da 28 Settembre L’Era Glaciale 4 – Continenti alla deriva curiosità

Ne L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA la forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat, iniziata nella notte dei tempi, ha delle conseguenze catastrofiche per il mondo intero: un cataclisma di dimensioni continentali che sfocia in un’avventura grandiosa per Manny (Ray Romano), Diego (Denis Leary) e Sid (John Leguizamo). Durante le loro peripezie, Sid ritrova la sua bisbetica Nonnina e il branco incontra una combriccola di pirati assortiti decisi a impedire loro di tornare a casa.

            Questo nuovo capitolo di una delle serie di maggiore successo di tutti i tempi è un’epopea visiva caratterizzata da un connubio di forza emotiva, umorismo e sentimento – senza tralasciare lo scoiattolo preistorico più amato del mondo e il branco più originale e insolito di questa o di qualunque altra era.

Ai familiari volti dei nostri amici de “L’era glaciale” (Romano, Leguizamo, Leary e Queen Latifah) si uniscono nel nuovo film alcuni dei maggiori talenti dello spettacolo, tra cui Nicki Minaj, Drake e la star Jennifer Lopez.

L’ingrediente magico del fenomenale successo dei film della serie “L’era glaciale” è universale. Il tema della famiglia, cui si mescolano umorismo e avventura, assicura una profonda base emotiva. “‘L’era glaciale’ è sempre stato incentrato sulla famiglia”, dichiara Lori Forte, che ha prodotto tutta la serie e ha contribuito al soggetto de L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA. “Qualunque sia la trama dei film, la storia si focalizza sulla famiglia e sul modo in cui Manny, Diego, Sid e il clan allargato si prendono cura gli uni degli altri. Questo tipo di narrazione e di umorismo piace a tutti, ovunque”.

“Fin dall’inizio la serie è stata caratterizzata dai suoi eroi – tre animali appartenenti a specie diverse e con esperienze differenti. Quando si conoscono sono tre stranieri e quando li lasciamo sono una famiglia”, aggiunge il co-sceneggiatore Jason Fuchs. “Ogni film esplora il reale significato dell’essere una famiglia. È solo una questione di nascita? Penso che tutti i nostri personaggi si facciano questa domanda. E credo sia Diego a pronunciare una battuta essenziale del film: quando gli chiedono qual è la differenza tra un branco e una famiglia, Diego risponde: ‘Ci sorvegliamo a vicenda’. Questo significa essere una famiglia e questo è il cuore del film e della serie”.

            Alle variegate vicende familiari s’intrecciano le infinite avventure di Scrat, il cui unico scopo nella vita, la cui stessa esistenza, ruota attorno a una ghianda tanto agognata quanto sfuggente. La ricerca della ghianda ha sempre avuto delle ripercussioni: nel primo “L’era glaciale” l’ossessione di Scrat scatena la stessa era glaciale. Ne L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA Scrat e l’oggetto dei suoi desideri non sono altro che il catalizzatore di un cataclisma. Dimenticate quello che avete studiato sulla formazione dei continenti come conseguenza di una massiccia turbolenza tettonica e di eruzioni vulcaniche che sconvolsero le terre emerse. Come appare evidente nel film, tutto nasce dalle disavventure di Scrat.

            Scrat è alle prese con la sua solita occupazione e, dopo avere catturato la ghianda, la conficca nel terreno. Ed ecco all’improvviso che nella montagna si apre una crepa e la terra si frantuma, spaccandosi in enormi masse da cui nascono i sette continenti. Mentre Scrat precipita verso il centro della Terra, si scatena un terremoto disastroso che isola Manny, Diego e Sid dal resto del branco.

            Dopo il successo riscosso nel primo “L’era glaciale”, Scrat è diventato un’icona cinematografica che ha divertito un numero infinito di spettatori e soddisfatto i suoi realizzatori. “Non c’è un personaggio migliore o più divertente da animare di Scrat”, afferma il regista Steve Martino. “Chi altri puoi mettere nei pasticci in ogni modo possibile e immaginabile senza distoglierlo minimamente dalla caccia alla ghianda?!”. Aggiunge il supervisore degli animatori Nick Bruno: “Scrat è la ragione per cui lavoro nel mondo dell’animazione. Le sue avventure in questo film sono come una fiaba classica: lui vede il suo obiettivo, fa di tutto per raggiungerlo ma resta sempre con un palmo di naso. Stavolta però la posta in gioco per lui e per il branco potrebbe essere molto più alta”.

            La frammentazione dei continenti provocata da Scrat ha mandato alla deriva Manny, Diego e Sid, separandoli dal resto del branco, incluse Ellie, l’amata moglie di Manny, e Pesca, la loro figlia adolescente (nata nel 2009 ne L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri”Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). Prima della calamità, Manny e l’ostinata Pesca hanno litigato, come tendono a fare padri e figli adolescenti. I motivi di disaccordo sono chiari a qualunque genitore o adolescente o a chiunque conosca un genitore o un adolescente. “Manny è il prototipo di padre iperprotettivo”, spiega il regista Steve Martino. “Vorrebbe che i giorni in cui Pesca era una bambina non finissero mai, ma ora lei è nell’età in cui vuole farsi avanti e cavarsela da sola”.

            “Nel Pleistocene la vita è piuttosto difficile per un genitore”, scherza lo sceneggiatore Michael Berg, che ha anche scritto o contribuito a scrivere due degli episodi precedenti della serie. “Là fuori c’è un mondo molto pericoloso – e pieno di adolescenti”.

            Ray Romano è sempre la voce del mammuth peloso. “Ray è il migliore”, afferma Martino. “Recita in modo naturale utilizzando al meglio le sue incredibili doti brillanti”. Per Romano tornare a interpretare Manny è stato come andare a trovare un vecchio amico, anche se l’amato artista ha un modo tutt’altro che convenzionale per riprendere contatto con il personaggio. “Prima d’iniziare, ripete una delle battute di Manny tratte dal primo film – ‘Io non vengo lassù’ — e per qualche strana ragione la battuta lo trasforma in Manny”, spiega il regista Michael Thurmeier.

            La vita vorticosa di Romano (nel ruolo di Manny) e la sua vera vita (come padre di un’adolescente che si sta avvicinando all’età adulta) si sono mescolate in un intreccio insolito. Come spiega l’attore: “Manny è alle prese con Pesca che sta diventando una mammuth autonoma, e a me accade lo stesso, perché mia figlia ha appena terminato il college, ma io penso a lei ancora come a una bambina. L’unica cosa buona è che io non sono rimasto bloccato su un iceberg”.

            La dolce metà di Manny, Ellie, è un’oasi di stabilità nella sua agitatissima vita genitoriale. Ellie resta imperturbabile anche quando ci mettono lo zampino i suoi due fratelli opossum, i pasticcioni Crash ed Eddie, ai quali danno nuovamente voce Seann William Scott e Josh Peck. “Ellie e Manny si bilanciano a vicenda”, dichiara Queen Latifah, che torna ad essere Ellie, dopo avere interpretato il ruolo ne “L’Era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). “Manny è iperprotettivo, mentre Ellie è più rilassata e accomodante, e capisce ciò che Pesca sta vivendo, essendosi presa la sua prima cotta. Quando sei adolescente, tutto può apparire come la fine del mondo e non credo che ciò cambierà mai”.          

            Nonostante gli sforzi della madre, Pesca, cui dà voce la cantante e attrice Keke Palmer, si ribella contro le rigide regole imposte da Manny. “Pesca sta vivendo un momento piuttosto particolare”, afferma la Palmer. “È pronta a spiccare il volo, a vivere nuove esperienze e a scoprire i ragazzi”. Secondo il produttore John C. Donkin: “Keke ha un suo approccio personale che ben si adatta all’insospettata sfacciataggine di Queen Latifah e al calore di Ray Romano”.

            I maggiori problemi tra Pesca e il padre nascono dalla crescente quantità di tempo che lei trascorre con gli amici, specialmente Ethan, giovane e bel mammuth del branco, cui dà voce l’artista dell’hip hop Drake. Per Drake lavorare ne L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA è stato come unirsi a una nuova famiglia e, come ha dichiarato, “trovarsi su un enorme ottovolante emotivo. Sono felice di avere partecipato a questa esperienza”.

            Nessun genitore – né a due né a quattro zampe – sarà sorpreso di scoprire che, per Manny, Ethan non è abbastanza per Pesca. “Sapete”, dichiara Romano, “se vostra figlia tornasse a casa accompagnata da un mammuth maschio, pensereste soltanto al peggio e quel tipo non vi piacerebbe neanche un po’”. Tuttavia, Romano ammette che condividere lo schermo con Drake gli dà “un certo lustro”, così come il fatto di lavorare con la rapper Nicki Minaj, che interpreta Steffie, una giovane mammuth rivale di Pesca nel contendersi le attenzioni di Ethan, e con Heather Morris di “Glee”, nel ruolo di un’altra mammuth adolescente, Katie.

La Minaj, uno dei maggiori talenti musicali di oggi, osserva che Steffie è disposta a tutto pur di tenersi stretto il suo bel mammuth. “Quando scopre che Pesca ha un debole per Ethan, Steffie fa quello che farebbe chiunque al suo posto – diventa gelosissima e perfida”, afferma la Minaj.

            La Katie di Heather Morris, un’altra adolescente dell’era glaciale, ha un look distintivo. “Ha i capelli biondi ornati di fiori”, spiega la star di “Glee”, “e frequenta Steffie/Nicki Minaj!”.

            Escluso da questo gruppo di adolescenti troviamo il più caro amico di Pesca, un molehog (una sorta di suricato preistorico) di nome Louis, interpretato da Josh Gad, che recita nella commedia di successo a Broadway “Book of Mormon”. Louis è per Pesca un amico leale – in realtà vorrebbe essere qualcosa di più – ma, come osserva Gad: “Nella gerarchia di questo ambiente simile a quello scolastico, Louis è quello che tutti bistrattano”. Perfino Manny sminuisce il poveretto chiamandolo “Wurstel, che anche nel linguaggio dei mammuth ha tutta l’aria di non essere un complimento”, aggiunge Gad. Ma il coraggio interiore di Louis potrebbe cambiare tutto…

            Mentre Manny è alle prese con le difficoltà di essere genitore, i suoi migliori amici Diego e Sid devono risolvere i loro problemi. A prima vista, Diego sembra all’apice della vita. È rimasto uno scapolo convinto e, avendo combattuto contro i dinosauri nei precedenti episodi della serie, ha riaffermato il suo ruolo di duro del branco. Diego si fa beffe di chi dice che stare insieme a Manny e alla sua famiglia lo abbia rammollito. “Si dà il caso che io sia un assassino spietato!”, ruggisce Diego.

