena per dodici settimane ed è stata prodotta a New York dal Barrow Group (Maggio 1999). Altri suoi lavori comprendono: “Apartment 3A” (1996, con una produzione a New York nel 2006), “Boom Town” (1998), da lui diretto, “Norma & Wanda” (2005) campione di incassi al Purple Rose, e “Guest Artist” (2006), vincitore del premio come migliore nuova opera della Detroit Free Press e nominato nella stessa categoria da parte dell’American Theatre Critics Association. “Across the Way” (2001) costituisce la sua prima nomination come Migliore nuova opera di ATCA. Nell’autunno 2006, la Purple Rose ha presentato “Escanaba in Love”, il prequel e seconda opera della “Escanaba Trilogy” di Daniels. “Escanaba in Da Moonight”, una vivace commedia ambientata nella riserva di caccia della Upper Peninsula, ha registrato il tutto esaurito alla Purple Rose e al Boarshead Theatre di Lansing, sia nelle produzioni iniziali (1995) che nel revival in scena in entrambi i teatri (1997). Inaugurato al Gem Theatre di Detroit nel settembre 1999, “Moonlight” è andato in scena per sedici mesi consecutivi, stabilendo il record dello spettacolo più rappresentato a Detroit. Grande successo di pubblico e critica, “Escanaba in Love” è diventato lo spettacolo più rappresentato nella storia della PRTC, andando in scena dall’inizio di ottobre fino alla fine del gennaio 2007. La sua opera più recente, apprezzato dalla critica, “Panhandle Slim & The Oklahoma Kid”, presenta sette canzoni originali di Daniels e ha registrato il tutto esaurito alla PRTC dalla fine di giugno alla fine del settembre 2008. Nell’autunno 2009, Daniels ha completato la sua trilogia di opere sulla Upper Peninsula con “Escanaba”. Dopo la sua quattordicesima opera, “Best of Friends” (2010), Daniels presenterà il suo ultimo lavoro, “The Meaning of Almost Everything”, nell’imminente stagione 2012-13 della PRTC.
Nel 1998 ha dato vita alla Purple Rose Films, una società di produzione con sede a Michigan, un veicolo per recitare, scrivere e dirigere i suoi film indipendenti. Fra l’inverno e la primavera del 2000 ha ultimato la scrittura, la regia e l’interpretazione del film Escanaba in Da Moonlight, girato nella Upper Peninsula del Michigan. Distribuito nel Michigan all’inizio del 2001 (con una successiva presentazione nel Wisconsin e a Minneapolis-St.Paul), il film ha incassato 2,3 milioni di dollari, diventando uno dei film indipendenti campioni di incassi dell’anno. La seconda prova di scrittura, regia e recitazione di Daniels, Super Sucker, è stata girata a Jackson, nel Michigan, nell’aprile del 2001. Spassosa commedia sui venditori di aspirapolveri porta a porta, il film ha vinto il premio del pubblico come miglior film presso lo U.S. Comedy Arts Festival di Aspen, Colorado, nel febbraio 2002.
Daniels è un cantante e cantautore che si esibisce con il Purple Rose Theatre. I dieci anni di performance annuali del suo spettacolo solista hanno raccolto quasi 1milione di dollari per la PRTC. Daniels ha inciso gli spettacoli della sua compagnia raccogliendoli in un CD dal titolo “Jeff Daniels Live and Unplugged” i cui proventi sono stati devoluti al Purple Ros. Visibile sul sito www.jeffdaniels.com e su iTunes, Daniels si è esibito live su THE VILLAGE di XM Radio (presentato da Christine Lavin), ha eseguito una canzone originale live ai Country Music Television Awards nell’aprile 2005 e ha suonato in tutto il Paese, fra cui a New York al Birdland, al Joe’s Pub, a City Winery, alla Ram’s Head Tavern di Annapolis, alla Sheridan Opera House di Telluride, Colorado, al World Cafe di Philadelphia, al Barns at Wolf Trap di Vienna,in Virginia, al Cactus Cafe di Austin, in Texas e alla Old School Of Folk Music di Chicago. Altri suoi CD comprendono “Grandfather’s Hat”, “Together Again” con il collega attore di Circle Rep Jonathan Hogan, “Live at the Purple Rose” e “Keep It Right Here” con Brad Phillips e Dominic John Davis. Nel giugno 2012, l’apprezzata compagnia musicale C.F. Martin & Co. ha presentato la nuova chitarra acustica “Custom Artist Edition OM Jeff Daniels”. Ispirata alla sua 1934 C-2 Archtop Conversion, suonata anche da James Cagney sui set cinematografici degli anni ’30 e ’40, si tratta di una moderna riproduzione del modello originale. Daniels è il primo attore-musicista, dai tempi di Gene Autry, a ricevere un tale onore da parte della C.F. Martin & Co.
