NOVE COME UN MULTIPLO DEL TRE
Giornate degli Autori 2012
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
VENEZIA, 30 AGOSTO – 8 SETTEMBRE
Si aprono il 30 agosto nel segno del progetto speciale Women’s Tales, realizzato con il creative partner Miu Miu, le Giornate degli Autori / Venice Days 2012, giunte alla nona edizione sotto la direzione di Giorgio Gosetti.
Promosse dalle associazioni italiane degli autori cinematografici ANAC e 100autori, presiedute da Roberto Barzanti, realizzate grazie alla Direzione Generale Cinema del Ministero insieme a sponsor e partner privati come BNL – Gruppo BNP PARIBAS e SIAE, le Giornate del 2012 avranno tre segni distintivi: lo sguardo femminile della creatività con il progetto Women’s Tales che occuperà i primi tre giorni della rassegna; l’irruzione del Cinema Corsaro, programma autogestito da un collettivo di cineasti nel nome del cinema di ricerca e sperimentazione nelle serate dal 2 al 6 settembre; la riflessione sul Cinema degli anni Zero, dialogo a più voci che si svolgerà nei giorni 5 e 6 settembre in accordo con la Mostra del Cinema.
“Il senso di una rassegna autonoma a fianco della Mostra – dice Giorgio Gosetti – non può essere solo nella qualità dei film presentati. Ciò che spiega un programma è la sua articolazione complessiva, la forza di una proposta che quest’anno abbiamo voluto fortemente caratterizzata e varia nei temi come nei linguaggi. Siamo orgogliosi delle prime mondiali che compongono sia la Selezione ufficiale che le nostre ‘Venice Nights’ nell’arena a cielo aperto della Casa degli Autori. Ma ancor più importante ci pare il dialogo tra il cinema italiano e quello più vitale e coraggioso del resto del mondo che ha scelto di accettare il nostro invito”.
“Le Giornate hanno ormai acquisito da tempo uno status e una credibilità che ci rende orgogliosi – aggiunge il Presidente Roberto Barzanti -, ma questo non sarebbe stato possibile senza l’impegno congiunto di istituzioni pubbliche e soggetti privati che ci affiancano non come semplici finanziatori, ma come reali partner di un’idea complessiva. Ne è buon esempio il Parlamento Europeo che da anni ha scelto di portare qui i tre finalisti del Prix Lux e che con il progetto ‘27 Volte Cinema’ offre a 27 giovani di tutti i paesi dell’Unione Europea un’esperienza unica come quella di Venezia e ne fa simbolo di una vera società integrata nel nome del buon cinema. Per lo stesso motivo siamo grati alle donne di Miu Miu, partner creativi delle Giornate da quest’anno. Con loro arrivano a Venezia idee, artiste, incontri e riflessioni che ci danno forza e vitalità”.
Si dice spesso che alle Giornate degli Autori le vere star sono i film, opere che raccontano il respiro del tempo firmate da maestri che hanno il coraggio di mettersi in gioco, esordienti che si incamminano su vie nuove, registi di valore che trovano qui una consacrazione importante nel più antico festival del mondo, alla ribalta della sua rassegna più giovane. Ma certamente quest’anno, nelle 30 opere in prima mondiale assoluta, non mancano i nomi celebri, in un singolare incontro tra cinema, storia, musica, attualità.
Ed ecco quindi Hiam Abbass (la protagonista de La sposa siriana e Miral) per la prima volta dietro e davanti alla macchina da presa (fianco a fianco con Hafsia Herzi) insieme a un’icona del cinema nordico come Solveig Anspach; Vincenzo Marra che scrive la realtà con la forza unica del suo cinema e Stefano Mordini insieme a Silvia Avallone; il rapper Bebson De La Rue nel caos di Kinshasa e una star come Sarah Polley, alle prese con il segreto della sua famiglia.
