22 Novembre IL SOSPETTO di Thomas Vinterberg PRIMO VIDEO E FOTO

22 Novembre  IL SOSPETTO THE HUNT regia: Thomas Vinterberg con: Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold genere: drammatico naz.: Danimarca (BIM)

 

Dopo un difficile divorzio, il quarantenne Lucas ha una nuova compagna e un nuovo lavoro, e sta finalmente recuperando il rapporto col figlio adolescente, Marcus.

Ma qualcosa va storto. Durante le feste natalizie, una storia inventata, una bugia qualsiasi si diffonde come un virus.

Lo shock e i sospetti prendono il sopravvento e la piccola comunità viene travolta da un’ondata di isteria collettiva, mentre Lucas combatte una battaglia solitaria per difendere la sua vita e la sua dignità.

VIDEO

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FOTO :

 

 

IL SOSPETTO

 

IL SOSPETTO è la cronaca inquietante di una bugia che  diventa verità quando i pettegolezzi, il dubbio e la maldicenza danno il via a una caccia alle streghe che minaccia di distruggere la vita di un uomo innocente.

 

Mads Mikkelsen è Lucas, un ex maestro elementare costretto a ripartire da zero dopo un brutto divorzio e la perdita del lavoro. Ma proprio quando sembra che le cose stiano andando per il verso giusto, una calunnia sconvolge la sua vita, scatenando un’ondata di isteria collettiva nella piccola comunità in cui vive. Mentre la bugia continua a diffondersi, Lucas è chiamato a combattere una battaglia solitaria per difendere la sua vita e la sua dignità.

 

Co-fondatore del movimento Dogma e regista del successo internazionale FESTEN – FESTA DI FAMIGLIA, Thomas Vinterberg dirige un altro film di grande forza drammatica che certamente lascerà un segno. Lo stesso Vinterberg ha scritto la sceneggiatura con lo scrittore-regista Tobias Lindholm. IL SOSPETTO riconferma il loro fortunato sodalizio iniziato col film SUBMARINO, presentato con successo in concorso alla Berlinale 2010 e vincitore, tra gli altri, del Nordic Council Film Award.

 

IL SOSPETTO è prodotto da Morten Kaufmann e Sisse Graum Jørgensen per Zentropa Entertainments, in coproduzione con Film I Väst e Zentropa International Sweden, e con la partecipazione di Dansk Filminstitut, DR, Eurimages, Nordisk Film & TV Fond, Svenska Film Institutet, SVT e il MEDIA Programme dell’Unione Europea. La distribuzione per i paesi del nord è affidata a Nordisk Film Distribution, e le Vendite internazionali a TrustNordisk. La fotografia è di Charlotte Bruus Christensen, il montaggio di Anne Østerud e Janus BilleskovJansen, e il suono di Kristian Selin Eidnes Andersen. Costato circa 2 milioni e 700mila euro, il film è stato girato in Danimarca.

 

 

 

SINOSSI

Dopo un difficile divorzio, il quarantenne Lucas ha una nuova compagna e un nuovo lavoro, e sta finalmente recuperando il rapporto col figlio adolescente, Marcus. Ma qualcosa va storto. Durante le feste natalizie, una storia inventata, una bugia qualsiasi si diffonde come un virus. Lo shock e i sospetti prendono il sopravvento e la piccola comunità viene travolta da un’ondata di isteria collettiva, mentre Lucas combatte una battaglia solitaria per difendere la sua vita e la sua dignità.

 

 

UNA DICHIARAZIONE DEL REGISTA

In una buia notte d’inverno del 1999, ho sentito bussare alla mia porta. Sotto la neve, davanti a me, c’era un noto psicologo infantile con alcuni documenti sui bambini e le loro fantasie. Voleva parlarmi di “memorie represse” e – cosa ancora più inquietante – della sua teoria che “il pensiero è un virus”. Non l’ho fatto entrare. Non ho letto i documenti. Me ne sono andato a letto, invece.

