Comunque tornando a Sorrentino, quello che più conta è l’aspetto “esperienziale” di qualcosa che vedi o che vivi, vedere l’ultimo film di Sorrentino è un trip, ma è anche come vedere un quadro, un quadro riflette e fa nascere un’emozione a chi lo vede, anche a chi spesso è a digiuno dell’arte.
Non è magari il film che ci aspettavamo di vedere ma ha suscitato in tutti qualcosa ed è un film che rimane e rimarrà per sempre.
Poi si sta innescando il “doverlo” vedere e sta suscitando interesse verso un pubblico che non era assolutamente nel target previsto.
Nonostante la critica, suoi colleghi registi e cinefili contro (stavolta in molti) ha fatto breccia rendendo una proiezione del suo film un’esperienza “diversa” e unica, certo se non lo avesse diretto lui non si sarebbe scatenato tutto questo.
Ora attendiamo il prossimo, in molti speranzosi che possa tornare a girare film che lo hanno fatto conoscere a amare come Il divo, L’amico di famiglia, Le conseguenze dell’amore, L’uomo in più..