Steve Martin, Jack Black e Owen Wilson sono a un bivio: uno sta vivendo la crisi della mezza età; un altro la crisi della terza età; il terzo una poco comune crisi da “astinenza di vita”. Dal regista de “Il Diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada) e “Io & Marley” (Marley & Me) David Frankel, ecco una raffinata commedia sull’amichevole rivalità tra tre uomini che, stanchi di un’esistenza fatta di obblighi e responsabilità, decidono di dedicare un anno della vita a inseguire il loro sogno. È un grande anno che li porta a compiere un viaggio avventuroso che cambierà le loro vite.
Tutti sono in cerca di qualcosa, e Stu Preissler (Steve Martin), Brad Harris (Jack Black) e Kenny Bostick (Owen Wilson) sono decisi non solo a trovare quel “qualcosa”, ma anche ad essere i migliori in assoluto in quel particolare campo. Proprio come questo intrepido trio in viaggio attraverso il continente, la maggioranza di noi ambisce ad eccellere in qualcosa – che si tratti di essere l’atleta più forte, l’autore di un bestseller o un artista celebre e stimato. Di qualunque cosa si tratti, il sogno è di essere il migliore in ciò che suscita una grande passione.
Per Stu, Brad e Kenny l’aspirazione è di diventare i massimi esperti mondiali di …birdwatching.
In UN ANNO DA LEONI una gara straordinaria si tramuta in un viaggio di trasformazione per il ricco industriale Stu, per l’informatico Brad e per l’imprenditore di successo Kenny, che intraprendono un’avvincente gara attraverso il Nord America per individuare il maggior numero di specie ornitologiche nell’arco di un anno solare.
UN ANNO DA LEONI è stato girato in esterni a Tofino, Osoyoos, Whistler e Vancouver nella British Columbia; sulla Dempster Highway nella tundra dello Yukon canadese; a New York, a Fire Island e nell’area settentrionale dello stato di New York; a Joshua Tree in California; infine, nelle Everglades della Florida. Lo stesso cast artistico e tecnico ha vissuto una sorta di “anno da leoni” in giro per il paese per riprendere oltre duecentocinquanta scene in più di un centinaio di location differenti.
La passione del regista David Frankel per UN ANNO DA LEONI si riflette nell’avvincente viaggio di ricerca compiuto dai personaggi del film. Il suo coinvolgimento nel progetto risale ai tempi in cui era impegnato nella post-produzione de “Il Diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada), divenuto un blockbuster fin dalla sua uscita nel 2006. Dopo avere letto la sceneggiatura di UN ANNO DA LEONI, come spiega il regista stesso: “Mi sono innamorato dei personaggi. Ho pensato che fossero un soggetto stimolante per un film. È la storia di tre uomini che vogliono eccellere in qualcosa e della relazione molto intensa che si crea tra loro”.
Frankel ha lavorato con lo sceneggiatore Howard Franklin e i produttori Stuart Cornfeld e Curtis Hanson per sviluppare il soggetto, ispirato al premiato romanzo di Mark Obmascik The Big Year. In seguito, mentre il regista era impegnato nelle riprese di un altro grande successo, “Io & Marley” (Marley & Me), UN ANNO DA LEONI è approdato alla Fox 2000 Pictures.
Cornfeld ricorda gli inizi del progetto: “Abbiamo trovato avvincente la storia di queste tre persone che, pur provenendo da ambienti ed esperienze differenti, condividono la stessa ossessione. Non ho mai letto nulla del genere. Mi ha colpito il fatto che il soggetto trattasse così tanti aspetti dell’esperienza umana”.
“David Frankel è stato fedele e risoluto nel suo impegno”, prosegue Cornfeld. “Penso che il film sia nato in larga misura dalla sua dedizione e volontà, e dal dono di saper commuovere profondamente il pubblico”.
Grazie al suo entusiasmo e alla capacità di narrare storie realistiche in cui il pubblico s’identifica, Frankel è riuscito a coinvolgere nel film tre grandi star della commedia. “Era una sceneggiatura formidabile che trattava temi divertenti e universali”, dichiara Steve Martin. “Era veramente eccellente e ho condiviso la passione di David per il soggetto”.
“David è stato la ragione per la quale abbiamo tutti accettato di partecipare al film”, afferma Owen Wilson. “Siamo stati catturati dal suo entusiasmo per la vicenda di questi uomini che si sforzano di fare qualcosa della propria vita e di raggiungere un traguardo che per loro faccia veramente la differenza”.
Anche Jack Black è stato attratto dal modo in cui la storia esplora “la determinazione e la competitività di alcune persone rispetto a un’attività così poco spettacolare come l’osservazione degli uccelli. La posta in gioco è bassa, non si vince denaro e non ci sono né fama né gloria. L’obiettivo della gara è essere il migliore. C’è qualcosa di molto divertente in UN ANNO DA LEONI, che rappresenta un microcosmo in cui tutti combattono per dare il meglio di sé”.
Steve Martin interpreta Stu Preissler, un energico uomo d’affari che sembra avere raggiunto tutti i suoi traguardi: è ricco, ha una moglie affettuosa e una famiglia magnifica. E ora è pronto a dedicarsi a qualcosa di più grande della sua carriera; vuole andare in pensione e prendere parte a una gara di birdwatching che dura un anno intero. Ma i suoi collaboratori non gli rendono le cose facili. “Non vogliono che abbandoni il suo mondo professionale e la corsa al successo, anzi preferirebbero che si mettesse alla guida di una nuova società”, spiega Martin. “Ma Stu è in cerca di un grande cambiamento nella vita e, con somma soddisfazione, ignora i suoi collaboratori e decide di partecipare alla competizione”.
Per Stu un importante aspetto della gara di birdwatching riguarda il rapporto di amicizia con il neo-compagno Brad (Jack Black). “L’ambizione di Stu non è di vincere, ma di dedicarsi insieme a un amico a ciò che ha sempre sognato di fare”.
Il Brad di Jack Black è un giovane la cui vita, come afferma l’attore: “è ‘andata a ramengo’. Il ragazzo non riesce a sbarcare il lunario, ma la grande passione per il birdwatching diventa la sua salvezza. Brad pensa che, se solo riuscisse ad eccellere in un campo, tutta la sua vita andrebbe a posto”.
Il Kenny Bostick di Owen Wilson è il campione in carica, con 732 specie di uccelli differenti avvistate nel corso dell’ultima gara. “Avendo stabilito quel record, Bostick si considera il re del mondo”, spiega Wilson. “È abbastanza arrogante e crede veramente di essere il migliore. Considera il suo record altrettanto importante dello storico ‘streak’ di cinquantasei partite consecutive stabilito da Joe DiMaggio. È sicuro di sé e testardo, ed è disposto a tutto pur di mantenere il titolo”.
A Martin, Black e Wilson si aggiungono Brian Dennehy, che interpreta il padre di Brad; Anjelica Huston, nel ruolo della donna che accompagna in barca l’intrepido trio; Rashida Jones, birdwatcher che diventa amica di Brad; Rosamund Pike, nei panni di Jessica, moglie di Kenny; Dianne Wiest, madre di Brad; infine, JoBeth Williams, che interpreta Edith, moglie di Stu.
Frankel afferma di essere riuscito ad assicurarsi un cast di altissimo livello grazie ai tre protagonisti, cioè Martin, Black e Wilson. “Penso che molti sarebbero stati emozionati di lavorare anche con uno solo dei tre attori, quindi l’opportunità di girare con tutti e tre è stata l’avverarsi di un sogno”.
LA PRODUZIONE
Gli attori, analogamente al regista, pensano che UN ANNO DA LEONI non sia un film incentrato unicamente sul birdwatching. Frankel sottolinea un’analogia tra l’osservazione degli uccelli e la regia cinematografica, cioè che entrambe sono viaggi per così dire ‘visionari’. “Mentre stavamo realizzando il film, abbiamo provato la sensazione di stare effettivamente vivendo un anno da leoni”, egli afferma. “I birdwatcher hanno in mente un obiettivo e possono andare in giro per settimane in cerca della specie che vogliono osservare. Penso che noi abbiamo provato una sensazione simile, perché avevamo in mente il modo in cui volevamo realizzare le riprese ma, essendo in esterni, non sapevamo se il tempo sarebbe stato collaborativo o meno e se saremmo riusciti a ottenere ciò che volevamo. UN ANNO DA LEONI fa capire che la meta è il viaggio stesso e credo che questo principio valga nella vita così come nella realizzazione di un film”.
