Quando l’onorevole di lungo corso, Cam Brady (Will Ferrell) commette una enorme gaffe pubblicamente, prima di una imminente elezione, una coppia di ultra milionari senza scrupoli, inizia a tramare contro di lui, spalleggiando un candidato rivale per ottenere la maggioranza nel loro distretto della Carolina del Nord. Il prescelto è l’ingenuo Marty Huggins (Zach Galifianakis), direttore del locale Ufficio del Turismo. A prima vista, Marty sembra essere la scelta meno appropriata ma, con l’appoggio dei suoi nuovi benefattori, oltre a quello di una vecchia canaglia della politica ed alle connessioni politiche della sua famiglia, diventa ben presto un degno rivale di cui il carismatico Cam dovrà preoccuparsi. Con l’avvicinarsi delle elezioni, i due si trovano coinvolti in un’atmosfera incandescente, con insulti che si trasformano rapidamente in ingiurie, finché il loro unico scopo sarà quello di distruggersi a vicenda. In questa commedia in cui si getta fango, si pugnala alla schiena ed altre catastrofi, il regista di “Ti presento i miei”, Jay Roach porta l’attuale circo della politica al suo logico livello superiore. Se pensavate che l’etica nelle campagne politiche avesse già toccato il fondo, questo film vi farà ricredere, dimostrando che c’è ancora molto da scavare. “The Campaign” è anche interpretato da Jason Sudeikis nella parte del fidato ma sempre più sopraffatto manager, della campagna elettorale di Cam Brady, Mitch; e Katherine LaNasa nella parte di Rose, la risoluta moglie di Cam. Dylan McDermott è Tim Wattley, incariato di trasformare l’immagine pubblica di Marty Huggins; con John Lithgow e Dan Aykroyd nei potenti fratelli Motch, che supportano l’improbabile offerta per la carica di Membro del Congresso; e Brian Cox nella parte del padre di Marty, politico in pensione, Raymond Huggins, il quale non riesce a capacitarsi di quello che gli altri vedono in suo figlio. Diretto da Jay Roach (Premio Emmy per “Recount” della HBO e candidate agli Emmy “Game Change”, sempre della HBO) e scritto da Chris Henchy & Shawn Harwell, da un 4 soggetto di Adam McKay & Chris Henchy & Shawn Harwell, “The Campaign” è prodotto da Will Ferrell, Adam McKay, Jay Roach e Zach Galifianakis. Amy Sayres, Jon Poll e Chris Henchy sono i produttori esecutivi. La squadra creativa della produzione comprende anche il direttore della fotografia, Jim Denault (candidato agli Emmy per “Carnivàle” e “Game Change” della HBO); lo scenografo due volte candidato agli Oscar®, Michael Corenblith (“Il Grinch”, “Apollo 13”); i montatori Craig Alpert (“Molto incinta”, “Borat”) e Jon Poll (“Mi presenti i tuoi?”); il costumista Daniel Orlandi (“The Blind Side”, premio Emmy per “The Magic of David Copperfield XI: The Explosive Encounter”). Le musiche sono di Theodore Shapiro (“Io & Marley”, candidato agli Emmy per “Game Change” della HBO). La Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gary Sanchez/Everyman Pictures, un film di Jay Roach, “The Campaign”. Sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures, una compagnia della Warner Bros. Entertainment.
LA PRODUZIONE
I procedimenti di elezione in questo paese, a volte possono diventare selvaggi, tutto quello che devi fare è…ridere, specie se sei Will Ferrell, Zach Galifianakis o il dichiarato drogato di notizie politiche Jay Roach, regista/produttore della nuova, irriverente commedia “The Campaign.” Noto al pubblico per “Mi presenti i tuoi ?” e la serie di Austin Powers, Roach è riuscito ad affrontare il sistema politico Americano, da una prospettiva più seria, negli acclamati dramma della HBO, “Recount” e “Game Change”, ed è giunto alla conclusione che a volte è meglio affrontare la situazione di petto, ma con humor. “Credo che la commedia sia la risposta corretta da dare ai politici di oggi. Perlomeno, ti da modo di riderci su e trasforma la realtà in qualcosa più facile da digerire, mentre ce ne stiamo lì a guardare il telegiornale, può essere spaventoso”, dice. “Se penso ad alcune campagne elettorali dei giorni nostri, non sono certo che questo sia quello che i nostri padri fondatori avevano in mente”. Fortunatamente, Roach è