IRIS: con “Maratona Woody Allen” omaggio al genio creativo newyorkese – domenica 22 luglio 2012, dalle 21.00 fino all’alba

IRIS: con “Maratona Woody Allen” omaggio al genio creativo newyorkese – domenica 22 luglio 2012, dalle 21.00 fino all’alba

Più che un appuntamento, un evento, l’omaggio che Iris – domenica 22 luglio, dalle 21.00 fino all’alba – dedica al genio creativo di Woody Allen, il regista newyorkese che, nel corso della carriera, è stato premiato con 4 Oscar, 1 Orso d’Argento, 6 Bafta, 2 César, 5 David di Donatello, 2 Golden Globes, 1 Leone d’Oro alla Carriera e 1 Palma d’Oro alla carriera.

 

Della vastissima filmografia alleniana, il canale tematico diretto da Giuseppe Feyles propone un excursus delle opere più recenti e brillanti. Tutti realizzati tra il 2000 e il 2006, i film della maratona riflettono un periodo di grande fermento artistico per l’autore ultrasettantenne <<Sempre in attesa di girare il suo capolavoro>>, come riporta in una sua dichiarazione il sito “Style.it”.

 

Apre la serata, “Melinda&Melinda” (2004), pellicola simbolo della doppia anima del regista: quella tragi-comica. Consueto stile sofisticato e celebrale, per il dibattito sul senso della vita tra due autori teatrali: farsesca o drammatica, l’esistenza della protagonista immaginaria dei loro script? Questione di punti di vista e di musica: classica (Bartok, Bach e Stravinsky) per i momenti tristi, jazz quando le cose girano per il verso giusto.

 

A seguire è la volta di una New York Anni ’40, con le sue donne fatali, i ladri di gioielli e gli investigatori alla Humprey Bogart. Nella commedia dai rimandi hitchcockiani, “La Maledizione dello Scorpione di Giada” (2001), protagonisti lo stesso Allen, Helen Hunt e Charlize Theron.

 

“Scoop” (2006), invece, è ambientato a Londra. Giallo/noir atipico in cui, tra tarocchi e magia, la strana coppia formata da un fantasma (Ian McShane) e un’aspirante giornalista (Scarlett Johansson) fiuta le tracce di un serial killer. Nel cast anche lo stesso Allen e Hugh Jackman.

 

E ancora, “Hollywood Ending” (2002). Attraverso l’inedita trovata di far realizzare un lungometraggio ad un regista affetto da cecità isterica e psicosomatica, Allen offre una metafora della paralisi creativa dell’artista e racconta le idiosincrasie della Mecca del Cinema. Con Allen, Tea Leoni e Bob Dorian.

 

Chiude la rassegna, “Anything Else”, del 2003. Riflessione molto autobiografica sulla condizione umana, la pellicola vede Jason Biggs nel ruolo di alter ego in giovane età, del regista. Per la presentazione dell’opera alla Mostra del Cinema di Venezia, Allen fece la sua prima apparizione in Laguna.

 

 

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