Il programma di lavoro della produzione era estenuante, con oltre 270 scene e 100 esterni nell’arco di 55 giorni. “Dal primo sopralluogo, con trenta sotto zero su nello Yukon, all’ultimo giorno di riprese, con quarantatre gradi nelle Keys in Florida, è stata una vera e propria corsa contro il tempo”, dichiara il produttore Karen Rosenfelt. E aggiunge David Frankel: “Penso che abbiamo catturato l’esperienza di trovarci ‘on the road’ per un anno insieme ai nostri personaggi”.
Una delle location più esotiche è stata lo Yukon, l’estrema area occidentale e il più piccolo dei tre territori federali del Canada, che confina con l’Alaska, la British Columbia e i Territori del Nord-Ovest. I camion della produzione in viaggio da Vancouver allo Yukon hanno impiegato quattro giorni per compiere l’itinerario, mentre gli artisti e il cast tecnico sono partiti in aereo da Vancouver raggiungendo in due ore e mezzo Whitehorse. Da lì, ci sono volute sei ore di pullman fino a Dawson City, cuore della leggendaria corsa all’oro nel Klondike negli anni ’90 del 1800.
In UN ANNO DA LEONI lo Yukon rappresenta l’isola Attu, area sacra per gli osservatori di uccelli, che si trova all’estremità occidentale dell’arcipelago delle Aleutine. A Dawson City, dove la popolazione oscilla fra 900 e 1800 abitanti, a seconda del periodo dell’anno, il cast del film, composto da centoventi persone, ha incrementato considerevolmente l’indice demografico. Le riprese sono state effettuate a giugno, quando il sole tramonta dopo le 23.30 e sorge alle 3.00 del mattino. Il sole non tramonta propriamente ma fa capolino dietro l’orizzonte e il cast ha dovuto adattarsi alle notti che non diventavano mai buie.
Le riprese nello Yukon hanno offerto al direttore della fotografia Lawrence Sher la rara opportunità, in una giornata memorabile, di girare ininterrottamente per ventiquattr’ore, senza mai perdere la luce. “Nonostante la confusione e la mancanza di un vero e proprio controllo, a causa del sole che non tramonta mai e dei cambiamenti meteorologici, accade sempre qualcosa di magico quando lavori in esterni”, afferma Sher.
In UN ANNO DA LEONI vi sono più di cento set diversi, il che, come dichiara lo scenografo Brent Thomas: “rappresentava una specie di problema matematico. Come fare a realizzare tutto quanto previsto nel programma di produzione in cinquantacinque giorni?”. In alcuni momenti, il reparto artistico ha avuto oltre ottanta persone impegnate contemporaneamente su cinque set diversi.
Dallo Yukon il cast è passato alla British Columbia, a Osoyoos nella Okanagan Valley, dove si trova l’unico deserto del Canada. In quest’area sono state rappresentate alcune zone dell’Arizona e della California. La produzione ha anche effettuato delle riprese a Whistler, Vancouver, Tofino (un villaggio sulla costa occidentale dell’isola di Vancouver), New York, Joshua Tree in California e nelle Everglades e le Keys in Florida.
IL CAST
STEVE MARTIN (Stu Preissler) è un attore, autore, commediografo, sceneggiatore, produttore, musicista e membro riconosciuto dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha scritto e recitato in alcuni dei film di maggiore successo nella storia recente del cinema.
Oltre alla sua rinomata carriera cinematografica e televisiva, Martin si è dedicato alla musica bluegrass, scoprendo un altissimo livello di bravura nel mondo dei musicisti professionisti e semi-professionisti. Per questa ragione, nel 2010 ha istituito il Prize for Excellence in Banjo and Bluegrass, un riconoscimento annuale che premia il miglior esecutore (individuo o gruppo) di banjo a cinque corde o di musica bluegrass. Il primo anno il premio è stato assegnato a Noam Pikelny. Il nuovo album di Martin, Rare Bird Alert, al quale hanno partecipato artisti del calibro di Paul McCartney e The Dixie Chicks, è stato distribuito a marzo 2011.
Martin ha pubblicato il suo secondo libro per bambini, Late for School, l’8 settembre 2010. La narrazione è piena di arguzia e grazia, e andare a scuola non è mai stato tanto difficile ed esilarante come nel libro. Martin e l’illustratore C.F. Payne si sono uniti per narrare una storia sulle avventure, i pericoli e le risate che accompagnano la vita scolastica. Insieme al libro è allegato un CD di Martin che suona il banjo e canta la storia del libro in tipico stile country con accenti bluegrass.
L’ultimo romanzo di Martin per i lettori adulti, An Object of Beauty, è uscito a novembre 2010. Attingendo dalla sua conoscenza del panorama artistico newyorkese degli anni ‘90, Martin narra la storia di Lacey Yeager, una giovane, affascinante e ambiziosa giovane donna che si afferma con slancio nel mondo artistico di New York.
A marzo 2010 Martin ha per la terza volta (in quest’occasione insieme ad Alec Baldwin) presentato la 82° edizione degli Annual Academy Award. Con la sua partecipazione ha ottenuto una candidatura a un Emmy nella categoria Outstanding Writing for a Variety, Music or Comedy Special.
Il 31 gennaio 2010 l’album di Martin, The Crow / New Songs For The Five-String Banjo, ha vinto un Grammy come miglior album bluegrass.
Il Natale del 2009 ha visto l’attore condividere la scena con Meryl Streep e Alec Baldwin nel film della Universal “È complicato” (It’s Complicated). Nel 2008 Martin ha pubblicato due libri: a ottobre un libro per bambini intitolato The Alphabet from A to Y with Bonus Letter Z!, scritto insieme al disegnatore del New Yorker Roz Chast, distribuito dalla Doubleday; a dicembre la sua autobiografia, Born Standing Up, distribuita dalla Scribner. A dicembre 2007 Martin ha ricevuto il prestigioso Kennedy Center Honor.
Nel 2005 l’attore è stato elogiato dalla critica per il film della Touchstone Pictures “Shopgirl”, co-interpretato da Claire Danes e Jason Schwartzman, di cui ha scritto la sceneggiatura, tratta dal suo omonimo bestseller. Durante l’inverno del 2003, ha recitato nel film che ha realizzato i maggiori incassi di tutta la sua carriera, “Una scatenata dozzina” (Cheaper By The Dozen), diretto da Shawn Levy per la Twentieth Century Fox. A Natale del 2005 è stata la volta del molto atteso sequel “Il ritorno della scatenata dozzina” (Cheaper By The Dozen 2), interpretato dal cast originario e da un’altra famiglia rivale, guidata da Eugene Levy. Nel 2003 ha preso parte con Queen Latifah alla commedia di successo “Un ciclone in casa” (Bringing Down the House) della Touchstone Pictures, che ha incassato $132,7 milioni.
Nel 2003 Martin ha presentato la 75esima edizione degli Annual Academy Award, seconda volta in cui ha presenziato l’evento, dopo avere ricevuto per la prima volta il prestigioso incarico in occasione della 73esima edizione degli Oscar. La 75esima edizione è stata candidata a sette Emmy Award, incluso quello per la migliore interpretazione in un programma di varietà o musicale.
Nato a Waco, in Texas, e cresciuto nella California meridionale, Martin è diventato autore televisivo negli anni ‘60, vincendo un Emmy Award per il ruolo nella serie di successo “The Smothers Brothers Comedy Hour”. Già verso la fine di quel decennio, l’artista rappresentava i propri lavori nei club e in televisione.
