13 Dicembre “Colpi di fulmine” – Curiosità e note di regia

13 Dicembre “Colpi di fulmine” di Neri Parenti con Christian De Sica, Luisa Ranieri, Arisa, Lillo & Greg, Anna Foglietta

VIDEO :

http://www.youtube.com/watch?v=mo-GAwChRoc&feature=youtu.be

Chi di noi almeno una volta non è stato colto da unimprovviso, irrefrenabile e straordinario… colpo di fulmine? Chi di noi almeno una volta non ha avuto la certezza di aver trovato l’amore in un batter d’occhio? Chi di noi almeno una volta non ha dovuto affrontare tutte le improbabili ma fantastiche avventure che un nuovo amore porta con sé?

 

Colpi di fulmine è un film che affronta il tema dell’amore a prima vista. Un film in due episodi estremamente comici ed entrambi ricchi di battute, sorprese e con un grande cast. Nella prima parte uno psichiatra, Alberto (interpretato da Christian De Sica) finisce per errore nel mirino del fisco. Temendo di andare in prigione prima di riuscire a chiarire la propria posizione, si traveste da prete e si rifugia in un paesino del Trentino, dove si finge il nuovo parroco della piccola comunità. Alberto è totalmente ignaro delle pratiche religiose ma grazie alla sua esperienza professionale entra perfettamente in sintonia con i parrocchiani e i compaesani, aiutato anche dal sagrestano e chierichetto Oscar (Simone Barbato, il mimo di Zelig) e dalla fidata perpetua Tina (Arisa). Oscar è muto, Tina ha un forte accento lucano e così la comunicazione tra i tre non è affatto facile, e incomprensioni, doppi sensi, semplici conversazioni si tramutano in situazioni esilaranti. Tutto si complica ancora di più quando il finto prete si innamora a prima vista di una bellissima donna (Luisa Ranieri). Per entrambi è un amore inconfessabile: per lei perché lo crede un vero prete, per lui perché sa di essere un finto prete. La comicità continua fino ad un finale a sorpresa. Greg, Lillo e Anna Foglietta sono i protagonisti del secondo “colpo di fulmine”. La storia si svolge a Roma e Greg interpreta l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede. Il diplomatico, come il suo ruolo impone, è forbito nell’eloquio e impeccabile nei modi. Ma, per la legge del contrappasso, perde la testa per una pescivendola (Anna Foglietta) che parla solo in romanesco e ha modi grossolani da popolana verace. La donna detesta i formalismi e così l’ambasciatore, per poterla avvicinare e conquistarla, si fa aiutare dal proprio autista (Lillo) per cercare di trasformarsi in un vero coatto. L’ambasciatore e il suo autista dovranno fare i salti mortali per risolvere una situazione impossibile….ma “al colpo di fulmine” non si comanda… 

 

