6 DICEMBRE AL CINEMA Scusa, mi piace tuo padre – CURIOSITA’

Scusa, mi piace tuo padre

 

SINOSSI 

 

David e Paige Walling (Hugh Laurie, Catherine Keener) e Terry e Cathy Ostroff (Oliver Platt, Allison Janney) sono vicini di casa e intimi amici da molti anni.  La loro tranquilla esistenza è sconvolta dal ritorno a casa per Natale, dopo cinque anni di assenza, della figlia degli Ostroff Nina (Leighton Meester). Nonostante le famiglie caldeggino un avvicinamento tra lei e Toby Walling (Adam Brody), Nina sembra invece essere più attratta dal padre del ragazzo David. Quando il loro “scandaloso” rapporto diventa palese, la vita delle due famiglie viene irrimediabilmente stravolta, in particolar modo quella di Vanessa Walling (Alia Shawkat), figlia minore di David e amica d’infanzia di Nina, e non passa molto tempo prima che le implicazioni della storia comincino ad avere effetti inaspettati ed esilaranti per tutti.

 

Una produzione Olympus Pictures / Likely Story, con Hugh Laurie, Catherine Keener, Oliver Platt, Allison Janney, Alia Shawkat, Adam Brody e Leighton Meester. Regia Julian Farino, sceneggiatura Jay Reiss e Ian Helfer.

 

LA PRODUZIONE

 

Natale nei sobborghi: ritorni a casa, scambi di doni, addobbi festosi, canti e una storia d’amore scandalosa che minaccia di lacerare due famiglie.  Forse non è quello che ci si aspetta da un film di Natale, ma è proprio questo a rendere la commedia corale “Scusa, mi piace tuo padre” unica nel suo genere. “Questo è un film natalizio per chi è scettico sui film natalizi”, spiega il produttore Anthony Bregman. “Spesso questo tipo di film ci offre un punto di vista poco realistico della vita o tende a trasmettere il messaggio che la nostra vita non è così allegra come gli addobbi e le canzoni natalizie.  Il fascino di ‘Scusa, mi piace tuo padre’ sta nel suo raccontare eventi scioccanti e coinvolgenti sullo sfondo delle feste”. 

 

La famiglia Walling e la famiglia Ostroff non sono i tipici vicini di casa dei sobborghi americani perché sono anche intimi amici da oltre vent’anni. Come ci racconta la narratrice del film, la più piccola dei Walling, Vanessa (ALIA SHAWKAT), le due famiglie condividono tutto: le cene del week-end, hobby, barbecue, e le feste. Una routine che può trasformare una vita apparentemente vibrante in una di lieve disperazione. È proprio quello che succede ai Walling e agli Ostroff. Paige Walling (CATHERINE KEENER)è ossessionata dalla gioia del Natale (il coro di cui fa parte comincia le prove per i canti di Natale fin da Agosto), Terry Ostroff (OLIVER PLATT) è sempre affascinato dall’ultimo gadget, mentre David Walling (HUGH LAURIE) e Cathy Ostroff (ALLISON JANNEY) accettano pazientemente le idiosincrasie dei loro amici e delle loro dolci metà. Ma, nonostante tutto, le due famiglie si trovano in un luogo poco felice.  

 

Tutto questo fino al Giorno del Ringraziamento, quando David Walling apre la porta e si trova davanti la figlia di Terry e Cathy – Nina Ostroff (LEIGHTON MEESTER), tornata a casa dopo un’assenza di cinque anni. Reduce da una vita di vagabondaggio e un’inaspettata separazione dal fidanzato Ethan (SAM ROSEN), Nina si ritrova nell’ultimo posto in tutto il mondo dove sarebbe voluta finire, West Orange, New Jersey.  Qui comincia la nostra storia. 

 

“Tra David e Paige le cose non vanno più benissimo”, spiegaIan Helfer, uno dei due sceneggiatori. “I due si sarebbero probabilmente accontentati, come fanno in tanti, di trascinare un rapporto infelice, ma Nina –che per molti aspetti è sempre stata una manipolatrice e una piantagrane – ha la capacità di stuzzicarli fino a fare esplodere le cose.  David e Nina sono l’accoppiata perfetta, almeno in questo momento particolare della loro vita.” 

 

Gli sceneggiatori Ian Helfer e Jay Reiss ammettono che la storia si basa su una tresca durata pochi mesi (tra Maggio e Dicembre) raccontata loro da alcuni amici comuni. “La prima domanda che ci siamo posti dopo l’inizio del rapporto tra i due”, dice Reiss, “è stata: ‘come si sarebbe svolta una cena in cui Nina invita a casa i propri genitori?’” Elaborando su alcuni momenti imbarazzanti come questi – e avendo molto tempo a disposizione per scrivere una ‘sceneggiatura speculativa’ grazie allo sciopero degli sceneggiatori – la storia e i personaggi si sono animati con grande spessore e humor.  “L’idea di base era: ‘e se questa ragazza di 24 anni equest’uomo di 50 s’innamorassero davvero?’”, continua Helfer. “Non ci sarebbe nulla di strano se l’avventura si trasformasse in un rapporto di coppia a tutti gli effetti. Un rapporto che metterebbe sottosopra il mondo ermeticamente sigillato in cui vivono i nostri protagonisti”.  La forza del film e la sua comicità si reggono sul delicato equilibrio tra lo shock che il rapporto tra David e Nina procura alle due famiglie e il fatto che la cosa non sconvolge più di tanto il pubblico. Il produttore Bregman ammette che c’è voluto un po’ di funambolismo: “Il personaggio di David doveva essere abbastanza maturo da rendere la storia tra lui e Nina poco ortodossa, ma non così anziano da renderla poco attraente”.

 

Con grande soddisfazione Helfer e Reiss si sono accorti che la sceneggiatura di “Scusa, mi piace tuo padre” era apprezzatissima da chi l’aveva letta e richiestissima da chi non l’aveva ancora fatto. La sceneggiatura era finita nella “lista nera” dei grandi copioni per film mai realizzati, diventando una delle letture più gettonate tra gli addetti ai lavori. Anthony Bregman, produttore di decine di film indipendenti, tra cui “Se mi lasci ti cancello” e “Friends with Money”, è stato il primo ad attivarsi, trovando un finanziatore e socio di produzione nella persona di Leslie Urdang, la cui società ha recentemente prodotto film di alto profilo e apprezzati da critica e pubblico come “Rabbit Hole”, candidato agli Oscar, e “Beginners” di Mike Mills. “È raro leggere una sceneggiatura che ti fa ridere per tutto il tempo ma che alla fine ti fa scoppiare in lacrime”, ricorda Urdang. “Per me la forza del film sta nel modo in cui illustra come le persone si avvicinano l’una all’altra per via del bisogno che hanno di ricevere qualcosa di autentico e prezioso dall’altro semplicemente per poter andare avanti e progredire.  E anche nell’idea che degli eventi apparentemente tragici a volte si rivelano essere quello di cui avevamo veramente bisogno per svegliarci e prendere coscienza della nostra vita” . Urdang era anche fiducioso che il copione avrebbe attratto dei talenti di prima fila. “La vera sorpresa secondo me sta nel fatto che il pubblico si trova a tifare per David e Nina e il loro rapporto”, dice Urdang.  “Che sia destinato a durare a lungo o meno non importa”.