E poi l’incontro irripetibile di Bob Wilson, Marina Abramovic, Willem Dafoe, Anthony Hegarty, narrato da Giada Colagrande, insieme alle voci del Novecento dello scrittore autodidatta Vincenzo Rabito e del leader politico Pietro Ingrao, Costanza Quatriglio e Filippo Vendemmiati (premio David per il documentario); Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio; Zoe Cassavetes e Lucrecia Martel; Agostino Ferrente e Giovanni Piperno; i Masbedo e Francesco De Gregori; Johnny Depp (in video) e Paolo Rumiz (dal vero). E siamo solo all’inizio…
Una dozzina le nazionalità rappresentate nel programma; cinque gli esordi assoluti; tre i film della realtà, a cavallo tra il documentario e l’invenzione, a riprova che nella selezione ufficiale si vuole sottolineare la trasformazione dei linguaggi, sempre più misti, inclassificabili, sorprendenti; moltissima la musica che invaderà le sale e la Casa degli Autori con protagonisti di primo piano da tutto il mondo; ma altrettanto importanti sono le parole che cuciranno i 10 giorni (e notti) delle Giornate degli Autori. Parole per il cinema italiano, parole per un’arte dell’immagine in piena trasformazione, parole per una società che attraversa la crisi e smarrisce se stessa, parole per un cinema giovane che si cerca e si confronta.
Le Giornate degli Autori 2012 si svolgeranno al Palazzo del Cinema e alla Casa degli Autori alla Pagoda dove viene realizzata grazie a Dcinex l’arena delle Venice Nights che ospita anche le serate del Cinema Corsaro.
L’immagine delle Giornate degli Autori 2012 è di Antonella Pizzetti.
La sigla è realizzata da Roland Sejko e Angelo Musciagna dell’Archivio Storico di Istituto Luce Cinecittà.
Le Giornate degli Autori sono promosse da ANAC e 100autori, in accordo con la 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Main Sponsor: Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, BNL – Gruppo BNP PARIBAS.
Creative Partner: Miu Miu.
Partner: SIAE, SubTi, Technicolor, Premio Lux del Parlamento Europeo.
Partner Tecnici: Dcinex, I-Club, Europa Cinemas, Cinecittà News, Cineuropa, Istituto Luce Cinecittà (Archivio Storico).
IL PROGRAMMA
SELEZIONE UFFICIALE
HERITAGE (INHERITANCE) di Hiam Abbass, Francia/Israele/Turchia
QUEEN OF MONTREUIL di Solveig Anspach, Francia
KEEP SMILING di Rusudan Chkonia, Francia/Georgia/Lussemburgo
BLONDIE di Jesper Ganslandt, Svezia
THE WEIGHT di Jeon Kyu-hwan, Corea del Sud
HAYUTA VE BERL (EPILOGUE) di Amir Manor, Israele
IL GEMELLO di Vincenzo Marra, Italia
ACCIAIO di Stefano Mordini, Italia
STORIES WE TELL di Sarah Polley, Canada
KINSHASA KIDS di Marc-Henri Wajnberg, Belgio/Francia
EVENTI SPECIALI
BOB WILSON’S LIFE AND DEATH OF MARINA ABRAMOVIC di Giada Colagrande, Italia
TERRAMATTA – Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano
di Costanza Quatriglio, Italia
L’UOMO CHE AMAVA IL CINEMA di Marco Segato, Italia
NON MI AVETE CONVINTO di Filippo Vendemmiati, Italia
6 SULL’AUTOBUS di Emiliano Russo, Rita De Donato, Antonio Ligas, Simone Dante Antonelli, Irene Di Lelio, Giacomo Bisordi, Italia
VENICE NIGHTS
MY FRIEND JOHNNY di Alessandra Cardone, Italia
LE COSE BELLE di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, Italia
TRALALA di Masbedo, Italia
THE GOLDEN TEMPLE di Enrico Masi, Italia
NOZZE D’AGOSTO di Andrea Parena, Italia
FRANCESCO DE GREGORI – FINESTRE ROTTE di Stefano Pistolini, Italia
IL RISVEGLIO DEL FIUME SEGRETO – IN VIAGGIO SUL PO CON PAOLO RUMIZ di Alessandro Scillitani, Italia
WOMEN’S TALES
THE POWDER ROOM di Zoe Cassavetes, 2011 – Italia/Regno Unito
MUTA di Lucrecia Martel, 2011 – Italia/Argentina/Paraguay
THE WOMAN DRESS di Giada Colagrande, 2012 – Italia/Stati Uniti
IT’S GETTING LATE di Massy Tadjedin, 2012– prima mondiale, Italia/Stati Uniti
MESHES OF AFTERNOON di Maya Deren, Alexander Hammid – 1943, Stati Uniti
WOMEN’S TALES
(Creative partner Miu Miu – 30 agosto / 1 settembre)
L’esplosione della creatività femminile nell’era dell’immagine digitale
La platea cinematografica più antica e prestigiosa del mondo, la Mostra di Venezia, segnala quest’anno l’importanza e la qualità della creatività al femminile. Non un ghetto di tutela e nemmeno la sorpresa di una novità (la voce delle autrici e delle artiste non ha bisogno di sottolineature retoriche), ma un momento di riflessione e di messa in evidenza per una trasformazione profonda cui la diffusione dell’immagine digitale ha finalmente spalancato le porte con pari dignità.