            Ma non sarebbe un film sull’era glaciale se non vi fossero in serbo grandi cambiamenti per i nostri tre eroi, incluso Diego, che incontra una sua simile – e forse qualcosa di più: una tigre dai denti a sciabola di nome Shira, alla quale dà voce Jennifer Lopez, una delle più celebri e poliedriche star del mondo. Data la presenza di questa nuova importante figura nella vita di Diego, non sorprende che, quando gli viene chiesto della storia de L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA, Denis Leary, che torna nel ruolo di Diego, dica scherzando: “La storia? Diego ha un interesse amoroso, interpretato da J-Lo. La trama è un po’ più intricata, ma è questo l’evento più importante”.

Per Leary era ora che Diego trovasse una compagna con cui condividere la vita. “Ci sono volute solo quattro ere glaciali per essere preso d’interesse per qualcuna. Credetemi, quando abbiamo girato il primo ‘L’era glaciale’ (Ice Age), non avrei mai immaginato che un giorno Diego avrebbe avuto una fidanzata e che questa sarebbe stata J-Lo. All’epoca lo avrei fatto scrivere sul mio contratto, se avessi pensato di poter arrivare a tanto!”.

L’amore non è mai semplice, specie per le tigri dai denti a sciabola. Shira fa parte di una combriccola di pirati che hanno preso in ostaggio Diego, Manny e Sid, quindi i primi incontri tra Shira e Diego sono in realtà ‘scontri’ tra due avversari pronti a misurarsi sciabola contro sciabola. I due sono ben assortiti. “Diego non ha mai incontrato nessuna come lei”, afferma Michael Berg. “Shira è una femme fatale; è tagliente, agile e brillante”, aggiunge Steve Martino. “Ma i due si somigliano molto più di quanto non ammettano, così le ostilità e i tentativi di surclassarsi a vicenda diventano pian piano condivisione di uno stesso punto di vista. Da qui all’inizio di una storia il passo è breve”.

Secondo Jennifer Lopez, che si aggiunge alla famiglia de “L’era glaciale” (Ice Age) nel ruolo di Shira, lei e Diego sono destinati a unire le forze. “I due personaggi hanno una storia simile alle spalle”, ella spiega. “Diego ha lasciato il suo branco di tigri dai denti a sciabola nel primo episodio e Shira anche ha lasciato il suo branco perché non le piaceva la mentalità dei suoi simili. Shira ha provato un senso di non appartenenza finché non si è unita ai pirati. Alla fine, capisce che i pirati non sono campioni di altruismo e deve scegliere tra restare con loro o iniziare una nuova vita con Diego”. E, come tutti sappiamo, Diego sa essere molto convincente.

La Lopez è stata felice di unirsi al cast e di avere un ruolo tanto importante. “L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA è una storia commovente, divertente, emozionante e tenera, e a me piace interpretare personaggi forti come Shira”, spiega l’artista.

I realizzatori sono stati ben lieti di avere nel cast la poliedrica cantante-attrice nonché giudice del programma American Idol. “Interpretare un personaggio in un film d’animazione non è solo un fatto di voce”, dichiara la produttrice Lori Forte. “È una questione di temperamento e Jennifer ne ha, eccome”. Il film si avvale anche del talento musicale dell’artista, che intona insieme ai suoi compagni pirati (tra cui Peter Dinklage, Nick Frost, Aziz Ansari e Alain Chabat) la canzone Master of the Seas, scritta da Adam Schlesinger (dei Fountains of Wayne), e accompagna Nicki Minaj, Ray Romano, Denis Leary, John Leguizamo e Queen Latifah nella canzone finale, We Are (tema del film), scritta da Ester Dean.

Il terzo membro dell’eroico trio, Sid il bradipo, ha problemi familiari molto diversi da quelli di Manny. Il suo clan da tempo scomparso – che comprende la madre, il padre, il fratello e il poco incline all’igiene zio Fungus (il nome è tutto un programma) – ritorna all’improvviso nella sua vita, con l’anziana Nonnina al seguito. Ma la famiglia di bradipi ha organizzato una visita molto breve: il tempo di lasciare a Sid l’insopportabile Nonnina e tagliare la corda il più in fretta possibile. “Quando conoscete la famiglia di Sid, capite perché Sid è Sid”, dichiara Berg. “Non sono proprio normali. Ma Sid ha un cuore grande e riesce a far funzionare il rapporto con la litigiosa Nonnina”.

“Sid è adorabile e vuole sempre fare a modo suo, il che ha spesso conseguenze catastrofiche”, afferma John Leguizamo, che ancora una volta arricchisce il personaggio con il suo talento vocale e interpretativo. Questa volta è la catastrofe stessa – Nonnina – ad andare da lui. “Sid ha sempre desiderato riunirsi alla famiglia, perché sembra che tutti abbiano una famiglia tranne lui”, aggiunge Leguizamo. “All’improvviso, eccoli, sono lì con lui, ma poi scompaiono, lasciandogli Nonnina”.

La Nonnina ideata da Peter de Sève, che ha disegnato tutti i personaggi e l’universo dell’era glaciale fin dall’inizio, ha il pelo lungo e puzzolente, è sdentata, piena di rughe e ha un cucciolo nascosto di nome Precious. In breve, non c’è mai stato un personaggio come Nonnina che, come spiega Thurmeier, “offre nuovi e magnifici spunti per la commedia” per tutta la durata dell’avventura. “Non sai mai cosa aspettarti da lei”.

“I commenti di Nonnina sono sempre un po’ fuori contesto e fuori luogo, ma sempre divertenti”, afferma l’attrice brillante Wanda Sykes (“Curb Your Enthusiasm”), che dà voce all’anziana. “Mi piace interpretare personaggi che parlano a ruota libera, e Nonnina… santo cielo, non ci pensa due volte ad aprire bocca. Non ci sono scuse con Nonnina”. E aggiunge il supervisore degli animatori Nick Bruno: “Nonnina sembra sempre un po’ fra le nuvole, ma all’improvviso si rianima e diventa una vecchietta acuta e pungente”.

 

IN MARE APERTO

            Nonnina è una naufraga a sorpresa insieme a Manny, Diego e Sid, spazzati via su un iceberg dopo la separazione dei continenti provocata da Scrat. Ma i suoi capricci e le sue stranezze sono il minore dei problemi per i tre amici, che vengono catturati da una banda di pirati, capeggiata dal temibile orango Capitan Sbudella, al quale dà voce il vincitore di un Emmy® Peter Dinklage (“Il trono di spade”Game of Thrones). Sbudella, sedicente re degli oceani e pirata di tutti i pirati, ama essere un fuorilegge e vivere secondo il rigido codice del mare. Si è guadagnato il nome “Sbudella” grazie agli artigli che non ha paura di usare. Sbudella si vanta con orgoglio di poter rivoltare il nemico come un calzino e nessuno ha voglia di litigare con lui.

            A meno che tu non sia Manny, che deve affrontare Sbudella perché il capitano dei pirati ostacola il ritorno del mammuth dalla sua famiglia. Sbudella e Manny sono formidabili, due nemici ben assortiti. “Nella loro ultima avventura, Manny e il branco hanno battuto i dinosauri, quindi sapevamo di dover trovare un avversario ancora più temibile e possente per Manny”, dichiara il produttore John C. Donkin. E aggiunge Thurmeier: “A Sbudella non piace sentirsi dire di ‘No’ e siccome Manny ha una forte personalità, non ha paura di affrontarlo”.

             La voce di Sbudella è di Peter Dinklage che, con il ruolo di Tyrion Lannister nella serie “Il trono di spade”, ha conquistato fama e riconoscimenti. La voce ricca e profonda dell’attore conferisce a Sbudella forza e spessore, mentre le doti brillanti esaltano l’umorismo e il divertimento. “Ciò che mi ha attratto nel personaggio è che non ho mai interpretato un orango pirata e non credo che avrò più quest’opportunità. Quando capitano queste occasioni, le devi afferrare al volo”, scherza l’attore riguardo al suo debutto in un film d’animazione. “Mi sono divertito a interpretare i problemi di gestione della rabbia di Sbudella, che non perde tempo a ricordare a tutti chi è il capo”.

            Sbudella è una versione oscura di Manny, specie per il loro punto di vista sulla famiglia. Manny è diventato il prototipo dell’uomo di famiglia: è sposato, ha una figlia adolescente ed è una figura paterna per l’intero clan, inclusi Diego e Sid. Manny è convinto che la famiglia sia fonte di forza, mentre Sbudella pensa che la famiglia sia un ostacolo e renda deboli sebbene, come osserva Dinklage, la sua “ciurma sia una diversa versione di famiglia”. Andiamo dunque a conoscere la ciurma/famiglia di Sbudella:

            SHIRA (Jennifer Lopez), di cui abbiamo già parlato, è la bellissima e pericolosa tigre dai denti a sciabola che combatte contro Diego ma finisce per essere conquistata da lui.

            PACHI (Nick Frost di “Hot Fuzz” e “L’alba dei morti dementi”Shaun of the Dead) è il primo ufficiale di Capitan Sbudella; è un flaccido e tremolante elefante marino di quasi due tonnellate. Quando entra goffamente in scena e si ferma, il suo ventre continua ad avanzare! È senz’altro il membro più grosso della ciurma ma, come spiega Martino, “è come un ragazzino. Pachi ha l’entusiasmo di un bambino racchiuso in un involucro colossale”. E aggiunge Nick Frost: “Pachi vede sempre il meglio nelle persone, perfino in Sbudella, il che non è una cosa facile”.

            SGUINCIO (Aziz Ansari di “Parks and Recreation”) è il membro più piccolo della ciurma ma anche il più aggressivo: un coniglietto in overdose da caffeina con il complesso di Napoleone. “Sguincio non può farci niente se ha un aspetto aggraziato, con naso, orecchie e coda da coniglietto”, dichiara Thurmeier. E aggiunge Ansari: “Sguincio è sempre pronto a litigare, ma non riesce mai a trovare nessuno che gli dia retta”.

            GANDHALÌ (Kunal Nayyar di “The Big Bang Theory”) è un tasso preistorico la cui pelliccia ha sul dorso il disegno del teschio con le ossa incrociate – la tipica bandiera dei pirati. Funge quindi da perfetta bandiera della nave. Purtroppo per Gandhalì, il suo ventre è bianco, il colore della resa, il che fa arrabbiare Sbudella. “Gandhalì è sempre pronto a sbandierare la parte bianca e nulla manda maggiormente in bestia Sbudella quanto l’idea di arrendersi”, afferma Nayyar.

            GURA (Rebel Wilson de “Le amiche della sposa”Bridesmaids) è un enorme canguro femmina preistorico ed è maestro d’armi dei pirati. È alta, forte e, nonostante il sesso, è la quintessenza del pirata rude ma estroverso.

            GABIÈN (Alain Chabat di “Una notte al museo 2 – La fuga”Night at the Museum: Battle for the Smithsonian) è un aristocratico gabbiano francese – contegnoso, ammodo e dal portamento solenne.

NOYOSUS è un marinaio pungente e burbero, che mugugna, brontola e si lagna. È l’opposto dell’allegro Pachi.

