Dopo Il terrorista, saranno presentati:
· 21 febbraio Blow out (1981) di Brian De Palma
(introduce Sara d’Ascenzo)
· 28 febbraio Il grido (1957) di Michelangelo Antonioni
(introduce Adriano De Grandis)
· 6 marzo Le mépris (Il disprezzo) (1963) di Jean-Luc Godard
(introduce Carmelo Marabello)
· 13 marzo Badlands (La rabbia giovane) (1973) di Terrence Malick
(introduce Marco Dalla Gassa)
· 3 aprile Peeping Tom (L’occhio che uccide) (1969) di Michael Powell
(introduce Marco Contino)
· 10 aprile Magasiskola (I falchi) (1970) di István Gaál
(introduce Giuseppe Ghigi)
· 17 maggio Rio Bravo (Un dollaro d’onore, 1959) di Howard Hawks
(introduce Michele Gottardi)
· 24 aprile Banditi a Orgosolo (1961) di Vittorio De Seta
(introduce Marco Bertozzi)
· 8 maggio Classe tous risques (Asfalto che scotta, 1960) di Claude Sautet
(introduce Elena Pollacchi)
· 15 maggio Il ferroviere (1956) di Pietro Germi
(introduce Roberta Novielli)
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segue comunicato
La Biennale di Venezia /
Classici fuori Mostra 2024
Undici Classici restaurati a Venezia
Cinema Rossini, 14 febbraio – 15 maggio (ore 19) /
Si comincia con Il terrorista (1963) con Gian Maria Volontè,
ambientato nella Venezia del 1943,
nella versione restaurata in prima mondiale
in occasione del centenario della nascita del regista Gianfranco De Bosio
Si terrà a Venezia dal 14 febbraio al 15 maggio – settimanalmente alle ore 19 al Cinema Rossini (Salizzada de la Chiesa o del Teatro, 3997) – la quinta edizione della rassegna cinematografica Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato, organizzata dalla Biennale di Venezia in collaborazione col Circuito Cinema del Comune di Venezia e i docenti delle classi di cinema dell’Università Ca’ Foscari e dell’Università IUAV di Venezia.
Si comincia con Il terrorista (1963) di Gianfranco De Bosio, protagonista un magistrale Gian Maria Volontè, ambientato nella Venezia del 1943. In concorso opera prima alla Mostra del Cinema del 1963, dove ottenne il premio Pasinetti della critica, è considerato uno dei più importanti e originali film sulla Resistenza. Il terrorista verrà presentato mercoledì 14 febbraio alle ore 19 in prima mondiale nella versione restaurata dalla Société Cinématographique Lyre di Parigi, in occasione del centenario della nascita del regista Gianfranco De Bosio (Verona, 1924 – Milano, 2022). Introducono Stefano De Bosio, Maria Ida Biggi, Giuseppe Ghigi e Marco Borghi.
Classici fuori Mostra presenterà a cadenza settimanale undici Classici recentemente restaurati dalle principali cineteche di tutto il mondo, in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni film sarà preceduto dalla presentazione di un esperto e seguito da una sessione di domande e risposte col pubblico. Particolari facilitazioni riguardano gli studenti (biglietto ridotto 3 euro, abbonamento ridotto 22 euro, biglietto intero 6 euro).
“Ritorna per la quinta volta Classici Fuori Mostra che il pubblico veneziano ha dimostrato di gradire, frequentando con assiduità le precedenti edizioni – dichiara il direttore artistico della Mostra del Cinema Alberto Barbera – La possibilità di vedere o rivedere su grande schermo alcuni capolavori che hanno segnato lo sviluppo della settima arte nel secolo scorso, in versioni accuratamente restaurate da alcune delle principali cineteche e laboratori specializzati di tutto il mondo, rappresenta evidentemente un’occasione preziosa che gli studenti soprattutto non intendono lasciarsi sfuggire.”
Il terrorista di Gianfranco De Bosio è interpretato da Gian Maria Volonté, Philippe Leroy, Giulio Bosetti, Anouk Aimée, Raffaella Carrà. Prodotto da Tullio Kezich, Alberto Soffientini ed Ermanno Olmi per la casa 22 dicembre e dalla Société Cinématographique Lyre di Parigi, è sceneggiato dallo stesso De Bosio con Luigi Squarzina. Il film è ambientato nella Venezia del 1943 dove Renato Braschi (Volontè), esponente partigiano, è deciso a perpetrare i suoi tentativi di sabotaggio nonostante i suoi superiori lo invitino alla sospensione degli attentati.
“Venezia come teatro di un film della Resistenza (cioè di un racconto d’azione) è una scelta stilistica prima che storica. Così scabra e indifferente sotto la pioggia, di un grigiore nebbioso che la spoglia di seduzioni mediterranee, acquista un fascino quasi fantomatico, da acquario.” (Morando Morandini).
“Uno dei punti di forza del film sta proprio nella sua forma di dibattito, aperto e conflittuale, sulle forme della lotta, sul filo di una visione della Resistenza che viene ad incrinare ogni schema unanimista. La dialettica tra i partiti si fa essa stessa film: un film di alta ’riflessione’. Senza dubbio si sente in de Bosio, regista teatrale qui a una delle sue rare incursioni nel cinema, l’influenza della lezione didattica di Brecht, ma è in una chiave alla Camus che egli guarda al nodo della violenza individuale: da uomo in rivolta.” (Gianni Volpi)
Dopo Il terrorista, saranno presentati:
· 21 febbraio Blow out (1981) di Brian De Palma
(introduce Sara d’Ascenzo)
· 28 febbraio Il grido (1957) di Michelangelo Antonioni
(introduce Adriano De Grandis)
· 6 marzo Le mépris (Il disprezzo) (1963) di Jean-Luc Godard
(introduce Carmelo Marabello)
· 13 marzo Badlands (La rabbia giovane) (1973) di Terrence Malick
(introduce Marco Dalla Gassa)
· 3 aprile Peeping Tom (L’occhio che uccide) (1969) di Michael Powell
(introduce Marco Contino)
· 10 aprile Magasiskola (I falchi) (1970) di István Gaál
(introduce Giuseppe Ghigi)
· 17 maggio Rio Bravo (Un dollaro d’onore, 1959) di Howard Hawks
(introduce Michele Gottardi)
· 24 aprile Banditi a Orgosolo (1961) di Vittorio De Seta
(introduce Marco Bertozzi)
· 8 maggio Classe tous risques (Asfalto che scotta, 1960) di Claude Sautet
(introduce Elena Pollacchi)
· 15 maggio Il ferroviere (1956) di Pietro Germi
(introduce Roberta Novielli)
Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.