Lanciato dalle frequenti partecipazioni al “Tonight Show” di Johnny Carson, Martin ha in seguito condotto vari show nell’ambito dell’innovativo “Saturday Night Live”. Inoltre, è stato co-autore e interprete di alcuni special televisivi di grande successo. Durante i suoi tour da tutto esaurito negli Stati Uniti, ha raccolto intorno a sé un pubblico talmente numeroso da riempire anche le aree più ampie destinate ad eventi e spettacoli. Ha vinto un Grammy Award con i suoi due comedy album, Let’s Get Small e A Wild and Crazy Guy, e ha vinto un disco d’oro con il singolo King Tut. Nel 2003 ha partecipato come strumentista all’album per il 75esimo compleanno di Earl Scruggs, vincendo un Grammy Award.
Il primo progetto cinematografico di Martin, “The Absent-Minded Water”, un corto da lui scritto e interpretato, è stato candidato nel 1977 a un Academy Award. Nel 1979 è passato ai lungometraggi, scrivendo e interpretando “Lo straccione” (The Jerk), per la regia di Carl Reiner. Nel 1981 ha recitato al fianco di Bernadette Peters nella commedia musicale dolce-amara di Herbert Ross “Spiccioli dal cielo” (Pennies From Heaven).
Successivamente, Martin è stato co-autore e interprete del thriller “Il mistero del cadavere scomparso” (Dead Men Don’t Wear Plaid) e della commedia di fantascienza “Ho perso la testa per un cervello” (The Man with Two Brains), entrambi diretti da Reiner. Nel 1984 ha ricevuto il premio come miglior attore sia dalla New York Film Critics Association sia dal National Board of Review per il ruolo interpretato al fianco di Lily Tomlin in “Ho sposato un fantasma” (All of Me), sua quarta collaborazione con Reiner.
Nel 1987 il suo film “Roxanne”, un adattamento moderno della leggenda di Cyrano de Bergérac, ha ricevuto un ampio consenso e gli ha fatto vincere il premio come miglior attore della Los Angeles Film Critics Association e il premio per la migliore sceneggiatura del Writers Guild of America. Martin è anche stato produttore esecutivo del film.
Nel 1988 ha co-interpretato insieme a Michael Caine la commedia di successo “Due figli di…” (Dirty Rotten Scoundrels), sua seconda collaborazione con il regista Frank Oz (la prima era stata ne “La piccola bottega degli orrori” – Little Shop of Horrors). Nel 1989 ha recitato insieme a Mary Steenburgen e Dianne Wiest nell’affettuosa commedia familiare di Ron Howard “Parenti amici e tanti guai” (Parenthood) della Universal Pictures.
Nel 1991 ha scritto, interpretato e curato la produzione esecutiva del successo di critica “Pazzi a Beverly Hills” (L.A. Story). Lo stesso anno è apparso in “Grand Canyon” di Lawrence Kasdan e ha recitato con Diane Keaton nel successo della Disney “Il padre della sposa” (Father of the Bride), che gli è valso il People’s Choice Award come miglior attore brillante. Nel 1992 ha preso parte alla commedia della Universal “Moglie a sorpresa” (Housesitter) al fianco di Goldie Hawn, vincendo per il secondo anno consecutivo il People’s Choice Award come miglior attore in una commedia.
Nel 1996, sempre insieme a Diane Keaton, ha interpretato il sequel de “Il padre della sposa”, che gli è valso una candidatura a un Golden Globe. Nel 1997 è stato acclamato per l’avvincente ruolo recitato nel thriller del regista David Mamet “Il prigioniero” (The Spanish Prisoner).
Nel 1999 Martin ha scritto e interpretato l’esilarante commedia “Bowfinger” insieme a Eddie Murphy, per la regia di Oz. Il film è stato presentato nell’ambito del Deauville International Film Festival.
La filmografia di Martin comprende poi il già citato “La piccola bottega degli orrori” (Little Shop of Horrors) di Frank Oz, in cui interpreta un dentista non proprio sano di mente; “Un biglietto in due” (Planes, Trains and Automobiles) di John Hughes, insieme a John Candy; il western comico “I tre amigos” (Three Amigos), al fianco di Martin Short and Chevy Chase.
Nell’autunno del 1993 il primo spettacolo originale di Martin, il dramma “Picasso at the Lapin Agile”, è stato presentato sul palcoscenico del prestigioso Steppenwolf Theatre di Chicago. Dopo le recensioni entusiastiche e le repliche prolungate a Chicago, la commedia è stata allestita con successo a Boston e a Los Angeles, e poi nell’off-Broadway a New York al Promenade Theatre, ottenendo uno straordinario successo di critica e di pubblico. La commedia continua ad essere rappresentata in tutto il mondo. Successivamente, l’atto unico di Martin, “WASP”, è stato presentato al Public Theatre di New York nel 1995. “The Underpants”, una commedia dark che Martin ha adattato dall’opera del 1911 di Carl Sterneim, ha esordito nell’off-Broadway alla Classic Stage Company nel 2002.
Nel 1996 gli è stata dedicata una retrospettiva, organizzata dal Third Decade Council dell’American Film Institute all’U.S. Comedy Arts Festival, e gli è stato tributato un premio alla carriera. Nel 2004 anche l’American Cinematheque ha conferito a Martin un premio alla carriera.
Una selezione di suoi dipinti, scelti nell’ampia collezione privata di opere d’arte moderna che possiede, è stata allestita in una mostra speciale alla galleria del Bellagio Hotel a Las Vegas nel 2000, con annotazioni sul catalogo scritte dallo stesso Martin.
Dopo il successo del suo primo romanzo Shopgirl, il secondo, The Pleasure of My Company, pubblicato da Hyperion, è entrato in alcune classifiche di bestseller, tra cui quella del New York Times. L’artista ha scritto una raccolta di racconti comici, Pure Drivel, e il suo lavoro appare spesso sul New Yorker e sul The New York Times.
JACK BLACK (Brad Harris) è tornato a interpretare Po in “Kung Fu Panda 2” della Paramount Pictures lo scorso maggio. Il film ha incassato $125 milioni a livello internazionale durante il weekend d’esordio.
L’attore ha recentemente presentato “Bernie” in anteprima al Los Angeles Film Festival, collaborando ancora una volta con il regista di “The School of Rock” Richard Linklater. Black interpreta un imprenditore di pompe funebri in una cittadina in Texas che stringe un’improbabile amicizia con una ricca vedova (Shirley MacLaine). Quando lei muore inaspettatamente, lui mette in atto una serie di escamotage per far credere che sia ancora viva. Linklater ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Skip Hollandsworth.
Black è presente anche ne “I Muppet” (The Muppets), distribuito in occasione della Festa del Ringraziamento, scritto dal co-interprete de “I fantastici viaggi di Gulliver” (Gulliver’s Travels) Jason Segel, per la Disney.
Nel 2010 l’attore ha recitato nell’atteso “I fantastici viaggi di Gulliver” della Twentieth Century Fox. Black, che è stato uno dei produttori del film, interpreta Lemuel Gulliver, al fianco di Emily Blunt, Jason Segel e Amanda Peet. “I fantastici viaggi di Gulliver” ha incassato circa 238 milioni di dollari a livello internazionale.
Nel 2009 l’attore ha dato voce al personaggio dei videogiochi Eddie Riggs (riprodotto con le sue sembianze) nel celebre Brutal Legend. Il gioco segue le vicende di un roadie (Riggs) in un mondo fantastico all’insegna dell’heavy metal. Black ha vinto il premio per la miglior voce agli Spike Video Game Award nel 2009.
Il 2008 è stato per lui un anno impegnativo. Ha dato voce al personaggio d’animazione Po in “Kung Fu Panda” (Kung Fu Panda) della Paramount Pictures, che ha incassato più di 626 milioni di dollari a livello mondiale. Lo stesso anno si è trovato nuovamente in cima al box office con il film della Paramount “Tropic Thunder”. Scritto, diretto e interpretato da Ben Stiller, il film vede la partecipazione, oltre a Black, anche di Robert Downey Jr., Jay Baruchel, Brandon T. Jackson, Tom Cruise e Matthew McConaughey. Il film è stato al vertice del box office per due settimane consecutive e ha incassato oltre $110 milioni sul mercato interno.