 

Per prendere le redini del progetto e far vivere la sceneggiatura di “Scusa, mi piace tuo padre” è stato scelto il regista britannico Julian Farino, veterano realizzatore di documentari e serie TV come “Entourage” e “Big Love”.  “C’erano tantissimi registi interessati”, ricorda Ian Helfer. “Jay mi ha chiesto di parlare con Julian, perché erano amici e avevano già lavorato insieme e la sensibilità di Julian era perfetta per il film. Ha un grande senso della comicità, ma sa valorizzare anche gli aspetti più seri e profondi”. “È la terza volta che io eJulian lavoriamo insieme”, racconta Reiss, “e dopo che avevamo finito la sceneggiatura mi ha chiesto di leggergliela.  Gli ho detto che secondo me non era il suo genere – si svolge nei sobborghi del New Jersey – invece l’ha colta al volo. Ha capito tutto quello che c’era da capire sui personaggi e sul tono che il film avrebbe dovuto avere”.  “Lo stile di Julian è in perfetta sintonia con lo stile del film”, concorda Anthony Bregman. “I temi affrontati sono seri, ma sono trattati sia in modo molto divertente che con grande sensibilità”.

 

Da parte sua Farino ammette che la sua formazione l’ha avvantaggiato nel momento in cui ha approcciato il materiale. “Ho cominciato come documentarista, quindi sono abituato al ruolo di osservatore esterno. Credo che noi britannici abbiamo una tradizione di realismo, ed è qualcosa che porto istintivamente con me. Non l’ho mai considerata una storia americana e basta, è una storia dei sobborghi, ma è anche una storia universale per i temi che tratta. Parla di madri e figlie, mariti e mogli, famiglie e amicizie, temi che abbracciano tutte le culture”.

 

Anche se sono David e Nina a far scattare la storia, il film è autenticamente corale, e per ciascun ruolo serviva un attore in grado di interpretare un vasto repertorio di emozioni e reazioni, dal tradimento emotivo alla più ampia comicità fisica. Il primo ruolo per cui i realizzatori hanno trovato il loro uomo è quello di David, che, come già sottolineato da Bregman, doveva risultare abbastanza simpatico e gradevole da far sì che il pubblico potesse tifare per lui. Non doveva, cioè, apparire il tipo che vuole approfittarsi di una ragazza molto più giovane di lui. I realizzatori si sono subito trovati d’accordo sul nome di Hugh Laurie, il veterano attore comico britannico le cui interpretazioni spaziano dall’assurdamente inebetito Bertie della serie TV britannica “Jeeves e Wooster” al generoso patriarca dei film “Stuart Little” fino all’irascibile misantropo “Dr. House”. “Speravo di aver Hugh sin dall’inizio”, spiega Julian Farino. “Ha un’ineguagliabile miscela di fascino, intelligenza e disinvoltura, e non c’è nulla di rapace nel suo approccio a Nina.  Se avesse dato la sensazione che l’attrazione di David per la ragazza fosse puramente sessuale, sarebbero crollatele basi stesse del film”. Leslie Urdang aggiunge, “Non abbiamo mai visto Hugh in un ruolo come questo. È allo stesso tempo paterno e sensuale. Poi è fantastico che Julian e Hugh siano entrambi britannici. Condividono un approccio culturale per il tono emotivo del film. Le famiglie americane tendono a esprimersi in modo più drammatico – sto generalizzando, è ovvio – ma credo che sia Julian sia Hugh giochino con questo pregiudizio e ne siano stimolati.”

 

“Probabilmente dovrei avere una sorta di strategia sui film che ‘dovrei’ fare”, scherza Hugh Laurie, “ma non ce l’ho – sono semplicemente molto sensibile alle sceneggiature ben scritte. E questa sceneggiatura era divertente e toccante. Per quanto ci sia molta sofferenza al centro del film, c’è anche tanto ottimismo, cosa che trovo molto illuminante”. Anche il rapporto tra David e Nina rappresenta una sfida per l’attore. “Ci sono due problemi principali da affrontare”, spiega Laurie. “Il primo e far sì che il pubblico trovi la storia credibile, ed è un problema enorme, a volte quasi insormontabile. Il secondo è far sì che approvi la storia che i personaggi stanno vivendo, che tifi per loro.  Era molto complicato, non solo per gli attori ma anche per il regista, risolvere questi due problemi. Secondo me Julian ci ha azzeccato subito.  Ha capito come il pubblico, magari contro ogni buonsenso, potesse finire col tifare per questa coppia.  Non siamo Bonnie e Clyde – non andiamo in giro a rapinare banche – ma in quel mondo dei sobborghi siamo una coppia fuorilegge, e Julian ha sempre avuto le idee molto chiare su come potesse funzionare, su come trovare una certa gioia nella cosa”.

 

La ricerca dell’altra metà di questa coppia scandalosa ha portato a Leighton Meester. “È stata una gran fortuna in un certo senso, perché io e Leighton avevamo già lavorato insieme”, dice Hugh Laurie, che aveva instaurato un ottimo rapporto professionale con la Meester quando questa è apparsa come guest in due puntate di “Dr. House”. “Quindi il ghiaccio era già parzialmente rotto – i cubetti erano già pronti – il che è stato un grande vantaggio, perché è stato tutto meno traumatico di quanto avessimo temuto. Pensavamo: ‘potrebbe essere imbarazzante se non facciamo le cose giuste’, ma alla fine ci siamo entrambi trovati a nostro agio”.

 

“Credo che il pubblico si affezionerà alla coppia David e Nina”, dice Leighton Meester.  “A parte i drammi che provoca è una storia pura e abbastanza vera.  S’innamorano ed è bellissimo, se non altro perché insieme imparano tante cose sulla vita, la felicità, la libertà. Il punto non è la differenza di età, il punto sono loro come esseri umani. All’inizio Nina non ha una grande opinione della sua infanzia e del posto dove è cresciuta, ma dopo il suo ritorno, scopre moltissime cose su se stessa e comincia veramente a crescere.”  “Leighton è assolutamente sublime, vivace e accessibile”, dice con entusiasmo Leslie Urdang. “La chimica che ha con Hugh va oltre ogni nostra attesa”.

