Siccità di Paolo Virzì Dal 29 Settembre – Solo al cinema – INTERVISTA A FRANCESCA ARCHIBUGI ” Fare film è un privilegio che bisogna meritarsi”

INTERVISTA A FRANCESCA ARCHIBUGI ” Fare film è un privilegio che bisogna meritarsi”

Come vi siete divisi i compiti? Lei, Paolo Virzì e Francesco Piccolo avevate già collaborato spesso per varie sceneggiature

Ci piace lavorare tutti insieme, stare insieme, lavorare e parlare, scrivere e ridere, farci dei pranzetti e ricominciare. Anche se lavoriamo in atmosfera giocosa, sentiamo tantissimo la responsabilità di ciò che stiamo raccontando. Fare film è un privilegio che bisogna meritarsi. Paolo Giordano, così più giovane di noi, è scivolato in squadra come fosse oliato. Pensavo che fosse un tipo serio, – lo chiamiamo “il professore” – e che in sua presenza dovessimo comportarci bene, non prendere per i fondelli il mondo intero, invece è un burlone come noi. Ma portava informazioni esatte. È stato bello”

Si nota l’assenza programmatica di qualsiasi giudizio o moralismo nella rappresentazione dei vari personaggi…

“Diciamo che non è una scelta programmatica, viene istintivo. Quando metti al mondo un personaggio, un essere umano, è abbastanza difficile non volergli bene. Soprattutto quando si dibatte in un dramma collettivo”

Il titolo Siccità evoca un argomento che oggi è di grande attualità.

Paolo Virzì ci parlò di quest’idea e ci sembrò subito molto bella, in qualche modo canalizzava tutte le nostre paure, le trasportava su un altro piano, ci consentiva di impegnare l’immaginazione su qualcosa di inventato ma contiguo. Potevamo utilizzare ciò che avevamo visto in noi stessi, ma anche negli altri, dalla nostra finestra. Masticarlo, reinventandolo, utilizzarlo come materiale narrativo. I

Che cosa accade in scena, chi sono gli uomini e le donne di età, estrazione sociale e contesti diversi che appaiono nel film e che cosa li accomuna in maniera più evidente o più sotterranea?

“Sì, le persone sono molto diverse. Davanti a una catastrofe, ognuno reagisce a modo suo, rivelando il proprio stile cognitivo. Cosa guida le emozioni, cosa è importante e cosa no. Le difficoltà esaltano le reazioni individuali, e nelle reazioni individuali dei personaggi c’è sempre qualcosa di avvincente”.

La forma e lo sviluppo.. con i vari personaggi in apparenza lontani, che poi risultano collegati dall’incrocio di esperienze e destini comuni: è un riferimento che avete tenuto presente fin dall’inizio del vostro lavoro?

molti film sono costruiti sulle storie incrociate. Ne abbiamo rivisti alcuni ma poi, quando scrivi, tutto quello che hai visto è introiettato e dimenticato. Sono i tuoi personaggi che si arrampicano sulle “scalette”.

I commenti sono chiusi.