Daniels ha ricevuto un dottorato ad honorem da parte dell’università da lui frequentata, la Central Michigan University, dell’Albion College, e dalla University of Michigan. Nel 1991 ha ricevuto il Michiganian Of The Year Award di Detroit News e il prestigioso Governor’s Michigan Artist Award. È stato onorato dallo Stato del Michigan con una risoluzione della Camera e del Senato che proclama il 4 ottobre 2000 come il “Jeff Daniels Day”.
Summer Qing (moglie di Joe maturo) è nata a Pechino e si è laureata presso l’Accademia di Cinema della sua città, nella rinomata divisione dell’arte della recitazione. Si è rivelata al pubblico interpretando la protagonista del film di Chen Kaige in concorso al Festival di Cannes 1990 Life on a String, che racconta di due musicisti ciechi in un villaggio rurale. La sua performance naturalistica ha contribuito molto al successo del film, consolidando la reputazione di Chen fra i più importanti filmmaker internazionali. Poco dopo è stata la protagonista di un film di un altro regista rinomato, Lin Zifeng, nel suo Crazy, per cui è stata nominata come Migliore Attrice a uno dei premi più prestigiosi della Cina, l’Hundred Flowers Award. Grazie alla serie televisiva “Close to Forbidden City” si è affermata in tutto il paese con l’immagine di dolce ragazza innocente.
Nel 1996 ha interpretato il film epico cinese a sfondo storico The Emperor’s Shadow, la storia del primo imperatore cinese e della sua relazione con una musicista di corte. In concorso ufficiale al festival di cinema di San Sebastian, il film è stato apprezzato per le sue immagini meravigliose e per il suo spessore. I protagonisti maschili del film sono Ge You, uno degli attori cinesi più popolari e Jiang Wen, attore e regista di fama internazionale. La sua popolarità si è confermata quando la Disney l’ha scelta per doppiare la parte di Mulan, un’importante figura folkloristica cinese, nella versione locale del film d’animazione di grande successo uscito nel 1998. In quel periodo ha recitato ruoli di spicco nelle serie TV “Sun Rise in the East, Rain in the West” e “Coming and Going”. La maggior parte del pubblico cinese la ricorda nell’imponente produzione di China Central Television, “Laughing in the Wind (The Legendary Swordsman)” del 2000, basata su un popolare romanzo sulle arti marziali scritto da Louis Cha.
Negli ultimi dieci anni ha continuato a recitare regolarmente al cinema e in televisione; nel 2007 è apparsa nel film d’azione ambientato a Hong Kong dal titolo Flash Point, un grande successo di botteghino in tutto il continente asiatico. Nel 2009 ha recitato il ruolo centrale di Song Qingling, moglie di Sun Yat-sen nonché rispettata figura storica nota a tutti i cinesi, nel popolarissimo film The Founding of a Republic. Per questo ruolo ha vinto un Hundred Flowers Award come Migliore Attrice Non Protagonista; per la stessa categoria è stata premiata anche al Macau International Film Festival. Qing è attualmente l’interprete dell’epico dramma storico cinese Final Testament (To My Wife), uno dei più attesi film cinesi del 2012.
I FILMMAKERS
Dopo il suo elegante esordio nella regia, Rian Johnson (scrittore-regista) si è imposto all’attenzione del pubblico internazionale grazie alla sua originalità artistica e per la sua abilità nel raccontare storie uniche che fondono sapientemente il genere pulp con quello sentimentale.
La sua seconda prova di regia è stato il film The Brothers Bloom, con Adrien Brody, Rachel Weisz e Mark Ruffalo, nel 2008, di cui ha scritto la sceneggiatura. Come lui stesso afferma è “un film sul mondo dei truffatori che rivela il modo in cui tutti noi, nella nostra vita, ricorriamo alla narrazione, sia per il bene che per il male”. Bloom racconta di due fratelli, interpretati da Brody e Ruffalo, sempre in viaggio per truffare la ricca società, fino a quando, l’incontro con una nuova vittima, una bella ereditiera (Weisz), cambierà i loro piani a causa di un romantico colpo di scena.
