DOMANI 79 ANNI PER Roman Polanski (1933)
LE FOTO DI SCENA DI CARNAGE
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BIOGRAFIA
Roman Polanski è nato a Parigi da genitori polacchi il 18 agosto del 1933 e all’età di 3 anni si è trasfertito a Cracovia con la famiglia. Nel 1941 il padre di Polanski venne deportato nel campo di concentramento di Mauthausen in Austria mentre sua madre venne trasferita a Auschwitz, dal quale non fece mai ritorno mentre il regista venne affidato ad una serie di famiglie polacche. Nella sua autobiografia “Roman”, parlando di questo periodo il regista scrive: ‘fu allora che i film divennero la mia passione dominante, l’unica via di fuga dalla depressione e dalla disperazione che spesso mi attanagliavano.’ Dopo la fine della guerra, Polanski ritrovò il padre che in seguito si risposò. A 14 anni Roman iniziò a recitare esibendosi a teatro, ala radio e successivamente al cinema. Nel 1955 Andrzej Wajda scelse Polanski per un piccolo ruolo nel suo film Generazione, seguito da Lotna (1959), Ingenui perversi, (1960) e Samson (1961). Ricordiamo anche le interpretazioni di altri lungometraggi tra cui Ewa e Wraki (Sunken Ships, 1957) di Czeslaw Petelski, Aspettando la notte, (1957) di Julian Dziedzina e Arrivederci domani, (1960) di Janusz Morgernstern. Nello stesso periodo Polanski frequentò la scuola d’arte a Cracovia studiando pittura e grafica. Nel 1955 venne ammesso al corso di regia della scuola di cinematografia di Lodz e il suo primo film Rower (The Bicycle, 1955) era ispirato a d un’esperienza personale quando venne derubato da un uomo ricercato per tre omicidi. Purtroppo, a causa di alcuni grossolani errori in fase di sviluppo della pellicola, solo la metà del materiale girato venne sviluppato e il progetto venne di conseguenza abbandonato. Due anni dopo Polanski fece molto rumore alla scuola di cinema realizzando un sensazionale corto da 1 minuto, Moderstwo (A Murder, 1957), il quale, insieme ad un altro progetto, Usmiech zedbiczny (Toothy Smile) già lasciava presagire quali sarebbero stati i temi affrontati da Polanski nei suoi straordinari film degli anni sessanta e settanta. Gli altri cortometraggi realizzati durante gli studi a Lodz affrontavano una vasta gamma di temi trattati spesso con un approccio scanzonato, arguto e riflessivo. 21 Tra questi spiccano Due uomini e un armadio (1958), capolavoro leggero d’avanguardia realizzato su commissione per il Festival del Cinema Sperimentale di Bruxelles dove vinse una medaglia d’oro. Tuttavia l’aspetto più interessante di questi primi film è la nostalgia, spesso critica, della quale Lampa (1959) e il suo film di diploma La caduta degli angeli, (1959) sono gli esempi più straordinari. Non avendo completato la tesi di diploma prevista dalla scuola, Polanski non si è mai formalmente e ufficialmente diplomato. Tuttavia, ‘Kamera’, una società di produzione, lo assunse immediatamente come aiuto regista e grazie alla sua perfetta conoscenza del francese, ottenne l’incarico di assistente di Jean-Marie Drot, un regista francese che lavorava in Polonia e che stava realizzando una serie di documentari sulla cultura polacca. Polanski è stato anche assistente di Andrzej Munk per il film Zezowate szczescie (Bad Luck, 1960). Tra il 1960 e il 1961 Polanski lavorò a Parigi dove diresse e interpretò un altro cortometraggio, Le Gros et le Maigre (The Fat and the Lean) e un anno dopo fece ritorno in Polonia deciso a realizzare il suo primo lungometraggio tratto da una sceneggiatura scritta da lui stesso, da Jakub Goldberg e da Jerzy Skolimowski. Ma l’approvazione del progetto venne ritardata dalla burocrazia polacca e nel frattempo Polanski diresse un altro cortometraggio, Ssaki (Mammals, 1962), finanziato illegalmente con denaro privato da Andrzej Kostenko, il direttore della fotografia del progetto, e da Wojtek Frykowski. A tempo debito Polanski iniziò la lavorazione del suo primo lungometraggio, (Il coltello nell’acqua (1962) il quale nonostante la piccola distribuzione esclusivamente nazionale e la condanna pubblica da parte di Wladyslaw Gomulka, il Primo Segretario del Partito Comunista Polacco, ottenne un incredibile successo all’estero e nel 1963 ottenne una candidatura agli Oscar come Migliore Film Straniero. Dopo aver rifiutato la proposta di dirigere il remake del suo film a Hollywood, Polanski decise di continuare la carriera altrove a cominciare dall’Olanda dove girò La Riviere de Diamants, capitolo di un film a episodi intitolato, Le più belle truffe del mondo (1964), sua prima collaborazione con lo scrittore Gerard Brach. Profondamente colpito da Il coltello nell’acqua, il produttore Gene Gutowski rintracciò Polanski a Monaco e lo convinse a seguirlo in Inghilterra dove nel 1965, finanziato 22 dalla Compton Films, Gutowski produsse il primo film in lingua inglese di Polanski, Repulsion, tratto da una sceneggiatura di Polanski e Brach. Il film vinse l’Orso d’Argento al Festival di Berlino e lanciò Polanski nel gotha dei registi di rilevanza internazionale. Il