LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI esplora la vita segreta del sedicesimo presidente degli Stati Uniti e la storia mai raccontata che ha creato questa nazione. I visionari realizzatori Tim Burton e Timur Bekmambetov (regista di Wanted – Scegli il tuo destino) danno nuova linfa alla tradizione dei vampiri assetati di sangue, immaginando Lincoln come il maggior cacciatore di non morti mai esistito.
Abraham Lincoln. Cacciatore di vampiri. Queste parole evocano una combinazione inattesa e bizzarra. Ma i realizzatori si sono impegnati completamente a sostenere questo concetto. Il loro lavoro rappresenta il ritratto di un uomo e di un leader; che intreccia gli eventi fondamentali che hanno segnato la sua vita e quella degli Stati Uniti con l’azione viscerale e coinvolgente tipica di una storia di vampiri.
Allo stesso tempo, LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI presenta il Grande Liberatore come il primo supereroe nazionale. Come sottolinea il produttore Tim Burton: “L’intera vita di Lincoln rispecchia la classica mitologia dei supereroi dei fumetti. E’ un dualismo: di giorno presidente degli Stati Uniti; di notte cacciatore di vampiri”.
Questa dicotomia è fondamentale nel Lincoln che incontriamo nella pellicola. “Lui era una persona comune, ma allo stesso tempo un uomo straordinario”, rivela il regista Timur Bekmambetov. Lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith, che ha adattato il suo romanzo omonimo, aggiunge che “la storia della vita di Lincoln è un tradizionale racconto di origini di un supereroe. E’ la personalità più vicina a un supereroe che la nostra nazione abbia mai conosciuto. Lasciando da parte i vampiri, Lincoln è cresciuto senza famiglia né denaro. Sua madre è morta quando lui era giovane. In effetti, tutti quelli che amava sono morti. Senza istruzione e potendo contare solo sulla sua mente, è diventato presidente e ha salvato la nazione”.
Queste tematiche hanno catturato l’attenzione di Burton, del suo collega produttore Jim Lemley e di Timur Bekmambetov. Anche prima che Grahame-Smith completasse il suo romanzo, a Burton era bastato sentire il titolo per far entrare in funzione la sua mente. “Mi sembrava il tipo di film che volevo vedere”, sostiene Burton. “Avevo l’impressione che possedesse l’energia folle delle pellicole della mia infanzia, che erano un mix di tanti film horror”.
Lemley, che assieme a Burton e Bekmambetov aveva prodotto la pellicola di animazione 9, sostiene che la sensibilità di Burton fosse perfetta per questo materiale. “Tim è bravissimo nel prendere storie e immagini convenzionali, trasformandole ed esaminandole nella sua testa da un punto di vista inatteso”.
LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI era anche perfetto per le caratteristiche creative ed estetiche di Bekmambetov. Il regista russo aveva diretto il grande successo Wanted – Segui il tuo destino e, in precedenza, I guardiani della notte e I guardiani del giorno, due titoli che offrivano degli affascinanti ritratti di vampiri, in un mondo familiare ma anche fantastico.
Come capita anche a Burton, Bekmambetov ha ambizioni imponenti, che lo portano a creare delle immagini impressionanti. L’idea centrale del progetto e la sua ingegnosità hanno attirato il realizzatore russo, che sostiene di “aver reagito immediatamente alla storia, perché era chiara, semplice e potente”.
All’inizio, Bekmambetov doveva essere impegnato come produttore, ma in seguito Burton lo ha convinto a prendere le redini della pellicola. “Desideravo vedere la versione di Timur di questa storia!”, sostiene Burton. “Un enorme pregio era il fatto che Timur provenga da un’altra nazione, quindi questo aspetto fornisce un punto di vista diverso su questi personaggi ed eventi storici”.
L’idea del ‘cacciatore di vampiri’ offre alla storia emozioni, brividi e acrobazie eccitanti, ma i realizzatori non hanno mai dimenticato che stavano anche presentando il ritratto di una figura molto amata, così come degli eventi fondamentali per gli Stati Uniti, che ancora adesso fanno sentire la loro influenza. “Tutto doveva essere presentato in maniera corretta”, sostiene Grahame-Smith. “Non abbiamo mai strizzato l’occhio al pubblico, neanche una volta. Tim Burton ci ha sostenuto e ha protetto questa visione”.
Grahame-Smith nota che l’idea per il suo libro Abraham Lincoln: Vampire Hunter è nata durante la tournée del 2009 per promuovere il suo romanzo precedente, Orgoglio e pregiudizio e zombie, un altro legame inatteso tra diverse realtà culturali. L’autore/sceneggiatore infatti ricorda: “Quell’anno si festeggiava il bicentenario della nascita di Lincoln e molte delle librerie che ospitavano il mio tour promozionale avevano due cose in bella mostra. Una erano i libri sulla vita di Lincoln. L’altra erano i romanzi con protagonisti dei vampiri, tra cui quelli di Twilight e i libri di Sookie Stackhouse [compreso quello su cui si basa la serie televisiva True Blood]. Questo mi ha fatto pensare alla possibilità di mettere assieme le due cose”.
I vampiri di Grahame-Smith sono l’opposto delle figure romantiche descritte nei libri che aveva visto esposti. Le sue creature non morte fanno riferimento alla tradizione classica dei vampiri al cinema. “I vampiri nel nostro film non sono romantici o simpatici, di sicuro non luccicano”, nota l’autore. “Loro sono assetati di sangue e minacciosi. Ma la cosa più spaventosa, è che si sono integrati nella vita di tutti i giorni, tanto da lavorare come operai, farmacisti e banchieri”.
Il nemico principale dei vampiri è una delle più amate figure storiche mai esistite, che molti considerano il più importante presidente degli Stati Uniti. Questa storia racconta 45 anni della vita di Abraham Lincoln, dal 1820 al 1865, ed è ambientata nel Kentucky, Illinois e Louisiana, così come ovviamente nella capitale. Chi avrebbe seguito le orme di tanti attori bravissimi, interpretando questo leggendario leader e impavido cacciatore di vampiri? La parte è andata all’interprete teatrale Benjamin Walker, che per una coincidenza aveva fatto esperienza ‘presidenziale’ recitando come protagonista della rappresentazione teatrale Bloody Bloody Andrew Jackson, che nel 2010 è stata presentata a Broadway.
“Ben fornisce a questo ruolo un’umanità e un’energia molto concreta”, sostiene Tim Burton. Jim Lemley invece aggiunge che “Ben ha colto perfettamente l’onestà, l’integrità, il coraggio e gli obiettivi di Lincoln”.
La cosa più importante per Walker era l’opportunità di ritrarre Lincoln non solo come un gigante, ma come un essere umano riconoscibile. “La cosa pericolosa nel dar vita a un’icona, è non consentirgli di essere umano”, sostiene l’attore. “Devi permettere al personaggio di essere vulnerabile o anche stupido. Per fortuna, Tim e Timur erano disposti a rendere Abraham un uomo con dei difetti, simpatico e tormentato”.
“L’aspetto umano è sempre quello più importante”, concorda Burton. “E il personaggio deve avere senso dell’umorismo, perché nessuno è in grado di sopravvivere come cacciatore di vampiri senza possedere questa dote”.
Walker, un attore che ha studiato alla Juilliard ed è alto quasi un metro e novanta, fisicamente era perfetto per ritrarre un uomo come Lincoln. Ma il giovane attore, 29 anni all’epoca, era in grado di rappresentare questo personaggio della Guerra civile, il cui volto leggendario e invecchiato è presente nei libri di storia e nelle banconote americane? Bekmambetov, Burton e Lemley hanno provato Walker – un provino filmato – in cui l’attore è stato truccato con delle protesi per sembrare un uomo di 55 anni e ha pronunciato uno dei più celebri discorsi della storia, quello di Gettysburg. Walker ha impressionato i realizzatori. “La mia reazione è stata ‘Mio Dio, Abraham Lincoln sta pronunciando il discorso di Gettysburg!”, spiega Lemley. Walker doveva anche perdere quasi 15 chili, in modo da rappresentare la celebre magrezza di Lincoln, così come sottoporsi a qualche centinaio di ore di addestramento con le armi, per diventare il miglior cacciatore possibile.
Prima che Walker entri in scena nei panni di Abraham, incontriamo il personaggio da piccolo. Il suo viaggio incomincia quando sua madre Nancy è colpita da una malattia di origine sconosciuta, ma che il giovane Abraham capisce essere stata causata dal morso di un vampiro. Nancy era una donna intelligente e buona, che insegnava a suo figlio il concetto “fino a che non saremo tutti liberi, saremo tutti schiavi”. Abraham non ha mai dimenticato queste parole, che saranno alla base delle sue opinioni a proposito della schiavitù, né avrebbe mai dimenticato il malvagio responsabile della morte della madre: un vampiro (oltre che un uomo d’affari locale) di nome Jack Barts, interpretato da Marton Csokas, a cui Abraham giura vendetta.
Ma il suo primo attacco contro Barts è un fallimento e Abraham riesce a salvarsi per un pelo. Lui viene salvato dal carismatico Henry, un uomo importante e raffinato, amante delle donne. Henry, incarnato dall’attore britannico Dominic Cooper, non è interessato al desiderio di vendetta di Abraham. Piuttosto, gli insegna a controllare la sua rabbia, diventare più forte e combattere per il bene dell’umanità. “Lui deve prendere una decisione”, gli dice Henry, “tra fare qualcosa di straordinario o invece accontentarsi di una semplice vendetta”.
