Verdone e Teresa Mannino assegneranno il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA

FESTA DEL CINEMA DI ROMA
13|23 ottobre 2022
 
LE GIURIE DELLA FESTA DEL CINEMA 2022
 

Marjane Satrapi presiederà la giuria del Concorso Progressive Cinema, la nuova sezione competitiva della Festa del Cinema di Roma. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, in accordo con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.

La regista e fumettista iraniana, autrice del  film d’animazione Persepolis, candidato all’Oscar®, e di opere come Pollo alle prugneLa bande des JotasThe Voices e Radioactive sarà affiancata dall’attore e regista Louis Garrel, i registi Juho Kuosmanen e Pietro Marcello e la produttrice Gabrielle Tana.

La giuria assegnerà ai film del Concorso Progressive Cinema i seguenti riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore e il Premio speciale della Giuria, a scelta fra le categorie fotografia, montaggio e colonna sonora originale.

La Festa del Cinema ospiterà inoltre il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia che sarà assegnato da una giuria presieduta dal cineasta Carlo Verdone e composta dall’attrice Marisa Paredes e dall’autrice e attrice Teresa Mannino. L’opera vincitrice sarà scelta fra i titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema e Freestyle.

 

GIURIA CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA

Marjane Satrapi – Presidente
Nata a Teheran nel 1969, Marjane Satrapi frequenta le scuole superiori a Vienna. Ritorna in Iran per completare gli studi universitari e infine si trasferisce in Francia, dove inizia una carriera di successo come illustratrice. Il suo romanzo a fumetti autobiografico Persepolis, pubblicato in quattro volumi nel 2000, ottiene grande successo internazionale. L’esordio al cinema avviene nel 2007, quando, insieme a Vincent Paronnaud, dirige proprio un adattamento animato di Persepolis, candidato all’Oscar® e unanimemente lodato per la capacità di contrapporre la forza dei sentimenti alla spinta oppressiva di ogni forma di totalitarismo. Il successivo Pollo alle prugne (anch’esso co-diretto da Paronnaud), struggente fusione di fiaba e tragedia, è nuovamente tratto da un suo romanzo a fumetti ma questa volta girato con attori in carne e ossa. Il suo primo film diretto in solitaria è la scatenata commedia La bande des Jotas, a cui fanno seguito la farsa macabra The Voices (con Ryan Reynolds), che segna il suo esordio negli Stati Uniti, e l’altrettanto notevole Radioactive (con Rosamund Pike), biografia della scienziata Marie Curie.

Louis Garrel
Proveniente da una famiglia d’artisti (suo padre è il grande regista Philippe, suo nonno paterno l’attore Maurice, sua madre l’attrice Brigitte Sy), Louis Garrel, nato a Parigi nel 1983, esordisce come attore nel 1989 in Les baisers de secours, diretto dal padre. Raggiunge il successo internazionale sotto la guida di registi come Bernardo Bertolucci (The Dreamers – I sognatori), Bertrand Bonello (Saint Laurent), Arnaud Desplechin (I fantasmi d’Ismael), Woody Allen (Rifkin’s Festival), Roman Polanski (L’ufficiale e la spia) e Xavier Dolan (Gli amori immaginari); dal 2008 (anno di Mes copains) inizia l’attività di regista. Con film come Due amiciL’uomo fedele e La crociata, Garrel guarda tanto a Balzac quanto all’eredità della Nouvelle vague (specialmente Truffaut) per ritrarre con levità e intelligenza inquietudini di un’umanità prigioniera di passioni e desideri. Il suo nuovo film da regista, L’Innocent, è stato presentato al Festival di Cannes 2022 e sarà presentato alla prossima Festa del Cinema.

Juho Kuosmanen
Dopo aver realizzato, come saggio di laurea per la Università di Aalto, il mediometraggio The Painting Sellers (proiettato anche al Festival del Cinema di Cannes), il cineasta finlandese Juho Kuosmanen (classe ‘79) dirige il lungometraggio La vera storia di Olli Mäki, premiato a Cannes nella sezione Un certain regard, girato in un corrusco e sorprendente bianco e nero in 16mm e incentrato sull’eponimo protagonista, un pugile emarginato dalla società ma dotato di grande spirito di volontà. Caratteristiche che lo accomunano ai protagonisti del successivo Scompartimento n. 6 – In viaggio con il destino (anch’esso presentato a Cannes e vincitore del Gran premio della giuria 2021), fondato sull’incontro di due solitudini e sul viaggio come metafora della vita e della necessità di fare i conti con la Storia. Kuosmanen ha inoltre diretto anche spettacoli teatrali d’avanguardia e rappresentazioni operistiche, oltre a essere il direttore artistico di un piccolo festival cinematografico che ha sede nella sua città natale di Kokkola.

