13 Dicembre “Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato” – PRIME INFO

13 Dicembre “Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato” di Peter Jackson con Hugo Weaving, Cate Blanchett, Elijah Wood, Orlando Bloom

Dal regista vincitore premio Oscar® Peter Jackson, arriva “Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato”, il primo episodio tratto dal capolavoro di tutti i tempi di J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit.

 I tre film sono ambientati nella Terra di Mezzo, sessant’anni prima de “Il signore degli anelli”, già adattato per il grande schermo da Jackson e dalla sua squadra nella trilogia culminata con un Oscar® per l’episodio “Il signore degli anelli: Il ritorno del re”.

La storia racconta il viaggio del protagonista Bilbo Baggins, coinvolto in un’epica ricerca per reclamare il Regno dei Nani di Erebor governato dal terribile drago Smaug. Avvicinato dal mago Gandalf il Grigio, Bilbo si ritrova al seguito di tredici nani capeggiati dal leggendario guerriero Thorin Scudodiquercia. Il viaggio li conduce per terre piene di pericoli e avventure, abitate da Goblin e Orchi e implacabili Wargs.

            La loro meta principale è raggiungere l’Est e le aride terre della Montagna Solitaria, ma prima dovranno sottrarsi ai tunnel dei Goblin, dove Bilbo incontra una creatura che gli cambierà la vita per sempre… Gollum.  

            Qui, da solo con Gollum, sulle rive di un lago sotterraneo, l’ignaro Bilbo Baggins non solo si scoprirà così ingenuo e coraggioso al punto da sorprendere persino se stesso, ma riuscirà a impossessarsi del “prezioso” anello di Gollum che possiede qualità inaspettate ed utili… un semplice anello d’oro, legato alle sorti della Terra di Mezzo in modo così stretto che Bilbo non può neanche immaginare.

 

Ian McKellen veste ancora una volta i panni di Gandalf il Grigio, personaggio già interpretato nella trilogia “Il signore degli anelli”, con Martin Freeman nel ruolo del protagonista Bilbo Baggins e Richard Armitage nel ruolo di Thrin Oakenshield. Nei panni già indossati per “Il signore degli anelli” nella Trilogia “Lo Hobbit” ci sono: Cate Blanchett nel ruolo di Galadriel; Ian Holm nel ruolo di Bilbo Anziano; Christopher Lee nel ruolo di Saruman; Hugo Weaving nel ruolo di Elrond; Elijah Wood quale Frodo; e Andy Serkis quale Gollum. Il resto del cast internazionale della Trilogia comprende anche (in ordine alfabetico) Manu Bennet, Jed Brophy, Adam Brown, John Callen, Mark Hadlow, Peter Hambleton, Barry Humphries, Stephen Hunter, William Kircher, Sylvester McCoy, Bret McKenzie, Graham McTavish, James Nesbitt, Dean O’Gorman, Conan Stevens, Ken Stott, ed Aidan Turner.

Le sceneggiature di entrambi gli episodi “Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” e “The Hobbit: There and Back Again” sono scritti da Fran Walsh, Philippa Boyens, Guillermo del Toro e Peter Jackson. Jackson è anche produttore dei film, insieme a Fran Walsh e Carolynne Cunningham; produttori esecutivi Ken Kamins e Zane Weiner; co-produttore Boyens. 

Diretti da Jackson, la Trilogia “Lo Hobbit” è girata in 3D, con la più moderna tecnologia video e audio. Le riprese hanno luogo negli Stone Street Studios di Wellington, e gli esterni in diverse zone della Nuova Zelanda. 

Tra i collaboratori creativi di Jackson, troviamo il direttore della fotografia Andrew Lesnie, lo scenografo Dan Hennah, gli artisti storyboard Alan Lee e John Howe, il compositore Howard Shore e il truccatore e acconciatore Peter King. I costumi sono di Ann Maskrey, Richard Taylor e Bob Buck.

Taylor è anche a capo dei reparti progettazione e produzione di armi e prostetici, ancora una volta realizzati da Weta Workshop, società vincitrice di diversi premi. Weta Digital è responsabile degli effetti visivi dei film, capeggiati dal supervisore agli effetti visivi, Joe Letteri. La post-produzione avrà luogo a Park Road Post Production a Wellington.

“Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” e il secondo e il terzo film della trilogia sono produzioni New Line Cinema e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures, con la New Line come managing production.  Warner Bros Pictures è distributore per le sale cinematografiche a livello internazionale, mentre MGM è distributore in paesi selezionati e responsabile mondiale per la vendita televisiva.

“Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” uscirà nel mondo a partire dal 14 dicembre 2012 e in Italia il 13 dicembre, con l’uscita del secondo episodio a partire dal 13 dicembre 2013 edel terzo nell’estate 2014.

 

 

 

PERSONAGGI E CREATURE

 

BILBO BAGGINS 
Come tutti gli hobbit, Bilbo Baggins ama la vita tranquilla: per essere felice gli bastano la dispensa piena e un buon libro. Quando lo stregone Gandalf e tredici nani bussano alla sua porta e lo invitano a seguirli in un’avventura pericolosa, la vita di Bilbo cambia radicalmente. Nonostante lo scetticismo iniziale, lo hobbit si fa trascinare dal suo spirito d’avventura e si unisce alla compagnia di Thorin Scudodiquercia, diventando così il ‘ladro’ di cui avevano bisogno per raggirare un terribile drago e riconquistare finalmente il tesoro rubato dei nani. Sorprendendo tutti, persino se stesso, con il suo coraggio e la sua astuzia Bilbo dimostrerà di essere uno hobbit dalle risorse insospettabili.

 

GANDALF IL GRIGIO

Gandalf il Grigio, uno dei più potenti stregoni della Terra di Mezzo, decide di partecipare alla riconquista del Regno dei nani di Erebor e del grande Tesoro custodito nelle sale rocciose da un drago sputa fuoco, Smaug il Terribile. Durante il viaggio, Gandalf scopre che un antico Male potrebbe essere tornato a infestare il mondo: per scoprire la verità, lo stregone deve lasciare i suoi compagni e cavarsela da solo, affrontando un viaggio che lo porterà negli antri più oscuri della Terra di Mezzo, dove troverà la conferma ai suoi peggiori sospetti.

 

THORIN SCUDODIQUERCIA

Da piccolo, il principe dei nani Thorin ha visto coi propri occhi un grosso drago sputa-fuoco attaccare il Regno dei nani di Erebor provocando distruzione e terrore. Abbandonati a se stessi, i nani sopravvissuti, un tempo una razza orgogliosa e nobile, sono stati costretti all’esilio. Oggi, però, Thorin è un guerriero forte e il capo rispettato della Compagnia dei nani, ed è determinato a riconquistare la sua terra e a distruggere la bestia che ha ridotto il suo popolo in miseria.

 

BALIN
Di origini nobili ed egli stesso un Signore dei nani, Balin è uno dei membri più anziani della Compagnia dei nani. Saggio e benevolo, è stato costretto a vivere continuamente in guerra e a combattere per la sopravvivenza. Parente di Thorin Scudodiquercia, Balin è uno dei suoi consiglieri più fidati e intimi, ma in fondo al cuore questo nano saggio e leale nutre forti dubbi sulla scelta di partire alla conquista della Montagna Solitaria.

 

DWALIN

Considerato un grande guerriero, Dwalin parla chiaro e non sopporta gli stupidi. Fedele fino al midollo, è il più devoto sostenitore di Thorin Scudodiquercia e crede ciecamente nelle capacità di comando del suo amico. Guerriero potente e aggressivo, Dwalin possiede una naturale tendenza a non fidarsi di nessuno, tranne dei nani, ed è particolarmente scettico nei confronti degli elfi. Orgoglioso e coraggioso, è uno dei nani più alti e non abbassa la testa davanti a nessuno che non abbia conquistato il suo rispetto. 

 

FILI

Fili fa parte della stirpe reale di Durin ed è cresciuto sotto la severa tutela dello zio Thorin Scudodiquercia. Insieme al fratello Kili, Fili è uno dei nani più giovani della Compagnia. Non ha mai fatto un viaggio e non ha mai visto la favolosa città dei nani di Erebor. Abile guerriero, parte per questa avventura senza sapere quali sfide e pericoli l’attendono.

 

KILI

Il giovane fratello di Fili, Kili, è il nipote fedele di Thorin Scudodiquercia. Spensierato e un po’ sconsiderato, Kili ha finora condotto una vita felice e senza problemi, è bello e prestante e ha il coraggio indomito della giovinezza. È un guerriero abile e un esperto arciere, avendo iniziato a usare le armi fino dalla tenera età. Tra i più giovani della Compagnia dei nani, Kili è determinato a lasciare il segno e a dare prova del suo valore.

 

BOFUR

Gentile e attraente, Bofur ha la cattiva abitudine di dire ovvietà e parlare senza pensare. Ama la musica e ha una bella voce e gli piace il buon cibo e la buona compagnia, inoltre è un inguaribile ottimista. Pur non essendo particolarmente coraggioso, fa del suo meglio per aiutare chi si trova in difficoltà, soprattutto coloro che considera amici. Insieme al fratello Bombur e al cugino Bifur, Bofur ha deciso di andare alla conquista della Montagna Solitaria per trovare fortuna e, in parte, perché ha saputo che si beve birra a sbafo.

 

BIFUR
Nato nell’occidente, Bifur ha i resti arrugginiti di un’ascia di un orco conficcati sulla fronte che l’hanno reso muto e talvolta aggressivo. Comunica solo a gesti e con i grugniti. A differenza degli altri nani della Compagnia, Bifur non è imparentato con Thorin e non è di nobile stirpe ma discende da minatori e fabbri, gente alla mano dai gusti semplici.

 

BOMBUR

Fratello di Bofur e cugino di Bifur, Bombur è il capo cuoco della Compagnia dei nani. La sua enorme stazza e il suo appetito vorace sono spesso causa di problemi (e risate) per la comitiva in viaggio. Nonostante la corporatura è un guerriero sorprendentemente efficiente e guai a chi gli fa fare tardi per la cena!

 

GLOIN

Di tutti i membri della Compagnia dei nani che sono partiti alla conquista della Montagna Solitaria, Gloin è il più schietto e presuntuoso e non teme di sfidare l’autorità. Tende ad andare in escandescenza ma è anche forte, coraggioso e leale.

Gloin è uno dei pochi nani della Compagnia a essere sposato (anche a causa di una certa carenza di femmine tra i nani). La moglie è considerata una gran bellezza per via della sua barba. Gloin è anche l’orgoglioso padre del giovane Gimli, che da grande entrerà a far parte nella famosa Compagnia dell’anello.

 

OIN

Insieme al fratello Gloin, Oin è un lontano cugino di Thorin Scudodiquercia. Coraggioso nano del nord, Oin si unisce alla Compagnia di Thorin guidato da un senso di lealtà per la sua famiglia e perché ha investito una cospicua somma di denaro nell’impresa. Istruito e avido di sapere, è il guaritore della Compagnia e spesso applica rimedi a base di erbe di sua invenzione che definisce ‘unguenti’. 

 

DORI

Lontano parente di Thorin Scudodiquercia, Dori è il fratello maggiore di Ori e Nori. È il più forte della Compagnia dei nani e trascorre gran parte del tempo a tenere d’occhio Ori, assicurandosi che non prenda freddo e non si faccia uccidere da un warg o da un goblin. Immancabilmente pessimista, con una naturale tendenza a temere il peggio, nonostante ciò è sempre pronto a rischiare la pelle, pur di portare a termine il proprio lavoro.

 

NORI

Probabilmente il più sfuggente dei membri della Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nori è spesso nei guai con le autorità dei nani. Consapevole che è giunto il momento di lasciare la città, si unisce prontamente alla conquista della Montagna Solitaria, senza rendersi conto che durante il viaggio dovrà affrontare problemi maggiori di quelli che ha appena lasciato alle spalle. Nessuno sa cosa aspettarsi dall’astuto e scaltro Nori, l’unica cosa certa è che si tratta di qualcosa di rischioso e quasi certamente illegale. Pur non trovandosi quasi mai d’accordo coi fratelli Dori e Ori, è profondamente leale e li proteggerebbe a tutti i costi.

 

ORI

Fratello minore di Nori e Dori, Ori è un vero artista e spesso lo si vede disegnare e scrivere sul suo diario. È proprio Ori a raccontare gran parte del viaggio attraverso le Terre Selvagge fino alle rive del Lago Lungo e i pendii della Montagna Solitaria . Educato e gentile, viene spesso comandato dal fratello maggiore ed è solitamente docile, anche se talvolta sorprende i suoi compagni con il coraggio e la determinazione.

 

STREGONI

 

RADAGAST IL BRUNO
Smemorato, sbadato e piuttosto eccentrico, Radagast si sente più a suo agio nel parlare con gli animali che con le persone. Stregone e amico di Gandalf il Grigio, Radagast è uno dei guardiani delle grandi foreste delle Terre di Mezzo. Viene spesso ritrovato a passeggiare nei boschi intorno alla sua strana casetta di Rhosgobel, e un oscuro presagio sembra aleggiare intorno al piccolo stregone. Qualcosa non va nei recessi oscuri di Bosco Atro.

 

SARUMAN IL BIANCO

Rispettato e potente, insieme ad altri quattro stregoni vigila sulla Terra di Mezzo e cerca sempre di mantenere in equilibrio e in ordine il mondo. Si diletta a fare la fortuna dei popoli liberi secondo il suo personale senso della giustizia. In quanto capo del Bianco Consiglio teme che l’impresa di Gandalf il Grigio e della Compagnia di Thorin Scudodiquercia possano scombinare i suoi calcoli. Saggio e anziano, Saruman ha un’unica debolezza: è avido di potere e questo lo porterà a stringere la peggiore delle alleanze.

 

ELFI

 

ELROND
Uno degli elfi più saggi e anziani rimasto sulla Terra di Mezzo, Elrond è Signore di Gran Burrone, l’Ultima Casa Accogliente a est del Mare. Durante la breve permanenza della Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Bilbo e i nani ricevono riparo e cibo da lui e, nonostante la loro naturale avversione nei confronti degli elfi, accettano di buon grado. Pur non condividendo la spedizione dei nani per la riconquista del tesoro perduto, Elrond rivela le informazioni segrete di cui Gandalf e Thorin hanno bisogno per raggiungere la Montagna Solitaria.

 

GALADRIEL
Galadriel, la più anziana degli elfi rimasti nella Terra di Mezzo, ha il dono della preveggenza. Quando si accorge che dalla Terra di Mezzo sta nascendo il Male, appoggia segretamente Gandalf partito per capire da dove provenga, consapevole che se dovessero fallire nell’impresa, la lotta contro il Male subirebbe un brutto colpo e le tenebre prenderebbero il sopravvento.

 

THRANDUIL

Padre di Legolas Verdefoglia, Thranduil è un potente signore elfico e un leggendario guerriero. Re del Reame Boscoso, governa sulle terre a nord di una grande foresta un tempo nota come Boscoverde e oggi conosciuta col nome sinistro di Bosco Atro. Nel corso di tanti anni di oscurità, Thranduil ha lentamente girato le spalle al mondo esterno preoccupandosi solo del benessere del proprio popolo. Un’antica e aspra faida gli ha lasciato un certo risentimento nei confronti dei nani in generale e, di uno in particolare: Thorin Scudodiquercia.

 

LEGOLAS

Nonostante sia principe del Reame Boscoso e un elfo alto come il padre Thranduil, Legolas preferisce pattugliare la foresta insieme agli elfi silvani a guardia del bosco piuttosto che rimanere a corte con il re. Alto e snello, è un abile guerriero ed è fedele al padre e al suo popolo. Ma ora che gli eventi del mondo esterno hanno iniziato a penetrare il mondo isolato degli elfi dei boschi, un presentimento sempre più forte costringe Legolas a scegliere tra la volontà del padre e la propria coscienza.

 

TAURIEL

Elfo silvano, figlia del Bosco Atro, è tanto mortale quanto bella. Capitano delle guardie dei boschi, Tauriel ha il compito di eseguire gli ordini del re senza obiettare. Ma possiede una forte volontà e crede ciecamente in ciò che ritiene giusto. Abile guerriera, le sue armi distintive sono i pugnali doppi e arco e freccia. Come Legolas, Tauriel è estremamente veloce e agile nel combattimento. Anche se vive da molte migliaia di anni nella Terra di Mezzo, è uno degli elfi più giovani, e raramente si è avventurata oltre i confini della grande foresta.

 

 

 

ALTRI PERSONAGGI

 

TROLL

Tom, Bert e William sono troll che vivono nel Boschetto dei Troll dove depredano e mangiano tutto ciò che trovano sulla loro strada. Quando la Compagnia di Thorin Scudodiquercia interrompe incautamente il loro banchetto notturno, i troll catturano Bilbo e i nani della Compagnia e si preparano a banchettare con loro, senza sapere che Bilbo e i suoi amici non sono ‘un boccone facile’.