“Henry trova poco coinvolgente la ricerca di vendetta del giovane”, rivela Cooper. “Ma lui ritiene Abraham in grado di fare molto di più e di poterlo aiutare ad andare oltre un desiderio egoista”.
Henry insegna ad Abraham – sia a livello fisico che intellettuale – la raffinata arte della caccia ai vampiri, ma con uno scopo superiore a quello della vendetta. Tuttavia, l’insegnante non è una figura impeccabile. “Henry è un cacciatore di vampiri bravissimo, ma anche molto irruento”, sostiene Cooper. “Lui adora vivere la vita al massimo e talvolta esagera”.
Ma alcune rivelazioni portano Abraham a mettere in dubbio le intenzioni reali di Henry. E’ un cacciatore impegnato contro il male o invece un manipolatore perverso, con degli scopi oscuri? Una figura impeccabile nella vita di Abraham è il suo amico e guardia del corpo, interpretato da Anthony Mackie. Il personaggio, che non esisteva nel libro, diventa fondamentale nell’esistenza di Abraham.
Mackie rivela di essere stato attirato dal progetto per l’opportunità di collaborare con Bekmambetov e Burton, registi di cui ammirava i rispettivi film. “Ho amato Wanted, così come il fatto che LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI rappresenta un film storico che mette a soqquadro la Storia come noi la conosciamo”, rivela l’attore. “E Tim Burton conferisce un aspetto magico a ogni cosa che fa, in questo caso presentando un mondo nascosto mai visto prima”.
L’unica persona davvero vicina ad Abraham è sua moglie Mary, interpretata da Mary Elizabeth Winstead. Il loro primo incontro in un negozio di Springfield, Illinois è pieno di scintille, grandi potenzialità e dolcezza, tanto da fornire un contrasto evidente con la vita segreta e oscura di Abraham come cacciatore di vampiri.
“L’inizio del rapporto tra Abraham e Mary sembra una commedia romantica”, sostiene la Winstead. “Sono giovani e c’è un forte legame tra loro. Lei è attratta dalla sua intelligenza, integrità e senso dell’umorismo”. I loro sentimenti reciproci si intensificano durante un picnic memorabile, in cui lui le confessa la sua vita segreta. Ma il sole splendente, l’ambientazione pastorale e romantica, lo strano modo di parlare di Abraham e l’assurdità delle sue affermazioni portano Mary a credere che sia tutto un enorme scherzo, tanto che entrambi scoppiano a ridere.
Ovviamente, c’è poco da scherzare con i pericolosi segreti di Abraham. “Dopo la sua confessione al picnic, lui decide che è meglio tener lontana Mary dalla sua vita di cacciatore di vampiri. “Il rapporto tra Mary e Abraham complica il suo percorso, perché lui deve decidere cosa è più importante, il matrimonio o il giuramento di distruggere i non morti”, rivela Walker. “Come sappiamo tutti, Abraham è un uomo onesto, quindi deve porsi la domanda di quanto esserlo con Mary”.
“E’ interessante, perché tutte le coppie devono affrontare questo problema, quelle moderne come quelle del diciannovesimo secolo”, continua Walker. “Come riconciliare un rapporto con la passione personale di una vita?”. Il problema è che la ‘passione’ di Abraham è uccidere vampiri. Questi segreti portano a dei conflitti nel loro matrimonio. “Mary non è coinvolta in questa parte della sua vita, che causa delle tensioni”, sostiene la Winstead. “Sa che Abraham le nasconde qualcosa, ma non può chiedergli di cosa si tratta”.
Ci sono invece pochi segreti tra Abraham e il suo arcinemico Adam, il capo di tutti i vampiri. Il primo della sua specie mai esistito, Adam, incarnato da Rufus Sewell, è una creatura dotata di un potere pressoché illimitato. L’autore e sceneggiatore Seth Grahame-Smith, che ha creato il personaggio appositamente per la pellicola con l’idea di farlo diventare il villain principale, era attirato dall’idea di qualcuno che esiste da diversi millenni. “Mi sono chiesto come sarebbe stato vivere da centinaia di migliaia di anni, tanto da essere stato presente durante la costruzione delle piramidi”, sostiene Grahame-Smith. “Che genere di personalità avrebbe posseduto chi esiste da un’eternità?”.
Adam è un guerriero, un leader, un politico e un uomo pragmatico. Grazie alle sue origini aristocratiche e alla piantagione nel Sud, Adam rappresenta una versione malvagia di Rhett Butler, un misto di eleganza e minaccia. I suoi obiettivi, come rivela Tim Burton, sono comunque comprensibili. “Se lasciamo da parte le considerazioni morali, quello che vuole Adam è un luogo che lui e i suoi simili possono chiamare casa. Desidera la libertà per il suo popolo, ma questo significa far pagare un prezzo immenso a tante persone”.
Adam spera che Abraham diventi un alleato formidabile, piuttosto che un nemico mortale. “Adam, grazie alle sue doti, è un politico e un pragmatico, proprio come Abraham”, nota Sewell. “La cosa meravigliosa è che ha la possibilità di incontrare Lincoln, sia come guerriero, che come presidente, perché Adam si vede come leader di una nazione di vampiri. Adam non utilizza la forza contro Lincoln, almeno non all’inizio, perché preferirebbe averlo al suo fianco”.
Abraham rifiuta categoricamente l’alleanza con Adam e così deve fronteggiare la furia scatenata del vampiro. “Adam può passare dall’essere un ‘uomo’ erudito, sofisticato e acculturato, a una creatura capace di staccarti la testa e succhiarti via i polmoni attraverso uno squarcio nella tua gola”, afferma Sewell.
Adam è a capo di un vero esercito di vampiri, mentre il suo luogotenente e guardia del corpo è una magnifica vampira di nome Vadoma, incarnata da Erin Wasson. Lei descrive il personaggio come “una donna di poche parole e un’assassina. Assieme ad Adam formano una bella squadra”.
Vadoma è una soldatessa senza paura, ma la sua uniforme ha poco a che fare con quella tradizionale dell’esercito confederato. Invece, questa vampira sexy preferisce un corsetto di pelle – una specie di armatura per lei – così come una giacca con colletto alto. “Lei si sente al livello dei vampiri maschi ed effettivamente è così”, aggiunge l’attrice.
Vadoma, Adam e Abraham sono i protagonisti di una delle più importanti scene della pellicola, una lotta spettacolare nella piantagione di Adam, in cui Abraham affronta decine di vampiri in una danza impressionante, durante un combattimento a mani nude (e talvolta con un’ascia contro le loro teste). Bekmambetov lo definisce un “valzer mortale”, perché l’azione esplode durante una festa in cui gli ospiti stanno… danzando lentamente.
Il contrasto tra l’inizio elegante della scena e la sua conclusione oscura, estrema e violenta, risulta sovversivo. “La battaglia possiede un’energia e una velocità incredibile, tanto da mettere alla prova quello che pensiamo debbano essere le grandi scene d’azione”, rivela Lemley. “Inizia come una sorta di Via col vento e poi invece le persone volano nella stanza, i vampiri saltano sul soffitto e le teste vengono staccate”.
Lo scontro alla piantagione è soltanto una delle imponenti sequenze d’azione, che comprendono anche una battaglia della Guerra civile in cui i soldati dell’Unione sono sopraffatti – in maniera scioccante – dai loro nemici confederati, che sono più di quello che appaiono. Inoltre, assistiamo a una fuga precipitosa diversa da tutto quello che si è visto finora al cinema, in cui finalmente Abraham può vendicarsi di Jack Barts, il vampiro che ha ucciso sua madre. Sopra e in mezzo alle selle di migliaia di cavalli alla carica, Abraham salta, corre e combatte, in una battaglia scatenata contro la sua potente nemesi. La sequenza rappresenta una meraviglia di effetti speciali, curati dal supervisore Craig Lyn e dalla Weta Digital, la società responsabile dei rivoluzionari effetti di Avatar e de L’alba del pianeta delle scimmie, solo per citare due titoli.
Abraham è molto più vecchio e già impegnato nella sua presidenza quando affronta l’ultima battaglia contro i nemici vampiri, dentro e in cima a un treno che si dirige a Gettysburg, Pennsylvania, la battaglia fondamentale della Guerra civile. Per questa sequenza che sfida la gravità, i realizzatori hanno ricreato fedelmente una locomotiva e una carrozza. Anche in questo caso la magia del mondo digitale ha fornito a Bekmambetov gli strumenti necessari per sfruttare al massimo la sua immaginazione scatenata.
Queste scene di azione/combattimento/stunt non hanno avuto origine a Hollywood, né negli uffici di produzione ospitati a New Orleans, ma a migliaia di chilometri di distanza, in Kazakistan, terra del coreografo di combattimenti Igor Tsay e della sua scuola di recitazione del Kun-do di combattimento. Qui, Tsay e la sua squadra hanno creato gli storyboard delle complicate scene d’azione, che poi sono state previsualizzate e sviluppate ulteriormente a Mosca.