Le Giornate degli Autori hanno regolarmente dato voce in questi anni al cinema femminile. Sulla base della qualità oggettiva e della forza dei contenuti che artiste di tutto il mondo hanno voluto affidarci, caso esemplare dell’edizione 2011 con quattro autrici delle culture più diverse: la Russia, la Palestina, l’Italia, il Brasile.
Da quest’anno in collaborazione con Miu Miu, questa attenzione artistica si trasforma in un progetto organico che esalta la riflessione critica e lo spettacolo della creatività con momenti diversi in una tre giorni tutta dedicata alla donna, alla sua dignità, alle sue battaglie, alla sua espressione.
In un’edizione della Mostra che affida al Leone d’Oro Mira Nair la sua “copertina” (con il film inaugurale del 29 agosto), i primi tre giorni delle Giornate degli Autori andranno sotto il segno di Women’s Tales con momenti di cinema, incontri di esperienze, confronti pubblici e dialoghi privati: un tema costante che si affianca e si integra con la nostra selezione ufficiale, grazie all’apporto di autrici e di opere.
Il progetto Miu Miu dedicato allo sguardo femminile nel cinema ha già prodotto quattro film brevi intitolati “The Miu Miu Women’s Tales” che per la prima volta vengono presentati insieme, alla presenza delle autrici Zoe Cassavetes, Lucrecia Martel, Giada Colagrande e Massy Tadjedin, il 30 agosto. Da quest’anno Miu Miu propone a una delle autrici selezionate dalle Giornate degli Autori di unirsi al progetto realizzando una propria opera. Il 31 agosto quest’autrice sarà presentata insieme al suo film alla stampa e al pubblico. Il 1 settembre sarà invece dedicato al personaggio-simbolo di quest’edizione, l’autrice sperimentale americana Maya Deren che verrà ricordata con la proiezione della sua prima opera Meshes of Afternoon (1943).
La tre giorni di Women’s Tales prevede inoltre due incontri con protagoniste internazionali del cinema e della cultura e un dialogo collettivo con protagoniste del cinema italiano più innovativo.
SELEZIONE UFFICIALE
HERITAGE (INHERITANCE) di Hiam Abbass – Opera prima
Con Hafsia Herzi, Hiam Abbass, Yussef Abu Warda, Ashraf Barhoum
Francia/Israele/Turchia, prima mondiale
Vendite estere: Films Distribution
Vive nel nord della Galilea, non lontano dal confine libanese, la famiglia del patriarca palestinese Abu Majda. Amori contrastati, un matrimonio e un’elezione a sindaco in vista, un intreccio di passioni e rancori. E nel cielo, improvviso, il rombo di aerei ed elicotteri che portano la guerra, l’ultima guerra di Israele in Libano. Un cast di “tutte stelle” per un esordio d’autore firmato dall’attrice che è oggi il volto della cultura palestinese.
QUEEN OF MONTREUIL di Solveig Anspach
Con Florence Loiret-Caille, Didda Jonsdottir, Úlfur Aegisson
Francia, prima mondiale
Vendite estere: Films Distribution
Vorrebbe star da sola a elaborare il lutto per il marito, di cui le restano solo le ceneri, la bella Agathe. Ma non c’è pace per lei nella casa di Montreuil: un vicino che forse potrebbe essere un corteggiatore, una madre con figlio arenati alla periferia di Parigi sulla via per l’Islanda, una ragazza giovane, perfino un’otaria che non vuole stare allo zoo. Coi toni della commedia, un’istantanea feroce e sognante sulla crisi globale.
