Giffoni, Presentata la prima serie teen ambientalista ‘Never too late’ Nella serie, che segna il debutto da attrice di Jacqueline Luna, il racconto della Sardegna del 2046 dopo il collasso ambientale.

Giffoni, Presentata la prima serie teen ambientalista ‘Never too late’

Nella serie, che segna il debutto da attrice di Jacqueline Luna, il racconto della Sardegna del 2046 dopo il collasso ambientale.

Per l’esperto: “È tutto molto attuale”.

Un progetto ambizioso che prende finalmente vita. Presentata oggi al Giffoni Film Festival la serie “Never too late”, coproduzione Rai Fiction e Propaganda Italia, che racconta in 10 puntate, in uscita a fine anno su RaiPlay, uno scenario distopico sulle conseguenze del collasso ambientale. La storia è ambientata nell’anno 2046, in cui l’aria è diventata irrespirabile e il pianeta soffre per la mancanza di ossigeno, nella cittadina di Nur in Sardegna dove la foresta è preservata all’interno di una cinta muraria invalicabile: “È una serie teen molto coraggiosa, innovativa. Quando proponevamo una serie ambientata nella Sardegna del 2046 dopo un collasso ambientale ci prendevano per matti!” commenta Salvatore De Chirico, regista della serie insieme a Lorenzo Vignolo. “L’idea originale e dirompente è partita dalle sceneggiatrici  Federica Pontremoli, Simona Coppini e Camilla Paternò. L’input è arrivato dall’immagine di natura e persone completamente separate. Nello scenario di Never Too Late, al di fuori dei pochi polmoni verdi, isolati e protetti, non c’è neanche un’area verde.” E infatti è proprio il rapporto con la natura a cambiare nella narrazione: “Gli adolescenti del 2046 - prosegue De Chirico - non hanno mai fatto un bagno al mare o toccato le foglie di un albero”. Lo spunto innovativo, arriva dagli anni della pandemia, dall’idea di confinamento, quello della natura: “Il green lockdown che abbiamo immaginato parte dalle immagini che abbiamo ancora tutti negli occhi del vero lockdown del 2020, quando a Venezia l’acqua è tornata trasparente, quando la natura si è riappropriata di alcuni spazi”. Nella distopia della serie, al contrario, “Ci piaceva l’idea di una metafora di un pianeta malato.”.

Pur trattando temi di attualità con serietà narrativa, rimane una serie divertente, dove aspettarsi momenti di svago, leggerezza, avventura: “Non è una serie di divulgazione scientifica ma sottolinea anche le responsabilità della generazione dei padri, nei confronti di quella dei figli” spiegano i registi che anticipano con delle clip esclusive alcune scene. Tra queste, una in cui dei vecchi ombrelli fungono da alberi per creare ombra: “L’installazione di ombrelli fa emergere la creatività dei ragazzi annoiati, anche in contrasto con il grigiore dei loro genitori.  - afferma il regista Lorenzo Vignolo davanti ai ragazzi del festival - È una vera frattura generazionale quella tra genitori e figli nella serie”. I genitori – che sarebbero i ‘Fridays for future’ di oggi dicono i registi – “sono scienziati, militari che sentono la causa ambientale persa che forse avevano avviato il tentativo di salvare la terra, mentre i ragazzi del futuro rispondono con la creatività”. L’elemento narrativo del riutilizzo è sottolineato da Jacqueline Luna, un  tema a lei caro anche per la sua attività imprenditoriale. “Il fast fashion nel mondo di Nur non esiste più, perché ha un impatto ambientale insostenibile. In questa serie grande spazio al riutilizzo di qualsiasi oggetto”. Never Too Late rappresenta per l’imprenditrice e influencer il suo debutto da attrice: “È la mia prima volta sul set e la prima volta che vedo le immagini della serie. Sono molto emozionata”, e ai ragazzi in sala porta una riflessione sul modo in cui intendiamo il tempo. “Ciò che accomuna il passato e il futuro immaginato nella serie, ma non il nostro presente, è la velocità. Oggi è tutto molto veloce e la noia, qualcosa che è difficile da avere, perché siamo abituati ad avere tutto subito. Nel futuro invece i ragazzi passano le giornate ad annoiarsi”.

Ma chi sono i ragazzi del 2046?  Maria, Jacopo, Arturo, Benny, Alex e Caterina, sono tutti adolescenti e ognuno di loro risponde a qualcosa che accade al mondo in cui vivono. Nel cast anche: Arianna Becheroni, Dana Giuliano, Elena Curci, Elisa Pierdominici, Matteo Taranto, Mikaela Neaze Silva, Roberta Mattei, Roberto Nocchi. Sul suo personaggio,   racconta: “Per entrare nel personaggio ho scritto un diario personale di Caterina, ogni giorno mi immedesimavo in lei e scrivo appunti come se fossi davvero lei. Caterina è piena di cazzimma. Forse è quella che ha più rabbia di tutti perchè è più grande e ha in sé un vago ricordo di cosa significhi il mare”. Mentre l’esordiente Manuel Rossi sul suo Arturo svela: “è un pasticcione sentimentale, ma è positivo. Viene descritto come un personaggio leggero, in realtà è una strategia di difesa. Lui nasconde un mondo interiore forte, ha paura della solitudine e del futuro. E’ un personaggio molto indipendente, di cui non si sa nulla neanche sui suoi genitori”. La cosa che accomuna tutti è il punto di vista generazionale: “la generazione dei ragazzi di ‘Never too late’ - spiega il regista De Chirico - ha una visione collettiva di mondo. O lo facciamo insieme o non lo facciamo più”.

Sul palco del Giffoni Film Festival, Mattia Iannantuoni, divulgatore di Ohga, testata del gruppo Ciaopeople dedicata alle tematiche ambientali, puntualizza diversi parallelismi tra il 2046 immaginato nella serie e il 2024: “alcune immagini non sono per nulla lontane dalla realtà. La siccità in Sardegna già c’è, e questa settimana le temperature nella regione hanno portato al giorno più caldo mai registrato nella storia in quell’area” Inoltre, sul tema dell’ossigeno “il contingentamento dell’ossigeno non sarà un problema nel futuro, ma lo sarà quello di anidride carbonica, la CO2.” e il riferimento è al ‘carbon budget’, ovvero “la quantità di emissioni che possiamo permetterci prima che la nostra vita somigli molto a quella dipinta in ‘Never too late’”. In generale, “gli elementi distopici della serie sono enfatizzati sull’oggi ma non sono inventati” afferma Iannantuoni “A seconda delle decisioni che prenderemo in Italia in questi anni cambieranno le temperature fino a 2 gradi e mezzo.” e poi sulla desertificazione “la polvere del Sahara che già copre le nostre macchine si accumula man mano sul suolo, che diventerà sempre più desertico. È tutto molto attuale.”.

Con una peculiare capacità di coniugare narrativa e  crisi climatica – uno dei pochi esempi secondo Mattia Iannantuoni di Ohga -, ‘Never Too Late’ affronta temi importanti, per le giovani generazioni e non solo, “Il messaggio importante è che la natura va ascoltata, come i giovani, non controllata”, come sottolinea De Chirico espresso nella Costituzione: “Nel 2022 è stata inserita una piccola modifica che è importantissima: la tutela dell’ambiente non si limita all’interesse pubblico, ma è volta all’interesse delle generazioni future. L’ambiente va protetto dunque - chiosa il regista - non per la sua bellezza ma per la sua salute”.

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