Nelle settimane che hanno preceduto le riprese, il celebre coordinatore degli stunt Mic Rodgers (Mr. & Mrs. Smith, Wanted – Scegli il tuo destino, Fast and Furious) e il coordinatore dei combattimenti Don Lee (Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare) hanno lavorato assieme a Walker, per trasformare l’attore in un cacciatore abituato alle battaglie e con un’ascia in mano. Il faticoso allenamento di Walker comprendeva calci, stretching, yoga, pugilato e un addestramento infinito con l’arma preferita da Lincoln contro i vampiri: un’ascia speciale modificata.
Walker ha decisamente impressionato i suoi allenatori. “Ben è uno dei migliori attori con cui abbia mai lavorato”, sostiene Rodgers. “Abbiamo messo assieme l’elegante stile di arti marziali di Hong Kong con la lotta a mani nude e Ben si è dimostrato all’altezza sotto ogni aspetto”. L’attore dimostra invece quanto è modesto, ricordando che “mi sono colpito spesso sulla testa con l’ascia”.
L’ascia e tanti altri oggetti di scena sono stati creati dall’attrezzista Guillaume DeLouche, che ha utilizzato la sua struttura e ha messo a disposizione della produzione gli ultimi artigiani esistenti specializzati nella realizzazione di oggetti storici, tra cui asce, coltelli, pistole e fucili. Tutte le armi sono state realizzate utilizzando gli stessi metodi adottati nel diciannovesimo secolo.
L’ascia di Abraham è un capolavoro di ingegneria, in grado di trasformarsi in una pistola. E’ stata forgiata a mano da un fabbricante di pistole e lame, per poi essere rifinita con una impugnatura di noce. “Abbiamo preso degli oggetti di uso comune e li abbiamo stravolti”, rivela Tim Burton. “Tutti conoscono i moschetti, le baionette e le asce, ma nessuno aveva mai pensato a fonderli in un’unica arma”.
A ospitare la produzione è stata la tenace e storica città di New Orleans, in alcune dimore ben conservate e in edifici che risalgono a 150 anni fa. La metropoli della Louisiana è ricca di tradizioni legate ai vampiri, tanto da essere la città natale dell’autrice di Intervista con il vampiro (e di tanti altri sequel) Anne Rice. Come sostiene Jim Lemley, “c’è qualcosa di affascinante ed estremo in New Orleans”. François Audouy si è occupato delle scenografie, ancorando la pellicola alla realtà storica, mentre allo stesso tempo forniva dei set maestosi ed elaborati, tra cui quelli già citati della piantagione sudista e della locomotiva che sfreccia verso Gettysburg.
Un’altra figura fondamentale per dar vita al mondo di Lincoln è il leggendario direttore della fotografia Caleb Deschanel, candidato all’Oscar® cinque volte per il suo lavoro in pellicole come Il migliore e Uomini veri, che è anche stato impegnato in titoli come Black Stallion e Oltre il giardino. Utilizzando il ‘nuovo’ per catturare il ‘vecchio’, Deschanel ha sfruttato la fotografia digitale e la rivoluzionaria camera Arri Alexa per fornire alla pellicola un aspetto d’epoca efficace. “Io e Timur volevamo realizzare un film legato ad alcuni eventi storici, quindi abbiamo osservato tante foto di quel periodo”, rivela Deschanel. “In molte vecchie immagini tutto risulta perfettamente a posto, ma noi invece abbiamo deciso di fornire alle sequenze una certa imprecisione, mostrando quindi tante imperfezioni”.
I metodi accurati di Deschanel producevano dei risultati magici, anche se talvolta non si capivano subito. Benjamin Walker ricorda di “aver sudato per via del makeup e delle protesi, mentre Caleb si preoccupava di una candela non accesa. Mi veniva da pensare, ‘chi fa attenzione alla candela’? Poi osservavi i giornalieri e capivi che la candela era fondamentale per la scena. Così, venivo trasportato in un mondo e in un tempo diverso. Soltanto che ci sono anche i vampiri”.
Il mix di un’atmosfera d’epoca sontuosa, un punto di vista unico sul sedicesimo presidente e l’esercito di non morti che sta cacciando, rende questa pellicola un’esperienza cinematografica unica. Per lo scrittore che ha dato vita a tutto questo, Seth Grahame-Smith, l’uscita della pellicola rappresenta il coronamento di un viaggio incominciato con il suo fortunato libro. Un elemento fondamentale per catturare la personalità di Lincoln è stato assicurarsi che emergesse il suo senso dell’umorismo. “Lui poteva essere l’anima di una festa, era un uomo eccitante e molto socievole”, riassume Grahame-Smith. “Credo che avrebbe amato il nostro film”.
“Mi piace sempre esplorare qualcosa di nuovo con ogni film che faccio, qualcosa di mai visto prima”, aggiunge Jim Lemley. “Anche se è un po’ folle, il film rimane fedele alla natura di quest’uomo”.
Soprattutto, LA LEGGENDA DEL CACCIATORE DI VAMPIRI deriva dalla natura di due realizzatori – Tim Burton e Timur Bekmambetov – che sono dei maestri nell’osservare qualcosa in maniera inimmaginabile per le persone comuni.
ILCAST
BENJAMIN WALKER (Abraham Lincoln) si è laureato nel 2004 alla Juilliard nel corso di formazione degli attori. E’ apparso nella pellicola di Clint Eastwood Flags of our Fathers per la DreamWorks SKG e nel film di Bill Condon Kinsey per la Fox Searchlight Pictures. Nel 2007, Benjamin ha recitato nel revival a Broadway di Inherit the Wind, al fianco dei vincitori del Tony Award® Christopher Plummer, Brian Dennehy e Denis O’Hare, sotto la regia di Doug Hughes. Nel 2008, è stato impegnato nella produzione del Roundabout Theatre de Le relazioni pericolose (Les Liaisons Dangereuses), assieme a Laura Linney, che ha conquistato sei candidature ai Tony award. E’ stato il protagonista del musical di Alex Timbers Bloody Bloody Andrew Jackson nell’anteprima mondiale dello spettacolo, che ha avuto luogo al Kirk Douglas Theater di Los Angeles. Dopo che, nella scorsa primavera, la rappresentazione è tornata a New York ottenendo ottime recensioni, la produzione si è trasferita a Broadway, dove lui ha rivestito i panni del protagonista.
Ultimamente, è stato coinvolto nel prodotto della HBO Muhammad Ali’s Greatest Fight, incarnando Kevin Kennedy, un cancelliere della Corte Suprema, le cui considerazioni legali permisero ad Ali di ottenere lo status di obiettore di coscienza.
DOMINIC COOPER (Henry Sturgess) sta emergendo come uno dei più eccitanti talenti dell’industria cinematografica. Dopo aver avuto successo sia sul palcoscenico che sul grande schermo, Cooper continua a dimostrare la sua versatilità creativa.
E’ apparso recentemente in Marilyn (My Week with Marilyn), diretto da Simon Curtis e che vedeva la presenza di un cast di stelle come Michelle Williams, Kenneth Branagh e Judi Dench. Nella pellicola, interpretava Milton Greene, il celebre fotografo, produttore e socio d’affari di Marilyn Monroe.
Lo abbiamo visto anche nel dramma indipendente The Devil’s Double, che è stato presentato al Sundance Film Festival del 2011 e in seguito al Festival di Berlino dello stesso anno. Diretto da Lee Tamahori e scritto da Michael Thomas, The Devil’s Double racconta la vita di Latif Yahia, che è stato costretto a fare da controfigura per Uday Hussein. Nel film, Cooper si cala sia nel ruolo di Yahia che in quello di Hussein.
Tra gli altri progetti recenti dell’attore, figurano Captain America: Il primo vendicatore (Captain America: The First Avenger) di Joe Johnston e interpretato anche da Chris Evans, Tommy Lee Jones e Hugo Weaving, in cui Cooper incarna l’eccentrico inventore Howard Stark, fondatore delle Stark Industries, un personaggio che deve molto alla figura di Howard Hughes.
Cooper è attualmente impegnato con il film di Niels Arden Oplev Dead Man Down, un thriller con una storia di vendetta ambientato nel mondo del crimine, con protagonisti Colin Farrell, Noomi Rapace e Terrence Howard. Ultimamente, ha concluso le riprese della pellicola indipendente Summer in February di Christopher Menaul, al fianco di Dan Stevens ed Emily Browning. Il film è stata adattato da Jonathan Smith, che è partito dal suo romanzo, ambientato all’interno della colonia di artisti sulla costa di Cornish in Inghilterra, nel periodo che precede lo scoppio della prima guerra mondiale. Cooper interpreta Alfred Munnings, uno degli artisti britannici più affermati, che si ritrova al centro di un complesso triangolo amoroso.
In seguito, l’attore lavorerà al thriller internazionale Cities, scritto e diretto da Roger Donaldson, che sarà interpretato anche da Kirsten Dunst e Orlando Bloom. La pellicola si svolge prima della crisi economica, raccontando tre storie diverse ambientate a Londra, Mumbai e New York, tutte legate al mondo della finanza.
