5 interminabili minuti di applausi per la straordinaria e difficilissima interpretazione di Paola Minaccioni per Elena, la matta

5 interminabili minuti di applausi per la straordinaria e difficilissima interpretazione di Paola Minaccioni per Elena, la matta… così era definita Elena Di Porto, la “matta” del ghetto ebraico di Roma

Da una storia vera, poco più
di un’ora con la Minaccioni che alterna stati d’animo raccontando sapientemente una storia che si trasforma in uno spettacolo coinvolgente e di grande impatto emotivo.

E l’emozione non ti abbandona mai durante lo spettacolo con la Minaccioni che nel monologo abbandona sul palco del Teatro Sala Umberto la sua maschera comica per avventurarsi con grande capacità, in una interpretazione che ha conquistato anche chi era prevenuto.

Ed è per questo che per vedere la forza di un attore è importante vederlo a teatro.

In platea tanti suoi colleghi, registi e casting.

Nata nel 1912 da una famiglia di ebrei romani, la Di Porto iniziò ben presto a mostrare un carattere forte, “difficile” in un certo senso, facile a reazioni eccessive e all’indisciplina…

Riesce a sfuggire alla razzia nazifascista del 16 ottobre 1943 ma, venuta a sapere della deportazione della sorella e dei nipoti, si consegna alle SS. Il 18 ottobre 1943 viene deportata ….

produzione Altra Scena & Goldenart Production
Elena, la matta sara’in scena a Roma fino al 16 gennaio al Sala Umberto.

Da vedere

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