INTERVISTA A VALERIO MASTANDREA – 26 ottobre – ITALIA – “C’è ancora domani”

“Come sei stato coinvolto nel progetto del film?”

Lo sguardo che Paola ha scelto per trattare il tema del film è la scommessa più grande che potesse fare e
sentire che potevo aiutarla mi ha lusingato. Credo che mi abbia voluto accanto nella sua opera prima per una
ragione puramente antropologica. E cioè non perché mi consideri un attore particolarmente versatile e
talentuoso ma semplicemente perché ridiamo nello stesso modo e delle stesse cose. Questo ci permette di
guardare e di stare dentro quello che facciamo come fanno due primati dello stesso gruppo. L’istinto alla
leggerezza, che spesso fa scopa con la improvvisa pesantezza che uno riversa sui parenti più prossimi, è quello
che matura chi, come noi, negli anni 90 in pieno edonismo post reganiano era inadeguato quasi a tutto per
goffaggine, timidezza e chi più ne ha più ne metta. Insomma, la colpa della nostra presenza sulla scena italiana
in tutti questi anni non è la nostra, ma di chi si sentiva molto più sicuro di noi negli anni della giovinezza.

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