TORNA MACISTE PER MAURIZIO SCIARRA

Verrà girato in Piemonte  ”Il ritorno di Maciste” docufilm diretto da Maurizio Sciarra e prodotto da La Sarraz Pictures con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund
 
da un soggetto e sceneggiatura  di  Maurizio Sciarra

Da Piemonte Torino FC altri dettagli sul progetto

Durante una serata all’aperto a Torino, il critico e storico del cinema Steve Della Casa presenta il kolossal muto Cabiria e pone le basi per una rivalutazione del personaggio di Maciste, a distanza di oltre un secolo dalla sua comparsa sulla scena. Nell’arena ormai vuota, Maciste, quello del film, esce dallo schermo, quasi evocato da Steve, e vuole sapere di sé: chi è, come si chiama, cosa ha fatto. Da qui parte una vera e propria indagine, con il nostro Maciste, visibile soltanto al suo critico, alla ricerca di sé stesso. Alla ricerca di Bartolomeo Pagano, il camallo (scaricatore del porto) di Genova che viene scelto da Pastrone per interpretare lo schiavo mulatto che salverà Cabiria con la forza dei suoi muscoli, messi al servizio del trionfo della giustizia.

e sempre su  Piemonte Torino FC

Questo sarà un film sulla nascita del cinema, così come lo conosciamo oggi, e soprattutto un esercizio di analisi e reinvenzioni di tecniche e linguaggi cinematografici. Maciste nasce nel 1914, quando il cinema è davvero molto giovane e deve affrancarsi dall’aura di fenomeno da baraccone che lo circonda, deve trovare una sua propria ed autonoma identità. Anche allora, c’era chi si adagiava già su strade tracciate da altri, e chi voleva innovare e sperimentare, azzardando capitali, nome e carriera. Maciste nasce da tutto ciò e ne diventa espressione. Sarà quindi, un grande gioco sul cinema e i suoi linguaggi, partendo proprio dalle origini. Maciste, quindi, potrà fare un nuovo miracolo: riportare in vita il passato, ma tentare ancora di innovare un presente che pensa, troppo spesso, di non dovere più inventare niente.

Su Film Commission Torino Piemonte di legge

Il progetto nasce da un innamoramento per il libro di Andrea Bouchard, un libro che i ragazzi di tutte le età adorano perché appassionante, avvincente, buffo e a tratti commovente. Fino ad ora non esistono prodotti televisivi o cinematografici per ragazzi che parlino della Resistenza in termini così semplici e al tempo stesso profondi e la vicenda, per come è articolata, è piena di suspence e avventura, pur trattando temi delicati e importanti. L’ambientazione nelle montagne piemontesi poi è una cornice estetica favolosa per l’avventura di questi ragazzi: i percorsi, la paura dei lupi, le biciclette, i rifugi, il fiume e le chiesette abbandonate assieme alla fattoria dei nonni e il famigerato Forte di Bevasca diventano nella vicenda una cornice estremamente suggestiva, a tratti incantata.  Vengono in mente i film per ragazzi di avventura degli anni Ottanta, “i Goonies”, “Stand by Me”, “E.T.” e i loro protagonisti. In questi film entravano nelle vicende dei ragazzi anche la vita, la morte, il pericolo, un mondo di adulti crudele e pericoloso: succede così anche in “Fuochi d’Artificio” e questa intrusione del mondo dei grandi è un’occasione per una riflessione profonda sui valori che fondano la società in cui viviamo.

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