           

Peter de Sève ha ideato uno stile ingegnoso per disegnare i personaggi, facendoli sembrare abbigliati come dei pirati classici (la barba incolta di Sbudella, le basette a forma di costoletta di Noyosus, i baffetti scaltri di Pachi), mentre in effetti sono le loro pellicce che, grazie al colore e all’acconciatura, creano i loro “costumi”.

            I pirati, oltre a prendere prigionieri Manny, Sid e Diego, hanno catturato e costretto alla servitù delle creature simili a porcellini d’India, chiamate Iraci – graziosissime palle di morbido amore che “potrebbero anche diventare i personaggi di punta del film”, afferma Martino. Rendendosi conto che i nemici (gli Iraci) dei loro nemici (Sbudella & Co.) potrebbero diventare degli straordinari alleati, Manny, Diego e Sid fanno un accordo con loro: se gli Iraci li aiuteranno a impadronirsi della nave di Sbudella, che Manny spera li riporterà a casa, il branco li libererà dalle grinfie dei pirati. A suggellare il patto contribuisce Sid, l’unico capace di comunicare con gli Iraci, che hanno una lingua tutta loro. Come spiega Leguizamo: “Sid e gli Iraci si parlano un po’ facendo i mimi e un po’ emettendo vocalizzi”, facendo riferimento al modo di parlare delle piccole creature.

            Un altro personaggio centrale del film è Madre Natura stessa, attraverso la rappresentazione del cataclisma continentale provocato da Scrat, dell’oceano che spazza via il branco, della violenta tempesta che mette i nostri tre amici in grave pericolo e della terrificante minaccia delle palizzate, una parete di oltre 200 metri che minaccia di schiacciare Ellie, Pesca e le altre creature rimaste sulla terraferma.

            Nel disegnare gli ambienti e i disastri naturali, tutti avevano in mente qualcosa di “epico”. “Vedere un mammuth come Manny che sembra un puntino in cima a un iceberg sballottato in una tempesta oceanica è epico”, dichiara Thurmeier. “Ad ogni nuovo film della serie, facciamo un passo avanti nel collocare i personaggi in ambienti sempre più grandi, complessi e pericolosi”.

            Il più imponente di questi ambienti è il vasto e spietato oceano. Per massimizzare la scala dei pericoli che i personaggi devono affrontare – e per immergere gli spettatori dentro l’avventura – i realizzatori si sono avvalsi di nuove tecnologie appena sviluppate, che hanno dato risultati al di là delle aspettative: quando gli attori che danno voce ai personaggi hanno visto alcune sequenze della scena di una tempesta, pensavano che fossero state fatte delle riprese in un oceano vero e che i personaggi d’animazione fossero stati aggiunti in un secondo tempo.

            L’oceano non è meno irresistibile quando è calmo. La ricca atmosfera – la foschia e il mistero di essere in mezzo al mare – sono un’estensione dei personaggi, specialmente i pirati, come lo sono i vasti cieli aperti punteggiati di nuvole. Per catturare questi ambienti, i realizzatori, per la prima volta dall’inizio della serie, hanno scelto per le riprese il formato widescreen 2:35:1, che potenzia la sensazione che i personaggi siano minuscoli rispetto all’ambiente circostante.

            Il team addetto alla ricerca e sviluppo de L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA ha anche messo a punto nuove tecnologie per alcune spettacolari ambientazioni a terra: una grotta in cui gli alberi pendono dal soffitto, capovolgendo la prospettiva dei personaggi; l’onnipresente minaccia dello sgretolamento di terra e rocce; gli iceberg che fungono da navi — ogni ambientazione è dotata di “personalità” e colori unici.

            Un altro strumento fondamentale è stato il 3D. Come osserva Martino: “La storia trasporta il pubblico in un’avventura e il 3D immerge ulteriormente gli spettatori nell’esperienza. Quando Manny, Diego e Sid cavalcano onde gigantesche durante una tempesta, il 3D fa provare la sensazione di essere tra le onde insieme a loro ed essere parte dell’azione”.

            “Abbiamo sempre cercato di trovare nuovi modi per rendere l’esperienza più coinvolgente, portando il pubblico dentro il mondo dell’era glaciale”, aggiunge Thurmeier. “Gli spettatori sperimenteranno tutto insieme ai personaggi, quando navigano in modo spericolato su una nave o quando si scatenano possenti onde sismiche dal cuore della Terra”.

Una volta avviata a conclusione l’animazione, è iniziato il complesso lavoro della post-produzione. Il veterano dell’era glaciale e vincitore di un Academy Award® come miglior ideatore del suono Randy Thom ha creato le tonanti sonorità della Terra che si frantuma, la forza minacciosa degli enormi blocchi di ghiaccio che piombano in acqua, Scrat sballottato nel cuore della Terra come una pallina di flipper e i vocalizzi affascinanti e incomprensibili degli Iraci.

John Powell ha composto la colonna sonora del film, riprendendo alcuni temi degli episodi precedenti, oltre a creare nuove straordinarie musiche per sottolineare le dinamiche emotive tra Manny e Pesca e il desiderio pieno di nostalgia di Manny di tornare dalla famiglia. Le canzoni sono poi state ultimate con qualche tocco finale: Chasing the Sun eseguita dalla celebre pop band britannica The Wanted; la già citata canzone di Sbudella Master of the Seas e We Are (tema de L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA)”. Ester Dean, che ha scritto quest’ultima e che ha anche partecipato alla colonna sonora di “Rio”, fa notare che la canzone “si sofferma sul fatto che una famiglia non deve necessariamente avere legami di sangue o essere perfetta. Ma la famiglia è la famiglia – e questo è perfetto”.

            In effetti, la famiglia allargata dell’era glaciale è tutt’altro che convenzionale ed è certamente lontana dalla perfezione, ma il fatto che sia una famiglia è di per sé ideale. “Il messaggio sull’importanza della famiglia è connaturato nei film dell’era glaciale’, afferma Martino. “Gli spettatori in tutto il mondo amano le storie sulla famiglia. Anche se i nostri personaggi sono imperfetti e molto diversi tra loro, fanno sempre del loro meglio e riescono a risolvere i problemi”.

            Quindi, quello che ne “L’era glaciale” (Ice Age) era un branco insolito, composto da un mammuth peloso, un bradipo e una tigre dai denti a sciabola, è cresciuto e cambiato, diventando una famiglia, man mano che si sono aggiunti nuovi membri: una moglie, una figlia, un paio di fratelli e una Nonnina. Oltre a ciò, Manny, Sid, Diego e gli altri membri del gruppo stanno cambiando. “Sono tutti in evoluzione e noi siano accanto a loro nel viaggio, fisicamente ed emotivamente”, dichiara Lori Forte. “Ma, per quanto cambino, restano sempre i personaggi che conosciamo e amiamo”.

            E cosa dire di Scrat, la cui unica famiglia sembra essere una ghianda elusiva sulle cui tracce lo scoiattolo preistorico si trova da… la notte dei tempi? “È sempre divertente vedere i suoi tentativi e i ripetuti fiaschi”, afferma Steve Martino. “E i fallimenti che osserviamo ne L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA, di cui la spaccatura del globo è solo il primo, sono veramente epici”.

 


 

IL CAST

 

RAY ROMANO (Manny) ha interpretato Ray Barone nella serie di successo della CBS Tutti amano Raymond” (Everybody Loves Raymond), una delle più apprezzate nella storia delle sitcom. Ha vinto numerosi premi, tra cui un Emmy come miglior attore in una serie brillante nel 2002, e ha ricevuto altri due Emmy come produttore esecutivo per la migliore serie brillante nel 2003 e nel 2005. Inoltre, nel 2003 ha condiviso con gli altri membri del cast uno Screen Actors Guild™ Award per il miglior ensemble in una serie brillante.

Ha anche vinto il People’s Choice Award come artista televisivo preferito nel 2000, 2001 e 2003. Infine, nel 2006 ha conquistato il suo quarto People’s Choice Award, quando la serie è stata scelta come migliore commedia televisiva.

L’attore ha sempre saputo di essere bravo a intrattenere e far ridere i suoi amici, ma non aveva mai pensato seriamente alla stand-up comedy, fino a una fatidica serata del 1984 in un comedy club di New York, quando la sua esibizione ha riscosso un tale successo da accendere in lui il sacro fuoco dell’arte e spingerlo a dedicarsi a tempo pieno alla stand-up comedy. Romano ha continuato ad esibirsi regolarmente nei comedy club in tutto il paese, fino ad approdare al “Tonight Show Starring Johnny Carson”, quindi al programma di Jay Leno e anche al “Late Night with David Letterman”. Quest’ultimo, riconoscendo in Romano qualcosa di speciale, gli ha proposto una collaborazione con la sua casa di produzioni, la Worldwide Pants. Da questa è nato il successo della CBS Tutti amano Raymond”.

Romano ha debuttato sul grande schermo nel 2002 come voce di Manny il mammuth peloso nel film di successo della Twentieth Century Fox “L’era glaciale” (Ice Age) e ha poi partecipato ai sequel di successo “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). Ha anche recitato in “Eulogy”, “Due candidati per una poltrona” (Welcome to Mooseport) con Gene Hackman, “Grilled” con Kevin James e Burt Reynolds e “The Last Word” (con Winona Ryder e Wes Bentley). Nel 2006 è stato protagonista di “95 Miles to Go”, un documentario sulla sua vita in tour.

È autore di Everything and a Kite, libro incluso tra i best-seller del New York Times, ispirato alla sua commedia. Insieme ai fratelli Bobby e Rich Romano, Ray ha scritto il libro per bambini Raymie, Dickie, and The Bean: Why I Love and Hate My Brothers, candidato a un Grammy® nel 2006 nella categoria ‘Spoken word album’. Il suo comedy albumLive at Carnegie Hall è stato candidato a un Grammy nel 2002.

Nel 2009 Ray si è unito a Mike Royce, anche lui stand-up comedian di New York e co-autore di “Everybody Loves Raymond”, con il quale ha creato e recitato nella serie “Men of a Certain Age” per la TNT. La serie, in cui recitano anche Andre Braugher e Scott Bakula, è andata in onda per due stagioni e ha vinto il Peabody Award nel 2011.

Ray risiede a Los Angeles con la moglie Anna e i loro quattro figli.

 

JOHN LEGUIZAMO (Sid) è un artista poliedrico, vincitore di un Emmy Award, la cui carriera è quanto mai diversificata. Grazie a una sconfinata energia e creatività, il suo lavoro cinematografico, teatrale, televisivo e letterario copre una gran varietà di generi, che spesso si mescolano fino a creare un genere unico e del tutto personale.

Nel 2011 Leguizamo è tornato a Broadway con la commedia “Ghetto Klown”, nuovo capitolo della sua storia personale e professionale di grandissimo successo. Diretto dal vincitore di un Academy Award® Fisher Stevens, “Ghetto Klown” segue la tradizione irrefrenabile e priva di censure da cui sono scaturiti “Mambo Mouth”, “Spic-O-Rama”, “Freak” e “Sexaholix… a Love Story”.