 

Sotto molti aspetti la protagonista non tanto silenziosa del film è Vanessa Walling, che ha visto la sua ex migliore amica Nina uscire dal guscio suburbano per poi tornare e mandare in frantumi il suo mondo imbarcandosi in una relazione con David.  “Alia Shawkat è allo stesso tempo forte, divertente e vulnerabile”, commenta Leslie Urdang.  “Ci accompagna fino al cuore della storia”. La Shawkat è conosciuta soprattutto come interprete di Maeby Fünke della eccentrica famiglia Bluth nella serie TV “Arrested Development – Ti presento i miei”.  Per la giovane attrice californiana essersi trovata nel bel mezzo della follia di “Scusa, mi piace tuo padre” ha significato accollarsi un nuovo ruolo molto impegnativo.  “Il personaggio di Vanessa è molto pomposo e non esattamente brillante” dice la Shawkat. “Per questo trovo che la sceneggiatura sia così unica, perché ha un personaggio del genere come narratore.  Un personaggio che non ha una prospettiva priva di pregiudizi, non tratta tutti allo stesso modo, e che invece detesta Nina, giudica tutti, compresa se stessa, ma dice sempre le cose come stanno”. 

 

Per la parte di Paige Walling, la moglieripudiata che abbandona la casa di famiglia dopo aver scoperto l’interesse di suo marito per Nina, ma che tenta comunque di non mandare a monte i tradizionali piani di famiglia per le festività, è stata scelta Catherine Keener. La Keener è una vecchia conoscenza di Anthony Bregman, produttore dei quattro film precedenti dell’interprete e che la considera “una delle più grandi attrici viventi”. “Uno dei suoi tantissimi talenti” continua, “che vale in particolare per questo ruolo, è interpretare una persona molto incazzata, ed è qualcosa che non si può dire per molti attori. All’inizio della storia le succede qualcosa di veramente terribile e per tutto il film è arrabbiatissima, e Catherine è divertentissima da vedere quando è furibonda”. Anche se la furia di Paige è evidente, il suo personaggio è diverso dagli altri perché più separato dal cast corale e per la maggior parte del tempo soffre in solitudine per la disgregazione della sua famiglia. “Paige ha un ritmo non facile”, dice la Keener del suo ruolo, “ma Julian era sempre lì ad aiutarmi a trovarlo”. Un punto chiave del ruolo di Paige è la sua ossessione per il Natale, che per lei ha l’effetto di danno collaterale (letteralmente, come il pubblico scoprirà) per quanto riguarda il rapporto David-Nina. “Paige vorrebbe vivere per sempre in quell’atmosfera di feste natalizie”, spiega la Keener, “ma la tresca distrugge la sua idea di come la sua vitadovrebbe essere”.

 

Di fronte ai Wallings vivono Cathy e Terry Ostroff, interpretati da Allison Janney e Oliver Platt – elogiati da tutto il cast e la troupe per la loro abilità di trovare degli spunti comici fantastici a partire da circostanze emotive disperate.  “Per Oliver e Allison il dono della comicità è innato”, dice Julian Farino.  “Io servivo solo a spronarli un po’ e per il resto era meglio se non mi mettevo tra i piedi”.  “Si tratta di due attori che conoscono bene il segreto di come essere realistici e comici allo stesso tempo”, concorda Leslie Urdang. Anche Hugh Laurie è entusiasta della sensibilità comica dei suoi coprotagonisti.  “Vedere Oliver e Allison fare la loro cosa a un metro di distanza è una vera gioia – hai un posto in prima fila ed è stato il più grande piacere del mondo dopo averli ammirati da lontano per tanto tempo”.

 

Come Hugh Laurie e Leighton Meester, anche Platt e la Janney sono stati aiutati dal fatto che si erano già incrociati professionalmente in passato, e precisamente nell’acclamata serie “West Wing – Tutti gli uomini del Presidente”. “Adoro Oliver”, dice Allison Janney, “e l’idea di interpretare sua moglie mi stuzzicava particolarmente”. La sua interpretazione di Cathy, dice, è ispirata a sua madre e altre donne con cui è cresciuta. “Nella vita io cerco sempre di dire la cosa giusta, ma il personaggio di Cathy non ha peli sulla lingua”. “In un certo senso ho interpretato la donna che vorrei essere nelle mie fantasie”. A un livello più globale la Janney e Platt sono rimasti colpiti dai tanti effetti sorpresa contenuti nel copione. Oliver Platt ci spiega: “La storia tra Nina e David finisce col cambiare tutti, in modi misteriosi e inaspettati”. Aver lavorato ancora una volta con la Janney è stata una gioia anche per Platt: “Entriamo subito in sintonia al livello del nostro senso dell’idiozia!”

 

Il personaggio di Terry ha un passato che lo sceneggiatore Jay Reiss è molto fiero di aver inserito nel film, e che è importante per la reazione di Terry quando viene a sapere della tresca tra sua figlia e il suo miglior amico.  In più occasioni Terry non riesce a trattenersi dal vantarsi di aver inventato il gioco dell’Ultimate Frisbee insieme ad alcuni compagni di università – tra cui il grande produttore cinematografico Joel Silver. (Ed è vero che ai tempi dell’università Silver aveva contribuito a far riconoscere lo sport).  Il nostro Terry, ormai fuori forma, è stranamente ispirato a riprendere il gioco uno sport perfetto per Platt, che ha praticato la disciplina all’università e si stava riprendendo da un infortunio al ginocchio durante le riprese, rendendo la fisicità del suo personaggio ancora più realistica. 

 

Un realismo non facile da raggiungere per la troupe. La storia si svolge tra il giorno del Ringraziamento, quindi fine Novembre e Natale, ma il film è stato girato in primavera, il che ha posto delle sfide non indifferenti sul set. Bisogna dire che Madre Natura ha quasi sempre collaborato, ma il giorno in cui è stata girata la scena della cena del Ringraziamento c’erano temperature di oltre 32 gradi, rendendo la giornata di riprese una tortura per gli attori, vestiti come in una fredda giornata di fine Novembre.  “Durante i primi giorni di riprese gli alberi erano ancora spogli”, ricorda Ian Helfer, “poi alcuni hanno cominciato a fiorire”.  “Non ero mai stato così consapevole della primavera e di come vada veloce”, scherza Jay Reiss. In ogni modo, l’effetto inverno nel film è perfetto, con la neve finta e gli addobbi natalizi che hanno trasformato la location (un sobborgo isolato nei pressi di New Rochelle) in un realistico paese delle meraviglie invernale. 