Essere in cima al box office non è una novità per Black. A settembre 2003 il film “The School of Rock” della Paramount Pictures, prodotto da Scott Rudin e scritto da Mike White, ha esordito al primo posto al box office. Black è stato candidato a un Golden Globe come miglior attore in un film, musical o commedia. L’anno successivo è tornato a lavorare con White in “Super Nacho” (Nacho Libre), prima produzione realizzata dalla loro etichetta Black & White Productions, creata alla fine del 2004.
A dicembre 2005 Black ha preso parte al blockbuster vincitore di un Academy Award “King Kong”. Diretto da Peter Jackson, il film ha esordito al vertice del box office e vi è rimasto per tre settimane consecutive, incassando oltre $540 milioni a livello internazionale.
La filmografia di Black comprende anche le commedie “Bob Roberts”, “Alta fedeltà” (High Fidelity), “Saving Silverman”, “Amore a prima svista” (Shallow Hal), “Orange County”, “L’invidia del mio migliore amico” (Envy), “Shark Tale”, “L’amore non va in vacanza” (The Holiday) e il film drammatico indipendente del 2000 “Jesus’ Son”, oltre a “Il matrimonio di mia sorella” (Margot at the Wedding).
I fan conoscono Black anche come solista del gruppo rock-folk Tenacious D, da lui creato insieme all’amico Kyle Gass. Il loro album è stato distribuito dalla Epic Records nel 2001 e le vendite hanno rapidamente raggiunto livelli da disco d’oro. La band ha condotto una serie sulla HBO, trasmessa nel 1999. I due hanno realizzato il loro primo film, “Tenacious D e il destino del rock” (Tenacious D in the Pick of Destiny), per la New Line Cinema, che lo ha distribuito a novembre 2006. Dopo di ciò, sono usciti due documentari riguardanti il film. Il primo, diretto e prodotto da Black, è “The Making of ‘The Pick of Destiny’”, una panoramica sulla realizzazione del film. Il secondo, “D Tour: A Tenacious Documentary”, si focalizza sul tour mondiale della band per promuovere il film e la colonna sonora.
Black risiede attualmente a Los Angeles con la moglie Tanya e i loro due figli.
OWEN WILSON (Kenny Bostick) è uno dei talenti brillanti più ricercati di Hollywood e si è affermato sia in grandi produzioni internazionali, sia in ruoli provocatori in alcune produzioni indipendenti.
All’inizio del 2011 ha recitato al fianco di Rachel McAdams nell’acclamato “Midnight in Paris”, film che, tra le pellicole di Woody Allen, è quella che ad oggi ha realizzato i maggiori incassi; inoltre, ha dato voce al personaggio di Lightning McQueen in “Cars 2” della Pixar. Nel corso dell’anno, ha preso parte al film “Libera uscita” (Hall Pass), insieme a Jason Sudeikis. Nel 2010 ha recitato nella commedia romantica di James L. Brooks “Come lo sai?” (How Do You Know), con Reese Witherspoon e Paul Rudd; in “Vi presento i nostri” (Little Fockers), con Ben Stiller e Robert De Niro; infine, ha dato voce al protagonista del film “Sansone” (Marmaduke).
Wilson ha recitato con Jennifer Aniston in “Io & Marley” (Marley & Me). Tratto dal celebre romanzo di John Grogan, il film segue la storia di una famiglia che apprende alcune importanti lezioni dal proprio cane adorabile, ma disubbidiente e nevrotico. Diretto da David Frankel e adattato per il grande schermo da Scott Frank e Don Roos, “Io & Marley” ha debuttato al cinema a Natale 2008 e, ad oggi, ha incassato $242.717.113.
Tra gli altri grandi successi ai quali ha preso parte troviamo “Una notte al museo” (Night at the Museum) e “Una notte al museo 2 – La fuga” (Night at the Museum: Battle of the Smithsonian), la commedia di successo “2 single a nozze” (Wedding Crashers) al fianco di Vince Vaughn, la commedia romantica “Tu, io e Dupree” (You, Me and Dupree) e l’acclamato film d’animazione della Disney “Cars”, candidato a un Academy Award come miglior film d’animazione.
Wilson ha recitato nel film di successo di Wes Anderson “Il treno per il Darjeeling” (The Darjeeling Limited) al fianco di Adrien Brody e Jason Schwartzman. Il film ha segnato la quinta collaborazione dell’attore con il regista Anderson, che lo ha diretto ne “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” (The Life Aquatic with Steve Zissou) con Bill Murray e Anjelica Huston, e ne “I Tenenbaum” (The Royal Tenenbaums), grazie al quale Wilson e Anderson sono stati candidati a un Academy Award per la migliore sceneggiatura originale. Wilson è stato co-autore e co-produttore esecutivo del secondo film di Anderson, “Rushmore”. I due hanno ottenuto un clamoroso successo sia di critica sia di pubblico con il primo film di Anderson, “Un colpo da dilettanti” (Bottle Racket), di cui Wilson è stato co-autore e interprete.
La sua filmografia comprende anche “Drillbit Taylor”, “Il rompiscatole” (The Cable Guy), “Armageddon – Giudizio finale”, “The Minus Man”, “Pallottole cinesi” (Shanghai Noon), “Zoolander”, “Behind Enemy Lines – Dietro le linee nemiche”, “I Spy – Le spie”, “Due cavalieri a Londra” (Shanghai Knights) e “Starsky & Hutch”. Oltre a ciò, è stato produttore associato del film vincitore di un Oscar “Qualcosa è cambiato” (As Good As It Gets).
BRIAN DENNEHY (Raymond) mantiene saldamente da trent’anni un posto di rilievo nel mondo del cinema, del teatro e della televisione. Ha vinto due volte il Tony Award come miglior attore; è stato elogiato per il ruolo di James Tyrone in “Long Day’s Journey Into Night” di Eugene O’Neill e per quello di Willy Loman in “Morte di un commesso viaggiatore” (Death of a Salesman) di Arthur Miller. Quest’ultimo allestimento è stato ripreso per la Showtime e Dennehy ne ha anche curato la produzione esecutiva. La versione televisiva gli ha poi fatto vincere un Golden Globe, uno Screen Actors Guild Award e una candidatura agli Emmy Award. Ha riproposto il ruolo di Willy Loman nel West End londinese, ottenendo l’ambito Olivier Award come miglior attore. Recentemente, ha interpretato Ephraim Cabot nell’allestimento a Broadway di “Desire Under the Elms”, che ha ottenuto recensioni molto positive.
Dennehy è conosciuto in tutto il mondo per le sue interpretazioni in molti celebri film, tra cui “Un gioco da duri” (Semi-Tough), “Gioco sleale” (Foul Play), “10”, “Rambo” (First Blood), “Cocoon”, “F/X – Effetto mortale”, “Presunto innocente” (Presumed Innocent), “Tommy Boy” e “Romeo + Giulietta di William Shakespeare” (William Shakespeare’s Romeo + Juliet) di Baz Luhrmann. Altri film che arricchiscono la sua filmografia sono “Gorky Park”, “Mai gridare al lupo” (Never Cry Wolf), “Il treno più pazzo del mondo” (Finders Keepers), “Silverado”, “Due volte nella vita” (Twice in a Lifetime), “Best Seller”, “Il ventre dell’architetto” (The Belly of an Architect), che gli ha fatto vincere il premio come miglior attore al Chicago Film Festival, “Lei mi odia” (She Hate Me), “10th & Wolf”, “Sfida senza regole” (Righteous Kill) e “Monica Velour – Il grande sogno” (Meet Monica Velour). Ha dato voce al ruolo di Babe Ruth in “Piccolo grande eroe” (Everyone’s Hero) ed è stato la voce di Django nel film di successo “Ratatouille”. Di recente, ha recitato nei film “Alleged”, “Every Day” e “The Next Three Days” di Paul Haggis. Inoltre, ha scritto il film indipendente “Redemption”.