Nel 2011 Leguizamo ha recitato in “Fugly”, al fianco di Rosie Perez e Rhada Mitchell, da lui scritto e prodotto. In “Fugly” interpreta un attore newyorkese il cui incontro ravvicinato con la morte lo costringe a compiere delle scelte difficili.

            La sua filmografia più recente comprende “Vanishing on 7th Street”, “The Lincoln Lawyer”, “L’amore ai tempi del colera” (Love in the Time of Colera), “E venne il giorno” (The Happening), “Sfida senza regole” (Righteous Kill), “The Babysitters”, “The Take – La presa” e “Where God Left His Shoes”. Oltre a ciò, è apparso nei film “Miracolo a Sant’Anna” (Miracle at St. Anna), “La terra dei morti viventi” (Land of the Dead), “Assault on Precinct 13”, “Sueno”, “Spun”,“Summer of Sam – Panico a New York”“King of the Jungle”, “Spawn”, “Romeo + Giulietta di William Shakespeare” (William Shakespeare’s Romeo + Juliet), “Il Dottor Dolittle” (Dr. Dolittle), “Carlito’s Way” e “Vittime di guerra” (Casualties of War) – oltre ovviamente a “L’era glaciale” (Ice Age), “L’Era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs)”.

            Per l’interpretazione di una drag queen in “A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar” (To Wong Foo: Thanks For Everything, Julie Newmar), Leguizamo ha ottenuto una candidatura a un Golden Globe come miglior attore non protagonista. È anche stato candidato a un ALMA Award per i ruoli in “Moulin Rouge!” (miglior attore non protagonista) e “King of the Jungle” (miglior attore protagonista). Nel 2002 ha ricevuto l’ALMA Award per il miglior uomo di spettacolo dell’anno.

            Nell’estate del 2007 Leguizamo è tornato a lavorare in televisione nella breve serie della Spike TV “The Kill Point”, in cui interpreta il capo di una gang di rapinatori di banche, appena rientrato negli Stati Uniti da una missione militare in Iraq. Inoltre, è apparso come guest star in dodici episodi della celebre serie della NBC “ER – Medici in prima linea” nella stagione 2005/2006 e, nel 2006, ha partecipato come guest star al successo della NBC “My Name is Earl”.

            Nel 1991 l’attore ha fatto sensazione nell’off-Broadway come autore e interprete del one-man show “Mambo Mouth”, in cui recita sette ruoli differenti. Per la sua interpretazione ha ricevuto un Obie®, un Outer Critics Circle e un Vanguardia Award.

            Il secondo one-man show di Leguizamo, “Spic-O-Rama”, ha avuto una lunga serie di repliche da tutto esaurito a Chicago nei teatri Goodman e Briar Street prima di andare in scena a New York. La commedia ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Dramatists Guild’s Hull-Warriner Award come miglior spettacolo americano e il Lucille Lortel Award come migliore performance a Broadway. Leguizamo ha vinto il Theatre World Award come miglior talento esordiente e un Drama Desk Award per la migliore performance individuale. “Spic-O-Rama” è andato in onda sulla HBO e ha ricevuto quattro CableACE Award.

            “Freak”, il terzo one-man show di Leguizamo, è stato replicato con successo a Broadway nel 1998. Si tratta di una pseudo-autobiografia ed è stata definita “caustica e divertente” dal New York Times. Oltre alle candidature ai Tony® Award per la migliore commedia e la migliore interpretazione in una commedia, Leguizamo ha vinto il Drama Desk e l’Outer Critics Circle Award per la straordinaria performance individuale. Una presentazione speciale di “Freak”, diretta da Spike Lee, è stata trasmessa sul canale HBO e ha fatto vincere a Leguizamo un Emmy per la migliore interpretazione in un varietà o spettacolo musicale, oltre a fargli ottenere una candidatura per il miglior varietà, special brillante o musicale.

            Nell’autunno del 2001 Leguizamo è tornato a Broadway con “Sexaholix… a Love Story”. Diretta da Peter Askin, la commedia si basa sul tour nazionale da tutto esaurito “John Leguizamo Live!”. L’attore è stato candidato a un Outer Critics Circle Award per la migliore performance individuale, mentre lo spettacolo ha ricevuto una candidatura a un Tony per la migliore interpretazione teatrale. “Sexaholix” è stato trasmesso sulla HBO nella primavera del 2002 ed è poi stato replicato in giro per il paese. Sulle scene teatrali l’artista ha preso parte a “Sogno di una notte di mezza estate” (A Midsummer Night’s Dream) e a “La Puta Vida” al New York Shakespeare Festival, oltre a “Parting Gestures” all’INTAR.

            Leguizamo è anche uno stimato autore. La sua autobiografia Pimps, Hos, Playa Hatas, and All the Rest of My Hollywood Friends è stata pubblicata da HarperCollins a ottobre 2006. Il New York Times ha definito il libro “brutalmente divertente”, mentre USA Today ha scritto di Leguizamo “uno dei talenti più entusiasmanti da incontrare prima o poi”.

            Leguizamo risiede a New York con la moglie e i loro due figli.

 

DENIS LEARY (Diego) è il cinque volte mancato vincitore degli Emmy Award dell’Academy Of Television Arts And Sciences. Recentemente, ha perso nella categoria Attore non protagonista in una mini-serie o film per il ruolo di Michael Whouley in “Recount” della HBO. In precedenza, ha perso quattro volte il premio come miglior attore in una fiction e una volta quello come miglior autore di una fiction in occasione degli Emmy, grazie a “Rescue Me”, lavoro acclamato dalla critica e realizzato per la FX. È stato anche candidato come miglior attore ai Golden Globe® dalla Hollywood Foreign Press Association per una fiction che segue la vita dei vigili del fuoco a New York. Ancora una volta ha perso.

Leary spera un giorno di essere candidato – presumibilmente senza vincere – agli

Oscar, ai Grammy e ai Tony Award. Nel corso di una carriera lunga e articolata, Leary non ha mai vinto neanche la Stanley Cup, né il Premio Nobel per la Pace né tanto meno ha mai avuto la meglio in una discussione con la moglie.

 

JENNIFER LOPEZ (Shira) è un’attrice, cantante, produttrice e imprenditrice. Ha venduto più di sessanta milioni di dischi in tutto il mondo e ha recitato in numerosi film di successo, tra cui “Quel mostro di suocera” (Monster-In-Law) e “Prima o poi mi sposo” (The Wedding Planner). Nel 2001 “Prima o poi mi sposo” ha registrato al suo esordio i maggiori incassi a livello nazionale e l’album J.Lo ha raggiunto il primo posto nella classifica Billboard Top 200. I due successi concomitanti hanno fatto della Lopez la prima donna ad avere raggiunto questi record nella stessa settimana.

La Lopez ha debuttato sul grande schermo nell’acclamato “Mi Familia”, che le ha fatto ottenere una candidatura agli Independent Spirit Award per il ruolo della giovane madre Maria Sanchez. L’artista ha poi riscosso un notevole successo nel ruolo della protagonista in “Selena”, che le è valso una candidatura ai Golden Globe. Nel 2002 ha vinto il premio ShoWest come Star dell’anno e nel 2006 ha ricevuto il Women in Film’s Crystal Award. Inoltre, il National Council of La Raza, il maggiore gruppo nazionale per i diritti degli ispanici, l’ha nominata personaggio dell’anno in occasione degli American Latino Media Arts (ALMA) Award.

La Lopez si è affermata sia come attrice sia come produttrice, con “El Cantante”, film drammatico sulla vita della leggenda della salsa Hector Lavoe, e “Bordertown”, al fianco di Antonio Banderas – entrambi prodotti da lei. La sua filmografia include anche “Il vento del perdono” (An Unfinished Life) di Lasse Hallström con Robert Redford e Morgan Freeman; “U-Turn – Inversione di marcia” di Oliver Stone; “Un amore a 5 stelle” (Maid In Manhattan); “Money Train”; “Jack” di Francis Ford Coppola, con Robin Williams; “Blood and Wine” al fianco di Jack Nicholson; “Angel Eyes – Occhi d’angelo” di Luis Mandoki; “The Cell – La cellula”; “Out of Sight” di Steven Soderbergh, con George Clooney; “Via dall’incubo” (Enough); infine, “Anaconda”.

La Nuyorican Productions di Los Angeles è la divisione dedicata al cinema, alla televisione e ai nuovi media della Jennifer Lopez Enterprises. Fondata dalla Lopez e dal suo socio Simon Fields, la società di produzioni è nata sulla scia della loro proficua collaborazione nel film “Shall We Dance?”, che ha incassato oltre $200 milioni a livello internazionale. Al momento, la Nuyorican ha un accordo cinematografico e televisivo con la Fox e sta sviluppando, insieme al creatore di “Ugly Betty” Silvio Horta, il dramma-commedia di quattro ore “The Family Arias”.

La Nuyorican sta anche sviluppando una commedia di un’ora, ancora senza titolo, con l’autrice Grace Parra per la MTV, il drammatico “The Fosters”, della durata di un’ora, con gli autori Peter Paige e Brad Bredeweg per la ABC Family, e “Whateverland”, commedia della durata di mezz’ora tratta dal libro di Alexis Stewart e Jennifer Koppelman Hutt, per gli ABC Studios. La Nuyorican sta per iniziare la produzione di un adattamento per la televisione della serie di libri di successo Amigas per la MTV TRES, la prima serie della durata di un’ora della rete.

Per la Nuyorican la Lopez ha condotto il programma di ricerca di talenti in America Latina Q Viva!, recentemente trasmesso sulla Fox dopo avere battuto i record di ascolti sulla Univision. La serie di successo della società di produzioni, “South Beach Tow”, alla seconda stagione, è andata in onda sulla TruTV a partire dal 15 febbraio, mentre la serie “Big Easy Justice” è iniziata ad aprile sulla rete Spike. La Nuyorican è anche impegnata nella produzione del pilota “Code Enforcers” per la TruTV.

In autunno verrà lanciato TBE, un programma d’intrattenimento ed estensione del brand Tiger Beat, trasmesso online attraverso la AOL/Cambio. La Nuyorican sta producendo il programma insieme alla Believe Entertainment.

Nel corso dell’anno, la Nuyorican inizierà la produzione di un costoso adattamento di “Where in the World is Carmen Sandiego?” per la Walden Media e la Fox, con la Lopez nel ruolo della protagonista. La società sta anche curando un remake di “Overboard” insieme alla Sony Pictures, la GK Films e la Overbrook Pictures di Will Smith.

Jennifer Lopez si è associata alla Coty per produrre diciotto nuove fragranze nel corso dei passati dieci anni e ha vinto l’ACE Fashion Icon of the Year nel 2006 per il contributo dato all’industria della moda e degli accessori.