KEEP SMILING di Rusudan Chkonia – Opera prima
Con Ia Sukhitashvili, Gia Roinishvili, Olga Babluani
Francia/Georgia/Lussemburgo, prima mondiale
Vendite estere: DOC & FILM International
Uno stuolo di donne, il mito della televisione, un reality di oscena verosimiglianza sulla miglior mamma del tubo catodico. E la vita vera che sta lontano dai riflettori, con mariti e figli, fino a mettere a repentaglio la felicità di plastica di chi corre verso il successo e la popolarità. Opera prima di una giovanissima autrice, cresciuta alla Cinéfondation del festival di Cannes. Per la coproduzione francese garantisce Robert Guédiguian.
BLONDIE di Jesper Ganslandt
Con Carolina Gynning, Marie Goranzon, Helena af Sandeberg
Svezia, prima mondiale
Produzione: Fasad AB
Nella grande casa di campagna, una volitiva madre di famiglia riunisce le tre figlie ormai lontane da anni, i suoi amici di sempre, i suoi amatissimi cani per festeggiare il settantesimo compleanno. Come in un dramma nordico, come in una paradossale commedia degli equivoci, questo affresco tutto al femminile scopre nevrosi, fantasmi e dolori di un universo in cui i maschi sono men che comparse. Il ritorno del regista di Falkenberg Farewell e The Ape, con la rivelazione Carolina Gynning che debutta al cinema dopo una carriera da top model e la popolarità del “Big Brother” scandinavo.
THE WEIGHT di Jeon Kyu-hwan
Con Cho Jae-hyun, Zia
Corea del Sud, prima mondiale
Vendite estere: Finecut
Jung lavora all’obitorio; Jung è gobbo dalla nascita, è cresciuto all’orfanatrofio, soffre di artrite e tubercolosi. E’ un artista solitario e silenzioso: la sua opera d’arte sono i corpi che ogni giorno gli sfilano davanti e che vanno ricomposti per il funerale. Jung ha un fratellastro ed è ossessionato da un fantasma femminile. Per lei prepara il suo capolavoro… Dopo il successo della sua Town Trilogy e From Seoul to Varanasi (Panorama alla Berlinale 2012), ritorna con la sua opera più ambiziosa e personale. Una autentica scoperta.
HAYUTA VE BERL (EPILOGUE) di Amir Manor – Opera prima
Con Yosef Carmon, Rivka Gur
Israele, prima mondiale
Vendite estere: Urban Distribution
Marito e moglie, anni 85, Hayuta e Beri vivono un giorno speciale della loro vita nell’Israele di oggi. In poche ore di piccoli incidenti e grandi delusioni, i due anziani coniugi toccano con mano la fine di un’utopia: la vita personale può essere lo specchio di una sconfitta collettiva, quella di un mondo che ha smarrito i suoi ideali e le vere ragioni per vivere. Ma anche a 85 anni si può ancora sognare, magari solo per poche ore… Opera prima di un autore formatosi nel reportage e nell’inchiesta.
IL GEMELLO di Vincenzo Marra
Con Raffaele Costagliola, Domenico Manzi
Italia, prima mondiale
Produzione: Axelotil Film, Settembrini Films
Il carcere circondariale di Secondigliano è un mondo in cui si incrociano esistenze, protagonisti, brandelli di vita dietro e davanti le sbarre. La cinepresa di Vincenzo Marra pedina i suoi personaggi quasi scomparendo dietro i loro corpi, negli spazi angusti delle celle e del parlatorio, sbirciando fuori la grande commedia della vita. Un film-verità che nessuno potrà raccontare come un documentario, ma che restituisce alla commedia umana tutta la sua dignità. Un grande ritorno.
ACCIAIO di Stefano Mordini
Con Michele Riondino, Vittoria Puccini, Matilde Giannini, Anna Bellezza
Italia, prima mondiale
Produzione: Palomar con Rai Cinema in collaborazione con BNL Gruppo BNP Paribas
Distribuzione it: Rai Cinema
La fabbrica, Piombino, la costa dell’isola d’Elba come una Shangri-la vicina e irraggiungibile. Come nel romanzo di Silvia Avallone, il racconto intreccia gli smarrimenti adolescenziali di Anna e Francesca, amiche inseparabili, e la rabbia sorda di Alessio, operaio all’acciaieria Lucchini, innamorato di Elena. Un racconto di formazione che conferma Michele Riondino straordinario protagonista. Dopo il primo film in concorso a Berlino, è il ritorno al cinema di Stefano Mordini.