Dieci anni dopo avevo bisogno di uno psicologo e l’ho chiamato. Per una forma di cortesia tardiva ho letto quei documenti e sono rimasto sconvolto. Ho sentito che, in quei documenti, c’era una storia che andava raccontata. La storia di una moderna caccia alle streghe. IL SOSPETTO è il risultato di quella lettura.

 

 

BIOGRAFIE

 

THOMAS VINTERBERG

Regista e sceneggiatore

 

Regista e sceneggiatore di fama internazionale, Thomas Vinterberg si è diplomato alla Scuola di cinema danese nel 1993. Il suo film di diploma, SIDSTE OMGANG, già rivelava le sue competenze e il suo talento, ed ha vinto una serie di premi oltre ad essere candidato agli Student Academy Awards, il prestigioso Oscar studentesco. Subito dopo, nel 1995, ha diretto DRENGEN DER GIK BAGLÆNS (The boy who walked backwards, 1995)che, tra gli altri, ha vintoun premio al Festival del cinema di Clermont-Ferrand e un Robert Award (l’Oscar danese) per il Miglior cortometraggio.

Nel 1996,Vinterberg ha diretto il suo primo lungometraggio, il thriller DE STØRSTE HELTE (The Biggest Heroes), che si è portato a casa tre Robert (Oscar danesi). Nel 1995 ha scritto con Lars Von Trier il manifesto del Dogma 95. Nel 1998 ha diretto FESTEN – FESTA IN FAMIGLIA, secondo le rigide regole del Dogma. FESTEN  ha vinto, tra gli altri, il premio speciale della giuria a Cannes, il premio Fassbinder agli European Film Awards, e il premio dei critici di New York e di Los Angeles per il Miglior film in lingua straniera. Oltre a sette premi Robert e tre Bodil (il premio dell’associazione dei critici danesi).

Nel 2008, Vinterberg e von Trier, insieme ai co-firmatari del Dogma, Kristian Levring e Søren Kragh-Jacobsen, hanno ricevuto uno European Film Award alla carriera, per il contributo dato al cinema mondiale.

Vinterberg ha diretto due film in lingua inglese: LE FORZE DEL DESTINO (2003), con Joaquin Phoenix, Claire Danes e Sean Penn; e DEAR WENDY (2005), con Jamie Bell, scritto da Lars von Trier e premiato con il San Giorgio d’oro al Festival del cinema di Mosca.  Il regista è tornato a girare in danese prima con la commedia RIUNIONE DI FAMIGLIA (2007), e qualche anno dopo con SUBMARINO (2010). Quest’ultimo film, presentato in concorso alla Berlinale del 2010, ha vinto il Nordic Council’s Film Award nel 2010 e cinque premi Robert su 15 candidature nel 2011.

Inoltre, Thomas Vinterberg ha scritto e diretto spettacoli teatrali di grande successo al Burgtheater Wien austriaco – lavori che ancora oggi fanno il tutto esaurito nei teatri di mezza Europa – e girato video musicali per i Blur e i Metallica.

 

MADS MIKKELSEN

Lucas

Attore pluripremiato e di fama internazionale, Mads Mikkelsen è il divo del cinema più popolare nel suo paese d’origine, la Danimarca.

Nato nel 1965, Mikkelsen ha frequentato la scuola di recitazione ad Aarhus. Nel 1996 ha esordito sul grande schermo nel film PUSHER – L’INIZIO di Nicolas Winding Refn. Con lo stesso regista ha poi girato anche BLEEDER (1999) e PUSHER II (2004). Tra il 2000 e il 2004 è stato protagonista della fortunata serie della televisione danese REJSEHOLDET, premiata con un Emmy. E in due film successivi, DIE GRØNNE SLAGTERE (2003) e LE MELE DI ADAMO (2006), ha messo in luce anche il suo brillante talento comico. Ultimamente, ha interpretato il film di Nikolaj Arcel EN KONGELIG AFFÆRE (A Royal Affaire, 2012), Orso d’argento a Berlino per il Migliore attore e la Migliore sceneggiatura, e grande successo al botteghino.