 

Creare un’atmosfera da feste invernali non significa però solo ottime scenografie e una bella spuntata agli alberi in fiore – significa anche promuovere uno spirito collettivo tra gli attori per convincere il pubblico a credere che i Walling e gli Ostroff si conoscano da decenni. Per facilitare tutto questo sul set i produttori non hanno assegnato a ciascun attore la propria roulotte, hanno invece preso in affitto una casa intera, dove gli attori potevano rilassarsi e prepararsi insieme, spesso giocando a carte mentre Hugh Laurie strimpellava al pianoforte.  Inoltre, gli sceneggiatori, che avevano lavorato al progetto per quasi due anni, erano costantemente presenti sul set (e hanno dei camei nel film nei panni di due cantanti del coro di Paige). Questo ha significato uno scambio continuo tra regista e attori per assicurarsi che la qualità e il tono dei dialoghi andassero bene con i vari stili di recitazione, un processo più affine a quello adottato per le serie TV o il teatro che non per il cinema. 

 

Questo spirito è stato incoraggiato in particolare dal regista Julian Farino. “Lo spirito di gruppo di Julian è fantastico”, dice Catherine Keener. “Ci ha tenuti tutti uniti.” “Ci ha dato spazio per respirare, ma avevamo sempre delle direttive ben precise,” aggiunge Alia Shawkat.  “Uno spera sempre che il tono del set sia lo stesso che si vede sullo schermo”, dice Anthony Bregman.

 

Il cast e la troupe hanno trovato un nemico comune: la gigantesca palla di vetro con la neve che Terry, ossessionato da ogni tipo di gadget, decide di mettere sul prato davanti casa.  Benché avessero delle grosse speranze per quanto riguarda l’attrattiva di questo ausiliare di scena, il congegno in sé si è rivelato difficile da maneggiare, richiedendo uno sforzo maggiore e più addetti per farlo funzionare rispetto a quanto previsto. “Detesto la palla di vetro”, taglia corto Julian Farino, rifiutando di dilungarsi oltre sull’argomento. E forse non è un caso che questa orribile decorazione diventi il bersaglio dell’ira di Paige in uno dei momenti più esilaranti del film, che ha anche avuto un effetto catartico per tutti sul set.  Per fortuna “Scusa, mi piace tuo padre” non ha un approccio così brutale verso le feste natalizie come quello di Paige. Ma è probabile che l’inedito punto di vista del film, cioè che a volte la strada per la felicità richiede un po’ di egoismo oppure un sacrificio inatteso, si riveli ugualmente memorabile ed esilarante.

 

Scusa, mi piace tuo padre

 

 

 

 

 

IL CAST ARTISTICO

 

 

 

 

 

HUGH LAURIE – David Walling

 

Hugh Laurie è nato a Oxford, Inghilterra. Ha frequentato l’Eton College e l’Università di Cambridge, dove si è laureato in antropologia. Ha partecipato alla Regata Oxford-Cambridge nel 1980 ed è stato eletto Presidente dell’autorevole Footlights Revue (il club teatrale dell’Università di Cambridge), con cui ha prodotto, con la partecipazione di Stephen Fry ed Emma Thompson, lo spettacolo teatrale “The Cellar Tapes”, vincitore del Premio Perrier al Festival di Edinburgo 1981. Quest’opera ha lanciato la carriera televisiva di questo trio, protagonisti di memorabili serie inglesi come “A Bit of Fry e Laurie” per quattro stagioni; “Blackadder” per tre stagioni, e ancora, tre stagioni di “Saturday Live” e quattro di “Jeeves and Wooster”, serie ispirata ai romanzi di P.G. Wodehouse.

 

Tra i più recenti lavori di Laurie per il grande schermo citiamo il film d’animazione “Il figlio di Babbo Natale” al fianco di James McAvoy e Jim Broadbent e “Mister Pip”, girato in Papua Nuova Guinea. Tra i suoi film precedenti ricordiamo due lungometraggi d’animazione “Hop”, “Mostri contro alieni” e “La notte non aspetta” al fianco di Forest Whitaker e Keanu Reeves; “Il volo della fenice” al fianco di Dennis Quaid; “Gli amici di Peter” diretto e interpretato da Kenneth Branagh; “Ragione e sentimento” con Emma Thompson e Kate Winslet; “La cugina Bette”; “La maschera di ferro”; “La carica dei 101” e la serie di film “Stuart Little”.

 

Per la Tv americana Laurie ha interpretato Vincente Minnelli al fianco di Judy Davis nel film Tv “Life with Judy Garland: Me and My Shadows”. È anche apparso in “Tracey Takes On… and Friends”. Come doppiatore ha prestato la voce a personaggi de “I Griffin” e “I Simpson – La paura fa novanta.”

 

La sua interpretazione del dottor Gregory House in “Dr. House” gli è valsa due Golden Globe, sei candidature agli Emmy e due premi della Screen Actors Guild. È stato premiato due volte dall’Associazione dei Critici Televisivi Americana.

 

Laurie ha anche lavorato come regista per serie Tv e spot pubblicitari firmando, per esempio, la regia dell’episodio “Isolamento” della sesta stagione di “Dr. House”. Ha composto e inciso numerosi brani musicali e scritto articoli per il quotidiano londinese Daily Telegraph. Il suo primo romanzo, The Gun Seller, è stato pubblicato negli USA e nel Regno Unito; acclamato dalla critica è stato adattato per una sceneggiatura.

 

Laurie ha firmato un contratto discografico con la Warner Bros. e ha inciso un album di New Orleans blues intitolato “Let Them Talk”.  Registrato a Los Angeles e New Orleans, l’album è stato prodotto daJoe Henry, due volte vincitore ai Grammy Awards. Hugh e la sua passione per la musica sono stati protagonisti di un documentario andato in onda sulla rete pubblica americana PBS.

 

Laurie è stato recentemente nominato portavoce della L’Oréal Paris Men. Quando è sul set di “Dr. House”, Laurie risiede a Los Angeles.

 

CATHERINE KEENER – Paige Walling

 

Attrice completa, allo stesso tempo vibrante, potente e fedele ai ruoli che interpreta, Catherine Keener continua a essere una forza dominante dello schermo. Tra i suoi lavori più recenti possiamo citare alcuni film dei più svariati generi, dal thriller “Trust” di David Schwimmer al film per tutta la famiglia “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” e la commedia nera “Cyrus” con John C. Reilly e Jonah Hill. Ha inoltre lavorato più volte con l’acclamata regista indipendente Nicole Holofcener, recentemente in “Please Give” con Oliver Platt e Rebecca Hall e precedentemente in “Friends with Money”, “Lovely and Amazing” e “Parlando e sparlando.”