 

RE DEI GOBLIN

Il Re degli Goblin è una creatura gigantesca e vanitosa divenuta grassa e flaccida nel corso di anni di tirannia esercitata sui poveri abitanti della Città dei Goblin, un insieme di catapecchie nelle profondità delle grotte delle Montagne Nebbiose. I sudditi del re sono un’accozzaglia di esseri storti e malati ricoperti di cicatrici e ferite. Carogne fino al midollo che si nutrono dei viaggiatori che valicano i passi delle montagne, il re e i suoi tirapiedi tentano di catturare Bilbo e i nani. Più sagace e perspicace di quanto il suo aspetto possa far trapelare, il Grande Goblin si diverte a tormentare i suoi prigionieri e riesce quasi a far fare una brutta fine alla Compagnia di Thorin Scudodiquercia.

 

GRINNAH

Grande inquisitore dei goblin con la frusta chiodata sempre a portata di mano e pronta all’uso, è Grinnah a fare in modo che Thorin e la Compagnia finiscano di fronte al Re dei Goblin. Nonostante sia furbo e cattivo è, come tutti gli orchi, profondamente codardo e nutre un odio segreto nei confronti del suo padrone, il grasso e capriccioso Grande Goblin, col quale si dimostra sempre ossequioso e servile.

 

AZOG

Ritenuto sconfitto nella grande battaglia tra orchi e nani di molti anni prima, Azog il Profanatore è tornato di nuovo alla guida di una terribile orda di orchi assassini. Gandalf deve lottare contro il tempo per scoprire il sinistro legame tra questo implacabile comandante e il male sempre più forte che sta prendendo forma nella fortezza diroccata di Dol Guldur. Una cosa è certa: Azog non si fermerà di fronte a nulla pur di eliminare fino all’ultimo membro della Compagnia guidata da Thorin Scudodiquercia.

 

FIMBUL

Fimbul, uno dei più abili cacciatori di Azog, è un orco particolarmente malvagio. Alla guida dell’esercito che caccia le proprie vittime a cavallo di gigantesche creature simili a lupi, i warg, Fimbul ha fiutato l’odore della Compagnia di Thorin Scudodiquercia ed è intenzionato a rintracciare i nani prima che raggiungano la Montagna Solitaria.

 

BOLG

Figlio di Azog il Profanatore, Bolg, come il padre, è un gigantesco orco pallido. Guardiano delle segrete di Dol Guldur, è un sanguinario che si diverte a decorare la sua armatura con le ossa e il sangue delle sue vittime dopo averle torturate. Il colossale orco non teme nulla e nessuno, a meno che non debba affrontare un nemico inaspettato.

 

GOLLUM

Un tempo uno sméagol –  una creatura simile allo hobbit – Gollum è stato profondamente trasformato nel corpo e nell’anima dal piccolo prodigioso anello d’oro che tiene nascosto nelle profondità di una grotta scura nelle Montagne Nebbiose. Pur non conoscendone la vera natura, per Gollum l’Anello è più prezioso della sua stessa vita. Dopo un incontro fortuito con un avversario improbabile, Gollum scopre che ha perduto il suo ‘tesoro’ e sospetta, giustamente, che sia ora nelle mani di Bilbo Baggins, uno hobbit della Contea. Inizia così un inseguimento attraverso montagne e deserti, che durerà anni e costerà la vita di molti finché, alla fine, questa sventurata creatura avrà nelle sue mani il destino della Terra di Mezzo.

 

BEORN

Uomo gigantesco, Beorn è l’ultimo della stirpe dei mutaforma in grado di trasformarsi in una creatura enorme simile a un orso. Uomo solitario, ama solo gli animali e di solito non gli piace ricevere visite, soprattutto dei nani. Nonostante ciò Gandalf corre il rischio e chiede il suo aiuto senza il quale la Compagnia non riuscirebbe a sopravvivere nelle Terre Selvagge.

 

AQUILE

Antica razza di giganteschi uccelli da preda, le grandi aquile delle Montagne Nebbiose sono guidate da Gwahir, il re dei venti. Pur essendo creature selvagge e pericolose che non si legano a nessuno, grazie alla lealtà nei confronti di Gandalf i grossi uccelli volano in aiuto di Bilbo e dei nani salvandoli per un pelo dalle grinfie di un nemico mortale.

 

WARG

Creature imponenti e feroci simili a lupi, i warg sono tra i predatori più temuti della Terra di Mezzo. Allevati dagli orchi per cacciare in branco, sono spesso cavalcati dagli orchi in battaglia. La più pericolosa di queste creature è la temuta warg bianca, una gigantesca lupa cavalcata dall’immenso e pallido orco Azog il Profanatore.

 

RAGNI GIGANTI DEL BOSCO ATRO

Nel corso degli anni i ragni giganti hanno iniziato a infestare la foresta di Boscoverde, un tempo pacifica, tanto da farle acquisire il nome sinistro di Bosco Atro. Considerate discendenti di Shelob la Grande, queste spietate creature si nutrono dei poveri viaggiatori che si perdono nella foresta. Ma quando un gruppo di nani cade nella loro ragnatela, i ragni giganti si trovano improvvisamente a dover affrontare un nemico invisibile e inaspettato: qualcuno dotato di un ‘pungiglione’ più potente del loro!

 

 

 

 

CAST

 

IAN McKELLEN (Gandalf il Grigio) è nato il 25 maggio 1939 a Burnley, in Lancashire ma ha trascorso gran parte della sua giovinezza a Wigan. Appassionato di teatro si è laureato in lettere nel 1961 e ha iniziato a lavorare in teatro negli anni seguenti. Dal 1965 al 1979, ha partecipato a numerose produzioni teatrali tra cui “Dr. Faustus”, con la Royal Shakespeare’s Company ha recitato in “The Winter’s Tale”, “Romeo and Juliet” e “Macbeth” a Stratford-upon-Avon e al Young Vic di Londra. Nel 1969 ha interpretato i film “The Promise”, “Alfredo il grande” e “A Touch of Love”. Nel 1979 è stato insignito del titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico (CBE).

            Nel 1981 ha vinto il Tony Award di New York come miglior attore di teatro per la sua interpretazione in “Amadeus” nel ruolo di Salieri, nel 1984 ha vinto l’Olivier Award e l’Evening Standard Award di Londra come miglior attore rispettivamente per “Coriolanus” e per il revival di “Wild Honey”. Nel 1985 ha recitato in “The Cherry Orchard”, “The Duchess of Malfi” e “The Real Inspector Hound” presso il National Theatre, e ha partecipato ai film “Plenty” e “Zina”.

            Tra il 1989 e il 1992 ha recitato in “Scandal”. Come miglior attore ha ricevuto l’Evening Standard Award di Londra per il ruolo di Iago nell’“Othello” shakespeariano interpretato con la Royal Shakespeare Company a Londra e a Stratford-upon-Avon, nonché l’Olivier Award di Londra per il ruolo di Riccardo in “Richard III” al National Theatre. Nel 1990 la regina Elisabetta lo ha insignito del titolo di Cavaliere per il suo contributo alle arti.

            Alcuni anni dopo, nel 1993, McKellen ha ottenuto il ruolo secondario nel film “Sei gradi di separazione” tratto dall’omonima commedia. Nel 1995 è stato nominato per il BAFTA come miglior attore protagonista per “Riccardo III”, un film di cui è stato co-sceneggiatore e co-produttore. La sua interpretazione ha ottenuto i consensi della critica ed è stato nominato per il Golden Globe e il BAFTA, ha vinto lo European Film Award come miglior attore e l’Evening Standard British Film Award per il miglior film. Il pubblico americano lo ha conosciuto grazie alla sua interpretazione di “Cold Comfort Farm” del 1995 e del film per la tv “Rasputin: il demone nero” del 1996, per la prima è stato candidato agli Emmy Award, per la seconda ha vinto un Golden Globe come miglior attore non protagonista in una miniserie per la tv. Nel 1998 con “L’allievo” e “Demoni e dei” ha ottenuto la nomination all’Oscar® e al BAFTA come miglior attore.

            Altri successi gli sono arrivati nei panni di Eric Lensherr in “X-Men” nel 2000 e poi in “X-Men 2” nel 2003. Dopo questo successo è arrivato il ruolo di Gandalf il Grigio in “Il signore degli anelli” nel 2001 e nei sequel nel 2002, per questo ruolo ha vinto lo Screen Actors Guild Award e il Saturn Award come miglior attore non protagonista. Lo stesso ruolo gli è valso numerose nomination (Empire Award, Oscar®, Golden Globe e BAFTA Award). Nel 2002 “Il signore degli anelli – Le due torri” ha vinto l’Online Film Critics Society Award e il Phoenix Film Critics Society Award per il miglior cast. L’anno successivo “Il signore degli anelli – Il ritorno del re” ha vinto il National Board of Review Award e lo Screen Actors Guild Award per la migliore interpretazione del cast.

            Nel 2005 doppia il personaggio di Doogal in “The Magic Roundabout” con Judi Dench. Nel 2006 torna per un breve periodo a teatro interpretando un funzionario pubblico in “The Cut”, al Donmar Warehouse. Poco dopo lo vediamo sul grande schermo in “Il codice Da Vinci” nei panni di Sir Leigh Teabning, che aiuta il collega Tom Hanks a svelare la cospirazione mondiale e una serie di omicidi legati ai segreti della Chiesa. Nel 2006 McKellen presta la voce al rospo nella versione originale di “Giù per il tubo” che gli vale l’Annie Award per il doppiaggio di un film animato; lo stesso anno completa le riprese del film “X-Men – Conflitto finale”. Nel 2007 doppia “Stardust” e “La bussola d’oro”.

            Nel 2008 ottiene il ruolo da protagonista in “King Lear” con la Royal Shakespeare Company. Successivamente interpreta il personaggio beckettiano di Estragon nel West End, porta “Waiting for Godot” in tournée mondiale insieme a Patrick Stewart a partire dal 2009 e prosegue per ben dodici settimane di grande successo nel West End di Londra e nel resto del Regno Unito. Nel 2010 interpreta l’amministratore del villaggio, protagonista del remake del classico anni ‘60 “The Prisoner”. La miniserie in sei parti co-prodotta dalla AMC con ITV Productions e Granada International è stata scritta da Bill Gallagher.

            McKellen riveste nuovamente i panni di Gandalf per le riprese in Nuova Zelanda del prequel de “Il signore degli anelli”, “Lo hobbit – Un viaggio inaspettato” e “The Hobbit: There and Back Again”. Durante la pausa estiva dalla riprese, nel 2011, ha interpretato il ruolo da protagonista in “The Syndicate” al Chichester Festival Theatre.

 

MARTIN FREEMAN (Bilbo Baggins) è noto al pubblico nei panni di Arthur Dent il protagonista di “Guida galattica per autostoppisti” della Disney e nel ruolo di Tim nella serie comica della BBC “The Office”. Altre interpretazioni televisive includono “Charles II” e “Ti presento i Robinson” per la BBC e “Hardware” e “Boy Meets Girl” per ITV.

            Ha inoltre interpretato i film “Ali G” e “Love Actually – L’amore davvero”; “Confetti” per Wasted Talent; “Complicità e sospetti” di Anthony Minghella; “The Good Night” di Jake Paltrow con Gwyneth Paltrow, Penelope Cruz e Simon Pegg, presentato al Sundance Film Festival; “Dedication” film indipendente della newyorkese Plum Pictures, acquisito dai First Look Studios e dalla Weinstein Company; “Nightwatching” di Peter Greenaway, nel ruolo di Rembrandt; “Nativity!” di Debbie Isitt per Mirrorball Films; e il film indipendente britannico “Wild Target” per la Magic Light Productions.

            Freeman ha una bella carriera teatrale e ha lavorato con Kathy Burke al Royal Court, interpretando “Blue Eyes & Heels” al Soho Theatre, l’apprezzato “The Exonerated” al Riverside Studios e, più di recente, “Clyebourne Park” di Bruce Norris al Royal Court Theatre con un grande successo di pubblico.

            Ultimamente ha vestito i panni del Dr. Watson in “Sherlock”, il film per la tv di grande successo della Hartswood Films/BBC, nel 2011 ha interpretato la commedia romantica “(S)ex list” con Chris Evans e Anna Faris.

 

CATE BLANCHETT (Galadriel) dopo il diploma in Australia presso il National Institute of Dramatic Art (NIDA) ha sempre lavorato in teatro con la Company B, una compagnia indipendente di attori tra cui Geoffrey Rush, Gillian Jones e Richard Roxburgh a Belvoir St. con la regia di Neil Armfield. Tra i suoi ruoli Miranda in “The Tempest”; Ofelia in “Hamlet” che le è valso la candidatura al Green Room Award; Nina in “The Seagull”; e Rose in “The Blind Giant is Dancing”.

            Per la Sydney Theater Company (STC) ha recitato in “Top Girls” di Caryl Churchill; “Oleanna” di David Mamet e ha vinto il Sydney Theater Critics award come miglior attrice; ha recitato in “Sweet Phoebe” di Michael Gow alla Croyden Warehouse di Londra; in “Kafka Dances” di Timothy Dalys per la Griffin Theatre Company, che gli è valso il Critics Circle Award come migliore esordiente.

Nel 1999 interpreta il ruolo di Susan Traheren nella commedia di David Hare “Plenty” al West End di Londra all’Almeida Theatre.

            In tv interpreta ruoli da protagonista in “Bordertown” e “Heartland” entrambi per l’Australian Broadcasting Commission.

            È Susan Macarthy nel film di Bruce Beresford “Paradise Road”; Lizzie in “Thank God He Met Lizzie”, una commedia anti-romantica diretta da Cherie Nowlan che le ha fatto vincere l’Australian Film Institute (AFI) e il Sydney Film Critics Award come miglior attrice non protagonista; e Lucinda in “Oscar e Lucinda” con Ralph Fiennes, per la regia di Gillian Armstrong, un ruolo che le è valsa la candidatura all’AFI come miglior attrice.

            Nel 1998 ha interpretato la regina Elisabetta I nel film apprezzato dalla critica “Elizabeth” diretto da Shekhar Kapur, col quale ha vinto il Golden Globe Award come miglior attrice e il BAFTA come miglior attrice protagonista. Per lo stesso ruolo ha ricevuto il premio come miglior attrice da: The Chicago Film Critics Association, The London Film Critics Association, The Toronto Film Critics Association, On-line Film Critics, Variety Critics e UK Empire Award. Ha ottenuto una candidatura come miglior attrice allo Screen Actors Guild e all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.

            Nel 1999 recita in “Falso tracciato” con John Cusack, una black-comedy sui controllori del traffico aereo diretta da Mike Newell; “Un marito ideale” di Oliver Parker; e “Il talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella, per il quale viene candidata al BAFTA come miglior attrice non protagonista. Recita in “The Gift – Il dono” di Sam Raimi e nel film di Sally Potter “The Man Who Cried – L’uomo che pianse” presentato al festival di Venezia, per il quale è stata premiata come attrice non protagonista dal National Board of Review e dal Florida Critics Circle.

            Nel 200l la vediamo in “Bandits” con Bruce Willis e Billy Bob Thornton con la regia di Barry Levinson, per il quale viene candidata al Golden Globe Award e allo Screen Actors Guild come miglior attrice non protagonista. Blanchett ha partecipato a “The Shipping News – Ombre dal passato” con Kevin Spacey per la regia di Lasse Hallstrom, tratto dal romanzo Premio Pulitzer del 1994 di Annie Proulx. Interpreta anche Galadriel, regina degli elfi, in “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello”, la prima puntata della trilogia di Peter Jackson tratta dai romanzi fantasy di J.R.R. Tolkien. Nel 2001 è stata nominata dal National Board of Review miglior attrice non protagonista per la sua incredibile interpretazione nei film “Bandits”, “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello” e “The Shipping News”. Torna nei panni di Galadriel nel 2002 per la seconda puntata della trilogia “Il signore degli anelli – Le due torri” e l’ultima “Il signore degli anelli – Il ritorno del re”.

            Nel 2002 interpreta la protagonista nel film “Charlotte Gray” di Gillian Armstrong tratto dal best-seller di Sebastian Faulks. Recita in “Heaven” di Tom Tykwer con Giovanni Ribisi, presentato al festival di Berlino, dove il film ha vinto il Golden Camera Award.

            Nel 2003 l’abbiamo vista in “Veronica Guerin”di Joel Schumacher, ispirato alla storia vera della giornalista irlandese uccisa nel 1996 in Irlanda da trafficanti di droga. Per la sua interpretazione è stata candidata come miglior attrice al Golden Globe e dal Washington D.C. Area Film Critics Association. Il film è uscito nelle sale americane nel 2003. Nello stesso anno ha interpretato il thriller della Columbia Pictures “The Missing” di Ron Howard con Tommy Lee Jones. Il film è uscito nelle sale americane nel novembre del 2003.

            All’inizio del 2004 ha interpretato il film “Coffee & Cigarettes” per la regia di Jim Jarmusch della United Artists nel quale interpreta due ruoli: se stessa e la cugina. Questa interpretazione le è valsa la nomination come miglior attrice non protagonista all’Independent Spirit Awards del 2005.