La carriera internazionale di Mikkelsen è iniziata con il film di Antoine Fuqua KING ARTHUR (2004), in cui interpretava il ruolo di Tristano. Ma la svolta c’è stata quando ha vestito i panni del “cattivo” nel film di James Bond CASINO ROYALE (2006). Quello stesso anno è stato il protagonista del film candidato all’Oscar DOPO IL MATRIMONIO diretto dalla regista premio Oscar Susanne Bier. Da allora, Mikkelsen ha interpretato da protagonista molti altri film internazionali come VALHALLA RISING – REGNO DI SANGUE (2009), COCO CHANEL & IGOR STRAVINSKY (2009), SCONTRO TRA TITANI (2010) e I TRE MOSCHETTIERI (2011). Nel 2011 ha ricevuto il prestigioso premio alla carriera degli European Film Award, per lo straordinario contributo che ha dato al cinema mondiale.

 

THOMAS BO LARSEN

Theo

Thomas Bo Larsen è uno degli attor danesi più popolari e ricercati. Ha fatto sia teatro che televisione, ma è noto soprattutto per i suoi ruoli al cinema.

Ha frequentato la Scuola nazionale danese del teatro e della danza contemporanea, diplomandosi  nel 1991. Il ruolo che ha dato una svolta alla sua carriera è stato quello del protagonista nel corto di Thomas Vinterberg SIDSTE OMGANG (1993), candidato all’Oscar. Tra gli altri importanti film danesi che ha girato in seguito ricordiamo PUSHER (1996), DE STØRSTE HELTE (The Biggest Heroes, 1996), ONDT BLOD (1996), FESTEN – FESTA IN FAMIGLIA (1998), BLINKENDE LYGTER (Flickering Lights, 2000) e SOLKONGEN (The Sun King, 2005). Nel 1996 ha vinto un premio Robert come Miglior attore protagonista per DE STØRSTE HELTE; e nel 1999 un altro Robert come Miglior attore non protagonista per FESTEN – FESTA IN FAMIGLIA.

Inoltre, ha lavorato molto per la televisione ed è famoso soprattutto per i suoi ruoli ricorrenti nelle serie TAXA (1997-1999), THE KINGDOM II (1997) e EDDERKOPPEN (2000). Thomas Bo Larsen è apparso in numerose produzioni teatrali della scena danese.

 

SUSSE WOLD

Grethe

Susse Wold si è diplomata in recitazione a Copenhagen nel 1960. Grazie al suo straordinario talento, in breve tempo è diventata una delle attrici di maggiore successo del Teatro Reale Nazionale, e della scena teatrale danese in genere.

Ha interpretato una grande varietà di ruoli, passando con disinvoltura dal drammatico al comico, al musical. E’ stata Amanda in “Vite private” di Noël Coward (quasi mille repliche), sia a Stoccolma che a Copenhagen. Tra i suoi titoli ricordiamo “Orlando”, una pièce di Bob Wilson tratto dal romanzo di Virginia Woolf, e “Amare il tuo destino”,  uno spettacolo tratto dalle lettere dall’Africa di Karen Blixen, in cui interpretava la grande scrittrice. E’ stata “La regina della neve” di Hans Christian Andersen in tutti i teatri della Danimarca.

E’ apparsa anche in numerose produzioni televisive, e in un gran numero di film e radiodrammi. Per le sue letture delle favole di Andersen, sia in danese che in inglese, ha ricevuto la Medaglia Hans Christian Andersen e il Premio Hans Christian Andersen; e nel 2004 è stata insignita del titolo di Ambasciatrice Hans Christian Andersen. Presidente della Fondazione danese per la lotta all’Aids dal 1985, Susse Wold ha ricevuto quasi tutti i premi destinati a un’attrice. La regina di Danimarca l’ha nominata Cavaliere di prima classe dell’Ordine di Dannebrog.