L’attore ha partecipato a numerosi progetti televisivi ed è stato candidato agli Emmy per i ruoli interpretati nelle miniserie “Prova schiacciante” (The Burden of Proof), “Murder in the Heartland”, “To Catch a Killer” (in cui aveva il ruolo di John Wayne Gacy) e nel telefilm di Stephen Gyllenhaal “A Killing in a Small Town”. Dalla caratterizzazione che Dennehy ha dato al personaggio dell’investigatore Jack Reed è nata una serie di telefilm di successo per la NBC nel corso degli anni ’90; in alcuni di essi, l’attore ha partecipato anche come produttore esecutivo, co-autore e regista. Dennehy ha diretto e recitato nei telefilm “Shadow of a Doubt” (di cui è stato co-autore e co-produttore) e “Indefensible”. Nel 2005 ha ricevuto la quinta candidatura agli Emmy, in quell’occasione come miglior attore non protagonista per “Our Fathers” della Showtime. Nel 2010 ha recitato nell’episodio pilota senza titolo della sitcom di Dana Gould per la ABC e ha partecipato come guest star sia a “Rizzoli & Isles” per la TNT sia al pilota della FOX “Pleading Guilty”.
Dennehy è stato per due decenni socio del Chicago’s Goodman Theatre (fa ancora parte del consiglio direttivo) e ha recitato in numerosi allestimenti, tra cui “Galileo”, “Desire Under the Elms”, che ha portato in scena anche a Broadway, e “Hughie” di Eugene O’Neill, oltre a “Krapp’s Last Tape” di Samuel Beckett. Altri lavori di Dennehy sulle scene teatrali comprendono l’allestimento a Broadway di “Translations”; “All’s Well That Ends Well” allo Stratford Shakespeare Festival a Stratford (Ontario, Canada); “Krapp’s Last Tape” allo Stratford Shakespeare Festival; “Hughie”allo Stratford Shakespeare Festival, al Trinity Repertory Theatre e al Long Wharf Theatre; l’allestimento di Peter Brook de “Il giardino dei ciliegi” (The Cherry Orchard) alla Brooklyn Academy of Music; “Conversations in Tusculum” di Richard Nelson al Public Theatre di New York; “Trumbo”, in cui Dennehy ha recitato sia nell’off-Broadway sia in tournée; l’allestimento di “Rat in the Skull” al Wisdom Bridge Theatre; “Says I, Says He” sia al Mark Taper Forum di Los Angeles sia al Phoenix Theatre di New York; infine, “The Exonerated”, in cui ha recitato nell’off-Broadway e in tournée. L’attore ha anche preso parte alla versione televisiva realizzata per la Court TV.
Dennehy si è recentemente esibito allo Stratford Shakespeare Festival nei ruoli di Sir Toby Belch ne “La dodicesima notte” (Twelfth Night) e di Max ne “Il ritorno a casa” (The Homecoming).
ANJELICA HUSTON (Annie Auklet), premiata attrice e regista, prosegue la tradizione della sua famiglia nel mondo della cinematografia, iniziata con il nonno Walter Huston e portata avanti dal padre John Huston.
Nel corso della sua carriera, la Huston è stata premiata dalla National Society of Film Critics e dal National Board of Review, ha vinto un Independent Spirit Award, un Los Angeles Film Critics Award, un New York Film Critics Circle Award e un Boston Film Critics Award, oltre a ricevere numerose candidature agli Oscar, ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Emmy per le sue realizzazioni. Di recente, le è stato tributato il riconoscimento di una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
La Huston ha vinto un Academy Award come migliore attrice non protagonista per il ritratto di Maerose Prizzi ne “L’onore dei Prizzi” (Prizzi’s Honor), facendo così diventare quella degli Huston la prima famiglia ad avere tre generazioni vincitrici di Oscar. La Huston ha vinto un Golden Globe per il ruolo nel film originale per la HBO “Angeli d’acciaio” (Iron Jawed Angels).
La sua filmografia include anche alcuni ruoli memorabili in numerosi altri film: “Giardini di pietra” (Gardens of Stone) di Frances Ford Coppola, “Misterioso omicidio a Manhattan” (Manhattan Murder Mystery) e “Crimini e misfatti” (Crimes and Misdemeanors) di Woody Allen, “Nemici – Una storia d’amore” (Enemies: A Love Story) di Paul Mazursky, “Chi ha paura delle streghe?” (The Witches) di Nicholas Roeg, “Rischiose abitudini” (The Grifters) di Stephen Frears, “La famiglia Addams” (Addams Family) e “La famiglia Addams 2” (Addams Family Values) di Barry Sonnenfeld, “La famiglia Perez” (The Perez Family) di Mira Nair, “Tre giorni per la verità” (The Crossing Guard) di Sean Penn, “Buffalo ’66” di Vincent Gallo, “La leggenda di un amore: Cinderella” (Ever After) di Andy Tennant, “Il treno per il Darjeeling” (The Darjeeling Limited), “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” (The Life Aquatic with Steve Zissou) e “I Tenenbaum” (The Royal Tenenbaums) di Wes Anderson e “Soffocare” (Choke) di Clark Gregg. La Huston ha collaborato con il padre nel suo ultimo film, “The Dead – Gente di Dublino”.
Il suo esordio alla regia è stato un adattamento rigoroso del bestseller di Dorothy Allison “Bastard Out Of Carolina”, che le è valso l’elogio da parte della critica. È stata candidata a un Emmy per il lavoro realizzato nel controverso dramma e a un Director’s Guild. La Huston ha diretto, prodotto e recitato in “La storia di Agnes Browne” (Agnes Browne), presentato nell’ambito della Quinzaine des Réalizateurs al Festival del Cinema di Cannes nel 2000.
Sul piccolo schermo ha lavorato in “Covert One: The Hades Factor” di Robert Ludlum, ha avuto un ruolo ricorrente nella serie originale della Showtime “Huff” e un ruolo di guest star, candidato a un Emmy, in “Medium”. la Huston è stata candidata agli Emmy per i ruoli interpretati in “Buffalo Girls”, “Lonesome Dove”, “Foto di famiglia” (Family Pictures) e “Le nebbie di Avalon” (The Mists of Avalon).
L’artista è attualmente nel Consiglio di amministrazione della John Huston School of Film and Digital Media presso la National University of Ireland Galway. È membro dell’Artist’s Rights Council della Film Foundation, del comitato consultivo del Save the Chimps e, di recente, è diventata portavoce dell’organizzazione PETA e della US Campaign for Burma.
RASHIDA JONES (Ellie) ha recitato in “The Social Network”, scritto da Aaron Sorkin e diretto da David Fincher, in “I Love You, Man” dell’autore/regista John Hamburg, al fianco di Paul Rudd e Jason Segal, e nella commedia “Poliziotti fuori” (Cop Out) del regista Kevin Smith, insieme a Bruce Willis e Tracy Morgan. È apparsa nel film indipendente “Monogamy”, proiettato in anteprima al Tribeca Film Festival nel 2010. Ha partecipato ai film indipendenti “Life In Flight” con Patrick Wilson e Amy Smart, e “Brief Interviews With Hideous Men” con Max Minghella. In precedenza, ha recitato in “Tutte le ex del mio ragazzo” (Little Black Book) al fianco di Holly Hunter, Kathy Bates e Brittany Murphy.
Sul piccolo schermo l’attrice è al momento impegnata con Amy Poehler nella serie della NBC “Parks and Recreation”, ora alla quarta stagione. Ha interpretato l’ambiziosa commessa Karen Filippelli nella commedia della NBC, vincitrice di un Emmy Award, “The Office”. Ha anche preso parte, nel ruolo di Kate, a “Unhitched”, una serie dei fratelli Farrelly. In televisione ha anche recitato in “Boston Public” di David E. Kelley, “Wanted” di Jorge Zamacoma e in “Freaks and Geeks” di Judd Apatow.
La Jones si è laureata alla Harvard University, dove ha recitato in numerose commedie, tra cui “For Colored Girls Who Have Considered Suicide When the Rainbow is Enuf”, “Dancing at Lughnasa”, “The Odd Couple: The Female Version” e “H.M.S. Pinafore”.