Il suo primo film a soggetto, Brick – Dose mortale è stato elogiato a livello internazionale: si tratta di un noir dalle atmosfere cupe e suggestive, che ha avuto un successo del tutto inatteso al Sundance Film Festival del 2005. Realizzato con un budget microscopico e finanziato da amici e familiari, il film segue le vicende di Joseph Gordon-Levitt nei panni di un solitario studente liceale che si avventura nel sottobosco criminale della sua cittadina per dare la caccia al killer della sua ex fidanzata. Grazie al suo approccio moderno e intelligente del genere classico dei ‘gialli’, il film è stato candidato a una varietà di premi, da parte di diverse associazioni di critica nonché a due Independent Spirit Awards. Ha inoltre vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival.
Da piccolo Johnson realizzava film ‘fatti in casa’ per i suoi amici, con cui nutriva la sua passione per tutti gli aspetti della cinematografia. Ha studiato in seguito presso la Scuola di Arti Cinematografiche della University of Southern California. Al momento si è chiuso nella cantina del suo produttore, dove cerca la giusta concentrazione per riuscire a ultimare il copione del suo prossimo film.
Ram Bergman (Produttore) aveva già collaborato con lo scrittore-regista di Looper Rian Johnson in The Brothers Bloom, interpretato da Adrien Brody, Rachel Weisz, Mark Ruffalo e Rinko Kakuchi, e in Brick – Dose mortale, con Joseph Gordon-Levitt. Attualmente è impegnato nella postproduzione di Don Jon’sAddiction, il film di esordio alla regia di Joseph Gordon-Levitt, in cui vedremo quest’ultimo al fianco di Scarlett Johansson e Julianne Moore.
Nel 2006 è stato nominato al Producer Award dei Film Independent’s Spirit Awards, e nel 2005 Variety lo ha incluso fra i “10 Produttori più interessanti del momento”.
JAMES D. STERN (Produttore) è il presidente e Chief Executive Officer di Endgame Entertainment, da lui fondata nel 2003 per creare un fondo di finanziamento per l’intrattenimento privato. Endgame è specializzata nella produzione, nel finanziamento di progetti di terzi e negli investimenti finanziari in fase conclusiva. Nel 2006, grazie al successo del primo finanziamento, la società ha aumentato il capitale focalizzandosi sempre di più sulle produzioni in larga scala. Finora ha finanziato o co-finanziato oltre 30 film, numerosi show di Broadway e altri progetti di intrattenimento.
Premiato produttore teatrale, filmmaker, e CEO di Endgame Entertainment, Stern ha prodotto oltre 50 film e spettacoli. Al cinema ha recentemente prodotto Side Effects di Steven Soderbergh, con Rooney Mara, Channing Tatum e Jude Law, che uscirà nel 2013. Altri film comprendono: Hotel Rwanda, Io non sono qui, The Brothers Bloom, Lord of War, American Trip – Il primo viaggio non si scorda mai e il film candidato all’Oscar® An Education. Stern ha inoltre diretto numerosi film, compreso il documentario nominato all’Oscar® Every Little Step, …So Goes the Nation, The Year of the Yao, e Michael Jordan to the Max, e il film HBO “It’s the Rage”. In televisione è impegnato nella co-regia di un documentario in 10 puntate dal titolo “Sport in America: Our Defining Stories”, che sarà trasmesso da HBO nel 2013. Inoltre, i suoi numerosi crediti di Broadway comprendono i musical premiati con il Tony®: “The Producers”e “Hairspray”; “Legally Blonde”; nominato al Tony®; “A Little Night Music” e il successo internazionale “Stomp”.
Oltre ad una carriera nella produzione e nella regia, Stern ha fondato e diretto la società Stern Joint Venture, L.P. (“SJV”), un “fondo dei fondi”. Nel corso del suo incarico decennale, la Stern Joint Venture Company ha registrato un tasso annuale di rendimento del 19.75%, dal 1991 fino al 2001. Stern si è laureato in regia presso la University of Michigan e si è specializzato in marketing e finanza presso la Columbia University.