STORIES WE TELL di Sarah Polley
Canada, prima mondiale
Vendite estere: The National Film Board of Canada
“Stories We Tell” è un brillante viaggio attraverso i generi della narrazione firmato dall’attrice e regista candidata agli Oscar, Sarah Polley. La sua indagine su una verità elusiva sepolta nelle contraddizioni di una famiglia di cantastorie, è il ritratto divertente e intenso di un legame tra generazioni complicato e pieno d’amore.
KINSHASA KIDS di Marc-Henri Wajnberg
Con José Mawanda, Rachel Mwanza, Emmanuel Fakoko, Bebson de la rue
Belgio/Francia, prima mondiale
Vendite estere: MK2
Nelle strade di Kinshasa vivono oltre 30.000 bambini rifiutati dalle famiglie col pretesto che sarebbero stregoni posseduti dal maligno. Abbandonati da tutti sono carne da macello, preda di ogni violenza. Eppure non rinunciano a vivere, a crescere, a combattere per il diritto alla felicità. Basta una musica, l’incontro con un fratello maggiore, un’occasione, perché il loro mondo riprenda il colore della vita e Kinshasa suoni a tempo di rap. Cos’è questo film? Una favola, un documentario, una jam session, una denuncia. E forse anche di più.
EVENTI SPECIALI
BOB WILSON’S LIFE AND DEATH OF MARINA ABRAMOVIC di Giada Colagrande
Con Bob Wilson, Marina Abramovic, Willem Dafoe, Antony Hegarty
Italia, prima mondiale
Produzione: Art&Vibes in collaborazione con Collateral Films
L’occhio di una regista dietro le quinte di uno spettacolo irripetibile. Quattro ritratti ravvicinati d’artista. “Di questa storia – dice l’autrice – Marina è il paesaggio, Bob Wilson la mente, Antony il cuore e Willem il corpo. Ho avuto la grande fortuna di osservare da vicino e filmare questa intensissima collaborazione artistica, dalla quale tutti i protagonisti sono stati trasformati”.
TERRAMATTA – Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano
di Costanza Quatriglio
con Roberto Nobile (voce narrante)
Italia, prima mondiale
Distribuzione italiana: Istituto Luce Cinecittà
Un secolo di storia narrato da una voce inconfondibile e unica, mostrato da immagini d’archivio che si trasformano nello sguardo di una donna in cerca della memoria. Quasi una cantata popolare sull’Italia di ieri per narrare l’oggi.
L’UOMO CHE AMAVA IL CINEMA di Marco Segato
Italia, prima mondiale
Produzione: Jole Film in coproduzione con Cineteca Comunale di Bologna e Cineteca del Friuli
Piero Tortolina, ultimo bucaniere di una generazione che non arretrava davanti a nulla per amore del cinema, per la tutela della sua memoria storica, per il piacere di condividerne i tesori con gli spettatori anche del più piccolo cineforum di provincia. Piero Tortolina, padovano d’adozione, faccia da bad guy come quelli che adorava tanto nell’amatissimo cinema americano, collezionista di film e animatore di rassegne e scoperte su cui si è formata un’intera generazione di cinefili. Per festeggiarlo nella “sua” Venezia.
NON MI AVETE CONVINTO di Filippo Vendemmiati
Italia, prima mondiale
Distribuzione italiana: Istituto Luce Cinecittà
Il lungo viaggio nel Novecento di Pietro Ingrao, la sua lezione di vita e di passione come modello per una riflessione su utopie e verità difficili che diventano interrogativi e questioni aperte. Un altro modo di raccontare l’Italia.
6 SULL’AUTOBUS di Emiliano Russo, Rita De Donato, Antonio Ligas, Simone Dante Antonelli, Irene Di Lelio, Giacomo Bisordi
Con Maria Paiato, Margherita Buy, Manuela Mandracchia, Simona Marchini, Pino Quartullo, Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini
Italia, prima mondiale
Produzione: Accademia Nazionale d´Arte Drammatica Silvio D´Amico
Sei esordi per gli allievi dell’Accademia, promossi e sostenuti dalla Siae e coordinati da Sergio Rubini. Un racconto collettivo, un mosaico di storie di vita pedinato col passo svelto della passione. E l’occasione per un confronto sulla difficoltà di esordire in Italia.
