Dall’imminente Albanese natalizio all’acquisto di Pieraccioni, passando per Salvatores, Amelio, Virzì, Luchetti e altro ancora: “Il giusto mix tra autori, giovani e commedie popolari”, dice Paolo Del Brocco del listino 2013
“Puntiamo molto su questo listino, che rappresenta il giusto mix tra la qualità del cinema d’autore, la scommessa di giovani registi e una proposta più popolare, con commedie che possono arrivare ad ampie fasce di pubblico”. L’ad Rai Cinema Paolo Del Brocco presenta così alla stampa – anticipando di qualche giorno le Giornate Professionali di Sorrento – il carnet di titoli che andranno a comporre la stagione 2013di Rai Cinema e 01 distribution: a parte l’immediato, con le uscite natalizie di Tutto tutto, niente niente (il film di Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese, sarà nelle sale il 13 dicembre) e La regola del silenzio di Robert Redford (in sala dal 20 dicembre), il nuovo anno si aprirà con la commedia dei Vanzina Mai stati uniti (con Vincenzo Salemme e Ricky Memphis), in sala dal 3 gennaio, mentre il 24 e il 31 dello stesso mese sarà la volta di Pazze di me di Fausto Brizzi, con Francesco Mandelli circondato da donne (“atmosfera particolare, commedia con grande tenerezza di fondo”, dice Del Brocco) e 11 settembre 1683 di Renzo Martinelli, con F. Murray Abraham e Enrico Lo Verso, dramma storico sulla vita di Marco da Aviano, frate cappuccino che ebbe un ruolo decisivo nella battaglia di Vienna del 1683, quando i cristiani fermarono l’avanzata dell’esercito turco: dopo il flop di Barbarossa, quale sarà l’impegno distributivo che accompagnerà il film nelle sale? “Il film è prodotto dalla Rai, noi abbiamo l’impegno contrattuale a distribuirlo – spiega Del Brocco -. I numeri li valuteremo dopo averlo visto, se il film è bello uscirà con molte copie, altrimenti no: non entro nella polemica politica, perché all’epoca di Barbarossa c’era un’altra gestione, per quanto mi riguarda la nostra è asettica rispetto a pressioni di questo tipo”.
Un listino che vede anche quest’anno pochi titoli provenienti dagli States (eccezion fatta per il già citato Robert Redford e perTo the Wonder di Terrence Malick, Rush di Ron Howard, sulla vita di Clay Regazzoni, The Tomb con Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone): “Come da qualche anno a questa parte – continua Del Brocco – visto anche il momento di particolare difficoltà che sta attraversando il paese, abbiamo diminuito la proposta di film americani per andare più incontro alle esigenze del cinema italiano, di fatto svolgendo una funzione di servizio pubblico anche dal punto di vista industriale”. Un listino, insomma, che al 90% parla italiano: a San Valentino sarà la volta dell’esordio in regia del comico Alessandro Siani con Il principe abusivo, interpretato al fianco di Christian De Sica e Sarah Felberbaum, a fine febbraio arriverà (dopo un passaggio ormai quasi sicuro al Festival di Berlino) Educazione siberiana di Gabriele Salvatores, tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, il 7 marzo un’altra opera prima, firmata da Giorgia Farina, Amiche da morire, “commedia al femminile con venature noir”, dice Del Brocco, interpretata da Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore e Vinicio Marchioni. Per il 4 aprile è fissata l’uscita di Bianca come il latte, rossa come il sangue, adattamento di Giacomo Campiotti del romanzo omonimo di Alessandro D’Avenia, con Luca Argentero, Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino e Gaia Weiss protagonisti. In primavera sarà poi la volta di Benvenuto presidente, nuova commedia di Riccardo Milani con Claudio Bisio e Kasia Smutniak, mentre a giugno arriverà Niente può fermarci di Luigi Cecinelli, con Gerard Depardieu, Serena Autieri e Massimo Ghini.
“Se riusciremo a portare un film a Cannes lo distribuiremo a ridosso del festival”, assicura poi Del Brocco, memore anche delle polemiche scaturite con Reality di Garrone, a maggio in concorso sulla Croisette, poi in sala solamente a fine settembre: tra i papabili, forse, Daniele Luchetti, che sta girando il nuovo film con Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti, e Roberto Andò conViva la libertà, interpretato da Toni Servillo e Valerio Mastandrea, mentre Ferzan Ozpetek sta ancora ultimando la sceneggiatura di Allacciate le cinture di sicurezza. Annunciati anche i nuovi film di Paolo Virzì e Gianni Amelio: il regista livornese dirigerà Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi nel thriller Il capitale umano, mentre Amelio prepara L’intrepido con Antonio Albanese, commedia drammatica prodotta dalla Palomar con Rai Cinema.
Sul fronte commedia popolare, poi, da segnalare il nuovo film di Massimiliano Bruno (ancora senza titolo) e Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni, esordio del regista/comico toscano con la Rai: “Con Medusa non era stato chiuso il contratto e il film l’abbiamo preso noi”, racconta ancora Del Brocco, che spiega: “Ho letto la storia, sembra un ritorno alle atmosfere de I laureati, potrebbe essere il nostro film di Natale 2013″. Prima di allora, però, arriveranno in sala Mi rifaccio vivo di Sergio Rubini (con Neri Marcorè, Margherita Buy ed Emilio Solfrizzi), Passione sinistra di Marco Ponti (con Alessandro Preziosi e Valentina Lodovini), Il cecchino di Michele Placido, Cha Cha Cha di Marco Risi, thriller con Luca Argentero, Claudio Amendola e Eva Herzigova, Amore mio porti sfortuna (titolo provvisorio) diretto da Alessio Maria Federici, con Enrico Brignano e Ambra Angiolini, Qualcosa di buono di e con Luca Barbareschi, interpretato anche da Alessandro Haber e Zhang Jinghu: “Girato tra Hong Kong e Shanghai, un thriller che parla della sofisticazione alimentare”, dice Del Brocco, che si sofferma poi su Aspirante vedovo di Massimo Venier, remake del classico di Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri, interpretato da Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto (“Non un remake tout court, anche perché sarebbe impossibile scimmiottare un film così e due mostri sacri come Sordi e la Valeri”) e spende qualche parola anche sull’esordio in regia di Pif (all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, noto conduttore televisivo e scrittore), davanti e dietro la macchina da presa con La mafia uccide solo d’estate, interpretato anche da Cristiana Capotondi, Claudio Gioè e Ninni Bruschetta: “Una commedia particolare, che offre un punto di vista davvero originale, nuovo, sulla mafia”.