ADAGIO – NOTE DI REGIA – PARLA STEFANO SOLLIMA

 

Dopo le esperienze all’estero e la prolungata assenza, finalmente sono tornato a raccontare la mia città. Roma è cambiata e anch’io. L’ho osservata con occhi diversi tornando sulla scena del crimine con un altro passo. Un “adagio”. Assieme al mio amico e brillante sceneggiatore Stefano Bises abbiamo scritto il soggetto del film e cominciato a condividerlo. Il primo Produttore a cui l’abbiamo fatto leggere, Lorenzo Mieli, ha abbracciato il progetto con una tenacia e passione piuttosto rara e senza il cui apporto tutto questo non sarebbe mai esistito. Vision e Sky si sono offerti di finanziare il progetto e da quel momento la lavorazione ha avuto un altro passo, piuttosto veloce, frenetico. Un “andante” quasi un “allegro”

Assieme ad alcuni collaboratori storici Paolo Carnera (Direttore della fotografia), Paki Meduri (Scenografo), Maricetta Lombardo (Suono), Alessandro Borgese (Stunt coordinator), Luca Ricci (effetti speciali) e altri artisti con cui non avevo mai avuto la possibilità di lavorare come Mariano Tufano (costumi), abbiamo iniziato la pre-produzione del film avendo per le mani, seppure molto dettagliato, solamente un trattamento e non la sceneggiatura. Questo metodo più singolare che insolito è stato imposto dalle disponibilità nostre e del grande cast che necessitava il film, e, soprattutto, dalle riprese da iniziare in estate, unico modo per catturare e trasporre il caldo torrido romano.

Altra ragione che rendeva fondamentale le riprese con la città non troppo popolata erano i blackout, un importante snodo narrativo e una sorta di punteggiatura visiva all’interno del racconto. Blackout che abbiamo realizzato dal “vero”, circoscrivendo ampie porzioni della città e consentendo all’interno di quelle aree solo la circolazione dei mezzi di scena. In queste zone, vietate al traffico e pattugliate dai vigili urbani, l’illuminazione stradale e’ stata spenta per pochi minuti, giusto il tempo delle riprese, e la città, al buio, veniva illuminata soltanto dalle nostre auto che simulavano il traffico cittadino con un effetto finale piuttosto suggestivo.

Nonostante la velocità imposta alla preparazione di un film estremamente complesso e grazie alla fiducia reciproca che ha radici in più di dieci anni di collaborazione, la troupe è riuscita a lavorare serenamente e ai massimi livelli, consapevole del fatto che assieme si sarebbe arrivati al risultato finale e nel frattempo scrivevamo la sceneggiatura.

Non so in quale altro paese sarebbe stato possibile. Scrivere, produrre e fisicamente realizzare un film di questa ambizione, in così poco tempo. Spesso in Italia pensiamo di essere in ritardo in confronto ad altre industrie cinematografiche internazionali, ma ci sbagliamo. Siamo veloci, preparati e agili e possiamo tener testa al resto del mondo.

Un cast straordinario si è raccolto con entusiasmo attorno al progetto e ognuno di loro ha infuso la vita in quei personaggi. Tratteggiando il declino inesorabile, struggente di tre vecchie leggende della Roma criminale, alla ricerca di una redenzione impossibile in un mondo ancora più cinico, caotico e feroce di quello che avevano governato negli anni d’oro, che schiaccia relazioni familiari, amichevoli e fraterne non lasciando altri legami tra gli uomini al di fuori del denaro.

Una città governata dal caos, dalla corruzione, dal cinismo, asfissiata dal caldo torrido, devastata dagli incendi e sommersa dal buio dei numerosi blackout… ma con uno spiraglio di luce. La nuova generazione.
Stefano Sollima

IL REGISTA E CO-SCENEGGIATORE
STEFANO SOLLIMA Nato e cresciuto a Roma, il regista italiano STEFANO SOLLIMA ha all’attivo una straordinaria quantità di film e serie televisive incentrati sulle complesse dinamiche tra legge e ordine e mondo criminale. È stato showrunner, produttore esecutivo e regista della celebre serie tv “Gomorra – La serie”, tratta dal libro di Roberto Saviano e ha firmato i 22 episodi della popolare serie “Romanzo Criminale”, per Cattleya e Sky Italia, sulle vicende della Banda Della Magliana. Con il suo esordio nel cinema, A.C.A.B.: All Cops Are Bastards, ha ottenuto sei candidature, compresa quella di miglior regista esordiente, ai David Di Donatello del 2012. Il film, sulle vite e il lavoro dei poliziotti antisommossa, è stato prodotto da Cattleya e Rai Cinema. Nel 2015 ha diretto Suburra, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, con Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Claudio Amendola. Sua la regia del film Soldado (2018) prodotto da Columbia Pictures con Benicio Del Toro e Josh Brolin cui segue nel 2019 la serie sul traffico di droga “ZeroZeroZero” con Gabriel Byrne, Dane DeHaan e Andrea Riseborough, prodotta da Amazon Studios con Sky e Studio Canal. Il 2021 è l’anno di Without Remorse (Senza Rimorso) l’adattamento cinematografico del romanzo del 1993 Senza rimorso scritto da Tom Clancy. prodotto da Paramount Pictures con Michael B. Jordan e Jodie Turner-Smith.

IL CO-SCENEGGIATORE
STEFANO BISES
Stefano Bises, 59 anni, ha iniziato a scrivere come giornalista e autore televisivo per i programmi satirici di Serena Dandini, per passare poi alla sceneggiatura.
Tra i suoi primi crediti classici di genere come Il capo dei capi (2007) e commedie come Tutti pazzi per amore (2008).
Più recentemente ha scritto Gomorra la serie, tratta dall’omonimo libro di Roberto Saviano, The New Pope insieme a Paolo Sorrentino e Il miracolo con Niccolò Ammaniti.
Oltre che con Stefano Sollima, ha lavorato con Marco Bellocchio, col quale ha scritto Esterno Notte, Gabriele Mainetti, ed ha trasposto in forma seriale M – Il figlio del secolo di Antonio Scurati per la regia di Joe Wright.
Di imminente uscita la serie Unwanted, per Sky, ispirata dal reportage di Fabrizio Gatti sulla rotta dei migranti per la regia di Oliver Hirschbiegel.

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