VENICE NIGHTS
MY FRIEND JOHNNY di Alessandra Cardone
Italia
Produzione: A. Cardone
E se Johnny Depp tornasse? Dopo le riprese veneziane di The Tourist un suo amico veneziano n on smette di aspettarlo…
LE COSE BELLE di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno
Italia, Prima mondiale
Produzione: Bianca Film, Parallelo 41, Point Film in collaborazione con Pirata M. C. e Rai Cinema
Girato nel corso di più di dieci anni, aggiornando storie e volti dei suoi fantastici protagonisti, il nuovo film di Ferrente&Piperno è un viaggio nel ventre profondo di Napoli e nella gioventù di oggi
TRALALA di Masbedo
Italia, Prima mondiale
Produzione: Rossofuoco con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e Regione Piemonte – Piemonte Doc Film Fund
Lo stile inconfondibile dei Masbedo racconta la grande crisi del sistema economico occidentale dal punto di vista dell’unico paese, l’Islanda, che ha scelto una strada diversa. Con le voci e la cultura di una terra lontana e vicinissima
THE GOLDEN TEMPLE di Enrico Masi
Italia/Gran Bretagna, Prima mondiale
Vendite estere: Chauncey Chester
Un quartiere di Londra alla vigilia della grande speculazione olimpica: una riserva indiana pronta a essere trasformata per sempre dalla civiltà globale. Ma anche un serbatoio di storie, individualità, culture che non si lasciano cancellare. Un’opera prima interamente autoprodotta che racconta un cinema italiano che non si arrende e scommette sulle sue ambizioni.
NOZZE D’AGOSTO di Andrea Parena
Italia, Prima mondiale
Produzione: BabyDoc Film con il sostegno di Piemonte Doc Film Fund
In una cittadina del sud Italia, nel pieno dell’estate, si svolgono le giornate di un gruppo di professionisti delle feste di matrimonio. Un racconto tenero, buffo, sorprendente, a volte veloce, a volte in tempo reale. Un esordio che non si dimentica.
FRANCESCO DE GREGORI – FINESTRE ROTTE di Stefano Pistolini
Italia, Prima mondiale
Con Francesco De Gregori, Vasco Brondi, Cristina Donà,Giovanna Marini, Ambrogio Sparagna
Produzione: Darallouche in collaborazione con Rai Cinema
Ritratto dell’artista da adulto. Francesco De Gregori al presente: non una biografia, ma un racconto del musicista al presente e in diretta, pedinandolo con la sua complicità lungo un’estate di concerti e attraverso una serie di conversazioni ai quattro angoli del nostro paese
IL RISVEGLIO DEL FIUME SEGRETO – In viaggio sul Po con Paolo Rumiz di Alessandro Scillitani
Italia, Prima mondiale
Produzione: Tico Film Company
Dalle prime rapide al dedalo delle foci, lungo un fiume che è l’arteria di una grande regione del Nord. Il Po di Paolo Rumiz è un territorio selvaggio e un luogo mitico popolato da personalità irripetibili. Ma è anche l’occasione di un viaggio nella memoria condivisa del Paese.
WOMEN’S TALES:
THE POWDER ROOM di Zoe Cassavetes, 2011 – Italia/Regno Unito
Produzione: Hi! Production, The Independent Films
MUTA di Lucrecia Martel, 2011 – Italia/Argentina/Paraguay
Produzione: Hi! Production, Lita Stantic Producciones
THE WOMAN DRESS di Giada Colagrande, 2012 – Italia/Stati Uniti
Produzione: Hi! Production, BRW USA
IT’S GETTING LATE di Massy Tadjedin, 2012– prima mondiale, Italia/Stati Uniti
Produzione: Hi! Production, Green Dot Films
Per la prima volta insieme, le autrici che hanno avviato il progetto creativo promosso da Miu Miu presentano i loro film brevi. Quello di Massy Tadjedin (regista di Last Night con Keira Neightley e Sam Worthington) viene proposto in prima mondiale.