 

 

TOBIAS LINDHOLM

Sceneggiatore

Nato nel 1977, Tobias Lindholm è considerato da molti il golden boy del cinema e della televisione danesi. Solo cinque anni dopo essersi diplomato alla Scuola nazionale danese di cinema, aveva già vinto numerosi premi grazie al suo straordinario talento narrativo e alla sua capacità di catturare l’attenzione del pubblico. Oggi è considerato uno degli autori di punta dell’industria cinematografica danese.

Lindholm ha iniziato la carriera scrivendo diversi episodi della serie televisiva danese SOMMER, nel 2007. Tra il 2010 e il 2011 è stato co-autore della serie BORGEN, che è stata vista ogni domenica da un milione e mezzo di danesi e oggi è un successo internazionale. Ha esordito nel cinema con il film di Thomas Vinterberg SUBMARINO (2010), premiato dal Nordic Film Council.

Nel 2010 ha esordito come regista scrivendo e dirigendo, con Michael Noer, il dramma carcerario R. Girato nel carcere statale di Horsens, il film è stato molto apprezzato per il suo realismo e l’uso inedito della realtà in un contesto di pura fantasia. Ha vinto anche numerosi premi, tra cui il Robert danese e il premio FIPRESCI al Festival del cinema di Gothenburg, nel 2010. Inoltre, Lindholm ha ricevuto un premio speciale Bodil per le sceneggiature di SUBMARINO e R.

Ha appena finito di girare A HIJACKING, la sua seconda regia. Il film, girato sulla costa orientale dell’Africa, dovrebbe uscire alla fine dell’anno.

 

SISSE GRAUM JØRGENSEN

Produttrice

Sisse Graum Jørgensen è una delle produttrici danesi più prolifiche e di maggiore successo. Oltre ai film di Thomas Vinterberg IL SOSPETTO e DEAR WENDY (2005), ha prodotto film di registi di fama internazionale come Susanne Bier, con l’imminente DEN SKALDEDE FRISØR; IN UN MONDO MIGLIORE (2010), premio Oscar e Golden Globe per il Miglior film in lingua straniera, e Premio del cinema europeo per la Migliore regia; DOPO IL MATRIMONIO (2006), candidato all’Oscar; e NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI (2004); Lone Scherfig, con HJEMVE (2007) e WILBUR WANTS TO KILL HILMSELF (2002); Pernille Fischer Christensen, con EN FAMILIE (2010), premio FIPRESCI alla Berlinale 2012; Kristian Levring, con DEN DU FRYGTER (2008), presentato  ai festival del cinema di Toronto e di San Sebastiano; e Niels Arden Oplev, con DROMMEN (We Shall Overcome, 2006), Orso di cristallo alla Berlinale.

Jørgensen ha ANCHE co-prodotto il film di Andrea Arnold RED ROAD (2006), Premio speciale della giuria a Cannes, e PERFECT SENSE (2011) di David McKenzie, presentato al Sundance. Più di recente, ha prodotto EN KONGELIG AFFÆRE (A Royal Affaire, 2012) di Nikolaj Arcel, grande successo commerciale e due volte Orso d’oro alla Berlinale.

Nel 2003, la European Film Promotion ha nominato Sisse Graum Jørgensen “Producer on the Move”; e nel 2004 la rivista Screen International l’ha inserita nella sua prestigiosa lista dei talenti emergenti, “Talent Watch”. Dal 2011, Jørgensen è membro della sezione produttori dell’AMPAS (Academy of Motion Picture Arts and Sciences).