riuscito ad esorcizzare perfettamente le sue ansie in “The Campaign”, con Ferrell e Galifianakis, che hanno anche prodotto il film, e dei quali pensa che siano “due dei più buffi ed intelligenti ragazzi della terra. Will e Zach sono due candidati rivali 5 che hanno le risorse per distruggersi completamente a vicenda, mettendo in campo ogni forma di losca strategia elettorale possibile, ogni squallido video o spudorato sporco trucco. E il tutto degenera immediatamente”. I produttori, consci che il film sarà vietato dalla censura, sapevano che potevano spingere la storia fin dove volevano, in modo che il pubblico di ogni parte del mondo potesse riconoscere i propri politici, siano essi Repubblicani, Democratici, Indipendenti e quant’altro. Ferrell, che interpreta il deputato saldamente in carica, Cam Brady, amico di tutti e fedele a nessuno, dice, “Una delle cose di cui la storia si fa beffe, è l’ammontare di denaro che viene riversato nelle elezioni e di quanto sia influente. Il distretto per il quale queste persone stanno combattendo, è relativamente piccolo, ininfluente per la vasta platea, ma, per i poteri di cui si circonda, è vitale per i loro interessi economici e quindi di enorme valore per loro”. Il rivale della competizione, Galifianakis, interpreta l’ignaro candidato novellino Marty Huggins, che inizia con le migliori intenzioni, ma che rivela immediatamente un innato talento per la slealtà, che aveva solo bisogno di un incoraggiamento per uscire allo scoperto, cosa che i suoi sostenitori non esitano a fare. “Ho seguito i politici per tutta la vita e ancora mi stupisce la manipolazione che avviene nel dietro le quinte della costruzione di un politico, e di come il pubblico possa esserne ingannato”, dice Galifianakis. “Noi stiamo semplicemente mostrando, in maniera buffa e divertente, come viene fatta la salsiccia”. Metterli a confronto, con le unghie e con i denti, uno contro l’altro, nella corsa ad un posto nel Congresso, è stato un suggerimento del produttore Adam McKay del famoso “Saturday Night Live”, il quale ha collaborato con Ferrell per anni, divertendosi a sbeffeggiare entrambi i partiti. “Ho scritto numerosi monologhi di apertura, per Will come George Bush e per Darrell Hammond come Bill Clinton in SNL, e l’atteggiamento dei politici mi ha sempre interessato molto”, dice. Dello stesso filone, “The Campaign” è un’attacco di pari opportunità, prendendo di mira non tanto i politici quanto il metodo, e di come, per un numero sempre maggiore di campagne elettorali nel paese, non sembra essere importante il partito o il problema o l’ideologia, ma quanto si spende, come si gareggia e si vince…e poi ancora soldi. Allora, perché non andiamo al livello superiore e vediamo cosa succede? “Mentre un insulto segue l’altro, entrambi i personaggi alla fine perdono il controllo”, continua McKay. “Esplodono. Quello che era iniziato come un tipico gettarsi fango addosso e lanciarsi in accuse pazzesche, diventa una lotta all’ultimo sangue nel Colosseo”. “The Campaign” fa satira su uno degli strumenti preferiti di conversazione di Roach: l’onnipresente frase di richiamo. Dice il regista, “La gente è sempre alla ricerca di frasi 6 accattivanti, per dimostrare l’essenza della loro personalità; intense ma prive di senso, sono frasi per catturare l’attenzione istantanea del pubblico, delle quali, a volte, ci innamoriamo. Mi piacerebbe partecipare ad uno di quei brainstorming e vedere chi ne esce vincitore. Per Cam Brady, abbiamo scelto ‘America, Gesù, Libertà’. Amplificato e ripetuto. Perché queste sono le parole che lui crede che la gente voglia sentirsi dire. Sembra quasi che i candidati non possano fare a meno di parlare di libertà, neanche avessero inventato loro questa parola, oltre a doversi dipingere come i più patriottici tra i patrioti, più dei loro avversari, cercando di farci credere che questi ultimi siano in combutta con i terroristi”. Fa notare Ferrell, “Il grande slogan di Cam, in realtà non è neanche un vero slogan. Tantomeno una frase. Sono soltanto parole, proprio come l’altro grido di battaglia, ‘Cam Brady in 0-12’, che non ha senso numericamente, ma suona potente e decisivo”. Lo sceneggiatore Chris Henchy, anche produttore esecutivo del film, spiega, “Non passa molto tempo, prima che la pretesa di una sfida razionale tra i due, venga accantonata, per diventare una sfida all’ultimo sangue. Credo che l’assurdità di campagne come questa e la direzione che sta prendendo, sia la naturale evoluzione del processo. Ciò che conta è, ‘Come posso battere il mio avversario?’ Farlo sparire dalla scena, rovinargli la vita e vincere. In seguito puoi pensare a sistemare tutti i tuoi buoni propositi e capire le procedure. Ma prima devi vincere. Non importa come ci arrivi, l’importante è che ci arrivi!” La sfida più impegnativa per la produzione è stata quella di realizzare una commedia irriverente che fosse in grado di sorpassare la scandalosa realtà di un crescente ciclo di notizie fuori controllo. Durante lo sviluppo e la produzione del progetto, le persone coinvolte si sono molto divertite, se non addirittura stupite, dal fatto che così tanti scenari ideati per far ridere, siano stati simili, a volte anche superati, dalle storie che arrivavano dai telegiornali: intrallazzi, scandali, menzogne, incidenti di caccia, scandali creati a regola d’arte su indiscrezioni di gioventù e manifestazioni di orgoglio nazionale con tanto di pugni sul petto. E acconciature. Grandi, costose acconciature. “La cosa più strana di questo film è che sembra tutto verosimile”, dice McKay. “Vedrete molte accuse ridicole, un messaggio alla segreteria telefonica orribilmente fuori luogo, un gigantesco raduno con fuochi d’artificio e cheerleaders che ballano ed un candidato al Congresso scendere appeso ad un cavo come una rock star. Sarà pazzesco ed esagerato. Poi, nelle settimane che seguiranno, forse vi accorgerete che le notizie al telegiornale non saranno poi così tanto pazze. Guardate questo film, poi date un’occhiata a quello che succede veramente nel mondo e forse vi troverete a pensare, ‘Porca miseria!’” 7 Ancora, lo sceneggiatore Shawn Harwell sottolinea, a dispetto del caos che regna sullo schermo e le improvvisazioni del cast, “Jay ha fatto in modo che tutto avesse un senso, che tutto il film avesse una ricompensa emotiva, raccontando una storia completa e poi trovare il modo di estrarre la comicità da questo, piuttosto che infilare una serie di gag usa e getta dietro l’altra. E Will e Zach danno a questi personaggi un tocco di credibilità che, credo, il pubblico apprezzerà moltissimo”. Considerando il debutto del film nelle sale americane, Ferrell dice, “L’uscita proprio prima delle elezioni presidenziali, darà sollievo alla gente stressata dalla stagione delle elezioni e dalla fatica della propaganda elettorale, facendoli sorridere proprio quando ne sentiranno maggiormente il bisogno”. “Se esiste un messaggio in tutto ciò”, suggerisce Galifianakis, “è che siamo tutti spacciati”.
Dopo quattro mandati senza avversari, Cam Brady ha abbracciato il suo stile di vita da deputato di carriera con un grande senso di disinvoltura …e con tutte le premesse per arrivare di diritto al quinto. Dice Ferrell, “Cam è veramente un politico pigro. È stato sponsorizzato alla possibile candidatura per la Vicepresidenza, il che spiega quanto siano alte le sue aspirazioni, ma solo perché in realtà lui immagina il lavoro come il taglio dei nastri, balli eleganti, vantaggi da VIP e raccomandazioni. È anche moralmente corrotto”. Inoltre, aggiunge Ferrell, “È un esperto nel dire nulla, con quella maniera affettata che hanno i politici nel rispondere a domande con frasi del genere, ‘Grazie per il suo interessamento’, oppure ‘Ho molto apprezzato che si sia ritagliato 15 minuti del suo tempo per venire qui a parlare dei problemi che stiamo affrontando’, e poi non fornire alcun tipo di risposta. Adottare questo tipo di discorsi è stato molto divertente”. Quando si trova in difficoltà, Cam usa la frase tipica che calma le platee “Sosteniamo i nostri soldati!”, con la speranza che il susseguente applauso serva ad evitare ulteriori sviluppi sconvenienti. “Non è nemmeno molto brillante”, nota Galifianakis. “E Will lo interpreta meglio di chiunque