MESHES OF AFTERNOON di Maya Deren, Alexander Hammid
Stati Uniti, 1943
Fonte copia: Lux Distribution
Il film d’esordio di un’autrice che Martin Scorsese definisce “la voce più originale e potente del cinema sperimentale americano”. Applaudita in tutto il mondo, Maya Deren è stata scelta a simbolo del progetto “Women’s Tales”.
Gli stacanovisti di 27 Volte Cinema
Anche quest’anno le Giornate degli Autori, in collaborazione con il Parlamento Europeo, Europa Cinemas e Cineuropa, promuoveranno il programma “27 Volte Cinema” ospitando 27 ragazzi provenienti da tutta l’Europa in una sorta di campus che permetterà loro di scoprire loro il dietro le quinte di un grande Festival.
Chi sono i nostri giovani 27? Difficile contenerli tutti in una definizione. La maggior parte studia all’università: cinema, media, letteratura, ma anche giurisprudenza e bio-scienze; altri, neo-diplomati, hanno meno di 20 anni.
Tra loro si contano infaticabili viaggiatori “back pack” come il belga Sven Jacobs che a 25 anni ha già percorso, zaino in spalla, Asia, Africa e Sud America o accaniti seguaci di festival come il tedesco Rory O’Connor per il quale “i festival di cinema sono diventati i momenti clou dell’anno, attesi divorando qualunque informazione sui programmi”.
Molti si sono formati attraverso esperienze di studio o lavoro all’estero: Lynn Klein (Lussemburgo) ha passato sei mesi in Erasmus in Svezia, si è laureata in Germania e ha vissuto per due mesi in Canada; Elizampetta Ilia-Georgiadou (Grecia) è una giovane sceneggiatrice che ha ampliato i suoi orizzonti nei talent campus internazionali di Sarajevo e Torino. Kyriacos Demetriou (Cipro), Lili Lea Abraham (Ungheria) e Nicolò Comotti (Italia) vivono tutti a Londra, chi studiando all’università, chi all’accademia e chi lavorando nei festival.
Tra loro si contano musicisti, artisti, critici cinematografici, bloggers, sceneggiatori e filmmaker. Quei pochi che non partecipano direttamente alla produzione di audiovisivi scrivono di cinema: Jesse Raatikainen (Finlandia) racconta di aver recensito su Imdb ogni singolo film visto (è attualmente a quota 1654).
I “27” non si sono mai visti prima ma hanno molto in comune, a partire da una grande passione condivisa: il cinema. Quello che le Giornate cercheranno di saziare è un grande appetito di film ma anche di incontri e confronti perché, come scrive Dominic Horinek (Austria) “Guardare film non è divertente se non c’è nessuno con cui condividere l’esperienza”.
Alle radici di uno sguardo
di Giorgio Gosetti
Mai come quest’anno il programma ha le caratteristiche per cui le Giornate degli Autori sono nate nel 2004: la ricerca in tutto il mondo di un cinema del coraggio della creatività da affiancare a una riflessione costante su come cambiano i linguaggi le attese, le possibilità per il miglior cinema indipendente.
Questa filosofia è più ampia di una semplice selezione di opere che pure, nel corso di questi otto anni, ha portato alla ribalta autori e film di livello assoluto, il cui valore trascende perfino la loro fortuna artistica o commerciale. Basti pensare al successo mondiale coronato dalla corsa all’Oscar di Darwin’s Nightmare che nel 2004 impose la personalità di Hubert Sauper fuori dal ghetto del puro documentario d’inchiesta. Nel 2005 alla scoperta di Gela Babluani (Leone del futuro con 13-Tzameti), Ramin Bahrani (oggi tra gli autori americani più attesi) e Jean-Marc Vallée con il film canadese di maggior successo degli ultimi anni, C.R.A.Z.Y. E poi nel 2006ancora un Leone per l’opera prima a Khadak e la conferma di autori importanti come Marina Spada, Vincenzo Marra, Jesper Ganslandt.
Passa un anno e alla ribalta dei Venice Days si affaccia lo sconvolgente ritratto della Russia di Cargo 200 (Alexei Balabanov), del Libano di Sous les bombes (Philippe Aractingi), del Messico di La Zona (Leone del futuro per Rodrigo Plà). Il 2008 è l’anno della scoperta del rumeno Adrian Sitaru (Pesca sportiva)e di Sylvie Verheyde (Stella), ma anche del “viaggiatore errante” Uberto Pasolini con Machan. Il 2009 è dedicato al coraggio di rimettersi in gioco di grandi maestri come Claude Miller e Goran Paskaljevic, ma anche allo sconfinamento del cosiddetto cinema di genere con gli zombi de La Horde e i carcerati di Celda 211.