film successivo fu Cul-de-sac, progetto molto caro a Polanski e Brach, girato in esterni su Holy Island, e che nel 1966 vinse l’Orso d’Oro al Festival di Berlino seguito nel 1967 da una co-produzione anglo-americana The Fearless Vampire Killers, un’imitazione dei film dell’orrore, famoso soprattutto come La Danza dei Vampiri. Polanski stesso si riservò un magnifico cammeo nel film mentre l’attrice protagonista, Sharon Tate in seguito sarebbe diventata la moglie del regista. Nonostante il ri-montaggio da parte del co-produttore americano che scelse anche un altro titolo, Per favore non mordermi sul collo, e nonostante l’insuccesso ai botteghini americani, Polanski venne contattato da Robert Evans, l’appena nominato vice presidente della produzione alla Paramount Pictures, per dirigere il film scritto da Ira Levin, Rosemary’s Baby. Uscito nel 1968, il film resta a tutt’oggi uno dei film migliori di Polanski e soprattutto uno dei suoi maggiori successi commerciali. La tragedia colpì il regista nell’agosto del 1969 quando Sharon Tate, giunta quasi al termine della gravidanza, Wojtek Frykowski, Abigail Folger e Jay Sebring vennero brutalmente uccisi a Beverly Hills dalla banda di Manson. Addolorato e angosciato per l’immane tragedia che lo aveva colpito, Polanski non riuscì a concentrarsi sul lavoro e abbandonò un progetto della United Artist, Day of the Dolphin, e lo sviluppo di un film ispirato al romanzo francese, Papillon. Nel 1971, tornò alla regia con Macbeth, adattamento dell’opera di Shakespeare realizzato in collaborazione con Kenneth Tynan. Il film ottenne più successo in Gran Bretagna che negli Stati Uniti e Polanski decise di restare in Europa per dirigere Che? (What?, 1972), prodotto da Carlo Ponti. Il film fu un fiasco sia di pubblico sia di critica ma Polanski non si perse d’animo e realizzò subito dopo il suo film più amato dalla critica, Chinatown, (1974), interpretato da Jack Nicholson, candidato a 11 premi Oscar tra cui Miglior Regia mentre Robert Towne vinse l’Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale. Il progetto successivo di Polanski, descritto da lui stesso come ‘un esperimento 23 imperfetto ma interessante’ fu L’inquilino del terzo piano Tenant (1975) ispirato al romanzo Le Locataire di Roland Topor, del quale Polanski è stato regista e interprete, calandosi nei panni del tormentato protagonista, Trelkowski, un polacco con cittadinanza francese la cui discesa nella paranoia culminerà tragicamente con il suicidio. Il film è ancora oggetto di controversie ma è considerato da molti un capolavoro. Il suo film successivo è stata l’adattamento del romanzo di Thomas Hardy Tess of the d’Urbervilles, Tess (1979), interpretato da Nastassia Kinski, storia dell’innocenza tradita, di seduzione e di comportamenti umani guidati dalle barriere sociali. Tess ebbe un grande successo di pubblico e di critica, ottenendo anche 6 candidature agli Oscar tra cui quella per la regia e vincendo quelli per la fotografia, la direzione artista e i costumi. La lunga assenza dal cinema si concluse nel 1986 quando Polanski diresse la commedia sopra le righe Pirati con Walter Matthau, seguita da Frantic (1988), thriller ambientato a Parigi e interpretato da Harrison Ford e dalla futura moglie del regista, Emmanuelle Seigner. Nel 1992 è stata la volta di Luna di fiele ispirato al romanzo di Pascal Bruckner, film inflessibile, candido e a tratti divertente, seguito dal film acclamato dalla critica La morte e la fanciulla (1994) adattamento dello spettacolo teatrale di grande successo di Ariel Dorfmann. Nel 1999, Polanski ha diretto il thriller tratto dal romanzo bestseller di Arturo-Perez Reverte Il Club Dumas, intitolato La nona porta e interpretato da Johnny Depp. Il film successivo di Polanski è stato l’adattamento delle memorie di Wladislaw Szpilman sulla vita nel Ghetto di Varsavia, intitolato Il pianista (2002). Obiettivo racconto autobiografico del coraggio e della forza necessari per sopravvivere in condizioni disumane, il film ha dato a Polanski l’opportunità di esplorare le proprie radici e la propria infanzia ed è stato acclamato in tutto il mondo. Tra i numerosi premi e riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo ricordiamo tre premi Oscar, – Miglior Attore a Adrian Brody, Migliore sceneggiatura originale per Ronald Harwood e Miglior Regia per Roman Polanski – la Palma d’Oro al Festival di Cannes e il BAFTA per il Miglior Film e Miglior Regista. 24 Nel 2005 Polanski ha diretto l’adattamento curato da Ronald Harwood del romanzo di Charles Dickens Oliver Twist, interpretato da Ben Kingsley nei panni di Fagin e nel 2009 ha diretto, co-prodotto e co-sceneggiato L’uomo nell’ombra, film interpretato da Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall e Olivia Williams vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 2010 dove Polanski ha vinto anche il premio per la Regia. L’uomo nell’ombra ha vinto anche sei European Film Awards tra cui quello per il Miglior Film e Miglior Regista.