Tra le sue ultime pellicole, lo ricordiamo nei panni di Ben Sargeant in Tamara Drewe: tradimenti all’inglese (Tamara Drewe) diStephen Frears, al fianco di Gemma Arterton. Tratto dal graphic novel di Posy Simmonds, Tamara Drewe è una versione moderna del romanzo di Thomas Hardy Lontano dalla pazza folla (Far From the Madding Crowd).
Inoltre, Cooper è apparso nel dramma di formazione An Education. Diretto da Lone Scherfig e scritto da Nick Hornby, An Education segue il percorso di scoperta di una sedicenne nella Londra degli anni sessanta, quando vive una relazione con un playboy trentenne. La pellicola, interpretata anche da Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Alfred Molina ed Emma Thompson, è stata mostrata nel 2009 ai Festival del Sundance, Berlino e Toronto, per poi essere candidata come miglior film agli Academy Award® e ai BAFTA Award.
Cooper ha lavorato nel grande successo Mamma Mia!, l’adattamento cinematografico dell’amatissimo musical. Grazie a un cast di all star, formato da Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Christine Baranski, Julie Walters, e Amanda Seyfried, Mamma Mia! ha stabilito diversi record ai botteghini di tutto il mondo, diventando uno dei maggiori incassi di sempre nel Regno Unito. Cooper ha anche recitato ne La duchessa (The Duchess), una pellicola basata sulla biografia di Amanda Foreman sulla scandalosa Duchessa di Devonshire, aristocratica Georgiana del diciottesimo secolo. Diretto da Saul Dibb, questo dramma in costume vedeva coinvolti anche Keira Knightley, Ralph Fiennes e Hayley Atwell.
Nella sua filmografia, troviamo Prison Escape (The Escapist) di Rupert Wyatt e interpretato da Brian Cox e Joseph Fiennes; Brief Interviews with Hideous Men di John Krasinski; la pellicola prodotta da Tom Hanks Starter for 10, con protagonista James McAvoy; Boudica; I’ll Be There;The Gentleman Thief di Neil Jordan;e La vera storia di Jack lo squartatore (From Hell) dei fratelli Hughes.
Ha studiato alla London Academy of Music and Dramatic Art (LAMDA). Dopo essersi diplomato, ha ottenuto una parte in Molly House di Mother Clap al prestigioso National Theatre, sotto la regia di Nicholas Hytner. Cooper ha poi lavorato alla produzione della Royal Shakespeare CompanySogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night’s Dream), prima di ritrovare Hytner al National Theatre per Queste oscure materie (His Dark Materials) e The History Boys, in grado di aggiudicarsi tre Olivier Award, tra cui quello per la miglior nuova rappresentazione teatrale.
Scritto da Alan Bennett, The History Boys è poi arrivato a Broadway, dove ha ottenuto sei Tony® Award, tra cui quello per la miglior rappresentazione. Cooper ha conquistato delle candidature ai Drama Desk e agli Evening Standard Award per la sua acclamata interpretazione, nei panni del fiducioso e seducente Dakin. Inoltre, ha ripreso la parte nell’adattamento cinematografico, riuscendo così a essere nominato come miglior interprete emergente ai British Independent Film Awards e come miglior attore non protagonista da parte del London Film Critics Circle.
Cooper ha incarnato Ippolito nell’apprezzata produzione del National Theatre di Fedra (Phèdre) di Jean Racine, con Dame Helen Mirren come protagonista. La produzione, diretta da Nicholas Hytner, è anche stata presentata in Grecia all’Epidaurus e allo Shakespeare Theatre di Washington.
Oltre al suo lavoro sul palcoscenico e al cinema, Cooper ha anche dato vita a una serie di acclamate interpretazioni per il piccolo schermo. Ha incarnato Dave, il corrotto e loquace venditore per la produzione della BBC Two Freefall, un dramma in anticipo sui tempi e che parlava del crollo del mondo della finanza, così come del suo devastante impatto sulle persone nel mondo. Inoltre, era l’affascinante Willoughby nella recente produzione della BBC di Ragione e sentimento (Sense & Sensibility). Basandosi sull’amato romanzo di Jane Austen, questa miniserie in due parti è stata diretta da John Alexander e adattata da Andrew Davies.
Tra gli altri prodotti televisivi che lo hanno visto coinvolto, ricordiamo il dramma sull’Olocausto God on Trial, Down to Earth della BBC, Sparkling Cyanide, The Gentleman Thief della BBC, The Remarkable Case of Davidson’s Eyes della Hallmark e l’acclamata miniserie prodotta da Steven Spielberg Band of Brothers.
Attualmente, risiede a Londra.
ANTHONY MACKIE (Will) ha studiato alla Juilliard School of Drama, per poi essere scoperto dopo aver ricevuto recensioni entusiastiche per l’interpretazione di Tupac Shakur nello spettacolo Off Broadway Up Against the Wind. Mackie ha esordito in maniera brillante al cinema, nel ruolo della nemesi di Eminem, Papa Doc, in 8 Mile di Curtis Hanson. La sua prova ha catturato l’attenzione di Spike Lee, che lo ha scelto in Sucker Free City e Lei mi odia (She Hate Me). In seguito, è apparso nella pellicola di Clint Eastwood, vincitrice dell’Academy Award per il miglior film, Million Dollar Baby, al fianco di Hilary Swank, Morgan Freeman ed Eastwood, così come in The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, al fianco di Denzel Washington e Liev Schreiber, senza dimenticare la commedia The man – La talpa (The Man), con protagonista Samuel L. Jackson.
Mackie ha conquistato delle candidature agli Independent Spirit Award e ai Gotham Independent Film Award®, grazie alla sua prova in Brother to Brother di Rodney Evans, che ha conquistato il premio speciale della giuria per un film drammatico al Sundance Film Festival del 2004 ed è stato candidato come miglior pellicola d’esordio agli Independent Spirit Award. Nel 2005, ha lavorato con David Strathairn, Timothy Hutton e Leelee Sobieski in Heavens Fall, basato sugli storici processi degli Scottsboro Boys, un titolo indipendente presentato nel 2006 al SXSW Film Festival di Austin.
Quell’anno, è stato impegnato con cinque film arrivati al cinema. Oltre a We Are Marshall, ha lavorato in Half Nelson, assieme a Ryan Gosling, tratto dal cortometraggio di Ryan Fleck vincitore al Sundance Gowanus, Brooklyn; in Crossover di Preston Whitmore; nel dramma criminale di Frank E. Flowers Haven, al fianco di Orlando Bloom e Bill Paxton; e nell’adattamento cinematografico realizzato da Richard Price Il colore del crimine (Freedomland), interpretato da Samuel L. Jackson.
Mackie è apparso in diversi spettacoli teatrali, on e off Broadway. Ha esordito a Broadway nei panni del nipote balbuziente, Sylvester, assieme a Whoopi Goldberg in Ma Rainey’s Black Bottom di August Wilson. In seguito, è stato il protagonista nella versione moderna, realizzata da Regina King, de Il gabbiano (The Seagull) di Cechov, di McReele di Stephen Belber al Roundabout Theatre e ha recitato nel testo vincitore del premio Pulitzer A Soldier’s Play, incarnando il personaggio reso famoso da Denzel Washington vent’anni prima. Più di recente, ha partecipato alla produzione di 20th Century di August Wilson al rinomato Kennedy Center, in cui il cast ha effettuato delle letture di tutti i dieci lavori che compongono il ciclo di August Wilson. Mackie ha partecipato a tre di questi spettacoli e spera di tornare presto sul palcoscenico.
Nel 2009, è apparso nei panni del sergente JT Sanborn nella pellicola di Kathryn Bigelow The Hurt Locker, che è valso all’attore una candidatura agli Independent Spirit Award, senza ovviamente dimenticare i sei Academy Award vinti dalla pellicola, tra cui quelli per miglior film, regia e sceneggiatura originale. Quello stesso anno, è tornato nei panni di Tupac Shakur nel film della Fox Searchlight sulla vita di Notorious B.I.G. Notorious, mentre è stato il maggiore William Bowman nella pellicola della DreamWorks Eagle Eye. Nel 2010, è tornato a Broadway grazie all’opera di Martin McDonagh A Behanding In Spokane. In seguito, ha ritrovato Kerry Washington nel dramma Night Catches Us, mentre nel 2011 è apparso nel titolo della Universal Pictures I guardiani del destino (The Adjustment Bureau), che vedeva protagonisti Matt Damon ed Emily Blunt. In seguito, è arrivata la pellicola Disney/DreamWorks Real Steel, interpretata da Hugh Jackman.
All’inizio dell’anno, ha lavorato al film 40 carati (Man on a Ledge), assieme a Sam Worthington ed Elizabeth Banks. Di recente, ha partecipato a tre pellicole: Ten Year, in cui lavora con Channing Tatum, Kate Mara, Rosario Dawson e Justin Long; il dramma criminale The Gangster Squad, che vede la presenza di Sean Penn, Emma Stone e Ryan Gosling; e la pellicola di Michael Bay Pain and Gain, assieme a Mark Wahlberg e Dwayne “The Rock” Johnson.
MARY ELIZABETH WINSTEAD (Mary Lincoln) da giovane ha incominciato la sua carriera artistica a Salt Lake City, Utah. In questo periodo, il talento eccezionale di Mary nel ballo e nella recitazione le hanno consentito di studiare ballo alla prestigiosa Joffrey Ballet School di New York. Poco dopo, è apparsa a Broadway e si è ritrovata a cantare con l’International Children’s Choir. Dopo anni di duro lavoro, la passione di Mary per la recitazione l’ha portata ad avere una carriera di successo nella competitiva industria cinematografica e televisiva legata a Hollywood.