altro. Durante alcune riprese mi ha fatto ridere fino alle lacrime. Naturalmente, 8 quello è lo scopo quando lavori ad una scena in cui devi demolire il tuo antagonista e farli sembrare entrambi completamente non professionali”. Ma anche in presenza di un tale record negativo, Cam avrebbe potuto cavalcare agilmente l’onda dell’indifferenza pubblica, se non fosse diventato così sciatto. “ascia un messaggio osceno in quella che crede essere la segreteria telefonica della sua amante, mentre invece è quella della casa di una famiglia rispettabile con bambini piccoli”, rivela Roach. “Lo scandalo monta immediatamente. Il suo indice di gradimento precipita”. Non è certo la prima volta che Cam viene pescato con le mani nel sacco, ed è sicuro di potersi mettere l’incidente alle spalle con delle appropriate scuse pubbliche, un sorriso smagliante ed un estroso gioco di gambe del suo fedele manager elettorale, Mitch. “Il carisma non lo puoi imparare e Cam Brady molto affascinante. Ha contato molto su quest’aspetto per anni”, dice Jason Sudeikis, che interpreta Mitch, non solo suo manager ma migliore amico, la persona che lo conosce meglio di chiunque altro e che è sempre lì a togliergli le castagne dal fuoco. “La gamma di personalità di Mitch varia dall’essere il risolutore di problemi all’uomo retto, dalla voce della ragione al cortigiano, a secondo delle necessità del caso. Maggiormente impegnato nel proteggere Cam da sé stesso e dai suoi stessi appetiti e deliri e, allo stesso tempo, lo stima e crede veramente in lui” “Complessivamente, credo che se Mitch venisse catapultato a Washington o in arene maggiori, verrebbe fatto a pezzi, ma per il 14° distretto della Carolina del Nord, è l’uomo giusto”, dice Chris Henchy. “Lo aiuta molto il fatto che il suo candidato non ha rivali”. La lealtà e la creatività di Mitch diventano più evidenti quando Cam viene forzato a recitare The Lord’s Prayer in pubblico e deve contare sulle pantomime del suo manager da dietro le quinte, per ricordare le parole, una prova d’attore molto divertente che Sudeikis ha improvvisato durante le prove. “Quello è stato il mio istinto di improvvisatore che è venuto a galla” dice. “Mentre Cam sta sudando sul palco, guarda verso Mitch in cerca di aiuto ed io ho provato a dargli qualcosa in risposta. A quel punto, la scena ha preso piede, con Jay che gli ha dato il giusto risalto e gli scrittori ne hanno approfittato per modificare la sceneggiatura. Non sei mai sicuro se quel tipo di cose funzionano nel film, ma è comunque un buon segno vedere il regista che ride di gusto”. Con faccia tosta, Cam affronta anche quest’ultimo scandalo, il politico veterano si prepara a continuare incontrastato verso il suo quinto mandato. Ma questa volta, con sua sorpresa, uno sfidante si materializza dal nulla: il tour operator locale Marty Huggins— tarchiato, pacato, avvolto in un cardigan, uno strano tipo con indosso un marsupio e con zero esperienza politica. 9 “Marty è un sempliciotto”, dice Galifianakis. “Conduce un ufficio turistico in una città che riceve a malapena quattro visitatori l’anno. Ma è molto contento della sua vita, ed è orgoglioso della sua città. Una persona un po’ bizzarra, in un senso che sarebbe meglio non approfondire, ma si capisce che ha un grande cuore”. Il personaggio di Marty condivide un po’ del DNA di un altro ingannevole e geniale zoticone, scaturito dalla fervida immaginazione di Galifianakis—un educato, farfuglione, insegnante di scuole superiori e ministro della gioventù di nome Seth, che l’attore a volte descrive come il suo presunto fratello gemello. Ferrell, un grande fan del personaggio dice, “Quella macchietta è così ridicolmente comica che abbiamo voluto portarla nel film in qualche modo, già prima di aver ricevuto I dettagli della storia”. Roach, che ha diretto Galifianakis nel 2010 in “A cena con un cretino”, concorda sul fatto che Marty sia un po’ spostato. Ama la sua comunità, i suoi carlini e poi la moglie ed i figli, e probabilmente non nello stesso ordine. La cosa che lo differenzia da Cam, a parte la sua totale ignoranza in fatto di politica, è il fatto che lui si