 

QUEEN LATIFAH (Ellie) è una musicista, attrice cinematografica e televisiva, presidente di una casa discografica, autrice e imprenditrice. Grazie alle sue molteplici capacità, l’artista è riuscita a creare attorno al suo nome una conglomerata dello spettacolo. Rispettata dalla stampa e dall’industria dello spettacolo, Queen Latifah si è fatta da sé e non mostra alcun segno di voler rallentare la sua ascesa.

Ha riscosso un successo straordinario a Hollywood negli ultimi anni, è stata la prima artista hip hop alla quale sia stato tributato l’onore di una stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Per il ritratto di Mama Morton in “Chicago” della Miramax, premiato con un Oscar, ha ricevuto critiche entusiastiche, una candidatura all’Oscar come migliore attrice non protagonista, una candidatura ai Golden Globe e una candidatura ai SAG Award™. L’attrice ha recitato nel successo della Disney “Un ciclone in casa” (Bringing Down The House), di cui è stata anche produttrice esecutiva.

Il film drammatico per la televisione “Life Support”, di cui è stata sia interprete sia produttrice esecutiva, l’ha vista nei panni di una madre che riesce a superare la dipendenza da crack e a diventare un modello e un’attivista contro l’AIDS nella comunità in cui vive. Grazie a questo film, l’artista ha ricevuto critiche entusiastiche, oltre a vincere un Golden Globe e un SAG Award e a ottenere una candidatura a un Emmy. Ha recitato in “Hairspray – Grasso è bello” di Neil Meron e Craig Zadan, nel ruolo di Motormouth Maybelle, e in “Mad Money”, al fianco di Diane Keaton e Katie Holmes.

Nel film “La vita segreta delle api” (The Secret Life of Bees) della Fox Searchlight Pictures, l’attrice ha recitato insieme a Jennifer Hudson, Alicia Keys e Dakota Fannning. Diretto da Gina Prince-Bythewood, il film ha vinto il Film Award all’Hollywood Film Festival e un People’s Choice Award come miglior film indipendente del 2009. Queen Latifah ha preso parte alla commedia romantica “Rimbalzi d’amore” (Just Wright), che ha anche prodotto. Ha recitato insieme a Vince Vaughn e Kevin James ne “Il dilemma” (The Dilemma), diretto da Ron Howard. Recentemente, ha partecipato a “Joyful Noise” della Warner Bros., insieme a Dolly Parton. Al momento, è impegnata nelle riprese dell’adattamento per la Lifetime di “Fiori d’acciaio” (Steel Magnolias) di cui è anche produttrice esecutiva; interpreta il ruolo di M’Lynn al fianco di Alfre Woodward, Phylicia Rashad e Jill Scott.

La Latifah ha partecipato a “L’ultima vacanza” (The Last Holiday) di Wayne Wang e a “Beauty Shop” (spin-off del successo “La bottega del barbiere”Barbershop), di cui ha anche curato la produzione. È poi apparsa in “Vero come la finzione” (Stranger Than Fiction) di Marc Forster, insieme a Emma Thompson e Dustin Hoffman, ed è stata la voce della mammuth Ellie ne “L’Era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs).

Per molti il coinvolgimento in un certo numero di film sarebbe stato più che sufficiente, ma per Queen Latifah non era abbastanza. Il 25 settembre 2007 è uscito il suo album, intitolato Trav’lin Light, che le ha fatto ottenere una candidatura ai Grammy. Co-prodotto dal tre volte vincitore di un Grammy Tommy LiPuma, è l’atteso seguito del successo candidato a un Grammy The Dana Owens Album. L’album, che ha conquistato un disco di platino, è una raccolta di classici senza tempo scelti da Queen Latifah stessa. Come l’artista ha dimostrato sia in “Kiss” (Living Out Loud – 1998) sia nel film candidato all’Oscar Chicago” (2002), il suo talento vocale è pari alla sua bravura come attrice. Ad agosto 2009 è uscito il suo ultimo album, Persona. Prodotto da Cool & Dre, l’album avvicina il mondo dell’hip hop e quello del pop creando delle nuove sonorità per l’artista.

Queen Latifah è una della maggiori cantanti rap sulla scena musicale. Il suo entusiasmante esordio nel 1989 con All Hail the Queen ha fissato gli standard visivi e contestuali della musica rap femminile. Ha ottenuto sei candidature ai Grammy e ha vinto un Grammy per la migliore performance rap solista nel 1994. Nel 2004, è stata nominata migliore artista rap per l’interpretazione di Go Head. Nel 2005 è stata nominata per il miglior album jazz con The Dana Owens Album e nel 2008 è stata nominata per il miglior album pop tradizionale con Trav’lin Light.

E poi c’è la società di produzioni Flavor Unit Entertainment, di sua proprietà, che gestisce con il socio Shakim Compere. Con sede nel New Jersey, si sta rapidamente affermando come una delle maggiori società di produzioni del settore. La società ha curato la produzione esecutiva del successo di cassetta “Un ciclone in casa” (Bringing Down The House), nonché di “Beauty Shop” e “The Perfect Holiday”. La Flavor Unit Entertainment ha co-prodotto la commedia d’azione “Bad Girls” della Paramount e Overbrook con Lorenzo di Bonaventura, ha prodotto “The Cookout” della Lionsgate e “Rimbalzi d’amore” (Just Wright) con la Fox Searchlight Pictures. Sul piccolo schermo ha curato la produzione esecutiva del film per la HBO “Life Support”.

La Flavor Unit Entertainment ha concluso un accordo pluriennale con la BET per creare programmi originali, tra cui il film “The Cookout 2” e la commedia romantica “Let’s Stay Together”. Recentemente, è stato annunciato l’originale“Single Ladies”, di cui Queen Latifah è stata produttrice esecutiva, che sarà ampliato in una serie settimanale per il VH1. La Flavor Unit ha prodotto il film della Latifah “Joyful Noise” e produrrà una serie su una donna poliziotto, ancora senza titolo, per la CBS, insieme al produttore di “Criminal Minds” Charles Murray, oltre a un talk show nel 2013, che sarà presentato dalla Latifah. La Flavor Unit sta producendo il thriller “House of Bodies” con la Latifah, Terrence Howard e Peter Fonda.

La Latifah ha debuttato sul grande schermo nel 1991 in “Jungle Fever” di Spike Lee. Ha recitato in “Set It Off”, grazie al quale è stata candidata a uno Spirit Award come migliore attrice, e ha partecipato insieme a Holly Hunter e Danny DeVito all’acclamato “Kiss” (Living Out Loud). Nel 1999 ha preso parte a “Il collezionista di ossa” (The Bone Collector), diretto da Philip Noyce e interpretato da Denzel Washington.

La sua prima serie televisiva, “Living Single”, ha riscosso un successo grandioso e i diritti sono in seguito stati ceduti.

Oltre alla musica, al cinema e alla televisione, Queen Latifah ha anche scritto un libro sull’autostima, intitolato Ladies First: Revelations of a Strong Woman. Il suo libro Put on Your Crown: Life Lessons from the Queen è uscito a maggio 2010.

Queen Latifah persegue con metodo la ricerca dell’eccellenza, come appare evidente dai premi ricevuti per i suoi lavori cinematografici e musicali. È una donna che ha a cuore il prossimo, come dimostra la generosa quantità di tempo e denaro destinato a numerose attività filantropiche in tutto il mondo. Ogni anno, l’artista co-presiede la Lancelot H. Owens Scholarship Foundation, Inc. Istituita dalla madre, Rita Owens, in memoria del figlio scomparso, la Fondazione offre borse di studio a studenti che eccellono negli studi ma dispongono di limitate risorse finanziarie.

 

SEANN WILLIAM SCOTT (Crash), originario di Cottage Grove (Minnesota), è stato scoperto in occasione di una talent competition a Los Angeles ed è diventato uno degli attori più prolifici di Hollywood. Ha recitato in commedie di successo quali la quadrilogia di “American Pie” della Universal, la versione cinematografica della celebre serie televisiva degli anni ‘80 “Hazzard” (The Dukes of Hazzard), “Road Trip” e la commedia “Fatti, strafatti e strafighe” (Dude, Where’s My Car) al fianco di Ashton Kutcher.

Scott ha recitato nel film indipendente “Goon” in cui ha interpretato un emarginato che, nonostante le scarse probabilità, riesce a portare una squadra di sbandati alla gloria del hockey semi-professionista… andando giù duro contro tutto ciò che si frappone lungo la strada. Prima di ciò, ha preso parte alla commedia della Warner Bros. “Poliziotti fuori” (Cop Out) del regista Kevin Smith, al fianco di Bruce Willis e Tracy Morgan, al film della Universal “Role Models” e, infine, al film della TriStar “Planet 51” in cui ha dato voce all’alieno Skiff.

La sua filmografia comprende anche “Southland Tales – Così finisce il mondo” di Richard Kelly, insieme a Sarah Michelle Gellar e The Rock; il film d’azione/avventura “Il Tesoro dell’Amazzonia” (The Rundown) della Universal, in cui recita con The Rock; “Il monaco” (Bulletproof Monk) della MGM insieme a Chow Yun-Fat; il thriller “Final Destination” della New Line Cinema; la commedia di fantascienza “Evolution” della DreamWorks, diretta da Ivan Reitman e co-interpretata da Julianne Moore, David Duchovny e Orlando Jones; infine, gli indimenticabili ruoli cameo nel film della Miramax “Jay & Silent Bob – Fermate Hollywood” (Jay and Silent Bob Strike Back) e nella commedia di successo “Old School”, al fianco di Will Ferrell. Ha anche recitato in “The Promotion” insieme a John C. Reilly e in “Mr. Woodcock” al fianco di Billy Bob Thornton e Susan Sarandon. Infine, ha partecipato con la voce ai film d’animazione “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs).

Scott al momento vive tra Los Angeles e New York.

 

JOSH PECK (Eddie) ha iniziato la sua carriera di attore da bambino tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del primo decennio del 2000. Il suo talento è poliedrico e abbraccia la recitazione, la regia e il doppiaggio. È maggiormente conosciuto per avere interpretato Josh Nichols nella sitcom live-action della Nickelodeon Drake & Josh. È anche conosciuto per il ruolo nel film “Fa la cosa sbagliata” (The Wackness), un dramma interpretato da Ben Kingsley, Mary Kate-Olsen, Olivia Thirlby e Method Man.

Peck ha preso parte all’imminente film della Screen Gems “Planet B-Boy”, al fianco di Josh Holloway e Chris Brown, in cui interpreta un membro di una leggendaria squadra di breakdance desiderosa di riconquistare il titolo mondiale. L’attore si è recato in Romania per recitare nel thriller indipendente “The Timber” e, in precedenza, ha partecipato al remake del thriller “Red Dawn” al fianco di Chris Hemsworth e Josh Hutcherson, oltre a “ATM – Trappola mortale” insieme a Brian Geraghty e Alice Eve.