Ha recitato accanto ad Aaron Paul (Breaking Bad) nella nuova pellicola Smashed, che è stata presentata al Sundance Film Festival di quest’anno. Il film segue una coppia sposata, il cui legame è segnato da un amore comune per l’alcool e il cui rapporto è messo a dura prova quando la moglie decide di smettere di bere. Nel cast del film, figurano anche Octavia Spencer, Nick Offerman e Megan Mullally.
Lo scorso autunno, ha lavorato nel thriller della Universal La cosa (The Thing), che racconta la storia di alcuni ricercatori nell’Antartico, che scoprono l’esistenza di una navicella aliena. Nell’estate del 2010, ha affiancato Michael Cera nel titolo fantasy-comico e d’azione della Universal Scott Pilgrim vs. the World. La pellicola è basata sul graphic novel di Bryan Lee O’Malley ed è stata diretta da Edgar Wright. Il film vedeva la presenza anche di Jason Schwartzman, Brandon Routh, Anna Kendrick e Chris Evans.
Nella sua filmografia, figurano anche la pellicola di Quentin Tarantino A prova di morte (Death Proof), che faceva parte di Grindhouse e in cui recitava assieme a Kurt Russell e Rosario Dawson, oltre a cantare il brano Baby It’s You. In seguito, ha partecipato al film di Emilio Estevez, candidato ai Golden Globe®, Bobby, al fianco di William H. Macy, Demi Moore, Elijah Wood, Sharon Stone e Anthony Hopkins. Grazie a questo titolo, ha conquistato una candidatura ai SAG Award™ per il miglior cast di una pellicola. E’ anche apparsa in Factory Girl, Black Christmas – Un Natale rosso sangue (Black Christmas), Die hard – Vivere o morire (Live Free or Die Hard), Sky High – Scuola di superpoteri (Sky High), Final Destination 3 e tanti altri film.
Attualmente vive a Los Angeles, in California.
RUFUS SEWELL (Adam) apparirà in All Things to All Men. Di recente, ha lavorato a Zenper la Left Bank Pictures e la BBC, The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck, I pilastri della terra (The Pillars of the Earth) per Starz e Channel 4, la serie televisiva di Jerry Bruckheimer Eleventh Hour(in cui interpreta il protagonista) e John Adamsper la HBO. Nel 2006, ha recitato sul palcoscenico nel ruolo di Jan in Rock n’ Roll di Tom Stoppard al Royal Court Theatre e al West End di Londra, che gli ha fatto vincere il premio di miglior attore protagonista agli Evening Standard Theatre Awards del 2006, ai London Critic’s Circle Award del 2007 e agli Olivier Awards dello stesso anno. Ha ripreso la parte a Broadway, ricevendo una candidatura ai Tony Award e una nomination ai Drama Desk per la miglior interpretazione di un attore protagonista in un dramma teatrale.
Sewell si è fatto notare nel 1994 grazie al suo debutto in televisione, nei panni di Will Ladislaw nell’adattamento della BBC di Middlemarch. Ha ottenuto ulteriori consensi nella pellicola di Christopher Hampton Carrington, assieme a Emma Thompson e Jonathan Pryce, così come in Cold Comfort Farm di John Schlesinger.
Nel 2005, ha incarnato Petruchio nell’acclamata produzione della BBC de La bisbetica domata (The Taming of the Shrew), che gli è valsa una nomination ai BAFTA Television Award come miglior attore protagonista. Tra i suoi film più recenti, ricordiamo Vinyan di Fabrice Du Weltz, Downloading Nancy di Johan Renck, The Illusionist – L’illusionista (The Illusionist) di Neil Burger e nell’episodio di Paris Je T’aime diretto da Wes Craven.
Tra gli altri suoi lavori al cinema, figurano L’amore non va in vacanza (The Holiday) di Nancy Meyers, La leggenda di Zorro (The Legend of Zorro) di Martin Campbell, Tristano e Isotta (Tristan + Isolde) di Kevin Reynolds, Il destino di un cavaliere (A Knight’s Tale) di Brian Helgeland, il thriller futuristico di Alex Proyas Dark City, Dangerous Beauty, assieme a Catherine McCormack, Illuminata,diretto e interpretato da John Turturro, che vedeva anche la presenza di Susan Sarandon e Christopher Walken, il titolo della Miramax The Very Thought of You,assieme a Joseph Fiennes, La mossa del diavolo (Bless The Child), prodotto della Paramount Pictures e interpretato anche da Kim Basinger e Jimmy Smits, Victory, al fianco di Willem Dafoe e Sam Neill, Hamlet di Kenneth Branagh, la pellicola di Channel Four Film The Woodlanders e il titolo della BBC Film Un uomo senza importanza (A Man Of No Importance).
Sul palcoscenico, ha debuttato al West End nel 1993 nei panni di Thomas Kratsky, l’imbroglione cecoslovacco in Making It Better, che gli ha fatto vincere il London Critics Circles Award per il miglior esordiente. Tra gli altri ruoli importanti, ricordiamo Septimus Hodge nella produzione originale di Arcadia di Tom Stoppard al National Theatre, Darcy in Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice) al Royal Exchange a Manchester, oltre a Così è se vi piace (As You Like It), Il gabbiano (The Seagull) e The Government Inspector, tutti rappresentati al Crucible Theatre di Sheffield. Ha esordito a Broadway nel 1995, ottenendo ottime recensioni nel revival di Translations di Brian Friel,assieme a Brian Dennehy e Dana Delany. Tra gli altri lavori teatrali al suo attivo, figurano Rat In The Skull, una produzione del Royal Court diretta da Stephen Daldry, Macbethal West End di Londra e Lutero (Luther) di John Osborne al Royal National Theatre.
Sewell ha studiato alla Central School of Drama di Londra, prima di esordire al cinema grazie a Bella e accessibile (Twenty-One) di Don Boyd.
MARTON CSOKAS (Jack Barts) è nato a Invercargill, Aotearoa, Nuova Zelanda. È un cittadino dell’Unione Europea, essendo ungherese, anche se risiede stabilmente negli Stati Uniti.
La sua formazione accademica ha avuto inizio alla Canterbury University di Christchurch, in Nuova Zelanda, dove si è laureato in belle arti, specializzandosi in storia dell’arte, per poi trasferirsi alla Te Kura Toi Whakaari o Aotearoa/ The New Zealand Drama School, diplomandosi nel dicembre del 1989.
Il suo primo ruolo è avvenuto in Te Whanau a Tuanui Jones di Apairana Taylor al Taki Rua Theatre di Wellington nel 1990. In seguito, ha avuto una carriera eclettica al cinema, in teatro e in televisione.
Ha esordito sul grande schermo grazie alla pellicola prodotta da Peter Jackson Jack Brown Genius. In seguito, ha lavorato con registi come Ridley Scott ne Le crociate (Kingdom of Heaven), Paul Greengrass in The Bourne Supremacy e nuovamente Peter Jackson per la trilogia de Il signore degli Anelli (The Lord of the Rings).
Ha partecipato a XXX, Æon Flux – Il futuro ha inizio (Aeon Flux) e The Great Raid, mentre a livello di cinema indipendente ha lavorato a Rain, che è stato presentato alla Quinzaine des realisateurs di Cannes nel 2001, Evilenko e Follia (Asylum).
Sul palcoscenico, è stato impegnato nella rappresentazione del testo di Tom Stoppard Arcadia, nei panni di Septimus; in Giulio Cesare (Julius Ceasar) nel ruolo di Bruto e più di recente nel testo di Lope de Vega Peribanez Y El Comendador De Ocana e in Chi ha paura di Virginia Woolf?(Who’s Afraid of Virginia Wolf).
Il suo lavoro in televisione è stato riconosciuto con una candidatura agli Emmy® per The Three Stooges della ABC. Ha lavorato per un anno a Shortland St. in Nuova Zelanda, a nove episodi di Xena principessa guerriera (Xena) e a tante puntate di diverse serie televisive, sia in Nuova Zelanda che in Australia, tra cui l’acclamata miniserie The Farm.
Csokas ha preso parte del suo talento dal padre, un cantante d’opera, anche trapezista del circo ungherese. Invece, la madre è un’infermiera che vive in Tasmania.
ERIN WASSON (Vadoma) è una modella, stilista, imprenditrice e attrice. Una bellezza classica nata in Texas, Wasson è un volto noto del mondo della moda. La sua prolifica carriera l’ha portata a raggiungere grandi traguardi: è apparsa sulla copertina di tante riviste, tra cui l’edizione francese, tedesca, spagnola e australiana di Vogue; è stata fotografata da artisti come Steven Meisel, Mario Testino, Patrick Demarchelier ed Ellen von Unwerth, mentre ha percorso le passerelle di ogni importante maison di moda europea (Chanel, Gucci, Lanvin ae Balenciaga, solo per citare qualche nome). Dal 2002, è stato il volto internazionale di Maybelline, oltre ad apparire in campagne per H&M, Victoria’s Secret e The Gap, che sono solo alcuni dei marchi importanti con cui ha collaborato.