ROSAMUND PIKE (Jessica) ha iniziato la sua carriera all’età di sedici anni, quando ha scoperto il suo amore per il palcoscenico interpretando Giulietta in “Romeo e Giulietta”. Dopo avere recitato in numerosi altri allestimenti teatrali, tra cui “La bisbetica domata” (The Taming of the Shrew) e “The Libertine”, ha ottenuto un ruolo di primo piano in “Wives and Daughters” della BBC, al fianco di Michael Gambon. È stata acclamata dalla critica per l’interpretazione e la sua carriera ha immediatamente preso il volo.
L’attrice ha recitato nel film di James Bond “La morte può attendere” (Die Another Day), con Pierce Brosnan. È tornata ad esibirsi sulle scene teatrali londinesi al Royal Court Theatre nell’allestimento di “Hitchcock Blonde”, per la regia di Terry Johnson. Grazie all’enorme successo riscosso, la commedia è stata in seguito rappresentata al Lyric Theater nel West End.
Nel 2004 la Pike ha iniziato a lavorare nella versione cinematografica di Laurence Dunmore del film “The Libertine”, al fianco di Johnny Depp. Per la sua interpretazione è stata premiata nel 2005 con un British Independent Film Award come migliore attrice non protagonista.
In seguito, ha preso parte con Kiera Knightley, Brenda Blethyn e Judi Dench all’adattamento cinematografico del romanzo di Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio” (Pride and Prejudice), per la regia di Joe Wright. Con il suo ritratto di Jane Bennett ha ottenuto recensioni entusiastiche e un London Film Critics Circle Award nel 2006.
Nel 2007 l’attrice ha recitato al fianco di Ryan Gosling e Anthony Hopkins nel thriller “Il caso Thomas Crawford” (Fracture), diretto da Gregory Hoblit. Ha anche preso parte al film indipendente diretto da Jeremy Podeswa “Fugitive Pieces”, presentato alla serata di apertura del Toronto Film Festival nel 2007. In seguito, ha avuto un ruolo nel film indipendente “Devil You Know” del regista James Oakley, insieme a Lena Olin.
La Pike è tornata sulle scene teatrali all’Old Vic Theater nel thriller vittoriano di Patrick Hamilton “Gaslight”, diretto da Peter Gill. Dopo di ciò, ha recitato nel film indipendente “An Education” per la regia di Lone Scherfig, ne “Il mondo dei replicanti” (Surrogates) al fianco di Bruce Willis e nel film indipendente “Burning Palms” del regista Christopher Landon. Nel 2009 ha preso parte all’allestimento al Wyndham Theater di “Madame de Sade” insieme a Judi Dench. Poco dopo, è iniziata la fase di pre-produzione del film indipendente “We want sex” (Dagenham Girls) al fianco di Sally Hawkins, diretto da Nigel Cole. Infine, ancora un ruolo in un altro film indipendente: “La versione di Barney” (Barney’s Version) con Paul Giamatti e Dustin Hoffman.
Lo scorso anno la Pike ha recitato il ruolo della protagonista in “Hedda Gabler”, in tournée nel Regno Unito, che le ha fatto ottenere recensioni entusiastiche. Dopo l’ultima rappresentazione, è partita alla volta di Città del Capo, in Sud Africa, per partecipare al film della BBC “Women in Love”. L’attrice ha di recente preso parte al film brillante “Johnny English – La rinascita” (Johnny English Reborn).
DIANNE WIEST (Brenda) ha vinto un Academy Award come migliore attrice non protagonista per i film di Woody Allen “Hannah e le sue sorelle” (Hannah and Her Sisters) e “Pallottole su Broadway” (Bullets Over Broadway). È stata candidata a un Academy Award per l’interpretazione in “Parenti, amici e tanti guai” (Parenthood).
La sua filmografia comprende “La rosa purpura del Cairo” (The Purple Rose of Cairo), “Radio Days” e “Settembre” (September) di Woody Allen, oltre a “Edward mani di forbice” (Edward Scissorhands) e “Piume di struzzo” (The Birdcage). La Wiest ha partecipato al film di Charlie Kaufman “Synecdoche, New York” e alla serie della HBO “In Treatment”, che le è valso un Emmy Award.
Sulle scene teatrali la Wiest ha recentemente recitato in “The Forest” al Classic Stage Company e, prima di ciò, in “Erano tutti miei figli” (All My Sons) di Arthur Miller, in scena a Broadway. Altre apparizioni teatrali newyorkesi includono “Il gabbiano” (The Seagull) al Classic Stage Company, “Third” di Wendy Wasserstein, “Memory House” di Kathleen Tolan, “Salome”, “Edipo Re” (Oedipus), “Lo scialle” (The Shawl), “Hunting Cockroaches”, “After the Fall”, “Beyond Therapy” e “The Art of Dining”.
JoBETH WILLIAMS (Edith) è una dotata attrice e regista, candidata a tre Emmy Award, a un Golden Globe e a un Academy Award.
Ha debuttato sul grande schermo al fianco di Dustin Hoffman in “Kramer contro Kramer” (Kramer vs. Kramer) e ha poi recitato nel film di successo “Poltergeist – Demoniache presenze”, oltre a far parte dello straordinario cast corale de “Il grande freddo” (The Big Chill). La sua filmografia comprende anche “Teachers”, “Poltergeist II – L’altra dimensione” (Poltergeist II: The Other Side), “American Dreamer”, “Il bacio che aspettavo” (In the Land of Women), “Da giungla a giungla” (Jungle to Jungle), “Wyatt Earp”, “Nei panni di una bionda” (Switch), “Dutch è molto meglio di papà” (Dutch), “Fermati o mamma spara” (Stop or My Mom Will Shoot), “Nessuno ci può fermare” (Stir Crazy) e “Un fiore nel deserto” (Desert Bloom).
In televisione l’attrice ha preso parte a una serie di film, tra cui “Adam”, che le ha fatto ottenere una candidatura agli Emmy, e “Baby M”, che le è valso una candidatura sia agli Emmy sia ai Golden Globe. Sul grande e sul piccolo schermo la sua filmografia annovera anche “The Day After – Il giorno dopo”, “Murder Ordained”, “My Name is Bill W”, “Gesti d’amore” (Breaking Through) e “Un ragazzo contro” (Trapped in a Purple Haze). L’attrice è anche apparsa in numerose serie, tra cui “Private Practice”, “Dexter”, “Criminal Minds”, “Numbers”, “24”, “Las Vegas”, “Skin”, “Law & Order: SVU”, “Payne” e “From the Earth to the Moon”. È stata candidata a un Emmy Award come migliore guest star in una serie brillante per la sua partecipazione a “Frasier”.
La Williams è anche un’affermata regista. È stata candidata a un Academy Award per il miglior cortometraggio con il suo film di esordio, “On Hope”, che ha anche prodotto.
I REALIZZATORI
Il vincitore di un Academy Award e di un Emmy Award DAVID FRANKEL (regia) ha diretto gli straordinari successi cinematografici “Io & Marley” (Marley & Me) con Owen Wilson e Jennifer Aniston e “Il diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada) con Meryl Streep e Anne Hathaway. Ha inoltre diretto “Promesse e compromessi” (Miami Rhapsody) con Sarah Jessica Parker, Antonio Banderas e Mia Farrow. È anche l’autore della sceneggiatura di “Bebè mania” (Funny About Love), per la regia di Leonard Nimoy, con Gene Wilder.
Nel 1996 ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio live action con “Dear Diary”, da lui scritto e diretto.