A quattordici anni, Peck si è visto offrire un ruolo in The Amanda Show della Nickelodeon e, seguendo il suggerimento della madre, ha accettato la parte e si è trasferito a Los Angeles per intraprendere la carriera di attore. Ha preso parte allo show regolarmente.

Peck ha debuttato sul grande schermo nel 2000 in Snow Day e ha poi partecipato insieme ad Alex D. Linz e Zena Grey al film Max Keeble’s Big Move. È apparso in diversi film indipendenti, tra cui Spun e Mean Creek, ottenendo con quest’ultimo l’elogio della critica. Il film indipendente Special è stato proiettato in anteprima al Sundance Film Festival. È stato scelto per il ruolo di Josh Nichols, al fianco di Drake Bell, nel ruolo di Drake Parker, in Drake & Josh, che è andato in onda a partire dal 2004 e ha confermato nuovamente la celebrità di Peck tra il pubblico giovanile. In seguito, ha preso parte a tre film della serie “Drake & Josh”, che gli hanno fatto ottenere una candidatura come miglior attore televisivo in occasione dei Nickelodeon Kids’ Choice Award.

 

NICKI MINAJ (Steffie) sa bene come infiammare i suoi fan; dopo tutto, lei per prima è stata una fan. “Ero colpita da tutte le donne di temperamento focoso”, afferma Nicki.

Oggi, milioni di fan dicono lo stesso di lei, del suo talento brillante, del suo essere un sex symbol e delle sue doti canore. Tutti parlano di lei e della sua infervorata partecipazione a Monster diKanye West, insieme anche a Jay-Z, oltre alle sue contagiose apparizioni distintive al fianco di Lil Wayne (Knockout), Usher (Lil Freak), Trey Songz (Bottoms Up), Robin Thicke (Shakin’ It 4 Daddy), Sean Kingston (Letting Go), Christina Aguilera (WooHoo) e con gli Young Money. Tutto ciò ha catapultato la Minaj in prima linea nell’industria musicale.

Il suo fascino è indubbiamente inebriante, ragion per cui il suo primo singolo, Your Love tratto dall’album di esordio Pink Friday, ha raggiunto la prima posizione nella classifica rap di Billboard, traguardo raggiunto in passato da un’artista hip-hop nel 2003. Pink Friday è stato prodotto con la collaborazione dei pezzi grossi will.i.am e Swizz Beatz, tra gli altri.

Nata a Trinidad e cresciuta nel Queens (New York), Nicki ha avuto un’infanzia difficile. Il padre era coinvolto nello spaccio di droga ed era un uomo violento. La madre era riuscita a lasciarlo, ma Nicki si era spesso trovata in una posizione quasi insostenibile. “La situazione era veramente poco stabile e questo mi causava problemi di rabbia perché avrei voluto cambiare le cose, riuscire a proteggere la mia famiglia ma, purtroppo, ero solo una bambina e non potevo fare nulla”, spiega l’artista.

Nicki è riuscita a trarre forza dalla caotica vita familiare. “Mi ha dato una grande motivazione di fondo”, spiega l’artista. “Fra tutti quelli che erano in cerca del successo, io sentivo di volerlo di più perché le mie motivazioni non avevano nulla a che vedere con i soldi o la celebrità. Da quando avevo cinque anni, pregavo e chiedevo a Dio di farmi diventare una persona di successo, così avrei potuto aiutare mia madre. Per questo volevo superare le difficoltà e andare oltre”.

Invece, Nicki si è trovata a fare una serie di lavori senza sbocco. Dopo molte delusioni per le scarse opportunità professionali, ha deciso di inseguire i suoi sogni e dedicarsi al rap. Il suo manager di allora l’ha spinta a scrivere tre freestyle ed è rimasto sbalordito dal risultato. “Da allora, ho sempre ben chiaro nella mente di avere un obiettivo da raggiungere, che si tratti di registrare un video, di distribuire un mixtape o di comporre una canzone originale”, ricorda Nicki. I suoi single Itty Bitty Piggy e Still I Rise mettono in luce il suo lato sbruffone e introspettivo, suscitando l’affetto di milioni di fan in tutto il mondo.

Dopo avere realizzato un DVD con le sue canzoni, Nicki ha incontrato Lil Wayne in North Carolina. “Ricordo quel momento come il più bello della mia vita, perché non avevo minimamente idea che sarei riuscita a raggiungere quel livello di popolarità e sono sempre stata una fan di Lil Wayne, quindi per me è stato un momento magico”, ella afferma.

Lil Wayne è rimasto impressionato da Nicki, ha fatto il suo nome nel freestyle della canzone di Beyoncé Upgrade U ed è apparso per la prima volta insieme a Nicki in Can’t Stop Won’t Stop, straordinaria selezione tratta dal suo mixtape Playtime Is Over. “Dopo avere sentito Nicki, sapevo di doverla conoscere e, dopo averle parlato, sapevo che, con la bravura e la personalità che aveva, doveva entrare a far parte del gruppo Young Money”, ha affermato Lil Wayne.

Man mano che cresceva la sua notorietà, le molte personalità di Nicki hanno fatto sempre più presa sul pubblico. Nicki Lewinsky, Nicki the Ninja, Nicki the Harajuku Barbie e Nicki the Boss sono tutte emanazioni della mente creativa e in continua evoluzione di Nicki Minaj. Nicki rifiuta di essere etichettata e usa le idee preconcette sulle donne di spettacolo a proprio vantaggio.

Un altro successo al suo attivo è rappresentato dalla presenza ai BET’s Rip the Runway nel 2010, che ha fatto ottenere al programma risultati di ascolto mai raggiunti; a ciò ha fatto seguito la partecipazione ai BET Award nel 2010, dove ha conquistato i premi per la migliore artista esordiente e per la migliore artista femminile di hip-hop, oltre a quello per il miglior gruppo, essendo membro del super-gruppo Young Money. In occasione degli MTV Video Music Awards™ del 2010, ha conquistato la scena e monopolizzato l’attenzione del pubblico con il suo duetto Check It Out insieme a will.i.am.

 

DRAKE (Ethan), inizialmente noto per il ruolo di Jimmy Brooks in “Degrassi: The Next Generation” e il cui vero nome è Aubrey Drake Graham, è nato a Toronto (Canada). Si è affermato come rapper e cantante nel 2006, quando ha iniziato a produrre una serie di mixtape. Un anno dopo, nonostante non fosse sotto contratto con nessuna etichetta, si è distinto con il brano Replacement Girl insieme a Trey Songz, nel programma BET 106 & Park.

Drake ha continuato la sua ascesa nei mesi successivi con numerosi mixtape e remix, e intanto si accavallavano le voci sulle offerte che riceveva da varie etichette, finché Drake è diventato uno degli artisti più chiacchierati sulla scena musicale. Indubbiamente, è stato aiutato dal sostegno offerto dai colleghi Kanye West, Jay-Z e Lil Wayne. Alla fine di giugno 2009 Best I Ever Had, un single promozionale, aveva raggiunto il secondo posto nella classifica Billboard Hot R&B/Hip-Hop. Dopo un’accanita guerra tra etichette, Drake ha firmato un contratto con la Universal Motown che ha distribuito un EP (So Far Gone) di canzoni tratte dal suo celebre mixtape So Far Gone. L’EP ha raggiunto il sesto posto nella classifica USA Billboard 200 e ha vinto nel 2010 un Juno Award per il Rap dell’anno. Thank Me Later, in collaborazione con Kings of Leon, the-Dream, Jay-Z, Kanye West e Lil Wayne, è uscito attraverso gli Young Money l’anno seguente.

 

PETER DINKLAGE (Capitan Sbudella) ha vinto nel 2011 l’Emmy e nel 2012 il Golden Globe come miglior attore non protagonista per il ruolo di Tyrion nella serie della HBO “Il trono di spade” (Game of Thrones). L’acclamata serie d’avventura ha recentemente ultimato la seconda stagione.

Con il suo ruolo secondario nel film di Tom DeCillo “Si gira a Manhattan” (Living in Oblivion), Peter ha preso una posizione molto critica contro un’intera generazione di aspiranti registi, che rifiutano di essere usati come accessori di scena – recitando con indimenticabile intensità e dignità. Peter ha ridefinito il concetto di protagonista con il ruolo nel film vincitore del Sundance Audience Award “The Station Agent”, accolto da recensioni entusiastiche al Sundance Film Festival del 2003 e acquistato e distribuito subito dalla Miramax.

Dopo avere vinto il Dramatic Audience Award al Sundance, Peter è stato candidato nel 2004 ai SAG Award e agli Independent Spirit Award come miglior attore, ed è stato nominato tra le prime cinque star dell’anno da Entertainment Weekly, oltre ad essere incluso nel numero di People dedicato agli uomini più sexy del mondo.

La sua filmografia comprende “Elf” di Jon Favreau, “Human Nature” di Michel Gondry, scritto da Charlie Kaufman, “Penelope”, un ruolo di primo piano ne “Le cronache di Narnia: Il principe Caspian” (The Chronicles of Narnia: Prince Caspian), “St. John of Las Vegas”, “Pete Smalls is Dead”, che Dinklage ha anche prodotto, e la commedia della Sony “Il funerale è servito” (Death at a Funeral).

Tornando alle sue radici teatrali, Peter ha recitato nell’allestimento al Lincoln Center sulla vita del pittore Henri de Toulouse-Lautrec per la regia di Martha Clark; nell’acclamato “Riccardo terzo” (Richard III) al Public Theatre; in “Theatre of the New Ear” di Charlie Kaufman, co-interpretato da Meryl Streep e Hope Davis; infine, in “Knickerbocker” a Williamstown.

Sul piccolo schermo la filmografia di Peter include un certo numero di serie per le reti HBO, CBS e ABC, e alcuni ruoli per produttori quali David Heyman, David Goyer e David Benioff. L’artista ha avuto un ruolo occasionale nello show “Nip/Tuck” per la F/X e ha avuto un ruolo di guest star, scritto appositamente per lui, al fianco dei Tina Fey, in “30 Rock”.

 

KEKE PALMER (Pesca), a diciotto anni di età, si è già affermata come una delle maggiori giovani stelle in ascesa. Il suo talento spazia dal cinema alla televisione fino alla musica.

La Palmer ha recentemente recitato nel film “Joyful Noise” al fianco di Queen Latifah e Dolly Parton e, prossimamente, la vedremo nel film TV originale per la Nickelodeon “Rags”, di cui è stata anche produttrice.

Di recente, ha interpretato un ruolo di primo piano nella serie brillante della Nickelodeon “True Jackson, VP”, quello di una studentessa scelta per guidare la divisione giovanile di un’importante marchio della moda. La serie segue il personaggio di True che si confronta con il mondo degli adulti e delle grandi aziende, con gli stessi alti e bassi che caratterizzano la vita di scuola – ma con alcuni atout non trascurabili, quali disegnare vestiti per celebrità internazionali e scegliere modelli e modelle bellissimi.