Ma la Wasson non si limita certo al ruolo di modella o supermodella. Il suo spensierato senso dello stile ha ispirato tante persone e la Wasson è stata una musa, oltre che una stilista, per il vincitore del CFDA Award Alexander Wang. Nel 2008, è stato naturale per lei passare al ruolo di stilista, dando il via a una collaborazione durata tre anni con il marchio di skate-and-surf RVC, oltre a lanciare la sua linea di gioielli, Low Luv, che attualmente vengono venduti in oltre 200 negozi nel mondo. Quest’anno, è tornata al lavoro per disegnare una collezione di perle per il marchio francese Zadig & Voltaire, che è stata lanciata lo scorso autunno.
Il notevole carisma della Wasson le ha reso naturale apparire sul grande schermo. Ha lavorato assieme a Justin Timberlake in una serie di cortometraggi per il marchio William Rast e ha svolto un cammeo in Somewhere di Sofia Coppola. La Wasson passa buona parte del suo tempo libero viaggiando e lavorando a supporto dei rifugi animali, mentre fa parte del consiglio di amministrazione della Saving America’s Mustangs.
I REALIZZATORI
TIMUR BEKMAMBETOV (Regista, produttore) è nato il 25 giugno del 1961 a Guryev, nell’ex Kazakistan. Sebbene venga considerato di etnia kazaka, in realtà lo è soltanto da parte di suo padre. All’età di 19 anni, si è trasferito a Tashkent, nell’Uzbekistan, dove nel 1987 si è laureato all’Istituto tecnico e artistico A.N. Ostrovsky in scenografie teatrali e cinematografiche.
Tra il 1992 e il 1997, Bekmambetov è stato uno dei registi delle fortunate pubblicità della Bank Imperial World History. Nel 1994, ha fondato il Bazelevs Group, una società di produzione, distribuzione e marketing impegnata nel mondo del cinema e della pubblicità.
La sua prima pellicola, Peshavar Vals (1995), anche conosciuta con il titolo inglese Escape from Afghanistan, offriva uno sguardo violento e realistico sulla guerra tra Unione Sovietica e Afghanistan. La pellicola è stata doppiata in inglese e distribuita direttamente in home video da Roger Corman nel 2002. In seguito, ha prodotto e diretto una miniserie in otto parti per la televisione, intitolata Our ‘90s. Bekmambetov è poi passato a dirigere film, grazie alla pellicola prodotta da Roger Corman The Arena (2002), che vedeva protagoniste Karen McDougal e Lisa Dergan ed era il remake di un film del 1974 con lo stesso nome. Nel 2002, Bekmambetov ha diretto e coprodotto (assieme a Bahyt Kilibayev) il film GAZ-Russian Cars.
Nel 2004, ha scritto e diretto I guardiani della notte (Night Watch, 2004), un fortunato fantasy russo basato sul romanzo di Sergey Lukyanenko. La pellicola ha riscosso un enorme successo in Russia, diventando all’epoca il maggior incasso di sempre in quel Paese grazie ai 16,7 milioni di dollari conquistati, una cifra superiore a quella ottenuta da Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello (The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring). Anche il sequel, I guardiani del giorno (Day Watch, 2002), è stato scritto e diretto da Bekmambetov. Le due pellicole hanno attirato l’attenzione della Fox Searchlight Pictures, che ha pagato 4 milioni di dollari per ottenere i diritti di distribuzione mondiali, con l’eccezione della Russia e degli Stati baltici.
Bekmambetov ha proseguito la sua attività con The Irony of Fate-2 (2007), un sequel di un celebre film sovietico, che è diventato uno dei maggiori successi nella storia della Russia, secondo soltanto ad Avatar negli incassi complessivi. Così, ha girato IOF-2 mentre preparava Wanted – Scegli il tuo destino. (Wanted, 2008). L’esordio di Bekmambetov a Hollywood, un blockbuster d’azione su una società segreta di assassini, è basato sull’omonima miniserie di fumetti di Mark Millar.
Bekmambetov ha anche prodotto diverse pellicole negli Stati Uniti e in Russia. 9 (2009), la storia di una bambola di pezza in un mondo postapocalittico, è stata diretta da Shane Acker e prodotta da Bekmambetov, Tim Burton e Jim Lemley. Inoltre, Bekmambetov ha prodotto la pellicola d’azione russa Black Lighting (2009) assieme alla Universal Pictures.
L’anno successivo, ha prodotto ed è stato uno dei realizzatori di Yolki, anche conosciuto con il titolo inglese di The Six Degrees to Celebration, che è diventato il secondo maggior incasso per un film russo in patria. Nel febbraio del 2011, la Bazelevs ha fatto uscire il film prodotto da Bekmambetov Vykryutas (noto come Lucky Trouble nei Paesi di lingua inglese), con protagonisti Milla Jovovich e Konstantin Khabensky.
Bekmambetov è anche impegnato come produttore di Apollo 18, assieme alla Weinstein Company, un thriller di fantascienza che viene raccontato grazie a dei filmati ritrovati e che uscirà all’inizio del 2012, e L’ora nera (The Darkest Hour), una pellicola ambientata a Mosca e prodotta dalla New Regency.
Bekmambetov ha ricevuto il premio di realizzatore internazionale dell’anno al CinemaCon, la convention ufficiale dell’associazione nazionale degli esercenti, che si è tenuta dal 23 al 26 aprile al Caesars Palace di Las Vegas.
SETH GRAHAME-SMITH (Sceneggiatore, produttore esecutive, autore)è conosciuto come l’autore dei romanzi di successo Orgoglio e pregiudizio e zombie (Pride and Prejudice and Zombies) e Abraham Lincoln: Vampire Hunter. Anche Orgoglio e pregiudizio e zombie diventerà una pellicola, con Grahame-Smith impegnato come sceneggiatore.
Quest’anno, ha cosceneggiatoDark Shadows di Tim Burton, che porta la serie di culto sul grande schermo, grazie a un cast di all star, formato tra gli altri da Johnny Depp, Michelle Pfeiffer e Helena Bonham Carter.
Grahame-Smith ha pubblicato recentemente Unholy Night, un’eccitante avventura che parla dei re magi protagonisti della natività e che vorrebbe adattare per il cinema.
Grahame-Smith e David Katzenberg hanno formato la società di produzione KatzSmith, che sta sviluppando diversi progetti per il grande e il piccolo schermo. I due sono stati creatori, sceneggiatori e produttori esecutivi di Hard Times – Tempi duri per RJ Berger (The Hard Times of RJ Berger), una serie comica su degli adolescenti e che è stata prodotta da MTV.
Grahame-Smith e Katzenberg si sono incontrati lavorando nel reparto dei media digitali alla CBS. In seguito, sono stati assunti per sceneggiare e produrre Clark and Michael, con protagonisti Michael Cera e Clark Duke. Da quel momento, hanno continuato a collaborare.
TIM BURTON (Produttore), considerato uno dei più fantasiosi realizzatori del mondo del cinema, ha ottenuto grandi successi nelle pellicole d’animazione e live-action.
Quest’anno, ha diretto Dark Shadows, che porta l’omonima serie di culto sul grande schermo, grazie a un cast di all star, che vede impegnati anche Johnny Depp, Michelle Pfeiffer e Helena Bonham Carter.
Nel 2010, ha diretto Alice in Wonderland, un fantasy basato sul classico libro di Lewis Carroll, interpretato da Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, e Mia Wasikowska come protagonista. La pellicola ha conquistato oltre un miliardo di dollari ai botteghini mondiali, diventando la seconda miglior uscita del 2010. Alice in Wonderland ha anche ricevuto una candidatura ai Golden Globe per il miglior film musical o commedia, oltre a vincere due Academy Award, per le migliori scenografie e i migliori costumi.
Nel 2005, aveva conquistato una candidatura agli Academy Award per il miglior film d’animazione, grazie alla pellicola stop motion La sposa cadavere (Corpse Bride), che ha diretto e prodotto. Ancora prima, aveva ottenuto delle nomination ai BAFTA Award e ai Critics’ Choice Award come miglior regista per l’acclamato dramma fantasy Big Fish – Le storie di una vita incredibile (Big Fish).
Più di recente, ha vinto un National Board of Review Award e conquistato delle candidature ai Golden Globe e ai Critics’ Choice Award per aver diretto Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street (Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street), che si è anche aggiudicato il Golden Globe per il miglior film musical o commedia. Depp ha conquistato una candidatura agli Oscar per la sua prova da protagonista in questo adattamento cinematografico del musical di Stephen Sondheim, che vedeva anche impegnati Helena Bonham Carter e Alan Rickman.
Attualmente, sta terminando la pellicola di animazione Frankenweenie, che uscirà a ottobre del 2012. Burton è sceneggiatore, produttore e regista del film, tratto dal suo omonimo corto del 1984, uno dei primi lavori della sua carriera. Inoltre, è anche produttore di Big Eyes, un dramma sulla pittrice Margaret Keene, che vede protagonisti Reese Witherspoon e Ryan Reynolds.