Pietro Marcello
Classe 1976, Pietro Marcello nasce a Caserta e studia pittura all’Accademia delle belle arti di Napoli. Dal 1998 al 2003 lavora come organizzatore e programmatore della rassegna cinematografica Cinedamm presso il Damm di Montesant. Con il radiodramma Il tempo dei magliari e i cortometraggi CartaScampia e Il cantiere (vincitore del premio Libero Bizzarri) mette in mostra un notevole talento confermato dal suo primo lungometraggio Il passaggio della linea, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e dal successivo La bocca del lupo (Miglior film al Festival di Torino, David di Donatello e Nastro d’Argento per il miglior documentario). Affermatosi come uno dei nomi più importanti del cinema italiano di ricerca e tra gli autori di punta della corrente del cinema del reale, nel 2015 realizza il sorprendente Bella e perduta, dove tensione documentaria e invenzione poetica vanno miracolosamente a braccetto, mentre nel 2019 dirige Martin Eden (Coppa Volpi nel 2019 alla Mostra di Venezia per Luca Marinelli), che reinventa l’omonimo romanzo di Jack London riflettendo sul rapporto tra società e cultura. Nel 2022, ha aperto la Quinzaine con L’Envol, girato interamente in Francia: il film sarà presentato alla prossima Festa del Cinema.

Gabrielle Tana
Produttrice britannica tra le più apprezzate, Gabrielle Tana inizia la sua carriera negli anni Novanta lavorando per la Disney per poi dedicarsi invece alla produzione di film indipendenti o di maggior respiro autoriale (tra cui Someone Else’s America del serbo Goran Paskaljević), dividendo la sua attività tra Londra e New York. I film da lei prodotti sono spesso in grado di fondere una precisa visione registica con sceneggiature  di squisito valore letterario e un cast di star che si mettono pienamente al servizio dell’opera. Tra esse figurano il sontuoso La duchessa (con Kiera Knightley), Coriolanus (diretto e interpretato da Ralph Fiennes), uno dei più originali adattamenti shakespeariani del cinema contemporaneo, il divertente Mindhorn (co-prodotto anche da Ridley Scott) e il sorprendente dramma storico La nave sepolta (distribuito da Netflix). Nel 2013, con Philomena (diretto da Stephen Frears e co-prodotto da Steve Coogan) ottiene quattro nomination agli Oscar®. Tredici vite di Ron Howard è l’ultimo film da lei prodotto, assieme al regista e a Brian Grazer. 

 

GIURIA PREMIO “UGO TOGNAZZI” ALLA MIGLIOR COMMEDIA

Carlo Verdone – Presidente
Regista, attore, sceneggiatore e scrittore, Carlo Verdone ha cesellato una vera e propria radiografia dei cambiamenti del costume italiano degli ultimi quarant’anni attraverso maschere e personaggi ormai divenuti celebri. Erede di Sordi ma anche della tradizione dell’Atellana e del teatro popolare e figlio del critico cinematografico Mario, Verdone nasce a Roma nel 1950. Nel 1974 si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e l’anno dopo si laurea in Lettere Moderne. Dopo aver diretto i primi cortometraggi sperimentali, nel’77 esordisce sul palco del teatro Alberichino con lo spettacolo Tali e quali, prima del suo esordio in TV nel varietà di Enzo Trapani Non stop (1978). L’esordio alla regia avviene nel 1980 con Un sacco bello a cui segue l’anno successivo Bianco, rosso e Verdone, nei quali interpreta i personaggi del suo repertorio teatrale e televisivo. Nel 1982 dirige Borotalco, il primo film in cui veste i panni di un unico personaggio. Da qui in avanti, realizza (quasi sempre anche interpretandole) numerose opere di successo e valore, lavorando con lo stesso Sordi, Ornella Muti, Sergio Castellitto e tanti altri, guadagnando il successo di pubblico e critica e vincendo anche 7 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento.

Teresa Mannino
Attrice, autrice, cabarettista e conduttrice televisiva, Teresa Mannino, nata a Palermo nel 1970 ma milanese d’adozione, dopo la laurea in Filosofia frequenta la scuola europea di recitazione del teatro Carcano di Milano. Partecipa poi ad alcune produzioni teatrali prima di approdare sul palco che le darà la notorietà: quello del locale milanese Zelig e successivamente quello del programma televisivo notturno Zelig Off, poi divenuto Zelig Circus e trasmesso in prima serata dalla stagione 2007-08. I suoi monologhi, brillanti e dissacranti, vertono principalmente sulle differenze inconciliabili tra uomo e donna e sull’eterno conflitto tra Nord e Sud. Il debutto al cinema avviene nel 2008 nella commedia Amore, bugie e calcetto di Luca Lucini, a cui fanno seguito La fidanzata di papà di Enrico Oldoini e Meno male che ci sei di Luis Prieto. Nel 2011 è al fianco di Enrico Brignano in Ex – Amici come prima! di Carlo Vanzina. Nel 2018 intraprende un tour per i teatri di tutta Italia con lo spettacolo da lei scritto, Sento la Terra girare, che riscuote un grande successo di critica e pubblico.