            Nel luglio del 2004 torna alla Sydney Theatre Company per interpretare il ruolo da protagonista nell’adattamento di “Hedda Gabler” di Andrew Upton. La commedia, che ottiene un grande successo di critica, le ha fatto vincere il prestigioso Helpmann Award come miglior attrice di teatro. Interpreta anche il suo primo ruolo in un film australiano, “Little Fish”, di Rowan Woods, per il quale ottiene il premio come miglior attrice dall’Australian Film Institute.

            La Blanchett ha vinto l’Oscar® per la sua interpretazione di Katharine Hepburn in “The Aviator” diretto da Martin Scorsese e nel 2004 il BAFTA Award e il SAG Award. Ottiene anche riconoscimenti da numerose organizzazioni di critici cinematografici e una nomination dall’Hollywood Foreign Press Association.

            Nel 2006 l’abbiamo vista con Brad Pitt in “Babel” di Alejandro Gonzalez Inarritu. Il film ha vinto il Golden Globe Award e ha ottenuto numerose nomination tra cui l’Oscar® e il SAG Ensemble Award. Blanchett ha interpretato con George Clooney “Intrigo a Berlino” di Steven Soderbergh. Ha ottenuto la nomination al Golden Globe, al SAG e all’Oscar® per “Diario di uno scandalo” con Judi Dench.

            Nel 2006 l’attrice e il marito Andrew Upton sono stati nominati co-direttori della Sydney Theatre Company.

            Nel 2007 ha indossato nuovamente i panni della regina Elisabetta nel film di Shekhar Kapur “Elizabeth: The Golden Age” per la Universal. Ha ottenuto numerose nomination come miglior attrice dalle organizzazioni cinematografiche tra cui Broadcast Film Critics Association, Screen Actors Guild (SAG), BAFTA e Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Blanchett è tra i cinque attori che nella storia del cinema hanno ricevuto una nomination all’Oscar per l’interpretazione dello stesso ruolo in due film diversi. Nel 2007 l’abbiamo vista con Christian Bale, Richard Gere e Heath Ledger in “I’m Not There” di Todd Haynes per il quale è stata premiata come miglior attrice al festival di Venezia. Ha ricevuto inoltre il Golden Globe Award come miglior attrice non protagonista, l’Independent Spirit Award come miglior attrice e la nomination da Broadcast Film Critics Association, British Academy of Film, the Screen Actors Guild e The Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Ha anche vinto il Modern Master Award al Santa Barbara International Film Festival.

            Nel 2008 l’abbiamo vista accanto a Harrison Ford e a Shia LaBeouf nella quarta puntata della saga di “Indiana Jones” di Steven Spielberg. Poco dopo ha vestito i panni di Daisy nel film candidato all’Oscar® “Il curioso caso di Benjamin Button” di David Fincher. Il film della Paramount, tratto da un racconto di F. Scott Fitzgerald, narra la storia di un uomo (Brad Pitt) nato vecchio che crescendo ringiovanisce.

            Per tre mesi, alla fine del 2009, ha calcato le scene nel ruolo di Blanche Dubois in “A Streetcar Named Desire” al Kennedy Center di Washington e al Brooklyn Academy of Music. La produzione della Sydney Theatre Company diretta da Liv Ullman è stata messa in scena prima a Sydney a settembre per poi fare il tutto esaurito negli States.

            Nel 2010 recita con Russell Crowe nel ruolo di Marian in “Robin Hood” di Ridley Scott della Universal film.

            Il suo film più recente è “Hanna”, del 2011, con Saoirse Ronan e Eric Bana, nei panni di Marissa Wiegler, un’implacabile agente segreto alla ricerca di una sedicenne (Ronan) che è stata preparata dal padre (Bana) a diventare una perfetta assassina.

           

ORLANDO BLOOM (Legolas) è nato a Canterbury, in Inghilterra, e ha studiato al National Youth Theatre di Londra. Ha vinto una borsa di studio presso la British American Drama Academy e ha fatto suo debutto cinematografico in “Wilde” con Stephen Fry e Jude Law.

            È entrato a far parte della Guildhall School of Music and Drama di Londra e ha recitato in diverse produzioni teatrali tra cui “Peer Gynt” e “Twelfth Night”. Dopo il diploma, l’allora sconosciuto Bloom è stato scelto per interpretare il ruolo che l’ha reso celebre nella trilogia Oscar® di Peter Jackson “Il signore degli anelli”, catturando l’attenzione del pubblico internazionale e dei registi nei panni di Legolas.

            Nell’estate del 2003 ha recitato con Johnny Depp e Keira Knightley in “La maledizione della prima luna”, il grande successo prodotto da Jerry Bruckheimer e diretto da Gore Verbinski.

            Dopo aver lavorato con Ridley Scott in “Black Hawk Down” torna a recitare nel film epico dello stesso regista “Le crociate”. Successivamente interpreta il suo primo personaggio contemporaneo nel film autobiografico di Cameron Crowe “Elizabethtown” con Kirsten Dunst, prodotto da Crowe e Tom Cruise.

            Veste di nuovo i panni di Will Turner nei film record di incassi “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma” e “Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo”.

            Sulla scia di questi successi fa il suo debutto al West End di Londra nel revival della commedia del 1969 di David Storey “In Celebration”, prodotta da Sonia Friedman e diretta da Anna Mackmin, ottenendo il consenso di critica e pubblico.      

Altri suoi film sono “Ned Kelly” con Heath Ledger; “Troy” di Wolfgang Petersen con Brad Pitt; “Haven” con Zoe Saldana ambientato sulle isole Cayman; e “New York, I Love You” con Christina Ricci.

            Di recente ha recitato nel primo film di Mark Ruffalo “Sympathy for Delicious” con Laura Linney, nel film di Horton Foote “Main Street” con Colin Firth e Patricia Clarkson e nella black comedy “The Good Doctor” con Michael Peña, J.K. Simmons and Taraji P. Henson, che ha prodotto con la sua Viddywell.

            Di recente l’abbiamo visto nel film del 2011 di Paul W.S. Anderson “I tre moschettieri” col premio Oscar® Christoph Waltz.

 

SIR IAN HOLM (Bilbo anziano) è stato candidato all’Oscar® e ha vinto il BAFTA Award per la sua interpretazione nel film Oscar® “Momenti di gloria” e nel 1981 come miglior attore non protagonista al festival Cannes. Ha vinto di recente il Genie Award come miglior attore per il film “Il dolce domani” e ha lavorato con Peter Jackson nella trilogia “Il signore degli anelli”. Altri suoi film sono “The Homecoming”, “Brazil”, “La pazzia di re Giorgio” e “The Aviator” solo per citarne alcuni.

Nel 1989 è stato insignito del prestigioso titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico e nel giugno del 1998 la regina Elisabetta II lo ha nominato cavaliere per la sua attività drammatica.

Da giovanissimo Holm ha frequentato la Chigwell Grammer School in Essex e poi la Royal Academy of Dramatic Arts. Nel 1954 è entrato nella Royal Shakespeare Company e ha fatto il suo debutto teatrale come comparsa in “Othello”. Ha debuttato a Broadway nel 1967 nella famosa commedia di Harold Pinter “The Homecoming” e l’anno successivo al cinema in “Bofors Gun” che gli è valso il BAFTA Award.

 

CHRISTOPHER LEE (Saruman) ha indossato di recente i panni di Mr. Wonka, il padre dentista di Willy, in “La fabbrica di cioccolato”; di Monsieur Labisse in “Hugo Cabret”; e di Bill Malloy in “Dark Shadows”. Ha recitato nella trilogia “Il signore degli anelli” della New Line Cinema, in “Star Wars: Episodio II-L’attacco dei cloni” e in “Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith” della Lucasfilm. Prima di recitare in questi film di cassetta, ha partecipato al film indipendente acclamato dalla critica “Jinnah”, da lui considerato il più importante della sua carriera, e la miniserie epica della BBC “Gormenghast”.

L’abbiamo visto di recente in “I fiumi di porpora II – Gli angeli dell’apocalisse” con Jean Reno e nei film di Tim Burton “Il mistero di Sleepy Hollow” e “La sposa cadavere”. Nel 2007 ha partecipato a sei film: “The Heavy”, “The Colour of Magic” di Terry Pratchett (è la voce della Morte), “La bussola d’oro” e “Tradire è un’arte – Boogie Woogie”. Nel 2008 ha girato “Triage” e il film di Stephen Poliakoff “Glorious 39”. Nel 2009 ha girato “L’ultimo dei templari” con Nicolas Cage e poi “The Resident” con Hilary Swank.

            Lee ha studiato alla Summer Fields ed è stato borsista di greco e latino all’Eton College e al Wellington College. Dopo gli studi, ha lavorato come fattorino a Londra per una sterlina a settimana e durante i cinque anni della seconda guerra mondiale ha prestato servizio presso la Royal Air Force e le Special Forces. È stato decorato al valor militare e ha il grado di Capitano d’aviazione.

            Dopo la smobilitazione del 1946, è entrato a far parte del cinema nel 1947 e per un periodo è stato sotto contratto con la Rank Organization. Ha recitato in teatro, all’opera e in radio per programmi internazionali. Ha cantato in “The Return Of Captain Invincible” e ha inciso The King of Elfland’s Daughter per Chrysalis; The Soldier’s Tale musicata da Stravinsky per Nimbus; Peter and the Wolf per Nimbus con il direttore Yehudi Menuhin; Devils, Rogues and Other Villains, from Broadway to Bayreuth in “The King and I”; e molto altro. Di recente ha inciso un album con la famosa band metal Rhapsody e il singolo “The Magic of the Wizard’s Dream”, che è entrato nelle classifiche e lo ha reso tra i cantanti più ascoltati. Ha inciso un album da solista e il dvd “Revelation”. È il primo alla sua età ad aver inciso un album da solista e ad aver ottenuto il disco di platino.

            Alcuni dei registi con i quali Lee ha lavorato sono John Huston, Raoul Walsh, Joseph Losey, George Marshall, Orson Welles, Nicholas Ray, Michael Powell, Edward Molinaro, Jerome Savary, Billy Wilder, Steven Spielberg, Joe Dante, Peter Jackson, Tim Burton, John Landis, Alejandro Jodorowsky e Andrei Konchalovsky. Ha girato film in russo, francese, italiano, tedesco e spagnolo e ha lavorato in numerosi paesi di tutto il mondo.

            Lee è comparso in oltre 250 film e produzioni televisive, tra i più famosi sono “Verso la città del terrore”, “Dracula il vampiro”, “La mummia”, “The Wicker Man”, “Vita privata di Sherlock Holmes”, “I tre moschettieri” e “Milady”, “Agente 007, l’uomo dalla pistola d’oro” del cugino Ian Fleming, “1941: allarme a Hollywood”, “Airport ‘77” e “Gremlins 2 – La nuova stirpe”. Ritiene di aver raggiunto l’apice della sua carriera quando è stato ospite al “Saturday Night Live” nel 1978 con John Belushi, Dan Aykroyd, Bill Murray, Gilda Radner, Laraine Newman e Jane Curtin. È ancora la terza puntata più vista del programma.

            L’attore Lee deve andare orgoglioso per tre motivi: è l’unico ad aver interpretato Sherlock Holmes e il fratello Mycroft; ha giustiziato Re Carlo I d’Inghilterra e Re Luigi XVIII di Francia; detiene il record di duelli con la spada, superando qualsiasi altro attore nella storia del cinema. Inoltre, gira tutte le scene in prima persona, senza controfigura, ed è membro onorario di tre sindacati degli stunt.

            Al college era imbattibile a squash, tennis e scherma e giocava con la stessa maestria a cricket, rugby, football e hockey. Parla francese, italiano, spagnolo e tedesco e se la cava con svedese, russo e greco. Ama viaggiare, l’opera e il golf. Il suo vantaggio, un tempo nella norma, è arrivato a otto e a oggi è l’unico attore che è entrato a far parte dell’Honorable Company of Edinburgh Golfers, il golf club più antico, fondato nel 1744. Ha avuto la fortuna di giocare sui campi più famosi del mondo ed è felice di aver giocato con tutti i grandi giocatori di golf dei tempi nostri, da James Braid a Jack Nicklaus.

            Lee è stato premiato per il suo lavoro cinematografico da diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Italia e Gran Bretagna. È Cavaliere Comandante dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, l’ordine più antico.

            È sposato da 46 anni con la modella e pittrice Gitte Kroencke, che prima di sposarsi ha sfilato per Balenciaga, Balmain, Chanel e Christian Dior. Hanno una figlia, Christina, nata in Svizzera. Dopo aver vissuto alcuni anni in Svizzera e in California, ora vivono nel Regno Unito.

            Tra le sue pubblicazioni l’autobiografia Tall, Dark and Gruesome, pubblicata nel 1977 e nel 1997 da W.H. Allen, e nel 2003 da Orion Books Ltd col titolo Lord of Misrule, con l’introduzione di Peter Jackson, e The Great Villains, Archives of Evil, The Films of Christopher Lee di Scarecrow Press e The Authorized Screen History di Jonathan Rigby, prefazione di George Lucas. Lee è nel Guinness Book of Movie Facts and Feats come la star internazionale col maggior numero di film girati. Ha vinto nel 1994 il London Film Critics Dilys Powell per il suo contributo al cinema. Ha di recente ottenuto il titolo di Comandante dell’Impero Britannico (CBE) in occasione del compleanno della regina (Queen’s Birthday’s Honors list). Nel 2002, all’apice della carriera, ha ricevuto il prestigioso Lifetime World Actor Award a Vienna direttamente da Mikhail Gorbaciov. Il governo francese l’ha nominato Ufficiale dell’Ordine delle arti e delle lettere. Nel Guinness Book of Records è stato aggiunto che è l’attore col maggior numero di contatti nell’industria del cinema. Secondo l’Internet Movie Database i film di Lee in sessant’anni hanno incassato più di quelli di qualunque altro attore.

 

HUGO WEAVING (Lord Elrond) dopo il diploma presso il prestigioso National Institute of Dramatic Art di Sydney ottenuto nel 1981, è diventato una celebrità internazionale del cinema e del teatro.

            Il pubblico di tutto il mondo lo conosce nei panni del cattivo per eccellenza, l’agente Smith, nella trilogia di fantascienza “Matrix” e del signore degli elfi Elrond nella trilogia “Il signore degli anelli”, ma anche nelle vesti della drag queen Tick in “Pricilla, la regina del deserto” di Stephan Eliott, con Terence Stamp e Guy Pearce. Lo abbiamo visto nel ruolo dell’eroe V in “V per Vendetta”, del Detective Aberline in “Wolfman” e, di recente, come il Teschio Rosso in “Captain America: Il primo vendicatore” con Chris Evans e Tommy Lee Jones. Weaving ha doppiato la versione originale di successi internazionali come “Babe, maialino coraggioso” e “Babe va in città”; Megatron nella trilogia “Transformers”; e i film d’animazione “Happy Feet” e “Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani”.

            Ha sostenuto il cinema del proprio paese recitando in molti film australiani, tra cui: “Strange Planet” con Naomi Watts; “Wendy Cracked a Walnut” di Michael Pattinson, con Rosanna Arquette; la black comedy “Istantanee” con Russell Crowe, per la quale ha vinto il premio come miglior attore protagonista dell’Australian Film Institute; “Robin Hood junior”; “Exile”; “The Custodian” con Anthony LaPaglia; “Scherzi maligni”; “True Love And Chaos”; “The Interview” per il quale ha vinto il premio come miglior attore dell’Australian Film Institute e al Montreal Film Festival; “Peaches”; “Little Fish” di Rowan Woods con Cate Blanchett, per il quale ha vinto il premio come miglior attore (Film Critics Circle of Australia, Inside Film e Australian Film Institute); “The Tender Hook”; “Last Ride”; e “Oranges & Sunshine” di Jim Loach con Emily Watson e David Wenham. Nel 2008 ha vinto l’Australia Living Legend Inside Film Award.

            Il suo amore per il teatro lo ha portato a partecipare a numerose produzioni teatrali, tra cui le opere “A Midsummer Night’s Dream”, “Macbeth”, “Julius Caesar” e “The Taming of the Shrew” di Shakespeare; “The Cherry Orchard” e “Uncle Vanya” di Cechov; “Hedda Gabler”; “The Rifleman” con la regia di Philip Seymour Hoffman; “Arcadia” e “The Real Thing” di Tom Stoppard; “The White Devil” di John Webster; “The Alchemist” di Ben Jonson; “Popular Mechanics” con la regia di Geoffrey Rush; “The Perfectionist”; “Les Liaisons Dangereuses” di Christopher Hampton; e “The Blind Giant Is Dancing” con Cate Blanchett.

            I numerosi ruoli in televisione includono la serie di successo internazionale “Bangkok Hilton” con Nicole Kidman.

 

ELIJAH WOOD (Frodo) è considerato uno degli attori più dotati della sua generazione e continua a sfidare se stesso interpretando ruoli di ogni tipo.