 

Dopo “The Oranges” la Keener è stata protagonista, al fianco di Jane Fonda, di “Peace, Love & Misunderstanding” di Bruce Beresford. Tra gli altri suoi film più recenti ricordiamo “Nailed” di David O. Russell con Jake Gyllenhaal; “A Late Quartet” con Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken; “Maladies” con James Franco; il film d’animazione “I Croods”; “Il solista” con Robert Downey Jr. e Jamie Foxx; “Nel paese delle creature selvagge” di Spike Jonze; “An American Crime” al fianco di Ellen Page, film che le è valso una candidatura ai Golden Globe e agli Emmy Awards. Tra i suoi film di vecchia data citiamo “Essere John Malkovich” di Charlie Kaufman e “Truman Capote – A sangue freddo” di Bennett Miller (in cui ha interpretato la scrittrice Harper Lee). Per questi due film è stata candidata agli Oscar. La lista continua con Disastro a Hollywood” di Barry Levinson; “Hamlet 2” diAndrew Fleming; “Into the Wild – Nelle terre selvagge” di Sean Penn;40 anni vergine” di Judd Apatow; The Interpreter” di Sydney Pollack con Sean Penn e Nicole Kidman; La storia di Jack & Rose” di Rebecca Miller al fianco di Daniel Day-Lewis; Il ladro di orchidee” di Spike Jonze; S1m0ne” di Andrew Niccol; Full Frontal” e “Out of Sight” di Steven Soderbergh; Eliminate Smoochy” di Danny DeVito;  “       Amici & vicini” di Neil LaBute e l’adattamento cinematografico di “Simpatico” di Sam Shepard. Ha inoltre partecipato a quattro film di Tom DiCillo: “Box of Moonlight”, “Johnny Suede”, “Si gira a Manhattan” e “Una bionda naturale”.

 

In Tv la Keener è apparsa nella trilogia targata HBO e acclamata dalla critica “Tre vite allo specchio” diretta da Nancy Savoca e come guest star in “Seinfeld”. In teatro ha recitato con la Signature Theater Company al fianco di Edward Norton nel revival off-Broadway acclamato dalla critica “Burn This” di Lanford Wilson.

 

 

 

LEIGHTON MEESTER – Nina Ostroff

 

Attualmente Leighton Meester interpreta la deliziosa ma diabolica Blair Waldorf nella popolarissima fiction della CW “Gossip Girl”, la seria basata sui best-seller scritti da Cecily von Ziegesar e portati sugli schermi televisivi dai produttori esecutivi Josh Schwartz e Stephanie Savage. Grazie al suo successo nel programma, non ci è voluto molto prima che laMeester compiesse il salto verso il grande schermo. Nel 2010 è nel cast della commedia “Notte folle a Manhattan”  al fianco di Steve Carell e Tina Fey e in quello della commedia “Amore a mille… miglia” al fianco di Drew Barrymore e Justin Long.

 

Nel 2010 la Meester è stata anche coprotagonista, conGwyneth Paltrow e Tim McGraw, del film “Country Strong”. Tra gli altri film recenti da lei interpretati citiamo il thriller “The Roommate – Il terrore ti dorme accanto” diretto da Sonny Mallhi e con coprotagonista Minka Kelly, “Monte Carlo” con Selena Gomez e Katie Cassidy e la recentissima commedia “Indovina perché ti odio” dove recita al fianco di Adam Sandler e Andy Samberg.

 

Tra gli altri lavori televisivi della Meester ricordiamo le sue apparizioni come guest in “Entourage” e “Dr. House” e ancora, apparizioni in “Shark – Giustizia a tutti i costi”, “CSI: Miami”, “Veronica Mars”, “8 semplici regole”, “24”, “Settimo cielo”, “Ancora una volta” e “Law and Order”.

 

Cresciuta in Florida, la Leighton si è appassionata alla recitazione all’età di 9 anni, interpretando una cittadina della Città di Smeraldo in una piccola produzione locale de “Il mago di Oz”. Due anni dopo si è trasferita con la famiglia a New York e dopo poco ha cominciato a lavorare come modella per la Wilhemina Modeling Agency, per la quale è stata fotografata da Bruce Weber per una campagna pubblicitaria della Ralph Lauren e per la fotografa e regista Sofia Coppola.

 

 

 

ALLISON JANNEY – Carol Ostroff

 

Attrice estremamente versatile, Allison Janney fa parte di quel ristretto gruppo d’interpreti capaci di unire il profilo di grande protagonista con l’arte interpretativa del caratterista. Tra i suoi lavori più recenti troviamo il lungometraggio “The Help” tratto dal best-seller L’aiuto di Kathryn Stockett. È stata candidata agli IFP/Independent Spirit Awards nella categoria Miglior Attrice Coprotagonista per il suo ruolo nel film di Todd Solondz “Perdona e dimentica”.

 

Nella sua carriera la Janney è apparsa memorabilmente come guest in numerose serie Tv ma è soprattutto conosciuta per il ruolo da protagonista nell’acclamata serie targata NBC “West Wing – Tutti gli uomini del Presidente”, per il quale ha vinto la bellezza di quattro Emmy Awards e quattro premi della Screen Actors Guild per la sua interpretazione della portavoce della Casa Bianca CJ Cregg.  La Janney ha incantato il pubblico con le sue interpretazioni nel film corale “Juno” e nella versione cinematografica del 2007 del musical “Hairspray – Grasso è bello”. Inoltre, abbiamo potuto ammirarla in “American Life” di Sam Mendes nella commedia “Strangers with Candy” come voce di Gladys nella versione originale del film d’animazione della Dreamworks “La gang del bosco” e di Peach (Diva) in quella di “Alla ricerca di Nemo”.

 

La Janney è stata candidata agli Spirit Awards per il suo ruolo nel film indipendente “Our Very Own” e ha recitato al fianco di Meryl Streep in “The Hours”, film candidato ai premi della Screen Actors Guild nella categoria Miglior Cast Corale.  Tra gli altri suoi lavori cinematografici ricordiamo il film premio Oscar “American Beauty” (per il quale ha vinto un Premio della Screen Actors Guild nella categoria Miglior Cast Corale), “Betty Love”, “Contratto d’Amore”, “Bella da morire”, “10 cose che odio di te”, “I colori della vittoria”, “Tempesta di ghiaccio”, “Sei giorni sette notti”, “L’oggetto del mio desiderio” e “Big Night”.

 

Ancora matricola del corso di recitazione del Kenyon College dell’Ohio, la Janney partecipò a un provino per un ex allievo dello stesso college, Paul Newman, ottenendo da lui un ruolo nella pièce universitaria.  Successivamente Paul Newman e la moglie Joanne Woodward le consigliarono di proseguire gli studi presso la Neighborhood Playhouse di New York. Dopo aver seguito il loro consiglio ha debuttato a Broadway nella commedia “Present Laughter” di Noel Coward, per la quale ha vinto un Premio della Outer Critics Circle e un Premio Clarence Derwent.  Ha anche recitato in “A View from the Bridge” di Arthur Miller, ricevendo la sua prima candidatura ai Tony Awards e vincendo il Premio Outer Critics Circle. Di recente la Janney ha calcato le scene di Broadway nel musical “9 to 5” che le è valso una candidatura ai Tony Awards e un Drama Desk Award.