L’attrice ha preso parte sul grande schermo al film drammatico della Lionsgate “Shrink”, insieme a Kevin Spacey e Robin Williams. Il film è stato proiettato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2009 e Keke ha ricevuto critiche entusiastiche per la sua interpretazione.

Nel 2008 ha recitato nel film della Weinstein Co. “The Longshots – Una squadra molto speciale”. Il film si basa sulla storia vera di una giovane quarterback, interpretata dalla Palmer, che scrive la storia del Pop Warner Football; ha preso parte al fianco di Ice Cube al film di esordio alla regia di Fred Durst, leader dei Limp Bizkit. Ha recitato con Sam Jackson ed Eva Mendes in “The Cleaner”, proiettato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2007.

La Palmer è stata elogiata per il ruolo interpretato nel film della Lionsgate Films/Starbucks Entertainment “Una parola per un sogno” (Akeelah and the Bee), al fianco di Laurence Fishburne e Angela Bassett. Nel film l’attrice è Akeelah Anderson, una ragazza di undici anni che partecipa allo Scripps National Spelling Bee. La sua interpretazione è stata apprezzata da molte organizzazioni e critici cinematografici. “Una parola per un sogno” è stato incluso dal National Board of Review tra i migliori film indipendenti del 2006 e ha ricevuto quattro candidature in occasione dei NAACP Image Award. La Palmer ha vinto un NAACP Image Award e un Black Movie Award come migliore attrice cinematografica. È anche stata candidata come migliore esordiente dal Chicago Film Critics, come migliore attrice dai Black Reel Award e migliore giovane attrice dalla Broadcast Film Critics Association.

Sul piccolo schermo l’attrice ha recitato nel film originale del Disney Channel “Jump In!” a gennaio 2007. L’anteprima ha battuto tutti i record di ascolto di un film per la televisione, con 8,2 milioni di spettatori, ed è stato il programma della TV via cavo più visto di tutta la giornata. La Palmer ha anche partecipato alla colonna sonora del film con due canzoni. La colonna sonora è approdata al terzo posto delle classifiche delle vendite nella prima settimana di distribuzione del film ed è rimasta tra i primi dieci per oltre un mese.

Nel 2007 l’attrice ha debuttato con l’album pop/R&B So Uncool per l’Atlantic Records. Per promuovere l’album, è andata in tour in dodici città con la WNBA. Ha anche accompagnato nel 2007 il Jingle Jam Tour della Disney. La Palmer ha firmato un contratto musicale con la Cherry Lane Music Publishing Company, Inc. nel 2007 e, al momento, è impegnata con il suo secondo album per la Interscope Records.

L’attrice ha iniziato a lavorare a nove anni con un piccolo ruolo nel film “La bottega del barbiere 2” (Barbershop 2: Back in Business), al fianco di Queen Latifah. Da quel film è scaturita una serie di ruoli da guest-star in vari programmi televisivi: “Squadra med – Il coraggio delle donne” (Strong Medicine), “Cold Case – Delitti irrisolti”, “ER – Medici in prima linea e “Law & Order. In seguito, la Palmer ha preso parte al film per la TV candidato a un Emmy “The Wool Cap” insieme a William H. Macy. Questo ruolo le ha fatto ottenere una candidatura ai NAACP Image Award e un’ambita candidatura agli Screen Actors Guild Award® per la migliore protagonista, al fianco di Charlize Theron, Hilary Swank, Glenn Close e Patricia Heaton. Con questa candidatura la Palmer ha stabilito il primato come attrice più giovane ad essere candidata dal Guild nella categoria Attrice protagonista.

Sul grande e piccolo schermo ha partecipato al film per la TV “Knights of the South Bronx” con Ted Danson, a un pilota del suo spettacolo sul Disney Channel “Keke & Jamal e al film della Lionsgate “Riunione di famiglia con pallottole” (Madea’s Family Reunion), interpretato da Tyler Perry, Cicely Tyson e Dr. Maya Angelou.

La Palmer risiede attualmente a Los Angeles.

 

KUNAL NAYYAR (Gupta) è una presenza regolare nel programma della CBS-TV “The Big Bang Theory”. In precedenza, ha avuto un ruolo di guest star in “NCIS”.

Durante la pausa estiva, Nayyar ha condotto “A Tribute to Nerds” al Montreal Just For Laughs’ Comedy Festival del 2011.

Sulle scene teatrali ha recitato in “Huck and Holden” al Dahlia Theater di Los Angeles, che gli è valso il premio come miglior attore in una commedia sulla Costa occidentale ai Garland Award, e “Love’s Labour’s Lost” con la Royal Shakespeare Company a Stratford-upon-Avon, in Inghilterra. 

Nayyar è anche l’autore dell’acclamata commedia “Cotton Candy”, che continua ad essere replicate a Nuova Delhi.

Nayyar ha iniziato a recitare in musical e commedie da giovanissimo. Dopo la high school, ha lasciato l’India per stabilirsi negli Stati Uniti, dove ha studiato e seguito corsi di recitazione all’università di Portland. Durante l’ultimo anno di studi è stato nominato miglior attore della sua commedia “The Rose Tattoo” ed è stato invitato dall’American College Theater Festival (ACTF) a partecipare a una gara di recitazione dove ha vinto il Mark Twain Award per la verve comica e una borsa di studio per il prestigioso Sundance Theater Lab. In seguito, si è laureato alla Temple University di Philadelphia.

A scuola Nayyar giocava a volano e ha gareggiato a livello nazionale nella regione settentrionale dell’India. È anche un fan sfegatato del cricket e si dice che il suo colpo di spalla vibrato sia micidiale. Secondo Nayyar, Wikipedia riporta che il suo nome significa “colui che vede la bellezza in tutto” e deriva da un uccello, la beccaccia dell’Himalaya. 

L’attore è nato a Londra e ha trascorso gran parte della sua adolescenza a Nuova Delhi (India). Al momento risiede a Los Angeles.


 

I REALIZZATORI

 

STEVE MARTINO (regia) è un pioniere nel campo della computer animation. Dopo il diploma in graphic design nel 1981, ha iniziato gli studi in computer animation al Computer Graphics Research Group della Ohio State University. Questo è stato uno dei primi ambienti in cui informatici e artisti hanno collaborato per produrre animazioni e sviluppare gli strumenti per far progredire questo nuovo settore industriale. Steve si è laureato con una tesi sull’ideazione e la realizzazione di storyboard per la computer animation.

Martino era in prima linea in questa industria nascente quando si è unito nel 1983 alla Cranston/Csuri Productions, per la quale ha ideato e prodotto animazioni digitali per clienti quali ABC, CBS, NBC, HBO ed ESPN. Grazie al lavoro di progettazione e animazione realizzato, Martino ha ottenuto un riconoscimento personale e la casa di produzioni ha vinto i premi della Broadcast Designers Association, dell’International Monitor Award e di numerosi Festival del cinema.

Nel 1987 Martino è stato uno dei soci fondatori dei MetroLight Studios di Los Angeles, che si sono guadagnati una reputazione per le ideazioni, gli effetti e le animazioni realizzati. Con Martino nel ruolo di direttore creativo, la MetroLight ha vinto l’Academy Award nel 1991 per gli effetti visivi del film “Atto di forza” (Total Recall). Lo stesso anno Martino ha vinto il Primetime Emmy Award per la realizzazione grafica per “World of Discovery” per la ABC.

Spinto dal desiderio di produrre contenuti originali e di esplorare la narrazione interattiva, Martino è poi entrato nei 7th Level Studios nel 1994 come Vice President del settore creativo. La sua collaborazione con Howie Mandel nella serie “Lil’ Howie’s Fun House” e quella con Terry Gilliam ed Eric Idle in “Monty Python e il Sacro Graal” (Monty Python’s Quest for the Holy Grail) e “Monty Python: Il senso della vita” (Monty Python’s The Meaning of Life) gli sono valse premi e riconoscimenti nel settore dello spettacolo interattivo.

Nel 1997 Martino ha contribuito al lancio della Click 3X LA, di cui è stato socio e direttore dell’animazione. La Click 3X LA si è guadagnata una reputazione per l’ideazione e la produzione di effetti e animazioni per la pubblicità, la televisione, il cinema tradizionale e Imax. In questo periodo Martino ha iniziato a dirigere spot pubblicitari e a coordinare team di animazione numerosi per produrre animazioni di personaggi per film televisivi dalla struttura più complessa.

Martino è approdato ai Blue Sky Studios nel 2002 come Direttore artistico del film “Robots”. Ha collaborato con Chris Wedge e William Joyce alla creazione del mondo totalmente immaginario e magico del film, e ha ricevuto una candidatura a un Annie (per le scenografie). Mentre “Robots” debuttava nelle sale, Martino si dedicava alla regia (insieme a Jimmy Hayward) di “Ortone e il mondo dei chi” (Dr. Seuss’ Horton Hears a Who!). Il film, interpretato da Jim Carrey, Steve Carell e Carol Burnett, è uscito nel 2008, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico.

 

            MICHAEL THURMEIER (regista) è nato in Canada e ha completato gli studi di animazione allo Sheridan College. Dopo la laurea, ha iniziato a collaborare con i Blue Sky Studios come animatore e ha contribuito all’animazione del film “Fight Club”, oltre alla serie televisiva “I Soprano” (The Sopranos).

            In seguito, è stato animatore capo del film di successo “L’era glaciale” (Ice Age), che gli è valso un Annie Award per i migliori personaggi d’animazione. È stato poi supervisore dell’animazione di “Robots” e de “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown, 2006).

            Il suo cortometraggio “No Time for Nuts” è stato candidato agli Oscar nel 2007 e ha vinto un Annie Award per il miglior cortometraggio. È stato supervisore dell’animazione del film “Ortone e il mondo dei chi” (Dr. Seuss’ Horton Hears a Who!) e co-regista del successo internazionale L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs).

            Thurmeier sta sviluppando alcuni progetti con la Twentieth Century Fox Animation e i Blue Sky Studios.

 

LORI FORTE (produttrice, soggetto) ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’animazione cinematografica alla Disney, dove è stata responsabile creativa dei candidati a un Academy Award “Toy Story” e “Topolino e il cervello in fuga” (Runaway Brain). Durante il periodo trascorso alla Disney, è stata anche coinvolta ne “Il re leone” (The Lion King) e “Pocahontas”. 

La Forte è poi diventata produttrice per i Fox Animation Studios, dove ha contribuito a sviluppare diversi progetti per il grande schermo. Avendo da sempre una particolare passione per il mondo ai tempi dell’era glaciale e per la maestosità delle creature che lo popolavano, la Forte ha avuto l’idea di realizzare un film che catturasse quel mondo coperto di ghiaccio e i suoi straordinari abitanti.

Così è nato l’incredibile universo de “L’era glaciale” (Ice Age) con i suoi eroi sotto zero Manny, Sid, Diego e Scrat che hanno conquistato le sale cinematografiche in tutto il mondo. La Forte ha poi sviluppato e prodotto i sequel “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) e L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs), oltre a produrre il cortometraggio candidato a un Academy Award “No Time For Nuts” (con John Donkin).