Douglas E. Hansen (Produttore esecutivo) è il presidente di Endgame Entertainment Company nonché Chief Executive Officer di Endgame Releasing Company, che fornisce finanziamenti per la pubblicità ai grandi e piccoli studios. Hansen è responsabile della reperibilità, strutturazione e negoziazione degli investimenti e dei finanziamenti. Da 25 anni è un finanziere e un consulente attivo nell’industria dell’intrattenimento; prima di fondare Endgame con James D. Stern, nel 2002, ha supervisionato oltre 150 produzioni cinematografiche individuali, per un totale di oltre 2 miliardi di dollari di finanziamenti, e ha gestito capitali di oltre 4 miliardi di dollari, per le banche che si occupano di finanziare l’intrattenimento. Dal 1999 al 2002, è stato Senior Vice Presidente e amministratore delegato nella divisione della Union Bank of California che si occupa di finanziare l’intrattenimento. In questo periodo è stato coinvolto nel finanziamento della produzione di varie società di intrattenimento, e per vari distributori e produttori. Dal 1991 al 1999 è stato direttore del gruppo di finanziamento per l’intrattenimento di Banque Paribas, provvedendo al finanziamento di progetti cinematografici e televisivi dei grandi studios e di produzioni indipendenti. Prima di Banque Paribas, ha lavorato per l’Entertainment Industries Group di Bank of America. Si è laureato in economia presso la Stanford University, con una specializzazione presso la Anderson School of Management di UCLA.
JULIE GOLDSTEIN (Produttore esecutivo) è il presidente di produzione di Endgame Entertainment, responsabile di tutti gli aspetti dello sviluppo e della produzione di cinema e televisione. Attualmente supervisiona la partecipazione della società nel film di Steven Soderbergh Side Effects.
Durante il suo incarico precedente come Senior Vice President di HBO Films, ha prodotto il film vincitore dell’Emmy e del Golden Globe Award Grey Gardens e l’apprezzato Kit Kittredge: An American Girl.
Ha trascorso la maggior parte della sua carriera presso la Miramax Films in cui si è occupata di una nutrita lista di film prestigiosi fra cui: i premi Oscar® Chicago, Shakespeare in Love, Neverland – Un sogno per la vita, i film candidati all’ Academy Award® Il diario di Bridget Jones, Un marito ideale, Piccoli affari sporchi e Emma, e il film nominato al Golden-Globe Proof – La prova. I suoi crediti comprendono anche film di successo quali Serendipity, Shall We Dance e Ella Enchanted – Il magico mondo di Ella. Goldstein ha ricevuto due Screen Actors Guild Honor Awards, un Golden Laurel Award da parte dei Producers Guild of America e un Humanitas Prize.
PETER SCHLESSEL (Produttore esecutivo) vanta una ricca e variegata carriera imprenditoriale nell’industria dello spettacolo. Attualmente è CEO di FilmDistrict, che ha acquisito Looper a Cannes nel 2011. I successi iniziali di FilmDistrict comprendono Insidious, Soul Surfer,Drive e Safety Not Guaranteed e il listino include gli imminenti Looper, Red Dawn, Playing for Keeps, Parker,Evil Dead e Dead Man Down, di cui sarà produttore esecutivo.
Nel 1989 ha inaugurato la sua carriera presso la Sony Pictures Entertainment (“SPE”) come direttore degli affari legali di RCA/Columbia Home Video. In seguito è stato vice presidente della divisione degli affari commerciali, vice presidente del settore delle acquisizioni e vice presidente esecutivo delle acquisizioni e coproduzioni. Nel 1996 ha co-fondato la Screen Gems, nata per finanziare e produrre film di generi specifici, dal budget limitato. Nel corso del suo incarico alla SPE ha supervisionato oltre 1500 acquisizioni. Sotto la sua supervisione, i profitti sono cresciuti dieci volte di più nel settore dell’acquisizione e della coproduzione. Nel 2000 è stato promosso presidente di produzione per la Columbia Pictures. I proventi della Columbia derivati dai botteghini, che nel 2000 occupavano l’8 posto, nel 2002, mentre Schlessel era presidente di produzione, avevano raggiunto il 1° posto, stabilendo un record di 1,57 miliardi di dollari. All’inizio del 2003, è stato promosso presidente di Columbia Pictures, e nel corso del suo incarico è stato coinvolto nei grandi successi della società: Spiderman, Charlie’s Angels e SWAT – Squadra speciale anticrimine. A livello internazionale ha guidato l’acquisizione di Columbia di Terminator 3 – Le macchine ribelli e Terminator: Salvation.
Nel 2004 ha lasciato la Sony per lavorare come consulente in altre società fra cui Dreamworks e Mandate Pictures. Ha inoltre assistito Jeff Skoll nella fondazione di Participant Productions. In veste di produttore ha lavorato per Stay Alive, Prey – La caccia è aperta e Possession.