COLPI DI FULMINE nasce dal desiderio di fare un film comico sull’amore. Sono state fatte commedie di tono più o meno sentimentale (LOVE ACTUALLY rappresenta il film capostipite di tutto questo genere), ma noi abbiamo voluto realizzare un film che fosse decisamente più comico e divertente. Per questo abbiamo creato dei colpi di fulmine paradossali e tali da porre i nostri attori in situazioni di disagio comico. L’idea dell’amore a prima vista può essere fonte continua di ispirazione: gli innamoramenti possono nascere in mille modi, possono avvenire ad ogni latitudine o spazio temporale e con un’infinita serie di tipologie. Si potrebbero fare diversi sequel di COLPI DI FULMINE perché l’idea è assolutamente nuova: nessuno prima di noi aveva pensato a rendere estreme delle situazioni che nascono dall’amore a prima vista, tutti hanno avuto paura e hanno preferito virare sul sentimentale. Noi teniamo alta la barra della comicità pura, facendo solo una leggerissima incursione nelle situazioni più apertamente amorose; per me è stato bello anche poter tornare a girare dei baci, non lo facevo da circa 20 anni! I due episodi che compongono il film sono piuttosto diversi, e così nella stesura della sceneggiatura (alla quale ho partecipato) abbiamo avuto punti di riferimento differenti. Per l’episodio con Christian De Sica, nel quale abbiamo una persona che si finge prete in un paesino di montagna e trova diverse di difficoltà, era inevitabile pensare a situazioni alla “Don Camillo e Peppone” o a “Piccolo Mondo Antico”. Nel secondo episodio invece, nel quale Lillo e Greg si trovano a vivere circostanze da farsa e scambi di ruoli, le situazioni sono quasi da operetta. Nel girare un film così “nuovo” il rapporto con gli attori è stato fondamentale. Christian De Sica è ormai quasi un fratello per me, insieme abbiamo girato tanti film. Con tutti gli altri -Arisa, Luisa Ranieri, Anna Foglietta, Lillo e Greg- mi sono trovato molto bene. Hanno caratteri molto diversi l’uno dall’altro ed è stato stimolante per me metterli tutti in sintonia. Lillo e Greg, in particolare, sono dei mattacchioni come me, e con loro ho trovato subito terreno fertile per fare scherzi. Sul set si è creata una ottima complicità tra tutti ed una frizzante atmosfera. Ci siamo divertiti a fare questo film e spero vi divertiate Voi a vederlo! Neri Parenti

 