Al momento è impegnata nello sviluppo del film d’animazione“EPIC”, diretto da Chris Wedge e interpretato da Beyoncé Knowles, Colin Farrell, Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Johnny Knoxville, Aziz Ansari, Jason Sudeikis, Steven Tyler, Blake Anderson e Judah Friedlander.

In precedenza, è stata responsabile dello sviluppo per la NBC-TV, dove ha contribuito alla realizzazione di alcune serie brillanti. La Forte è quindi passata alla Columbia Pictures Television con il ruolo di Vice President della divisione sviluppo commedie, dove ha curato la supervisione di una varietà di episodi pilota e serie, tra cui “Parker Lewis Can’t Lose”.

La Forte risiede a Los Angeles, tranne durante le fasi di produzione, quando si trasferisce ai Blue Sky Studios nel Connecticut.

 

JOHN C. DONKIN (produttore) ha ottenuto una candidatura agli Academy Award nel 2003 come produttore di “Gone Nutty”, cortometraggio d’animazione creato dai Blue Sky Studios, il cui protagonista è Scrat, lo scoiattolo pasticcione dell’era glaciale.

Donkin ha iniziato a lavorare per i Blue Sky Studios nel 1998 come direttore tecnico. Tra i suoi primi incarichi, ha collaborato al completamento del cortometraggio “Bunny”, vincitore di un Academy Award. Ha seguito lo sviluppo della produzione del primo progetto d’animazione per il grande schermo dei Blue Sky Studios, “L’era glaciale” (Ice Age), prima di diventare produttore associato del film, curando la produzione e gestendo le centosessanta persone del team.

Da allora, Donkin ha prodotto diversi altri progetti per i Blue Sky Studios, tra cui “Rio”, diretto da Carlos Saldanha, che è diventato un successo internazionale, L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs), anche questo diretto da Saldanha, che ha incassato più di $887 milioni a livello mondiale, “Robots”, diretto da Chris Wedge, il corto d’animazione dei Blue Sky Studios candidato a un Academy Award “No Time for Nuts” e i cortometraggi “Dietro le quinte del tour di zia Fanny” (Aunt Fanny’s Tour of Booty) e “Surviving Sid”.

Donkin ha iniziato la sua carriera nella computer animation nel 1983, quando si è unito al celebre CGRG (Computer Graphics Research Group) della Ohio State University. Poco dopo, è andato a lavorare come animatore senior alla Cranston/Csuri Productions.

Donkin si è diplomato in cinematografia e poi laureato in computer animation e arte alla Ohio State University. Vive a Katonah (New York) con la moglie Teresa e i loro due figli, Alec e Nola.

 

CHRIS WEDGE (produttore esecutivo), vincitore di un Oscar, è regista, produttore e co-fondatore dei Blue Sky Studios. Wedge ha iniziato la sua carriera come animatore stop-motion e in seguito è entrato alla MAGI/SynthaVision, dove è stato uno dei principali artefici del pionieristico film della Disney “Tron” (1982). Ha diretto le sequenze animate dei personaggi del film “Joe’s Apartment” della Warner Bros./Geffen Films Production (1996) ed è stato supervisore creativo di numerosi film e spot pubblicitari.

Wedge ha scritto e diretto il primo film dei Blue Sky Studios, il commovente cortometraggio “Bunny” (1998), che ha vinto un Academy Award come miglior cortometraggio d’animazione. È stato il primo film a utilizzare la radiosity, l’avanzata tecnologia per l’illuminazione sviluppata dai Blue Sky Studios. Oltre all’Academy Award, “Bunny” ha vinto più di venticinque premi internazionali per l’eccellenza dell’animazione. Wedge si è poi occupato della regia dei primi due film d’animazione in CGI dei Blue Sky Studios, “L’era glaciale” (Ice Age, 2002), candidato a un Academy Award come miglior film d’animazione, e “Robots” (2005). È stato produttore esecutivo de “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown, 2006), che ha realizzato incassi lordi di oltre $638 milioni a livello mondiale; di “Ortone e il mondo dei chi” (Dr. Seuss’ Horton Hears a Who!, 2008), il primo film realizzato con la CG ispirato ai libri del Dottor Seuss; L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs), che ha incassato più di $887 milioni; infine, del successo internazionale “Rio” (2011).

Al momento è impegnato nella regia del film d’animazione “EPIC”, interpretato da Beyoncé Knowles, Colin Farrell, Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Johnny Knoxville, Aziz Ansari, Jason Sudeikis, Steven Tyler, Blake Anderson e Judah Friedlander.

Wedge si è laureato nel 1981 in cinematografia alla SUNY Purchase. Ha ricevuto un Master of Arts in computer grafica e arte presso l’Advanced Computing Center for the Arts and Design della Ohio State University.

 

CARLOS SALDANHA (produttore esecutivo), regista del film d’animazione del 2011 “Rio”, è dal 1993 una delle principali forze creative dei Blue Sky Studios. Nato a Rio de Janeiro, in Brasile, il 20 luglio1968, ha lasciato il paese nel 1991 per seguire il suo istinto artistico e la passione per l’animazione. Avendo studiato informatica e grazie alla naturale sensibilità artistica, New York si è dimostrata il luogo perfetto in cui esprimere le sue doti e diventare animatore. Ha frequentato la School of Visual Arts (SVA) di New York, dove si è laureato con lode nel 1993, dopo avere realizzato due cortometraggi animati, “The Adventures of Korky, the Corkscrew” (1992) e “Time For Love” (1993). I due cortometraggi sono stati proiettati in occasione di numerosi Festival dell’animazione in tutto il mondo. Alla SVA Saldanha ha conosciuto Chris Wedge, uno dei co-fondatori dei Blue Sky Studios, che lo ha invitato a unirsi al team di artisti della nascente società.

Saldanha è stato il supervisore all’animazione dei Blue Sky Studios per la parte parlata e ballata del film “Joe’s Apartment” (1996). È anche stato direttore dell’animazione dei personaggi generati al computer di “Un semplice desiderio” (A Simple Wish, 1997) e “Fight Club” (1999).

Oltre ai progetti cinematografici, Saldanha ha diretto e animato diversi spot televisivi. Big Deal, per la Bell Atlantic, ha vinto numerosi premi, tra cui un Bronze Clio nel 1997. Nel 1999 Saldanha ha vinto un Gold Clio per l’animazione di Re-Incarnated, uno spot per la birra Tennents trasmesso in Europa in occasione della Coppa del mondo di calcio nel 1998.

Saldanha ha co-diretto insieme a Chis Wedge i primi film d’animazione dei Blue Sky Studios: “L’era glaciale” (Ice Age, 2002) e “Robots” (2005). “L’era glaciale” è stato candidato a un Oscar nel 2003. Nel 2002 Saldanha ha diretto il cortometraggio animato “Gone Nutty”, candidato a un Oscar nel 2004. Dopo il successo de “L’era glaciale”, Saldanha ha assunto la regia de “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown, 2006), il terzo film d’animazione prodotto dalla Twentieth Century Fox e dai Blue Sky Studios, che è stato il film d’animazione più redditizio dell’anno. In seguito, è stata la volta de L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs), che ha riscosso un successo perfino maggiore ed è uno dei film d’animazione ad avere realizzato gli incassi più elevati di tutti i tempi, con oltre $887 milioni a livello mondiale. Nel 2011 è stata la volta dell’acclamato film “Rio”.

 

MICHAEL BERG (sceneggiatura, soggetto) è stato co-autore nel 2002 del film “L’era glaciale” (Ice Age), distribuito dalla Twentieth Century Fox e candidato a un Academy Award come miglior film d’animazione. È anche stato co-autore nel 2009 de L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs). Berg ha collaborato a tutti e quattro i film della serie “L’era glaciale”. Ha anche contribuito al film d’animazione “Robots” e al film live action “Are We There Yet?” interpretato da Ice Cube.

Al momento, Berg è impegnato come supervisore dei dialoghi nell’allestimento teatrale dello Stage Entertainment “Ice Age Live! A Mammoth Adventure” che dovrebbe debuttare a novembre 2012 a Londra.

Tra i vari lavori realizzati, ha curato l’adattamento di “Summerland”, tratto dall’omonimo libro di Michael Chabon, per la Miramax Films, ed è stato ingaggiato dalla Illumination Entertainment per realizzare l’adattamento di “Where’s Waldo?”.

Berg si è diplomato in storia al Rutgers College. Ha quindi frequentato il programma di sceneggiatura dell’American Film Institute. Ha venduto la sua prima sceneggiatura cinematografica originale, “The New Jersey Turnpikes”, alla Universal Pictures. All’età di ventisei anni è stato ammesso al Writers Guild of America West, di cui è un membro attivo da sedici anni.

Oltre al lavoro di sceneggiatore, scrive articoli e racconti per alcune riviste, tra cui Details e Rosebud.

 

            JASON FUCHS (sceneggiatura) ha ventisei anni ed è il co-autore del film musical per la televisione, prodotto da Nick Cannon, “Rags”, trasmesso su Nickelodeon. Recentemente, ha curato l’adattamento del thriller soprannaturale di Daniel Waters, prossimamente in distribuzione, “Break My Heart 1,000 Times” per la Gold Circle Films, oltre a scrivere la sceneggiatura del film d’avventura “The Clock without a Face” per la Montecito Picture Company e la Paramount, liberamente tratto dall’omonimo libro. L’ERA GLACIALE 4 – CONTINENTI ALLA DERIVA segna il suo debutto come sceneggiatore per il grande schermo.

Fuchs è anche un attore ed è stato candidato a uno Young Artist Award. Di recente, ha partecipato come guest star al film della ABC-TV “Pan Am” e ha preso parte al film “Holy Rollers” al fianco di Jesse Eisenberg, riscuotendo un notevole successo al Sundance nel 2010. Tra i vari ruoli interpretati al cinema e in teatro, spicca quello di Solomon nell’acclamata commedia del 2007 di Stephen Karam “Speech & Debate” con la Roundabout Theatre Company a New York.

Ha ultimato gli studi in cinematografia alla Columbia University nel 2009.

 

            JOHN POWELL (musiche) è stato candidato a un Grammy nel 2008 per il lavoro realizzato in “Happy Feet”.

È stato candidato agli Oscar e ai BAFTA per “Kung Fu Panda 2” e ha vinto quattro Ivor Novello Award della British Academy of Composers and Songwriters per le migliori colonne sonore originali di “Shrek” nel 2001, “L’era glaciale 2 – Il disgelo” (Ice Age: The Meltdown) nel 2006, L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs) nel 2010 e “Dragon Trainer” (How To Train Your Dragon) nel 2011.

La filmografia recente di Powell comprende anche “Lorax il guardiano della foresta” (Dr. Seuss’ The Lorax), “Happy Feet Two”, “Rio”, “Fair Game – Caccia alla spia” e “Innocenti bugie” (Knight and Day).

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