La serata del Premio Afrodite di quest’anno ha visto la partecipazione di giovani attrici che hanno ricevuto il loro primo premio, registe soddisfatte per il riconoscimento dei loro film, e molteplici incontri tra le attrici più affermate, che hanno avuto modo di ritrovarsi o conoscersi, unite da un premio che, da ben 21 anni, celebra donne straordinarie.
La direzione artistica del premio Afrodite, Cristina Zucchiatti e Paola Poli annuncia le premiate della XXI edizione:
Come Miglior Film vince” Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini, un film autobiografico e coraggioso. Margherita Ferri vince con il suo film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, caso dell’anno, per la delicatezza, l’intensità e la forza con cui ha saputo trattare una realtà drammatica lasciandoci comunque un messaggio di speranza.
Giulia Steigerwalt con il suo “Diva Futura” vince per aver raccontato, attraverso la figura di Riccardo Schicchi una storia di libertà e rivoluzione culturale in un’Italia intrappolata in maschilismo e ipocrisia.
In rappresentanza del cast di” Diamanti” di Ferzan Ozpetek , Luisa Ranieri, Anna Ferzetti, Paola Minaccioni, Milena Mancini, Milena Vukotic, Lunetta Savino, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, vengono premiate dallo stesso regista che riceve una targa speciale di Afrodite per la sua straordinaria capacità di valorizzare il talento, l’estro e la forza di un piccolo grande mondo femminile.
La giovane attrice, Arianna di Claudio vince per la sua interpretazione in “Champagne” di Cinzia TH Torrini anche lei presente alla serata.
Come attrice protagonista l’attrice Romana Maggiora Vergano vince per aver dimostrato un talento sorprendente e già maturo in “Il tempo che ci vuole”di Francesca Comencini e ritira anche il premio per la regista, impossibilitata a partecipare.
Emanuela Fanelli riceve l’Afrodite per l’efficacia e l’autenticità con cui ha interpretato il ruolo di Trilli in “Follemente” di Paolo Genovese: un mix di ironia e sincerità che danno freschezza al personaggio.
La grande attrice Monica Guerritore, protagonista di Inganno di Pappi Corsicato, riceve il premio per aver saputo affrontare con coraggio e disinvoltura il racconto di una donna diversa e rivoluzionaria, soprattutto nel contesto della serialità.
Il documentario di Sonia Bergamasco, “Duse, The Greatest” per aver restituito con sensibilità e rigore il ritratto di Eleonora Duse, artista straordinaria e donna sorprendentemente moderna.
Valeria Golino vince per “L’arte della Gioia”, una serie potente sull’emancipazione e la ribellione delle donne dal romanzo di Goliarda Sapienza.
Anche Chiara Sbarigia presidente Cinecittà e APA, vince un Premio Afrodite per l’impegno nel valorizzare il nostro cinema a livello internazionale.
La serata è stata presentata da Steve Della Casa e Marilina Succo