Ha incominciato la sua carriera nell’animazione e, nel 1982, ha diretto il corto in animazione stop-motion Vincent, narrato dalla voce di Vincent Price, che ha ricevuto diversi premi nel circuito dei festival cinematografici. Il suo primo lungometraggio è arrivato nel 1985, grazie alla fortunata commedia Pee-wee’s Big Adventure.
Nel 1988, ha diretto la fantasiosa commedia Beetlejuice – Spiritello porcello (Beetlejuice), con protagonista Michael Keaton. Ha poi ritrovato Keaton nei blockbuster d’azione Batman, che è diventato il maggiore successo del 1989 e vedeva anche impegnato Jack Nicholson nei panni del Joker, e Batman – il ritorno (Batman Returns), con Michelle Pfeiffer e Danny DeVito.
Nel 1990, Burton ha diretto, cosceneggiato e prodotto il fantasy romantico Edward mani di forbice (Edward Scissorhands), acclamato da critica e pubblico. La pellicola ha anche dato il via alla sua fortunata collaborazione con Johnny Depp, che ha offerto un’interpretazione memorabile nel ruolo del protagonista. Tra le sue successive prove insieme, figurano Ed Wood, che vedeva impegnato Martin Landau nel ruolo (che gli è valso l’Oscar) di Bela Lugosi; Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow), adattato dal classico racconto di Washington Irving; e il grande successo mondiale del 2005 La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory), tratto dall’amato libro di Roald Dahl e che ha incassato oltre 470 milioni di dollari.
Tra i suoi altri lavori come regista, ricordiamo la commedia di fantascienza piena di star Mars Attacks!, da lui anche prodotta, e nel 2001 il remake di Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes), che ha rappresentato la sua prima collaborazione con il produttore Richard Zanuck.
Burton ha concepito e prodotto la pellicola di animazione stop-motion The Nightmare Before Christmas, che rimane un titolo molto amato, soprattutto nel periodo delle feste. Inoltre, ha prodotto pellicole come Crociera fuori programma (Cabin Boy), Batman Forever, e i film d’animazione James e la pesca gigante (James and the Giant Peach) e 9.
Nel 2010, il realizzatore ha fatto uscire The Art of Tim Burton, un libro di 430 pagine che comprende oltre 40 anni di artwork personali e professionali. Nel novembre di quell’anno, il Museum of Modern Art (MoMA) ha inaugurato una mostra importante delle sue opere, che poi è passata a Melbourne e a Toronto, per poi essere trasferita a Los Angeles County Museum of Art (LACMA) nel maggio del 2011 e arrivare a Parigi quest’anno.
JIM LEMLEY (Produttore) ha già collaborato con Timur Bekmambetov come produttore nell’action-thriller Wanted – Scegli il tuo destino (Wanted), che ha incassato 341 milioni di dollari nel mondo. La pellicola vedeva protagonisti James McAvoy, Morgan Freeman e Angelina Jolie, mentre al momento è in fase di sviluppo un sequel. In precedenza, Lemley e Bekmambetov, assieme a Tim Burton, sono stati produttori della pellicola d’animazione 9. Lemley sta sviluppando diversi progetti che gli consentiranno di tornare a collaborare con Bekmambetov, tra cui Moby Dick, tratto dal classico di Herman Melville, per la Universal Pictures.
Lemley è stato produttore esecutivo de Lo scafandro e la farfalla (The Diving Bell and the Butterfly). Basato sulle memorie di Jean-Dominique Bauby, il film si è aggiudicato due Golden Globe Award, tra cui quello per il miglior film straniero, mentre è stato candidato a quattro Academy Award, compreso quello per il miglior regista, Julian Schnabel.
Ha incominciato la sua carriera alla Icon Productions, lavorando su pellicole come Maverick di Richard Donner, Amata immortale (Immortal Beloved) e Anna Karenina (entrambi di Bernard Rose), Payback – La rivincita di Porter (Payback) di Brian Helgeland, 187 di Kevin Reynolds e la pellicola epica, vincitrice dell’Academy Award per il miglior film, Braveheart – Cuore impavido (Braveheart), che vedeva alla regia il fondatore della Icon Mel Gibson. Lemley ha coronato un lavoro decennale alla Icon come produttore esecutivo di We Were Soldiers di Randall Wallace.
L’esordio di Lemley come produttore indipendente è avvenuto con la storia d’amore medievale Tristano e Isotta (Tristan+Isolde), di cui è stato produttore esecutivo assieme a Ridley Scott e Tony Scott, per la regia di Kevin Reynolds. Lemley ha poi collaborato con Bonnie Curtis come produttore esecutivo di Red Eye, il fortunato thriller di Wes Craven, che vedeva la partecipazione di Rachel McAdams e Cillian Murphy.
SIMON KINBERG (Produttore esecutivo) si è laureato con lode alla Brown University, ottenendo anche il riconoscimento della Phi Beta Kappa Society. In seguito, ha conseguito un master alla Columbia University Film School, dove si è aggiudicato il massimo riconoscimento per le sceneggiature, la borsa di studio Zaki Gordon.
Mentre si trovava ancora alla scuola di cinema, ha venduto una sceneggiatura originale alla Warner Bros., mentre ha lavorato su degli script per Disney, Sony e DreamWorks, collaborando con registi come Steven Spielberg, Jonathan Mostow, Stephen Sommers e McG. La sua tesi per la scuola di cinema era la sceneggiatura originale di Mr. & Mrs. Smith. La pellicola, diretta da Doug Liman, è uscita nel 2005, con protagonisti Brad Pitt e Angelina Jolie, diventando un blockbuster. Inoltre, ha ottenuto un MTV Movie Award™ e una candidatura ai People’s Choice Awards.
Nel 2005, Kinberg è stato nominato dalla rivista Premiere il nuovo sceneggiatore più importante dell’anno, oltre a ricevere il premio come miglior sceneggiatore emergente da parte di Movieline.
Nel 2006, ha cosceneggiato X-Men: Conflitto finale (X-Men: The Last Stand), che ha esordito durante il Memorial Day con numeri record, diventando il maggiore successo della serie. Nel 2008, ha sceneggiato e prodotto la pellicola di Doug Liman Jumper – Senza confini (Jumper) per la New Regency e la 20th Century Fox.
Nel 2009, ha sceneggiato la pellicola Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e Jude Law, per la regia di Guy Ritchie. La pellicola ha stabilito un record per il miglior giorno d’esordio a Natale, consentendo a Downey jr. di vincere un Golden Globe come miglior attore protagonista, mentre il film otteneva due candidature agli Academy Awards.
Kinberg è stato tra gli autori di una sceneggiatura originale per JJ Abrams alla Paramount. Inoltre, ha prodotto X-Men: L’ inizio (X-Men: First Class) diretto da Matthew Vaughn, Elysium di Neill Blomkamp, la pellicola della Fox Una spia non basta (This Means War), un action comico con protagonisti Reese Witherspoon, Chris Pine e Tom Hardy, oltre alla nuova versione di Cinderella per la Disney.
Per il piccolo schermo, Kinberg ha stretto un accordo con Jerry Bruckheimer e la Warner Bros. Television. La sua società di produzione, la Genre Films, ha un accordo di prima scelta con la 20th Century Fox.
MICHELE WOLKOFF (Produttore esecutivo) è presidente della società moscovita Bazelevs Productions, di cui è proprietario Timur Bekmambetov. Tra i lavori dell’azienda, figurano i recenti thriller Apollo 18 e L’ora nera (The Darkest Hour), così come Wanted – Scegli il tuo destino (Wanted) e I guardiani della notte (Night Watch).
JOHN J. KELLY (Produttore esecutivo) è stato produttore esecutivo e responsabile di produzione per la pellicola della Fox Searchlight Pictures 127 ore (127 Hours) e negli acclamati drammi Warrior e Into the wild – Nelle terre selvagge (Into the Wild). Ha anche lavorato a Gentlemen Broncos e One last ride – L’ultima corsa (One Last Ride).
CALEB DESCHANEL, ASC (Direttore della fotografia) è stato candidato cinque volte all’Academy Award, grazie al suo lavoro per La passione di Cristo (The Passion of the Christ), L’incredibile volo (Fly Away Home), Il migliore (The Natural), Uomini veri (The Right Stuff) e Il patriota (The Patriot). Quest’ultimo titolo gli è anche valso un American Society of Cinematographers Award per la miglior direzione della fotografia. Il suo lavoro per Black Stallion (The Black Stallion) ha sconvolto il pubblico per la bellezza delle immagini e gli ha permesso di ottenere una candidatura ai BAFTA. Inoltre, ha ricevuto un National Society of Film Critics Award per la miglior fotografia nel 1979, grazie all’impegno in Black Stallion (The Black Stallion) e Oltre il giardino (Being There).
Nella sua filmografia, figurano anche Anna and the King, The hunted – La preda (The Hunted), Le parole che non ti ho detto (Message in a Bottle), Ricominciare a vivere (Hope Floats), American Graffiti 2 (More American Graffiti), Time Is on Our Side: The Rolling Stones (Let’s Spend the Night Together), La moglie del campione (The Slugger’s Wife), Può succedere anche a te (It Could Happen to You), Killshot e Spiderwick – Le cronache (The Spiderwick Chronicles). Di recente, ha lavorato a Killer Joe di William Friedkin, Dream House di Jim Sheridan e La custode di mia sorella (My Sister’s Keeper) di Nick Cassavetes.