PERSONAGGI

Ad interpretare il protagonista principale del primo episodio è Christian De Sica: “Alberto è uno psichiatra che si ritrova a fingere di essere un prete, con tutte le difficoltà del caso (le confessioni, il dover dire messa, gli atteggiamenti e i modi ai quali lui non è abituato). Tutto ciò fa nascere la commedia”. Nel verde paesino di Fiera di Primiero (in Trentino) il finto parroco ha un colpo di fulmine per la donna più sbagliata che gli potesse capitare: il Maresciallo dei Carabinieri interpretato da Luisa Ranieri. “Il mio personaggio è una donna che lavora nell’Arma: Angela è una persona dolce che ha una relazione non molto felice con il futuro marito, il sindaco”, dichiara la Ranieri. “Lei gli vuole bene ma sa che non è il grande amore della sua vita, e quando incontra lo sguardo del personaggio interpretato da Christian De Sica -Don Dino- subisce il famoso colpo di fulmine. Per preparare il personaggio di Angela mi sono affidata molto al regista: questa è una commedia sull’amore a prima vista, bisognava essere credibili ma anche ironici perché si parla di sentimenti in chiave comica. In questo Neri Parenti è un vero maestro”. Nella vita di Don Dino c’è anche un’altra donna che lo aiuta nella gestione quotidiana della parrocchia: la Perpetua Tina, interpretata da Arisa. “Ho immaginato che il mio personaggio provenisse da Potenza e fosse orfana: è insolito che una perpetua risulti così giovane, di solito hanno una certa età, mentre lei ha solo 30 anni” spiega la cantante. “Tina ha già le movenze di una signora perché probabilmente è dovuta diventare grande subito, e parla con questo dialetto lucano molto prorompente, vero, quasi acido. In fondo è una persona molto buona che nella sua austerità accoglie tutti con affetto. È come una persona di famiglia per il paese: si occupa dei fedeli, di farli confessare nei tempi giusti, si prende cura del prete, è una donnina di casa la cui abitazione è la chiesa”. Una scelta originale e felice quella di far recitare Arisa nei panni della perpetua, come ammette compiaciuto Christian De Sica. “Devo dire la verità: quando ho letto la sceneggiatura pensavo che la perpetua fosse una persona anziana; l’intuizione è stata del produttore Aurelio De Laurentiis, è stato lui a volere Arisa che è una cantante anche se ha al suo attivo già un paio di film. È stata un’ottima decisione scegliere una perpetua giovane: mi ha fatto molta simpatia”. Arisa, da parte sua, ha costruito il suo personaggio avendo un modello di riferimento ben preciso. “Mi sono ispirata a mia zia Carmela perché anche lei è una donna austera ma col cuore d’oro. Ho usato molti suoi atteggiamenti nel film. L’accento di Tina è il mio, non è lucano vero: io abito fuori dalla Basilicata da tanto tempo ormai, quindi ho scelto l’accento lucano basato sulle mie reminiscenze”. Se la perpetua Tina lo aiuta nell’organizzazione della parrocchia, Don Dino per imparare a dire Messa e a confrontarsi con i fedeli, chiede aiuto a Oscar, un sacrestano molto particolare interpretato dal mimo di Zelig Simone Barbato. “Oscar è la persona che deve aiutare il prete nelle pratiche quotidiane, ma essendo muto si esprime molto con la gestualità e con il corpo” afferma Barbato, che proprio a questo tipo di comicità fisica deve la sua popolarità televisiva. “Per me questa esperienza è stata molto interessante, bella, ricca di soddisfazioni e mi ha dato la possibilità di lavorare per la prima volta anche nel cinema”. Non mancano sorprese, colpi di scena, battute e gag fulminanti…per un finale tutto da scoprire… Da scoprire è di certo anche il secondo episodio. I protagonisti sono l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede e il suo autista, interpretati da Greg e Lillo. “Il mio ambasciatore si chiama Ermete Maria Grilli” spiega Greg, “ed è un personaggio che come stile richiama l’Alberto Sordi del film “Il moralista”. È un uomo freddo, orfano di padre, e la madre è una snob blasonata di Ginevra; si tratta di un uomo cresciuto nell’aridità di un mondo clericale fatto di etichette. Si capisce che reprime in sé un sentimento che poi esploderà”. L’austero ambasciatore “viene fulminato al cuore” quando, entrando per caso al mercato del pesce di Borgo Pio con il suo autista, alla sola vista della pescivendola Adele Ventresca, interpretata da Anna Foglietta, capisce che quella è la donna della sua vita. “Adele è una donna molto verace, spontanea e battagliera, una che porta avanti le sue idee in maniera molto convincente” spiega Anna Foglietta. “È anche bella e passionale, ma delusa dall’amore perché gli uomini l’hanno spesso trattata senza prendersi i propri impegni, le loro responsabilità”. Dopo il successo ottenuto interpretando la escort nel film di Massimiliano Bruno “Nessuno mi può giudicare”, Anna Foglietta si è divertita a calarsi nei panni di questa donna così genuina. “Mi sono divertita moltissimo perché è così vera e popolana. Oggi non se ne vedono più, si confonde molto facilmente la romanità con l’essere coatto. Lei è genuina, al mercato si parla un dialetto che non è un dialetto normale. Mi sono divertita anche perché sono molto diversa dal mio personaggio, sono una persona comunicativa, socievole, solare però non così espansiva…sono anche un po’ timida. Il personaggio l’ho preparato guardandomi intorno nel quartiere dove sono nata, Testaccio: è una zona popolare di Roma, e lì di pescivendole così (magari un po’ più anziane) ce ne sono, mi è bastato darle un po’ di freschezza. Inoltre ho ripensato a quelle atmosfere della Roma anni ’50, a film con attrici come Anna Magnani o Giovanna Ralli. Adele non è un personaggio attuale, ha una romanità antica, un po’ alla Rosetta di Rugantino: questo le conferisce eleganza e stile pur uscendole dalla bocca qualsiasi cosa”. Per conquistare questa pescivendola così schietta e verace, l’ambasciatore decide di farsi aiutare dal suo autista, un uomo del popolo altrettanto genuino e coatto, il cui ruolo è stato affidato a Lillo. “Interpreto Ferdinando, un uomo di estrazione popolare, con 5 figli e famiglia a carico. Per mantenere il proprio posto di lavoro nell’ambasciata ha studiato il francese, ha imparato a parlare un italiano forbito e tiene nascosta la sua vera identità per paura di essere licenziato. Ma nel momento del bisogno diventa il maestro dell’ambasciatore e gli insegna espressioni e gestualità da popolano”. Riuscirà il nostro raffinato ambasciatore a conquistare il cuore della bella popolana? Ce la farà il simpatico autista a trasformare il suo padrone in una perfetta macchina da rimorchio?