 

MORTEN KAUFMANN

Produttore

La prima collaborazione  del produttore indipendente  Morten Kaufmann con Thomas Vinterberg è stato il corto DRENGEN DER GIK BAGLÆNS (The boy who walked backwards, 1995), vincitore di numerosi premi. Da allora, i due hanno lavorato insieme in praticamente tutte le produzioni di Vinterberg. Dopo DE STØRSTE HELTE (The Biggest Heroes, 1996), Kaufmann ha prodotto FESTEN – FESTA IN FAMIGLIA nel 1998, e LE FORZE DEL DESTINO nel 2002. Nel 2007 è stato co-produttore e co-sceneggiatore di RIUNIONE DI FAMIGLIA; e nel 2010 ha prodotto SUBMARINO,  vincitore di numerosi premi tra cui il prestigioso Nordic Council Film Award.

Nato nel 1963, Kaufmann si è diplomato alla Scuola di cinema danese nel 1995. Poco dopo ha cominciato a lavorare alla Nimbus Film dove ha potuto è emerso il suo straordinario talento produttivo. Oltre alle sue molte collaborazioni con Vinterberg, Kaufmann ha prodotto una serie di cortometraggie di film pluripremiati e di grande successo, come il film del Dogma EN KAERLIGHEDSHISTORIE (Kira’s Reason, 2001) di Ole Christian Madsen, e MIFUNE – DOGMA 3 (1999) di Søren Kragh Jacobsen. Tra gli altri grandi successi al suo attivo figurano anche MIRAKEL (2000) di Natasha Arthy,  VOKSNE MENNESKER (Dark Horse, 2005) di Dagur Kári, e PRAG (2006) e L’OMBRA DEL NEMICO (2008) di Ole Christian Madsen.

Nel 2011, Kaufman ha fondato, insieme alla collega Signe Leick Jensen,  la casa di produzione Toolbox Film.

 

 

Estratto di un’intervista di Mike Goodridge scritta originariamente per l’Istituto del Cinema Danese, pubblicata sul numero di maggio 2012 della rivista Film.

 

Thomas Vinterberg ha sempre cercato di andare oltre i propri confini espressivi. Oggi, il regista danese porta al Festival di Berlino un film di grande impatto drammatico . Il sospetto èla storia di un uomo che, accusato ingiustamente, diventa oggetto dell’odio di tutti i membri della sua piccola comunità. E come spiega lo stesso Vinterberg a Mike Goodridge in questa intervista, è un film che segna il ritorno del regista alla purezza stilistica dei suoi esordi.

 

Nell’entusiasmo generale che nel 1998 accolse il grande successo di Thomas Vinterberg Festen – Festa in famiglia, il regista ricevette numerose richieste dalle persone più disparate.  Tra le tante, quella di uno psichiatra danese che gli consegnò un fascicolo e gli disse che aveva il dovere di approfondire anche l’altra faccia della questione degli abusi infantili. Travolto dagli impegni, dai viaggi e dai nuovi progetti in corso, Vinterberg lo accantonò. Otto anni dopo, lo ritrovò per caso riordinando la sua scrivania. “Lo lessi e ne rimasi sconvolto”, spiega. “Sentii che dovevo fare questo film”.

 

Il risultato di questa ri-scoperta casuale è il film Il sospetto, che certamente susciterà lo stesso interesse e lo stesso scalpore suscitati da Festen, 14 anni fa. Questa volta, il soggetto è una falsa accusa contro un maestro d’asilo, Lucas (interpretato da Mads Mikkelsen). Un’accusa che si diffonde rapidamente innescando una reazione di isteria collettiva che rischia di struggere la vita del protagonista. Ma non è un film che parla di abuso. Se mai è la classica storia di un uomo accusato ingiustamente.  Lucas è certamente innocente. E’ un uomo che all’inizio ci viene presentato come gentile e benvoluto da tutti, ma che all’improvviso si ritrova diffamato, abbandonato dagli amici e oggetto di aggressioni fisiche.