            Nell’estate del 2011, Wood ha partecipato alla sua prima serie tv, “Wilfred” della FX. I 13 episodi della serie americana sono un remake della sitcom di successo australiana, adattata da David Zuckerman (“I Griffin”). Protagonisti della serie sono un ragazzo (Wood), una ragazza e il cane Wilfred che secondo Zuckerman è a metà tra un Labrador e Russell Crowe ubriaco.

            Ha girato “Treasure Island” tratto dall’“Isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson nell’adattamento di Stewart Harcourt, nei panni di Ben Gunn con Eddie Izzard e Donald Sutherland. La miniserie in due parti di quattro ore è stata trasmessa su SKY TV nel Regno Unito a dicembre del 2011 e sul canale Sci-Fi negli Stati Uniti nel 2012. La miniserie è stata prodotta da Alan Moloney con la regia di Steve Barron. Wood ha partecipato al corto “Fight for Your Right Revisited” di Adam Yauch con John C. Reilly e Seth Rogen, che è stato presentato al Sundance.

            Insieme a Robin Williams e Pink ha doppiato la versione originale di “Happy Feet Two”. Ha inoltre dato la voce a Beck nella serie tv “TRON: Uprising” in uscita nel 2012.

            Ha partecipato al film di Galt Niederhoffer “The Romantics” con un cast eccezionale composto da Katie Holmes, Josh Duhamel, Anna Paquin, Malin Ackerman e Adam Brody. Il film è stato presentato all’edizione 2010 del Sundance Film Festival.

            Nel 2009 ha prestato la sua voce per il film d’animazione di Shane Acker “9” prodotto da Tim Burton. Il film della Focus Features con Jennifer Connelly e John C. Reilly narra un incubo post apocalittico che minaccia tutti gli esseri umani ed è uscito nelle sale statunitensi il 9 settembre 2009.

            Wood ha lasciato un segno indelebile nella trilogia tratta dai romanzi di J.R.R. Tolkien “Il signore degli anelli” interpretando il ruolo dello hobbit Frodo Baggins. Con la regia di Peter Jackson, i film “La compagnia dell’anello”, “Le due torri” e “Il ritorno del re” sono stati accolti positivamente dalla critica e hanno sbancato al botteghino. Inoltre, “Il signore degli anelli – Il ritorno del re” ha vinto l’Oscar® come miglior film e altri 11 Oscar®, superando il record di “Titanic”. Ai film hanno partecipato anche Viggo Mortensen, Cate Blanchett, Ian McKellen e Sean Astin.

            Altri film di Wood sono “Oxford Murders – Teorema di un delitto” con John Hurt Paris; “Paris, je t’aime”; “Day Zero”; il film d’animazione di George Miller “Happy Feet”; “Bobby” di Emilio Estevez; “Ogni cosa è illuminata” di Liev Schreiber; e il successo di critica di Michel Gondry “Se mi lasci ti cancello”. E ancora “Hooligans” di Lexi Alexander; la graphic novel di Frank Miller “Sin City” co-diretto da Robert Rodriguez e Miller; “Tempesta di ghiaccio” di Ang Lee; il film indipendente di Martin Duffy “The Bumblebee Flies Away”; “Tutto quello che voglio” di Jeffrey Porter; “Ash Wednesday”; e “Black & White” di James Toback.

            Wood è membro attivo e sostenitore dell’organizzazione no profit The Art of Elysium, fondata nel 1997 per invitare attori, artisti e musicisti a dedicare il proprio tempo e talento in attività di volontariato per bambini affetti da gravi patologie. The Art of Elysium organizza workshop di recitazione, arte, teatro, moda, musica, radio, scrittura creativa.

 

ANDY SERKIS (Gollum) è un attore pluripremiato che si è guadagnato l’attenzione della critica e del pubblico per la sua interpretazione di numerosi personaggi memorabili. Ha conquistato schiere di fan in tutto il mondo con la sua interpretazione di Gollum nella trilogia Oscar® “Il signore degli anelli” di Peter Jackson e ha vinto l’Empire Award, numerosi premi insieme al resto del cast, tra cui lo Screen Actors Guild Award®. Di nuovo insieme a Jackson, ha interpretato due ruoli nella rivisitazione epica del film “King Kong”: Lumpy, il cuoco della nave, e King Kong con l’uso della performance capture.

            Tra i suoi film più recenti “L’alba del pianeta delle scimmie”, prequel del film culto “Il pianeta delle scimmie”. Nella San Francisco di oggi, le scimmie fanno i conti con le conseguenze degli esperimenti di ingegneria genetica fatti dall’uomo che hanno portato allo sviluppo dell’intelligenza in questi animali e gettato le basi per una guerra per la supremazia. Serkis ha ottenuto la nomination al Critics’ Choice Award per la sua interpretazione di Caesar, la scimmia che guida la rivolta delle scimmie. L’attore ha anche prestato la sua voce per la versione originale del film “Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno” di Steven Spielberg.

            Serkis ha ottenuto il consenso del pubblico e della critica per il suo ritratto della leggenda punk-rock Ian Dury nel film “Sex & Drugs & Rock & Roll” di Mat Whitecross, per il quale ha avuto la nomination al BAFTA come miglior attore. L’abbiamo visto di recente nel ruolo di William Hare nella dark comedy “Ladri di cadaveri: Burke and Hare”, la storia di due sciacalli del XIX secolo che fanno affari fornendo cadaveri a una scuola di medicina di Edimburgo.

            In tv ha partecipato alla miniserie della BBC “Little Dorrit”, tratta dal classico di Charles Dickens, che gli è valsa la nomination all’Emmy come miglior attore non protagonista nel 2009. Ha interpretato il Premio Nobel per la fisica Albert Einstein in “Il mio amico Einstein” della BBC/HBO.

            Serkis ha ricevuto la nomination al Golden Globe e al BAFTA TV Award per la sua interpretazione di Ian Brady in “Longford” della HBO. Ha ottenuto consensi per il ruolo di Bill Sikes in “Oliver Twist” della PBS. Il pubblico della tv britannica lo conosce anche per i tanti ruoli interpretati in telefilm, miniserie e serie tv.

            Altri suoi film includono l’apprezzato film drammatico di Christopher Nolan “The Prestige”; la commedia “30 anni in un secondo” con Jennifer Garner; e i film indipendenti “The Cottage”, “Extraordinary Rendition” e “Sugarhouse”. Ha prestato la sua voce alla versione originale del film d’animazione “Giù per il tubo”. Ha partecipato al film di Michael Winterbottom “24 Hour Party People” e al film di Mike Leigh “Topsy-Turvy – Sottosopra”. Ha lavorato in film indipendenti come “Deathwatch”, “L’uomo senza legge”, “Shiner – Diamante”, “Pandaemonium”, “The Jolly Boys’ Last Stand”, “Five Seconds To Spare”, “Sweety Barrett”, “Fra i gigantic”, “Soho”, “Ragazze”, “Loop”, “Stella Does Tricks” e “The Near Room”.

            Apprezzato attore di teatro, Serkis è stato lodato per il suo lavoro sulle scene di Londra e del Regno Unito. Ha indossato i panni di Iago in “Othello” al Royal Exchange Theatre; ha interpretato Emcee in “Cabaret”; il ruolo di Potts in “Mojo” di Jez Butterworth al Royal Court Theatre. Sempre a teatro ha recitato in “King Lear”, “Hush” e “Decadence”. Nel 2003 ha esordito alla regia teatrale con “The Double Bass” al Southwark Playhouse di Londra.

            Serkis ha diretto il pluripremiato “Heavenly Sword™” per Playstation®3 e l’imminente “Enslaved: Odyssey to the West” per Namco Bandai Games. Infine, ha scritto e diretto il cortometraggio “Snake” con la moglie Lorraine Ashbourne e Rupert Graves.

 

RICHARD ARMITAGE (Thorin Scudodiquercia) è da molti anni apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica britannici. I ruoli da protagonista interpretati in produzioni televisive di primo piano come “North & South”, “Spooks”, “Robin Hood” e “Strike Back” lo hanno reso uno degli attori più popolari in Gran Bretagna con una vasta accolita di fan.

            Cresciuto in Leicestershire con la madre segretaria di scuola e il padre ingegnere, ha mosso i primi passi nella recitazione in modo decisamente atipico per un aspirante attore della sua età. A 17 anni, per ottenere la carta del sindacato degli attori, è entrato in un gruppo di ‘teatro fisico’ diretto al NachtCircus di Budapest. Unendo alla recitazione giochi di prestigio e arte mimica, ha mostrato una particolare attitudine all’hula hoop e allo skateboard.

            Ancora fresco di teatro, è tornato a Londra e nel 1994 ha iniziato un corso di teatro classico presso il LAMDA. Il primo ruolo ottenuto dopo la scuola non poteva essere più importante: la particina in “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantastma” gli ha portato tantissima esperienza e una valanga di lettere da parte dei fan, soprattutto giapponesi. Successivamente ha recitato in “L’amore dell’anno” con Dougray Scott, Kathy Burke e Jennifer Ehle e, infine, ha interpretato il suo primo ruolo da protagonista nei panni di Epiphanes, nella miniserie in due parti “Cleopatra” con Billy Zane, Rupert Graves e Art Malik.

            Seguono una serie di interpretazioni memorabili per la tv come “Sparkhouse”, “Cold Feet”, “Ultimate Force” e “Between The Sheets” e a teatro in “Hamlet”, “The Four Alice Bakers”, “Macbeth” e “The Duchess Of Malfi”.

            Nel 2004 ha interpretato il ruolo da protagonista nell’adattamento della BBC “North & South” che ha riscosso un gran successo, grazie al quale ha raggiunto un pubblico nuovo e più vasto. Nell’adattamento televisivo del romanzo di Elizabeth Gaskell, Armitage interpreta John Thornton, un industriale di epoca vittoriana all’apice della rivoluzione. Duro e sicuro nella sua vita pubblica, si mostra crudele e tiranno ma ha un punto debole: il suo affetto per Margaret Hale (Daniella Denby-Ashe).

            Armitage ha recitato in “Macbeth”, rivisitazione moderna del dramma shakespeariano ad opera della BBC, nei panni di Macduff, con James McAvoy e Keeley Hawes. Ambientato nella cucina di un ristorante sovraffollato, “Macbeth” è stato scritto da Peter Moffat e diretto da Mark Brozel. È andato in onda nel novembre del 2005.

            In 2006, ha indossato i panni di Sir Guy of Gisborne, amico fedele dello sceriffo spietato di Nottingham, nella serie della BBC “Robin Hood”. Nei tre anni seguenti la serie è andata avanti diventando un successo internazionale e Armitage è diventato un nome familiare.

Dopo “Robin Hood”, alla fine del 2008, l’attore è entrato nel cast di “Spooks”, la serie della BBC nei panni di Lucas North e ha lasciato la serie dopo un paio d’anni, alla fine del 2010, con un escamotage ‘esplosivo’.

A maggio del 2010 lo vediamo nei panni di John Porter in “Strike Back” per Sky 1. I tre racconti in prima persona ambientati in Iraq, Zimbabwe, Afghanistan e Pakistan, che si dipanano per sei episodi, intrecciano il dramma politico della guerra e i demoni personali di due uomini fuori di sé: Porter (Armitage) e Collinson, interpretato da Andrew Lincoln. John Lloyd del Financial Times ha definito Armitage uno dei migliori uomini d’azione in tv, in grado di rendere credibili i dolori personali nonché le proprie capacità pubbliche. Sky1 ha commissionato una seconda serie di “Strike Back” andata in onda nel 2011. La prima serie è andata in onda negli Stati Uniti nel 2011 su HBO riscuotendo successo.

            Armitage è recentemente comparso sul grande schermo in uno dei film più anticipati del 2011: “Captain America: Il primo vendicatore” diretto da Joe Johnston. Armitage interpreta Heinz Kruger, nemesi di Captain America, affiancato da Chris Evans, Tommy Lee Jones, Stanley Tucci e Hayley Atwell.

 

JED BROPHY (Nori) è nato a Taihape, in Nuova Zelanda, ed è cresciuto in una fattoria con pecore e bovini nella Ruanui Valley a Mataroa. Dopo le superiori, dove eccelle negli sport, lavora nella fattoria del padre e tosa le pecore per pagarsi l’università. Studia educazione fisica alla University of Otago ed è durante gli anni universitari che inizia teatro e completa gli studi presso la scuola d’arte drammatica neozelandese Toi Whakaari, diplomandosi nel 1988.

            Per i primi quattro anni si dedica al teatro, portando in tournée in Nuova Zelanda nel 1989 “Ladies Night”, prima di approdare al suo primo film con Robert Powell, nella produzione neozelandese “Chunuk Bair”. Lo stesso anno entra nel cast del film di Peter Jackson “Splatters – Gli schizzacervelli” nella parte dello zombie Void. È l’inizio di una carriera di film a firma Jackson: nel 1993 è John in “Creature del cielo”. Lo stesso anno interpreta con Gary Henderson e Lara Matheson la commedia culto pluripremiata “Skin Tight” che porta in tournée in Nuova Zelanda fino ad approdare nel 1998 al festival di Edimburgo vincendo il Fringe First. Durante la rappresentazione al New End Theatre di Hampstead, a Londra, Brophy riceve una missiva che lo informa che la trilogia “Il signore degli anelli” si farà, torna così in Nuova Zelanda e viene scelto per il ruolo di uno degli orchi principali. Grazie all’uso delle protesi compare nei tre film nelle vesti di sei diversi personaggi tra cui Snaga e Sharku, inoltre collabora nel reparto equitazione in qualità di addestratore e nel film è uno dei cavalieri neri, Nazgul.

            Brophy compare anche in “King Kong” a bordo della Venture. Nel 2005 lavora con Andy Serkis in motion capture per il gioco della Playstation®3 “Heavenly Sword” e ancora in motion capture in “Le adventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno”. È Waz Morris nel film neozelandese del 2009 “Second Hand Wedding” e l’anno successivo è James Hope in “District 9”.

            Di recente ha partecipato ai film “Tracker” e “Warrior’s Way” nonché all’imminente film tv “Tangiwai”.

            Ha alle spalle oltre 60 produzioni teatrali, 23 film e oltre 20 film per la tv nonché innumerevoli cortometraggi. Nel 1998 ha vinto il premio Drifting Cloud Film come miglior attore del corto “Group Therapy” e nel 2009 ha vinto il Chapman Tripp Award di Wellington come attore dell’anno.

            Appassionato di equitazione e membro del Paekakariki Surf Life Saving Club, trascorre i week end sulla spiaggia o a cavallo. È sposato e ha due figli maschi, entrambi comparsi nella trilogia “Il signore degli anelli”, uno nei panni di un bambino hobbit, l’altro nei panni di Eldarion, futuro figlio di Arwen e Aragorn.

 

ADAM BROWN (Ori) è un giovane attore britannico al suo debutto cinematografico in “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”.

            Brown si è fatto le ossa a teatro, è co-fondatore della Theatre Company Plested and Brown, che ha portato le proprie produzioni al festival di Edimburgo con un discreto successo e in tournée nel Regno Unito.

            Ha dimostrato le sue qualità teatrali con la pantomima soprattutto in programmi televisivi per bambini della BBC. L’attore ha inoltre interpretato diverse pubblicità di alto livello nel Regno Unito.

 

JOHN CALLEN (Oin) ha calcato le scene per la prima volta a cinque anni, in una recita scolastica a Londra, la sua città natale. La sua prima regia risale ai tempi della scuola media, sempre in Inghilterra, quando aveva 13 anni. Dopo essersi trasferito in Nuova Zelanda a 16 anni, ha lavorato nel teatro amatoriale, prima di diventare un vero e proprio professionista dello spettacolo, circa 40 anni fa. Da allora ha lavorato come attore, regista e scrittore di teatro, cinema, radio e televisione.

            Ha ricevuto due volte la candidatura di migliore attore da parte dei critici teatrali di Wellington e di migliore attore non protagonista in un cortometraggio. La sua esperienza vanta oltre 100 produzioni teatrali sia come attore, sia come regista; si è cimentato in ogni genere, dal teatro dell’assurdo ai classici più noti, interpretando personaggi del calibro di Shylock e Macbeth.

            Callen è apparso in numerosi film fra cui: “Picture; “The Sinking of the Rainbow Warrior” (“Affondate il Rainbow Warrior”), in cui interpreta il premier neozelandese David Lange; “Treasure Island Kids” (“L’isola del tesoro”) con Randy Quaid; “Fly”; e nella co-produzione anglo-neozelandese di “The Man Who Lost His Head”, al fianco del noto attore inglese Martin Clunes. Recentemente ha interpretato il Professor Craddock nel lungometraggio “Love Birds”, al fianco dell’ attore comico neozelandese Rhys Darby e della premiata attrice inglese Sally Hawkins. Lo scorso anno ha nuovamente vestito i panni del professore matto in una popolare serie di pubblicità televisive per la ditta di elettrodomestici Fisher and Paykel.

