FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA in anteprima mondiale, i restauri de “La notte” di Michelangelo Antonioni e di “Ecce bombo” di Nanni Moretti con i relativi dossier a cura di Mario Sesti

c.s.

Nell’ambito dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, nella selezione di Venezia Classici, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà due restauri in anteprima mondialeLa notte di Michelangelo Antonioni ed Ecce bombo di Nanni Moretti.

 

La proiezione ufficiale de La notte avrà luogo il 30 agosto alle 14.15 alla Sala Corinto alla presenza del Conservatore del CSC – Cineteca Nazionale Steve Della Casa e del Responsabile dell’Area Preservazione e restauro Sergio BrunoEcce bombo sarà presentato invece l’1 settembre, alle 14.00 alla Sala Corinto, dalla delegazione del Centro Sperimentale di Cinematografia e dallo stesso maestro Nanni Moretti.

In occasione delle première, CSC – Cineteca Nazionale propone i due relativi dossier sul restauro a cura di Mario Sesti, nuovi strumenti critici per accompagnare e promuovere i restauri realizzati dalla Cineteca Nazionale.

 

“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio - Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”. “Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.

Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.

Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati. Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con, tra le altre, le testimonianze di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di  Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.

 

Il Michele di Ecce bombo si distingue dal Michele degli Indifferenti so­prattutto per un tratto: lui e i suoi coetanei sembrano non poter vivere che in gruppo; men­tre il Michele del mio romanzo era sempre solo e in fondo attribuiva la propria disperazione al fatto di non potere condividerla con gli altri. Si sbagliava, a quanto pare; Ecce bombo dimostra che si può essere disperati in gruppo altrettanto e più che da soli”: così scriveva Alberto Moravia su “L’Espresso”, il 9 aprile del 1978. Che cosa aveva di tanto speciale il film di un giovane autore attore di 25 anni, alla sua prima esperienza di una regolare produzione dopo aver esordito in un formato amatoriale e sperimentale (Io sono un autarchico), perché il più importante scrittore italiano del dopoguerra paragonasse il protagonista del suo romanzo più famoso a quello del film?

A distanza di più di 40 anni, il Centro Sperimentale di Cinematografia ha restaurato il film partendo dalla copia in 16mm che fu gonfiata a 35mm. Sergio Bruno, che ha curato il restauro, ha lavorato fianco a fianco di Nanni Moretti per riportare non solo il fotogramma ai colori originali (sono l’aspetto più vistoso del deterioramento della pellicola) ma per riprodurre l’inquadratura nelle esatte dimensioni di quelle decise dal regista (che, all’epoca, erano state in parte modificate nel passaggio al 35 mm): insomma Ecce bombo, nella sezione Venezia Classici, introdotto dallo stesso regista, si vedrà come non si era mai visto. “Moretti era un ragazzo di 25 anni, allora, e mostrava una capacità, da una parte, di ironizzare dall’interno il proprio mondo, dall’altra di sapersene distaccare guardandolo con inaudita lucidità dall’esterno” dice Riccardo Milani, nel dossier realizzato dal Centro Sperimentale. Era adolescente quando vide il film e ricorda bene come l’ironia irresistibile e un po’ disperata di quel film arrivò nei cinema poco più di una settimana prima del rapimento di Moro. Il dossier che si può sfogliare o scaricare contiene testi e testimonianze, tra gli altri, di Sergio Bruno, Paolo d’Agostini, Paolo di Paolo, Marzia Gandolfi, Riccardo Milani, Nanni Moretti, Gabriele Niola, Goffredo Parise.

Il restauro de La notte (Michelangelo Antonioni, 1961) è stato realizzato nel 2024 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con l’avente diritto Compass Film; il restauro di Ecce Bombo (Nanni Moretti, 1978) è stato realizzato nel 2024 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale a partire dai negativi scena e colonna messi a disposizione dalla Sacher Film. Le lavorazioni sono state supervisionate da Nanni Moretti. Laboratorio: CSC Digital Lab.

 


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