 

 

 

 

 

OLIVER PLATT – Terry Ostroff

 

Oliver Platt ha riscosso grandi successi al cinema, in televisione e a teatro. Attualmente può essere ammirato nell’acclamata serie della Showtime “The Big C” al fianco di Laura Linney, e nella serie HBO “Bored to Death – Investigatore per noia”. Tra i suoi lavori più recenti per il cinema citiamo “X-Men – L’inizio”, “Amore & altri rimedi”, “2012”, “Frost/Nixon – Il duello” di Ron Howard, “Anno uno” e “Please Give” di Nicole Holofcener al fianco di Catherine Keener, opera presentata al Sundance 2010 e al Tribeca, molto acclamata dalla critica. Tra gli altri film a cui ha partecipato ricordiamo “Casanova”, “The Ice Harvest”, “Il commediante”, “Bulworth – Il senatore”, “Una vedova allegra… ma non troppo”, “Una donna in carriera”, “Linea mortale”, “Cartoline dall’inferno”, “Proposta indecente”, “I tre moschettieri”, “Il momento di uccidere”, “Il dottor Dolittle”, “Simon Birch”, “Lake Placid – Il terrore corre sul lago”, “Don’t Say a Word” e “Schegge di April”.

 

Platt ha debuttato come produttore nel film indipendente “Big Night” per la regia di Stanley Tucci e Campbell Scott. Nel 1998 recita con ed è diretto da Tucci ne “Gli imbroglioni”. In Tv Platt ha interpretato George Steinbrenner nella miniserie di successo della ESPN “The Bronx is Burning”, per la quale è stato candidato agli Screen Actors Guild Awards. Tra gli altri suoi riconoscimenti citiamo un Golden Globe e varie candidature agli Emmy per la sua interpretazione di Russell Tupper in “Huff” della Showtime, nonché un’altra candidatura agli Emmy come miglior Guest in una Fiction per la sua interpretazione del consigliere della Casa Bianca White House Oliver Babish in “West Wing – Tutti gli uomini del Presidente”. Platt ha ricevuto una seconda candidatura come miglior Guest in una Fiction per il ruolo ricorrente delproduttore televisivo Freddy Prune in “Nip/Tuck”.

 

Dopo essersi laureato in Arti Drammatiche presso la Tufts University, Platt ha cominciato subito a lavorare in teatro a livello regionale e off-Broadway in produzioni come “La tempesta” e “Moon Over Miami” di John Guare. È anche stato protagonista della produzione del Lincoln Center di “Ubu” e di “Elliot Loves” di Jules Feiffer (diretto da Mike Nichols), è stato acclamato dalla critica per la sua interpretazione di Sir Toby Belch nella “Dodicesima notte” diretta da Jules Feiffer. Platt ha ricevuto una candidatura ai Tony Awards come Miglior Attore Protagonista per “Shining City” di Conor McPherson, lavoro anche candidato nella categoria Miglior Opera Teatrale.

 

 

 

ALIA SHAWKAT – Vanessa Walling

 

Il successo è arrivato presto per Alia Shawkat, sia in Tv che al cinema. Nel 2009 Alia figura nella lista dei “10 attori da tenere d’occhio” di Variety e in quella di Hollywood Reporter dei “10 talenti emergenti della commedia”.

 

Tra i lavori più recenti della Shawkat citiamo “The To-Do List” al fianco di Aubrey Plaza, Bill Hader, Christopher Mintz-Plasse, Donald Glover e Andy Samberg; “Ruby Sparks” con Paul Dano e Zoe Kazan, diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, la commedia femminile dai toni sarcastici diretta dall’attrice Carrie Preston “That’s What She Said”al fianco di Anne Heche e Marcia Debonis e “Benvenuti a Cedar Rapids” di Miguel Arteta, al fianco di Ed Helms e John C. Reilly. 

 

Tra gli altri film dell’attrice citiamo il debutto alla regia di Drew Barrymore “Whip It” con Ellen Page; “Amreeka” che ha debuttato al Sundance 2009; “Bart Got a Room” al fianco di William H. Macy e Cheryl Hines in cui la Shawkat figura anche come produttrice;  “The Runaways” con Kristin Stewart e Dakota Fanning; la commedia familiare       Conciati per le feste” con Matthew Broderick, Danny De Vito e Kristin Chenowith, e “Three Kings” al fianco di George Clooney.

 

La carriera della Shawkat è cominciata quando aveva undici anni con un ruolo da protagonista nella serie Tv per tutta la famiglia della ABC “State of Grace”.  Tuttavia, è conosciuta soprattutto per il ruolo di Maeby nella serie della Fox premiata agli Emmy “Arrested Development – Ti presento i miei”, ruolo che riprenderà nel lungometraggio di prossima uscita.   Ha avuto recentemente un ruolo ricorrente nella serie targata USA Network “Starter Wife” al fianco di Debra Messing. Tra gli altri suoi lavori televisivi citiamo un ruolo da protagonista nel film Tv della Lifetime “Not Like Everyone Else” e ruoli da guest in “Veronica Mars”, “JAG – Avvocati in divisa”, “Senza traccia”, “Boomtown” e “Presidio Med”.

 

 

 

ADAM BRODY- Toby Walling

 

Il ruolo che ha reso famoso il sud-californiano Adam Brody è quello del giovane Seth nella serie di successo della Fox “The O.C.”, trasmessa per quattro stagioni. Tra i suoi lavori per il cinema citiamo “Thank You For Smoking” con Aaron Eckhart, “Mr. & Mrs. Smith” con Brad Pitt e Angelina Jolie, “Il bacio che aspettavo” con Meg Ryan, “The Ten – I dieci comandamenti come non li avete mai visti” con Paul Rudd, “Smiley Face” di Gregg Araki, “Jennifer’s Body” con Megan Fox,  “The Romantics” con Anna Paquin, “Poliziotti fuori” con Bruce Willis, “Damsels in Distress – Ragazze allo sbando” di Whit Stillman e con Greta Gerwig, “Cercasi amore per la fine del mondo” con Keira Knightley e Steve Carrell e “Revenge for Jolly!” con Kristin Wiig e Oscar Isaac.

 

 

 

Scusa, mi piace tuo padre

 

 

 

 

 

I REALIZZATORI

 

 

 

 

 

JULIAN FARINO – Regia

 

Julian Farino è nato e cresciuto a Londra e ha frequentato l’università di Cambridge. Ha cominciato la sua carriera come regista di documentari per la Granada Television in Inghilterra, con una serie di film verità su svariati argomenti, dalle drag queen ai giovani musicisti classici, dagli entertainer per bambini ai pugili. Suoi “They Call Us Nutters” (‘Ci chiamano pazzi’), un ritratto della vita nel Reparto Psicopatici dell’ospedale di massima sicurezza di Ashworth e “A Winter’s Tale” (‘Racconto d’inverno’), la descrizione della vita nel posto più freddo e scarsamente popolato del mondo, Ojmjakon, nell’est della Siberia.