interessa ai problemi in maniera genuina. Per ragioni che non hanno nulla a che vedere con le sue peculiarità, viene immediatamente reclutato per la nomina al Congresso e, visto che intende sul serio fare la differenza, accetta. Ma naturalmente non ha idea a che cosa sta andando incontro e vedendolo, comincerete a fare il tifo perchè lui lo scopra presto e possa così sfruttare, questa grande inaspettata opportunità”. Ovviamente, Cam non prende il candidato molto sul serio e crede che se ne sbarazzerà in fretta al loro primo meeting ufficiale, il tradizionale Brunch della Civiltà, che è tutto tranne che civile. “È l’occasione giusta perchè Marty apra gli occhi e scopra cosa sarà questa campagna”, suggerisce Ferrell.Il Brunch della Civiltà, durante il quale Cam tende un’imboscata al suo concorrente, per mezzo di un montaggio video dei momenti più umilianti della sua vita, doveva segnare non solo il debutto quanto l’ignobile fine della breve carriera politica di Marty Huggins, se non fosse per una cosa…una potente forza diabolica che nessuno si aspettava, Tim Wattley. Il Terminator. Il più cattivo, duro, malvagio e vincente manager di campagna elettorale che abbia mai forgiato un candidato al successo.
13 l’architetto Susan Benjamin, ha creato il look pre e post campagna elettorale degli Huggins, girando gli interni in un set costruito in una sala incisioni di Algiers, Louisiana. “La prima volta che vediamo la casa felice degli Huggins, è decorata con i manufatti creati da Mitzi, la sua collezione di gufi, pizzi e merletti. É un luogo molto accogliente, familiare ma leggermente bizzarro”, dice Corenblith. “quando Wattley arriva per trasformare l’immagine di Marty, ai fini della vittoria alle elezioni, l’ambiente viene rivoluzionato aggiungendo espliciti simboli di mascolinità, come tassidermia, fucili e palchi di corna”. Porta anche un paio di cani di scena, un Labrador Cioccolato e un Golden Retriever—le due razze che vanno per la maggiore secondo le statistiche americane— mentre gli amati Carlini di Marty vengono messi in quarantena e possono guardarlo desolatamente, solo da una finestra dell’attico. “Abbiamo registrato così tante scene di quei carlini”, dichiara Galifianakis. “Ci sono molte gag di questi cagnolini nel film ma, in realtà, abbiamo lasciato solo le scene in cui sono lì fermi che respirano, è di per sé molto divertente”. Presso il Team Brady, non esiste valorizzazione dell’immagine che Cam non abbia ancora sfruttato, la ciliegina sulla torta è sicuramente la Cam Car, la sua preferita. Si tratta di una pubblicità rotante applicata al finestrino dell’auto, perfettamente uguale al viso dell’autista, così che quando il finestrino scende viene rimpiazzato dalla faccia del guidatore. Dice McKay, “É un’idea promozionale folle, al tal punto che se ti ci accosti, è come vedere Cam proprio lì, in carne ed ossa che ti sorride. È il wrap più elaborato mai visto su un’automobile, incredibilmente di cattivo gusto ed egoistica e Cam la adora. Anche Will la adora. Sta ancora guidando quell’auto!” Le riprese sono strate effettuate a New Orleans e dintorni, le location sono state scelte per rappresentare la cittadina di fantasia di Hammond, Carolina del Nord—una località inventata da Ferrell e Galifianakis in omaggio alle loro comuni radici di questo stato. Galifianakis è nato a Wilkesboro e i genitori di Ferrell sono originari di Roanoke Rapids. Gretna, Louisiana, una città sulla sponda sinistra del Mississippi, di fronte a New Orleans, è stata scelta per rappresentare il centro di Hammond, il luogo in cui Marty ha il suo ufficio turistico. “É una città bellissima con un favoloso tribunale che abbiamo usato come sfondo. Anche il Jefferson Arch è un meraviglioso esempio architettonico e lungo i bordi del giardino, ci sono numerose facciate di negozi”, racconta Corenblith. “Se immaginiamo una scatola di scarpe, abbiamo tre lati perfetti ed uno completamente vuoto, abbiamo quindi deciso di nascondere il parcheggio municipale con una schiera di facciate di tipici villaggi americani: la stazione dei pompieri, una gioielleria, un ferramenta, un ristorantino, un’edicola 