Schlessel è tornato alla SPE nel 2006 come presidente delle acquisizioni mondiali, prima di essere promosso al ruolo di presidente degli affari mondiali. È stato responsabile di District 9 e Michael Jackson’s This Is It. La distribuzione SPE dei film di GK Film The Tourist e Jersey Boys è il frutto di un accordo inaugurato da Schlessel. Ha inoltre supervisionato il Lot Project della SPE, che comprende la costruzione di due grattacieli con uffici, un bar, una palestra e un parco.
Schlessel si è laureato presso lo Union College di Schenectady, a New York e alla Scuola di Legge della University of Pennsylvania.
Il premiato regista DAN MINTZ (Produttore esecutivo) è il fondatore e CEO di DMG, proprietario e direttore della divisione DMG Entertainment, e della importante agenzia di comunicazione DMG Media. Prevedendo l’espansione economica e commerciale della Cina, Mintz, insieme ai soci Peter Xiao e Wu Bing, nel 1993 ha fondato la DMG, una piattaforma visionaria e avanguardistica che ha rivoluzionato l’industria fondendo sinergicamente i mondi dell’intrattenimento e dei media.
In veste di CEO della DMG, Mintz è il motore innovativo della società. Si è occupato di tutto: regia, produzione, pubblicità e marketing, assicurando il successo ad un vasto portfolio di società globali fra cui Universal, Sony, Lionsgate, Summit, Volkswagen, Nike, Under Armour, NBA, Johnson & Johnson e China Mobile. Grazie alla sua leadership, DMG Entertainment si occupa dell’industria dello spettacolo cinese, introducendo e sviluppando il modello hollwyoodiano in Cina, un’idea vincente che si è concretizzata nella produzione di film di grande successo in Cina – TheFounding of a Republic, Go Lala Go!, and Beginning of the Great Revival – e nella distribuzione di grandi produzioni hollywoodiane quali Twilight, Segnali dal futuro, Killers, Resident Evil:Afterlife 3D, Red, The Eagle, e Priest.
Steve Yedlin (Direttore della fotografia) ha collaborato con Rian Johnson nei suoi due film precedenti: Brick – Dose mortale, con Joseph Gordon-Levitt e The BrothersBloom, con Rachel Weisz, Mark Ruffalo e Adrien Brody, girato in tutta l’Europa orientale. Brick– Dose mortale è stato elogiato alla critica; presentato al Sundance Film Festival, ha vinto il premio speciale della giuria per l’originalità della sua visione. È stato nominato al John Cassavetes Award degli Independent Spirit Awards e al Grand Special Prize del Deauville Film Festival. Yedlin ha inoltre girato un altro film in anteprima al Sundance: May di Lucky McKee (2002).
The Witness: From the Balcony of Room 306, un documentario breve di cui Yedlin ha curato la fotografia, è stato nominato all’Academy Award® nel 2009 .
Attualmente è impegnato nelle riprese del remake di Carrie (MGM) con Chloe Moretz. Ha ultimato Imogene, con Annette Bening, diretto da Robert Pulcini & Shari Springer Berman, e ha girato L’amore e altri luoghi impossibili con Natalie Portman, American Violet del regista Tim Disney e Lovely By Surprise di Kirt Gunn, con Carrie Preston.
ED VERREAUX (Scenografia) ha frequentato il San Francisco Art Institute, dove ha studiato arte, pittura, incisione e decorazioni. Ha esordito come apprendista animatore con il leggendario Chuck Jones, negli speciali animati per la TV “The Grinch Who Stole Christmas” e “Horton Hears a Who”. Ha lavorato inoltre in Winds of Change, un film d’animazione, e come freelance presso Hanna-Barbera ed altri studi di animazione, per i programmi del sabato mattina.
Con Robert Abel & Associates, ha contribuito a creare gli effetti speciali del film Star Trek, lavorando non solo sull’animazione ma sulle illustrazioni concettuali, sul design del set e sullo storyboarding.
Ha quindi lavorato con Steven Spielberg, negli storyboard dei film Ipredatori dell’arca perduta, ET – L’extraterrestre, Poltergeist e Ai confini della realtà. Altri film di Spielberg in cui ha lavorato comprendono: Indiana Jones e il tempio maledetto e Indiana Jones e l’ultima crociata, Il colore viola, L’impero del sole e Ritorno al futuro – parte 2 e 3. Dopo l’incontro con il regista George Miller durante il suo incarico in Ai confini della realtà, Verreaux ha trascorso un anno in Australia a lavorare su Mad Max oltre la sfera del tuono.