 

IL FILM DI NATALE

La commedia di Natale 2012 è ricca di risate e sentimenti. “Il mio episodio mi ricorda molto “Pane, amore e fantasia”, afferma Christian De Sica. “Potremmo definirlo “Pane, amore e sagrestia”. Ci sono tutti gli elementi: il piccolo paese, il prete, la perpetua, la bella di turno, anche se poi io non sono un vero prete”. “Con Christian è andata benissimo, lo conoscevo già e devo ammettere che ho confermato l’idea che avevo di lui: è un bravissimo attore ed è un grandissimo signore, molto generoso”. Per lei nessun timore all’idea di essere l’erede di bellissime come Sabrina Ferilli, Michelle Hunziker o Belen Rodriguez nel film di Natale per antonomasia. “Questo fatto non mi fa un effetto particolare, vivo questo “mito” del film di Natale con un certo distacco. Per quanto mi riguarda ho fatto un bel film, una commedia che esce a dicembre: non mi sento il peso o la responsabilità del film di Natale in questo senso”. Arisa è alla sua terza prova nel mondo del cinema (è già stata nel cast di TUTTA COLPA DELLA MUSICA di Ricky Tognazzi e LA PEGGIOR SETTIMANA DELLA MIA VITA di Alessandro Genovesi). “Mi sono trovata benissimo con tutti, dai tecnici, agli attori, alle comparse. E’ stato bello recitare con Christian, perché nonostante la sua esperienza, è una persona molto delicata, molto carina, sensibile e accogliente. Luisa Ranieri è una bellissima donna, io l’avevo già notata tanto tempo fa perché la sua non è una bellezza finta, è una donna mediterranea che può rappresentare l’Italia molto bene, è un’attrice nostrana. Simone Barbato poi è simpaticissimo, una persona davvero in gamba”. Cantante affermata e giudice nel talent show “X Factor”, Arisa ritiene che l’esperienza del cinema le stia dando molto dal punto di vista artistico e umano. “Mi sta arricchendo nella maniera in cui si può arricchire un bambino giorno dopo giorno facendo un nuovo gioco. Mi sento molto affascinata da tutto quello che riguarda l’arte in genere. Il cinema è difficile, è molto diverso dalla musica, perché la musica ha quasi sempre un approccio in presa diretta, invece il cinema ha tempi d’attesa, perfezionamenti. Nella musica fai un concerto ed è buona la prima, come è andata è andata! Il cinema è un lavoro più meticoloso e mi piace perché mi aiuta a stabilire dei paletti nella mia attività principale”. Anche per Lillo e Greg frequentare il mondo della celluloide non è un’esperienza frequente. “Il cinema lo abbiamo fatto poco anche per questioni di tempo, facendo molta TV, molta radio e teatro” ammette Lillo. “Fare cinema è un lavoro che abbiamo accantonato per qualche tempo anche perché è molto impegnativo, richiede intere settimane di lavoro esclusivo. Devo dire però che questo episodio sembrava scritto apposta per noi, è molto simile alle cose che facciamo a teatro e ci è piaciuto da subito. Grazie a COLPI DI FULMINE stiamo scoprendo che fare cinema ci piace. Mi sono divertito a rivedermi, cosa che non faccio praticamente mai. È sicuramente un buon segno: generalmente non mi succede”. Da parte sua Greg sottolinea di aver accettato di far parte di COLPI DI FULMINE per la qualità del prodotto. “Ci piaceva molto l’idea di far parte di una commedia all’italiana come se ne facevano 30 anni fa. Questo tipo di film può uscire in qualsiasi periodo dell’anno, non necessariamente a Natale”. Abbiamo amato la storia perché è narrata in maniera delicata e leggera: è una sorta di “My Fair Lady” al contrario raccontata con gusto e divertimento”. Per il duo comico romano è stato particolarmente stimolante interpretare dei personaggi che hanno due facce ben distinte. “Per un attore, qualsiasi personaggio che abbia due lati così diversi è come interpretare due ruoli” afferma Lillo. “Entrambi abbiamo potuto portare sul grande schermo sia la persona altolocata sia il popolano: per un attore è una sfida veramente intrigante, e fa scaturire delle situazioni molto comiche” continua Greg. Per Anna Foglietta condividere il set con il duo comico romano è stato un privilegio: “Lavorare con loro è stato un sogno che si è realizzato perché li ammiro e li seguo da tantissimi anni, andavo ai loro concerti quando avevo 14 anni. Il loro modello di ironia e di comicità mi è sempre piaciuto. Anche lavorare con il regista Neri Parenti è stato un onore: è un maestro della commedia”.