Frankel è stato premiato per avere scritto, diretto e prodotto una serie di programmi televisivi che hanno fatto scuola. È stato candidato a un Emmy Award per la regia dell’episodio pilota della serie della HBO “Entourage” e ha vinto un Emmy per la regia della miniserie sulla seconda Guerra mondiale trasmessa dalla HBO “Band of Brothers”. Frankel è stato candidato a un WGA Award per un episodio della serie storica della HBO “Roma” (Rome). Oltre a ciò, ha al suo attivo la regia di alcuni episodi di “Entourage”, “Sex and the City” e “From the Earth to the Moon”, il film per la ABC “Minatori in trappola” (The Pennsylvania Miners’ Story) e il pilota di “The Ellen Burstyn Show”. Infine, ha scritto, prodotto e diretto le serie della CBS “Doctor, Doctor” e “Grapevine”, da lui ideata.
HOWARD FRANKLIN (sceneggiatura) è autore o co-autore delle sceneggiature de “Il nome della rosa” (The Name of the Rose), “Chi protegge il testimone” (Someone to Watch Over Me), “Scappiamo col malloppo” (Quick Change) e “Occhio indiscreto” (The Public Eye), che ha anche diretto, “S.Y.N.A.P.S.E. Pericolo in rete” (Anti-Trust) e “L’uomo che sapeva troppo poco” (The Man Who Knew Too Little). Franklin ha curato la regia di “Per amore di Vera” (Larger than Life).
KAREN ROSENFELT (produttore) lavora per la Twentieth Century Fox e ha prodotto film del calibro de “Il diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada), “Alvin Superstar” (Alvin and the Chipmunks), “Io & Marley” (Marley & Me) e “Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo:Il ladro di fulmini“ (Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief). È stata produttore dei film di “The Twilight Saga” della Summit Entertainment, ispirati alla celeberrima serie di libri di Stephanie Meyer.
Per sedici anni la Rosenfelt è stata dirigente della produzione alla Paramount, con un incarico creativo che l’ha portata a occuparsi della supervisione dei film “Il club delle prime mogli” (First Wives Club), “Proposta indecente” (Indecent Proposal), “Se scappi, ti sposo” (Runaway Bride), “Save the Last Dance”, “Coach Carter” e “Mean Girls”.
Ha avuto un ruolo fondamentale nell’avvio della partnership tra la Paramount e la Nickelodeon Movies, curando la supervisione degli adattamenti per il cinema di “Rugrats” e “SpongeBob – Il film” (SpongeBob SquarePants), di proprietà della Nickelodeon, oltre a “Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi” (Lemony Snicket’s A Series of Unfortunate Events), tratto dal libro bestseller per bambini.
La carriera della Rosenfelt è iniziata alla ICM, come assistente della talent agent Sue Mengers. Ha poi ottenuto un ruolo direttivo nel settore creativo della Jerry Weintraub Productions ed è quindi diventata Senior Vice President alla MGM.
STUART CORNFELD (produttore) è stato produttore, co-produttore e produttore esecutivo di un insieme eterogeneo di film, tra cui “The Elephant Man”, “Ma guarda un po’ ‘sti americani” (National Lampoon’s European Vacation), “La mosca” (The Fly), “Triangolo di fuoco” (Wilder Napalm), “Delitti e segreti” (Kafka) e “Mimic”. Ha lavorato con numerosi registi: David Cronenberg, Steven Soderbergh, Amy Heckerling, Guillermo del Toro, Ben Stiller e David Lynch.
Da undici anni Cornfeld è socio di Ben Stiller ed è responsabile della produzione della Red Hour Films. In questo arco di tempo i due soci hanno prodotto “Zoolander”, “Starsky & Hutch”, “Palle al balzo – Dodgeball” (Dodgeball: A True Underdog Story), “Tenacious D e il destino del rock” (Tenacious D in the Pick of Destiny), “Blades of Glory”, “Rovine” (The Ruins) e “Tropic Thunder”. La Red Hour ha recentemente distribuito “Megamind”, un film d’animazione in 3D della DreamWorks, “30 Minutes or Less” diretto da Ruben Fleisher, “Vamps” della regista Amy Heckerling e “Submarine” per la regia di Richard Ayoade.
CURTIS HANSON (produttore) ha iniziato la sua carriera come giornalista e sceneggiatore (“Mai gridare al lupo” – Never Cry Wolf, “White Dog”, “L’amico sconosciuto” – The Silent Partner) prima di dirigere “La finestra della camera da letto” (The Bedroom Window), “Cattive compagnie” (Bad Influence), “La mano sulla culla” (The Hand that Rocks the Cradle) e “The River Wild – Il fiume della paura”. Nel 1997 ha diretto il celebre film drammatico “L.A. Confidential”, che ha ricevuto nove candidature agli Academy Award, di cui tre a Hanson nelle categorie miglior regista, miglior film e miglior adattamento. Dopo “L.A. Confidential”, ha diretto e prodotto “Wonder Boys”, “8 Mile”, “In Her Shoes – Se fossi lei” e “Le regole del gioco” (Lucky You).
Hanson è un convinto sostenitore della conservazione delle pellicole cinematografiche. È presidente degli archivi cinetelevisivi della UCLA dal 1999 e, nel 2003, è stato il primo ad aggiudicarsi il Film Preservation Award conferito dalla Film Foundation e dal Directors Guild of America. È anche membro del consiglio direttivo della Film Foundation e ha rappresentato i registi nel consiglio di amministrazione dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences dal 2001 al 2010.
CAROL FENELON (produttore esecutivo) ha iniziato a lavorare come dirigente in alcune società discografiche, incluse la MCA, la Warner Bros., la RCA e l’Arista. All’epoca, ha collaborato con Curtis Hanson come supervisore musiche in “Cattive compagnie” (Bad Influence), “The River Wild – Il fiume della paura” e “Wonder Boys”, per il quale Bob Dylan ha ricevuto il Golden Globe e l’Academy Award per la migliore canzone originale.
Dopo “Wonder Boys”, la Fenelon si è associata ad Hanson nella sua società di produzioni Deuce Three Productions. Dopo di ciò, ha collaborato con il regista sia come produttore esecutivo sia come supervisore musiche in “8 Mile”, che ha fatto vincere ad Eminem l’Academy Award per la migliore canzone originale, “In Her Shoes – Se fossi lei” sia come produttore sia come supervisore musiche, e “Le regole del gioco” (Lucky You) come produttore.
BEN STILLER (produttore esecutivo) è un prolifico attore, regista, produttore e autore. Il suo ultimo film è stato l’assai attesa commedia della Universal, al fianco di Eddie Murphy, “Tower Heist – Colpo ad alto livello”, diretta da Brett Ratner, distribuita a novembre. Lo scorso autunno è iniziata la produzione di “Neighborhood Watch” per la Fox, al fianco di Vince Vaughn, una commedia turbolenta incentrata su gruppo di uomini che scoprono un complotto per distruggere il mondo.
Stiller ha ricevuto recensioni entusiastiche per il ruolo di protagonista de “Lo stravagante mondo di Greenberg” (Greenberg) di Noah Baumbach, grazie al quale ha ottenuto una candidatura nel 2011 agli Independent Spirit Award come miglior attore protagonista. Ha recitato nel revival a Broadway della premiata commedia di John Guare The “House of Blue Leaves”, insieme a Edie Falco e Jennifer Jason Leigh. Stiller aveva debuttato a Broadway nell’allestimento del 1986 della stessa commedia.
Nel 2008 l’artista è stato co-autore, regista e attore in “Tropic Thunder”, prodotto dalla sua Red Hour Films. Interpretato da Robert Downey, Jr., Jack Black e Tom Cruise, il film ha ottenuto diverse candidature, tra cui quelle agli Academy Award, ai BAFTA, ai SAG Award e un Golden Globe a Robert Downey Jr., oltre a una candidatura a un Golden Globe per Tom Cruise. Il film ha anche vinto il Broadcast Film Critics Circle Award come migliore commedia e uno Hollywood Film Festival Award per la commedia dell’anno. La Red Hour ha realizzato anche la commedia dark “30 Minutes or Less” con Danny McBride e Jesse Eisenberg, il film d’animazione “Megamind” interpretato da Will Ferrell e Brad Pitt, “Submarine” proiettato in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2010, “Blades of Glory”, “Palle al balzo – Dodgeball” (Dodgeball: A True Underdog Story) e “Starsky & Hutch”.
