Festival Internazionale del Film di Roma MAVERICK DIRECTOR AWARD

Festival Internazionale del Film di Roma

MAVERICK DIRECTOR AWARD

 

Il regista, sceneggiatore e produttore Walter Hill riceverà il “Maverick Director Award” nel corso della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. A consegnare il riconoscimento sarà Alessandro Camon alla presenza di Sylvester Stallone. L’ultimo film diretto da Walter Hill, Bullet to the Head, sceneggiato da Alessandro Camon e con Sylvester Stallone interprete protagonista, sarà presentato al Festival in prima mondiale a seguire la cerimonia di premiazione. Il “Maverick Director Award” – nuovo riconoscimento del Festival destinato a celebrare i maestri che hanno contribuito a inventare un cinema lontano dagli schemi, mantenendosi sempre fuori dal gregge – premia uno dei cineasti statunitensi più apprezzati e versatili, regista di film di culto come I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di fuoco, produttore di uno dei capolavori del cinema di fantascienza, Alien di Ridley Scott, e dei due sequel (Aliens – Scontro Finale e Alien³), e ancora sceneggiatore per autori del calibro di John Huston (L’Agente Speciale Mackintosh) e Sam Peckinpah (Getaway!). Nel corso della sua lunga carriera, che inizia nei primi anni ’70, Walter Hill ha dimostrato di sapersi muovere a suo agio fra classicità e modernità, attraverso tutti i generi, dalla trilogia sugli eroi del western (I cavalieri dalle lunghe ombre, Geronimo e Wild Bill) al thriller (I guerrieri della palude silenziosa e I trasgressori), dal film d’azione (Ricercati: ufficialmente morti e Undisputed) alla commedia (Chi più spende… più guadagna!). Hill ha ricevuto il Premio “Directors Guild of America” (DGA) e il premio Emmy per la regia della puntata pilota della innovativa serie “Deadwood”. Di recente ha vinto un premio DGA per la regia dell’acclamato film tv Brokentrail – Un viaggio pericoloso, per il quale ha anche ricevuto un Emmy. Bullet to the Head, thriller d’azione con Sylvester Stallone e la sceneggiatura di Alessandro Camon, prodotto da Dark Castle e IM Global, si ispira al celebre graphic novel “Du plomb dans la tête”di Matz (Alexis Nolent) e racconta la storia di un sicario di New Orleans (Stallone) e di un poliziotto di Washington D.C. che si alleano per colpire gli assassini dei loro rispettivi partner.

 

 

Walter Hill: l’ultimo fuorilegge del cinema americano “Faccio film su uomini duri in situala storiazioni pericolose”. Discepolo ed erede di grandi maestri del cinema statunitense come Howard Hawks, Sam Peckinpah, Don Siegel e Robert Aldrich, Walter Hill è riconosciuto come l’ultimo dei classici americani. Poeta della frontiera e dell’amicizia virile, visionario iconoclasta dei generi classici, cineasta chiave per comprendere la trasformazione che il cinema d’azione ha subito nel passaggio dagli anni Settanta al decennio successivo. Amato dalla critica per il suo gusto potentemente classico e geometrico al tempo stesso, Hill nel corso della sua carriera ha lavorato con i più grandi “duri” del cinema a stelle e strisce. Da Charles Bronson e James Coburn, passando per David Carradine, Nick Nolte, Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis. In fondo al suo cuore, però, Walter Hill era ed è un uomo della frontiera, l’ultimo westerner. “L’essere capaci di scegliere un genere cinematografico tradizionale, poliziesco o altro, e riuscire a farne una storia avvincente, mi sembra estremamente difficile – spiega Hill – Ma se lo si fa bene, il vantaggio è che il pubblico riconosce il genere e capisce il senso dei personaggi. In questo modo il risultato è molto più efficace”. Dotato di uno sguardo inconfondibile, Walter Hill nel corso della sua carriera è riuscito sempre a conservare una sua autonomia e indipendenza dalle logiche del mercato, allergico ai compromessi e alle scelte di comodo proprio come i suoi maverick, fuorilegge e desperado. Consapevole delle proprie origini, Hill ha dichiarato: “In America dicono che sono molto “giapponese”, perché i miei film sono stilizzati. Amo moltissimo Kurosawa ma anche Ford, che era un regista caldo. Ford ha fatto i più bei western della storia. Non ci sono dubbi su questo. Questa delle influenze, però, è una catena ininterrotta. Io posso essere stato influenzato da Peckinpah, come Peckinpah lo è da Kurosawa e Kurosawa da Ford e Ford da David Wark Griffith e Griffith da Charles Dickens”. E come tutti i grandi maestri del cinema americano, Hill si distingue per la precisione del proprio gesto filmico. Un gesto che ha assunto ormai la statura di un segno classico.