 

In questo film, il quarantatreenne Vinterberg affronta anche temi contemporanei più ampi come la natura virale del pensiero e l’identità.  “E’ incontrollabile”, dice. “Soprattutto nel mondo attuale, in cui la comunicazione è così facile e la gente viene continuamente giudicata, su tutti i media. Puoi inventarti una storia su un’altra persona, e subito quella storia diventa l’altra persona. Lucas viene bollato da un marchio che gli attribuisce un’identità a cui non può più sfuggire. E’ qualcosa di estremamente interessante e spaventoso insieme”.

 

RITRATTO DI UN UOMO SCANDINAVO

Una delle chiavi del successo del film è la straordinaria interpretazione del divo del cinema danese Madks Mikkelsen, che abbandona il suo personaggio iper-virile per vestire i panni dello sfortunato Lucas.  E’ la prima volta che Vinterberg e Mikkelsen lavorano insieme, un’esperienza che il regista ha definito “assolutamente meravigliosa”.

“Per certi versi, questo personaggio è un ritratto del maschio scandinavo moderno”, osserva  Vinterberg. “E’ affettuoso, amichevole, disponibile e umile. E’ tartassato dalla ex-moglie, e fa tutto quello che gli chiedono gli altri. E’ castrato, in qualche modo. Il percorso che abbiamo fatto con Mads è stato quello di mostrare il momento in cui un uomo così entra in conflitto con la sua mascolinità. Come può conservare la sua dignità senza diventare violento? Come può affrontare una realtà così dura e brutale senza perdere un po’ del suo carattere scandinavo?”

“Abbiamo scelto un attore virile come Mads, con tutti i suoi muscoli e la sua bellezza, e gli abbiamo chiesto di interpretare un maestro di scuola gentile, un uomo umile. Abbiamo cercato di non mitizzare in nessun modo il personaggio, di restare il più possibile aderenti alla realtà. E in questo Mads è un esperto. Non smette mai di interrogarsi: perché faccio questo? Potrei fare quest’altro? Posso indossare questi? Mi chiamava a qualsiasi ora del giorno per farmi delle domande sulle scene o suggerire nuovi dialoghi. E quando un attore ha la sensazione di conoscere il suo personaggio al punto da sapere cosa direbbe o farebbe in ogni situazione, è anche capace di curare i più piccoli dettagli. Si sente così sicuro da potersi permettere di scomparire nel personaggio”.

 

Vinterberg ricorda una scena chiave del film, quando la sera della vigilia di Natale Lucas va alla chiesa locale e affronta una congregazione di persone che lo odia. “Mads ha pianto a ogni ciak nello stesso identico modo, per tutto il giorno”, racconta il regista.  “Non ho mai visto tanta professionalità. La scena era perfetta, ma dovevamo girarla da diverse angolazioni perché il protagonista deve attraversare varie fasi, passando dalla determinazione, alla disperazione, alla rabbia, al sollievo. Mads ha pianto per otto ore di seguito, e sono ben pochi gli attori in grado di farlo”.

 

UN SUCCESSO INASPETTATO

Vinterberg descrive Il sospetto come un ritorno alla purezza espressiva dei suoi esordi. Considera ancora il suo film di diploma, Sidste omgang, il migliore della sua produzione. “Dopo quello, ho girato e De største helte (The Biggest Heroes) e Festen – Festa in famiglia, due film che sentivo molto miei e in cui mi riconoscevo totalmente”, spiega.

 

Ma l’enorme successo di FESTEN lo ha colto impreparato. “Non mi ha dato molto. Da un punto di vista artistico mi ha solo confuso e distratto. Ero come un calciatore dopo un bel gol, con tutti i riflettori puntati su di me, e troppo a lungo. Ora sento che sono tornato me stesso, e ho ricominciato a guardarmi intorno, a cercare nuove storie. Voglio ritrovare la purezza del mio film di diploma, quando non pensavo al futuro e cercavo solo di osservare il comportamento delle persone in certe situazioni, nel modo più onesto e autentico possibile”.