Come regista la filmografia di Stiller comprende anche “Giovani, carini e disoccupati” (Reality Bites), “Il rompiscatole” (The CableGuy) e “Zoolander”, di cui è stato co-autore e interprete. Stiller ha vinto un Emmy come autore dell’acclamata ma breve serie televisiva “The Ben Stiller Show”, di cui ha curato anche la regia e la produzione.
Come attore la sua filmografia include “Permanent Midnight”, “Amici & vicini” (Your Friends & Neighbors), “Amori & disastri” (Flirting with Disaster), “L’impero del sole” (Empire of the Sun), “Tutti pazzi per Mary” (There’s Something About Mary), “I Tenenbaum” (The Royal Tenenbaums), “Palle al balzo – Dodgeball” (Dodgeball: A True Underdog Story), “Una notte al museo” (Night at the Museum) e “Una notte al museo 2 – La fuga” (Night at the Museum: Battle of the Smithsonian), “Ti presento i miei” (Meet the Parents), “Mi presenti i tuoi?” (Meet the Fockers) e “Vi presento i nostri” (Little Fockers). Stiller ha dato voce ad alcuni ruoli di primo piano nei film d’animazione “Madagascar” e “Madagascar 2” (Madagascar: Escape 2 Africa).
Da molti anni l’attore sostiene numerose istituzioni benefiche e fondazioni, incluse Project ALS, Artists for Peace and Justice, Centre for Environmental Education, Elizabeth Glaser Pediatric AIDS Foundation, Michael J. Fox Foundation, Oxfam, Croce Rossa e Starlight Children’s Foundation e molte altre.
Dopo la sua prima visita a Haiti con Save the Children nel 2009, Stiller si è dedicato alla raccolta di fondi per le scuole del paese attraverso una campagna denominata StillerStrong e, più di recente, attraverso la Stiller Foundation. Nel 2010 l’artista ha ottenuto un riconoscimento dalla rivista Time per le sue attività filantropiche, con l’inclusione in TIME 100, l’elenco delle personalità maggiormente influenti del mondo.
JEREMY KRAMER (produttore esecutivo) ha iniziato a lavorare a New York come produttore indipendente nel film di esordio alla regia di Noah Baumbach “Scalciando e strillando” (Kicking and Screaming) nel 1995. Kramer è stato Vice President del settore creativo alla Motion Picture Corporation of America e, in seguito, alla Orion Pictures.
Nel 2004 si è unito alla DreamWorks, dove ha lavorato a stretto contatto con la Red Hour Films alla realizzazione di “Blades of Glory”, “Tropic Thunder” e del film horror “Rovine” (The Ruins). Ha anche curato la supervisione del thriller “Disturbia”, interpretato da Shia LaBeouf.
Nel 2007 Kramer si è associato alla Red Hour Films di Ben Stiller e Stuart Cornfeld, e ha prodotto il film di Ruben Fleischer “30 Minutes or Less” e il film di Richard Ayoade “Submarine”. Nel 2010 è passato alla Twentieth Century Fox con il ruolo di Executive Vice President della produzione.
LAWRENCE SHER (direttore della fotografia) ha curato la fotografia di numerose commedie, tra cui “Una notte da leoni” (The Hangover) e “I Love You, Man”. Altri titoli che arricchiscono la sua filmografia sono “Parto col folle” (Due Date), “L’amore second Dan” (Dan in Real Life), “Trucker”, “When a Man Falls in the Forest”, “The Promotion”, “Grilled”, “When the Nines Roll Over”, “Hazzard” (The Dukes of Hazzard), “Kidnapped – Il rapimento” (The Chumscrubber), “Life of the Party”, “Vacanze di sangue” (Club Dread), “La mia vita a Garden State” (Garden State) e “Kissing Jessica Stein”.
BRENT THOMAS (scenografie) ha curato le scenografie di “Ramona & Beezus”, “Diario di una schiappa” (Diary of a Wimpy Kid), “Diario di una schiappa 2” (Diary of a Wimpy Kid: Rodrick Rules), “3 donne al verde” (Mad Money), “Se proprio lo vuoi, lascialo andare” (Catch and Release), “Dreamer – La strada per la vittoria” e “A testa alta” (Walking Tall). Ha inoltre partecipato ad alcuni progetti televisivi apprezzati dalla critica, tra cui i telefilm “Il venditore dell’anno” (Door to Door), “Una decisione sofferta” (The Baby Dance), “You Know My Name” e “Captains Courageous”. Thomas è stato premiato allo Houston International Film Festival e al Columbus International Film Festival per “Passage”, un film sperimentale da lui prodotto e diretto.
MARK LIVOLSI, A.C.E. (montaggio) ha già lavorato con il regista David Frankel in “Io & Marley” (Marley & Me) e “Il diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada). Ha curato il montaggio di “The Blind Side”, oltre che di “Fred Claus – Un fratello sotto l’albero” e “2 single a nozze” (Wedding Crashers), entrambi diretti da David Dobkin. È suo il montaggio anche dei film “My Suicidal Sweetheart”, “La ragazza della porta accanto” (The Girl Next Door), “Schegge di April” (Pieces of April) e “Vanilla Sky”.
BRAD VAN ARRAGON (co-produttore) è stato co-produttore di“Ramona & Beezus”, “Jennifer’s Body” e “Juno”. La sua filmografia comprende anche “Il prescelto” (The Wicker Man), “Vado, vedo, vengo – Un viaggio tutte curve” (Going the Distance), “BloodRayne”, “Slither” e “White Noise 2: The Light”.
MONIQUE PRUDHOMME (ideazione costumi) è stata candidata a un Academy Award per i migliori costumi con il film “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo” (The Imaginarium of Doctor Parnassus), diretto da Terry Gilliam.
La Prudhomme ha disegnato costumi per dozzine di produzioni: “Diario di una schiappa” (Diary of a Wimpy Kid), “Case 39”, “Juno”, “The Fog – Nebbia assassina”, “Neverwas”, “Gioventù violata” (Fierce People), “Lizzie McGuire – Da liceale a pop star” (The Lizzie McGuire Movie), “Snow Dogs”, “Campioni di razza” (Best in Show), “Trixie”, “La storia infinita 3” (Neverending Story III) e “Cose preziose” (Needful Things).
Per la televisione ha curato i costumi delle serie “Defying Gravity” e “The Crow: Stairway to Heaven”, dei film per la televisione “Flight of the Reindeer”, “The Linda McCartney Story” e “Giochi di potere” (First Target), oltre alla miniserie di Stephen King “It”.
THEODORE SHAPIRO (musiche) ha recentemente composto le musiche per “Arthur” di Jay Roach, interpretato da Russell Brand e Helen Mirren, “A cena con un cretino” (Dinner for Schmucks), con Steve Carell e Paul Rudd, e per il film di successo “Diario di una schiappa” (Diary of a Wimpy Kid).
In precedenza, ha contribuito alla realizzazione delle commedie di David Frankel “Io & Marley” (Marley & Me) e “Il diavolo veste Prada” (The Devil Wears Prada). Di recente, ha collaborato con David Dobkin al suo “Cambio vita” (The Change-Up), con Ryan Reynolds e Jason Bateman.
Ha vinto un BMI Music Award per il lavoro realizzato nelle commedie “Palle al balzo – Dodgeball” (Dodgeball: A True Underdog Story), “Starsky & Hutch” e “E alla fine arriva Polly” (Along Came Polly). Inoltre, ha composto le musiche per “Tropic Thunder” e “Old School”.
Tra gli altri suoi lavori ricordiamo la commedia di John Hamburg “I Love You, Man”, “Tu, io e Dupree” (You, Me and Dupree), “Semi-Pro”, “Blades of Glory”, “Heist – Il colpo”, “Hollywood, Vermont” (State and Main), “Jennifer’s Body”, “Girlfight” e “I misteri di Pittsburgh” (The Mysteries of Pittsburgh).
La Dallas Symphony Orchestra, nell’ambito della serie di concerti Masters of Film Music, ha eseguito la nuova opera per orchestra di Shapiro, In Mitn Drinen.
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