            L’artista vanta inoltre una vasta attività nel campo del doppiaggio: è stato la voce narrante di quasi 150 documentari per National Geographic, Discovery, Animal Planet ed altri programmi nazionali ed internazionali.

            I suoi crediti di regista includono: “Shortland Street”, “Comedy Central”, “Epitaph”, “Jackson’s Wharf I and II”, “The Tribe”, “Karaoke High”, “Taonga” e la recente storia dell’eroe neozelandese della seconda guerra mondiale, Sir Keith Park, dal titolo: “The Kiwi Who Saved Britain”. Ha inoltre diretto decine di lavori teatrali fra cui tre produzioni di enorme successo per l’Auckland Theatre Company. Ha diretto oltre 50 spot pubblicitari per il mercato televisivo australiano e per alcune società audiovisive.

            Callen è stato inoltre lettore presso Toi Whakaari, la scuola d’arte drammatica neozelandese, nella scuola di recitazione Unitec e nella University of Auckland. Fra un impegno e l’altro, si dedica anche a leggere libri per la Royal New Zealand Foundation of the Blind (la fondazione neozelandese per i non vedenti).

 

BILLY CONNOLLY (Dain Ironfoot): nonostante sia noto soprattutto al pubblico americano per il suo talento comico, si è distinto in una intensa performance drammatica nella parte del leale domestico John Brown nell’acclamato “La mia regina”. Presto potremo apprezzare la sua voce nel doppiaggio dell’imminente film d’animazione “Brave”, e lo vedremo in “Quartet”, il film indipendente con cui Dustin Hoffman debutterà nella regia.

Tra i suoi crediti cinematografici figurano: “I fantastici viaggi di Gulliver”, “X-files – voglio crederci”, “Fido”, “Garfield 2”, “Lemony Snicket: una serie di sfortunati eventi”, “L’ultimo Samurai”, “Timeline – Ai confini del tempo”, “White Oleander”, “The Boondock Saints – Giustizia finale” e il sequel The Boondock Saints 2 – Il giorno di Ognissanti”, “Beautiful Joe”, “An Everlasting Piece”, “Gli imbroglioni”, “Absolution”, “Accerchiato”, la versione cinematografica di “Treasure Island” con i Muppet (“I Muppet nell’isola del tesoro”), “Gabriel and Me”, “Gentleman’s Relish” e “The Man Who Sued God”. È stato il protagonista delle apprezzate produzioni della BBC “Down Among the Big Bad Boys” e “The Life and Crimes Of Deacon Brodie” e ha doppiato i film d‘animazione “Pocahontas” e “Boog & Elliot a caccia di amici”.

Connolly è noto soprattutto per la sua presenza nella serie televisiva “Head of the Class” che in seguito ha generato uno spin-off dal titolo “Billy” in cui l’attore è stato il protagonista. Altri suoi lavori per la televisione comprendono apparizioni nella sitcom “Pearl”, show comici per HBO e BBC, una serie in sei parti dal titolo “Billy Connolly’s World Tour of Scotland”, in cui l’attore viaggiava nella sua amatissima terra, e “The Bigger Picture”, una serie sull’arte scozzese. Ha realizzato inoltre numerosi video fra cui “25 BC”, “Billy and Albert”, “An Audience with Billy Connolly”, “Billy Connolly Live” e “Live ‘94”.

La sua eclettica carriera comprende performance in “Androcles and the Lion” (per la BBC), nella produzione della Scottish Opera “Die Fleidermaus” e nel lavoro teatrale da lui stesso scritto “The Red Runner”, che ha registrato il tutto esaurito al festival di Edimburgo.

La sua carriera è iniziata all’insegna della musica: Connelly faceva infatti parte della folk band “The Humblebums”, insieme a Gerry Rafferty; la sua umoristica presentazione dello show divenne presto molto popolare fra il pubblico e nel 1971 si esibì nel suo primo concerto solista. In seguito Connolly ha dato vita a “The Great Northern Welly Boot Show”, uno spettacolo di musica e parole che confermava il suo talento di intrattenitore. Ha pubblicato un album doppio e un singolo che è stato n.1 in classifica, dal titolo D.I.V.O.R.C.E.

 In seguito ha realizzato numerosi ‘comedy record’, album con musica e performance sonore, e ha pubblicato diversi libri comici.

 

STEPHEN FRY (Master Of Laketown) è nato nel 1957 e ha studiato presso un incredibile numero di istituti di formazione, la maggior parte dei quali si stancavano presto di lui. All’Università di Cambridge ha incontrato Emma Thompson e Hugh Laurie, con cui ha stretto una forte amicizia ed un lungo sodalizio professionale.

            Il primo lavoro teatrale di Fry è stato “Latin!”, premiato con lo Scotsman Fringe First Award e rappresentato in tutto il Paese. “The Cellar Tapes”, la rivista teatrale da lui scritta e interpretata con Thompson, Laurie e Tony Slattery, è stata trasmessa dalla BBC, inaugurando così la sua prolifica carriera televisiva.

            Seguono “Alfresco”, una serie comica per Granada, sempre al fianco di Laurie e Thompson e con Ben Elton e Robbie Coltrane; tre serie di “Blackadder”, quattro serie di “A Bit Of Fry And Laurie” con Laurie, entrambe per BBC; e quattro serie di “Jeeves And Wooster” per Granada. Ha inoltre ultimato due serie di “Absolute Power” con John Bird per la BBC, “Bones” per Fox e numerose fiction drammatiche televisive, fra cui “Tom Brown’s Schoolboys” e la recente serie “Kingdom” per ITV.

            Stephen Fry è il presentatore del quiz show di BBC “Qi”, giunto ora alla sua decima stagione, e ha inoltre presentato i documentari “Stephen Fry’s 100 Greatest Gadgets”, “Planet Word”, “Stephen Fry on Wagner”, “Last Chance to See”, “Fry in America”, “Manic Depression”, “HIV and Me” e “The Machine that Made Us”, tutti in onda su BBC.

            Dal suo esordio nel cinema con “Amore e rabbia”, nel 1985, Fry ha continuato a recitare regolarmente anche nei film, aggiudicandosi una varietà di premi. È stato il protagonista di “Gli amici di Peter” di Kenneth Branagh e ha ricevuto grandi consensi da parte della critica per aver interpretato Oscar Wilde in “Wilde”. Nel 2001 ha recitato la parte di un detective nel film di Robert Altman “Gosford Park” e nel 2003 ha esordito nella regia cinematografica con “Bright Young Things”, un film da lui stesso adattato dal libro Vile Bodies di Evelyn Waugh. Nel 2005 è apparso in “A Cock and Bull Story”, basato sul romanzo Tristram Shandy e ha inoltre vestito i panni di Gordon, un presentatore televisivo anticonformista in “V per vendetta”.

            Ha interpretato se stesso in “St. Trinians”, e il ruolo del Ministro Tormer in “Eichmann”, dando inoltre la voce allo Stregatto di “Alice In Wonderland” di Tim Burton. Il più recente ruolo cinematografico di Fry è stato quello di Mycroft Holmes nel film di Guy Ritchie “Sherlock Holmes: Gioco di ombre”.

            A teatro ha recitato in “Forty Years On” di Alan Bennett, in “Look, Look” di Michael Frayn, in “The Common Pursuit” e in “Cell Mates” di Simon Gray.

            La sua partecipazione nel revival del musical “Me and My Girl”, a lungo rappresentato a Broadway e nella West End, gli è valsa un Drama Circle Award e una candidatura al Tony.

            Fry è inoltre uno stimato scrittore, autore di romanzi di successo, di un’autobiografia e di un libro sulla poesia dal titolo The Ode Less Travelled. I più giovani lo conoscono e lo apprezzano per le sue versioni sonore dei romanzi di Harry Potter di J. K. Rowling.

 

RYAN GAGE (Alfrid) è nato a Coventry, in Inghilterra ed è cresciuto a Londra, dove si è diplomato presso il Drama Centre, sotto la guida del maestro di Strasburgo Ruivan Adiv. Subito dopo è entrato a far parte della Royal Shakespeare Company, con cui è rimasto per due anni e mezzo; nel periodo trascorso con la celebre compagnia teatrale, è stato nominato allo Ian Charleston Award per la sua interpretazione di Flute in “A Midsummer Night’s Dream”, in scena alla West End; è inoltre apparso in “Hamlet” e in “God In Ruins” di Anthony Neilson nonché in “Loves Labours Lost”, “Macbett” di Silvio Pucerete, “The Indian Boy”, “Macbeth”, “Rosencrantz and Gildenstern Are Dead”.

            Altri suoi spettacoli teatrali nella West End, comprendono: “Ghost Stories”, “Bugsy” al Queens Theatre; e “Oliver” al London Palladium. L’attore ha ricevuto una nomination all’Off-West End Award come migliore attore per il suo ruolo in “Wages Of Thin” di Trevor Griffiths. Ha partecipato al tour inglese di “Quadrophenia” e ha recitato in “Promises And Lies” per il Birmingham Repertory Theatre, in “Wolves And Sheep” al London’s Pleasance Theatre, e in “Artist Descending A Staircase” in scena a The Old Red Lion Theatre.

            Per quanto riguarda i crediti cinematografici di Ryan, ricordiamo: “Hamlet” di David Tennant per BBC Films (dove interpretava il ruolo di Osric); “Outlaw” per la regia di Nick Love; “Headphones”, “Brixton 65” e “Dredd – La legge sono io”. I suoi crediti televisivi sono invece i seguenti: “Hollyoaks”, “Doctors”, “Holby City”, “Hustle”, “Turning Points”, “The Bill”, “Down to Earth”, “Rory Bremner”, “Grange Hill” e “Preston Front”.

 

            MARK HADLOW (Dori/Bert) ha dato il via alla sua carriera nell’industria dello spettacolo nel 1978; in questi 34 anni vanta oltre 130 lavori teatrali, decine di film, di programmi televisivi, pubblicità, e migliaia di partecipazioni radiofoniche.

            Il teatro è stato il trampolino di lancio della sua carriera. La sua passione per la recitazione e per l’intrattenimento è l’elemento portante del suo fascino e della sua abilità di passare con disinvoltura da un personaggio all’altro, comico o drammatico che sia, con cui si è imposto fra gli attori più apprezzati della Nuova Zelanda. Attivo nel teatro, in televisione, nel cinema, negli eventi di intrattenimento aziendale, alla radio, nella scrittura e nella regia, questo versatile artista è in grado di primeggiare in qualsiasi genere. È particolarmente appassionato di canto ed è apparso in numerosi musical, fra cui preferisce “Little Shop of Horrors” e di cui ha interpretato ben quattro produzioni diverse.

            Hadlow ha inoltre ottenuto il successo cimentandosi nella regia di diversi lavori e musical teatrali, e continua ad ideare e sviluppare una varietà di produzioni. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui il premio per la migliore commedia televisiva per il ruolo di Harry in “Willy Nilly”.

            Nel 1993 ha vinto inoltre il premio per la migliore performance teatrale, mentre nel 1995 si è aggiudicato quello di migliore intrattenitore dell’anno; recentemente ha vinto il titolo di migliore artista vocale da parte dei Radio New Zealand Awards nel 2010; da quindici anni Hadlow collabora infatti con Radio Network. Prima di unirsi al cast di “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, Hadlow ha lavorato con il Comune di Christchurch come manager della produzione di eventi: alla guida di una squadra di cinque persone ha realizzato una serie di eventi gratuiti per intrattenere i residenti e i turisti di Christchurch, che hanno registrato un’utenza fino a 100.000 persone. Ricordiamo inoltre il suo incarico di funzionario per le pubbliche relazioni e per i contatti con i media, per la Marina Reale della Nuova Zelanda, un’attività molto stimolante di cui va particolarmente orgoglioso. Noto per la sua capacità organizzativa, l’attore si destreggia fra questi incarichi prestigiosi e i suoi vari impegni cinematografici.

             “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” è il terzo film di Peter Jackson in cui Hadlow ha recitato.

 

PETER HAMBLETON (Gloin/William): nel 1991/1992 si è diplomato presso la scuola d’arte drammatica della Nuova Zelanda, diventando uno degli attori più versatili del Paese.

            Ha ricevuto il premio di migliore attore non protagonista per “The Last Tattoo” al New Zealand Film and Television Awards del 1985; recentemente ha interpretato il ruolo del Sergente Syd Gurton in “Home By Christmas”.

            In televisione Hambleton è apparso in “Spies and Lies”, “Stolen”, “Paradise Café” e “Shortland Street”.

            Vanta una vasta esperienza di attore e regista di teatro, vincitore di numerosi premi del Chapman Tripp Theatre. Nel 2012 è stato apprezzato per il suo lavoro in “The Letter Writer” di Juliet O’Brien al New Zealand International Arts Festival; la sua performance gli è valsa l’Emerging Artist Trust Accolade.

            I momenti più significativi della sua carriera trentennale comprendono le performance in “The Birthday Boy”, “Blood Wedding”, “Collapsing Creation”, “Four Flat Whites In Italy”, “Who Wants To Be 100?”, “Home Land”, “Othello”, “The Graduate”, “Flagons And Foxtrots”, “The Bach”, “Dr. Buller’s Birds”, “Democracy”, “Romeo And Juliet”, “Spreading Out”, “An Enemy Of The People” e “Copenhagen” che gli è valso il premio di attore dell’anno.

            Ha diretto varie produzioni teatrali: “Marathon”, “Wait Until Dark”, la commedia “The 39 Steps” e “Shipwrecked!” che ha avuto tre candidature al Chapman Tripp nel 2010.

            Membro onorario del “Shakespeare’s Globe” dal 2002 e del Winston Churchill Trust dal 2007, Hambleton ha diretto “Cymbeline” con un cast di studenti universitari, “PERICLES” ispirato al mondo dei surf e “A Midsummer Night’s Dream” esclusivamente con un cast maschile, nonché una produzione ‘all’aperto’ di “All’s Well That Ends Well”, ambientata su una pittoresca strada ferrata.

 

STEPHEN HUNTER (Bombur) Stephen Hunter è nato a Wellington, in Nuova Zelanda e da giovanissimo è stato scritturato per caso nel ruolo del Clown. Un’etichetta difficile da cancellare: ha rapidamente sviluppato un grande ritmo comico e la reputazione di professionista del genere. È sempre stato affascinato dalla macchina da presa: dopo essersi distinto nella TV neozelandese, si è recato in Australia.

            Il suo talento è stato ben presto apprezzato e non solo nella commedia. Nel 2006, dopo diversi ruoli ‘ospiti’ in entrambi i lati del Tasman, Hunter ha ottenuto il ruolo di Sharpie nella seconda serie drammatica “Love My Way”, che ha vinto due volte il Logie Award. Nel 2008 ha avuto un importante ruolo ‘ospite’ nella serie australiana in onda su Channel 7 sul mondo dei medici, dal titolo “All Saints”: un ruolo in cui ha dato prova della sua versatilità e del suo spessore anche come attore drammatico.

            Tuttavia, è il suo talento comico a renderlo uno degli attori più popolari e richiesti sia in Australia che in Nuova Zelanda; un talento confermato dalle sue apparizioni in “The Go Show” (su Nickelodeon) e “Review with Miles Barlow” (su ABC).

            La sua voce dal timbro profondo e intenso lo ha imposto inoltre fra i doppiatori migliori del suo Paese; questa sua abilità è stata spesso utilizzata per promuovere alcuni dei più importanti prodotti australiani e neozelandesi. Nel 2009 ha ottenuto il ruolo protagonista dell’amabile Si, della serie animata di ABC “CJ the DJ”.

            Tuttavia la sua vera passione è legata allo schermo, e ciò che più ama è far ridere il pubblico.

 

WILLIAM KIRCHER (Bifur/Tom) ha inaugurato la sua carriera di attore dopo aver conseguito il diploma presso la New Zealand Drama School all’età di 18 anni. Dopo due anni di apprendistato, ha lavorato spostandosi in tutto il Paese e nel corso dei successivi venti anni, è apparso in oltre cento produzioni teatrali di alto livello. Parallelamente ha dato vita ad una brillante carriera al cinema e in televisione, diventando uno degli attori più stimati in Nuova Zelanda.

            Alla fine degli anni ’90, ha rivolto la sua attenzione alla produzione dell’intrattenimento, nel ruolo di manager esecutivo. E’ stato produttore di una compagnia televisiva inglese, la Cloud 9 Screen Entertainment, con l’incarico di sviluppare progetti destinati al pubblico neozelandese. Nel 1999 è diventato il capo della divisione commerciale della società; in questo ruolo ha prodotto un cortometraggio vincitore di un premio, nonché una vasta gamma di progetti aziendali. E’ infine diventato membro della squadra esecutiva di Cloud 9, in cui era responsabile delle comunicazioni, dei rapporti con i media e delle pubbliche relazioni.

            Nel 2003 ha dato vita alla partnership ScreenAdventures, allo scopo di sviluppare, finanziare e produrre lungometraggi per il pubblico internazionale. ScreenAdventures è attualmente impegnata nella co-produzione del film horror “Damnation Island” insieme alla Enderby Entertainment di Los Angeles.