 

Nel 2000 ha diretto “7 Up 2000”, la continuazione della pluripremiata serie di documentari che ha seguito per anni un gruppo di bambini di sette anni proveniente da ogni classe sociale e da ogni parte della Gran Bretagna – progetto poi proseguito con “14 Up 2007”. Tra le sue fiction televisive nel Regno Unito citiamo un adattamento de “Il nostro comune amico” di Charles Dickens, vincitore di tre premi BAFTA  tra cui Migliore Fiction Televisiva; “Bob and Rose” commedia romantica vincitrice dei British Comedy Awards nella categoria Migliore Serie TV e “Flesh and Blood” con Christopher Eccleston, vincitore del Prix Europa come Miglior Film TV. Tra gli altri suoi lavori nel Regno Unito citiamo “The Last Yellow” per la BBC Films, con Samantha Morton e Mark Addy e “Byron”, film biografico sulla vita del leggendario poeta romantico con Jonny Lee Miller e Vanessa Redgrave.

 

Farino si è trasferito negli Stati Uniti nel 2004 per lavorare per la HBO, curando la regia della maggior parte delle puntate delle tre stagioni di “Entourage”. Il regista è rimasto nel paese per curare le serie “Big Love” e “Roma”.È stato candidato quattro volte agli Emmy e tre volte ai Premi della Directors Guild of America. Attualmente è produttore esecutivo e regista della serie HBO “How to Make It in America” (‘Come farcela in America’), alla sua seconda stagione. “The Oranges” è il suo primo lungometraggio negli Stati Uniti.  Farino vive a Los Angeles con la moglie, l’attrice Branka Katic, e i loro due bambini Louis e Joe.

 

 

 

ANTHONY BREGMAN – Produttore

 

Tra le produzioni di Anthony Bregman citiamo “Se mi lasci ti cancello”, “Quell’idiota di nostro fratello”, “Friends With Money”, “Synecdoche, New York”, “Please Give”, “The Tao of Steve”, “Lovely & Amazing”, “Human Nature”, “The Extra Man”, “Thumbsucker – Il succhiapollice”, “La famiglia Savage”, “Tempesta di ghiaccio”, “I fratelli McMullen”, “Trick”, lo spettacolare film di fantascienza messicano “Sleep Dealer” e il film punk “Love God”, che è anche il primo film digitale del mondo.  Tra i suoi film più recenti troviamo “Darling Companion” di Lawrence Kasdan e “Lay the Favorite” di Stephen Frears.

 

Nel 2006 Bregman fonda a New York la società di produzione Likely Story, che gestisce attualmente con Stefanie Azpiazu. Prima della Likely Story Bregman è stato per quattro anni socio della This is That e prima ancora direttore di produzione per dieci anni alla Good Machine, dove ha curato la produzione e post-produzione di oltre trenta lungometraggi tra cui “Ragione e sentimento”, “Mangiare bere uomo donna”, “Parlando e sparlando”, “What Happened Was…”, “Il banchetto di nozze” e “Safe”.  Bregman insegna produzione cinematografica alla scuola di cinema della Columbia University e fa parte del consiglio d’amministrazione dell’Independent Filmmaker Project.

 

I film prodotti da Bregman hanno vinto numerosi premi agli Oscar, Golden Globe, BAFTA, Gotham, Indie Spirit, e ai festival di Cannes, Berlino, e Sundance, tra i tanti altri.  A fine 2009, il famoso critico e sceneggiatore Roger Ebert ha eletto “Synecdoche, New York” miglior film del decennio.

 

 

 

LESLIE URDANG – Produttore

 

Leslie Urdang è produttrice e presidente della Olympus Pictures, società di produzione guidata da Dean Vanech che finanzia e produce progetti a basso budget e sviluppa e produce film con ogni tipo di budget. Il primo lungometraggio prodotto dalla Olympus, “Adam”, con Hugh Dancy, Rose Byrne, Peter Gallagher, Frankie Faison e Amy Irving è uscito nel 2009 per la Fox Searchlight. Tra i progetti più recenti della società citiamo il film candidato agli Oscar “Rabbit Hole” con Nicole Kidman e Aaron Eckhart, e “Beginners” di Mike Mills, con Ewan McGregor, Christopher Plummer e Melanie Laurent.  La Urdang ha recentemente prodotto “Mr. Pip”, film con Hugh Laurie, e ha recentemente fondato la Serenade Films. Ha prodotto il film candidato agli Independent Spirit Awards “12 and Holding” diretto da Michael Cuesta con Jeremy Renner, nonché “The Great New Wonderful” con Maggie Gyllenhaal, “Game 6” di Michael Hoffman con Michael Keaton e “The Narrows” di Francois Velle.

 

Tra le altre produzioni della Urdang citiamo “Sogno di una notte di mezza estate” con Michelle Pfeiffer, Kevin Kline e Stanley Tucci; “Io e Veronica” con Elizabeth McGovern, Patricia Wettig e “People I Know” con Al Pacino. La Urdang è anche produttrice della società di Robert Redford, la Wildwood Enterprises, e di quella di Gary Ross, la Larger Than Life. Ha sviluppato diversi progetti per entrambe le società tra cui “I diari della motocicletta” di Walter Salles.

 

Per il teatro la Urdang ha fondato la New York Stage & Film, di cui è tuttora direttore responsabile delle produzioni, che da oltre venti anni sviluppa e produce i nuovi lavori di centinaia di artisti per Broadway e per i vari teatri degli Stati Uniti. Tra questi citiamo le pièce premiate ai Tony Awards “Sideman”, “Tru” e in tempi più recenti la pièce di John Patrick Shanley, premiata ai Premi Pulitzer e ai Tony Awards, “Doubt”.  La Urdang convive con l’attore Jon Tenney.

 

 

 

DEAN VANECH – Produttore

 

Dean Vanech è presidente e AD della Olympus Holdings di Morristown, New Jersey, società privata attiva nel campo dell’energia elettrica (Olympus Power), in quello finanziario (Olympus Capital Investments) e nel mondo dello spettacolo (Olympus Pictures e Olympus Theatricals). Vanech è laureato in Marketing e Finanza presso il Western New England College di Springfield, Massachusetts.  Vanech è consigliere d’amministrazione di diverse società non-profit e co-gestore di una fondazione privata.

