“Correre è l’unica cosa che mi fa andare avanti” ripete una giovane donna, la vediamo ogni giorno fare counseling per “pazienti” che la chiamano mentre lei corre sul suo tapirulan che la porta “oltre”…. senza doversi soffermare, senza dover pensare a quello che ha lasciato dietro di lei…
Lei risponde con grande competenza ma nelle sue risposte e nella sua apparente forza si nasconde qualcosa….
I pazienti o “clienti” continuano a chiedere la sua consulenza sui loro comportamenti, sull’incapacità di fare una scelta, rispetto a lei che seppur forte ha deciso di non uscire, sembra aver tutto quello che le far star bene ma probabilmente non ha chiuso una parentesi con il proprio passato o così sembra.
“Il passato non lo possiamo cambiare ma il futuro lo possiamo ricostruire anche sulle macerie” consiglia ad uno dei suoi pazienti colpito per la perdita di una persona…..
Ad un ragazzo che ha dei dubbi sulla propria sessualità consiglia: “si può essere quello che vuoi, basta sapersi accettare” alla domanda del ragazzo “e se gli altri se non sono pronti ad accettarlo?”
lei ribadisce : “devi dare la possibilità agli altri di conoscerti..di scoprirti per quello che sei per davvero”
Ma cosa si nasconde dietro questa donna di forte carattere che sembra aver una risposta pronta per tutto e per tutti?
Lo scoprirete nel film “Tapirulan” che segna l’esordio alla regia di Claudia Gerini anche protagonista di un film assolutamente non scontato con tante facce di attori interessanti. Lei la più brava e tra quelli che ci hanno colpito: Maurizio Lombardi, Alessandro Bisegna, Niccolò Ferrero e Daniela Virgilio.
Un film che richiama all’appello tante nostre fobie, l’incapacità di affrontare aneddoti irrisolti del nostro passato… ma il corpo pur pensando possa esere una macchina perfetta da gestire e guidare con la nostra razionalità ha sempre un cuore che non puoi controllare come le emozioni…
Un’interessante esordio alla regia che siamo sicuri creerà una voglia irrefrenabile di tornare sul set per raccontare la storia di un’altra donna, sempre dietro (e magari anche davanti) la macchina da presa.