In veste di direttore artistico i suoi crediti comprendono: Honey, Tesoro mi si è allargato il ragazzino, Il distinto gentiluomo, Casper e Gli anni dei ricordi. Il suo primo lavoro come scenografo risale a Contact di Robert Zemeckis in cui ha collaborato con Carl Sagan durante i meeting concettuali.
Altri suoi numerosi crediti comprendono: Mission to Mars, Jurassic Park III, The Il re scorpione, il film animato Monster House, X-Men 3, Rush Hour: missione Parigi, e G.I. Joe – La nascita dei Cobra.
BOB DUCSAY è un montatore e produttore i cui crediti comprendono L’ammazzagiganti, G.I. Joe – La nascita dei Cobra, Van Helsing, La mummia, La mummia – Il ritorno, Impostor, Love & una 45, Il libro della giungla e Le avventure di Huck Finn.
I suoi crediti di produttore comprendono: G.I. Joe: la nascita dei Cobra, La mummia – la tomba dell’Imperatore Dragone, Van Helsing, La mummia – Il ritorno e il corto premio Oscar® Two Soldiers. Ha inoltre collaborato alla scrittura di Las Vegas – Una vacanza al casinò.
Ducsay si è laureato presso la University of Pennsylvania con un master conseguito nella Southern California School of Cinematic Arts.
SHAREN DAVIS (Costumi) è stata nominata due volte all’ Academy Award®: la prima volta per Ray nel 2004 e la seconda per Dreamgirls nel 2006. Ha collaborato spesso con l’attore Denzel Washington, avendo infatti lavorato in cinque suoi film fra cui il recente post-apocalittico Codice: genesi. Le sue creazioni sono apparse recentemente in The Help e presto le ammireremo nel film di Quentin Tarantino Django Unchained.
Altri crediti di Davis comprendono: Middle Men, Sette anime, The Great Debaters, La ricerca della felicità, Una parola per un sogno, Beauty Shop, Out of Time, Antwone Fisher, High Crimes – Crimini di stato, DoubleTake, La famiglia del professore matto, Rush Hour – Due mine vaganti, Il Dottor Dolittle, Traffico di diamanti, Il diavolo in blu, “Earth 2” (TV series), Younger and Younger ed “Equinox”.
Compositore, produttore, direttore artistico e cantautore, NATHAN JOHNSON (Musica) continua a confondere i confini fra teatro, cinema, musica e narrativa con le sue innovative colonne sonore e le sue performance multimediali. Noto soprattutto per il suo lavoro non convenzionale nel cinema e nella musica, Johnson predilige una strumentazione organica e modificata, unita a particolari metodi di registrazione e di esibizione.
Il suo sodalizio creativo con lo scrittore-regista (e cugino) Rian Johnson è iniziato quando i due erano bambini e prosegue nel loro presente professionale. In Brick – Dose mortale che segna la loro prima collaborazione musicale per il cinema, Nathan e la sua squadra hanno utilizzato una varietà di strumenti ‘casarecci’ fra cui posate, piatti, mobili per ufficio, grattugie e caloriferi. Qualsiasi strumento reale che sia stato incluso nella colonna sonora, è stato orribilmente abusato: pianoforti dal suono distorto, doppi bassi suonati con i bastoni, e bicchieri da vino al posto degli strumenti a corda. Dopo aver assemblato questa “orchestra di rottami”, Johnson ha prodotto e composto le colonne sonore di The Brothers Bloom, il cortometraggio Morgan M. Morgansen’s Date with Destiny con Joseph Gordon-Levitt e il film con Mélanie Laurent, The Day I Saw Your Heart (Et soudain tout le monde me manque).
La colonna sonora da lui composta per Looper presenta una varietà di strumenti indecifrabili che si intrecciano a ritmi e strutture particolari. In vista di questo progetto, Johnson ha raccolto varie registrazioni ambientali e lui e la sua squadra hanno creato un’orchestra ‘naturale’ che sfrutta quei suoni originali. Il risultato viene mescolato agli strumenti a corda e al suono dei corni per produrre atmosfere che evocano rumori industriali ed elementi ritmici che ruotano su se stessi a diverse velocità.
Johnson è il leader di The Cinematic Underground, un eclettico gruppo artistico noto per la mescolanza delle arti visivi con performance live e suoni naturali. Fa parte della suggestiva pop band Faux Fix e ha prodotto vari artisti indipendenti, oltre a lavorare come promotore di concerti e consulente di spettacoli live per varie band. È inoltre il direttore artistico di The Made Shop, un’azienda specializzata in progetti di grafica e di architettura.
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