 

La Olympus Pictures (in California) e la Olympus Theatricals (New York) sono emerse in tempi relativamente brevi come società di produzione leader nei rispettivi settori.  La Olympus Pictures ha prodotto “Adam” (premiato a  Sundance nel 2009), “Rabbit Hole” (2010), “Beginners” (2011),  “Mr. Pip” (2012) e ha numerosi nuovi progetti in via di sviluppo. La  Olympus Theatricals produce invece spettacoli teatrali a New York e a Londra.

 

La Olympus Power è stata fondata nel 2007 come successore delle Delta Power mentre la Olympus Capital Investments è stata fondata nel 2008.

 

 

 

SAM HOFFMAN – Produttore

 

Con vent’anni di carriera nell’industria cinematografica newyorkese, Sam Hoffman ha prodotto numerosissimi film, ha girato spot pubblicitari e una serie di lungometraggi comeassistente alla regia o aiuto regista, tra questi “I Tenenbaum”, “School of Rock”, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”, “Donnie Brasco”, “Dead Man Walking – condannato a morte” e “Ricomincio da capo”. Di recente è stato produttore esecutivo per la Indian Paintbrush di “Moonrise kingdom – Una fuga d’amore” di Wes Anderson, film distribuito dalla Focus Features. Nel 2010 è uscito per la casa editrice Random House il suo libro Old Jews Telling Jokes (‘Anziani ebrei che raccontano barzellette’), basato sul suo omonimo sito web. Il libro è attualmente alla terza ristampa. La versione audio-book ha vinto l’Audie Award come migliore registrazione umoristica dell’anno. I video presenti nel sito oldjewstellingjokes.com sono stati visti più di 15 milioni di volte. Nel 2012 Hoffman debutterà alla regia di un lungometraggio con un progetto ispirato al suo sito web. Vive a New York con la moglie Andrea Crane e i loro due bambini.

 

 

 

STEVEN FIERBERG – Fotografia

 

Oltre a “Scusa, mi piace tuo padre”, Steven Fierberg ha recentemente firmato la fotografia di “10 Years”, film con Channing Tatum e Rosario Dawson diretto da Jaime Linden. Entrambi i film hanno debuttato al Toronto Film Festival. Fierberg aveva già collaborato con Julian Farino per creare il look e le atmosfere della serie HBO “Entourage” curando la fotografia delle prime 25 puntate. Con i produttori di “Entourage” Mark Wahlberg e Steven Levinson hanno anche collaborato alla realizzazione della puntata pilota, sempre per la HBO, di “How to Make It in America”. La serie seguiva la vita di alcuni artisti, fotografi e designer del lower east side di New York.

 

Due altri film recentemente curati da Fierberg sono “Amore & altri rimedi di Ed Zwick, con Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal e  il pungente “Twelve” di Joel Schumacher. Per la televisione ha recentemente collaborato con un altro reduce di “Entourage”, il regista Mark Mylod, per la puntata pilota di una nuova serie per la ABC “Once Upon a Time in America”.

 

Tra gli altri suoi lavori citiamo “Repo Chick” e “Searchers 2.0” di Alex Cox; “Rage” di Sally Potter con Steve Buscemi, Jude Law e Judi Dench; “Secretary” di Steven Shainberg con James Spader e Maggie Gyllenhaal; “Nightmare 4: Il non risveglio”; “Scene di lotta di classe a Beverly Hills”. Ha inoltre curato la fotografia aggiuntiva di “Moulin Rouge” di Baz Luhrmann. Il suo lavoro per la miniserie “Attila” gli è valso la candidatura ai premi della Società Americana Direttori della Fotografia nella categoria Meriti Eccezionali nella Fotografia Cinematografica. 

 

Fierberg ha girato numerosi spot e videoclip vincendo un Grammy Latino-americano per “Mas y Mas” di Robi “Draco” Rosa.  Ha lavorato inoltre con Dr. Dre, Fab Five Freddy, Queen Latifah, David Lee Roth, F. Gary Grey, Tim McGraw e Snoop Dogg. Ha curato il DVD dei concerti di Draco e vari videoclip che hanno raggiunto la vetta delle hit parade come “Dancing in the Rain” e “Lie without a Lover”. Ha girato numerosi spot vincitori degli Addy Awards.

 

Nativo di Detroit, Fierberg ha frequentato la Stanford University prima di trasferirsi a New York dove ha collaborato a film indipendenti e ‘noir punk ‘ con registi come Paul Morrissey, Scott e Beth B, e Alex Cox.  Ha poi lavorato con il regista Bryan Singer per la puntata pilota di “Football Wives”; ha girato tutte le puntate di “Kingpin”, la pioneristica serie della NBC sul traffico di droga messicano. Ha girato film TV e miniserie per tutti i principali network e fiction per “Hallmark Hall of Fame”. Per oltre dieci anni ha insegnato “Narrativa visiva”, organizzato laboratori didattici all’istituto Maine Photographic Workshops e ha tenuto lezioni alla New York University e all’American Film Institute.

 

 

 

JEFFREY M. WERNER – Montaggio

 

Jeffrey M. Werner ha cominciato la carriera come assistente al montaggio per Martin Scorsese e David Mamet.  Dopo aver lavorato a tre progetti di Scorsese ha avuto la sua prima grande opportunità come montatore lavorando a “Se mi lasci ti cancello” di Michel Gondry. Da allora ha montato diversi lungometraggi tra cui “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko, candidato a quattro Oscar e vincitore del Golden Globe come Miglior Film nella categoria Musical o Commedie. Per il suo lavoro nel film, Werner è stato candidato agli Eddie awards dell’Associazione Americana Montatori (A.C.E.). Tra gli altri film che ha montato citiamo “Prom – Ballo di fine anno” della Disney, il thriller di Chris Gorak presentato al Sundance “Right at Your Door”, “2 giorni a Parigi”, il thriller fantascientifico di Alex Rivera presentato al Sundance “Sleep Dealer” e il documentario satirico con Bill Maher diretto da Larry Charles “Religiolus – Vedere per credere”.

 

 

 

DAN DAVIS – Scenografie

 

Dan Davis è cresciuto in Canada e ha studiato Architettura presso la Architectural Association di Londra. Dopo gli studi si è trasferito a New York lavorando in studi di architetti per diversi anni, finché la noia non ha avuto la meglio. Un amico l’ha quindi ingaggiato per un progetto cinematografico e da allora non ha più smesso di lavorare come art director per il cinema e per film come “L’età dell’innocenza” di Martin Scorsese, “Radio Days” di Woody Allen e molti altri. La prima opportunità come scenografo è arrivata con “The Ref” e “Beautiful Girls” di Ted Demme. Tra gli altri suoi lavori citiamo “C’è posta per te” di Nora Ephron, “In Her Shoes – Se fossi lei” di Curtis Hanson e “Lay the Favorite” di Stephen Frears. Tra i suoi lavori televisivi citiamo “How To Make It in America” per la HBO e il regista Julian Farino.

 

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