            Nel 2006 è tornato a recitare con “Out Of The Blue”, un film diretto da Robert Sarkies e basato sulla vera storia di un massacro avvenuto nel piccolo villaggio marittimo di Aramoana.

            Fra il 2009 e il 2010, Kircher si è nuovamente occupato di produzione e ultimamente è stato line producer di “The Investigator”, un ‘docu-drama’ televisivo che ha riscosso un grande successo, realizzato per Red Sky Film & Television.

            Fra i suoi lavori di attore, ricordiamo: la tournée nazionale in Nuova Zelanda con lo show di John Godber “Bouncers” che ha registrato il tutto esaurito in uno dei teatri maggiori del Paese; la tournée neozelandese ‘sold-out’, della commedia “Ladies Night;” il ruolo del cowboy omicida Pyke, nel telefilm canadese-neozelandese dal titolo “Gold;” tre stagioni nel dramma poliziesco “Shark In The Park”, il telefilm distribuito da Disney “Valley Of Adventure” in cui interpreta il malvagio protagonista Tel; e l’opportunità di interpretare il sergente Stu Guthrie nel film del 2006 “Out Of The Blue”, una performance che ha riscosso un grande plauso da parte della critica.

 

EVANGELINE LILLY (Tauriel) è stata ‘scoperta’ a Kelowna, nella British Columbia, da un agente dell’agenzia Ford. Sei mesi dopo si è trasferita a Vancouver per frequentare la University of British Columbia in cui ha studiato relazioni internazionali. Dopo essere apparsa in alcuni spot pubblicitari, ha scelto di rinunciare alla recitazione per concentrarsi sui suoi studi. Due anni dopo, però, un amico l’ha convinta a tentare nuovamente la carriera di attrice. Poco dopo Evangeline ha ottenuto la parte di un ‘cadavere’ in alcune puntate di “Kingdom Hospital” di Stephen King e nel film “The Long Weekend”. Lilly ha inoltre recitato al fianco di John Malkovich in “Afterwards”, selezionato al Toronto Film Festival 2008.

            Nel gennaio 2004 ha finalmente fatto sentire la sua voce nel ruolo di Kate, nella famosa serie TV di ABC dal titolo “Lost”. Creata da J. J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, “Lost” ha vinto il Golden Globe Award 2006 come migliore serie drammatica per la TV, e lo Screen Actor’s Guild Award® per il miglior cast corale di una serie televisiva drammatica. Lilly è stata nominata al Teen Choice Award e al Golden Globe 2007 come migliore attrice in una serie drammatica per la TV.

            Lilly si dedica ad attività benefiche, ama viaggiare e si interessa alle varie culture del mondo. Dall’età di 14 anni si adopera come volontaria nei progetti per i bambini e quando frequentava il college ha fondato e guidato un comitato volto allo sviluppo mondiale e al sostegno dei diritti umani. Ha quindi vissuto per tre settimane in una capanna nella giungla filippina.

            L’attrice parla benissimo anche il francese, e ama leggere, scrivere, dipingere, e viaggiare; adora inoltre il tè, la natura e la musica.

 

SYLVESTER McCOY (Radagast) è nato a Dunoon, in Scozia, dove nel 2010 ha ricevuto il titolo onorifico di High Chieftain. McCoy è noto soprattutto per aver interpretato la settima incarnazione del Dottore nella popolare serie televisiva “Doctor Who”, fra il 1987 e il 1989; in seguito ha ripreso questo ruolo nello special a scopo benefico del 1993, “Dimensions in Time” e poi di nuovo nel 1996, nel film TV “Doctor Who”, al fianco di Paul McGann che vestiva i panni dell’ottavo Dottore.

            Da quando ha interpretato quel ruolo, McCoy è apparso in vari show televisivi e teatrali; inoltre è stato presentatore televisivo e voce narrante di libri sonori. I suoi crediti di presentatore includono gli show “Tiswas”, “Vision On” e “Jigsaw”.

            I suoi crediti cinematografici comprendono invece i recenti lungometraggi indipendenti: “Back2Hell”, “Eldorado” e “Punk Strut”.

            In televisione è apparso nel pilota comico “The Academy” con Sir Ian McKellen, di DLT Entertainment, per la regia di Humphrey Barclay; in “Al Murray’s Multiple Personality Disorder” di Avalon TV/ITV; “Rab C. Nesbitt” di BBC Scotland; “Casualty”; “The Bill” di Talkback Thames; “Gil Mayo Mysteries” e “Still Game”, “Hollyoaks” di Mersey TV; “See It Saw It” di ITV e nell’adattamento per la BBC del romanzo di Henry Fielding, “The History Of Tom Jones, a Foundling”. McCoy è stato recentemente star ospite di una puntata di “Doctors” (BBC), nel ruolo di un medico che da giovane era stato l’eroe che viaggia nel tempo in una serie TV per bambini dal titolo “The Amazing Lollipop Man”; questa parte è stata scritta appositamente per McCoy.

            A teatro McCoy ha interpretato il Fool nell’apprezzata produzione di “King Lear” diretta da Trevor Nunn, al fianco di Ian McKellen, in tournèe con la Royal Shakespeare Company e in scena al New London Theatre; recentemente ha vestito i panni di Grimes in “Decline & Fall” di Evelyn Waugh rappresentato all’ Old Red Lion Theatre.

            Altri suoi recenti ruoli teatrali comprendono: Mushnik in “Little Shop Of Horrors” in scena alla Menier Chocolate Factory e in tournèe in Inghilterra; il ruolo protagonista in “The Mikado” per la Carl Rosa Opera Company rappresentato presso lo Sheffield Lyceum e in tournée in Inghilterra; Parchester in “Me And My Girl”, nel tour inglese; the Showman in “The Pocket Orchestra” per i Trafalgar Studios; e Dr. Einstein in “Arsenic & Old Lace”, nel tour inglese. E poi: Mr. Bennett in “Pride And Prejudice” (tour inglese); Selsdon Mowbray in “Noises Off”, rappresentato in tournée in tutta l’Inghilterra e nella West End londinese; Feste in “Twelfth Night” al Leicester Haymarket; Sextus Pompey in “Antony And Cleopatra” e Tranio in “The Taming Of The Shrew”, entrambi per il Theatre Royal a Haymarket, con Vanessa Redgrave e Timothy Dalton; Mr. Beaver in “The Lion, The Witch And The Wardrobe” con la Royal Shakespeare Company di Stratford; Dr. Mallinson in “The Dead Move Fast” al Gilded Balloon di Edimburgo; Touchstone in “As You Like It” al Ludlow Festival; Argan in “The Hypochondriac” al Lyceum di Edimburgo; Clarin in “Life Is A Dream” al Lyceum Theatre di Edinburgo, al Barbican Theatre e alla Brooklyn Academy of Music e al New York National Theatre; e il ruolo protagonista della produzione del National Theatre di “The Pied Piper” nonché il ruolo di Puck in “A Midsummer Night’s Dream” alla Welsh National Opera.

 

BRET McKENZIE (Lindir) è un cantante neozelandese, chitarrista e attore comico che ha raggiunto la popolarità nel 2000, insieme alla sua costar Jemaine Clement, con cui forma il duo musicale ‘digifolk’ Flight of the Conchords. Il duo artistico si è fatto conoscere in seguito alla partecipazione in vari festival australiani e neozelandesi, in cui si sono esibiti nelle loro ironiche performance canore dai testi provocatori e demenziali. Flight of the Conchords, il cui stile ricorda le parodie musicali di Spinal Tap e Tenacious D, ma con un taglio ancora più sarcastico e impassibile, ha attirato l’attenzione di HBO che ha offerto al duo una sitcom satirica; il programma è andato in onda nel 2007 e presentava i due artisti che si esibivano in video musicali di tendenza, raccontando la storia di due uomini che si trasferiscono a Manhattan con la speranza di ‘sfondare’. McKenzie inoltre è apparso nel piccolo ruolo di un elfo in “Il signore degli anelli – Il ritorno del re”.

 

GRAHAM McTAVISH (Dwalin) ha iniziato la sua carriera a Londra, in vari progetti fra cui il cult “Red Dwarf”, “King Lear” di Brian Blessed e la miniserie “Empire”. Contemporaneamente è stato il protagonista nei teatri inglesi più prestigiosi: a Londra al Royal Court e al National Theatre, e a Edimburgo al Royal Lyceum. Nel 2008 l’attore si è trasferito negli Stati Uniti.

            Dopo una settimana dal suo arrivo a Los Angeles, ha ottenuto un ruolo importante al fianco di Sylvester Stallone, nella produzione Millennium Films/Nu Image di “Rambo”. Da allora ha lavorato senza sosta in televisione, interpretando fra l’altro il nefando diplomatico russo Mikhail Novakovich nell’ultima stagione della serie “24”.

            McTavish vanta un nutrito gruppo di fan grazie al doppiaggio di Dante Aligheri nel film d’animazione e nell’omonimo video game “Dante’s Inferno”; è stato inoltre la voce di Loki in “Wolverine And The X-Men”, “Hulk Vs. Thor” e “The Avengers: Earth’s Mightiest Heroes”.

            Dopo una serie di ruoli protagonisti nei film “Green Street Hooligans 2” e “The Wicker Tree”, l’atteso sequel di “The Wicker Man”, ha interpretato il ruolo di Carl Hatton in “Secretariat” con Diane Lane. È apparso inoltre nel film Paramount “Middle Men” con James Caan e Giovanni Ribisi, nonché nel recente “Columbiana” di Oliver Megaton.

 

JAMES NESBITT (Bofur) è nato e cresciuto in Irlanda del Nord. Seguendo il consiglio di un insegnante scolastico, ha frequentato la scuola d’arte drammatica, a Londra. È apparso in numerosi lavori teatrali fra cui “Paddywack”, “Translations”, “As You Like It”, “Philadelphia Here I Come”, “And Can’t Pay, Won’t Pay” e nel recente “Shoot The Crow” in scena nella West End londinese.

            I suoi più importanti ruoli televisivi comprendono: “Ballykissangel” e “Playing the Field”, tuttavia è stata la parte di Adam in “Cold Feet” (vincitore del BAFTA Award) ad averlo imposto all’attenzione del grande pubblico. Basato sulla vita di tre coppie di trentenni, questo apprezzato dramma gli è valso un British Comedy Award nel 2000 e un UK National Television Award nel 2003.

            La varietà dei suoi ruoli televisivi comprendono la parte protagonista di Tommy Murphy in “Murphy’s Law”, scritta appositamente per lui da Colin Bateman. La prima stagione è andata in onda nel 2001 e la quinta serie è stata trasmessa nel 2007.

            Nel 2002 ha interpretato il ruolo protagonista di Ivan Cooper nel film “Bloody Sunday” che gli è valso una nomination al BAFTA e il premio di migliore attore ai British Independent Film Awards e al festival di cinema di Stoccolma. Il film stesso ha vinto un Orso d’Oro al festival di Berlino.

            Nel 2003 BBC Drama ha prodotto una moderna rivisitazione dei Canterbury Tales di Chaucer in cui Nesbitt interpretava il protagonista Nick di “The Miller’s Tale”; questa produzione è andata in onda su BBC America nel gennaio 2005.

            All’inizio del 2004 è stato il protagonista di “Passer By”, un film drammatico diretto da David Morrisey, il regista di “State of Play”, e scritto da Tony Marchant, già autore dell’adattamento di “Canterbury Tales” e “Crime & Punishment”.

            Nel 2007 ha recitato nell’apprezzata serie BBC “Jekyll” che gli è valsa una candidatura al Golden Globe per la migliore performance di un attore in una miniserie o un film per la televisione, e una nomination al Rose D’Or come migliore attore.

            All’inizio degli anni ’90 Nesbitt ha esordito in un lungometraggio, “Il mistero di Jo Locke, il sosia e Miss Britannia ‘58”. In seguito ha girato due film con il regista Michael Winterbottom: “Jude” nel 1996 e “Benvenuti a Sarajevo” nel 1997. Ha ottenuto un ampio riconoscimento nel 1998 con il film “Svegliati Ned”, nel ruolo dell’amabile allevatore di maiali di nome Pig Finn. È stato il protagonista di “Millions” di Danny Boyle ed è apparso nel film di Woody Allen “Match Point”.

            Nel 2008 ha recitato la parte di Ponzio Pilato in “The Passion” di BBC One ed è stato il protagonista di “Midnight Man” per ITV1. Nel 2009 è apparso in “Five Minutes Of Heaven” di BBC Films e nel film vincitore di un BAFTA dal titolo “Occupation” per BBC One; ha affiancato Martin Sheen nel ruolo dello scrittore irlandese in viaggio con un padre in lutto, nel film di Emilio Estevez del 2011 “The Way”.

            Nel 2010 ha girato la miniserie televisiva “The Deep” e il film “Matching Jack”. Nel 2011 ha recitato in “Coriolanus” al fianco di Ralph Fiennes e Gerard Butler e in “Monroe”, una serie drammatica per ITV scritta da Peter Bowker.

            Negli ultimi tre anni Nesbitt ha presentato la serata dei British Independent Film Awards (BIFA); è stato due volte il presentatore degli Irish Film and Televison Awards, dei Go Awards di Belfast per le edizioni del 2007 e 2008, e dei Travel Trade Gazette Awards, dei T3 Awards e dei Music Week Awards nel 2008. E’ un ottimo oratore, soprattutto durante le cene ufficiali.

 

DEAN O’GORMAN (Fili) è un attore neozelandese noto al pubblico del suo Paese soprattutto per il suo recente ruolo nel popolare comedy-drama televisivo “The Almighty Johnsons”. Altri suoi lavori televisivi comprendono la soap neozelandese “Shortland Street”, “Serial Killers” per cui è stato nominato per la migliore performance di un attore non protagonista ai New Zealand Screen Awards; il popolare dramma australiano “Mcleod’s Daughters”, che gli è valso la candidatura come migliore nuovo talento agli Australian TV Week Logie Awards; “Go Girls”, “The Cult”, il TV movie “Nights In The Gardens Of Spain” e “Legends Of The Seeker”. È apparso nelle serie fantasy “Hercules: The Legendary Journeys”, “Young Hercules”, “Xena: Warrior Princess” e nella quarta stagione di “Farscape”. Presto lo vedremo nella fiction televisiva neozelandese “Tangiwai”.

            Il lavoro cinematografico di O’Gorman comprende i film: “Bonjour Timothy”, per cui è stato nominato come migliore attore al Giffoni Italian Film Festival e ai New Zealand Film and Television Awards; “When Love Comes”, “Snakeskin”, “Toy Love”, “The Legend of Bloody Mary”, “Sabotage” e “Kawa”.

            A teatro è apparso in “Tape”, “The Ocean Star”, “The Rabbit”, “Ruben Gutherie”, “Blood Wedding” e nel recente “Did I Believe It?”

 

            LEE PACE (Thranduil) è un attore di cinema, teatro e televisione che si è fatto un nome sulla scena teatrale newyorkese. Dopo il diploma in arte drammatica conseguito alla Juilliard School, Pace ha interpretato diversi spettacoli off-Broadway compreso “Small Tragedy” di Craig Luca che gli è valso una candidatura al Lucille Lortel Award come migliore attore, aggiudicandosi un Obie Award con tutto il cast. È stato nuovamente nominato al Lucille Lortel Award nel 2006 per il suo ruolo protagonista in “Guardians”, un’opera teatrale con due personaggi. Il debutto a Broadway è arrivato nel 2011, quando ha interpretato Bruce Niles in “The Normal Heart” di Larry Kramer, che ha ricevuto il Tony Award come migliore revival di un’opera teatrale.

            Il riconoscimento del pubblico risale al 2003 nel film non-fiction “Soldier’s Girl” in cui interpretava il ruolo di una donna trans gender, fidanzata con un soldato dell’esercito. Questo ruolo gli è valso un Gotham Award come attore esordiente e una nomination ai Golden Globe e agli Independent Spirit Award. Pace è stato co-star di Matt Damon nel film drammatico di spionaggio diretto da Robert De Niro nel 2006, dal titolo “L’ombra del potere”. Sempre nel 2006, il Toronto Film Festival ha presentato “The Fall” in cui Pace interpreta lo stuntman Roy Walker/il Bandito Nero. Ha inoltre interpretato Dick Hickcock in “Infamous”, la versione di Doug McGrath del resoconto di Truman Capote degli omicidi della famiglia Clutter, con Toby Jones, Sandra Bullock e Daniel Craig. In seguito a questo ruolo, nel 2008 ha recitato con Amy Adams e Frances McDormand in “Un giorno di gloria per Miss Pettigrew”. È stato il protagonista di “Possession” di Joel Bergvall, al fianco di Sarah Michelle Gellar.

            Oltre ai suoi impegni teatrali e cinematografici, ha avuto successo anche in televisione. Nel 2004 ha interpretato Aaron Tyler nella serie “Wonderfalls” creata da Bryan Fuller e Todd Holland. In seguito Fuller ha scritto per lui il ruolo di Ned nella serie ABC “Pushing Daisies”, per cui, nel 2008, è stato nominato all’ Emmy Award come migliore attore in una commedia.