E si arriva agli ultimi anni con Danis Tanovic, Antonio Capuano, Bertrand Blier, ma anche con il Leone per l’opera prima al turco Majority di Seren Yüce (nel 2010) o la forza assoluta di due esordi come quelli di Andrea Segre (Io sono Li) e Angelina Nikonova (Twilight Portrait) che descrivono dall’interno due società in piena trasformazione e affiancano autori ben noti come Frederick Wiseman, Philippe Lioret, Lou Ye (nel 2011).
Ma questi anni hanno anche visto le Giornate al centro dell’attualità internazionale come l’Iran di Jafar Panahi che manda a Venezia il suo ultimo atto da cineasta libero o la memoria contesa tra Israele e Palestina narrata da Shlomi Elbabetz in Testimony.
E sul fronte italiano (davvero troppo spesso se ne è dovuto parlare come di un “fronte” in guerra permanente a difesa della cultura) non sono mancati i momenti forti, la mobilitazione attiva delle associazioni, progetti speciali permanenti come quello promosso da Fabio Ferzetti insieme alla Provincia di Roma per rilanciare la memoria collettiva con 100+1. Cento film e un paese, l’Italia.
Che cosa caratterizza invece questa nona edizione? Sul fronte del cinema come spazio privilegiato della visione e della ricerca, la selezione di quest’anno parla in nome del meticciato dei linguaggi (in ben tre casi della selezione ufficiale è davvero difficile apporre un’etichetta a opere che usano gli strumenti del cinema dal vero senza per questo poter essere chiamati documentari), di una riscoperta dello sguardo d’autore, di un modo sempre nuovo di coniugare le suggestioni dell’immagine con la parola, la musica, il suono, la scrittura. Non a caso abbiamo scelto di dedicare due giorni di incontro e testimonianze nel segno del Cinema degli Anni Zero, a sottolineare l’autentica rivoluzione in atto, incoraggiata da un cambio epocale delle tecnologie (la nuova dittatura del digitale), ma destinata a trasformare in profondità il tessuto stesso della creazione audiovisiva.
Sul fronte dei contenuti, i due progetti speciali che costituiscono la dorsale della nostra proposta (Women’s Tales concepito insieme a Miu Miu e Cinema Corsaro portato in dono da un collettivo di autori nel cuore delle Venice Nights) vogliono essere altrettanti emblemi di un desiderio di ricerca e di sperimentazione che si affianca alla vocazione “popolare” delle nostre scelte, da sempre attente al rapporto di un autore con il suo pubblico. Per questo la Casa degli Autori rimane – anche simbolicamente – il centro della nostra proposta: perché è proprio dalla circolazione delle idee, dallo scambio tra cineasti, dal piacere della reciproca scoperta che la rassegna trae la sua linfa più vitale.
E infine le Venice Nights che quest’anno debuttano come secondo momento ufficiale del nostro programma. Grazie al calore del pubblico, questa vera e propria arena sotto le stelle (un ritorno al passato, alle edizioni gloriose della Mostra) si è pian piano affermata come un luogo d’eccellenza e di spettacolo. Ma quest’anno, con nuovi sistemi di proiezione e un riconoscimento ufficiale da parte della Mostra, diventa davvero il luogo dell’happening, del piacere condiviso per il buon cinema, dell’orgoglio per il miglior cinema italiano che non accetta etichette e steccati. Siamo grati agli autori che ci hanno scelti e che hanno accettato la nostra scommessa.
Così come siamo grati a tutti quanti rendono possibile, una volta di più, la vita e l’indipendenza della nostra rassegna. Con un bilancio ridotto all’osso e una piccola squadra di entusiasti, ci siamo affermati in questi anni sulla scena internazionale come la vera novità della Mostra. Come il leone rasta che quest’anno ci accompagna abbiamo alzato la testa e guardiamo avanti. Senza spocchia, anzi con un po’di autoironia che ci consentirà di giocare, insieme a registi, produttori, interpreti, partner e spettatori, al gioco più bello del mondo: il sogno del cinema.