14 e l’ufficio di Marty. Inconsapevolmente abbiamo riprodotto quello che venne distrutto negli anni ‘50”. Altre location realizzate dal team sono state, il palazzo della Loop Linen Services, che è stato trasformato da Corenblith ed il suo team, in una fabbrica di bambole, presumibilmente in Cina, il fulcro dell’impero manufatturiero dei fratelli Motch; la Chiesa Battista Magnolia, situata in un’area boscosa di Madisonville, Louisiana, che nel film è diventata la Chiesa Pentecostale di Dio. In questo ultimo luogo, Cam raggiunge il culmine della sua ”guerra santa” con Marty. “Entrambi cerchiamo di avvicinarci alla religione”, dice Ferrell. “Mitch ha l’idea di far visitare a Cam una chiesa di rinascita vecchia scuola che prevede anche il ballo con i serpenti. Doveva essere solo l’occasione di presenziare e fare due foto veloci, ma Cam decide come al solito di strafare, riuscendo a cacciarsi di nuovo nei guai”. Oltre ai numerosi serpenti finti che popolano la scena, c’erano anche alcuni serpenti a sonagli, che venivano gestiti da professionisti ed oltre una dozzina di serpenti non velenosi, che potevano essere maneggiati dagli attori. Girando queste scene, Roach ha avuto modo di apprendere una curiosità erpetologica: “I serpenti tendono a rilassarsi in una maniera bizzarra, cosa che ignoravo. Non mi era mai capitato che uno dei pericoli che avrei dovuto fronteggiare, fosse la cacca di serpente. Non c’era nel manuale. Ebbene, questo è il fascino di girare un film con serpenti vivi”. Roach e Corenblith hanno collaborato di recente in “Game Change”, a proposito del quale, lo scenografo dice, “Abbiamo visionato moltissimi filmati di campagne elettorali, oltre a telegiornali della MSNBC e Fox News che tutti dovremmo vedere, per migliorare la comprensione di come vengano realizzati i convegni, le campagne e gli eventi giornalistici. Per realizzare una commedia dissacrante, c’è bisogno di un fondamento realistico, così che i dibattiti e gli altri eventi giornalistici che vedrete in ‘The Campaign’ sembreranno convincenti”. Ad ogni modo, per il garnde raduno di Cam, la sola direzione possibile da prendere era verso l’alto, molto in alto. I produttori hanno usato per la realizzazione, il venerabile Teatro State Palace di New Orleans. Costruito nel 1926 all’angolo delle famose Canal e Rampart Streets, il teatro è stato inondato durante l’uragano Katrina e deve ancora essere ristrutturato. Tuttora imponente, è diventato il luogo perfetto per lo spettacolo esagerato di Cam, con l’aggiunta di fuochi d’artificio, musicisti e ballerine davanti ad un megaschermo, con la discesa di Cam sul palco appeso ad un cavo—una scena che Ferrell ha voluto girare senza controfigure. 15 “C’erano così tante cose da organizzare, a tutti i livelli”, ricorda Roach. “Per sicurezza abbiamo controllato ogni cosa tre volte. C’erano centinaia di figuranti”. Il raduno segna un crescendo di montaggio per la morale del film, l’eccesso di sperpero di soldi e un atteggiamento superfluo. É esattamente questo tipo di spettacolo e le strategie dietro di esso, che “The Campaign” e la produzione hanno deciso di prendere in giro allegramente. “Quando all’inizio abbiamo lanciato l’idea, avevamo una lista di quello pensavamo che fosse abbastanza stravagante”, ammette Ferrell. “ma a quel tempo ci trovavamo in un periodo particolarmente fertile di elezioni primarie, così che alcuni atteggiamenti ed esempi nel film, calzavano alla perfezione su come sarebbero andate le cose. All’inizio dicevamo, ‘Non succederà mai’, ora siamo più propensi a pensare, ‘Chi lo sa?’” “Vedrete quelo che succede nell’ambiente politico, guarderete la propaganda, ascolterete la retorica, ed è un miracolo essere perfino riusciti a stare al passo”, dice Galifianakis. L’uscita nazionale è prevista per le battute finali delle elezioni del 2012, “The Campaign” esprime il voto per una commedia. “Prima dell’uscita del film, immagino che la campagna elettorale del 2012 venga accelerata ed amplificata in maniera molto interessante”, pronostica Roach. “La gente siederà sul bordo della sedia in attesa di quello che succederà in seguito, come sulla graticola, oppure cercherà qualcosa su cui poterci ridere su”.