 

MIKAEL PERSBRANDT (Beorn) è nato a Jakobsberg, in Svezia e ha sviluppato un interesse nella recitazione lavorando come figurante nello spettacolo teatrale di Ingmar Bergman di “King Lear”, al Royal Dramatic Theatre di Stoccolma.

            La sua carriera è decollata in Svezia con la sua apparizione in “Nigger”, un TV movie diretto dallo scrittore e regista Stig Larsson. Da allora è apparso in varie fiction e serie televisive pur continuando a confermare la sua forte presenza al cinema e a teatro. Le sue apparizioni televisive comprendono: “Den Vite Riddaren”, il poliziesco “Anna Holt”, “The Medicine Man”, “Lovisa and Carl Michael”, “Die Patin;” il thriller “Oskyldigt Domd” e la popolare “Beck series” in cui ha interpretato Gunvald Larsson.

            Il suo curriculum cinematografico comprende oltre 25 titoli: “Between Summers”, il thriller “Beneath The Surface”, il thriller “Deadly Compulsion” che gli è valso la candidatura come migliore attore ai Guldbaggen Awards; “Dragonfly”; “Nature’s Warrior”; “Everyone Loves Alice” (nomination come migliore attore ai Guldbaggen Awards); “Three Suns”; “Gossip”; “Sista Kontraktet”; “Vuxna Manniskor”; “Day And Night” (nomination come migliore attore ai Bodil and Robert Awards); “Bang Bang Orangutang” (nomination come migliore attore ai Bodil Awards e ai Guldbaggen Awards); “Tjocktjuven”; “Search”; “Gangster”; “One Eye Red”; “Solstorm”; “The Kautokeino Rebellion”; “Heaven’s Heart”; “Everlasting Moments” diretto dall’apprezzato filmmaker svedese Jan Troell, che è valso a Persbrandt il premio di migliore attore ai Guldbaggen Awards; “In A Better World” e i recenti “Ostra Station”, “Nagon Annanstans I Sverige” e “Hamilton”.

            Fin dall’inizio della sua carriera, ha sempre lavorato con i più noti registi di teatro svedesi. Le sue apparizioni sul palcoscenico comprendono: “Requiem, Road” di Richard Günther, “Roberto Zucco” e “The Garbage;” “The City and Death”; “Three Sisters” di Thorston Flinck; “Death of a Salesman”; “Puntila”; “A Long Day’s Journey into Night”; “The Good Person of Szechwan” e il recente “Waiting for Godot” per la regia di Thommy Berggren. E poi: “Don Juan”, “The Wild Duck”, “Maria Stuart”, diretto da Ingmar Bergman; “Playing With Fire”, “Working Class Hero” diretto da Stig Larsson; “Lik Som Man”; “Miss Julie” diretto da Thommy Berggren; “Macbeth” e “The Sea Gull”.

            Nel 2005 Persbrandt ha ricevuto l’ambito Ingmar Bergman Award.

 

CONAN STEVENS (Azog) è nato e cresciuto in Australia in una famiglia anglo-tedesca. Ha studiato arte drammatica a Newcastle dove i suoi studi universitari passarono in secondo piano quando si unì al reggimento di fanteria universitario in cui si è distinto soprattutto per la sua capacità di bere! Un titolo che ha mantenuto per diversi anni, fino a quando non stato superato dal suo compagno di stanza.

            Il suo primo successo lo ha ottenuto nello spettacolo comico Super Hubert Cancer Fund Raiser, trasmesso in TV, poco dopo la sua apparizione a teatro con il comico inglese Julian Cleary.

Diversi anni dopo, ha avuto l’occasione di incontrare il rinomato coreografo e regista della Sydney Dance Company, Graeme Murphy, che, dopo aver bevuto con lui qualche drink, gli ha chiesto di fare una prova per un nuovo balletto moderno che stava producendo. Stevens ha accettato l’invito, ha passato il provino e ha lavorato nel grande successo di “Berlin” in scena per sei stagioni nella prestigiosa Sydney Opera House.

Nel periodo trascorso con la Sydney Dance Company, Stevens ha vinto i campionati professionali australiani di wrestling, sia nella tag team che nei pesi massimi.

In seguito ad un incidente che ha compromesso la sua muscolatura, ha visto sfumare ogni speranza di ottenere un contratto professionale di wrestling negli Stati Uniti. Consequenzialmente, sembrava aver rinunciato anche alla speranza di diventare una star dei film d’azione; ma non è stato così.

Cinque anni dopo si è trasferito in Tailandia per lavorare tre giorni a settimana nel film tailandese per bambini “Powerkids”. Dopo questa esperienza, ha avuto la possibilità di interpretare un ruolo secondario nel film “Muay Thai Giant”, in cui si batte contro un gigantesco wrestler australiano, Nathan Jones.

Negli anni seguenti, Stevens è apparso in cinque film tailandesi, in diversi film indiani e cinesi dai budget importanti, diventando uno dei protagonisti dell’industria del cinema asiatico; il suo successo più grande è stato il film “Bangkok Adrenaline”, una commedia d’azione di cui ha scritto il copione in 28 giorni, e in cui ha potuto mostrare tutto il suo talento. “Bangkok Adrenaline” è rimasto nei cinema tailandesi per ben sette settimane ed è diventando un DVD di grande successo internazionale. Niente male per un progetto nato sulla scia di qualche birra al bar!

In seguito ha ottenuto il ruolo nella serie televisiva di HBO “A Game of Thrones”, in cui ha dato prova della sua abilità di programmatore di computer e di esperto di marketing online. Da qui ha avuto la possibilità di fare un provino per “The Hobbit” e in seguito per “Spartacus”; Stevens è riuscito a ottenere una parte in entrambi questi film ed è questo il punto in cui lo troviamo oggi.

 

AIDAN TURNER (Kili) è forse più noto al grande pubblico per il ruolo di Mitchell, il vampiro con una morale, protagonista delle tre premiate stagioni della fiction di BBC 3 dal titolo “Being Human”, che ha riscosso un grande successo in tutto il mondo. Lo show ha ricevuto un Writer’s Guild Award come migliore serie drammatica televisiva nel 2010. Quest’anno Turner è apparso al fianco di Ruth Jones nel ruolo di John Schofield, nel dramma biografico di BBC 4 “Hattie”. Ha inoltre interpretato l’artista Dante Gabriel Rossetti nella fiction di BBC One in onda in prima serata, dal titolo “Desperate Romantics”. Altri crediti televisivi comprendono “The Clinic” per Rte e “The Tudors” per Showtime e Peace Arch.

Turner è apparso in precedenza nel ruolo di Mal in “Alarm” di Gerry Stembridge e in quello di Kevin in “Porcelain” di Gavin Clelland.

            A teatro ha preso parte in diverse produzioni per l’Abbey Theatre fra cui “Romeo and Juliet”, “A Cry from Heaven” e “The Plough and the Stars”.

Altri suoi crediti teatrali comprendono; “Cyrano De Bergerac”, “Titus Andronicus”, “Drive By”, “Yokohama Delegation”, “Le Merea” e “Crock of Gold”.

 


 

 

I FILMMAKER

 

PETER JACKSON (regista/produttore/sceneggiatore) è uno dei filmmaker più noti del mondo. Il suo maggiore successo è la monumentale trilogia di “Il signore degli anelli” da lui diretta, parzialmente scritta e prodotta insieme ai suoi frequenti collaboratori e premi Oscar® Fran Walsh and Philippa Boyens. Complessivamente questi film hanno ottenuto un totale di 30 candidature all’Academy Award®, aggiudicandosi ben 17 statuette, fra cui quella come miglior film nell’episodio finale della trilogia. Jackson e Walsh avevano già ricevuto una nomination all’Oscar® per la migliore sceneggiatura originale, per il loro apprezzato film “Creature del cielo”.

Jackson, attraverso la sua società neozelandese Wingnut Films, ha diretto il remake del 2005 di “King Kong”, che ha incassato oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo e ha vinto tre Oscar®. Recentemente ha diretto il film nominato all’Oscar® “Amabili resti”, un adattamento del best seller di Alice Sebold, e ha prodotto il grande successo “District 9”, nominato all’Academy Award® come miglior film. Ha inoltre prodotto, al fianco di Steven Spielberg e Kathleen Kennedy, “Le avventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno”, per la regia di Spielberg. Fra i diversi premi e riconoscimenti ottenuti, il film ha vinto il Golden Globe come miglior film d’animazione e il Producers Guild of America Award per i produttori dell’anno di un film d’animazione. Si tratta del primo episodio di una trilogia basata sui fumetti di Hergé, e Jackson è stato già scelto per dirigere il secondo film.

Nel 2010 è stato nominato Cavaliere per il suo contributo al mondo del cinema.

 

FRAN WALSH (produttore/sceneggiatore) ha contribuito a produrre e scrivere la sceneggiatura e le canzoni di “Il signore degli anelli – Il ritorno del re” di Peter Jackson, aggiudicandosi tre Academy Award®, due BAFTA Award e due Golden Globe Award, fra cui il premio come miglior film. Ha vinto un Grammy Award per la canzone “Into the West” nonché un Producers Guild Award. In precedenza era stata premiata con diverse nomination, fra cui tre agli Oscar, per il suo lavoro di sceneggiatrice e produttrice dei primi due film della trilogia “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello” e “Il signore degli anelli – Le due torri”.

            Walsh ha ricevuto la sua prima nomination all’Academy Award® per la migliore sceneggiatura originale di “Creature del cielo”, da lei scritta insieme a Jackson. Recentemente ha collaborato di nuovo con il filmmaker sia nella produzione che nella sceneggiatura del remake di “King Kong” e di “Amabili resti”, basato sull’omonimo bestseller. Ha inoltre collaborato con Jackson alla scrittura di “Sospesi nel tempo”, “Splatters – Gli schizza cervelli” e “Meet the Feebles”.

            Walsh ha inaugurato la sua carriera di scrittrice dopo aver terminato la Victoria University, in cui ha studiato letteratura inglese. L’artista vanta inoltre un background musicale.

 

CAROLYNNE CUNNINGHAM (produttore) ha una carriera trentennale nell’industria dello spettacolo. Inizialmente ha collaborato con il filmmaker Peter Jackson in “Creature del cielo” nel ruolo di primo assistente alla regia. In seguito ha collaborato con lui all’avvincente trilogia premio Oscar® “Il signore degli anelli”, e poi in “King Kong” e “Amabili resti” nel ruolo di produttore, conservando l’incarico di primo assistente alla regia.

            Insieme al regista Neill Blomkamp ha prodotto il film di fantascienza “District 9”, che le è valso una nomination all’Academy Award® come miglior film, un Producers Guild Award, e la vittoria di un Directors Guild Award.

            I suoi crediti di primo assistente alla regia comprendono: “Peter Pan”, “Swimming Upstream”, “Nella sua pelle”, “Shine”, “Al vertice della tensione”, “Flynn” nonché diversi film, miniserie e telefilm.

            Nata a Sydney, in Australia, Cunningham vive in Nuova Zelanda.

 

PHILIPPA BOYENS (sceneggiatrice/co-produttrice) ha vinto un Academy Award® e un BAFTA Award insieme a Peter Jackson e Fran Walsh per la migliore sceneggiatura adattata di “Il signore degli anelli – Il ritorno del re” per cui ha ricevuto anche una nomination al Writers Guild of America (WGA) Award.

È stata nominata all’ Oscar®, al BAFTA Award e al WGA Award per il suo lavoro nel primo film della trilogia, “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello” che segna anche il suo debutto come sceneggiatrice. Inoltre Boyens ha collaborato alla sceneggiatura di “Il signore degli anelli – Le due torri”

            Boyens ha collaborato con Jackson alle sceneggiatura del remake di “King Kong” e di “Amabili resti”, basato sull’omonimo best-seller. È stata inoltre coproduttore di entrambi i film.

            Prima di dedicarsi alla sceneggiatura, ha lavorato per il teatro come commediografa, insegnante, produttore e scrittrice. È passata al mondo del cinema quando è stata eletta a capo del New Zealand Writers Guild. Nel 2000 è stata nominata fra i Dieci Sceneggiatori più Interessanti del momento da “Variety”.

 

GUILLERMO DEL TORO (sceneggiatore) ha ottenuto un grande riscontro a livello internazionale nel ruolo di regista, scrittore e produttore del film fantasy del 2006 “Il labirinto del fauno”, che ha ricevuto sei nomination all’Oscar® fra cui come miglior film in lingua straniera e migliore sceneggiatura originale, aggiudicandosi gli Oscar® per la direzione artistica, la fotografia e il trucco. Resta uno dei film in lingua spagnola campioni di incassi di tutti i tempi negli Stati Uniti.

Del Toro recentemente ha lavorato nel film d’azione e fantascienza “Pacific Rim”. Sul fronte dell’animazione è stato produttore esecutivo del recente “Puss in Boots” (“Il gatto con gli stivali”) e dell’imminente “Le 5 leggende”.

Nel 2993 ha ottenuto il riconoscimento internazionale per la coproduzione fra USA e Messico di “Cronos”, un thriller comico che ha diretto da una sua sceneggiatura, e che ha vinto il premio della critica al festival di Cannes nonché nove Oscar messicani.

Subito dopo ha diretto e co-scritto l’horror “Mimic” e il film sovrannaturale sulla guerra civile spagnola “La spina del diavolo”. Nel 2004, dopo aver ultimato il thriller sui vampiri “Blade II”, ha scritto e diretto il film d’azione e di avventura dal titolo “Hellboy”.

            La sua fruttuosa collaborazione con la Universal in “Hellboy 2: The Golden Army” nel 2008, ha indotto Del Toro a stringere un accordo di prelazione con lo studio, attraverso il quale scriverà e svilupperà materiali da dirigere in prima persona o destinati ad altri filmmaker. Fra questi progetti figurano: “Hater”, un adattamento del romanzo di David Moody, che Del Toro produrrà con Mark Johnson; “Drood”, basato sul romanzo di Dan Simmons; “Midnight Delivery” di cui Del Toro ha scritto un trattamento originale; e “Crimson Peak”, tratto da una sceneggiatura di Del Toro e Matthew Robbins. Del Toro intende realizzare vari remake della vasta biblioteca cinematografica di Universal, rifacendosi direttamente al materiale originale come ad esempio nel caso di Frankenstein di Mary Shelley, Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson e Slaughterhouse 5 di Kurt Vonnegut.

            Nel 2007 Del Toro ha prodotto il thriller soprannaturale spagnolo “The Orphanage”, film in lingua spagnola campione di incassi nella storia del cinema in Spagna. Attualmente è impegnato nella realizzazione del remake americano di questo film. Altri suoi crediti recenti comprendono il thriller di fantascienza “Splice”, da lui prodotto a livello esecutivo; l’horror gotico “Non avere paura del buio”, da lui scritto e prodotto; “Kung Fu Panda 2” di cui è stato produttore esecutivo; e “Megamind” che ha seguito in veste di consulente creativo.

            Insieme ai suoi colleghi messicani Alfonso Cuaron e Alejandro Gonzalez-Inarritu, ha creato la Cha Cha Cha Films, un’entità di produzione che produrrà cinque film per Universal Studios e Focus Features. I tre filmmaker dirigeranno ognuno un film per la società e ciascuno di loro supervisionerà la produzione dei film degli altri. Il primo film frutto di questa partnership è stato “Rudo Y Cursi” nel 2008, diretto da Carlos Cuaron e interpretato da Gael Garcia Bernal e Diego Luna.

            Del Toro ha recentemente rivolto la sua attenzione all’editoria. Insieme a Chuck Hogan, ha scritto il romanzo horror The Strain, pubblicato nel giugno 2009 da William Morrow; il libro ha occupato la nona posizione della lista dei best-seller selezionati dal New York Times. Dopo di ciò, i due artisti hanno collaborato ai libri The Fall e The Night Eternal.

 

KEN KAMINS (produttore esecutivo) è nato a Brooklyn, New York, e si è laureato presso la School of Speech della Northwestern University. È entrato nel business cinematografico subito dopo il college, lavorando per MGM/UA come rappresentante delle vendite del dipartimento dei film in 16 mm (non destinati al cinema). In seguito è diventato vice presidente delle acquisizioni mondiali del dipartimento degli home video di RCA/Columbia Pictures.

            Nel 1992 si è unito alla InterTalent Agency: Peter Jackson ha sottoscritto con lui un accordo che prevede una collaborazione di 19 anni. Quindi è entrato a far parte di una agenzia di management, la ICM, in cui ha svolto l’incarico di vice presidente esecutivo, consolidando il finanziamento della trilogia premio Oscar® “Il signore degli anelli”, nonché di altri film indipendenti fra cui “Gosford Park” di Robert Altman, “Gangs of New York” di Martin Scorsese e “The General” di John Boorman.

            Nel 2004 Kamins ha dato vita alla Key Creatives, una società letteraria di management, fra i cui clienti figurano gli artisti premio Oscar® Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, e lo sceneggiatore/produttore Christopher McQuarrie, nonché la squadra cinematografica di Paul W.S. Anderson e Jeremy Bolt.