 

IL COLPO DI FULMINE

Che ci si creda o no, che ci sia capitato o meno, il colpo di fulmine è un argomento sul quale prima o poi tutti abbiamo riflettuto. Per alcuni è un evento determinante e capace di cambiare la vita, per altri solo una breve parentesi di passione. “Ci credo, assolutamente! E poi il colpo di fulmine non è solo per una donna: può essere anche per un disco, per un’automobile, per un fiore, per una situazione” sostiene Christian De Sica. “Ho sempre deciso d’impeto. Di solito poi mia moglie mi rimprovera perché dice che bisogna ponderare, bisogna aspettare, bisogna pensarci, invece io ho sempre agito d’impulso e mi sono sempre trovato bene. Quindi rispetto il colpo di fulmine perché per me la prima impressione è quella buona e non si sbaglia mai”. Dello stesso avviso è anche Anna Foglietta, che proprio grazie a un colpo di fulmine è arrivata a sposare l’uomo che oggi è suo marito. “La mia vita ha preso una piega diversa grazie ad un incontro imprevisto e inaspettato, quindi ci credo. L’importante è non solo riconoscerlo, ma anche coltivarlo; farlo scoccare è un attimo, poi però è necessario crederci fino in fondo”. Anche se l’incontro con suo marito non è avvenuto come un lampo a ciel sereno, Luisa Ranieri è convinta che esista e possa capitare. “Si, ci credo! Penso che alle persone basti un attimo, l’amore a prima vista È l’incontro di due anime che si riconoscono con lo sguardo. Più pacato e razionale è il giudizio di Arisa. “Se credo al colpo di fulmine? Sì e no… se mi ci fai pensare bene ci credo perché mi è successo in passato. Oggi che ho 30 anni non mi fido più del primo sguardo ma cerco di capire bene chi ho di fronte prima di parlare di amore. Il colpo di fulmine è bello quando lo vivi, poi però…. È un po’ come parlare di motori a diesel e a benzina: i colpi di fulmine sono a un po’ a benzina, bruciano con la fiamma della passione, spesso in fretta. Invece quando conosci una persona, la frequenti e impari ad amarla con i suoi pregi e difetti probabilmente il rapporto è destinato a durare più a lungo”. “Se per colpo di fulmine intendiamo l’innamoramento totale ci credo, ma è una cosa molto rara” sostiene Lillo. “A me non è mai capitato: ho avuto un colpo di fulmine fisico, legato all’attrazione sessuale più che altro, ma credo che l’innamoramento immediato sia una cosa che non capiti a tutti, è una vera rarità”. Greg la pensa in modo molto simile. “Credo che possa accadere, ma il colpo di fulmine così come arriva se ne va via, non è una cosa duratura, è una cosa molto legata ad un momento ormonale. Credo di più al fatto di avere una sorta di attrazione, più che altro fisica e animalesca per qualcuno. Non si tratta solo di un fatto estetico: magari all’inizio una persona ti attira sessualmente, poi conoscerla e scoprire che ti corrisponde anche con delle affinità elettive, la completa: così si costruisce più facilmente un rapporto che può essere duraturo”.

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