Per Roach, “Wattley rappresenta le arti operative oscure, quelle persone che lavorano sotto la superfice e passano da un’amministrazione all’altra per chiunque abbia bisogno di loro, sinistra o destra, e sia disposto a pagare per i loro servizi. Sono sostanzialmente delle pistole in affitto, ma al posto delle persone uccidono le personalità degli individui”. Dylan McDermott, che interprepreta lo scaltro Machiavellico, ha sviluppato un personaggio ben più severo di quanto preventivato in origine “Wattley arriva sulla scena come un commando e valuta la situazione, vede cosa c’è da aggiustare e lo aggiusta”, sottolinea l’attore. “Non ha paura di sporcarsi le mani, il che va bene perchè si sta dedicando ad un uomo che somiglia ad uno gnomo. Gli fa fare il botox, assottigliare le sopracciglia, sbiancare i denti, cambiare pettinatura e tutto il suo guardaroba. Lo fa andare in palestra, gli insegna come camminare, parlare e cosa dire. Fa ripulire tutta la casa e istruisce tutta la famiglia. Gli sostituisce perfino i cani”. Sotto la tutela di Wattley, Marty adotta anche una sua frase di richiamo, “È un casino”, indirizzata verso tutti, ma sopratutto ai suoi avversari che hanno presumibilmente agito impropriamente senza, naturalmente, aver fornito dettagli né tantomeno soluzioni. Il costumista Daniel Orlandi ha contribuito al sorprendente cambiamento di Marty, scambiando i jeans pieghettati e i morbidi e colorati maglioni, con più nuovi, e approvati dai sondaggi, completi da battaglia. “Gli servivano dei vestiti di buon taglio, ma non troppo buono”, avverte Orlandi. “Non volevamo che sembrasse inaccessibile alle masse che stanno provando ad identificarsi con lui”. La spilla con la bandiera americana sul risvolto è di rigore per i candidati, diventando sempre più grande man mano che la sfida si infiamma. Il colore è stato un fattore importante, con il blu che la ha fatta da padrone. Dice Orlandi, “I sondaggi indicano chiaramente che il blu è il colore perfetto, mentre la gente non si fida dei vestiti neri. A volta abbinano anche il beige, ma essendo due personaggi non molto sicuri di essere riconosciuti come patrioti, aggiungono una cravatta rossa e blu, per creare quel look rosso, bianco e blu”. In maniera appropriata, il costumista ha riservato a Wattley la nuance nero antracite. “Siamo certi che Tim Wattley abbia frequentato la stanza dei bottoni ed ha visto e fatto cose ripugnanti”, suggerisce seccamente McKay. “Forse Mitch ha venduto metà della sua anima per Cam, ma Wattley si è venduto l’anima e poi ha chiesto un secondo mutuo. Un vero bastardo”. “Wattley prende il controllo della vita di Marty, che si affida a lui e fa tutto quello che gli viene detto, perchè così facendo può vincere le elezioni e fare il bene della sua città”, dice Galifianakis. 11 Almeno, questo era parte del progetto. Ma quello che Marty non sa è che, nonostante le premurose attenzioni, Wattley non ha il minimo interesse in lui o nel suo potenziale. McDermott riconosce che “Wattley, a modo suo, è forse la persona più folle nel film. Il suo lavoro è di far eleggere qualcuno, punto. Non gli interessa nulla di questo candidato o quello dell’altro partito, o la comunità a cui appartiene o per quali ideali si battano o per qualsiasi altra cosa”. Quello che da motivazione a Wattley sono i soldi. Sotto questo aspetto, ha molto in comune con i due uomini che lo hanno ingaggiato in segreto e messo i suoi notevoli servizi a disposizione di questo sempliciotto. I fratelli milionari Glenn e Wade Motch, perfidamente interpretati da John Lithgow e Dan Aykroyd, sono da tempo al fianco di Cam, supportandolo e tollerando i suoi imbrogli, ma si sono contrariati da quando il loro Deputato è recentemente diventato il soggetto preferito dai tabloid. Ora, alla soglia di questo cruciale e vantaggioso affare, che comporta il raggiro di alcune leggi, non possono permettersi di rischiare tutto per un uomo che è troppo difficile da controllare. ora di esercitare le loro opzioni. “La loro unica identità e il loro credo è la ricchezza”, nota