La seconda giornata del Bif&st 2025, domenica 23 marzo, si inizia al Teatro Petruzzelli con la proiezione di Ecce Bombo (1978) di Nanni Moretti (ore 9:30). Subito dopo è in programma il primo appuntamento della sezione Incontri di Cinema che vedrà protagonista il regista cui il Bif&st dedica una retrospettiva completa nei cinquant’anni dagli esordi. In mattinata Moretti riceverà il premio “Bif&st Arte del Cinema” che gli verrà consegnato dal direttore artistico del Bif&st, Oscar Iarussi.
Per Pomeriggio al Petruzzelli (ore 17) il film è Peeping Tom di Michael Powell, introdotto dal critico cinematografico Paolo Mereghetti. Alle 20.30, per Rosso di sera, il cinema incontra la musica nel documentario in anteprima Fabi Silvestri Gazzè – Un passo alla volta di Francesco Cordio, prodotto da Fandango. Tre voci, un’amicizia, un viaggio lungo trent’anni: il racconto intimo e musicale di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè, dal piccolo palco di un locale romano fino al grande evento del Circo Massimo, passando per i tour, i viaggi, le prove, i concerti e l’amore per la musica che li ha uniti. Saranno presenti in sala il regista, i tre interpreti, e il produttore Domenico Procacci.
Al Teatro Kursaal Santalucia in concorso nella sezione Meridiana, Yunan di Am
Al Multicinema Galleria al via la prima giornata della sezione in concorso Per il Cinema Italiano con il film L’ultima sfida di Antonio Silvestre (Sala 2, ore 16:30). Massimo De Core è un calciatore che ha militato per tutta la carriera nella stessa squadra, diventandone il simbolo, ma non è mai riuscito a vincere un trofeo importante. Quando finalmente la sua squadra si qualifica per la finale di coppa, un’organizzazione criminale lo minaccia per influenzare il risultato della finale, rischiando di mettere fine al suo sogno di chiudere la carriera con una vittoria. Alle 19 (Sala 1) Fratelli di Culla di Alessandro Piva, che racconta le storie toccanti dei piccoli ospiti dell’ex brefotrofio di Bari che, dal dopoguerra in poi, accolse bambini abbandonati alla nascita da madri lasciate sole o sottratti alle famiglie dai servizi sociali. Bambini accuditi da un universo femminile solidale: balie, suore, cuoche, bambinaie, educatrici, assistenti sociali. Entrambe le proiezioni sono seguite dagli incontri con i registi condotti da Angela Bianca Saponari, docente del DAMS dell’Università di Bari.
Si prosegue, per la sezione Frontiere, con la proiezione di Jia Ting Jian Shi (Brief History of a Family)(Sala 6, ore 20) di Lin Jianjie, introdotta da Matteo Marelli. Protagonisti sono Wei, un ragazzo estroverso, figlio unico in una famiglia benestante, e Shuo, il suo compagno di classe, un tipo tranquillo e perspicace. Dopo un incidente a scuola, i due si sentono attratti da una misteriosa energia che li lega intimamente. Gli appuntamenti si concludono con Hereditary – Le radici del male di Ari Aster (Sala 1, 21:15) in programma per la sezione Focus A24, introdotto da Angelo Ceglie, membro del comitato di selezione del Bif&st. Quando l’anziana Ellen muore, i suoi familiari cominciano lentamente a scoprire una serie di segreti oscuri e terrificanti sulla loro famiglia che li obbligherà ad affrontare il tragico destino che sembrano aver ereditato.
Il Teatro Polifunzionale AncheCinema ospita i film in concorso della sezione A Sud. Si comincia con Lo Deseado (ore 11) di Dario Mascambroni. Dopo una lunga assenza, Augustin invita sua figlia Emma a passare del tempo con lui tra le baite sperdute della Sierras de Comechingones. A custodire il luogo c’è Elda, una donna solitaria e triste che da molto tempo desidera un futuro lontano da lì. Alle 20:30, L’ulivo e il baobab di Serena Porta, un film che parla della connessione tra i baobab dell‘Africa e gli ulivi del sud Italia, entrambi grandi alberi, parte di mondi e di culture distanti, accomunate da storie di fragilità e potenza. A seguire la proiezione di W Muozzart di Sebastiano Rizzo, dove tutto avviene nel corso di una giornata: Tommaso, pesce piccolo della criminalità e Justine, una ragazza francese sulle tracce del suo ex, si incontrano per caso in una stazione di servizio. Una scritta campeggia nel bagno “… Muozzart assassiné!”. Al termine di ogni proiezione è previsto l’incontro con il regista del film in dialogo con il critico Luigi Abiusi.