AL VIA L’ESTATE CULT DI IRIS: “MARATONA BERNARDO BERTOLUCCI”

 

AL VIA L’ESTATE CULT DI IRIS: “MARATONA BERNARDO BERTOLUCCI”

 

LA FILMOGRAFIA DEL MAESTRO DEL CINEMA D’AUTORE

IN QUATTRO STORICHE PELLICOLE:

“THE DREAMERS”, “IL TE’ NEL DESERTO”, “L’ASSEDIO”, “LA COMMARE SECCA” 

 

DOMENICA 8 LUGLIO, DALLE ORE 21.00 FINO ALL’ALBA

  

Con la maratona dedicata al Maestro Bernardo Bertolucci – doppio Oscar per “L’ultimo imperatore” (1988), Leone d’oro alla carriera a Venezia (1997) e Palma d’oro onoraria a Cannes (2011) – prende il via l’estate ‘cult’ di Iris.

 

Dall’8 luglio, le domeniche del canale tematico Mediaset diretto daGiuseppe Feyles sono caratterizzate da omaggi ad alcuni dei maggiori autori del cinema italiano e internazionale: dopo il regista parmense, infatti, è la volta di serate firmate Pier Paolo Pasolini, Woody Allen e Michelangelo Antonioni.

 

Apre la maratona dedicata al regista di “Ultimo tango a Parigi”, “The Dreamers“(2002), un inno alla libertà sessuale e mentale che racconta in modo intimistico l’universo giovanile all’epoca del Maggio francese. Nel cast, Eva Green, Louis Garrel e Michael Pitt.

 

A seguire, è la volta de “Il tè nel deserto” (1990). Tratto dall’omonimo romanzo di Paul Bowles, il film è il racconto di morte e redenzione di una coppia di artisti americani in crisi, Kit (Debra Ginger) e Port (John Malkovich). I due, partiti per l’Africa dei Tuareg con l’amico George (Campbell Scott), mettono a nudo sé stessi e la vacuità delle loro esistenze.

 

Alla 1.30 è di scena “L’assedio”: due anime sole si schiudono e si uniscono in una di passione silenziosa. Sullo sfondo di una Roma incantata, parlano immagini e musica. Nel cast, Thandie Newton e Claudio Santamaria.

 

Chiude la maratona “La commare secca” (1962), sviluppato su soggetto e sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini e primo lungometraggio del regista. Il titolo dell’opera si riferisce alla morte, come tratteggiata in un sonetto del poeta romano Gioacchino Belli e citata nell’inquadratura finale: “… e già la Commaraccia secca de strada Giulia arza er rampino”.

 

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