McKay. “Sebbene stiano già facendo un oscenità di soldi, intendono fare una pornografica quantità di soldi”. Cambiare partito, non ha alcun significato per i fratelli Motch. “Sono dei corruttori in egual misura”, dice Lithgow. “Se un partito non funziona, passano all’altro, che è un’altro aspetto satirico del film: ‘Un flagello su entrambe le case’, una malcelata condanna a come i soldi influiscano veramente su tutto”. Il duo strappa Marty Huggins dall’ignoranza perchè, dice Aykroyd, “Loro pensano di poterlo manipolare. I Motch sono persone che credono di poter pilotare le elezioni ad essere vinte o perse, basandosi sul loro supporto o i loro sporchi trucchetti. Scelgono i candidati che vogliono fare bene ma che sono allo stesso modo ambiziosi e vulnerabili”. Dal punto di vista di Marty, l’aiuto dei Motch significa non soltanto un’opportunità di fare qualcosa di buono per la sua comunità ma, cosa forse più importante, l’opportunità di centrare l’obiettivo che ha sempre seguito invano: la stima per lui da parte di suo padre. Raymond Huggins, interpretato da Brian Cox, è un taciturno, gran bevitore, ex politico mediatore dei vecchi tempi, quando gli uomini brandivano sigari al posto dei Blackberry. Ha il massimo rispetto dei fratelli Motch, pur non riuscendo a capire cosa vedano di utile in Marty. Suo figlio non gli ha dato altro che delusioni, già dall’adolescenza. Ma con Wattley ed i Motch al suo fianco, Marty è un uomo nuovo. Dice Galifianakis, “Credo che chiunque venga spalleggiato da quel tipo di macchina, ne venga affascinato e cominci a credere alla loro messinscena, e anche Marty ci casca in pieno. Sebbene non sappia cosa stia facendo, il suo ego-veramente al minimo-inizia a prendere il sopravvento”. 12 All’ombra dei loro uomini, una volta che le strategie sono chiare, troviamo le mogli di Marty e Cam, Mitzi Huggins e Rose Brady, delle quali Shawn Harwell osserva, “Le consorti dei politici, hanno a volta la vita più dura degli stessi mariti, perché il loro ruolo è quello di apparire e sorridere, non importa quanto il proprio consorte stia facendo la figura dell’idiota davanti a milioni di persone”. Nel caso di Mitzi, deve anche fronteggiare il terremoto che le è capitato in casa, dopo che Wattley ha rivoluzionato la sua abitazione, il suo matrimonio e i suoi bambini, oltre ai vestiti, al trucco e all’acconciatura, tanto che fatica a riconoscersi allo specchio. Una dolce casalinga senza pretese, “É sempre stata la cheerleader di Marty e sono da sempre felici nel loro piccolo mondo, ma ad un tratto la loro vita viene sconvolta”, dice Sarah Baker, che interpreta il ruolo. “Tim Wattley si occupa di tutto e lei non è proprio sicura che sia per il bene di Marty”. Al contrario, Rose Brady, interpretata da Katherine LaNasa, è una moglie di politico professionista; acconciata e vestita alla perfezione, sensibilmente avida e sempre pronta a farsi fotografare. “Noi tutti conosciamo donne come Rose, che vuole quello che vuole e non si stanca mai”, dichiara l’attrice. “Se Cam non fosse stato un politico ma un venditore di auto, le avrebbe richiesto automobili sempre più grandi, poi avrebbe voluto una concessionaria tutta per sé, così avrebbe potuto comprarsi un diamante più grosso e scalare posizioni nella junior league. Di qualunque cosa si tratti, Rose lavorerà all’ennesima potenza per ottenerlo. A dire il vero, è una persona detestabile, ma io la trovo anche terribilmente divertente”. Dice McKay, “Rose vuole essere la Second Lady più di ogni altra cosa al mondo. La sua relazione con Cam si è spenta già da tempo e sa che lui le è infedele, ma la sua unica preoccupazione è che lui tenga le sue indiscrezioni fuori dalle telecamere e rimanga in carica, abbastanza a lungo per realizzare il suo sogno”. E adesso, lei sa che l’ostacolo maggiore è Marty Huggins. La prossima volta che Marty incontrerà la sua nemesi Cam Brady, sarà tutto un altro tipo di lotta. Quel vecchio reprobo dovrà tirare fuori tutti i trucchi che conosce ed inventarne dei nuovi, se vuole conquistare il 14° Distretto de l Grande Stato della Carolina del Nord. Che i giochi abbiano inizio!