            Altri suoi crediti di produttore esecutivo comprendono: il film cult di fantascienza “District 9” di Neill Blomkamp; “Amabili resti” di Jackson, interpretato da Saoirse Ronan, Mark Walberg e Rachel Weiss; e “Operazione Valchiria” con Christopher McQuarrie nel ruolo di scrittore e produttore, diretto da Bryan Singer e interpretato da Tom Cruise. Kamins è stato inoltre produttore esecutivo nell’ultima collaborazione fra Jackson e Steven, “Le avventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno” per la regia di Spielberg.

 

ZANE WEINER (produttore esecutivo), prima di fare ritorno nella Terra di Mezzo con “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, è stato co-produttore di “One for the Money”. Weiner ha collaborato la prima volta con Peter Jackson in veste di manager di produzione nella trilogia “Il signore degli anelli”. Dopo essere stato produttore esecutivo di “The Big Bounce”, Weiner è diventato presidente di produzione per Shangri-La Entertainment dal 2003 al 2009. In questo ruolo ha prodotto il film di Martin Scorsese “Shine a Light”, ed è stato produttore esecutivo dei film di Robert Zemeckis “Beowulf” e “The Polar Express”, “For Your Consideration” di Christopher Guest e “Looking for Comedy in the Muslim World” di Albert Brooks.

            È stato inoltre co-produttore di “The Crew” con Richard Dreyfuss e Burt Reynolds; manager di produzione di “Rapa Nui”, di “8 Mile” di Curtis Hanson e di “Wonder Boys”.

            Prima di lanciarsi nella carriera cinematografica, Weiner è stato manager teatrale di oltre venti produzioni a Broadway e di diversi spettacoli itineranti fra cui: “A Chorus Line”, “Cats”, “Dreamgirls”, “Ballroom”, “The Pirates Of Penzance”, “Chess” e la produzione della Royal Shakespeare Company di “Nicholas Nickleby”.

 

ANDREW LESNIE, ACS, ASC (direttore della fotografia) ha collaborato con Peter Jackson nella trilogia di “Il signore degli anelli”, “King Kong” e “Amabili resti”. Ha vinto un Oscar® per la migliore fotografia nel 2002 per “Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello” e un BAFTA Award nel 2004 per “Il signore degli anelli – Il ritorno del Re”, nonché numerosi premi da parte della critica.

            Ha ricevuto tre nomination al BAFTA Award, tre nomination all’American Society of Cinematographers e per due volte ha ricevuto il MILLI Award da parte della Australian Cinematographers Society, ottenendo il titolo di ‘direttore della fotografia australiano dell’anno’ per due anni consecutivi.

            Il film “Patsy Cline” ha ricevuto il premio da parte dell’Australian Film Institute per la migliore fotografia, da parte dei critici di cinema australiani e un A.C.S. Gold Award. Lesnie ha ottenuto un A.C.S. Golden Tripod Awards per “Babe”, “Spider and Rose” e “Le tentazioni di un monaco”, un film Polygram girato in Cina con Joan Chen.

            Altri crediti comprendono: “Babe va in città”, “The Sugar Factory”, “Ladri per amore”, “Dark Age”, “The Delinquents”, “Boys in the Island”, “Daydream Believers” e “Unfinished Business”. Recentemente ha lavorato in “Io sono leggenda” con Will Smith, nei film australiani indipendenti “Love’s Brother” e “Bran Nue Dae”, “L’ultimo dominatore dell’aria” e “L’alba del pianeta delle scimmie”.

            I suoi crediti televisivi comprendono le tre miniserie: “The Rainbow Warrior Conspiracy”, “Melba” (che gli è valsa un A.C.S. Merit Award); e “Cyclone Tracy” per cui ha vinto un A.C.S. Golden Tripod Award per la migliore fotografia in una miniserie.

            Grazie ad un interessante background nelle news, nei documentari, nell’attualità e in diverse centinaia di spot pubblicitari e di video musicali, Lesnie ha fotografato una varietà di progetti, fra cui: “The Making Of The Road Warrior”; “The Comeback” con Arnold Schwarzenegger; “Stages” con Peter Brook e la Compagnia Teatrale di Parigi; e “Inside Pine Gap”, un’indagine sulle operazioni di spionaggio congiunte di Australia e Stati Uniti.

 

DAN HENNAH (scenografo) lavora nell’industria dello spettacolo dal 1981, in cui ha svolto una varietà di ruoli, prima di consolidare la sua professione nel dipartimento artistico, in cui è attivo dal 1982 sia per la televisione che per il cinema.

            Il primo lungometraggio di cui si è occupato in veste di art director è stato “Nate & Hayes” nel 1982, a cui è seguito “The Rescue and Mesmerized”. La prima volta in cui ha lavorato con Peter Jackson come direttore artistico è stato in “Sospesi nel tempo”, nel 1995. La sua successiva collaborazione con Peter risale alla trilogia di “Il signore degli anelli”, dal 1998 al 2003, in cui è stato direttore artistico e scenografo. Il suo lavoro in questi film gli ha meritato numerosi premi fra cui un Oscar® per “Il signore degli anelli – Il ritorno del re”. Subito dopo ha lavorato in “King Kong”, per cui è stato nominato all’Oscar® per la scenografia e la supervisione artistica; lo stesso incarico lo ha svolto per il film successivo, “Water Horse – La leggenda degli abissi”.

            Altre recenti produzioni di Hennah comprendono: “Underworld: La ribellione dei Lycans” e “The Warriors Way”. I suoi crediti di scenografo televisivo comprendono: “A Twist in the Tale” di William Shatner; “Swiss Family Robinson” e “William Tell & Adrift”, eletto film della settimana negli Stati Uniti. È stato inoltre assistente alla scenografia per la serie TV inglese “99-1”.

            Dan è nato a Hastings, in Nuova Zelanda. Ha studiato architettura presso la Wellington School of Architecture.

 

JOHN HOWE (direttore artistico concettuale) è noto in tutto il mondo per il contributo da lui prestato ad una varietà di pubblicazioni di Tolkien, realizzando calendari, poster, mappe, copertine di libri e giochi di società.

            Howe ha illustrato decine di libri, principalmente fantasy, storici e per bambini. Ha illustrato Beowulf ed è stato incaricato di creare alcuni disegni per A Clash of Kings di J.R.R. Martin. Ha recentemente pubblicato Fantasy Art Workshop, da lui definito un manuale filosofico sul disegno e la pittura, a cui hanno fatto seguito altri due titoli: Forging Dragons e Fantasy Drawing Workshop. John ha inoltre scritto e illustrato Lost Worlds; che esplora diverse civiltà perdute, storiche e mitologiche. Attualmente sta lavorando a nuovi titoli della stessa serie.

            Negli ultimi venti anni, le sue mostre personali sono state esposte in Francia, Italia, Giappone, Spagna e Svizzera. Due documentari dal titolo “John Howe, There And Back Again” (Svezia e Svizzera, 2004) e “The Lord of the Brush” (Canada, 2005) tracciano la storia della sua vita e della sua carriera.

 

ALAN LEE (direttore artistico concettuale) ha avuto l’incarico di realizzare cinquanta acquarelli per l’edizione speciale di The Lord of the Rings; in seguito ha illustrato anche The Hobbit, Ring e The Children of Hurin. Ha trascorso sei anni in Nuova Zelanda per lavorare al design della trilogia di “Il signore degli anelli”.

            Altre sue avventure nell’industria del cinema comprendono il design concettuale di “Legend” di Ridley Scott, “Eric the Viking” di Terry Jones e diverse settimane trascorse a Skull Island sul set del film di Peter Jackson “King Kong”.

            Lee è da tempo appassionato di cultura celtica e miti nordici. Altri suoi libri comprendono: Faeries, con Brian Froud, The Mabinogion, Castles, The Mirrorstone, The Moons Revenge, Merlin Dreams, Black Ships before Troy e The Wanderings of Odysseus. Ha ricevuto numerosi premi di prestigio fra cui la Kate Greenway Medal per Black Ships before Troy. Il suo libro più recente è Shapeshifters: Tales from Ovid’s Metamorphosis, scritto da Adrian Mitchell.

 

ANN MASKREY (costumista) ha studiato alla Wimbledon School of Art, in cui si è laureata in design teatrale.

            Inizialmente ha lavorato come sarta presso la Glyndebourne Opera House, e in seguito è diventata capo dei costumi al Crucible Theatre. In questo periodo ha realizzato gli abiti di numerose produzioni, fra cui opere classiche, musical e pantomime, dirigendo il suo dipartimento.

            Dopo aver lasciato il teatro, ha continuato a ideare e a creare costumi come freelance per alcune produzioni televisive inglesi: “French And Saunders”, “Miss Marple”, “Bleak House”, “Jane Eyre”, “Blackadder” e “Lipstick on your Collar”.

            Maskrey ha trascorso la maggior parte della sua carriera lavorando in diversi film d’alto profilo. È stata a capo della sartoria e del laboratorio dei costumi in “La duchessa”, “Batman Begins”, “Scontro tra titani”, “Il quinto elemento”, “John Carter” e “Troy”. È stata assistente ai costumi in “La minacca fantasma”, “Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento”, “The Wind in the Willows” e costumista in “Thunderpants”.

            Come freelance, ha realizzato i costumi di “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street” , “Alice in Wonderland”, “La morte può attendere”, “Restoration – Il peccato e il castigo”, “Le relazioni pericolose”, “L’ultimo dei Mohicani”, “Elizabeth the Golden Age”, “Nine” e “Wolfman”, sia lavorando nel suo laboratorio che on location, o presso gli studios inglesi.

            Prima di iniziare a collaborare in “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, Maskrey ha preso parte al film di Stephen Spielberg “Warhorse”.

 

JABEZ OLSSEN (montatore) si è laureato con lode in filosofia presso la University of Otago e in seguito si è trasferito da Dunedin, la sua città natale, ad Auckland, per frequentare la scuola di cinema. Lì ha iniziato la sua carriera nel montaggio delle pubblicità, quindi è diventato assistente al montaggio, e poi montatore, di fiction televisive. A Wellington, Olssen ha esordito nel cinema con “Il signore degli anelli”, occupandosi del montaggio in Avid di “Il signore degli anelli – Le due torri” al fianco di Mike Horton; ha continuato a lavorare con Peter Jackson e Horton per quasi tre anni.

            In seguito ha lasciato la Nuova Zelanda, per lavorare nell’industria del cinema inglese, come montatore di effetti visivi ed assistente al montaggio dei film “Wimbledon” e “Tomb Raider – La culla della vita”.

Tornato in Nuova Zelanda per occuparsi di “King Kong”, durante la pre-produzione del film Olssen ha montato le immagini realizzate con la tecnica della ‘previsualizzazione’, insieme a Jackson; quindi si è occupato dell’Avid al fianco del montatore del film Jamie Selkirk.

            Il suo primo incarico esclusivo in un lungometraggio è stato “Amabili resti” di Jackson.

            Olssen recentemente si è occupato della previsualizzazione e del montaggio del film di Steven Spielberg “Le avventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno”.

            Olssen e sua moglie Clare sono diventato genitori del loro primo figlio nel corso della preproduzione di “Amabili resti”; ora hanno due figli.

 

JOE LETTERI (supervisore effetti speciali) ha inaugurato e sviluppato varie tecniche digitali che sono riuscite a conferire una qualità fotografica agli effetti visivi più sofisticati. E’ un artista specializzato nella creazione di immagini fortemente realistiche: ricordiamo i dinosauri di “Jurassic Park”, Gollum di “Il signore degli anelli” e il gorilla di “King Kong”, alto più di 7 metri.

            Letteri è entrato nella Weta Digital nel 2001 come supervisore effetti visivi di “Il signore degli anelli – Le due torri”, un incarico che ha svolto nuovamente in “Il ritorno del re”, nonché in “King Kong”.

            Ha inoltre lavorato come supervisore effetti visivi in “Warhorse”, “X-Men – Conflitto finale”, “Io robot”, “Amabili resti” di Peter Jackson, “Le avventure di Tin Tin – Il segreto dell’unicorno” e “L’alba del pianeta delle scimmie” pche gli è valso una candidatura agli Academy Awards®.

            Letteri in precedenza si è occupato degli effetti visivi in “Avatar” di James Cameron. Nel corso di quattro anni, ha supervisionato un programma di ricerca e di sviluppo per ottenere immagini più grandi e più complesse degli standard attuali. A tal fine, ha realizzato riprese su un palcoscenico virtuale con una macchina da presa di ultima tecnologia, sviluppando un software in grado di trasformare il film in 3D.

            Prima della Weta Digital, Letteri ha lavorato presso la Industrial Light & Magic per diversi anni, nel ruolo di supervisore effetti visivi in “Mission: Impossible”, nel 1996, e nell’edizione speciale di “Star Wars”.

            Letteri ha vinto quattro Academy Award® per i migliori effetti visivi di “Avatar”, “Il signore degli anelli – Le due torri”, “ll signore degli anelli – Il ritorno del re” e “King Kong”. Ha ricevuto il premio dell’Academy per i migliori risultati tecnici (Technical Achievement Award) per aver collaborato allo sviluppo di un’avanzata tecnica di illuminazione digitale nota come ‘subsurface scattering’, utilizzata per portare in vita Gollum.

 

PETER KING (artista del trucco/parrucchiere) è un noto stilista che si occupa di trucco e acconciature, vincitore di numerosi premi fra cui l’Oscar® e il BAFTA per il suo lavoro eccezionale in la trilogia de “Il signore degli anelli”, in cui si è distinto per la sua creatività. Ha inoltre lavorato con Peter Jackson in “King Kong”, ottenendo sei nomination ai BAFTA Award nel corso della sua carriera.

            Ha iniziato nel 1970 lavorando per diverse compagnie teatrali; infine King ha diretto un centro artistico per due anni, prima di rendersi conto che la sua vera passione riguardava il trucco e le acconciature. Nel 1980 ha iniziato a lavorare al Bristol Old Vic, dove ha incontrato Peter Owen che all’epoca era capo del trucco. Dopo averlo seguito al Welsh National Opera, Owen e King hanno collaborato per cinque anni, e quindi hanno formato la società Owen King and Co.

            Fra i momenti più importanti della sua carriera, King ha lavorato per “Phantom of the Opera”, un’opera rappresentata in tutto il mondo. In seguito si è rivolto quasi esclusivamente al cinema, con un particolare riguardo al disegno delle parrucche e delle acconciature legate ai vari periodi storici. I suoi recenti crediti cinematografici comprendono: “Tata Matilda”, “Tata Matilda e il grande botto”, “Beyond the Sea”, “La bussola d’oro” di Chris Weitz, “Star System – Se non ci sei non esisti” di Robert B. Weides, “Un’altra giovinezza” di Francis Ford Coppola, “Nine” di Rob Marshall e “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”.

 

RICHARD TAYLOR (direttore creativo, Weta Workshop) è il co-proprietario e direttore creativo del Weta Workshop di cui si occupa insieme alla moglie Tania Rodger. Ha vinto cinque volte l’Academy Award® per le sue creazioni e per la supervisione degli effetti che attingono a 25 anni di esperienza nel cinema. Ha inoltre fondato le società Weta e lo Stone Street Studio a Wellington, in Nuova Zelanda.

Nonostante Taylor sia noto soprattutto per il suo lavoro in diversi progetti cinematografici di rilievo fra cui la trilogia di “Il signore degli anelli”, “King Kong”, “Le cronache di Narnia”, “Avatar” e “District 9”, Weta Workshop offre i suoi servizi a tutte le industrie creative del mondo. Taylor e la sua squadra gestiscono anche una società pubblicitaria, una ditta che realizza armature e oggetti in bronzo, con sede anche in Cina, una divisione che crea esclusivi pezzi da collezione, e un negozio chiamato Weta Cave.

Taylor è anche il co-proprietario di Pukeko Pictures, una società di intrattenimento per bambini. Insieme a Tania Rodger e Martin Baynton ha creato e sviluppato diversi progetti, compreso un premiato programma televisivo dal titolo “Jane and the Dragon” e la serie destinata alla prima infanzia “The WotWots”. Recentemente Pukeko Pictures ha fondato una società in partnership in Cina per la distribuzione dello show televisivo sul mercato cinese.

Complementare a questo progetto è la Stardog, una società di sviluppo di Taylor e Rodger, focalizzata sullo sviluppo delle idee che scaturiscono dal talento creativo del Weta Workshop. Il suo progetto principale attualmente riguarda la satira edoardiana retrò, “Dr Grordbort’s”.

Taylor ha vinto quattro BAFTA Award, due VES Award e diversi premi nazionali e internazionali nel settore dell’intrattenimento e del business. Nel 2010 è stato insignito del titolo di Cavaliere (Knight Companion of the New Zealand Order of Merit) per il suo contributo al mondo del cinema. Taylor e Rodger sostengono inoltre il Neo Natal Trust neozelandese.

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