Marisa Paredes
Tra i volti più noti del panorama cinematografico internazionale, Marisa Paredes porta in ogni suo ruolo un’intensità e una capacità di aderire a ogni minima sfumatura dei personaggi che l’hanno resa una delle attrici più famose e apprezzate nella storia del cinema spagnolo. Nata a Madrid nel 1946, studia recitazione presso il Conservatorio d’Arte Drammatica. Dopo aver preso parte ad alcuni spettacoli teatrali, nel 1960 esordisce al cinema con 091 Policía al habia di José María Forqué. Il successo arriva a partire dagli anni Ottanta soprattutto in virtù del sodalizio con Pedro Almodóvar, che la dirige in L’indiscreto fascino del peccato (1983), Tacchi a spillo (1991), Il fiore del mio segreto (1995), Tutto su mia madre (1999), Parla con lei (2002) e La pelle che abito (2011). Famosa interprete anche di La vita è bella (1997) di Roberto Benigni, dove è la suocera del protagonista, e di La spina de diavolo (2001) di Guillermo del Toro, dove è una crudele istitutrice, nel 2000 presiede la giuria del Festival di Berlino e nel 2018 viene insignita del Goya alla carriera.

GIURIA PREMIO MIGLIOR OPERA PRIMA BNL BNP PARIBAS

Julie Bertuccelli – Presidente
Nata a Boulogne-Billancourt nel 1968, figlia d’arte e laureata in filosofia, dal 1991 Julie Bertuccelli collabora con il padre Jean-Louis, che le chiede di aiutarlo a dirigere Aujurd’hui peut-être…, interpretato da Giulietta Masina. Nel 1993 comincia a realizzare documentari per gli Ateliers Varan, centro di formazione per documentaristi, mentre lavora come aiuto regista per autori quali Otar Ioseliani, Krzysztof Kieślowski e Bertrand Tavernier. L’esordio alla regia avviene nel 2003 con Da quando Otar è partito, vincitore del Grand Prix Semaine de la Critique a Cannes, che dimostra una sensibilità straordinaria nel raccontare i grandi drammi individuali al confronto con le ferite della storia. Qualità che troveranno conferma nei successivi L’albero (che lambisce i toni del realismo magico), Squola di Babele [n.b. sì, è “Squola”] e lo struggente Tutti i ricordi di Claire. Nel 2022 ha presentato al Festival di Cannes il documentario Jane Campion, la femme cinéma che sarà anche alla Festa del Cinema 2022.

Roberto De Paolis
Nato a Roma nel 1980, Roberto De Paolis si diploma al Liceo Classico, studia alla London Film School e poi fa rientro in Italia, dove nel 2003 intraprende l’attività di fotografo (tenendo mostre ed esposizioni in tutto il mondo) a cui affianca la professione di attore, venendo scritturato per una parte di contorno in Movimenti (2004) di Claudio Fasuti e Serafino Murri. Muove i primi passi alla regia con i cortometraggi Bassa marea (2010) e Alice (2011), entrambi proiettati alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre nel 2017 scrive e dirige il suo primo lungometraggio Cuori puri, che rinnova profondamente le modalità di racconto delle periferie urbane (il film è ambientato a Tor Sapienza) e trova un equilibrio sorprendente nel mettere in scena una storia d’amore in un contesto di marginalità. Una limpidezza di sguardo che trova conferma nel successivo Princess (2022), che aperto la sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2022, e che racconta, ancora una volta, una storia di derelitti senza retorica ma con grande empatia.

Daniela Michel
Critica cinematografica e direttrice di festival, Daniela Michel si è laureata in Lingua e Letteratura Inglese presso la Facoltà di Filosofia e Lettere dell’UNAM (Universidad Nacional Autónomia de México). Ha iniziato la sua carriera collaborando con quotidiani e periodici messicani e internazionali. Nel 2003 fonda il Morelia International Film Festival, che si svolge ogni anno nell’ultima settimana di ottobre e si pone l’obiettivo di promuovere i talenti messicani emergenti, creare incentivi e opportunità culturali per il pubblico (anche internazionale) e mostrare la ricchezza culturale del Michoacán, lo stato che ospita la manifestazione. È stata membro di giuria di numerosi festival internazionali, tra questi il Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, il Festival di Berlino, la Mostra del Cinema di Venezia, il Sundance Film Festival e il Festival di Locarno.

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