L’attore ha parlato dell’ultimo film ”A Capodanno tutti da me interpreto un Cipollino cresciuto, adulto e più maturo”.
Il maestro Parenti: “Il politically correct limita molto la libertà artistica di scrittura delle commedie cinematografiche. Al teatro invece puoi dire ciò che vuoi”
CORTINA D’AMPEZZO Secco no all’intelligenza artificiale nel mondo del cinema e una critica al “politically correct” che limita la libertà artistica nella commedia: sono alcuni dei messaggi lanciati da Neri Parenti e Massimo Boldi durante l’apertura dei Nations Award, il riconoscimento che ogni anno a Cortina organizza una tre giorni dedicata ai film di Natale.
“La tecnologia deve essere al servizio dell’arte e non il contrario – hanno detto gli artisti – Immaginare un film creato, pensato, costruito con l’AI significa far morire la fantasia, l’umanità e appiattire il talento di tanti giovani registi. Nel cinema bisogna usare il cuore, la mente e poi la tecnica.
Sul linguaggio c’è una differenza tra teatro, dove puoi dire ciò che vuoi e cinema dove ormai devi stare attento a qualunque parola, già nella scrittura di una sceneggiatura”. I due maestri, che hanno girato una quantità record di pellicole (Parenti oltre 55 e Boldi oltre 80), sono tornati a Cortina,
Boldi ha anche anticipato qualcosa sul suo ultimo film dal titolo “A Capodanno tutti da me” in uscita a gennaio: “Interpreto un Cipollino cresciuto, adulto, più maturo”, difatti sarà nelle vesti del senatore e ministro Genga che si divide tra una moglie bellissima e un amante altrettanto attraente.
Ad interpretate i due ruoli, rispettivamente le attrici Raffaella Fico e Francesca Manzini, intervenute in conferenza stampa e premiate con una Targa Nel cast anche la giovane Federica Lucaferri, che ricopre il ruolo della figlia di Nancy Brilli.
Un riconoscimento speciale all’attrice Elisabetta Pellini, che durante l’incontro ha ricordato di essere stata scoperta proprio da Parenti: “Dovevo dare l’esame di Istituzioni di diritto romano e sono finita a fare l’attrice”.
La Pellini ha presentato il trailer del film, uscito lo scorso 12 dicembre nelle sale Uni Cinemas, intitolato “Buio come il cuore”, un noir scritto da Marco De Luca e Claudio Masenza tra Scilla e girato Reggio Calabria che parla di violenza sulle donne e relazioni tossiche.
Mattatore della prima serata, il musicista Umberto Smaila, anche lui simbolo degli anni d’oro dei cinepanettoni e del Natale all’italiana, che è stato insignito del Premio prima di esibirsi, affiancato dal figlio Rudy, con la sua nota verve regalando al parterre una serata indimenticabile made in Cortina e facendo goliardicamente “ballare un lento” alla coppia Boldi – Parenti sulle note di “Ancora”.
Nell’ambito dell’evento si è svolta la rassegna “Cortina come in un film… per lo sport” con la proiezione di pellicole nazionali e internazionali dedicate al cinema sportivo e un talk sull’importanza degli eventi sportivi e delle produzioni cine-televisive per la promozione del territorio, anche alla luce del fatto che Cortina ospiterà le Olimpiadi nel 2026.