 

COME UNA SQUADRA DI CICLISTI

Il film che ha riportato Vinterberg in sintonia con se stesso è stato Submarino, la storia struggente di due fratelli afflitti dalla dipendenza da alcol e droghe. Il film è stato presentato in concorso alla Berlinale del 2010, e gli è valso le migliori critiche dopo Festen. “Con Submarino ho avuto la sensazione di essere tornato al mio cinema. Dopo l’esplosione di Festen, ho dovuto aspettare che la polvere si depositasse prima di riprendere il discorso dove lo avevo lasciato. Solo che ora ho imparato come funzionano le cose”.

Submarino è stata anche la prima collaborazione di Vinterberg con uno degli sceneggiatori danesi di punta, Tobias Lindholm. Lindholm era appena uscito dalla scuola di cinema quando ha scritto l’adattamento dal romanzo di Jonas T. Bengtsson, ma da allora è stato co-sceneggiatore di due stagioni della fortunate serie tv Borgen e ha diretto due film: R (con Michael Noer) e A Highjacking,di prossima uscita. Era naturale che Vinterberg si rivolgesse a lui anche per Il sospetto.

“Siamo come due ciclisti della stessa squadra”, spiega il regista. “A volte conduco io e lui mi segue, altre volte conduce lui. Per un bel po’ di tempo lavoriamo insieme a costruire la storia. Buttiamo giù una versione di 10 pagine, poi una di 20, e quando ci siamo fatti un’idea precisa della tra,a cominciamo a scrivere il copione. Il ciclista che sta davanti scrive 10 pagine molto rapidamente senza voltarsi indietro, e poi l’altro le riscrive. Alla fine, abbiamo una versione del copione Lindholm/Vinterberg, che io cambio di nuovo per farla diventare mia”.

 

La sceneggiatura di Il sospetto affronta la storia da una prospettiva insolita, perché resta incentrata sul personaggio di Lucas. Le scene che di solito si vedono nei film su una caccia alle streghe – gli abitanti del posto che si radunano per dare libero sfogo alla loro rabbia e caricarsi a vicenda, l’interrogatorio del sospetto da parte della polizia – in questo film non ci sono.  “Abbiamo cercato di concentrarci sul personaggio di Lucas, e non sul caso di cui è protagonista. La nostra è un’opera di fantasia, e volevamo parlare al cuore e ai sentimenti dello spettatore. E’ dal cuore che il messaggio arriva al cervello, e torna indietro. Per questo abbiamo scelto di seguire la vicenda emotiva di un uomo”.

 

DEMONI E VITTIME

Il sospetto è una storia insolita, poi, perché in qualche modo tutti sono innocenti, tutti credono di stare facendo la cosa giusta. Essendo padre lui stesso, Vinterber sa bene come e perché i genitori diventano ferocemente protettivi al primo accenno di pericolo per i loro figli. “Il padre della bambina crede a sua figlia, come è giusto che sia, e io lo capisco perfettamente”, osserva. “Ognuno di noi è convinto di conoscere suo figlio. Comunemente si pensa che i bambini non mentano mai. In questo film, invece, noi diciamo di sì: inventano storie e raccontano bugie per compiacere noi adulti. In questo caso, la bambina dice quello che ci si aspetta da lei”.

 

“Immaginatevi di essere seduti davanti a un poliziotto, a uno psicologo o ai vostri genitori che continuano a farvi sempre le stesse domande: che cosa hai visto? Hai visto questo? Hai visto quello? E immaginate che dopo tre o quattro volte la fantasia diventi realtà, diventi qualcosa che è realmente successo. Riuscite a immaginarlo? Da bambini, poi, è difficile distinguere la realtà dalla fantasia. Quindi, in questo film i bambini sono i demoni che distruggono la vita di un uomo, ma anche le vittime.  Perché, ci tengo a sottolinearlo, sono loro quelli che dovremmo proteggere per primi”.

 

 

 

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