 

 

Walter Hill: la storia Nel corso della sua straordinaria carriera, Walter Hill è stato autore, regista e produttore di numerosi film cimentandosi nei generi più disparati, dai classici western ai thriller d’azione alle buddy comedy, tutti contraddistinti da uno stile inconfondibile, unico e viscerale. Veterano dell’industria cinematografica, con oltre venti lungometraggi alle spalle, ha diretto con successo anche film per la televisione, lavorando su una serie di progetti per l’emittente HBO e approdando sia agli Emmy Award che ai Directors Guild of America Award, nel 2005, con l’episodio pilota del rivoluzionario neowestern Deadwood. Il suo lavoro è stato sempre apprezzato dalla critica per la capacità di andare dalla costruzione intimistica dei personaggi alla realizzazione di blockbuster. Il suo ultimo film, il thriller d’azione prodotto da Joel Silver per la Warner Bros, Bullet To The Head, con Sylvester Stallone, Sung Kang e Jason Momoa. Il film racconta la storia di un sicario di New Orleans (Stallone) e di un poliziotto di Washington D.C. (Kang), che stringono un’alleanza per per indagare su un duplice omicidio, che vede coinvolti i loro rispettivi partner, uccisi per mano dello stesso killer (Momoa). La carriera di Hill inizia nei primi anni ‘70 con la sceneggiatura di Getaway! il film di Sam Peckinpah interpretato da Steve McQueen e Ali MacGraw, e Detective Harper: acqua alla gola (The Drowning Pool) di Stuart Rosenberg con Paul Newman e Joanne Woodward. Nel 1975 esordisce alla regia con L’eroe della strada (Hard Times), film drammatico sui combattimenti clandestini disputati in strada, ambientato negli anni della depressione e interpretato da Charles Bronson e James Coburn. Da questo momento, Hill sceglierà di lavorare su una variegata serie di progetti, che vanno dai film di culto a quelli per il grande pubblico. Nel 1979, Hill co-produce il film di fantascienza campione d’incassi Alien, che ha per protagonista Sigourney Weaver, e lavora successivamente come produttore e produttore esecutivo sui 3 sequel della fortunatissima saga. Seguono altri due film di successo da lui diretti, 48 ore e Ancora 48 ore, entrambi interpretati da Eddie Murphy e Nick Nolte. Con questi film e molti altri, come ad esempio The Warriors – I guerrieri della notte, I guerrieri della palude silenziosa (con Keith Carradine e Powers Boothe), Ancora vivo (con Bruce Willis, Bruce Dern e Christopher Walken), e Johnny il bello (Mickey Rourke e Morgan Freeman), Hill viene consacrato nell’olimpo dei grandi registi d’azione di Hollywood. Negli anni ‘80 inizia a dedicarsi anche all’esplorazione del genere western, con la regia de I cavalieri dalle lunghe ombre (The Long Riders), candidato alla Palma d’Oro al Festival di Cannes e interpretato da David e Keith Carradine, James e Stacy Keach, Randy e Dennis Quaid, Chris e Nicholas Guest. Questo film segna l’inizio della sua trilogia western: seguono Geronimo, con Jason Patric, Wes Studi e Gene Hackman, e nel 1995 Wild Bill, con Jeff Bridges, Ellen Barkin e John Hurt. L’esordio alla regia televisiva è nel 2006 con Broken Trail – Un viaggio pericoloso, epopea western elogiata dalla critica, vincitrice di quattro Emmy Award che racconta la storia di cinque giovani cinesi, emigrate in America e lasciate al loro destino, che fatalmente si incrocia con quello di due cowboy negli ultimi giorni del West americano. Il film vede protagonista il premio Oscar® Robert Duvall e il candidato all’Oscar® Thomas Haden Church. Per il suo eccezionale contributo alla cinematografia internazionale, la Cinémathèque Française (2005), il Festival del cinema di Torino (2005), il British Film Institute (1991) e il Pacific Film Archives (Berkeley, 2007) gli dedicano ampie retrospettive. Lo stesso faranno il Festival di San Sebastian (2011), l’American Cinematheque (2006), e il Maine International Film Festival, che gli aveva già conferito nel luglio 2005 un premio alla carriera. Sono innumerevoli i premi raccolti nella lunga carriera. Walter Hill è nato e cresciuto a Long Beach, in California; con la moglie Hildy risiede da tempo a Beverly Hills.

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