Deschanel è anche stato impegnato come regista, per titoli come 60 minuti per Danny Masters (The Escape Artist), Crusoe e diversi cortometraggi. Tra questi ultimi, Trains si è aggiudicato l’Orso d’argento al Festival di Berlino, mentre Valley Forge è stato mostrato nel mondo dalla United States Information Society. Inoltre, ha diretto alcuni episodi di serie televisive come I segreti di Twin Peaks (Twin Peaks), Law & Order: Trial By Jury e Bones.
Si è laureato alla Johns Hopkins University, per poi studiare alla University of Southern California Film School e all’American Film Institute, prima di diventare uno stagista per il direttore della fotografia Gordon Willis. Ha incominciato la sua carriera nel campo delle pubblicità, dei corti e dei documentari.
FRANÇOIS AUDOUY (Scenografie) si è specializzato nella costruzione di mondi che rappresentano degli ambienti coinvolgenti e credibili, grazie alla fusione di tecniche tradizionali e digitali.
Per oltre 15 anni, ha lavorato nei reparti artistici di film per il cinema, collaborando con tanti registi e scenografi importanti. Tra i suoi impegni come art director, ricordiamo Lanterna verde (Green Lantern), Watchmen, Leoni per agnelli (Lions for Lambs), Transformers e La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory). Come illustratore, graphic designer e assistente art director, ha contribuito a produzioni come Avatar, la trilogia di Spider-Man, Zodiac, The Terminal e i primi due capitoli di Men in Black.
E’ stato uno dei primi nell’industria a sfruttare i progressi nel mondo delle scenografie, così come a diventare un concept illustrator utilizzando solo il digitale. Ha sviluppato la sua esperienza con degli artisti digitali e tradizionali per riuscire a far collaborare al meglio i vari reparti, rendendoli estremamente produttivi ed efficienti.
E’ un veterano e un grande sostenitore dell’immersive design, così come un membro fondatore della 5D Conference, che ha avuto un ruolo rivoluzionario nel media design. Nel 2008, è stato celebrato nel quarto numero annuale dell’Hollywood Reporter dedicato ai migliori artigiani del futuro, come uno degli artisti di maggior talento nell’industria.
Attualmente, si sta occupando delle scenografie di The Wolverine per il regista James Mangold.
WILLIAM HOY, A.C.E. (Montaggio) ha lavorato con Zack Snyder al grande successo 300, all’acclamato adattamento del fumetto Watchmen, e al thriller Sucker Punch, dopo aver collaborato con questo regista come montatore aggiunto a L’alba dei morti viventi (Dawn of the Dead).
Ha montato film come I fantastici 4 (Fantastic Four) e il suo sequel I fantastici 4 e Silver Surfer (Fantastic 4: Rise of the Silver Surfer), diretti da Tim Story; Io, robot (I, Robot) di Alex Proyas; Il risolutore (A Man Apart) di F. Gary Gray, così come le pellicole di Randall Wallace We Were Soldiers – Fino all’ultimo uomo (We Were Soldiers) e La maschera di ferro (The Man in the Iron Mask). Ha collaborato in tre occasioni con il regista Phillip Noyce, per Il collezionista di ossa (The Bone Collector), Sliver e Giochi di potere (Patriot Games).
Inoltre, è stato impegnato con Se7en, Virus letale (Outbreak), Star Trek VI: Rotta verso l’ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country) e Balla coi lupi (Dances with Wolves).
In televisione, ha montato Houdini per la TNT, Shattered Mind e la serie Star Trek: The Next Generation.
CARLO POGGIOLI (Ideazione dei costumi) ha studiato ideazione dei costumi e scenografie teatrali all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Dopo aver terminato gli studi, ha lavorato a Roma come assistente di alcuni dei maggiori ideatori dei costumi italiani, tra cui Gabriella Pescucci, Piero Tosi e Maurizio Millenotti.
Tra i film in cui è stato impegnato, figurano Il nome della rosa (The Name of the Rose) di J. J. Annaud, Le avventure del barone di Munchausen (The Adventures of the Baron Munchausen) di Terry Gilliam, La voce della luna di Federico Fellini, L’età dell’innocenza (The Age of Innocence) di Martin Scorsese e Storia di una capinera di Franco Zeffirelli. Ha anche collaborato con la celebre ideatrice dei costumi Ann Roth come assistente ne Il paziente inglese (The English Patient) e ideatore associato ne Il talento di Mr. Ripley (The Talented Mr. Ripley).
In campo operistico, Poggioli ha lavorato assieme a Liliana Cavani, Mauro Bolognini e Franco Zeffirelli, mentre ha ideato i costumi di produzioni dirette da Ruggero Cappuccio e con l’orchestra condotta da Riccardo Muti, per lavori come Falstaff (Teatro alla Scala di Milano) Nina ossia la pazza per amore (Teatro alla Scala di Milano) e Il ritorno di Don Calandrino al Salzburg Opera Theatre.
Ha collaborato a lungo con Marco Gandini e ha ideato i costumi per La gazzetta di Rossini alla Garsington Opera, L’amico Fritz di Mascagni e Gianni Schicchi di Puccini all’Arena di Verona e La Lupa di Marco Tutino al Teatro Massimo di Palermo. Ha anche lavorato a rappresentazioni dirette da Luca Ronconi, come Strano interludio (Strange Interlude) di O’Neill e La Folle de Chaillot di Giradoux.
Come ideatore dei costumi al cinema e in televisione, ha ideato i costumi di Marquise di Vera Belmont, Giasone e gli argonauti (Jason and the Argonauts), Le nebbie di Avalon (The Mists of Avalon, che gli è valso una candidatura agli Emmy per i migliori costumi), Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain, ottenendo una nomination ai BAFTA per i costumi) di Anthony Minghella, Van Helsing (candidato ai Saturn Award) di Steven Sommers, Doom di Andrzej Bartkowiak, L’educazione fisica delle fanciulle (The Fine Art Of Love: Mine-Haha) di John Irvin, L’inchiesta di Giulio Base e I fratelli Grimm e l’incantevole strega (The Brothers Grimm) di Terry Gilliam.
Tra i suoi film più recenti, ricordiamo Seta (Silk), che si è aggiudicato il Canadian Academy Award, il Prix Genie Award per i migliori costumi e il Jutra Award, Lezione 21 di Alessandro Baricco (che gli ha fatto ottenere una candidatura ai Nastri d’argento), Miracolo a Sant’Anna (Miracle at St. Anna)di Spike Lee e Ninja Assassin, diretto da James McTeigue.
Le ultime pellicole a cui ha lavorato sono L’ultimo dei templari (Season of the Witch), con protagonisti Nicolas Cage e Ron Perlman, diretto da Dominic Sena, e The Raven, per la regia di James McTeigue.
VARYA AVDYUSHKO (Ideazione dei costumi) è nata in Russia. La leggenda del cacciatore di vampiri rappresenta la sua quarta collaborazione con il regista Timur Bekmambetov. In precedenza, avevano partecipato insieme al grande successo Wanted – Scegli il tuo destino (Wanted), che vedeva protagonisti Angelina Jolie e James McAvoy, così come ai classici di culto I guardiani del giorno (Day Watch) e I guardiani della notte (Night Watch: Nochnoi Dozor).
Lo scorso anno, si è occupata dei costumi della pellicola di Chris Gorak L’ora nera (The Darkest Hour), interpretata da Emile Hirsch, Olivia Thirlby e Max Minghella.
HENRY JACKMAN (Musiche) può vantare una carriera musicale eclettica e di grande successo. Ha studiato musica classica nel Regno Unito, nel coro della Cattedrale di St. Paul, all’Eton College e alla Oxford University, per poi cambiare decisamente genere, producendo dei remix dance di grande successo, così come musica elettronica e per club.
E’ stato il compositore di X-Men: L’ inizio (X-Men: First Class), diretto da Matthew Vaughn, con cui Jackman ha collaborato anche su Kick-Ass. Nella sua filmografia, figurano anche Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei Cento Acri (Winnie the Pooh), Il gatto con gli stivali (Puss in Boots), I fantastici viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels), Mostri contro alieni (Monsters vs. Aliens)e Henry IV.
Prima di iniziare una carriera nel campo delle musiche per il cinema, Jackman ha passato diversi anni nell’industria discografica, collaborando con il produttore Trevor Horn all’album degli Art of Noise The Seduction of Claude Debussy. Inoltre, ha lavorato con Seal, come autore e produttore di This Could Be Heaven per la pellicola The Family Man. Questo lo ha posto all’attenzione di importanti compositori cinematografici come Hans Zimmer e John Powell, così ha collaborato alle musiche aggiunte di alcune loro colonne sonore, per film come Il cavaliere oscuro (The Dark Knight), Il codice Da Vinci (The Da Vinci Code), Kung Fu Panda, Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (Pirates of the Caribbean: Dead Man’s Chest), Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (Pirates of the Caribbean: At World’s End), Hancock, E’ complicato (It’s Complicated), L’amore non va in vacanza (The Holiday)e I Simpson – Il film (The Simpsons Movie).
L’abilità di Jackman di affrontare quest’ampia varietà di film da un punto di vista originale è dovuta al fatto di aver lavorato sia nel mondo della musica classica, che in quello della discografia commerciale.